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Con l’infortunio di Biglia, in due sperano in una chance da Inzaghi

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Della serie “non tutti i mali vengono per nuocere”, l’infortunio di Lucas Biglia ha regalato un inaspettato spiraglio di luce per Moritz Leitner e Alessandro Murgia. Sì perché, a quanto scrive stamane Il Corriere dello Sport, con l’argentino fuori per 45 giorni, gli spazi per i due giovani centrocampisti potrebbero finalmente aprirsi.

Una vera gioia, soprattutto per il tedesco, arrivato in estate dal Borussia Dortmund con grande entusiasmo e voglia di fare bene, spenti pian piano dall’assenza totale di minutaggio. Si tratta di un giocatore polivalente, che può agire praticamente su tutta la linea, ma che per ora ancora non ha convinto Inzaghi, il quale, per il ruolo di mezz’ala, punta molto di più su Lulic. Ora con l’infortunio di Biglia, potrebbe liberarsi un posto sulla metà campo e Leitner spera di essere lui ad occuparlo. Una speranza che però ha anche l’ex Primavera, il quale lavora da sostituto dell’argentino o, meglio ancora, del suo vice Cataldi. Nei primi giorni del ritiro di Auronzo veniva schierato come mezz’ala da Inzaghi, che però lo vedeva più in mediana. Da quel momento in poi si è focalizzato sulla regia, lavorando a stretto contatto con il Principito. A differenza di Leitner, sapeva che quest’anno non avrebbe trovato molto spazio, ma i buoni allenamenti delle ultime settimane gli infondono una speranzella di risalire le gerarchie.

Parolo-Lazio: amore eterno. Rinnovo del contratto a vita, ecco i dettagli…

Tutti ad aspettare Biglia, Keita, de Vrij e invece, a sorpresa rinnova rinnova colui che da tempo ormai è cuore e polmoni del centrocampo biancoceleste: Marco Parolo. Arrivato nel 2014, aveva firmato sino al 2019. Adesso adegua e prolunga per altri tre anni. Sino al 2022, quando avrà addirittura 37 primavere a testimonianza di quanto Marco sia importante in campo e nello spogliatoio (per la serie: “Smetti quando vuoi di giocare”).  Poi qualora voglia, giustamente, interrompere prima la carriera e trasportarla sulla scrivania della società…c’è la solita promessa di un futuro dirigenziale.

E’ il primo a presentarsi mercoledì sera in grembiule per servire la beneficenza ad Amatrice: «Che bravo Marco», il commento di Suor Paola a Lotito. E il presidente: «Già, infatti l’ho incontrato oggi pomeriggio per sistemare il contratto». Non era stato modificato negli ultimi tre anni, Parolo guadagnava 1,1 milioni, adesso coi bonus raggiungerà quasi i 2 netti. S’è meritato sul campo e fuori, l’aumento, dalla sua immagine la Lazio ne trarrà ancora giovamento. D’altronde, lui è l’emblema del professionista: mai Parolo fuori posto, tanto meno con un gesto, un tatuaggio o capigliature da selvaggio. Preciso, devoto, ubbidiente. Con la faccia fiera, anche quando si perde.

AFFIDABILE – Non è però solo un soldatino sull’attenti, Marco Parolo da Gallarate. E’ sì, un punto fermo dell’Italia di Ventura e una guida in campo per Inzaghi. Ma è anche molto di più: intelligente e profondo, capace di articolare delle frasi oltre i canonici «è normale che» e «ringrazio il mister». Perché in fondo sono sempre gli allenatori a dovergli essere grati. Persino nelle stagioni più “maledette”: non certo la migliore l’ultima per Marco, eppure 3372’ e sei gol in 40 partite fra campionato e Coppe, nonostante un doppio infortunio (stiramento alla coscia e contusione al ginocchio). Tremila minuti nell’anno dello sbarco a Roma e 10 reti. Parolo è il giocatore più utilizzato nell’ultimo biennio biancoceleste, un affidabile tuttocampista italiano. Sa segnare come un centravanti, correre come un mediano e impostare persino come un regista. Chiedere a Conte nell’ultimo mondiale, se lo ricorda Inzaghi ora che manca Biglia: l’ex Cesena playmaker permetterebbe forse non solo a Milinkovic-Savic, ma pure a Cataldi una maggiore libertà d’azione, di pensiero e di gioia. Mercoledì sera Parolo impostava già la manovra nel servizio piatti: «Danilo, vai di qua, corri di la. Sei già stanco?».

