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Roma – Caos nella Capitale, deraglia trenino

Questa mattina a Roma intorno alle 11,30 si è verificato un incidente sulla Linea Termini-Centocelle. Il trenino della Roma-Giardinetti stava viaggiando in direzione Porta Maggiore, quando all’altezza di Ponte Casilino, nella zona del Pigneto, è finito fuori dai binari. Nel deragliamento fortunatamente non si sono registrati feriti, ma l’imprevisto stop ha causato un inevitabile blocco della linea ferroviaria in entrambe le direzioni di marcia con l’attivazione di bus sostitutivi.

Sul posto sono prontamente intervenuti i tecnici dell’azienda di trasporti e il problema, a partire dalle 13 con la riattivazione delle corse tra Centocelle e Ponte Casilino, è stato in parte risolto anche se il percorso è rimasto dimezzato. Il servizio tra Roma Termini e Centocelle è stato infatti interrotto  con l’attivazione dei bus sostitutivi mediante le linee 50 e 105.

 

Roma – Scandalo al Vaticano (FOTO)

Questa mattina al Vaticano si è verificato un episodio a dir poco curioso. La Gendarmeria ha costretto un camion a fermarsi dopo che questi si era avvicinato troppo alla Porta del Perugino, una delle entrate dello Stato del Vaticano, imponendo all’autista di coprire l disegni presenti sulla cabina del mezzo.

Come riportato su La Repubblica le immagini delle ragazze sono state considerate troppo “spinte” – una bella ragazza con un bikini osè su un lato e una ragazza in topless sull’altro – e l’autista non ha potuto far altro che adattarsi. Ovviamente il camion ha suscitato l’interesse di molti curiosi tra cui numerosi fotografi e cameramen presenti davanti all’ingresso delle mura e,  forse anche per questo motivo, il camion è stato fatto entrare solo con le immagini celate da carta e nastro adesivo. Il disegno è stato così coperto per consentire l’accesso nella Città del Vaticano. Solo una volta che il camion ha ripreso il suo itinerario lasciandosi alle spalle il Vaticano la copertura è stata rimossa.

Magnocavallo: “Inzaghi la scelta più giusta in questo momento”

Nel giorno del suo 59° compleanno ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto Giorgio Magnocavallo. L’ex terzino biancoceleste si è detto d’accordo sulla scelta effettuata dalla società di consegnare la guida della squadra a Simone Inzaghi e ha parlato del momento dei biancocelesti.

Queste le sue parole: “Quella di ieri è una partita che non fa testo, sembrava che le squadre stessero disputando un’amichevole, il risultato finale avrebbe potuto essere ancora più pesante. Quindi c’è ancora poco da festeggiare, il problema della Lazio di quest’anno è stata la rosa dei giocatori a disposizione. Nel calcio la testa è fondamentale, se non funziona bene quella non rendono neanche le gambe. Anche il Palermo ha lo stesso problema, non è possibile che i rosanero siano ridotti così. Ma i rosanero sono messi peggio. A parte i tanti infortuni, credo che alla Lazio i problemi si fossero creati sia con l’allenatore che nello spogliatoio. La scelta di Inzaghi la ritengo la più idonea perché, per la rosa che ha la Lazio, la sua è la candidatura giusta per traghettare la squadra fino alla fine. Inzaghi, grazie a tutta la trafila fatta nel settore giovanile, ha un po’ di esperienza ma la serie A è tutta un’altra cosa. Però credo sia giusto che gli sia stata data questa grande occasione. Non allena il Frosinone o il Carpi ma una grande squadra, con una rosa di valore come quella biancoceleste. Speriamo tutto vada bene, con il cuore voglio vedere una Lazio che risalga la classifica. In Coppa Italia tifo Milan, così per l’Europa si libera un posto”.

Euro 2016 – Francia ancora nel mirino dei terroristi

Nelle intenzioni dei terroristi arrestati in questi ultimi giorni a Bruxelles c’era anche quello di tornare a colpire ancora una volta in Francia. L’obiettivo sarebbe stato l’Europeo di calcio che si disputerà nel paese transalpino dal 10 giugno prossimo. E proprio lo Stade de France, lo stesso luogo dove iniziarono gli attacchi del 13 novembre che portarono al decesso di 130 persone, considerando anche le altre strade macchiate di sangue a Parigi.

Questo è quanto riportato dal quotidiano “Libération” a seguito dell’interrogatorio dello jidadista Mohamed Abrini, noto come “l’uomo con il cappello”, l’uomo ricercato dopo l’attentato all’aeroporto di Bruxelles. Durante l’interrogatorio il terrorista ha spiegato che il loro obiettivo, in stretto contatto con un referente dell’autoproclamato Stato Islamico, fosse Euro2016. Parole che confermano i piani di attacco ritrovati in un computer vicino e che indicano il quartiere della Défense come obiettivo. Negli ultimi quindici mesi in territorio francese sono stati sventati almeno dodici attentati. In caso di rischi elevati l’Uefa non esclude di giocare alcune partite a porte chiuse.

