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Nebuloni, Sky: “Mancini aveva avvisato e Ausilio lo aveva previsto”

Troppe feste in casa Inter? Massimiliano Nebuloni su Sky ha analizzato l’incontro di questa sera a San Siro, svelando alcuni retroscena sulla conferenza stampa di ieri del tecnico interista: “Ieri Mancini in conferenza stampa lo aveva detto: non dobbiamo farci distrarre. Questa settimana tutte le squadre hanno fatto cene natalizie con gli sponsor. Ausilio ieri ha detto: non mi piace questo clima, troppa gente ad Appiano Gentile, non vorrei che ci distraesse. Si è creato un clima negativo e l’Inter ne ha pagato lo scotto. Quando invece tutti si aspettavano un allungo sulle rivali, che hanno vinto tutte”.

ECCO LE PAGELLE DI INTER-LAZIO

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ECCO LE PAGELLE DI INTER-LAZIO

INTER

Handanovic 7 – Ancora una volta si conferma come un portiere para rigori, ma sulla respinta non è fortunato perché la sfera arriva proprio sui piedi del centrocampista azzurro che realizza il due a uno definitivo.

Montoya 6 – Ancora titolare, sta guadagnando punti nelle gerarchie del Mancio. Marca bene Anderson quando staziona dalle sue parti e anche nella ripresa appare in buona condizione.

Murillo 6,5 – Fondamentale nel primo tempo l’intervento in scivolata su Anderson che poteva valere il doppio svantaggio.

Miranda 6 – Utile nelle chiusure, si fa valere anche in qualche disimpegno offensivo.

Telles 6 – Preferito a Nagatomo per contrastare i temibili esterni laziali, gioca a fasi alterne. Dal 88′ Palacio s.v.

Medel 5 – Insieme a Melo formano una coppia di mastini, ma sono poco abili nel creare geometrie per le ripartenze nerazzurre. Non bene anche nella seconda frazione.

Felipe Melo 4 – Il peggiore. Subito irruento nei confronti di Milinkovic, sin dai primi minuti di gioco lotta in mezzo al campo seppur con poca lucidità. Capitombola nella fase conclusiva del match, “regalando” il rigore alla Lazio e dopo qualche istante rimediare una sciocca espulsione per un brutto fallo su Biglia.

Biabiany 5 – Troppo basso nello scacchiere tattico proposto dal mister, non riesce a creare problemi alla catena di destra biancoceleste. Dopo diverse prestazioni entusiasmanti, stasera non gioca una buona partita. Dal 58′ Brozovic 6 – Il più in forma del centrocampo primo in classifica entra e dopo tre minuti la sua squadra trova il gol del pareggio.

Jovetic 5 – Concede troppa libertà di manovra al portatore di palla avversario (in questo caso Biglia), non rendendosi mai pericoloso né cercando la profondità, né in qualità di rifinitore. Dal 58′ Ljajic 5,5 – Non decisivo come le ultime uscite, non riesce mai a rendersi pericoloso.

Perisic 6 – Nel primo tempo fra i trequartisti interisti è, forse, il meno peggio. Cerca di puntare Konko dando la superiorità numerica, non sempre ci riesce, ma comunque ci prova. Nella ripresa serve a Icardi una grande palla per pareggiare il contro delle reti.

Icardi 6,5 – Poche le palle giocabili per il capitano dell’Inter durante i primi quarantacinque minuti. Nella ripresa, alla prima occasione utile non sbaglia, regalando il pareggio ai suoi.

All. Mancini 5,5 – Fermo restando, che il gol di Candreva cambia tutta l’impostazione tattica, non convince la scelta di lasciar fuori Brozovic, il giocatore più in forma del centrocampo nerazzurro. Nella ripresa corregge il tiro inserendo il croato e il serbo Ljajic, trovando subito il punto del pari. Regala un tempo alla Lazio e poi, per colpe non sue, subisce una sconfitta che brucia. Poteva andare a più quattro sulla seconda, invece rimane primo a più uno.

 

LAZIO

Berisha 6 – Bene per tutto l’arco dei novanta minuti, appare più sicuro del solito.

Konko 6,5 – Conferma il suo stato di grazia marcando a dovere Perisic sulla corsia di destra. Se non fosse per la sua poca affidabilità fisica (spesso infortunato), Abdoulay Konko sarebbe un giocatore più interessante.

Mauricio 6– Finalmente una prova degna durante la prima frazione, ma soprattutto nessun cartellino giallo ricevuto. Nella ripresa ha la colpa di farsi scappare Icardi sul filo del fuorigioco.

Hoedt 6,5 – Nel primo tempo nulla di problematico per il giovane olandese che mai come stasera riesce a superare un test molto probante. Finalmente un giocatore quantomeno all’altezza della situazione.

