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RASSEGNA STAMPA – L’ex Siviglia è il nuovo club manager della Ternana

La Ternana calcio ha annunciato di aver sollevato dall’incarico di direttore sportivo Gugliemo Acri ed il suo staff. Contestualmente la società ha reso noto di avere affidato l’incarico di Club manager all’ex difensore della Lazio Sebastiano Siviglia.

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Klose chiede più cross: e Candreva lo accontenta

Una settimana fa, subito dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia contro la Juve, il centravanti della Lazio Miro Klose aveva lanciato l’allarme: “Da quattro anni e mezzo (ossia da quando si è trasferito in biancoceleste, ndr) sono abituato ad avere pochi palloni per segnare. Se siamo già in vantaggio bisogna crossare e avere almeno 2-3 giocatori in area. Noi non crossiamo mai, forse abbiamo paura di sbagliare e ricevere i fischi dello stadio”. Studia già da tecnico, il tedesco. Che ha posto in evidenza le difficoltà della Lazio in fase di costruzione della manovra.

LAZIO GUARITA DAL “MAL DI CROSS” – Contro la Juve la squadra di Pioli ha chiuso con zero tiri in porta e appena 13 cross, tutti totalmente inefficaci. Troppo poco per un quarto di finale di Coppa, in cui la Lazio si giocava gran parte delle sue chance di conquistare l’obiettivo Europa. Le parole di Klose hanno risuonato forte e chiaro all’interno dello spogliatoio e, a giudicare dalla successiva partita con il Chievo, sono state anche recepite dai suoi compagni. Già, perché nell’ultima gara di campionato – anche se Klose è partito dalla panchina – la Lazio ha chiuso addirittura con 40 cross, di cui 8 andati a buon fine.

Fonte: La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Salvate il soldato Felipe Anderson

Recuperatelo, fatelo giocare, dategli una chance. Deve ritrovare il sorriso, ha bisogno di divertirsi, non può finire così. E’ l’unico che può riaccendere l’entusiasmo, trascinare la Lazio in Europa e salvare la stagione. Chiede spazio Felipe Anderson, non ha intenzione di mollare, vorrebbe ripartire dall’Udinese. Il brasiliano cercherà di mettere in difficoltà Pioli, proverà a soffiare il posto a Keita, farà l’impossibile per evitare l’ennesima panchina consecutiva. Nel 2015 esplose definitivamente alla quarta di ritorno, un anno dopo sogna il riscatto e una maglia da titolare: il Pipe non aspetta altro, ha spazzato via il Manchester Utd, resterà a Roma almeno fino a giugno, ha deciso senza ascoltare nessuno. Per la società rappresenta un patrimonio prezioso, Lotito e Tare non lo hanno mai abbandonato, ci puntano fortemente. Anche mister Pioli è consapevole di allenare un potenziale top-player: sei gol e quattro assist in trenta presenze (tra campionato, Europa League e Coppa Italia), può fare di più, non c’è dubbio, deve solo sbloccarsi, basta una giocata. Anderson paga l’andamento negativo di tutta la squadra, caratterialmente è molto debole, nelle difficoltà (a volte) affoga senza reagire.

Fonte : Il Tempo

Tavecchio sull’inchiesta “Fuorigioco”: “Prima di agire voglio vedere gli atti”

L’inchiesta di Napoli? Risponderò dopo che ho visto di cosa si tratta. Se sono deluso? Bisogna vedere gli atti e poi faremo quello che dovremo fare“. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, si esprime così in merito all’inchiesta ‘Fuorigioco‘ che vede indagati 64 tra calciatori, procuratori e dirigenti di club di serie A e B per reati tributari, dall’evasione fiscale alle false fatturazioni.

Non si sbilancia nemmeno il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, a Roma per il consiglio Figc: “In questa fase dobbiamo vedere cosa accade. C’è un’inchiesta in corso e in questo momento non è appropriato fare nessun tipo di commento“, si limita a dire il numero uno della Lega di serie A.

Fonte: Adnkronos

COPPA ITALIA – La Juve annienta l’Inter e ipoteca la finale

E sono 14 le vittorie consecutive della Juventus. Che non si ferma più in campionato e sfreccia anche in Coppa Italia. Nell’andata delle semifinali si è mangiata in un solo boccone l’Inter in piena crisi di identità, tanto cambiata da Mancini rispetto allo sciagurato 1-1 con il Carpi, ma altrettanto molle e inconcludente, e poi rimasta in 10 per l’espulsione di Murillo. I bianconeri sono già praticamente in finale: che l’Inter ribalti tra poco più di un mese la batosta di questa sera è quasi fantacalcio. Allegri, dopo avere risistemato tante cose, ha ritrovato questa sera l’unico che era ‘disperso‘, quel Morata a digiuno di gol da tanto tempo e spesso intristito in panchina. Lo spagnolo ha reagito con una doppietta, dopo un inizio di partita nervoso, tra calci presi e dati e poco altro.