Totò Lopez: “Inzaghi è un grande laziale, diamogli fiducia”

Per parlare della prima di Simone Inzaghi sulla panchina biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio l’ex Totò Lopez: “Tra i tifosi laziali c’è un grande entusiasmo e una grande stima nei confronti di Inzaghi. Simone è attaccato alla maglia e un grande laziale, ritengo che abbia delle qualità per allenare e bisogna dargli molta fiducia. Per ora si è presentato bene, il primo risultato ottenuto èstato buono. Sin dall’inizio dell’incontro ho notato che c’era qualcosa di diverso”.

Annata tremenda per i rosanero: “Il Palermo è una squadra in crisi che sta attraversando un brutto periodo. Le responsabilità sono anche e soprattutto di Zamparini. Quando si tenta di cambiare sistema alternando tanti allenatori si perdono le sicurezze e si va in confusione”.

Sull’incontro di ieri sera: “La Lazio è stata brava a rimanere tranquilla. Candreva in primis è stato bravo a sminuire certe situazioni in campo quando l’arbitro ha interrotto per due volte la gara. La situazione avrebbe potuto degenerare, meno male che è andata bene. La questione principale è che finalmente si è vista una formazione diversa. Keita in questa stagione è stato sempre messo in discussione, invece ieri partendo dall’inizio ha disputato un grande incontro e ha dimostrato per l’ennesima volta di avere l’autonomia per giocare molto di più di un quarto d’ora. Pioli in questa stagione dopo un po’ di partite ha perso il bandolo della matassa, non ha mai schierato una formazione base ma cambiava sempre gli interpreti e il modo di giocare con l’unico risultato di mandare in confusione la rosa. Non puoi giocare con Matri unico attaccante nel tentativo di ottenere un punto, come si è visto nel derby una volta inseriti Klose e Keita la gara è cambiata. Se poi i due episodi capitati fossero andati diversamente avremmo parlato di altro. Sono giocatori che non puoi non far giocare se stanno bene”.

Sulla squadra biancoceleste: “Anche l’anno scorso il centrocampo era composto da Biglia, Cataldi e Parolo, ma erano aiutati dal resto della squadra. Ed era la squadra titolare. Questa stagione invece è nata male e anche la gestione del gruppo non ha dato i risultati sperati, ma il centrocampo visto ieri sera fa parte delle scelte del tecnico. L’argentino è un regista e contro il Palermo aveva ai fianchi due mediani, Onazi e Parolo. Con Cataldi in campo ti ritrovi quasi un doppione di Biglia che deve convivere nella stessa zona. Ma anche puntare su due mediani di quantità va bene, dipende sempre dalle scelte del tecnico. Chiunque giochi va bene ma nel secondo caso cambiano gli equilibri in campo. Parolo è in grado anche di far male quando si spinge in avanti. Avere a disposizione un buon incontrista come Onazi a centrocampo è importante. Con la squadra Primavera Inzaghi giocava in questo modo e ora tenta di sfruttare le caratteristiche dei suoi giocatori per poterlo fare anche qui. Con il Palermo è stato solo l’inizio, ma credo che la Lazio possa ancora giocarsela fino al termine del campionato. Penso che ora cambierà lo spirito dei giocatori e vedremo un’altra squadra. Quello di ieri è stato uno scoglio difficile da superare, in campo stava succedendo di tutto. Nel prossimo turno, contro l’Empoli, credo che torneremo a vedere la squadra che ci fece divertire lo scorso anno. Quella toscana è una squadra che fa giocare gli avversari, assisteremo a una bella partita. Peccato che dopo i risultati della scorsa stagione non si sia stati in grado di ripetersi, è stato un anno perso. La difesa è stata il reparto che ha incontrato i problemi più grandi. E’ stato giusto puntare su Gentiletti, il centrale argentino è stato fuori per molto tempo e ieri sera ha fatto quello che poteva, ma credo sia la strada giusta per permettergli di tornare ad essere quello di prima. Nelle ultime partite che mancano Inzaghi dovrà lavorarci molto ma non dimentichiamoci che senza de Vrij abbiamo perso il 40% del reparto difensivo. Per il resto dei reparti credo che siamo ben coperti. Felipe Anderson è un ragazzo che non riesce ad essere continuo, alterna buone prestazioni ad altre di livello nettamente inferiore. Per lui conta molto la fiducia dell’allenatore, bisogna aiutarlo facendolo sentire un giocatore importante. L’abbraccio tra il brasiliano e il tecnico dopo il gol è stato un segnale importante”.

Ma se i giocatori ci sono perchè la squadra si ritrova così? “Secondo il mio parere Pioli non è riuscito a gestire al meglio la situazione esiliando alcuni giocatori in panchina, e questo non solo non ha reso contenti gli esclusi ma ha anche causato uno scisma all’interno dello spogliatoio. Inzaghi è un professionista e un ottimo intenditore di calcio. Se la società lo lascia lavorare e gli da’ fiducia in queste ultime partite Simone riuscirà a restituire il sorriso a tutti i componenti della rosa”.