INDISTRUTTIBILE – Il ds l’aveva già ribattezzato il nuovo Gerrard. Da Parolo ai fatti: l’agente Cavadini mercoledì a Roma ha impostato il futuro biancoceleste di Marco. Che suderà e segnerà per altri cinque anni, in tutte le maniere, per tutti i gusti. Bruciato il palato del Milan, che prima di prendere Bertolacci, lo aveva sondato con un’offerta monstre da 25 milioni. Come riporta “Il Messaggero“,  La Lazio non s’è nemmeno dovuta sedere a trattare, perché Marco sta benissimo a Roma e in estate non ha neanche trepidato per una chiamata di Conte da Londra. Dopo le fatiche azzurre, rieccolo subito in campo con la Lazio sei giornate su sei, con un riposo di 2’ solo nel finale col Chievo. Già 538’ minuti sulle gambe e sui polpacci. Maledetti polpacci che, in questa prima parte di stagione a Formello,stanno facendo soffrire Biglia il cui rientro ci sarà tra 45 giorni (meno male che c’è la sosta ad accorciare i tempi), nel frattempo ci penserà Parolo ad esorcizzare ogni male della Lazio finché morte non li separi. Amen.

 

 

Prandelli: “Mi sento tradito. Lotito mi aveva fatto una promessa…”

Cesare Prandelli è pronto per tornare ad allenare dopo le recenti delusioni. L’ex commissario tecnico degli azzurri siederà sulla panchina del Valencia, dopo esser stato sedotto ed abbandonato dalla Lazio quest’estate. E a distanza di mesi, è proprio lo stesso ex Ct della nazionale torna a parlare con profonda delusione dell’accaduto. ecco uno stralcio delle sue parole riportate nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport: “Il tradimentodi un presidente è più grave di quello di un giocatore. Lotito mi ha ferito. C’erano le premesse per lavorare bene, ci siamo stretti la mano“. Adesso però è in arrivo una nuova esperienza, la Lazio rimane soltanto uno spiacevole ricordo.

Cataldi ritrova l’Udinese: il primo gol non si scorda mai

Udinese-Lazio, sabato sera, sarà una gara speciale per Danilo Cataldi: il 17 dicembre scorso infatti il centrocampista romano ha segnato per la prima volta con la maglia biancoceleste. Si disputavano allo stadio Olimpico gli ottavi di finale di Coppa Italia e, proprio contro i friulani, Cataldi firmò la rete del 2 a 1 per la Lazio, permettendo così alla squadra allora allenata da Stefano Pioli di raggiungere i quarti di finale.

Al termine della gara, lo stesso Cataldi analizzò così il suo primo gol con la Lazio: “La mia rete è un messaggio per tutti: la Lazio c’è ed è unita.” Proprio ieri, in vista del match contro l’Udinese di sabato scorso, Cataldi ha rimarcato il concetto di unione: “Se andremo tutti insieme nella stessa direzione, si potrà far bene.

Danilo ha nuovamente in mano il centrocampo biancocleste, è cresciuto e sabato avrà nuovamente tra le mani, e soprattutto tra i piedi, le sorti della Lazio e del suo gioco.

INFERMERIA – Buone notizie per Marchetti ma…

Nessun recuperato per Udine. Dopo la partita contro l’Empoli mister Inzaghi sperava che dei quattro infortunati Bastos, Basta, Biglia e Marchetti riuscisse a recuperare almeno il portiere di Bassano del Grappa. Invece anche Federico Marcheti sarà costretto ancora ai box. Dopo aver saltato i match contro Milan e Empoli, il portiere biancoceleste dovrà saltare anche la gara di sabato sera contro l’Udinese. La buona notizia però è che i controlli ieri pomeriggio in Paideia hanno escluso lesioni. Hanno infatti evidenziato l’acuirsi del problema al polpaccio accusato nelle scorse settimane e nient’altro. Tornerà dopo la sosta. Giusto così, meglio non rischiarlo sopratutto anche alluce del fatto che il suo “vice” Strakosha non sta deludendo le aspettative fino ad ora.

CINEMA – Monica Bellucci, incredibilmente bella

Il 30 settembre 1964 nasce in Umbria a Città di Castello, in prov. di Perugia, Monica Bellucci. Dopo la maturità classica si iscrive a giurisprudenza per diventare avvocato ma nel frattempo, con l’intento di pagarsi gli studi, entra a far parte del mondo della moda, mondo che la assorbe in una molteplicità di impegni. Nel giro di un paio di anni lascia l’università per dedicarsi a tempo pieno alla sua carriera, che prende il volo nel 1988 quando Monica si trasferisce a Milano per entrare a far parte della famosa agenzia “Elite”, conquistando in breve tempo le copertine delle maggiori riviste di moda. A Parigi la rivista “Elle” le dedica diverse copertine e la consacra al mondo internazionale delle top model. Un anno dopo debutta a New York fotografata da Richard Avedon per una campagna della Revlon e, inoltre, diventa la protagonista di una serie di campagne per Dolce e Gabbana, che la eleggono quale vera e propria icona della donna mediterranea. Ma alla Bellucci il ruolo di modella va stretto e nel 1990 tenta la strada della recitazione.