Radu 6,5 – Come i suoi colleghi della difesa, disputa un grande primo tempo. Bravo nei movimenti e nelle diagonali costringe Biabiany a cambiare fascia. Tiene un buon ritmo anche nella ripresa.

Milinkovic-Savic 5 – Il peggiore. Test complicato contro la cattiveria agonistica di Melo. Ancora una volta la sua prestazione è convincente, anche se deve maturare ancora molto: nel gol del pareggio si fa soffiare palla e poi, con Biglia già ammonito e squalificato per il prossimo turno, rimedia prima il giallo che lo porta alla squalifica, poi il rosso che decreta l’immaturità.

Biglia 6,5 – Ottimo il passaggio millimetrico per il destro di Candreva, gioca a tutto campo sostenendo ad ampio raggio tutta la manovra. Il cartellino rimediato nella ripresa gli costerà caro. Salterà il prossimo turno di campionato contro il Carpi.

Parolo 6 – Di nuovo su livelli apprezzabili, riesce a dare solidità alla mediana capitolina. Ottimo lavoro sporco al servizio della fase difensiva.

Candreva 7 – Il migliore. Dopo appena quattro minuti, realizza un gol bellissimo che gela i sostenitori nerazzurri. Nel finale del primo tempo ha la palla buona per realizzare una doppietta ma la sfera termina sopra la traversa. Seppur con minor furore agonistico, anche nella ripresa, dà l’idea di essere sempre nel vivo del match.

Matri 6 – Era dalla trasferta di Bergamo che non partiva titolare. Non segna ma di sicuro è meglio rispetto all’immobilismo di Djordjevic e l’inconsistenza di Klose. Dal 73′ Djordjevic 6 – Venti minuti di buona intensità per dare il cambio al compagno stremato.

Felipe Anderson 5,5 – Il peggiore. Qui lo scorso anno realizzò una fantastica doppietta. Le cose ora sono cambiate e non siamo più a raccontare le fantastiche giocate a cui ci aveva abituato. Dopo un discreto primo tempo, cala vistosamente nei secondi quarantacinque minuti. Dal 82′ keita s.v.

All. Pioli 6,5 – Il gol di Candreva lo aiuta a gestire un match delicatissimo per il suo futuro. Grazie anche a una prova super dei suoi giocatori più rappresentativi, riesce a portar via tre punti d’oro in quel di Milano.

Arbitro: Mazzoleni 6,5 – Nel primo tempo Felipe Melo poteva già essere ammonito per delle entrate, come al solito, al limite del regolamento. Nella ripresa da valutare meglio l’episodio che porta l’Inter a calciare una punizione dentro l’area piccola biancoceleste, per un retropassaggio di Radu per Berisha che blocca con le mani. Nessun dubbio sul rigore assegnato alla Lazio per il fallo di Melo su Milinkovic. Giuste le espulsioni per Melo e Milinkovic.
TABELLINO
INTER-LAZIO 1-2

Inter (4-2-3-1): Handanovic; Montoya, Murillo, Miranda, Telles (dal 88′ Palacio); Medel, Felipe Melo; Biabiany (dal 58′ Biabiany), Jovetic dal 58′ Ljajic), Perisic; Icardi. A disp. Carrizo, Berni, Dodò, D’Ambrosio, Santon, Juan Jesus, Nagatomo, Kondogbia, Gnoukouri, Manaj. All. Roberto Mancini

Lazio (4-3-3): Berisha; Konko, Mauricio, Hoedt, Radu; Milinkovic-Savic, Biglia, Parolo; Candreva, Matri (dal 74′ Djordjevic), Felipe Anderson (dal 82′ Keita). A disp. Guerrieri, Matosevic, Patric, Prce, Braafheid, Mauri, Oikonomidis, Cataldi, Onazi. All. Stefano Pioli

Arbitro: Paolo Silvio Mazzoleni della sezione di Bergamo

Marcatori: 4′ Candreva (L), 58′ Icardi (I), 86′ Candreva (L)

Ammoniti: 48′ Biglia (L), 54′ Biabiany (I), 65′ Milinkovic (L), 90+1 Candreva (L)

Espulsi: 90′ Felipe Melo (I), 90’+2 Milinkovic (L)

LA CRONACA – Un super Candreva e una Lazio eroica sconfiggono l’Inter per 1-2

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Alla vigilia del match nessuno avrebbe scommesso su un risultato positivo della Lazio contro l’Inter. Eppure a volte i miracoli accadono. Il pallone è rotondo e tutto può accadere. Così è accaduto che una Lazio imbottita di riserve salga a San Siro e sconfigga i titolari dell’Inter capolista a l termine di una battaglia. Candreva trascinatore, difesa eroica e spirito di sacrificio immenso. Inter – Lazio 1-2