Palermo, che bella novità! Esonerato Novellino. Al suo posto…

La sconfitta di ieri sera contro la Lazio è costata cara a Walter Novellino: il presidente Zamparini ha infatti deciso di esonerare il tecnico campano, e di richiamare per l’ennesima volta sulla panchina del Palermo Davide Ballardini. Siamo addirittura al nono cambio stagionale sulla panchina dei rosanero. Nel frattempo il vulcanico presidente del Palermo ha inoltre deciso di mandare la squadra in ritiro: in vista della sfida contro la Juventus, il Palermo si allenerà a Coccaglio, in provincia di Brescia.

Trainini: “Vi racconto il primo Simone Inzaghi”

Giovanni Trainini è stato uno dei primi allenatori di Simone Inzaghi. In particolare il tecnico nativo di Corzano ha allenato il neo allenatore biancoceleste nell’anno che il piacentino ha giocato in C2 alla Lumezzane. Trainini ha raccontato a GianlucaDiMarzio.com i suoi ricordi a riguardo. Tanti gli aneddoti sull’Inzaghi giovane giocatore: “Simone era il classico giocatore di qualità, faceva cose che pochi altri avrebbero saputo fare. Quell’anno vincemmo il campionato di C2, lui contribuì in modo rilevante alla promozione. Lo notai nel precampionato, giocammo un’amichevole col Brescia di Reja e Inzaghino segnò due gol. Vincemmo 2-1, noi eravamo una squadra di C2, loro di Serie B. A fine stagione fummo promossi entrambi”. La stagione di Inzaghi fu positiva: “Si rivelò un giocatore importante, segnò 6 reti. La più bella? Un pallonetto contro la Maestrina, me lo ricordo ancora! Fece finta di calciare e invece, tuc! Tocchettino a scavalare il portiere, gol”. Poi aggiunge: “Certo, non giocò tutte le partite perché era uno dei suoi primi anni da professionista (23 presenze ndr). Ma fu determinante, senza dubbio. Era furbo, scaltro, aveva doti da vero attaccante”. Trainini continua così il suo racconto: “Simone è un giocatore da ricordare. In tutti i posti in cui è stato si è fatto apprezzare. E’ intelligente, educato e rispettoso. Pur essendo giovanissimo aveva già una professionalità unica. Poi era simpatico a tutti, anche ai suoi concorrenti. Sapeva farsi voler bene. Legava coi compagni, non era una persona che divideva il gruppo. Quando gli spiegavo le cose capiva alla svelta, gli auguro ogni bene”.

Simone è sempre stato molto vicino al fratello Pippo: “Erano legatissimi, Filippo l’ha sempre supportato. Sempre. Psicologicamente Simone non ha mai subito il valore del fratello, il sentirsi secondo per forza. Non gliene importava molto”. Poi la curiosità: Quell’anno vivevano insieme nello stesso appartamento, Simone giocava da noi alla Lumezzane e Filippo all’Atalanta. Il loro senso del gol è una questione di famiglia, ma tengo a precisare che Simone tecnicamente era più forte di Filippo. Senza dubbio. Aveva più qualità, nel corso della sua carriera è stato sfortunato. Ci sono calciatori che fanno una carriera al di sopra delle proprie capacità, riguardo Inzaghi penso che abbia avuto molto meno di quel che meritava. Non solo per demeriti suoi”. Due giocatori simili ma fondamentalmente diversi: Pippo viveva il gol con un’espressione più rabbiosa, era opportunista, agiva sul filo del fuorigioco. Simone era diverso, aveva qualità. Non ci siamo più sentiti, ma lo chiamerò”.

Corsi: “Tonelli alla Lazio? La verità è un’altra…”

E’ uno dei nomi maggiormente accostati alla Lazio in vista del prossimo mercato estivo. Lorenzo Tonelli potrebbe essere il difensore giusto da affiancare a De Vrij per la linea arretrata biancoceleste della prossima stagione e la Lazio, stando alle voci di mercato, sarebbe in pole position sulle concorrenti per un suo eventuale acquisto. Per fare chiarezza in merito, il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi, è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia.

Il presidente dei toscani è stato molto esplicito: “Tonelli è un nostro patrimonio, ho rifiutato, fra le altre, un’offerta da 13 milioni per lui durante la sessione del mercato di gennaio, tutte provenienti da squadre italiane che il prossimo anno parteciperanno alla Champions League. Una sua cessione alla Lazio? Non scherziamo… Stimo Lotito, presidente di alto spessore che alla Lazio ha dato tanto seppur nelle difficoltà e nelle contestazioni, ma chi parla di trattativa già avviata o addirittura conclusa, si inventa una realtà che non esiste. Infine una chiusura sulla prossima sfida di campionato tra Lazio ed Empoli: “Cerchiamo il punto salvezza, lo vogliamo e scenderemo a Roma per otttenerlo“.