Poco tempo prima aveva incontrato Enrico e Carlo Vanzina che, colpito dal suo sguardo e dal suo fisico mozzafiato, la presenta a Dino Risi. Ed è proprio con Risi che nel 1991 gira il film TV “Vita coi figli”, assieme a uno straordinario Giancarlo Giannini. Quell’esperienza, anche se solo televisiva, le apre molte porte e la Bellucci comincia a capire che il cinema può diventare davvero un sogno realizzabile. Sempre nel 1991 è protagonista de “La riffa” e interprete di “Ostinato destino”. Nel 1992 il gran salto internazionale che la proietta direttamente ad Hollywood: ottiene infatti una parte nel “Dracula” di Francis Ford Coppola. Sempre nel 1992 gira “Briganti” e “La Bibbia”. Nel 1994 gira “Palla di Neve”. Nel 1995 è la protagonista del film “L’appartement”, dove conosce l’attore Vincent Cassel, suo futuro marito e compagno in numerose pellicole, come “Méditerranées” e “Come mi vuoi”. Nel 1996 la Francia le assegna un “Cesar” come miglior giovane attrice promessa per il ruolo nel film “L’appartamento”. Nel 1996 è co-protagonista in “Le doberman”. Nel 1997 “L’ultimo capodanno” di Marco Risi, per il quale l’anno successivo riceve il Golden Globe, premio della critica straniera come miglior attrice italiana. Nel 1998 gira la commedia noir “Comme un poisson hors de l’eau”. In Spagna ottiene un grande successo di pubblico con il film “A los que aman”. Sempre nel 1998 gira come protagonista femminile il film noir “Frank Spadone” e un cortometraggio a Londra dal titolo “That certain something” recitando in inglese. Tra il 1999 e il 2000 è la volta di “Under Suspicion” e “Malena”. Nel 2003 torna alla ribalta a livello mondiale per la sua interpretazione di Persefone in “Matrix Reloaded”, il secondo capitolo della saga fantascientifica. Nel 2004 gira la “Passione di Cristo”, di Mel Gibson, dove interpreta Maria Maddalena.

Il 2004 per Monica è l’anno della prima maternità, conclusasi con la nascita di Deva, nome di origine sanscrita che significa “divina” e, nel 2010, nasce la seconda figlia Leonie. Un sondaggio francese nel mese di marzo 2007 l’ha eletta “Donna più sexy del mondo”, precedendo Beyonce, Penelope Cruz, Paris Hilton, Sophia Loren, Madonna, Mathilde Seigner, Shakira e Sharon Stone.

 

MUSICA – Renato Zero, il signore dei sorcini

Il 30 settembre 1950 nasceva a Roma Renato Zero, vero nome Renato Fiacchini. Figlio di Ada Pica, infermiera, e di Domenico, poliziotto marchigiano, vive la sua adolescenza nella borgata della Montagnola. Frequenta le scuole fino alla terza media, poi l’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini, abbandonata al terzo anno per dedicarsi al canto, alla danza, alla musica e alla recitazione.

Sin da giovane inizia a travestirsi e ad esibirsi in locali romani. “Sei uno zero” è una delle frasi che si sente ripetere spesso e per questo assume il nome d’arte di Renato Zero. Il suo primo contratto arriva a 14 anni al Ciak di Roma, per 500 lire al giorno. Durante una delle tante serate trascorse al Piper, famoso locale notturno romano, viene notato da Don Lurio. Subito dopo inizia a lavorare nel gruppo di ballo “I Collettoni”, gruppo che in uno show serale fa da supporto a una giovanissima Rita Pavone. Registra poi alcuni caroselli. In questi stessi anni instaura una bella amicizia con Loredana Berté e Mia Martini.

