Della serie “non tutti i mali vengono per nuocere”, l’infortunio di Lucas Biglia ha regalato un inaspettato spiraglio di luce per Moritz Leitner e Alessandro Murgia. Sì perché, a quanto scrive stamane Il Corriere dello Sport, con l’argentino fuori per 45 giorni, gli spazi per i due giovani centrocampisti potrebbero finalmente aprirsi.
Una vera gioia, soprattutto per il tedesco, arrivato in estate dal Borussia Dortmund con grande entusiasmo e voglia di fare bene, spenti pian piano dall’assenza totale di minutaggio. Si tratta di un giocatore polivalente, che può agire praticamente su tutta la linea, ma che per ora ancora non ha convinto Inzaghi, il quale, per il ruolo di mezz’ala, punta molto di più su Lulic. Ora con l’infortunio di Biglia, potrebbe liberarsi un posto sulla metà campo e Leitner spera di essere lui ad occuparlo. Una speranza che però ha anche l’ex Primavera, il quale lavora da sostituto dell’argentino o, meglio ancora, del suo vice Cataldi. Nei primi giorni del ritiro di Auronzo veniva schierato come mezz’ala da Inzaghi, che però lo vedeva più in mediana. Da quel momento in poi si è focalizzato sulla regia, lavorando a stretto contatto con il Principito. A differenza di Leitner, sapeva che quest’anno non avrebbe trovato molto spazio, ma i buoni allenamenti delle ultime settimane gli infondono una speranzella di risalire le gerarchie.

Il 30 settembre 1964 nasce in Umbria a Città di Castello, in prov. di Perugia, Monica Bellucci. Dopo la maturità classica si iscrive a giurisprudenza per diventare avvocato ma nel frattempo, con l’intento di pagarsi gli studi, entra a far parte del mondo della moda, mondo che la assorbe in una molteplicità di impegni. Nel giro di un paio di anni lascia l’università per dedicarsi a tempo pieno alla sua carriera, che prende il volo nel 1988 quando Monica si trasferisce a Milano per entrare a far parte della famosa agenzia “Elite”, conquistando in breve tempo le copertine delle maggiori riviste di moda. A Parigi la rivista “Elle” le dedica diverse copertine e la consacra al mondo internazionale delle top model. Un anno dopo debutta a New York fotografata da Richard Avedon per una campagna della Revlon e, inoltre, diventa la protagonista di una serie di campagne per Dolce e Gabbana, che la eleggono quale vera e propria icona della donna mediterranea. Ma alla Bellucci il ruolo di modella va stretto e nel 1990 tenta la strada della recitazione.
Poco tempo prima aveva incontrato Enrico e Carlo Vanzina che, colpito dal suo sguardo e dal suo fisico mozzafiato, la presenta a Dino Risi. Ed è proprio con Risi che nel 1991 gira il film TV “Vita coi figli”, assieme a uno straordinario Giancarlo Giannini. Quell’esperienza, anche se solo televisiva, le apre molte porte e la Bellucci comincia a capire che il cinema può diventare davvero un sogno realizzabile. Sempre nel 1991 è protagonista de “La riffa” e interprete di “Ostinato destino”. Nel 1992 il gran salto internazionale che la proietta direttamente ad Hollywood: ottiene infatti una parte nel “Dracula” di Francis Ford Coppola. Sempre nel 1992 gira “Briganti” e “La Bibbia”. Nel 1994 gira “Palla di Neve”. Nel 1995 è la protagonista del film “L’appartement”, dove conosce l’attore Vincent Cassel, suo futuro marito e compagno in numerose pellicole, come “Méditerranées” e “Come mi vuoi”. Nel 1996 la Francia le assegna un “Cesar” come miglior giovane attrice promessa per il ruolo nel film “L’appartamento”. Nel 1996 è co-protagonista in “Le doberman”. Nel 1997 “L’ultimo capodanno” di Marco Risi, per il quale l’anno successivo riceve il Golden Globe, premio della critica straniera come miglior attrice italiana.
Nel 1998 gira la commedia noir “Comme un poisson hors de l’eau”. In Spagna ottiene un grande successo di pubblico con il film “A los que aman”. Sempre nel 1998 gira come protagonista femminile il film noir “Frank Spadone” e un cortometraggio a Londra dal titolo “That certain something” recitando in inglese. Tra il 1999 e il 2000 è la volta di “Under Suspicion” e “Malena”. Nel 2003 torna alla ribalta a livello mondiale per la sua interpretazione di Persefone in “Matrix Reloaded”, il secondo capitolo della saga fantascientifica. Nel 2004 gira la “Passione di Cristo”, di Mel Gibson, dove interpreta Maria Maddalena.
Nel 1965 Renato Zero incide i suoi primi brani (“Tu”, “Sì”, “Il deserto”, “La solitudine”) che non verranno mai pubblicati. Nel 1967, prodotto da Gianni Boncompagni, pubblica il suo primo 45 giri: “Non basta sai/In mezzo ai guai”. Lavora anche a teatro nel musical “Orfeo 9”, al cinema come comparsa in alcuni film di Federico Fellini (“Satyricon” e “Casanova”) e, inoltre, fa parte del cast della versione italiana del musical “Hair”, assieme anche a Loredana Berté e Teo Teocoli. Nei primi anni settanta caratterizzato da cipria, lustrini e paillettes, Renato propone il suo personaggio provocatorio ed alternativo. Zero racconta la sua figura in brani come “Mi vendo” e, in genere, l’intero album Zerofobia, da “Morire qui” a “La trappola”, da “L’ambulanza” a “Il cielo”.
Nel disco c’è anche una cover in italiano di “Dreamer” dei Supertramp: “Sgualdrina”. Successivamente con Zerolandia scrive pezzi come “Triangolo”, “Fermo posta” e “Sbattiamoci”, che si fondono e si completano con messaggi anti-aborto, che erano già presenti anche nei primi album (“Sogni nel buio”), anti-droga (“La tua idea”, “Non passerà”, “Uomo no” e “L’altra bianca”) e contro il sesso troppo facile (“Sesso o esse”).
Il termine sarebbe nato nel 1980 a Viareggio quando mentre si spostava in auto assediato dai fan che gli sfrecciavano intorno con i motorini, disse: “Sembrano tanti sorci“. Nel 1981 dedica ai suoi fan il brano “I figli della topa”, inserito nell’album “Artide Antartide” e tenendo fede a ciò che aveva scritto nel brano, l’anno dopo, organizzò le “Sorciadi”, partecipando personalmente alla premiazione dei vincitori.
