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Juventus Napoli, ecco gli sfottò più divertenti della rete

Ieri la sfida tra Juventus e Napoli ha avuto un sapore particolare perché dopo tanti anni i bianconeri si sono ritrovati a rincorrere la squadra di Sarri. Alla fine hanno vinto i bianconeri grazie alla prodezza da fuori area di Zaza e il popolo del web è impazzito. Tanti gli sfottò dei tifosi juventini nei confronti dei partenopei. Ecco i più divertenti:

 

Aurier shock: “Blanc è una checca e sta con…”

Il difensore del Psg, Serge Aurier, è stato sospeso a “tempo indeterminato” del club parigino dopo la diffusione di un video su ‘Periscope’ in cui fa qualche battutaccia molto pesante, rispondendo ad alcuni tifosi, nei confronti del suo allenatore Laurent Blanc e di alcuni compagni di squadra. Aurier parla nel video del suo allenatore come ‘fiotte’ – l’equivalente di ‘fighetta’ o ‘checca’ – e fa pesanti allusioni ad una relazione con Zlatan Ibrahimovic, criticando anche il portiere italiano Sirigu.

L’ex giocatore del Tolosa era già incappato in qualche problema con i social network la scorsa stagione quando l’Uefa lo aveva squalificato per critiche offensive a un arbitro. Aurier che in un primo momento aveva parlato di ”un falso”, secondo ‘L’Equipe’, dovrebbe pubblicare un comunicato in cui riconoscerà l’autenticità del video e chiederà scusa ai compagni e a Blanc.

Fonte: Adnkronos

Alla scoperta del Galatasaray

Giovedi sera andrà di scena l’andata dei sedicesimi di Europa League tra Galatasaray e Lazio. I biancocelesti andranno in Turchia dove sicuramente troveranno un’ atmosfera caldissima. Infatti i tifosi giallorossi sono tra i più attivi e caldi della Turchia.

La casa del Gala – Le mura amiche del club turco sono racchiuse nello stadio chiamato Turk Telekom Arena. Inaugurato nel 2011, ha una capienza di ben 52000 posti. In stile inglese, niente pista, e pubblico vicino al rettangolo verde, per incitare meglio i loro beniamini.

La squadra – Nella rosa del Galatasaray annoveriamo tre stelle, tre ex calciatori che hanno militato nel nostro campionato. Sneijder, Podolski, Muslera. I due ex interisti sono i principali pericoli per la la Lazio. La fantasia dell’orange e la velocità del tedesco potranno mettere in seria difficoltà la retroguardia laziale. Tra i pali, invece, l’ex di turno, Fernando Muslera. Di lui conosciamo tutto e sappiamo che può fare la partita della vita oppure… qualche “papera”. Il resto della rosa è composta  da vari giocatori turchi tra cui spicca il veterano centrocampista Altintop, con un passato importante in Bundesliga. A centrocampo anche il talento di proprietà del Real Madrid Josè Rodriguez, mentre in difesa il camerunense Chedjou garantisce fisicità al reparto arretrato.

Allenatore e modulo – Il club è guidato da Mustafa Denizli che ha portato il Galatasaray a vincere il titolo nel 2015. Di solito attua un 4-2-3-1 con Snejider libero di spaziare sulla trequarti a supporto con Podolski largo sulla fascia.

In campionato – Nell’ultima partita di campionato il Gala ha perso per 2-1 in trasferta contro il Mersin e in classifica si trova a quota 34 punti, terzo posto e lontano 15 punti dalla vetta di proprietà del Fenerbache. L’Europa League quindi diventa quasi una priorità per Snejider e compagni.

Marco Corsini

PREMIER LEAGUE – Che beffa per il Leicester!

Vittoria in rimonta e all’ultimo respiro (94′) per l’Arsenal nel big match della 26esima giornata di Premier League contro la capolista Leicester. La squadra di Ranieri, che fino ad oggi guidava la classifica con 5 punti di vantaggio sui Gunners e il Tottenham, era andata in vantaggio a fine primo tempo con un rigore trasformato da Vardy. Determinante per i Foxes il doppio cartellino giallo di Simpson al 9′ del secondo tempo. In superiorità numerica, l’Arsenal ha trovato il pareggio al 25′ con Walcott e poi assediato la porta del Leicester con Schmeichel grande protagonista con una serie di grandi parate. Il gol del sorpasso è arrivato a 30″ dalla fine con un gran colpo di testa di Welbeck, su punizione calciata da Ozil, che si è infilato nell’angolino alla destra del portiere. In classifica il Leicester resta a 53 punti, mentre l’Arsenal sale a 51. Nell’altro scontro al vertice vittoria esterna del Tottenham in casa del Manchester City. Con questa vittoria gli Spurs appaiano l’Arsenal a quota 51 punti, mentre i Citizens rimangono fermi a quota 47.