Nel 1965 Renato Zero incide i suoi primi brani (“Tu”, “Sì”, “Il deserto”, “La solitudine”) che non verranno mai pubblicati. Nel 1967, prodotto da Gianni Boncompagni, pubblica il suo primo 45 giri: “Non basta sai/In mezzo ai guai”. Lavora anche a teatro nel musical “Orfeo 9”, al cinema come comparsa in alcuni film di Federico Fellini (“Satyricon” e “Casanova”) e, inoltre, fa parte del cast della versione italiana del musical “Hair”, assieme anche a Loredana Berté e Teo Teocoli. Nei primi anni settanta caratterizzato da cipria, lustrini e paillettes, Renato propone il suo personaggio provocatorio ed alternativo. Zero racconta la sua figura in brani come “Mi vendo” e, in genere, l’intero album Zerofobia, da “Morire qui” a “La trappola”, da “L’ambulanza” a “Il cielo”. Nel disco c’è anche una cover in italiano di “Dreamer” dei Supertramp: “Sgualdrina”. Successivamente con Zerolandia scrive pezzi come “Triangolo”, “Fermo posta” e “Sbattiamoci”, che si fondono e si completano con messaggi anti-aborto, che erano già presenti anche nei primi album (“Sogni nel buio”), anti-droga (“La tua idea”, “Non passerà”, “Uomo no” e “L’altra bianca”) e contro il sesso troppo facile (“Sesso o esse”).

La sua personalità cattura un pubblico numeroso: i cosiddetti “sorcini”, termine che ha sostituito quello originario di “zerofolli”. Il termine sarebbe nato nel 1980 a Viareggio quando mentre si spostava in auto assediato dai fan che gli sfrecciavano intorno con i motorini, disse: “Sembrano tanti sorci“. Nel 1981 dedica ai suoi fan il brano “I figli della topa”, inserito nell’album “Artide Antartide” e tenendo fede a ciò che aveva scritto nel brano, l’anno dopo, organizzò le “Sorciadi”, partecipando personalmente alla premiazione dei vincitori.

Nelle sue composizioni più recenti si alternano temi sociali (“Stai bene lì”, “Radio o non radio”, “Dal mare”) e spirituali-esistenziali (“Immi ruah”, “La vita è un dono”). Nella sua lunga carriera Renato Zero registra oltre 30 album in studio.

ACCADDE OGGI – Tex Willer: uno dei personaggi più popolari del fumetto italiano

Tex Willer è il principale personaggio del fumetto italiano della serie Tex. Creato dallo scrittore Gian Luigi Bonelli e dall’illustratore Aurelio Galleppini, viene pubblicato per la prima volta in Italia il 30 settembre 1948. Il fumetto ha avuto traduzioni in numerose lingue in tutto il mondo. La maggior parte di fan è in Brasile ma Tex è molto popolare anche in Croazia, Grecia, Finlandia, Francia, Norvegia, Serbia, Spagna e Turchia.

Tex Willer è un’interpretazione italiana del vecchio West Americano, ispirato ai personaggi classici e alle storie di vecchi film western americani. Il personaggio di Tex è raffigurato come un duro, con un forte senso personale della giustizia, che diventa un ranger e difende i nativi americani e qualsiasi altra persona onesta dall’avidità di banditi, magnati, mercanti senza scrupoli e politici corrotti.

Tex ha un figlio di nome Kit avuto con una donna nativa americana di nome Lilyth, figlia di un capo Navajo. Più tardi lo stesso Tex diventerà capo della tribù Navajo. Il ranger, conosciuto tra gli indiani con il nome di Aquila della Notte, non solo è descritto in una serie a fumetti mensile ma anche in una serie speciale chiamata Tex Albo Speciale. Il migliore amico di Tex quasi in ogni avventura è Kit Carson, ispirato alla figura storica con lo stesso nome. Un ruolo principale è stato tenuto dal figlio di Tex, Kit Willer, e dal guerriero navajo Tiger Jack. Altri personaggi ricorrenti nei fumetti sono El Morisco, il messicano Montales, il canadese trapper Gros-Jean, l’irlandese boxer Pat Mac Ryan, il Mounties colonnello Jim Brandon, il Capitano Tom Devlin della San Francisco Police Department, il capo Apache Cochise e la Navajo Nuvola Rossa. Nemesi di Tex Willer è Mefisto. Altri nemici sono Yama (il figlio di Mefisto), The Tiger nero e Proteus. Durante la Guerra civile americana Tex ha combattuto per l’Unione, anche se il suo stato natale, il Texas, si schierò con la Confederazione. Ha partecipato alla battaglia di Glorieta Passo e ha servito per un breve tempo come volontario nel 7° Reggimento di Cavalleria Kansas.