LA RINASCITA DI MORATA – Il penalty segnato ad un pararigori della fama di Handanovic lo ha sbloccato mentalmente, Morata si è ripetuto spedendo al volo un rinvio infelice di Pogba ed ha avuto altre due nitide palle-gol, di piede e di testa. Ma può accontentarsi, felice anche della grande festa che gli hanno fatto i compagni, più ancora che i tifosi. Morata aveva segnato un solo gol in campionato, al Bologna, due in Champions, pesanti, a Manchester e con il Siviglia, ma ormai lontani nel tempo. Allegri ha scelto l’occasione giusta per il riscatto di Morata, alla disperata ricerca del gol perduto, in coppia con Mandzukic lasciando in panchina Dybala; il forfait dell’ultima ora è stato quello Sturaro, influenzato, e a centrocampo c’è stato posto per Asamoah, con Pogba spostato interno a destra, al fianco di Cuadrado. L’Inter era quasi completamente diversa rispetto a quella che ha pareggiato con il Carpi: solo 4 (Handanovic, Murillo, Melo e Ljajic) i confermati della formazione iniziale di domenica. Felipe Melo, ex bersagliato dai fischi, ha provato a scuotere l’Inter ed è stato il primo tiro, ma Neto ha bloccato con facilità. Sarebbe stato l’unico tiro in porta dei nerazzurri in 90′.

LE AZIONI SALIENTI – Un rasoterra di Cuadrado, in gran forma, ha scaldato la Juve, che al 10′ aveva protestato per un mani di Medel in area, una girata di testa di Jovetic lontanissima dalla porta ha chiuso i tentativi dell’Inter. E la Juve è passata con il rigore di Morata per il contatto tra Murillo e Cuadrado, tra le proteste dei nerazzurri. Il raddoppio di Morata (18’st) ha depresso ancora di più l’Inter rimasta con un uomo in meno al 25′: scatto e progressione di Cuadrado ed Inter nel pallone: D’Ambrosio e Nagatomo si sono arresi, non Murillo, ma con un fallo al limite: seconda ammonizione e partita finita. Il tecnico nerazzurro, sfottuto dalla curva sud bianconera che ha esibito il cartello “Mancini, l’8 marzo cosa fai?”, ha provato ad evitare il tracollo mettendo forse un altro difensore, Juan Jesus, ma Dybala ha affondato ancora il coltello nella piaga: 3-0 e per l’Inter la Coppa Italia sfuma.

Fonte: Ansa

 

Il killer del carabiniere confessa: “Dovevo vendicare i miei figli…”

AGGIORNAMENTO delle 20:30 – Si è costituito e ha confessato l’omicidio, organizzato per vendicare i figli, il killer del maresciallo dei carabinieri Antonio Taibi, 47 anni, in servizio presso la caserma di Carrara, ucciso stamani intorno alle ore 7,30, sulla porta della sua abitazione, in una palazzina di via Monterosso, nella zona vicino all’ospedale. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo fermato, Roberto Vignozzi (72 anni, residente Carrara, un ex postino in pensione) avrebbe suonato il campanello della casa del militare presentandosi come un musicista. Appena Taibi ha aperto la porta, è stato assassinato con un colpo di arma da fuoco. Poi il killer è fuggito portando l’arma con sé. Sentendosi senza via di scampo, vista la mobilitazione delle forze dell’ordine, avrebbe deciso di costituirsi. L’ipotesi è quella della vendetta per i guai giudiziari dei figli di Vignozzi: “Ha rovinato la vita a me e ai miei figli, mi sono vendicato“, avrebbe detto l’uomo fermato e sentito in caserma.
Sembra che Taibi abbia avuto a che fare con i figli di Vignozzi quando era in servizio al nucleo operativo di Carrara, dove seguì una serie di vicende che li avrebbe coinvolti. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore Alberto Dello Iacono. Gli investigatori hanno sentito diverse persone e testimoni per far luce sulla dinamica dell’omicidio. Si stanno facendo anche verifiche per capire se Roberto Vignozzi ha agito da solo oppure se ha potuto contare su alcune complicità. Il sottufficiale dell’Arma, 47 anni, aveva il grado di maresciallo aiutante. Lascia la moglie e due figli, 16 e 21 anni.

Il premier Matteo Renzi, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha chiamato il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette per esprimere il profondo cordoglio e la vicinanza del governo per la morte del maresciallo.

Fonte. Adnkronos

Un carabiniere è stato ucciso stamane nella sua abitazione, nel centro di Carrara, a pochi passi dall’ospedale. L’assassino prima è fuggito a piedi poi si è costituito. Ora è sotto interrogatorio in procura. Ancora sconosciuti i motivi del gesto.