FONTE: ANSA

SEI NAZIONI – L’Italia dura solo un tempo contro l’Inghilterra

L’Inghilterra ha sconfitto l’Italia 40-9 (11-9) in un incontro della seconda giornata del Torneo 6 Nazioni di rugby, disputato all’Olimpico di Roma. Dimenticata la prova di Parigi, gli azzurri hanno subito un’altra lezione dagli inglesi, mai battuti da una nazionale italiana, in uno stadio stracolmo. Dopo una prima frazione coraggiosa e disciplinata, l’Italia di Jacques Brunel è crollata nella seconda frazione, subendo quattro mete in serie e non riuscendo più ad aumentaree il proprio punteggio. In classifica, gli inglesi sono in testa con due vittorie su due partite mentre l’Italia è scivolata all’ultimo posto per differenza reti con la Scozia.

FONTE: ANSA

Rio Ferdinand: “Il più grande talento mai visto”

Per la Lazio è ancora una scommessa tutta da vincere ma chi lo ha visto giocare ricorda molto bene quel talento inglese che prometteva fuoco e fiamme. Rio Ferdinand, ex difensore del Manchester United e della Nazionale inglese, intervenuto ai microfoni del Daily Mail è tornato a parlare degli inizi del calciatore biancoceleste Ravel Morrison: “Un giorno Sir Alex Ferguson mi disse ‘vieni a dare un’occhiata a questo ragazzo’. Io e Rooney andammo, era in corso una partita dell’Under 15 o 16. In campo c’era Ravel Morrison, sul campo faceva quello che desiderava, rallentava e accelerava come voleva. Con Ferguson pensammo che fosse il talento migliore mai visto, meglio di Giggs o chiunque altro. È un peccato che non abbia avuto le persone giuste intorno a lui. Se avesse ancora 16 anni mi piacerebbe prendermi cura di lui, ma nel caso mi chiedesse aiuto sono sempre a disposizione”.

Unico, intramontabile, semplicemente…Stefano Mauri

E’ tornato….e si vede. Se in queste ultime 2 partite la Lazio è riuscita ad acquisire un po’ più di imprevedibilità ed è riuscita “addirittura” a tirare in porta,  gran parte del merito è sicuramente suo. Stiamo parlando dell’intramontabile ex capitano biancoceleste, Stefano Mauri.

NESSUNO RINUNCIA A LUI – E’ uno dei giocatori più in forma al momento a disposizione di Pioli. La sua intelligenza tattica fuori dal comune, la capacità d’inserimento, i prodigiosi movimenti senza palla e quegli inserimenti che riescono a spiazzare le difese avversarie, lo rendono un elemento fondamentale di cui un allenatore non può proprio fare a meno. Perché non usarlo prima? Le presenze del brianzolo all’attivo sono esigue, tanta panchina e una ventina di minuti contro il Napoli a distanza di ben quattro mesi dal campo. In totale ha collezionato solo 12 presenze (sei da titolare), per un totale di 490′. Poco per chi, fino allo scorso anno, era abituato a essere insostituibile fonte d’ispirazione per il gioco della Lazio. Purtroppo ha saltato completamente la preparazione estiva, complice il termine del rapporto con la Lazio (coincidente con gli ultimi vani sviluppi del calcio scommesse) salvo poi fare un inaspettato rinnovo annuale (una volta archiviato definitivamente il processo sportivo di Cremona), e un’operazione a metà novembre (per risolvere una fastidiosa discopatia) che gli ha impedito di tornare a pieno regime tenendolo così a lungo lontano dai campi di gioco. Ma prima o poi, Stefano Mauri il campo lo ritrova sempre…soprattutto ora che l’attacco della Lazio stenta clamorosamente a rendersi pericoloso. Le sue ultime prestazioni (Genoa e la partita dell’Olimpico contro l’Hellas Verona) hanno certificato il fatto che la Lazio, senza Mauri, non avrebbe potuto ritrovare il gioco, i movimenti e gli spazi che tanto entusiasmavano l’anno scorso. E’ riuscito finalmente anche a trovare una buona condizione fisica, e questo fa pensare che se la Lazio ha voglia di tenere in vita i sogni europei deve aggrapparsi ancora una volta al suo condottiero. La scorsa annata, la migliore calcisticamente in serie A, nella quale ha siglato ben 9 gol in 29 presenze, aggiungendo inoltre due assist, sembrava davvero solo un dolce ricordo. E invece oggi si è ripreso quello che gli spetta, gettando nel dimenticatoio avversità e cattiva sorte. E con le difficoltà che sta attraversando la squadra in questo periodo, forse la sua esperienza in campo potrebbe dare una scossa e riportare serenità tra gli uomini di Stefano Pioli, che ultimamente hanno palesato un po’ di fragilità caratteriale.