 

Facco: “La Lazio ad Udine deve vincere” Poi sul modulo…

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Mario Facco, ex calciatore della Lazio, è intervenuto a Radiosei per analizzare il prossimo match tra Udinese e Lazio. Facco non vede altra alternativa alla vittoria. Poi sul modulo spiega:

Il modulo non conta molto, la Lazio è alla ricerca del gioco. La cosa che conta è vedere come questo probabile 4-4-2 anti-Udinese viene interpretato. L’Udinese è una squadra in bilico, credo che cercheranno di vendere cara la pelle. Detto questo, la Lazio deve andare lì per vincere e basta. Se la Lazio ritrova il gioco ed un’identità può sorprendere anche qualcuno davanti, altrimenti sarà sempre la solita corsa allo scudetto delle provinciali“.

SETTORE GIOVANILE – Il programma del week end

Nel week end, il settore giovanile della Lazio scenderà in campo sia 1 che 2 ottobre. Di seguito il dettaglio di tutti gli incontri:

PRIMAVERA, Girone A 4^ Giornata, All.: Andrea Bonatti

LAZIO-SPEZIA

Sabato 1 Ottobre ore 15, Stadio ‘Mirko Fersini’ – Formello

CLASSIFICA (3^ Giornata): 9 Hellas Verona, 7 Sampdoria, 7 Spal, 6 Milan, 6 Napoli, 6 Lazio, 4 Fiorentina, 4 Latina, 4 Perugia, 3 Cesena, 1 Brescia, 1 Vicenza, 1 Spezia, 0 Trapani.

PROSSIMO TURNO: 15/10/2016 LAZIO-SAMPDORIA

UNDER 17, Girone B 5^ Giornata, All.: Fabrizio Fratini

LAZIO-VICENZA

Domenica 2 Ottobre ore 14, campo ‘Melli’ – Roma

CLASSIFICA (4^ Giornata): 12 Bologna, 9 Lazio, 7* Atalanta, 7 Cesena, 6* Inter, 6 Brescia, 6 Hellas Verona, 4** Milan, 3* Chievo Verona, 3 Cagliari, 3 Udinese, 1* Cittadella, 1* Spal, 1* Vicenza.

*una partita in meno **due partite in meno

PROSSIMO TURNO: 9/10/2016 CAGLIARI-LAZIO

UNDER 16, Girone B 4^ Giornata, All.: Marco Alboni

LAZIO-CITTADELLA

Domenica 2 Ottobre ore 13, campo ‘Gentili’ – Roma

CLASSIFICA (3^ Giornata): 9 Inter, 9 Atalanta, 9 Cesena, 7 Brescia, 6 Lazio, 6 Milan, 4 Udinese, 3 Hellas Verona, 3 Chievo Verona, 3 Bologna, 0 Vicenza, 1 Cagliari, 1 Cittadella, 0 Spal.

PROSSIMO TURNO: 9/10/2016 BOLOGNA-LAZIO

UNDER 15, Girone B 4^ Giornata, All.: Mauro Girini

LAZIO-CITTADELLA

Domenica 2 Ottobre ore 10:30, campo ‘Gentili’ – Roma

CLASSIFICA (3^ Giornata): 9 Atalanta, 9 Inter, 6 Udinese, 5 Cesena, 7 Cagliari, 6 Lazio, 6 Milan, 4 Chievo Verona, 3 Brescia, 3 Bologna, 2 Spal, 0 Hellas Verona, 0 Vicenza, 0 Cittadella.

PROSSIMO TURNO: 9/10/2016 BOLOGNA-LAZIO

VIDEO – La moglie o FIFA 17? Ecco la scelta di Immobile

Il mondo dei social è sempre uno spazio a cui i calciatori dedicano tanto tempo. Tra foto e video, tutto serve per far vedere ai tifosi gli aspetti della loro vita privata. In casa Lazio, Immobile e la moglie Jessica, sono quasi ossessionati con Instagram. Numerosi video e numerose foto ogni giorno.

Ed ora arriva il video di Ciro Immobile al centro commerciale. Shopping? no, per la delusione della moglie. Solo un acquisto, importante per il bomber biancoceleste: FIFA 17. Di seguito la reazione della moglie:

 

🙈🙈🙈 portata con l’inganno!!

Un video pubblicato da Ciro E Jessica (@ciroejessicaimmobile) in data:

QUI UDINESE – Le ultime dall’allenamento. Iachini pensa ad una rivoluzione

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L’Udinese, prossimo avversario della Lazio, continua la preparazioine in vista del match di sabato. Alla Dacia Arena, la squadra di Iachini vuole fare bottino pieno. Ma lo stesso allenatore ancora non ha le idee chiare su chi schierare nel posticipo del sabato. Le ultime dal campo, paròano di una mini rivoluzione bianconera.