La vittima, secondo l’Ansa,  ha 47 anni, ed era in servizio a Massa (Massa Carrara). La strada dov’è avvenuto l’omicidio è stata chiusa. L’assassino, avrebbe suonato alla porta dell’abitazione del militare (sposato e con due figli), e avrebbe fatto fuoco appena lui è apparso sul pianerottolo. Il cadavere è stato trovato dalle donne delle pulizie dopo aver udito dei colpi di arma da fuoco.

Non si conosce ancora il motivo che ha spinto l’uomo a freddare il carabiniere che prestava servizio nella caserma di Massa.

ROMA – Rinviato lo sciopero del 28 gennaio

AGGIORNAMENTO DELLE 20:15 – Sciopero 28 gennaio 2016 rinviato
Dopo un incontro in Campidoglio durato fino alla tarda serata di martedì, la segreteria provinciale di Roma Orsa Tpl ha rinviato la protesta a data da destinarsi. Niente sciopero quindi giovedì 28 gennaio. Bus, tram, metropolitane e le ferrovie Termini-Centoecelle, Roma-Lido e Roma Civitacastellana-Viterbo funzioneranno regolarmente.

Fonte: Romatoday.it

Nuovi possibili disagi per il trasporto pubblico romano. La sigla sindacale Or.Sa. Tpl ha indetto uno sciopero dei mezzi che è stato poi confermato da Atac. Giovedì 28 gennaio gli autisti incroceranno le braccia per quattro ore, dalle ore 10.30 alle 14.30. A rischio le corse di autobus, tram, filobus, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo. Nel week end, invece, Atac aveva comunicato l’avvio della revisione speciale quinquennale degli ascensori situati nelle stazioni Casal Bernocchi, Lido Centro, Stella Polare, Castel Fusano e Cristoforo Colombo.

Corino: “Continuiamo a dare troppo campo agli avversari. Le esultanze contro il Chievo? A me hanno dato fastidio…”

L’ex giocatore della Lazio Luigi Corino è intervenuto alla trasmissione Il Nido delle Aquile trasmessa sulla web-radio Radio Roma Futura per parlare della vittoria in rimonta della Lazio contro il Chievo Verona:

LAZIO DOMINATRICE? –Quando mi metto a vedere una partita di solito, innanzitutto inizio a vedere l’atteggiamento e la predisposizione ad andare alla riconquista della palla…e ancora a differenza dell’anno scorso siamo un po’ indietro. Su tutte le seconde palle arrivavano sempre gli avversari, sopratutto il primo tempo. E li è questione di atteggiamento di come vai ad aggredire la partita, abbiamo dato un po’ troppo campo agli avversari, eravamo un pò troppo lunghi e larghi. Ad esempio: rinviavano loro e la prendevano sempre gli attaccanti avversari, rinviamo noi e sempre i difensori avversari arrivavano sulla palla prima dei nostri attaccanti o dei centrocampisti. Ecco, lì secondo me concediamo ancora troppo, così come regaliamo i calci d’angolo a favore nostro, le punizioni, i falli laterali, ecc… Sono tutte situazioni che ti portano dei vantaggi…ma che oggi alla Lazio questi vantaggi non li stanno portanto perchè non riusciamo, o per un motivo o per un altro, a renderci pericolosi su tantissimi calci d’angolo: il primo tempo gli angoli erano 6 a 0 per la Lazio, non abbiamo mai tirato in porta…
Si vincono anche i campionati in questo modo, curando o sbagliando poco i calci piazzati. Dopo cambia tutto l’aspetto della partita, perchè se riesci a fare gol…la partita cambia, e noi abbiamo delle difficoltà”.

LA CRISI DI PAROLO – “Marco Parolo io ho avuto la fortuna di allenarlo a cesena. Lui una volta che entra in condizione dopo, per tutta a stagione, difficilmente sbaglia le partite così come è successo quest’anno. Secondo me l’infortunio con la Nazionale l’ha condizionato tantissimo e dopo ha fatto fatica a riprendersi, ma è chiaro che è un giocatore di sicuro affidamento e tornerà il Marco Parolo che abbiamo conosciuto l’anno scorso, ne sono certo“.

VINCERE EUROPA LEAGUE – “Io me lo auguro. Ci sono squadre forti, però se la Lazio gioca da Lazio io non mi preoccupo di nessuno. Ma è chiaro che fino adesso io la Lazio dell’anno scorso non l’ho mai vista, nemmeno nelle vittorie di Firenze, di Milano, ecc. Facciamo troppa fatica, ci sono troppe cose che non quadrano: come il fatto di subire gol “strani” e di farne pochi, è anche vero che purtroppo gli infortuni sono stati troppi e gravi…e da questo si capisce l’importanza di de Vrij: l’anno scorso con gli stessi difensori, a parte Bisevac, sembravamo una difesa affidabile.