ORA SI ATTACCA DAL CENTRO – Già Klose tempo fa fu il primo a sottolineare l’importanza che ha Mauri per questa squadra (“Mauri? Sicuramente è un giocatore molto intelligente e che ti porta via l’uomo), giovedì è stata la volta di Matri (“Lui ha le qualità di verticalizzare subito e per me è fondamentale, giocare la profondità è la mia caratteristica. È un alternativa i più che io riesco a sfruttare”) Insomma quando c’è Mauri gli attaccanti giocano meglio e il gioco della Lazio inevitabilmente ne guadagnaperché il brianzolo permette alla squadra di avere soluzioni tattiche alternative: non c’è più un’ostinata (e fine a se stessa) ricerca del gioco esclusivamente sulle fasce come visto nelle ultime gare, con tanti cross e nessuno capace di capitalizzarli. Ora si passa anche per vie centrali: non a caso Pioli ha schierato titolare Mauri, lasciando in panchina sia Candreva che Keita. E così delle 40 azioni d’attacco della Lazio, 26 sono arrivate per vie centrali. Stesso discorso per i tiri: ben il 78% dei 18 totali (di cui 7 nello specchio) sono giunti dal centro. Quando c’è lui, insomma, la Lazio diventa più pericolosa, tanto che in campionato, dove la Lazio ha una media tiri in porta di 3,5 tiri a partita, la squadra arriva a concludere 5,25 volte a incontro. Più pericolosa, più prolifica e quindi più vincente. La Lazio non può  fare a meno di Mauri, i numeri dicono questo e il campo sembra andare nella stessa direzione. Contro il Genoa era stato uno dei più positivi, convincendo anche Pioli che nella sfida all’Hellas lo ha riproposto dall’inizio.

IL GALATASARAY – La Lazio ha bisogno di equilibrio. E chi meglio di Mauri per trovarlo: non a caso, a Istanbul contro il Galatasaray, una maglia da titolare nel tridente dovrebbe essere sua. Contro i turchi servirà tutta l’esperienza che oggi i suoi 36 anni sono in grado di garantirgli. La gioia sprigionata giovedì dopo mesi difficili, necessita di continuità e serenità, se la merita. Stefano Mauri vuole aiutare un’ultima volta prima dell’addio definitivo la sua squadra del cuore. Ormai si sente laziale a tutti gli effetti e come tale vuole esaudire tutti i desideri dei  tifosi biancocelesti, solo uno purtroppo non potrà mai essere esaudito: quello di essere CLONATO

Marco Lanari

Il curioso caso di Joseph Minala. Che poi tanto caso non era…

PROLOGO – La locuzione “molto rumore per nulla” è entrata nel gergo comune, per indicare un’esagerazione o un’assurdità riferita ad un fatto del tutto trascurabile o inconsistente. Essa richiama la celebre opera di William Shakespeare, “Much Ado About Nothing“, del 1598 ambientata a Messina, commedia breve e brillante. E’ stata una delle più conosciute e portate sulle scene teatrali. L’espressione succitata apre una breve considerazione: molto spesso capita di trarre, troppo frettolosamente, pareri o giudizi sulla base di elementi inconsistenti o non del tutto chiari. Quante volte è capitato di pensare che Tizio o Caio avessero determinate attitudini o sfumature caratteriali, o avessero una tendenza piuttosto che un’altra?! Si legge una notizia, si guarda una foto, e subito parte il commento, lo sbeffeggio, che sia per diletto o per accanimento. Nell’era moderna purtroppo avendo un pc ed una connessione ad internet, si ha la convinzione che ci si possa immergere in fitte conversazioni e giudizi. E qui si diventa tecnici, politici, attori, registi, amanti, esperti del marketing, allenatori e procuratori, e via via tutto ciò che l’immaginario possa farci fruire. Questo concetto, se preso nella sua più “astratta” e pura delle forme, altro non sarebbe che un processo evolutivo di massa, che dà la possibilità a tutti di scrivere o commentare ciò che gli pare. Alias, se prima si scendeva in piazza per manifestare il proprio dissenso o plauso per un accadinemento, adesso la prima cosa che viene in mente di fare non appena si vuole dire qualcosa è quella di pubblicare uno stato (o post che dir si voglia) su uno dei tanti social presenti su internet. Come spesso capita ci si può imbattere in una falla del sistema. Ad esempio dover per un lungo periodo trattare di una tematica “esplosa” per uno pseudo scandalo (non chiaro), che poi, non appena si attenua passa nell’assoluto e più surreale dei mistici cantucci del silenzio. Questa premessa era doverosa e dovuta, soprattutto a colui che è stato al centro di questa centrifuga di giudizi “impenitenti“, che lo hanno dapprima deriso, poi condannato ed infine dimenticato (ovviamente perché lo scandalo si è risolto in un nulla di fatto).