Iachini è pronto a sostituire Badu con Fofana. In attacco rischia Thereau, a favore di Perica in coppia con Zapata. Ma anche De Paul ultimamente non ha convinto il tecnico dei friulani. Armero verso una maglia da titolare al posto di Ali Adnan. Domani alle 12.30, la conferenza di Iachini.

ROMA 2024 – Arriva il NO ufficiale. Il comunicato della Raggi

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L’Assemblea capitolina ha approvato la mozione del M5S per dire no alle Olimpiadi. Hanno votato a favore 30 consiglieri, contrari invece 12. L’unico dell’opposizione ad avere dichiarato voto favorevole per la mozione del No è stato Stefano Fassina di Sinistra per Roma. Di seguito il post pubblicato dalla Sindaca Virginia Raggi, tramite il suo profilo ufficiale di Facebook:

Roma ha vinto. Dal consiglio comunale è arrivato lo stop definitivo all’ennesima truffa ai danni dei cittadini. L’assemblea capitolina ha deciso di ritirare la candidatura alle Olimpiadi 2024. Il M5S ha detto no ad ulteriori sacrifici per i romani e gli italiani. Capitolo chiuso. Era da irresponsabili dire sì alla candidatura. Abbiamo voluto dire no ad ulteriori debiti per Roma e per l’Italia. Abbiamo voluto dire no alla banda del mattone, ai Giochi fatti sulla pelle dei cittadini. Perché ciò che hanno fatto nel passato è sotto gli occhi di tutti: cantieri mai chiusi, tanta delusione e nessuna infrastruttura per noi.

Le pressioni sono state tante e forti. Quasi un assedio al Campidoglio. Ma abbiamo continuato a lavorare per la città. Non a caso oggi durante la seduta del consiglio straordinario sulle Olimpiadi, l’Aula ha approvato un’ulteriore mozione a firma M5S in cui si chiede che i 4 miliardi di euro, destinati alla pianificazione di programmi pubblici dal 2017 al 2023, possano essere effettivamente destinati ad interventi di riqualificazione degli impianti sportivi già esistenti nella Capitale o ad azioni di rigenerazione urbana“.

FORMELLO – A Udine un’esclusione clamorosa? Patric recupera e Inzaghi prova il cambio di modulo

Seduta pomeridiana in quel di Formello per gli uomini di Simone Inzaghi. Il terzino spagnolo Patric dopo lo stop di ieri è tornato in gruppo e questo potrebbe consentire al tecnico biancocelste di puntare su un modulo diverso dal 3-5-2 degli ultimi tempi. L’alternativa al modulo usato nelle precedenti gare è il 4-4-2 e ciò comporterebbe, nonostante l’assenza dell’infortunato Lucas Biglia, il ritorno in panchina di Danilo Cataldi.

In porta probabilmente ci sarà la conferma di Strakosha. Marchetti si è sottoposto oggi a dei nuovi accertanti strumentali ma difficilmente verrà rischiato dato che dopo questo turno di campionato ci sarà la sosta. Novità nel reparto difensivo: Wallace fuori e al suo posto Hoedt a far coppia con de Vrij, mentre Patric sulla destra e Radu a sinistra sembrano essere i due probabili terzini. In questo caso sulle fasce i protagonisti sarebbero Felipe Anderson e Lulic, mentre Parolo e Milinkovic costituirebbero la coppia centrale di centrocampo. Inzaghi per decidere su chi puntare ha ancora a disposizione la rifinitura di domani, le scelte verranno prese prima della partenza per Udine. Immobile e Keita verranno confermati in attacco. Djordjevic verrà convocato ma partirà dalla panchina, l’attaccante serbo è rientrato in gruppo solo ieri. Fermi ai box Basta, Bastos e Biglia.

Rio 2016 – Gli atleti olimpionici hanno riconsegnato il tricolore al Quirinale

Cinque cerchi di emozioni. Una squadra unica – medagliati olimpici e paralimpici insieme agli atleti quarti classificati ai Giochi di Rio 2016 – ha preso parte ieri al Quirinale alla cerimonia di riconsegna della bandiera italiana al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La giornata, alla quale era presente anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è stata aperta dall’Inno nazionale eseguito dalla Banda Musicale Interforze, che ha preceduto l’intervento del Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, e del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli. Dopo un suggestivo filmato sui Giochi di Rio Federica Pellegrini e Beatrice Vio sono salite sul palco per il simbolico e sentito atto formale: le bandiere nazionali, autografate dai medagliati, sono state restituite al Capo dello Stato tra gli applausi che suggellano una doppia spedizione all’insegna delle soddisfazioni.