BISEVAC – “Appena era arrivato io avevo qualche dubbio perchè veniva da 2 anni in cui aveva giocato pochissime partite per infortunio e per altri motivi che non conosco. Però devo dire la verità...sta dando dimostrazione di uno che sa quello che deve fare in ogni situazione, sia in fase difensiva che propositiva. E’ un uomo di esperienza e si nota…insomma se dovesse continuare così può darci sicuramente una mano, anche se io dopo la delusione “Gentiletti” sto attento nel giudicare (ride ndr). Sì ci sono delle caratteristiche che possono tornarci comodo, però…aspettiamo ancora qualche partita per poterlo giudicare a 360°“.

LE “PARTICOLARI” ESULTANZEA me hanno dato fastidio, anche perchè credo che la Lazio è partita con obiettivi diversi, ma al di là di questo il giocatore deve fare il professionista. Così come prendi gli applausi quando le cose vanno bene, ci sta pure che prendi qualche fischio. Che cosa si aspettavano? Perdi in casa con il Chievo 1 a 0 tra prima e secondo tempo…cosa si aspettavano? Gli applausi? Ci sta che il pubblico insoddisfatto di questa stagione e di come sta andando ti possa fischiare o dire qualche parolina o parolaccia, sempre nei limiti ovviamente. Tu calciatore da buon professionista non puoi assumere determinati atteggiamenti nei confronti del pubblico, non li accetto“.  

BERISHA – “Secondo me è un buon secondo portiere, anche se come primo preferisco un portiere più affidabile. Purtroppo per quello che ha fatto in altre occasioni o comunque per come lo vedo per me non è affidabile come portiere. Ha sempre la “cavolata in canna”, da un momento all’altro può fare la cavolata e far prendere gol e spesso è capitato purtroppo. Mi dispiace, magari sarà anche un buon portiere però io non lo ritengo affidabile. E’ un grande secondo, diciamo così…ma come primo no”. Viene fatto un paragone con Fiori: “E’ vero, doti importanti però…a volte anche Valerio mancava di concentrazione nei momenti in cui avevamo bisogno e magari lui veniva meno. Grande portiere, grandi doti fisiche però…un portiere non può permettersi distrazioni. Ecco la stessa impressione me la da Berisha. Magari perchè è ancora giovane, non so, può crescere ma…anche Marchetti fa le cavolate però non so, mi fido più di Marchetti che di Berisha“.

GUERRIERI“Visto l’ndamento della squadra, probabilmente non lo ritengono ancora pronto per responsabilità così importanti. La Lazio non sta andando benissimo, dietro purtroppo abbiamo delle mancanze. Berisha avengo già una certa esperienza magari le critiche le assorbe in un certo modo, ma con Guerrieri rischi di bruciarlo. Sappiamo benissimo come funziona qui no? Se Guerrieri fa una cavolata è finito…Ha 19 anni Guerrieri eh. Secondo me è un portiere di prospettiva, un portiere forte…però è un po rischioso in questa stagione buttarlo nella mischia, rischi di bruciarlo. Il portiere che mo sta al Como (Scuffet) l’anno scorso semrbava destinato all’Atletico di Madrid, adesso fa fatica a giocare nel Como. Non è facile con i portieri, bisogna stare tranquilli, farlo lavorare in un certo modo. Secondo me abbiamo uno dei migliori preparatori dei portieri in Italia (Grigioni) e pian piano lo faremo crescere Guerrieri. In una squadra come la nostra in cui dietro tutte le domeniche rischiamo di prendere gol spesso e in qualsiasi momento, mettere un portiere giovane secondo me lo metti i difficoltà. Io mi auguro possa essere il portiere della Lazio per il futuro, sa fare grandi cose. Io lo darei in prestito in serie B“.

Mauricio: “Klose è un grande professionista. Mi alleno anche nel tempo libero”

E’ fermo ai box a causa di una lesione al bicipite femorale dalla notte della sfida di Tim Cup contro la Juventus. Ma Mauricio sta provando a bruciare le tappe e ad essere a disposizione di Pioli già domenica ad Udine. E intanto il centrale brasiliano concede un intervista ad una radio del suo Paese, Jovem Pan, parlando del suo rapporto con Klose e della sua passione per il cibo italiano. Klose è un ragazzo fantastico, sempre cordiale ed è un professionista esemplare. Gli sono grato per l’aiuto che mi ha dato quando sono arrivato in Italia. Ho dovuto affrontare tante difficoltà e i primi mesi non sono stati semplici. Klose si è sempre preoccupato di aiutarmi nella vita di tutti i giorni. È sempre il primo ad arrivare a Formello e l’ultimo ad andarsene. Con gli anni diventa sempre più forte. Se non curo l’alimentazione prendo subito peso (ride, ndr), ma io sono sempre attento a questo aspetto. Mi alleno anche nel tempo libero per tenermi sempre in forma e rendere al meglio in partita“.