FOCUS – Stiamo parlando del “giovaneJoseph Minala, calciatore militante nella squadra del Bari, in prestito dalla Lazio. Il ragazzo fu oggetto di scandalo, agli inizi del 2014, in quanto ci fu uno spropositato e quanto mai sproloquio mediatico di ingiurie attribuitegli, che affermavano (anche e soprattutto da parte organi sportivi competenti) che la sua età anagrafica risaputa non combaciasse con quella dimostrata. Dall’Africa rimbalzò, come fosse una palla impazzita, la notizia che lui non avesse 17 anni, bensì 42. Il tutto ovviamente accadde, come da copione di un grande sceneggiato, nelle ore che sarebbero dovute essere le più felici per la sua “prima” da Gran Galà. La convocazione con la Lazio per una partita ufficiale (era in tribuna all’Olimpico domenica). I documenti di Joseph erano in regola, il passaporto e la carta d’identità recitavano nella dicitura della data di nascita questi valori: 24 Agosto 1996. Il ragazzo aveva “17 anni e mezzo“. Pensate soltanto per un attimo quale possa essere stata la sua reazione emotiva, lo sconvolgimento che possa aver provato. Ovviamente d’impeto fu di cesura totale da parte sua, voleva lasciare tutto, si sentì messo in mezzo senza motivo. E come qualsiasi altro ragazzo a questo mondo avrebbe fatto, lui che di cose da raccontare ne avrebbe a “iosa“. Minala si sentì sconfortato, al centro di una serie di pregiudizi e preclusioni mediatiche senza motivo. “Minala il 42 enne col volto scavato che si finge più giovane per poter avere più chance di rimanere in un paese più civile“. Si proprio più civile. In ogni modo hanno provato a strappargli dalla bocca la frase “non ho diciassette anni, sono più grande“, oppure “sì ci ho provato ma non è andata come speravo“. Lui invece è sempre rimasto tranquillo nelle risposte: “Forse coloro che speculano su di me sono gli stessi giocatori che ho messo culo a terra sul campo, questa è la mia vera età, invito chi ne dubita a venire a festeggiare il mio diciottesimo compleanno“, disse in un’intervista. Questi “speculatori mediatici” dovrebbero sapere che Joseph ne ha passate di tutti i colori, e che magari se ad oggi ha sul volto tutti i segni del proprio vissuto, forse è perché per raggiungere e concretizzare il suo “sogno” di giocare a pallone, ha fatto grandi sacrifici.

IL PRECEDENTE – Al ragazzo tempo fa fu promesso, da un millantatore senza identità né ombra, un provino per andare a giocare in una squadra blasonata. E si sa, queste occasioni capitano una volta, o meno nella vita. La possibilità di essere integrato in contesto di potenziale crescita, di non vivere più in mezzo alla strada, di non essere considerato un apolide sbarcato in Italia per affollare gli Uffici postali. Spese fino all’ultimo centesimo in attesa di una chiamata, che purtroppo non arrivò mai. Il “finto” procuratore lo aveva abbandonato alla Stazione Termini senza se e senza ma. Joseph cadde a piombo dal grattacielo delle speranze e dei sogni e si ritrovò in mezzo la strada. Iniziò a considerare l’idea che gioco forza sarebbe dovuto rientrare nel suo paese, senza nessun’altra possibilità. Fu la polisportiva Vigor Perconti a fargli vedere la luce in fondo al tunnel. Un provino andato a buon fine e la sua determinazione gli permisero di essere ammesso e di iniziare a giocare a pallone. La reazione che ebbe dopo l’abbandono fu da piccolo gladiatore. La ricerca di una casa famiglia, un tutor che poi diventò amico e l’aiutò nell’inserimento, e l’inizio di una carriera calcistica che poi lo portò a giocare nel club biancoceleste.
Noi dal canto nostro speriamo che tutto ciò porti “il fanciullo” a tagliare i traguardi della sua vita con la stessa determinazione e convinzione dimostrata sinora. E che la vicenda possa essere da monito per tutti quegli obiettori “non obiettivi” che nel cuore di Joseph Minala non hanno aperto nemmeno una brecciolina, o scalfito nell’animo. Perché lui è sì un giocatore di “appena” 19 anni certificati e comprovati, ma da quello che ha dimostrato, ha più palle e personalità di tanti ultra quarantenni che di cavolate sul suo conto ne hanno dette a mai finire. Quando si dice, “molto rumore per nulla“…