Al Quirinale erano presenti ottantatre atleti azzurri protagonisti a Rio premiati dal Presidente Mattarella che gli ha consegnato una medaglia ricordo. Presenti alla cerimonia anche il Segretario Generale del CONI Roberto Fabbricini, il Vice Segretario Generale e Responsabile della Preparazione Olimpica Carlo Mornati, il Presidente della Coni Servizi Franco Chimenti, l’Amministratore Delegato Alberto Miglietta, i membri CIO Franco Carraro, Mario Pescante e Ivo Ferriani, i componenti di Giunta Nazionale e diversi membri del Consiglio Nazionale del CONI, i Commissari Tecnici delle varie discipline, il Segretario Generale del CIP Giunio De Sanctis, il Presidente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato Andrea Marcucci, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Luca Lotti e i vertici delle Forze Armate e dei Corpi dello Stato in rappresentanza dei rispettivi Gruppi sportivi.

 

Keita smentisce tutti coloro che parlano di rottura con i compagni

Dopo le diatribe di quest’estate il caso Keita sembra essere ormai del tutto rientrato. Dalla mancata presentazione in ritiro al gol con l’Empoli ne è passata di acqua sotto i ponti e quella che era stata la telenovela estiva, e che aveva infiammato i caldi giorni del calciomercato biancoceleste, sembra essere soltanto un lontano ricordo. Sembra che ora Keita con le sue prestazioni e il suo comportamento abbia riconquistato lo spogliatoio della Lazio recuperando completamente il rapporto con i suoi compagni. Il calciatore per dare conferma dell’armonia ritrovata ha postato una foto su Instagram che lo ritrae assieme ad altri elementi della rosa, tra cui Wallace, Bastos, Felipe Anderson, Patric e Luis Alberto.

😄😝

Una foto pubblicata da Keita Balde Diao✔ (@keitabalde14) in data:

Paola Piola: “Mio papà portava la Lazio nel cuore. Totti? Ci provasse ma…”

Per mantenere vivo il ricordo del mitico Silvio Piola, nel giorno del compleanno del grande campione, la figlia Paola è intervenuta ai microfoni di Radio Incontro Olympia.

Queste le sue prime parole: “Esservi ricordati ancora una volta del mio papà mi rende felice per cui prima di tutto devo dire grazie a tutti, vivo emozioni fortissime. In questi anni ho cercato di non far dimenticare mio padre. Alle cose belle non ci si abitua mai perché ci aiutano giorno per giorno a migliorare in un mondo bellissimo”.

Il ricordo più bello e quello più brutto: “Quelli belli vengono fuori di continuo e sono sempre legati a situazioni di gioco. Papà aveva un carattere particolare, queste piccole parti di lui vengono fuori ascoltando storie di calcio che lo hanno visto protagonista. Lui era fatto così, tutto era un gioco. Per lui tutto diventava un gioco: chi faceva il salto più lungo, quello più alto. È stata una miniera di insegnamenti fondamentali per la crescita del mio bambino. Anche quando è diventato nonno guardare i pulcini giocare lo divertiva. Adesso purtroppo il calcio dei giovani  viene troppo adultizzato. Io non ho mai pensato di avere un padre famoso. Un po’ perché Vercelli è una città di provincia, un po’ perché io e Dario arriviamo quando era a Novara, quasi alla fine della carriera. Lo salutavano tutti e lui ci diceva semplicemente che erano amici. E noi eravamo felici perché era pieno di amici! L’amarezza? Quando ha smesso di giocare nel ’54 ha riattivato la sua passione diventando allenatore. Lui faceva quindi 15 giorni in giro e 15 a casa. Noi eravamo disturbati dalla telefonata di Furio Valcareggi alla domenica”.

Totti minaccia Piola: “L’augurio che posso fare a mio papà è quello di conservare questo record. Non facciamo gli ipocriti. Ho stima per Totti e la sua appartenenza è un messaggio importante in un mondo dove te li ritrovi ovunque, però questi gol poi deve farli. Mi vien da dirgli solo ‘Provaci!'”.

Piola oggi: “Lui avrebbe comunque trovato un modo di appassionarsi. Quello che mi dispiace molto, e che mi piacerebbe fare attraverso un centro studi, è aiutare le nuove generazioni. Il calcio come lo stanno proponendo adesso sta un po’ rivisitando le parti peggiori della scuola. Se guardiamo poi alla Serie A e alla Nazionale non arrivano i campioni che alleviamo”.