Tissone-Lazio, parla l’agente

Fernando Tissone è il nome per il centocampo della Lazio. A Milano è arrivato Lino Tissone, padre e agente del centrocampista. Queste le sue parole a Tuttomercatoweb: “Fernando vuole l’Italia e vuol tornare qui per provare a vincere qualcosa. Spera di togliersi questa soddisfazione. Lazio o Atalanta? Stanno lì sullo stesso piano, come anche altri club dall’estero, in particolare uno dalla Germania. Vediamo chi lo vuole di più, speriamo che sia in Italia. Si può chiudere prima di lunedì”.

Torna l’appuntamento con “Dalla scuola allo stadio”

Domani secondo appuntamento stagionale con l’iniziativa “Dalla scuola allo stadio“. L’incontro avrà luogo presso l’Istituto San Giuseppe al Trionfale in Via Girolamo Savonarola 36, Roma.

Questa la presentazione dell’iniziativa, pubblicata sul sito ufficiale biancoceleste:

“Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”. L’iniziativa consiste in un vero e proprio “tour biancoceleste” all’interno delle scuole elementari e medie inferiori di Roma e provincia e vedrà il coinvolgimento dei rappresentanti della squadra, di Olympia, simbolo della società biancoceleste.

Tale iniziativa è tesa alla promozione della formazione della cultura sportiva, i cui valori sono sanciti nella Carta Olimpica, diffondendo ed incrementando i principi legati ad una crescita psico-fisica sana, leale e non violenta, che educhi gli adulti del domani, a comportamenti rispettosi dell’avversario e delle istituzioni.

Carlos Gonçalve (ag. Mauricio): “Ha un contratto con la Lazio, ma…”

Si parla sempre più insistentemente di una cessione di Mauricio, autore di prestazioni poco soddisfacenti in questa prima metà di stagione. Il difensore brasiliano, ad un anno dal suo arrivo a Formello, avrebbe suscitato l’interesse di varie squadre di Bundesliga: Schalke 04, Stoccarda e Amburgo sembrerebbero le squadre più attente nel monitorare la situazione, pronte a chiedere il giocatore alla Lazio sulla base di un prestito oneroso con diritto di riscatto. A tal proposito, la redazione di Tuttomercatoweb ha contattato l’agente del giocatore, Carlos Gonçalve, per cercare di fare chiarezza sulla situazione del suo assistito: “Le voci di mercato? È un aspetto che riguarda il club, Mauricio ha un contratto con la Lazio. Bisognerebbe chiedere al club“. Una risposta poco chiara, che comunque non spegne le voci riguardanti una cessione del numero 33 biancoceleste.

Inzaghi: “Dispiace per come sia finita, avremmo meritato di più”

Al termine della semifinale di Tim Cup che ha visto l’Inter avere la meglio sulla Lazio è intervenuto ai microfoni di Sportitalia il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi: “Dispiace per come è finita. I ragazzi hanno disputato una buona partita, fa male perdere in questa maniera. L’Inter è una squadra forte ma ai punti avremmo meritato noi, il calcio è questo. Forse potevamo concretizzare meglio ed essere più cattivi. Matosevic non è mai stato impegnato, poi al primo tiro abbiamo subito il gol. Di più non si poteva chiedere ai nostri ragazzi; c’è ancora il ritorno ma per oggi c’è solo tanto rammarico”.

Pavoletti-Lazio: parla il padre-agente del giocatore

Leonardo Pavoletti non si muove, almeno per ora. A parlare è il padre del giocatore, suo agente, che ai microfoni di Lady Radio ha dichiarato: “Leonardo resta al Genoa, ha la fiducia di tutti e si trova molto bene con Gasperini”. L’attaccante dei Grifoni si è guadagnato l’attenzione di tutti grazie alle sue reti e alle sue ottime prestazioni. Nei giorni scorsi si era parlato di una chiacchierata interlocutoria tra Lotito e Preziosi, più per giugno, quando la Lazio dovrà scegliere il nuovo attaccante titolare per sopperire al probabile addio al calcio di Miroslav Klose. Gli ottimi rapporti tra i due presidenti potrebbero tuttavia dare slancio all’operazione, anche se al momento la trattativa sembra molto difficile.

Calori a ILSQ: “Alla Lazio manca un leader. Mercato? Ci vorrebbe più chiarezza…”

I tifosi biancocelesti lo ricordano soprattutto per il gol alla Juventus sotto la pioggia di Perugia che consegnò lo scudetto alla Lazio. Ex difensore tra le altre di Perugia e Udinese ed ex allenatore di Breescia e Novara, sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi laziali, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, è intervenuto Alessandro Calori, per parlare del momento dei biancocelesti in vista della sfida di domenica sul campo dell’Udinese.

Domenica la Lazio avrà una sfida difficile xontro l’Udinese, ex squadra di Calori: “L’Udinese sta attraversando un periodo non facile. Viene da un serie di brutte sconfitte, dopo essere stata anche vicina alla zona Uefa. A livello di morale non sta benissimo. Di contro c’è una Lazio che sta ritrovando se stessa. Probabilmente senza l’infortunio di De Vrij l’avremmo trovata a combattere con le prime della classe. Ritengo che la squadra abbia uno dei migliori centrocampi d’Italia, anche in prospettiva. Penso per esempio a Cataldi e a Milinkovic“.