Primo tempo: Mancini e Pioli cambiano le carte in tavola all’ultimo minuto. I nerazzurri super offensivi con Biabiany – Jovetic – Perisic dietro a Icardi. Pioli decide di rilanciare Milinkovic a discapito di Cataldi. In avanti confermato Matri e fiducia incondizionata a Felipe Anderson. Si inizia con l’Inter che resta sorpresa dal pressing alto della squadra di Pioli. Un pressing che fa venire i brividi ai tifosi nerazzurri quando per poco Handanovic non si soffiare il pallone da Matri vicino la linea di porta. La Lazio sembra essere entrata col giusto piglio sul terreno di San Siro e, dopo che Berisha anticipa in uscita Perisic, passa in vantaggio al 5° minuto con Candreva. Angolo di Biglia battuto a sorpresa verso Candreva che si trovava al limite dell’area. Romoletto è spettacolare a colpire di controbalzo tenendo la palla bassa ma tesa lasciando di stucco Handanovic per lo 0-1 laziale. L’Inter subisce il colpo e non riesce a regaire. Tanto possesso palla ma nessuna occasione da gol. Ci provano Jovetic e Telles su punizione ma i tentativi sono fuori misura. La Lazio contiene senza difficoltà e allo scadere del primo tempo rischia di raddoppiare ancora con Candreva che manda alto da distanza ravvicinata, dopo una grande incursione di Felipe Anderson. 0-1 e tutti al riposo.

Secondo tempo: 45 minuti di fuoco quelli della ripresa tra Inter e Lazio. La partita si fa dura e fioccano le ammonizioni. A farne le spese sono Biglia (era diffidato) e Biabiany. I biancocelesti soffrono la reazione dell’Inter che trova il pareggio con Icardi al 60esimo che infila Berisha in uscita. Difesa infilata nel centro in velocità. A questo punto la partita si fa intensissima. Perisic ci prova di testa ma la palla va a lato. La Lazio sembra essere in bambola mentre l’Inter spinge sulle ali dell’entusiasmo. Ma all’83esimo accade quello che nessun laziale si aspettava. Melo salata in maniera scoordinata su Milinkovic in area di rigore e l’arbitro fischi la sanzione dagli undici metri. Sul dischetto va Candreva. Il suo tiro viene respinto da Handanovic ma il numero 87 si fa perdonare con il tap in vincente. Poco dopo espulso Melo per un calcio in faccia a Biglia. Poco dopo espulso anche Milinkovic (ingenuamente). 7 minuti di recupero non bastano all’Inter. La Lazio trionfa a San Siro per 1-2. Boccata d’ossigeno per Pioli.

Marco Corsini

Candreva: “E’ la vittoria di tutti”

Il risultato che non ti aspetti. La Lazio espugna San Siro grazie ad una doppietta di Antonio Candreva. Inutile il momentaneo pareggio di Icardi. Ecco le parole del match winner ai microfoni di Mediaset Premium a fine partita: “Abbiamo fatto una bellissima partita contro una grandissima squadra. Questo deve essere un punto di partenza per l’anno nuovo. Il passaggio del turno in Coppa Italia ci ha dato sicurezza. Abbiamo avuto momenti difficili. E’ la vittoria di tutti. Ce lo meritiamo, perchè siamo un grande gruppo. Mercato? Penso alla Lazio e a questa maglia”.

Con il gol di Candreva cadono due tabù

Lazio in vantaggio al termine del primo tempo sulla squadra di Mancini grazie ad una rete di Candreva con un gran tiro da fuori. Quello di questa sera è stato il primo gol del centrocampista romano su azione in campionato: in precedenza era andato in rete su rigore contro il Palermo, mentre in Europa ne ha realizzati uno su azione e un altro su rigore sbagliato, ma realizzato sulla ribattuta, contro il Rosenborg. Inoltre in questa stagione è la prima volta che la squadra di Pioli segna nel primo quarto d’ora di una gara di campionato.

Inter-Lazio 0-1, le parole di Candreva all’intervallo

L’ha sbloccata lui e per ora la sta vincendo. Alla fine del primo tempo la Lazio conduce 1-0 sull’ Inter in quel di San Siro grazie ad un gol di Antonio Candreva. Ed è proprio l’esterno romano a dire sua all’intervallo ai microfoni di Mediaset Premium: “Stiamo ritrovando la forma migliore. Abbiamo fatto un gran primo tempo, ma ora ci aspetta una ripresa difficilissima”.

Zanetti: “Vogliamo i tre punti”

Nel pre partita tra Inter e Lazio ai microfoni di Mediaset Premium è intervenuto il vice presidente dell’Inter, Javier Zanetti: “Vogliamo i tre punti per arrivare alla sosta del campionato con una vittoria. Non credo sarà una partita facile, la Lazio ha grandi giocatori ma noi vogliamo fare bene. Questa squadra è matura e scenderà in campo con la consapevolezza di far bene”.