Con il Mitra-Matri Pioli può andare a caccia dell’Europa…

“Eppur mi son scordato di te, come ho fatto non so…” sembra che la canzone del grande Battisti balzi nella testa di Pioli ogni qualvolta vede esultare Alessandro Matri, dopo averlo collocato in panchina nelle partite precedenti. Quella di Matri è una storia strana, una vita calcisticamente difficile quasi quanto quella del mediano raccontata da Ligabue. Le ottime prestazioni del centravanti biancoceleste sembrano passare inosservate, nonostante i suoi colleghi di reparto stiano deludendo nel ruolo di goleador sin da inizio stagione. Ogni allenatore del mondo è convinto delle qualità di alcuni calciatori anche se questi non diano esattamente l’effetto desiderato, ma il ruolo del finalizzatore è troppo importante per compiere scelte errate. Nell’ultimo giorno di mercato estivo, la Lazio ingaggiò Matri e se questo non fosse accaduto, la media già bassa dei gol degli attaccanti, ora rasenterebbe lo zero. Il bomber ex Juventus, ha un bottino di tutto rispetto e nella situazione in cui riversa la Lazio meritava una maglia da titolare, già da qualche partita. Il mister biancoceleste è solito giocare col modulo che permette di schierare un solo centravanti, e nella rosa della Lazio sono presenti giocatori di tutto rispetto come Klose e Djordjevic. I numeri sono tutti dalla parte di Matri ed esaminandoli è difficile capire come Pioli possa essere assillato sistematicamente dal dubbio atroce su chi schierare dei tre.

Matri ha avuto l’opportunità di giocare 90 minuti soltanto 2 volte sulle 25 che è sceso in campo, ma è comunque l’attaccante della Lazio che ha siglato più gol, con le sue 7 realizzazioni. In tutte e due le occasioni in cui ha giocato 90 minuti la Lazio ha portato a casa i 3 punti con una partita maiuscola da parte del numero 17, la prima fu con il Rosenborg in Europa League, gara terminata 3-1 in cui fece un gol e fornì un assist vincente. La seconda fu quella giocata a San Siro contro l’Inter (vinta 2-1) dove il bomber lombardo schierato unica punta, lavorò molto per la squadra e anche in quella occasione creò non pochi problemi alla difesa avversaria.

Contro il Verona, nella festa del gol, ha aperto nuovamente le danze raccogliendo un ottimo assist di Cataldi allo scadere del primo tempo. Prima di quella rete, l’ultima messa a segno da un centravanti, risale addirittura a 2 mesi prima (17 dicembre) Lazio-Udinese di coppa Italia, indovinereste mai chi fu il marcatore? Alessandro Matri. Per quel che riguarda il campionato, dobbiamo tornare indietro di altri tre giorni, nel pareggio casalingo contro la Samp che all’ultimo minuto, pareggiò i conti, dopo che la Lazio andò in vantaggio con un gran colpo di testa del subentrato Matri.

Insomma, ogni volta sembra sempre di più vestire i panni di “salvatore della patria”, come fu in quel Lazio-Udinese di campionato dove, appena arrivato a Roma da 13 giorni, entrò dalla panchina sul risultato di 0-0 e con 35 minuti mise a segno due gol fondamentali per i 3 punti. Senza nulla togliere alla gloriosa storia di Miroslav Klose che tutto il mondo gli riconoscerà per sempre o all’impegno e la dedizione mostrata in questi anni da Filip Djordjevic, ma al momento ci sono tutti i presupposti per far si che la maglia da titolare sia indossata, dal centravanti che segna più gol. Questa può risultare come richiesta banale e logica, ma meglio ricordarlo a Pioli che tra le innumerevoli ottime cose fatte da quando è alla Lazio, si ritrova a canticchiare troppo spesso mentre Matri esulta “Eppur mi son scordato di te, come ho fatto non so…”

Alessio Allegrucci

POLITICA – Putin bacchetta duramente l’Italia

Dopo gli attentati in Francia l’attenzione dell’Europa è rivolta verso Stati Uniti e Russia. Il Premier Russo Vladimir Putin, da sempre favorevole alla lotta al terrorismo islamico, è forse l’unico che fin dal primo momento ha preso una posizione netta e irrevocabile sulla questione. Qualche tempo fa in un suo discorso dichiarò la precisa volontà di voler reprimere senza nessuna pietà l’ISIS e qualsiasi organizzazione ad essa affiliata, come ampiamente dimostrato dai raid aerei e le operazioni militari dell’esercito russo senza aspettare l’autorizzazione delle Nazioni Unite.

Nel corso di un’intervista il Premier Russo, interpellato a proposito della politica europea, ha fatto capire che l’Europa è tutt’altro che unita e che al suo interno troppi paesi non valgono nulla. A qualcuno saranno certamente fischiate le orecchie. E all’ulteriore richiesta di spiegazioni da parte del giornalista per sapere a quali paesi si riferisca Putin ha rivolto un’accusa diretta proprio all’Italia e ai suoi governanti: “Vede ad esempio l’Italia, è un grande Paese con un grande popolo e con una storia molto importante alle spalle, ma oggi non vale nulla. Vale meno di 2 metri quadrati di deserto, è un paese governato da incapaci per altro non eletti da nessuno, capaci solo a farsi calpestare dai vertici Europei. L’Italia è diventata un rifugio di clandestini e terroristi, dove è facile entrare e restarci ancora di più. Ci sono paesi che pur di schiacciare l’Italia stanno portando avanti una politica distruttiva pur di portare il popolo alla disperazione. Non posso escludere che sia una tecnica studiata a tavolino per rendere inerme uno dei paesi più belli del mondo“.