Su Pioli e sull’annata finora deludente dei biancocelesti: “L’anno scorso il Mister e la squadra hanno fatto un grandissimo lavoro, che non si cancella e che resta. Come dico sempre però nel calcio bisogna confermarsi e non tutti lo stanno facendo. Si sta evidenziando la mancanza di leader all’interno della rosa, dei giocatori che al di là dell’aspetto tecnico diano la giusta carica alla squadra nei momenti più difficili“.
Sul mercato: “A gennaio è sempre difficile riuscire a rinforzare veramente una rosa. Le squadre che hanno i grandi giocatori se li tengono stretti e se trovi qualcuno disposto a cederli devi avere un sacco di soldi. Io credo che ci sia bisogno di più chiarezza. Si sono fatti degli investimenti su alcuni giovani talenti e bisognerebbe avere la trasparenza verso i tifosi nel dire che è in atto un progetto tecnico che non può portare nell’immediato a vincere qualcosa, ma che c’è bisogno di qualche anno. Fermo restando che questi talenti debbano restare alla Lazio“.
Sulle polemiche degli ultimi giorni tra Sarri e Mancini e sulle parole di De Rossi a Mandzukic: “Sto sentendo tanto moralismo anche da parte di chi con il mondo del calcio non c’entra niente. Non dico che siano dei belli esempi da seguire, ma spesso chi giudica a priori deve tener conto delle pressioni che si possono avere durante una partita. Magari può scappare una frase fuori posto, per provocare o per destabilizzare l’avversario, ma da qui a farne dei casi politici ce ne passa. Per me quel che succede sul terreno di gioco deve rimanere lì“.
Sul campionato e la corsa Scudetto: “Credo che lo Scudetto sarà una questione a due tra Napoli e Juventus. Sarri è stato molto bravo a dare un tipo di gioco offensivo, ma allo stesso tempo equilibrato alla propria squadra. Credo che sia questo l’aspetto che stia facendo la differenza a Napoli, oltre al momento strabiliante che sta vivendo Higuain. Va detto però che questa Juventus, dopo un inizio di stagione difficile, sta venendo fuori davvero alla grande. Probabilmente, anche se adesso è dietro di due punti, rimane la squadra da battere“.

PRIMAVERA – Le pagelle di Lazio-Inter: a Murgia manca solo il gol… e un rigore

di Fabio Belli

LAZIO

Matosevic 6 Inoperoso per tutta la partita, non ha colpe specifiche sul gol, con Pinamonti che arriva alla conclusione da posizione troppo ravvicinata.

Dovidio 6.5 Uno dei più propositivi tra i suoi, si sgancia spesso con conraggio in fase offensiva.

Mattia 5.5 L’Inter si fa vedere poco davanti, ma quando lo fa i centrali “scricchiolano”, fino al patatrac del gol interista con Pinamonti lasciato clamorosamente solo dai centrali.

Quaglia 5.5 Soffre la fisicità degli interisti, sul gol vedi Mattia.

Germoni 6.5 Una prova convincente, sta crescendo molto dal punto di vista della personalità.

Murgia 7 Il miglior biancoceleste in campo, a tratti inarrestabile: gli manca, purtroppo, solo il gol (e probabilmente anche un rigore).

Rokavec 5.5 Poco incisivo, e purtroppo per lui non è la prima volta. (dal 89′ Cardoselli sv)

Folorunsho 6 Molto bene nella prima frazione di gioco, si spegne inesorabilmente nella ripresa (dal 71′ Sarac 6 Primi lampi per il talento austriaco. Avrà modo per mettersi più in mostra).

Manoni 5.5 Pesa il grave errore nel secondo tempo. E’ vivace ma ormai gioca con continuità da attaccante e deve imparare i movimenti base. (dal 87′ Calì sv)

Rossi 6.5 Bravissimo a svariare sul fronte offensivo, si trova più a suo agio come ispiratore che come finalizzatore.

Palombi 6 Gli manca il gol, ma un paio di movimenti da attaccante di razza confermano come stia ritrovando la migliore forma fisica. Radu gli dice di no su una delle occasioni più ghiotte del match.

All. Simone Inzaghi 6.5 Oggi alla Lazio non si può rimproverare nulla. Il gioco c’è, manca quel pizzico di attenzione in più in fase difensiva costato molti punti e molte sconfitte in questa stagione.

INTER (4-3-3):

Radu 7 Partita perfetta con due grandi interventi e un senso di sicurezza generale infuso ai suoi compagni.

Gyamfi 6 Va un po’ in affanno soprattutto nel primo tempo, sale di tono nella ripresa quando la spinta della Lazio si fa meno intensa.

Popa 5.5 Soffre la brillantezza di Rossi, forse il peggiore del pacchetto difensivo nerazzurro.