LAZIO SOCIAL – La reazione social dei biancocelesti alla vittoria di ieri

La nuova Lazio targata Simone Inzaghi ha convinto all’esordio, uscendo dal Renzo Barbera di Palermo con una bella vittoria per 0-3 sui rosanero. I giocatori biancocelesti sono apparsi in palla e vogliosi di riscatto e non hanno tardato ad esprimere la propria soddisfazione attraverso i social network. Per primo Keita, un habituè del mondo social, che sulla sua pagina Instagram ha pubblicato una foto della squadra con la scritta “Vamos Equipo“. Poi Onazi, sempre tramite Instagram ha espresso tutta la propria felicità: “Grazie a tutti i tifosi che sono venuti per sostenere la squadra! Ora possiamo solo migliorare“. I giovani Murgia e Germoni, emozionati per la convocazione condita dalla bella vittoria esterna. E infine l’ex capitano Mauri: “Bella vittoria finalmente”.

Vamos equipo!!!! #0-3

Una foto pubblicata da Keita Balde Diao✔ (@keitabalde14) in data:

Walking in the light of God Grazie a tutti i tifosi che sono venuti fuori per sostenere la squadra può solo migliorare. #keepworkinginsilence

Una foto pubblicata da Onazi Ogenyi Eddy(MON) (@onaziogenyi) in data:

#immaginichelascianoilsegno⚪

Una foto pubblicata da Lucagermoni (@lucagermoni) in data:

Bella vittoria finalmente S.S. Lazio Serie A TIM

Pubblicato da Stefano Mauri – Pagina Ufficiale su Lunedì 11 aprile 2016

INFERMERIA – Controlli per due biancocelesti

Dopo la vittoria di Palermo, la nuova Lazio di Simone Inzaghi è tornata al lavoro per un lavoro di scarico nel centro sportivo di Formello. Per quanto riguarda l’infermeria, due giocatori biancocelesti acciaccati stanno svolgendo alcuni controlli strumentali presso la clinica Mater Dei di Roma. Si tratta di Kishna e Braafheid. I due olandesi sono arrivati in clinica verso l’ora di pranzo. Per il primo sembra vicino il rientro, mentre per il secondo ci sarebbe bisogno di più tempo.

Materazzi: “Lazio, bella reazione! Inzaghi? Può avere una brillante carriera”

In esclusiva ai microfoni di TuttomercatoWeb, è intervenuto l’ex allenatore biancoceleste Giuseppe Materazzi, per parlare della bella vittoria della Lazio di ieri sera sul campo del Palermo, nel giorno dell’esordio di Simone Inzaghi in panchina. Una buona prova della Lazio ieri al Renzo Barbera: “Ieri sera ho visto una bella gara da parte della Lazio. La settimana è stata utilissima perchè il gruppo e il tecnico si conoscessero meglio. Ho notato la giusta reazione da parte dei giocatori“. Inzaghi non ha tradito nel giorno dell’esordio sulla panchina biancoceleste: “Lo conosco bene, è una persona seria e vuole fare l’allenatore. Ha ottenuto questa possibilità perchè ha lavorato bene con la Primavera. Credo abbia tutte le caratteristiche per sviluppare una carriera brillante: è attento, ambizioso e ha voglia“. Inzaghi vorrebbe non essere solo un traghettatore: “Ha ragione. Non c’è bisogno di dargli garanzie, che in questo caso devono essere i risultati. I presupposti si creano così, ottenendo buoni risultati. L’inizio è stato positivo, da parte dei giocatori c’è stata una reazione giusta, che però non è contro Pioli o a favore di Inzaghi. Ora i giocatori sanno che non c’è più un capro espiatorio“.

Garlini: “Brava Lazio, nessuna partita è scontata”. Poi su Klose…

L’ex attaccante biancoceleste Oliviero Garlini, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio, nel day after dell’esordio vittorioso di Simone Inzaghi sulla panchina della Lazio. Una buona Lazio che è sembrata diversa da quella delle scorse settimane: “I giocatori sono e sono sempre sempre stati quelli, ora c’è più concretezza, più posizione in campo e sicurezza nelle loro giocate. Il cambiamento è una cosa normale dopo il cambio allenatore. Può succedere di tutto e di più. Ho visto una Lazio più sicura che voleva vincere, sono partiti con il piglio giusto e la voglia di portare il risultato a casa“. Per la prima volta la Lazio ha approcciato bene la gara: “In cinque minuti la Lazio ha fatto due gol, chiudendo quasi la partita. Mi sono piaciuti, nella fase del centrocampo, sia Biglia, Parolo che Onazi e hanno aiutato la fase offensiva e difensiva. “. Poi sui singoli: “Non mi è dispiaciuto Parolo, come fino ad ora non mi dispiace Matri. Un giocatore che negli ultimi quindici metri fa gol. Candreva ieri sera ha cercato in tutti i modi di mettere in difficioltà la difesa del Palermo e c’è riuscito andando sul fondo e mettendo la palla in mezzo. Hai dei giocatori davanti tipo Klose, che salta di testa, e Parolo che ha i tempi di inserimento. Keita è andato in superiorità numerica più volte, sulla facia Lulic è il giocatore cardine della squadra insieme a Biglia. Più attento e concentrato Patric, non ha permesso a nessuno di passare e tagliava nelle vie centrali per aiutare. Inizialmente, sembrava titubante e timoroso, ieri sera si è visto un Patric diverso. Prima aveva giocato poco, dandogli più spazio con qualche partita in più, acquisisce fiducia in se stesso e ieri non aera facile perché il Palermo è in zona retrocessione“.