TECNOLOGIA – Iphone 6 e 6S Plus, attenzione all’Errore 53…

Non sono giorni facili per la Apple che è stata presa di mira in questi giorni a causa dell‘Errore 53 che blocca gli Iphone 6 o 6S Plus se vengono sostituiti schermo e Touch ID con componenti non originali.

A rivelarlo è stato un giornalista del The Guardian che ha raccontato come – mentre sviluppava un report sulla crisi rifugiati in Macedonia – il suo Iphone si è rotto ed essendo molto distante il centro Apple si è dovuto rivolgere a un negozio non autorizzato. La riparazione è andata a buon fine, almeno fino a quando il giornalista non ha aggiornato il sistema operativo e lo smartphone si è bloccato. L’errore 53 è irreversibile e di conseguenza in tal caso l’Iphone diventa un fermacarte e non si può far altro che buttarlo, perdendo tutti i dati. Un portavoce di Apple ha spiegato che l’Errore 53 è “il risultato di un controllo di sicurezza introdotto per proteggere i clienti”.

Gli avvocati dello studio legale Pcva di Seattle hanno presentato richiesta per una ‘class action’ presso un tribunale californiano e puntano ad ottenere un risarcimento di 5 milioni di dollari insieme alla riparazione o alla sostituzione degli smartphone degli utenti colpiti, che sono invitati ad aderire all’azione collettiva compilando una richiesta sul sito web dello studio legale. Inoltre, hanno chiesto alla Apple di sviluppare un aggiornamento per eliminare definitivamenet l’errore 53.

Fabrizio Piepoli

CRONACA – Minacce gravi rivolte a uno degli inviati di Striscia la Notizia

Durante un servizio realizzato ieri sera da “Striscia la notizia” uno degli inviati del telegiornale satirico è stato minacciato di morte. L’inviato del tg Valerio Staffelli ha smascherato alcuni truffatori che camuffati da operatori per alcune onlus per i poveri raccoglievano offerte dai passanti ma in seguito però tenevano per sé i soldi raccolti. Un gruppo di truffatori che da anni raggiravano le persone con la scusa di raccogliere offerte da destinare all’acquisto di pasti caldi per i poveri riuscivano a racimolare cifre elevate, anche oltre 50 euro in un’ora. “Ti sparo, ti faccio uccidere” e “Vai via che ti do una coltellata, vai via che ti sparo”, sono le frasi rivolte a Staffelli da uno dei truffatori. Dopo aver smascherato i falsi volontari sul posto è arrivata la polizia che ne ha tratto in arresto uno. Ma quando l’uomo si è visto braccato ha insultato e minacciato Staffelli: “Ti faccio fare la fine che non ti ha fatto fare quello là”.

Anche Conte vuole godersi il “nuovo” Cataldi: possibile convocazione in azzurro…

Ormai, da quel bellissimo gol contro il Chievo Verona allo Stadio Olimpico, Danilo Cataldi sta vivendo un’importantissima evoluzione calcistica personale. Quel gol lo ha sbloccato mentalmente dopo mesi difficili in cui la testa non riusciva a seguire ciò che con foga dettava il cuore. Se n’è accorto Pioli e con esso tutto l’ambiente Lazio, ma le prestazioni del giovane aquilotto stanno entusiasmando anche il ct della Nazionale Antonio Conte. Secondo quanto riportato questa mattina da “Il Corriere dello Sport“, infatti, il ct azzurro starebbe pensando di convocare Danilo nelle prossime amichevoli della Nazionale per studiarlo da vicino e se da qui a maggio riuscirà ad avere una certa continuità, non è utopia l’eventualità di vederlo tra i 23 che Conte porterà in Francia per Euro 2016. Per ora è solo un’ipotesi e qualora ciò non dovesse accadere Danilo non dovrà assolutamente demoralizzarsi, la Nazionale per lui sarà solo una questione di tempo.

Stellone: “Contro la Lazio cercheremo di rubare qualche punto”. Leali: “Serve carattere”

Dopo la prima storica vittoria in trasferta del Frosinone in serie A, un galvanizzato Nicola Leali, peraltro tra i protagonisti del match a Empoli, ha parlato della prossima partita contro i biancocelesti: “Come affrontiamo la Lazio? E’ il mister che lo decide. Sarà importante mettere il carattere che abbiamo messo in queste ultime due partite. Noi alla salvezza ci crediamo e ci crederemo fino alla fine”. Dello stesso avviso il tecnico Roberto Stellone in conferenza stampa: “Questa vittoria ci dà morale. Cercheremo anche contro la Lazio di rubare qualche punto”.

