Friulano doc e ex tecnico biancoceleste, Edy Reja è stato intervistato dal quotidiano Il Messaggero per analizzare la situazione in casa Lazio in vista della delicata trasferta di Udine di sabato sera.
Reja sembra aver fiducia in Simone Inzaghi: “Come diciamo noi di una certa età, Inzaghi è un gran bravo ragazzo, ma anche un gran allenatore“.Al tecnico di Gorizia è piaciuta la Lazio di queste prime giornate: “A me non dispiace. Ci sono i giocatori, le qualità. Sinora non ha fatto male, ho visto delle buone cose col Pescara. E’ normale non poter reggere per 90’, Simone deve solo lavorare sull’intensità. Non so se mi somigli, è difficile ancora fare paragoni. Ma di certo non capisco tutte le critiche già piovute sull’allenatore. Rispetto alle aspettative mi sembra che abbia fatto bene sinora”. Nella Lazio però sembra non esserci un modulo preciso: “Secondo me vengono provati schemi in allenamento. Conosco Simone, è uno che studia in continuazione e ha idee. Secondo me il problema sono le individualità. Se Felipe tornasse ad andare come nel primo anno di Pioli, si risolverebbero tante cose. Nel calcio contano i risultati. Bisogna aspettare una decina di giornate e altri big match per capire quale sarà il futuro della Lazio”. I biancocelesti vogliono l’Europa: “L’anno scorso Simone c’era quasi riuscito grazie a un gran bel dialogo coi ragazzi. Non è mai facile farsi accettare da un gruppo quando si arriva in corsa. A lui è successo nella fase finale della stagione e ora sta proseguendo la sua missione“. Inzaghi deve comunque essere bravo a gestire la situazione: “Inzaghi è moderno, in questo senso. Sa come affrontare le difficoltà e non si lascia abbattere da una piazza come Roma. La conosce troppo bene“. In caso le cose dovessero andar male comunque, Reja è senza panchina: “A quasi 72 anni, io sono sempre pronto“.

Nonostante abbia appena circa sei anni Mafalda è continuamente assillata dai mali del mondo. Segue sempre con attenzione giornali e TV, risultando sempre aggiornata sulla situazione politica ed economica mondiale. Si interessa di conflitti internazionali, economia e politica, anche se non disdegna di seguire cartoni animati portatori di valori giusti e universali. I suoi migliori amici sono Felipe e Susanita. Altri bambini con cui gioca spesso sono Manolito, Miguelito e la piccola Libertà.
Quando non gioca con gli amici e non guarda la tv è sicuramente da qualche parte a incrinare le certezze degli adulti, in particolare dei genitori, con domande complesse o con semplificazioni stranamente calzanti sulla situazione geopolitica internazionale, o ad accudire il mappamondo che si trova in casa. Ha anche un fratellino di nome Nando (in originale Guille).
– la capacità di confrontarsi con gli adulti su logiche complesse e sui meccanismi della politica e della società viste però con gli occhi di un bambino, cioè mettendo a nudo la stupidità, la meschinità e gli interessi che ci sono dietro le azioni dei ‘grandi’ (guerre, miseria, razzismo);