Ai microfoni di Inter Channel per parlare della gara di questa sera è intervenuto Benito Carbone: “Non credo ci sia partita, sia psicologicamente che fisicamente. L’Inter deve vincere per mantenersi a +6 dalle inseguitrici. Le partite però vanno giocate e non sarà facile. I nerazzurri devono entrare in campo concentrati giocando come sempre, pur non giocando benissimo ma conquistando i tre punti. Alla Lazio in questa stagione sono mancati giocatori importanti che l’anno scorso hanno fatto la differenza. Inoltre ha dei seri problemi difensivi, subisce troppi gol. Possiamo metterli in difficoltà ma dobbiamo stare attenti sulle fasce. Mancini ha dato alla squadra un’impronta internazionale, ha avuto la possibilità di migliorarsi ulteriormente in Inghilterra, anche quando ci sono pressioni non deve farle arrivare alla squadra”.

Tare: “Dobbiamo dare continuità al risultato di giovedì. Mercato? Sappiamo cosa fare…”

A pochissimi minuti dall’inizio dell’importante match con l’Inter di Mancini, il ds della Lazio Igli Tare ha parlato ai microfoni di Mediaset Premium della delicata sfida di questa sera:

Vedendo la classifica è importante dare seguito ai piccoli passi a quello che abbiamo fatto fino ad ora. Stasera sarà difficile, giochiamo contro la prima in classifica, ma qualora dovessimo vincere daremmo una scossa molto importante al nostro campionato. La vittoria contro l’Udinese potrebbe aver dato la scossa a questa squadra”. La società sa dove la Lazio necessita di essere migliorata: “Dobbiamo intervenire in difesa, l’infortunio di de Vrij è stato determinante, come anche il calo di rendimento di alcuni elementi in quel reparto”. L’esito di questa partita non sarà comunque determinante per Pioli: Non penso che un eventuale risultato negativo cambierà qualcosa, anche nelle partite precedenti abbiamo detto che la società apprezza il suo lavoro. Nei prossimi giorni comunque valuteremo insieme a lui per il prosieguo della seconda fase del campionato”. Tornando al mercato, Tare conferma la ricerca di un difensore con determinate “esperto“: “Sicuramente stiamo cercando un giocatore con queste caratteristiche importanti e che possa dare fin da subito un valore aggiunto alla squadra. La scelta fatta in estate di puntare sui giovani da inserire gradualmente era per dare fiducia al gruppo che ha fatto un’annata importante”. Il Ds dà la sua chiave di lettura sulle difficoltà di questa stagione: “Abbiamo avuto tanti infortuni di giocatori chiave come Biglia, Parolo, Lulic, Klose, ci sono stati tanti momenti importanti dove non abbiamo potuto averli a disposizione. Ciò ha messo in difficoltà i giovani e il loro graduale inserimento. Nonostante il momento non positivo sono molto fiducioso, penso che questa squadra può dire ancora la sua in questo campionato”.

 

Murillo: “Con la Lazio sarà una gara molto difficile. Io leader della difesa? Non è così…”

Il giocatore dell’Inter Jeison Murillo è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio: “Gara aperta? Non credo, si tratta di una grande sfida, è normale quindi che la partita possa essere chiusa ma sarà comunque una gara ricca di grandi contenuti tecnico tattici”. Infine sulla grande sintonia con Miranda e sulla sua leadership in difesa ha aggiunto: “Non lo so, non mi sento un leader. So che questo è un gruppo fatto di tanti bravi giocatori, e’ normale quindi che ci sia una leadership da parte di qualcuno, ma il gruppo si costruisce con tutti gli elementi della squadra.”

Mauri: “Loro sono molto forti, ma noi vogliamo tornare a vincere”

L’ex capitano  Stefano Mauri è intervenuto ai microfoni Lazio Style Radio 89.3 quando manca ormai meno di un’ora all’inizio della sfida tra InterLazio. Queste le sue parole:

Sarà una partita difficile, loro sono una grande squadra e lo hanno dimostrato, hanno individualità che possono risolvere la partita in qualsiasi momento. Noi vogliamo tornare a vincere in campionato e concentrarci sull’anno nuovo per portare la Lazio nelle posizioni che merita. Giovedì abbiamo fatto una buona partita giocando da squadra e resuperando palloni alti come facevamo l’anno scorso, ora dobbiamo continuare così, non sarà facile ma cercheremo di fare punti anche qui a San Siro”. L’ex capitano spiega come si può battere l’Inter: “Bisogna essere sempre concentrati perché hanno grandi indiviualità e in qualsiasi momento possono fare gol, noi dobbiamo essere uniti e concentrati e gicoare da qsquadra e far pressing il più a lungo possibile e poi ripartitre in contropiede per fargli male.