CRONACA – Morte avvocato di Buffon. Il legale della sorella: “Accuse infondate”

AGGIORNAMENTO 14/02 ORE 8:00 – “Una persona prostrata da tensione emotiva e affettiva, abbattuta da accuse laceranti, certamente respinte“. Così l’avvocato Alessandro Rappelli, difensore di Marzia Corini, accusata della morte del fratello, l’avvocato Marco Valerio Corini, amico e legale di Gianluigi Buffon, morto il 25 settembre. Il difensore della donna è convinto di poter dimostrare che l’accusa è infondata. “E’ stata lei ad accudire fino all’ultimo il fratello, lo amava, non avrebbe mai potuto ucciderlo“, Marzia Corini è un medico anestesista in servizio all’ospedale di Pisa e il fratello era gravemente malato di tumore. “Ci sono consistenti margini difensivi“, per smontare l’accusa. Ne è convinto l’avvocato Enrico Marzaduri che assieme al collega Alessandro Rappelli, difende la donna. “La signora è fortemente provata perché nei suoi confronti è stata fatta un’accusa, la peggiore, che si può muovere a una sorella per la morte di un fratello, per di più per un vantaggio economico“.

Fonte: Ansa

Prima gli ha fatto cambiare testamento, poi l’ha ucciso iniettandogli antidolorifici in dosi massicce. Marco Valerio Corini, avvocato spezzino, legale di Gianluigi Buffon, è morto così nel settembre 2015, secondo le indagini dei carabinieri della squadra di pg e del Nucleo operativo del Comando provinciale della Spezia, ucciso da sua sorella anestesista che avrebbe riempito il fratello, malato di cancro, di antidolorifici al punto di accelerarne la dipartita. Per questo Marzia Corini, 52 anni, è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario. Tutto questo, secondo l’accusa, a causa di un testamento che la penalizzava a favore della fidanzata ventenne dell’avvocato.
I carabinieri sono risaliti indietro nel tempo, per ricostruire quanto accaduto, coordinati dai pm Giovanni Maddaleni e Luca Monteverdi che hanno poi firmato l’ordinanza cautelare. Secondo quanto ricostruito, Marzia Corini sapeva che dopo aver accertato la malattia, Marco Corini aveva fatto testamento e sapeva anche che questo testamento non la favoriva per nulla anzi: il legale aveva lasciato alla fidanzata ventenne tutti i suoi averi, salvo la quota di legge per i familiari. Marco Valerio Corini si è improvvisamente aggravato durante l’estate e la sorella ha cominciato a assisterlo assieme a un altro avvocato, Giuliana Feliciani, che spesso aveva affiancato Marco Corini in tribunale. Una collega, un’amica con la quale Corini aveva anche condiviso lo studio per un certo periodo di tempo. Secondo quanto accertato i carabinieri è stata lei, l’avvocato, a convincere Corini a stracciare il primo testamento e a sottoscriverne un altro. Un testamento molto più favorevole alla sorella, tanto che adesso è indagata per circonvenzione di incapace e testamento falso. Corini, secondo quanto accertato dagli inquirenti, non era più lucido negli ultimi tempi: un po’ per l’aggravarsi della malattia, un po’ per la morfina che gli veniva somministrata per lenire il dolore. Quindi, dev’essere stato poco impegnativo fargli stracciare il documento e fargliene firmare un altro.

Il 25 settembre 2015 Marco Valerio Corini è morto nel cordoglio generale perchè era molto conosciuto e molto benvoluto. Era famoso, Marco Valerio Corini: da anni era il legale di fiducia del portiere della Nazionale e della Juventus Gianluigi Buffon che lo aveva inserito nei Cda delle aziende di cui era diventato azionista. Appassionato di calcio, era stato presidente dello Spezia a metà degli anni ’80. Era stato anche presidente della Associazione oncologica milanese, presidente del Cda della Mascioni e membro del Cda della Zucchi.
L’indagine, secondo quanto appreso, ha avuto il suo input dalla denuncia della fidanzata di Corini, che alla lettura del testamento si è ritrovata a stringere un pugno di mosche in mano. E le indagini hanno portato a ipotizzare che Marco Corini fosse morto stroncato da una dose massiccia di oppiacei, forse morfina, somministrati secondo l’accusa dalla sorella Marzia. Purtroppo il corpo non potrà fornire prove. Marco Valerio Corini aveva deciso che voleva essere cremato e le sue ceneri sparse in mare. E così è stato.