Piola e la Lazio: “Sono stati nove anni essenziali per la sua formazione. È sbocciato come uomo. Lui ne parlava come un momento di full immersion. Era debitore di quegli anni. Lui non voleva andare a Roma perché ha tenuto sempre come punto di riferimento il Nord e pensava di andare all’Inter. La Lazio e la città invece lo hanno accolto a braccia aperte. Il celeste di quella maglia gli è rimasto nel cuore. Papà negli anni mi ha fatto altre regali. Venire a Roma e sentire la gioia che ha infuso, che emozioni”.

Reja: “Inzaghi ha ottime idee, il problema sono le individualità”

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Friulano doc e ex tecnico biancoceleste, Edy Reja è stato intervistato dal quotidiano Il Messaggero per analizzare la situazione in casa Lazio in vista della delicata trasferta di Udine di sabato sera.

Reja sembra aver fiducia in Simone Inzaghi: “Come diciamo noi di una certa età, Inzaghi è un gran bravo ragazzo, ma anche un gran allenatore“.Al tecnico di Gorizia è piaciuta la Lazio di queste prime giornate: “A me non dispiace. Ci sono i giocatori, le qualità. Sinora non ha fatto male, ho visto delle buone cose col Pescara. E’ normale non poter reggere per 90’, Simone deve solo lavorare sull’intensità. Non so se mi somigli, è difficile ancora fare paragoni. Ma di certo non capisco tutte le critiche già piovute sull’allenatore. Rispetto alle aspettative mi sembra che abbia fatto bene sinora”. Nella Lazio però sembra non esserci un modulo preciso: “Secondo me vengono provati schemi in allenamento. Conosco Simone, è uno che studia in continuazione e ha idee. Secondo me il problema sono le individualità. Se Felipe tornasse ad andare come nel primo anno di Pioli, si risolverebbero tante cose. Nel calcio contano i risultati. Bisogna aspettare una decina di giornate e altri big match per capire quale sarà il futuro della Lazio”. I biancocelesti vogliono l’Europa: “L’anno scorso Simone c’era quasi riuscito grazie a un gran bel dialogo coi ragazzi. Non è mai facile farsi accettare da un gruppo quando si arriva in corsa. A lui è successo nella fase finale della stagione e ora sta proseguendo la sua missione“. Inzaghi deve comunque essere bravo a gestire la situazione: “Inzaghi è moderno, in questo senso. Sa come affrontare le difficoltà e non si lascia abbattere da una piazza come Roma. La conosce troppo bene“. In caso le cose dovessero andar male comunque, Reja è senza panchina: “A quasi 72 anni, io sono sempre pronto“.

Cena per Amatrice – Il botta e risposta tra Lotito e Delio Rossi

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Ieri sera la grande cena di beneficenza in favore dei territori colpiti dal terremoto del centro Italia, ed in particolare del paese di Amatrice tanto caro al presidente biancoceleste Claudio Lotito.

Tra i presenti, oltre al numero 1 della Lazio, anche Danilo Cataldi, Franjo Prce, Thomas Strakosha e Marco Parolo, nell’insolita versione di camerieri. Oltre a questi volti biancocelesti era presente anche l’ex tecnico laziale Delio Rossi, che si è reso protagonista di un siparietto con Claudio Lotito. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport infatti, il patron biancoceleste avrebbe incalzato l’allenatore romagnolo: “Hai visto, abbiamo fatto dei cambiamentiTu non ci credevi?“. Secca e piccante la risposta del buon Delio: “No”.
Chissà quale sia stata la reazione di Lotito….

Su De Vrij il Chelsea rimane vigile, ma la Lazio vuole blindarlo

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Stefan De Vrij sembra essere tornato quell’insostituibile perno difensivo ammirato due anni orsono, prima che l’infortunio al ginocchio lo costringesse ai box per quasi tutta la stagione scorsa.

Il difensore olandese non ha saltato nemmeno un minuto delle prime 6 gare stagionali, sfornando prestazioni sempre all’altezza delle aspettative di tecnico e tifosi, sia con la difesa a 4 che con quella a 3. Sul giocatore rimane vigile il Chelsea di Antonio Conte, alla ricerca di un centrale di prospettiva ma che sia già pronto per un campionato ostico come la Premier League. Ma la Lazio non vuole affatto privarsi del suo gioiello difensivo, ed è per questo che, secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, la società biancoceleste starebbe facendo grandi passi in avanti per blindarlo, proponendogli il prolungamento del contratto (in scadenza 2018), con un cospicuo aumento di ingaggio. Ancora non sono noti i termini del prolungamento, ma si parla di cifre vicine ai 2 milioni di euro a stagione.  La Lazio, per la sua crescita, non può proprio fare a meno del colosso Stefan De Vrij.