 

 

 

 

LAZIOSOCIAL – Parole al miele di De Vrij per la Lazio. La replica della società…

La Lazio sente tantissimo la mancanza del suo centrale dominante in questo momento difficile, quel leader difensivo in grado da solo di dare sicurezza all’intera retroguardia biancoceleste: stiamo parlando di Stefan de Vrij. Il centrale olandese, fuori per infortunio praticamente da inizio stagione (e il suo rientro richiede tempi ancora lunghissimi), soffre tantissimo il fatto di non poter essere in campo per aiutare i suo compagni e il suo mister a superare la crisi, così attraverso i suoi account ufficiali di Instagram e Facebook ha espresso nei loro confronti tutta la sua vicinanza, affetto e nostalgia: Quanto mi mancano questi giorni! In bocca al lupo S.S. Lazio”. 

Pronta la replica del club biancoceleste: “Ti aspettiamo presto in campo, Stefan“.

Quanto mi manca questi giorni! In boca al lupo @official_sslazio ⚽️ Missing these days, good luck @official_sslazio ⚽️ #intLAZ

Una foto pubblicata da Stefan de Vrij (@stefandevrij) in data:

Quanto mi manca questi giorni! In boca al lupo @official_sslazio ⚽️ Missing these days, good luck @official_sslazio ⚽️ #intLAZ

Posted by Stefan de Vrij on Domenica 20 dicembre 2015

Un tifoso in più per la Lazio questa sera a Milano

Al termine dell’incontro vinto in casa dalla Roma contro il Genoa che ha permesso ai giallorossi di tornare a -4 dall’Inter prima in classifica, Garcia, è intervenuto ai microfoni di Mediaset Premium.  Il tecnico giallorosso durante l’intervista ha parlato anche dell’incontro di questa sera tra la squadra nerazzurra e la Lazio: “Se stasera tifo Lazio? Quando scendono in campo squadre nostre avversarie spero sempre in un loro risultato negativo, mi auguro che le squadre che lottano con noi almeno perdino qualche punto”.

SERIE A – I risultati di Napoli, Roma e Fiorentina

Continuano a volare il Napoli di Sarri e la Fiorentina di Paulo Sousa. I partenopei si sono imposti 3-1 con l’Atalanta a Bergamo, mentre i viola hanno superato 2-0 il Chievo Verona, grazie ai loro bomber. Finisce, invece, in parità 1-1 la sfida tra il Verona ed il Sassuolo. Per quanto riguarda i viola, bastano due reti nel primo tempo alla squadra di Paulo Sousa per ritrovare la vittoria, respingere l’assalto della Juventus, e chiudere il 2015 secondi in classifica dietro all’Inter di Mancini. Merito della coppia Kalinic-Ilicic, autori di 18 gol sui 33 totali dei viola in campionato, e delle due reti che hanno stesso il Chievo, portando i gigliati a 35 punti, mentre i clivensi restano fermi a 22 punti. I viola passano al 20′: Bernardeschi taglia per Kalinic che controlla e calcia in diagonale. Bizzarri non trattiene e il pallone entra in porta. La Fiorentina domina ed Ilicic trova il raddoppio al 32′ con un tiro a giro leggermente deviato da Gamberini

Grande prestazione anche del Napoli che si impone sull’Atalanta e aggancia a 35 punti la Fiorentina. Al 7′ della ripresa lo slovacco Hamsik porta in vantaggio gli azzurri su rigore: palla che colpisce la traversa e poi sbatte a terra ma oltre la linea bianca. Lo stesso centrocampista nel finale sbaglierà un altro tiro dal dischetto calciando alto sopra la traversa. Dopo appena due minuti dal vantaggio partenopeo arriva però il momentaneo pari atalantino con Gomez. Poi sale in cattedra l’attaccante argentino, Gonzalo Higuain, che va a segno al 17′ e al 40′ e sale a 16 gol in campionato, per il 3-1 finale anche in dieci uomini per l‘espulsione di Jorginho. Al 46′ Hamsik dal dischetto, dopo un fallo di Paletta su Mertens che viene espulso, manda alto. Finisce, invece, in parità la sfida tra Verona e Sassuolo, fermando la cosa al vertice della squadra di Di Francesco che sale a 27 punti con l’Empoli ma con una gara da recuperare. Di Floccari al 34′ la rete del vantaggio del Sassuolo, pareggiata al 39′ da Luca Toni, per un punto alla squadra di Del Neri che serve a poco, lasciandola ultima a 8 punti.