Pioli non va però dimenticato: “Pioli ha fatto un anno eccezionale la scorsa stagione, poi non so cosa sia successo“. Ora c’è bisogno di continuare su questa strada: “Ora bisognerà vedere se Inzaghi riuscirà a dare questa continuità alla squadra, se i giocatori riusciranno a percepire le giuste motivazioni. La Lazio ha segnato 42 gol, subendone 42. Sotto l’aspetto calcistico, se trovi la punta che ti fa gol, alla fine porti a casa il risultato e così è stato ieri. Inzaghi è stato bravo a voler determinare questa mentalità e questa voglia nella squadra“. Certo il Palermo era un po’ allo sbando: “Nessuna partita è facile e scontata, ogni partita ha una storia sua, bisognerà lavorare ancora sotto l’aspetto mentale e poi cercare di giocare per dare continuità a certe prestazioni. La Lazio ha bisogno di queste prestazioni per acquisire la fiducia e la riconferma da parte di qualche giocatore. Queste ultime gare possono mettere in discussione molte pedine“. Riguardo Klose: “Quest’anno Klose ha segnato poco, ma sono dell’idea che prima giocava troppo indietro. Ha tecnica e piedi, ha vinto quasi tutto dove è stato, bisogna vedere lui che mentalità ha, se ha la voglia di rimanere, se è disponibile. E se sta bene, è giusto farlo giocare“. Chiusura sui problemi di ordine pubblico di ieri: “Quanto accaduto ieri a Palermo, dentro e fuori lo stadio, è una presentazione per il mondo non bella da parte del calcio italiano. Situazioni difficili o meno“.

LAZIALI FUORI PORTA – Elez difensore-bomber! Oikonomidis e Crecco dal 1′

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Nuovo appuntamento con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Lombardi (Ancona), Rozzi (Robur Siena), Filippini (Pro Vercelli), Crecco (Modena), Elez (Aarhus), Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Bari).

SERIE B

Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha: vittoria della speranza per la Salernitana, che tra le mura amiche dello stadio Arechi batte il Latina per 3-2 rimettendosi in corsa per la salvezza. I granata, per due volte in svantaggio, riescono a ribaltare il risultato nella ripresa, dopo che il primo tempo si era chiuso sul 2-2. Decisivo il rigore trasformato da Coda al minuto 86. Parte titolare Oikonomidis, che tuttavia disattende le aspettative. L’australiano si limita al compitino, non cercando mai la giocata. Trova tuttavia l’assist per il gol del 2-2 di Donnarumma, prima di essere sostituito nell’intervallo. Entra al 37esimo del primo tempo Ronaldo, cercando di dare geometrie alla manovra granata con il risultato però di rallentare molto il gioco. Ammonito appena entrato in campo, rischia l’espulsione nel secondo tempo. Panchina per Pollace, Tounkara e Strakosha, Fuori il lungodegente Prce.

Filippini: impatta per 1-1 sul campo del fanalino di coda Como la Pro Vercelli di Filippini. Succede tutto nel primo tempo: al gol dei padroni di casa di Cristiani risponde Marchi per gli ospiti. 90 minuti in panchina per Filippini, che dopo aver riassaggiato il campo la scorsa settimana, si trova nuovamente a dover guardare i compagni. Girone di ritorno negativo per il classe ’95.

Crecco: brutto tonfo interno per il Modena di Crespo, che viene sconfitto per 1-4 dal Trapani di Serse Cosmi. Una prova incolore per il mancino classe ’95, che dopo un discreto primo tempo, naufraga insieme al resto della squadra nella ripresa. Decisiva in tal senso la doppia espulsione rimediata dai canarini, che avevano chiuso in vantaggio per 1-0 il primo tempo.

Minala: vince il Bari, corsaro a Livorno, con il risultato di 1-2. Decisiva la rete di Lazzari allo scadere, che regala ai galletti i 3 punti ed il terzo posto in campionato in compagnia dello Spezia. Non risulta nella lista dei convocati Minala, ancora alle prese con un problema al tendine d’Achille. Una stagione travagliata per il classe ’96, da cui in molti si aspettavano il definitivo salto di qualità.

LEGA PRO

Lombardi: un pareggio inutile per l’Ancona, che viene fermato sullo 0-0 sul campo del Pontedera. Lombardi, al rientro dal primo minuto, non incide in alcun modo, non azzeccando nemmeno una giocata. Comprensibile, ma insufficiente la sua prova. Sostituito al 59esimo minuto.

Rozzi: spettacolare 3-3 per il Siena contro il Teramo: ai 3 gol toscani nella prima frazione di gioco rispondono gli abruzzesi con una grande rimonta nella ripresa. Poco più di 10 minuti in campo per Rozzi, che ha anche una chance su calcio piazzato ma si vede respingere il suo buon tiro. Difficile incidere con una squadra tutta rivolta nella metà campo difensiva.