Gravillon 7 Provvidenziale nel primo tempo con un salvataggio su Palombi, la sua è grande personalità-

Miangue 6 Sulla corsia di sua competenza la Lazio trova meno spazi rispetto al lato di Gyamfi, ma si fa vedere poco palla al piede.

Zonta 6 Partita di sostanza, con qualche sbavatura ma anche con iniziative lodevoli.

Tchaoule 6.5 Infaticabile, in mezzo al campo è un autentico motorino sempre pronto al pressing sul portatore di palla avversario.

Bonetto 6 Meno brillante del solito, ma sempre attento e soprattutto disciplinato tatticamente.

Babayoko 5.5 La sua falcata fa scena, ma la sostanza dov’è? (dal 77′ Appiah 7 Sua la fiammata che vale l’assist della vittoria a Pinamonti)

Correia 6.5 La partita offensiva dell’Inter è poca cosa, ma il più vivace è senza dubbio lui (dal 65′ Pinamonti 7 Un gol troppo importante per assegnargli un voto inferiore).

Baldini 6 Sempre pronto a ripartire, non trova per il supporto del reparto finendo spesso isolato in fase offensiva. (dal 89′ Della Giovanna sv)

All. Stefano Vecchi 6 L’Inter è apparsa rinunciataria, molto attenta a non perdere. La fortuna una volta tanto fa tutt’altro che aiutare gli audaci, piace comunque la solidità difensiva della sua squadra contro una Lazio a tratti arrembante, ma sempre con pochissimo spazio a disposizione.

Onazi-Werder Brema: le parole dell’agente del nigeriano

In Germania si parla di accordo vicino tra Lazio e Werder Brema per il trasferimento di Eddy Onazi ai biancoverdi. Secondo indiscrezioni riportate sul suo profilo Twitter dal giornalista della BBC Oluwashina Okeleji la trattativa tra le società sarebbe ben avviata: l’accordo è imminente, l’intesa sarebbe stata raggiunta sulla base della formula del prestito con diritto di riscatto. Ultimo scoglio sarebbe la cifra che i tedeschi dovrebbero sborsare per i primi sei mesi di prestito. A tal proposito , ai microfoni di Tuttomercatoweb è intervenuto il procuratore del nativo di Lagos, Stephen Makinwa, il quale ha frenato sull’imminenza dell’accordo: “C’è l’interesse del Werder Brema, ma ancora nulla di concreto. Al momento non ci sono novità, siamo in attesa. Ma ripeto, col Werder non c’è nulla di avviato. Valuteremo l’evolversi della situazione, da qui al 1 febbraio c’è ancora tempo“.

PRIMAVERA – Lazio-Inter 0-1, immeritata beffa nella semifinale d’andata di Coppa Italia

Ci sono stagioni che partono segnate e così continuano, nel calcio, nonostante i mille sforzi per cambiare la sorte. Supercoppa, campionato, derby e ora Coppa Italia. Se qualcosa può girare male per la Lazio Primavera di Simone Inzaghi, quest’anno lo farà. E una delle più belle prestazioni dell’anno, quella nella semifinale d’andata contro l’Inter, non produce per i biancocelesti più di una sconfitta di misura che rende proibitiva la scalata verso la finalissima, con un risultato da ribaltare completamente nel match di ritorno a Milano, il 9 febbraio prossimo.

FORMAZIONI – Con Borecki out, scelte obbligate a centrocampo per Simone Inzaghi con Murgia, Rokavec e Folorunsho schierati titolari. In attacco, dopo aver saltato la trasferta di campionato di Palermo, c’è Palombi assieme a Rossi e Manoni nel tridente. L’Inter schiera tutti i titolari per cercare riscatto dopo un momento non brillante in campionato, ripreso con la sconfitta interna contro il Chievo e il pari sul campo dell’Atalanta.

LAZIO CORAGGIOSA – L’Inter si mostra subito aggressiva nelle prime battute di gioco, ma la Lazio cresce e guadagna metri occupando in maniera più costante la metà campo avversaria. Al quarto d’ora i biancocelesti reclamano un calcio di rigore per una trattenuta su Murgia, ma l’arbitro lascia correre. 2′ dopo lo stesso Murgia trova un varco sulla destra e scaglia un velenoso diagonale che finisce di non molto a lato rispetto alla porta difesa da Radu. Ma la prima grande occasione per i biancocelesti arriva al 22′. Gran movimento in area di Simone Palombi innescato da un colpo di testa di Folorunsho: a due passi dalla porta deve intervenire Gravillon a salvare la porta dei suoi. Ai punti il primo tempo è comunque della Lazio, anche se nella seconda metà della prima frazione di gioco i ritmi si abbassano. Due guizzi di Rossi e Palombi fanno sussultare la tribuna del “Fersini”, ma l’impressione è che l’Inter sia ben coperta. Vecchi tiene il baricentro basso cercando una ripartenza che la Lazio nel primo tempo non concede mai, e si arriva così all’intervallo a reti inviolate.