Dopo i balbettii di Champions, l’harakiri contro l’Atalanta, il catenaccio di Napoli e la figuraccia di Coppa Italia con lo Spezia, la Roma rialza la testa contro un Genoa (finisce 2-0) reduce da tre sconfitte di fila in campionato e dall’eliminazione-sorpresa in Tim Cup. In più i liguri erano privi di alcuni uomini-squadra: Perotti, Burdisso, Pavoletti, Tino Costa. Per la traballante truppa giallorossa c’era insomma solo da passare alla cassa e cercare di eliminare se non tutti, almeno un po’ di spifferi che circolano a Trigoria e che hanno messo a serio rischio la panchina di Rudi Garcia. E così è stato anche se i tre punti sono buoni solo in chiave classifica e non nascondono certo le magagne di una squadra ormai spenta, avvilita, distratta, impaurita e sconclusionata. L’unica nota lieta che accompagna da un po’ di tempo i noiosi pomeriggi giallorossi è il gol del 18enne Sadiq, gioiellino della Primavera messo in campo da Garcia sul finire, e che ha posto fine agli affanni romanisti rimasti in 10′ per la sciocca espulsione rimediata da Dzeko. La maledizione (7 partite senza vittoria e senza gol da tre) svanisce al 43′ su un tap-in di Florenzi, giocatore-emblema di una squadra vogliosa ma disordinata, che riesce a bucare Perin fino ad allora ospite non pagante nel solito Olimpico semi-deserto (20mila gli spettatori sugli spalti, a essere ottimisti). Gasperini è un tecnico navigato, conosce la debolezza della Roma attuale e per cercare di non prenderle ed esporsi alle folate di Salah e Gervinho, di nuovo in coppia dopo il derby dell’8 novembre, manda in soffitta la sua amata difesa a 3 e si presenta a Roma con un abbottonatissimo 4-5-1, con Laxalt e Ntcham leggermente più offensivi dietro all’unica punta, Gakpè e con Pandev in panchina. La tattica sembra reggere perchè la Roma non offende mai, e i due là davanti non ne imbroccano una. Il primo tiro (si fa per dire) è un innocuo colpo di testa di De Rossi alto sulla traversa dopo più di 20′. Dopo di che più niente, salvo i cori dei pochi infreddoliti tifosi che più che Venditti hanno oggi intonato per tutto il match «Ricominciamo» di Adriano Pappalardo. Il tiki-taka «de noantri» di Garcia si è trasformato da due anni in qua in una sempre più mesta ninna-nanna, fatta di sterili passaggi orizzontali e di ‘lancionì per Gervinho e Salah, oggi non pervenuti. Con questi chiari di luna (la cronaca non registra spunti) non è un caso che dopo nemmeno 25′, con zero tiri e zero occasioni, Garcia mandi a scaldare, forse non solo per il freddo, mezza panchina, compreso il partente Iturbe. Se è mai possibile, il secondo tempo è anche peggio del primo nonostante Gasperini cerchi di rivitalizzare l’attacco inserendo Lazovic per Capel e poi Pandev per Ansaldi. La Roma aspetta e spera in un guizzo là davanti che non arriva mai. L’ingresso di Iago Falque per lo smarrito Pjanic non cambia di una virgola lo spartito di un match imbarazzante. La fotografia del match la regala Dzeko al 25’ del secondo tempo quando a porta sguarnita riesce a centrare Munoz che si era disteso sulla linea a corpo morto. Per il croato dopo il danno anche la beffa, perchè due minuti dopo Gervasoni lo espelle per un commento poco english dopo un fallo in area. E a Verona (sponda Chievo) all’Epifania questa squadra malandata dovrà fare a meno dl bosniaco, oltre che di Naiggolan e Pjanic, entrambi diffidati e oggi ammoniti.

Fonte: AdnKronos

Roggi, Ag.: “Questa la strada per arrivare a Candreva e Biglia”

L’agente Matteo Roggi intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.it ha commentato le voci che parlano di un serio interessamento dell’Inter nei confronti di Antonio Candreva e Lucas Biglia“Per ottenere i due giocatori ci vuole una cifra importante quindi sarà molto difficile. Certo, quella di Candreva potrebbe essere l’operazione giusta, sono dell’idea che nel mercato di gennaio bisogna andare sul sicuro; quindi arrivare ad un giocatore che possa essere inserito direttamente in squadra e che conosca il campionato sarebbe molto importante. Se l’Inter riuscisse ad averlo potrebbe diventare il vero colpo del mercato. Se poi la società nerazzurra riuscisse a cedere Guarin potrebbe provare a fare il doppio colpo investendo i 40/45 milioni di euro, più Ranocchia, per arrivare sia a Candreva che a Biglia visto che Lotito è particolarmente sensibile all’odore dei soldi”.