LIGUE 1

Perea: perde ancora il retrocesso Troyes, stavolta sul campo del Saint Etienne con il risultato di 1-0. El Coco Perea non risulta nella lista dei convocati. Stagione fallimentare per l’attaccante colombiano.

PRIMERA DIVISION Messico

Alvaro Gonzalez: ennesima sconfitta per l’Atlas che, battuto in casa per 1-2 dal Monarcas, ora si ritrova ultimo in classifica. Solo panchina per El Tata Gonzalez, l’ennesima di un campionato di clausura in cui non riesce a trovare la migliore condizione fisica.

ALKA SUPERLIGAEN Danimarca

Elez: pareggio per 2-2 sul campo del Sonderjyske per l’Aarhus di Elez, protagonista in positivo del match. E’ il croato infatti ad aprire le marcature, con una zampata da vero opportunista sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Da colonna difensiva a bomber il passo è breve, Elez per l’Aarhus si dimostra una vera certezza. Sostituito al minuto 70, con la sua squadra ancora in vantaggio per 1-2.

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: bel pareggio per lo Zurigo sul campo della capolista e ormai campione di Svizzera Basilea. 2-2 il risultato finale, con gli ospiti che si fanno recuperare il doppio vantaggio nel finale di partita. Entra al minuto 55 l’esterno brasiliano, con il risultato ancora fermo sullo 0-0. Per lui una buona prova di corsa, grinta e sacrificio, a conferma della buona stagione fin qui disputata in Svizzera.

Giulio Piras

Scontri pre Palermo-Lazio, il referto della Polizia di Stato

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Otto , quattro del Palermo e altrettanti della Lazio, sono stati i tifosi arrestati ieri prima della gara del ‘Barbera’ tra rosanero e biancocelesti. A renderlo noto la Polizia di Stato, che ha comunicato che per i fermati le accuse sono di danneggiamento, rissa aggravata, lesioni e lancio di oggetti pericolosi.

TEMPI BELLI – Sono felice! (ed incavolato!)

Non serve scomodare il piccolo, mitico Ralph Winchester per manifestare lo stato d’animo dei laziali, dopo ieri sera. Siamo felici, per tanti motivi, ed incavolati, per altrettanti.

Felici perché quando la Lazio vince in ogni caso è il cuore che prende il sopravvento sulla mente, e allora sono applausi soprattutto se il maledetto primo quarto d’ora diventa il momento migliore della giornata. Effetto Inzaghi? Presto per dirlo, se così fosse ci sarebbe da essere incavolati, perché Stefano Pioli, uomo buono e degnissimo, non meritava certe fronde né spalle voltate. E invece a vedere la squadra di ieri la rabbia monta, perché una convinzione del genere, per lo meno nell’approccio, non si vedeva da Milano e Firenze, a cavallo di Natale, senza scomodare la scorsa stagione.

Sì ma era il Palermo, ha detto qualcuno, allo sbando, in crisi, incapace di opporre un’adeguata resistenza. Poi pensi però che il Barbera è sempre campo difficile e giocare contro una squadra disperata per la sopravvivenza, al di là di qualsiasi gap tecnico, non è mai semplice. E allora torni felice perché pensi a Carpi, Frosinone, Empoli e capisci che nessun risultato è mai scontato, soprattutto in questa fase della stagione. Già Carpi, Frosinone, Empoli… e torni incavolato, perché come è stato possibile perdere punti così? Pensi alla passività del derby, alle brutte figure, alle promesse disattese a tutti i livelli, dalla società ai giocatori, che è facile fare mea culpa dopo quattro gol incassati un derby, o quando ti vengono a chiedere conto di ciò che hai fatto a Norcia, 170 km per sentirsi dire che “abbiamo fatto una stagione di merda“.

Ma poiché non c’è limite al peggio e tantomeno agli infortuni, veder Lulic stringere i denti (altrimenti toccava a Germoni, in ogni caso in bocca al lupo ragazzo), Patric non perdersi d’animo, e Klose che a 38 anni si è caricato di nuovo sulle spalle una squadra in pura crisi d’identità e che ci ha ricordato il professor “Kappler” di Max Collini:

E allora io sono venuto a scuola il pomeriggio,

A 56 anni e quasi alla pensione,

Per far fare un compito a suo figlio

Che ne ha saltati 4 su 4 in un quadrimestre.

Neanche a dirlo, Miro ha preso… 8. E allora si torna felici. Però poi c’è una cosa che ci fa incavolare quasi definitivamente: che ai nostri giocatori quest’anno ne abbiamo dette di ogni, ma vederli giocare letteralmente tra le bombe carta, no, non ci è piaciuto neanche un po’. In una stagione in cui il tifoso romano è stato additato come causa di tutti i mali conosciuti, è stato brutto vedere Gervasoni alzare le spalle ad ogni scoppio. Per la serie, cose che succedono, a Roma le barriere, a Palermo i botti a un metro da Candreva. Felici di aver vinto anche per questo, forse a qualcuno ha dato comunque fastidio, pur nello scenario di classifica poco significativo di ieri sera.