STESSO SPARTITO – La Lazio inizia a testa bassa anche la ripresa: al 6′ grande iniziativa di Rossi sul versante destro dell’area di rigore dell’Inter. L’attaccante lascia sul posto Popa e serve Palombi che arriva col baricentro un po’ arretrato alla conclusione: manca quel pizzico di potenza e Radu riesce così a deviare con un gran riflesso in calcio d’angolo. Le occasioni da gol latitano come e forse più del primo tempo, ma va sottolineato come lo spartito del match non cambi affatto. La Lazio appare sempre più padrona del campo, ed anche se nella fase centrale del match il ritmo viene spezzettato dai cambi, l’Inter appare sempre più in sofferenza, con un baricentro di gioco molto arretrato. Alla mezz’ora Manoni ha la grande chance con una prateria di fronte a sé, ma invece di avanzare palla al piede a tu per tu con Radu calcia precipitosamente, mancando il bersaglio. Lazio poi ancora vicina al gol al 39′, con Manoni prima e Rossi poi che non arrivano d’un soffio alla deviazioe vincente in mischia nell’area nerazzurra.

BEFFA PINAMONTI – Sembra ci si debba rammaricare per una vittoria mancata nonostante il grande sforzo prodotto, ma la Lazio Primavera quest’anno non si fa mancare nulla. Arriva la clamorosa beffa al 41′ della ripresa, con il neo entrato Appiah che si rende protagonista di una bella percussione sulla destra e capace di servire Pinamonti, dimenticato completamente dalla difesa laziale. Un solo errore difensivo che costa alla Lazio il ko. Incredibile a dirsi, ma come sottolineato all’inizio, quest’anno per la Lazio Primavera va così.

Fabio Belli

IL TABELLINO

LAZIO-INTER 0-1

Marcatori: 86′ Pinamonti

LAZIO (4-3-3): Matosevic; Dovidio, Mattia, Quaglia, Germoni; Murgia, Rokavec (89′ Cardoselli), Folorunsho (71′ Sarac); Manoni (87′ Calì), Rossi, Palombi. A disp.: Borrelli, Cotani, Cinti, Petro, Ceka, Ennali, Beqiri, Bernardi, Bezziccheri. All. Simone Inzaghi

INTER (4-3-3): Radu; Gyamfi, Popa, Gravillon, Miangue; Zonta, Tchaoule, Bonetto; Babayoko (77′ Appiah), Correia (65′ Pinamonti), Baldini (89′ Della Giovanna). A disp.: Pissardo, Sobacchi, Vanheusden, Carraro, Emmers, Delgado, Bollini, Leoni, Rapaic. All. Stefano Vecchi

Arbitro: Vincenzo Valiante (sez. di Nocera Inferiore)

Assistenti: Capaldo-Campitelli

NOTE. Ammoniti: 69′ Folorunsho (L). Recupero: 1′ pt, 4′ st

Sebastiano Siviglia nuovo club manager della Ternana

L’ex difensore della Lazio, nonchè ex allenatore dei Giovanissimi Nazionali biancocelesti, Sebastiano Siviglia, è il nuovo Club Manager della Ternana e prende il posto di Guglielmo Acri, sollevato dall’incarico. Lo rivela la stessa società umbra, attraverso un comunicato ufficiale sul proprio sito: “La Ternana Calcio comunica di aver sollevato dall’incarico il signor Gugliemo Acri ed il suo staff. Contestualmente si comunica di aver conferito al signor Sebastiano Siviglia l’incarico di Club Manager”. Un nuovo ruolo per Siviglia quindi, questa volta nei panni di dirigente dietro una scrivania.

 

Storace: “Se Lotito è un incapace la colpa non è mia”

Ai microfoni di Radio Radio è intervenuto Francesco Storace. L’attuale vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio ha risposto alle domande degli ascoltatori. Tra i tanti intervenuti, un ascoltatore gli ha chiesto: Ma lei è pentito di aver dato la Lazio a Lotito?”. Questa la sua risposta: “Nessuno mi può smentire su ciò che sto dicendo. Lotito è un personaggio che si è saputo affermare, non parlo con lui da 7-8 anni. Non abbiamo un grande rapporto di amicizia. Capisco cosa prova il tifoso biancoceleste. Questi sono i fatti: tra il 2003 e il 2004 Lotito era in concorrenza con Tulli e portò in banca i crediti che la Regione non poteva non riconoscergli. Se uno fa dei lavori per la Regione, io ho l’obbligo di ricompensarlo con quanto dovuto. In quei giorni furono in molti a congratularsi con me dato che la Lazio dopo Cragnotti rischiava il fallimento. Poi, se lui si è rivelato un incapace nella gestione non posso risponderne io o qualcun altro. E mi riferisco all’intera gestione, compreso il rapporto con i tifosi. La verità su questa storia è tutta qui”.