Lazio, occhio a Palacio e Ljajic

Questa sera allo stadio Meazza di Milano si affrontano Inter e Lazio. Partita difficilissima per la squadra di Pioli che per tener testa alla capolista dovrà essere in grado di fermare le bocche di fuoco nerazzurre. Quella di questa sera sarà la 200ª partita in Serie A per Rodrigo Palacio: l’argentino in dieci precedenti ha segnato sette gol contro la Lazio, di cui tre nei cinque incontri giocati con i nerazzurri; solo al Parma (nove) ne ha rifilati di più. In questa stagione è ancora alla ricerca della prima rete ma anche nello scorso campionato si sbloccò a fine dicembre, proprio contro i biancocelesti. Per Adem Ljajic, invece, quella di stasera sarà la 150ª presenza nella massima serie; quattro i gol del serbo ai biancocelesti, compresa la sua prima rete in Serie A in un Fiorentina-Lazio 1-2 del 2010: i biancocelesti sono la sua vittima preferita nella massima serie.

Cesar: “Lazio o Inter? Il mio cuore è a Roma. Il segreto dei nerazzurri è il Mancio”

In occasione dell’incontro di questa sera tra Inter e Lazio ai microfoni di Lalaziosiamonoi è intervenuto il doppio ex Cesar Aparecido Rodrigues.

Che partita ti aspetti? “Per la Lazio sarà una partita molto complicata. Affrontare l’Inter in questo momento nel quale i nerazzurri stanno attraversando un gran momento di forma e sono primi in classifica è la cosa peggiore le potesse capitare. La squadra biancoceleste è lontana parente della compagine della scorsa stagione. Per poter conquistare un buon risultato gli uomini di Pioli dovranno dare il massimo. Comunque mi attendo una bella gara. La Lazio potrà dimostrare di poter tornare quella dell’anno scorso. L’Inter ha ritrovato quell’equilibrio tanto ricercato da Mancini“.

Incontrare la capolista può essere uno stimolo maggiore o vince la paura? “Paura credo di no, ovvio che possa esserci rispetto per una grande squadra come quella nerazzurra ma sarà così come anche per gli interisti. Mancini sa che i biancocelesti sono un gruppo in difficoltà e che daranno il massimo. La Lazio sa di trovarsi di fronte la capolista e che per poter tornare a casa con qualche punto dovrà lottare fino in fondo”.

Quali sono i giocatori più importanti di Inter e Lazio? “L’Inter ha dei centrocampisti fortissimi, giocatori grintosi e di grande tecnica che hanno tanta voglia di fare. Ma secondo me il giocatore che fa la differenza è Icardi, sempre pronto a sfruttare qualsiasi errore dell’avversario. Per la Lazio Lucas Biglia. L’argentino è un elemento importantissimo, quando è in piena forma dà veramente tanto, detta i tempi. Ma alla fine ciò che conta è sempre il gruppo, tutti devono dare il proprio contributo”.

Qual è la forza dell’Inter e invece che cosa manca nella Lazio? “Il vero segreto dell’Inter è Mancini, è riuscito a dare un’impronta e un’identità alla sua squadra. Ha introdotto nei milanesi la figura dell’allenatore manager che indirizza la società nelle scelte di mercato. È l’unico, tra tutti i tecnici del dopo Mourinho, che sta portando l’Inter così in alto. Alla Lazio è mancato il mercato estivo, la squadra non è stata rinforzata. I biancocelesti sono gli unici che hanno giocato una finale di Supercoppa con la stessa rosa dell’anno precedente. Non puoi giocarti le qualificazioni di Champions senza aver rinforzato il gruppo. E’ giusto acquistare giovani promesse, come per esempio Kishna, però ci sarebbe voluto anche qualche acquisto di spessore più alto. È ovvio che poi ne paghi le conseguenze anche in campionato perché gli altri club non sono rimasti fermi e si sono rinforzati”.

Pensi che l’allontanamento di Pioli possa aiutare? “Non credo proprio, Pioli ha dimostrato di saper lavorare bene e di riuscire a gestire il gruppo. I giocatori dopotutto sono gli stessi. Il momento non è facile, però deve riuscire a dare una scossa e sono convinto che ci riuscirà. La vittoria contro l’Udinese in Coppa Italia ha riportato fiducia. A Milano la Lazio deve essere convinta dei propri mezzi, consapevole di potercela fare deve ritrovare lo spirito che le ha permesso di raggiungere obiettivi importanti”.

Conosci bene Mancini, prima alla Lazio poi all’Inter, sei stato un suo allievo: Mancini è stato fondamentale per la mia crescita. Sin dall’inizio ha capito le mie caratteristiche e il mio ruolo. Punta tanto sul gioco di squadra e lavora bene sulla mentalità, ci mette tanta passione nel suo lavoro. È un vincente nato, motiva e carica sempre i suoi uomini”.

Uno dei tuoi ricordi più belli alla Lazio? “Riguarda sempre il Mancio, mi ha sempre dato fiducia, anche nei miei momenti più difficili. Mi diceva sempre: “Ce la puoi fare”. Incoraggiamenti che ogni giocatore vorrebbe sentirsi fare dal proprio allenatore. Mi hanno dato la forza di lottare anche quando ero demoralizzato”.