Fabio Belli

FORMELLO – Un dubbio e un rientro vicino per Inzaghi in vista dell’Empoli

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Dopo la vittoria di Palermo, la Lazio è tornata già questa mattina al lavoro a Formello. Il gruppo è stato, come sempre il giorno dopo una gara, diviso in due, con i giocatori che sono scesi in campo al Barbera che hanno svolto una seduta di scarico, mentre gli altri si sono dedicati ad un allenamento tecnico seguito da un breve lavoro atletico. A questi ultimi si è unito, per qualche minuto, anche Basta, che effettua le esercitazioni con il pallone insieme ai compagni, per poi staccarsi al momento della fase di possesso palla e, dopo un breve colloquio con Inzaghi, far rientro negli spogliatoi. Al momento la sua lesione di primo grado al polpaccio non è ancora stata pienamente superata, per cui la sua presenza domenica all’Olimpico contro l’Empoli resta in forte dubbio. Migliorano invece le condizioni di Konko, fermo dal ritorno di Europa League contro lo Sparta Praga: il terzino è sulla via del recupero da uno stiramento ai flessori e oggi ha svolto per circa mezz’ora una serie di allunghi sulla fascia. Solo palestra infine per Berisha, Radu, Mauri, Morrison Kishna.

Lazio, scudetto 1915: la petizione si rifà il look!

La petizione online “Lazio 1914/15, Campione d’Italia ex aequo!” è oramai giunta al suo nono mese di vita, ma tutto il tempo fin qui trascorso la fa sentire sempre più forte, autorevole e rinvigorita. Le 32.000 sottoscrizioni sinora conquistate ne hanno aumentato ancor di più la determinazione, l’interessamento costante e trasversale dei media l’ha resa sempre più consapevole e condivisa e la sua ascesa nelle stanze dei bottoni della Figc l’ha legittimata quale sempre più quale autorevole giustiziera di una storia centenaria mistificata, vilipesa ed occultata. Allorquando all’alba del 30.06.2015 tale rivendicazione salpò dalla piattaforma online di Change.org, tuttavia, la stessa lo fece sulla base delle conoscenze storiografiche sino a quel momento conosciute, pubblicate e ritenute valide, che comunque già di per sé giustificavano inconfutabilmente la richiesta di riassegnazione ex aequo dello Scudetto 1914/15 a Lazio e Genoa. Gli studi storico/giuridici e gli approfondimenti emerotecari condotti in questo lasso di tempo, tuttavia, hanno consentito di poter acclarare con certezza assoluta che:

1) come da rinvenuto comunicato ufficiale il Lucca ebbe a ritirarsi dal Girone Finale dell’Italia Centrale per problematiche finanziarie, con la conseguenza che sia la Lazio che il Roman vinsero a tavolino i rispettivi incontri con tale club toscano;

2) come chiaramente riportato dai giornali dell’epoca la Lazio fu inconfutabilmente la squadra Campione dell’Italia Centrale, il cui Girone Finale risultò del tutto definito per effetto dei risultati conseguiti sul campo e/o a tavolino;

3) in forza del comprovato annullamento della prefinale tra Internazionale di Napoli e Naples, disposto dalla Figc per acclarate irregolarità di tesseramento, la Lazio si aggiudicò puranche il titolo di squadra Campione del’Italia Centro-Meridionale;

4) ciò comportò che la squadra biancazzurra fu l’unica ad essersi effettivamente qualificata per la finalissima nazionale valida per l’assegnazione del titolo tricolore 1914/15, prevista contro la vincente del Girone Finale dell’Italia Settentrionale, poiché tale girone fu interrotto ad una giornata dal termine per l’improvvisa insorgenza bellica senza determinare un’effettiva vincitrice;

5) il Girone Finale dell’Alta Italia rimase definitivamente incompiuto a causa del rifiuto del Genoa di ottemperare alla direttiva della Figc finalizzata ad anticipare l’ultimo turno al 16.05.1915, così da prevenire l’insorgenza del primo conflitto bellico mondiale, nonché per effetto della successiva sospensione agonistica decretata dalla Federazione il 23.05.1915 che di fatto consacrò la seguente classifica provvisoria: Genoa pt. 7, Internazionale pt. 5, Torino pt. 5 e Milan pt. 3;

6) come è noto con successiva delibera post bellica la Federcalcio dell’epoca assegnò d’ufficio al Genoa il titolo di Campione d’Italia rimasto inattribuito, senza tenere in nessuna considerazione il primato sportivo indiscutibilmente conseguito dalla Lazio nella stagione calcistica 1914/15;

7) in base a quanto documentato per tabulas, altresì, mentre la stampa sportiva settentrionale si batté per l’assegnazione d’ufficio al Genoa del titolo de quo, nessun giornale sportivo romano e/o laziale poté fare altrettanto per la Lazio poiché “L’Italia Sportiva”, unico all’epoca pubblicato, cessò le proprie cronache proprio per lo scoppio della grande guerra.