Fonte: Messaggero.it

FESTIVAL DI SANREMO 2016 – And the winner is…

Sanremo 2016 ha incoronato vincitori gli Stadio con il brano ‘Un giorno mi dirai’. Al secondo posto si è piazzata Francesca Michielin con ‘Nessun grado di separazione e sul terzo gradino del podio la coppia Caccamo-Iurato con il brano ‘Via di qui. Così ha deciso lo spareggio finale al televoto. A decretare i tre superfinalisti il voto congiunto di giurie demoscopiche, giuria di esperti e televoto sui 16 in gara (Irene Fornaciari è stata ripescata all’inizio della serata). “Non avremmo mai pensato di vincere il Festival di Sanremo”, ha commentato ancora sul palco Gaetano Curreri. Mentre Francesca Michielin ha citato Jovanotti: “Sono una ragazza fortunata”. “Evviva!”, ha gridato Giovanni Caccamo entrando con Deborah Iurato in sala stampa per la conferenza stampa notturna dei vincitori. Gli Stadio si sono aggiudicati altri tre premi: il Premio Bigazzi per la miglior musica, il Premio della Sala Stampa Radio e il premio per la miglior cover del giovedì sera. Il Premio della Critica Mia Martini è andato invece a Patty Pravo, che l’ha dedicato proprio al leader degli Stadio Gaetano Curreri, il quale aveva firmato insieme a Vasco ‘E dimmi che non vuoi morire’, pezzo di gran successo partito proprio da Sanremo. Ironia della sorte il pezzo con cui gli Stadio hanno vinto era stato scartato lo scorso anno dal festival. “Ma era molto diverso da questa versione -ha spiegato Curreri- era un provino. E poi l’anno scorso non eravamo così convinti perché non avevamo l’album pronto. Adesso il disco c’è ed è belllissimo, quindi è stato molto meglio venire al festival quest’anno”.

Fonte: Adnkronos

Serie A: Juventus Napoli 1-0, i bianconeri tornano in testa. L’eroe Zaza: “Adesso siamo noi i più forti…”

Zaza all’88’ decide big match Juve-Napoli. Grazie a vittoria 1-0, bianconeri sorpassano azzurri in testa classifica.

Mi sono reso conto dell’importanza del gol appena l’ho fatto. Il campionato non è ancora finito, il Napoli è molto forte però adesso siamo davanti, dipende solo da noi e siamo molto contenti“. Simone Zaza match winner di Juve-Napoli è al settimo cielo per il gol che permette ai bianconeri il sorpasso in vetta alla classifica: “I record danno delle soddisfazioni – le sue parole a Mediaset Premiumma l’obiettivo è vincere il campionato. Abbiamo battuto la prima in classifica ma adesso siamo noi i più forti. Grandi festeggiamenti con Morata? A me viene da ridere perché non mi sento in competizione con gli altri attaccanti, ho un bellissimo rapporto con tutti i miei compagni di reparto, specialmente con Alvaro, stiamo tutto il giorno insieme ed è il primo che esulta quando segno. Un gol per avere più spazio? Io spero sempre di mettere in difficoltà il mister e di farmi trovare pronto ogni volta che vengo chiamato in causa“.

Fonte: Ansa

ESTERI – Sul Mondo l’ombra di una nuova Guerra Fredda

Le relazioni tra Nato e Russia sono scivolate in direzione di una nuova Guerra Fredda. A dichiararlo è stato il premier russo Dmitry Medvedev durante i lavori della Conferenza per la Sicurezza di Monaco. La politica della Nato, ha dichiarato Medvedev citato da ‘Russia Today’, è “non amichevole e non trasparente“.

Quasi ogni giorno ci si riferisce a noi come alla più terribile minaccia per la Nato nel suo insieme o per l’Europa, l’America e altri Paesi nello specifico. E questo malgrado il fatto che le vere minacce che esistono nel nostro piccolo mondo, e mi auguro che lo capiate, sono assolutamente altre“.

FONTE: www.adnkronos.com

Timothy Weah, il predestinato

Il grande George Weah ha incantato l’Italia grazie alle sue prodezze con la maglia rossonera del Milan, Il liberiano, ex Pallone d’oro, si è ritirato da un pezzo, dedicandosi alla politica per risollevare la sua nazione, la Liberia. Weah, ha un figlio di nome Timothy, 16 anni tra qualche giorno che milita nelle giovanili del Psg… sognando Ibra. Timothy è salito alla ribalta della cronaca sportiva per i suoi 3 gol siglati durante il match con l’Under 17 del Psg. C’è chi lo paragona già al papà ma lui predica calma, avendo già le idee sicure: “Vorrei essere ricordato per le mie gesta, non solo per essere il figlio di George Weah“. Di padre in figlio, piccoli campioni, e speranze, crescono.

Terribile incidente in auto per un calciatore del Carpi

Il calciatore del Carpi Eddy Gnahoré, è stato vittima di un terribile incidente in auto. la sua vettura è andata a scontrarsi con un camion nei pressi di Tortona. L’impatto è stato tremendo, tanto da ridurre la sua auto in frantumi. Fortunatamente, come riporta la Gazzetta di Modena, il calciatore non è in pericolo di vita, ma la sua stagione calcistica è terminata. Gnahoré ha riportato la frattura dell’anca. Di proprietà del Napoli, era in prestito al Carpi.