Quando hai capito che volevi diventare allenatore? “Sinceramente avrei preferito lavorare nella dirigenza ma poi ho avuto l’occasione di fare un corso per allenatori. Ho avuto degli istruttori molto bravi che mi hanno fatto innamorare di questo ruolo e da allora non l’ho più lasciato”.

In caso di offerta di guidare Inter o Lazio chi sceglieresti? “Quando si parla di club così importanti, qualunque sia sarebbe un piacere allenare. Vorrei fare come Mancini che le ha guidate tutte e due. Però di una cosa sono certo: il mio cuore è a Roma“.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E se Abramovic avesse acquistato la Lazio? Nel 2003 fu vicinissimo…

Come sarebbe oggi la Lazio se Roman Abramovic l’avesse acquistata al posto del Chelsea? Oggi pare quasi fantascienza, ma nel 2003 il miliardario russo fu davvero a un passo dall’acquistare la società capitolina. A rivelarlo è il giornalista Sky Massimo Marianella, che sulla nota emittente satellitare ha dichiarato “Abramovic voleva una squadra che giocasse la Champions League. Il suo dubbio era tra Lazio e Chelsea, i blues erano i suoi preferiti ma quell’anno rischiavano di non andare in Champions. Poi la squadra allora allenata da Ranieri sconfisse il Liverpool nell’ultima giornata e arrivò quarta. Così Abramovic si convinse definitivamente e acquistò il Chelsea”Il club londinese sotto la gestione Abramovic ha vinto 4 scudetti, una Champions League, una Europa League e diverse coppe nazionali. Chissà se anche la Lazio…

SERIE A- Il risultato finale di Carpi-Juventus con brivido finale…

La partita dell’ora di pranzo tra Carpi e Juventus termina con la vittoria per 2-3 dei bianconeri. Pronti via si mette in salita la gara per gli uomini di Allegri, al 15esimo minuto Borriello imbeccato da Lollo, dribbla Bonucci e sorprende Buffon con un destro angolato. Passano solo 4 minuti e l’estremo difensore del Carpi, Belec, si arrende sulla magia di Mandzukic che con una gran girata lo trafigge. Al 42esimo ancora Manduzkic, Evra crossa dal fondo ed è vantaggio Juve, con il colpo di testa del centravanti bianconero.

Parte il secondo tempo e dopo 6 minuti Pogba imbeccato da un lancio lungo di Marchisio, scavalca il portiere Sloveno del Carpi ed è 1-3. A pochi minuti dalla fine, l’assalto che non ti aspetti da parte della squadra di casa e autogol di Bonucci al 92esimo. Sul risultato di 2-3 pochi secondi dopo la Juve rischia ancora su un attacco avversario ma nulla di fatto. Il triplice fischio dell’arbitro Giacomelli assegna la vittoria alla squadra di Allegri che si trova momentaneamente seconda in classifica, aspettando le gare della domenica.

MONDIALE PER CLUB – Il Barcellona sul tetto del mondo

Il Barcellona vince per la terza volta il Mondiale per Club (2009-2011 e 2015). La squadra di Luis Enrique, in finale, ha dominato gli argentini del River Plate, imponendosi per 3-0 grazie al gol di Leo Messi al 36′ del primo tempo e alla doppietta di Luis Suarez al 4′ e al 23′ della ripresa. Il Barca che ha potuto schierare i recuperati Messi e Neymar ha imposto come al solito il suo gioco, andando poi a segno con il suo tridente delle meraviglie. Nel primo tempo il vantaggio arriva grazie al fenomeno argentino con una conclusione di sinistro da centro area e palla indirizzata nell’angolino in basso a destra. Nella ripresa si scatena Suarez che va a segno prima in contropiede con un tiro di destro che beffa Barovero e poi con un colpo di testa da centro area sotto la traversa su assist di Neymar. Nel finale, a risultato acquisito, il portiere blaugrana Bravo compie due prodezze e lascia inviolata la sua porta.

Fonte: AdnKros

Paul Gascoigne ricoverato in condizioni di emergenza…

Ancora, purtroppo i soliti problemi per Paul Gascoigne. Sembra non finire mai la lotta tra l’ex stella della Lazio e l’alcool. Una storia che, come un’altalena, lo porta ad un’apparente uscita dal tunnel per poi ricadere in basso, in un burrone senza fine. Un altro episodio che lo vede amaramente protagonista si è registrato nella notte di venerdì quando, come riportato dal portale britannico The Sun, Gazza dopo essersi recato in un spa inglese presentandosi palesemente ubriaco, è stato trovato dal personale poco dopo nella sua stanza a terra, in stato di incoscienza e tremolante accanto ad una pozza di sangue, causata da un grande taglio sulla mano dell’ex Lazio. Dopo pochi minuti è stato ricoverato in “condizioni di emergenza”.