Alla luce delle scoperte, delle rettifiche e delle integrazioni storiografiche sopra descritte e delle conseguenti deduzioni giuridico/sportive, pertanto, a far data dall’11.04.2016 l’originario testo dell’anzidetta petizione tricolore sarà adeguatamente integrato, variato ed aggiornato e risulterà contestualmente trasmesso a mezzo pec agli atti della Federazione Italiana Giuoco Calcio:

Nella granitica convinzione che le ulteriori considerazioni quivi richiamate possano rivelarsi assolutamente trancianti sotto il profilo revisionistico, probatorio e giuridico/sportivo, pertanto, potendosi ritenere sostanzialmente conclusa la fase istruttoria del procedimento di riesame attualmente in essere presso la Figc, con l’occasione sarà puranche reiterata la richiesta di nomina di una Commissione Straordinaria ad hoc, che, unica, potrà realmente far luce sui fatti in questione, render finalmente giustizia ad una doglianza centenaria e sancire perlomeno l’assegnazione ex aequo del titolo di Campione d’Italia 1914/15 a Lazio e Genoa.

Gian Luca Mignogna

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Biglia-Inter, il ds nerazzurro Ausilio: “Ci piace, ma…”

Intervenuto questa mattina ai microfoni di ‘Radio Anch’io lo Sport’, il direttore sportivo dell’Inter Piero Ausilio ha parlato del momento dei nerazzurri, ma non solo. In primo luogo, ha gettato acqua sul fuoco delle ultime polemiche: “Il campionato è assolutamente regolare, alla fine i valori della classifica sono sempre quelli che esprime il campo“. Il ds poi si è soffermato sull’argomento mercato, in particolare sulle voci di un interesse del club meneghino per Lucas Biglia: “Non c’è mai stato alcun interesse. Quel tipo di giocatore ci piace, ma provate a chiedere a Lotito quanto vuole…“. In altre parole: se il trasferimento dell’argentino a Milano si concretizzerà, sarà per una cifra accettabile, dal canto loro Thohir & co. non sono disposti a fare follie. Il patron biancoceleste è avvisato…

Papadopulo: “I giocatori hanno capito che la passività non sarebbe stata più tollerata”

L’ex tecnico biancoceleste Giuseppe Papadopulo è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per commentare il ritorno alla vittoria della Lazio sul campo del Palermo, alla prima come allenatore in Serie A di Simone Inzaghi.

Sulla reazione della Lazio, la lettura più logica può essere quella che i giocatori si sono resi conto che la tifoseria non avrebbe più accettato la passività manifestata nel derby. C’è stata dunque una prestazione nelle corde di quella che, nonostante le tante delusioni stagionali, resta una rosa di buona qualità.

Ma quale può essere un’idea per iniziare un nuovo ciclo in casa Lazio? E’ necessario un cambio di proprietà come chiedono i tifosi o ci sono anche altre strade da percorrere? “Sicuramente il rapporto conflittuale con i tifosi non ha agevolato e non agevolerà quella che è la gestione societaria. L’importante è che il bene della Lazio venga messo al primo posto in quelle che saranno le decisioni future.

Da quali giocatori può ripartire la Lazio per aprire un nuovo ciclo? “Sicuramente Marchetti in porta offre ampie garanzie. Tra i più giovani io punterei fortemente su Keita perché penso che possa diventare un giocatore di grande livello. Poi Candreva e Parolo, giocatori che dovranno essere la struttura portante del futuro, senza dimenticare chi per gli infortuni, come De Vrij, non ha potuto offrire il contributo che si attendeva.

Sui tecnici che hanno guidato la Lazio quest’anno: “Inzaghi ha tutto da dimostrare, ma possiede la freschezza e l’entusiasmo per risollevare le sorti della squadra. Pioli è arrivato alla Lazio in un momento giusto, poi è venuto meno l’entusiasmo e senza i giusti supporti è venuto già il castello che aveva costruito con fatica, anche se gli ottimi risultati nella prima stagione resteranno nella storia.

Una domanda anche sulla grande impresa che Claudio Ranieri sta compiendo alla guida del Leicester. Una storia simile potrebbe proporsi anche in Italia? “Nel calcio moderno queste favole sono sempre più rare e le società che hanno maggiore disponibilità economica la fanno da padrone. E’ sicuramente un bell’esempio e una bella storia, ma per vincere servono programmazione e forza finanziaria.

Fabio Belli

LAZIO SOCIAL – Bisevac al veleno: “Le critiche? Le peggiori vengono dall’ignoranza”

La bella vittoria contro un Palermo ‘incerottato, va detto, non ha permesso al difensore Milan Bisevac di rasserenare l’ambiente, e questa mattina ha ‘tuonato’ il buongiorno, twittando in modo piccato a chi, in questi mesi, ha criticato e critica le prestazioni della Lazio. Ecco quanto ha scritto stamane nel suo account ufficiale Twitter: