Ieri nel giorno del rinnovo del proprio contratto Francesco Totti ha detto, anche se per via trasversale, di appoggiare Roberto Giachetti, il candidato sindaco del Pd. Il capitano giallorosso tramite una dichiarazione all’ANSA ha parlato della candidatura di Roma alle Olimpiadi, candidatura sostenuta dal candidato del Partito Democratico e molto meno dalla candidata del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi.
“Come ho già detto e ripetuto, da romano e romanista sarò sempre a favore delle Olimpiadi a Roma”, ha detto Totti. La sua dichiarazione però è stata subito ripresa dallo stesso Giachetti che tramite Twitter ha subito risposto al calciatore: “Le Olimpiadi sono un’occasione storica per Roma, ha ragione #Totti. Dire di no per paura sarebbe un danno enorme #iocicredo”. Scambio di battute che, a onor del vero, è sembrato a tutti un endorsement preparato prima.
Dal momento della pubblicazione della notizia i social network si sono riempiti di insulti e critiche nei confronti di Totti e, in molti, hanno ricordato la storia degli affitti al Comune di Roma per l’emergenza abitativa che vede il capitano giallorosso direttamente chiamato in causa per via della sua proprietà del palazzo di Tor Tre Teste che assicura al numero 10 e alla sua famiglia un cospicuo guadagno.
Il suddetto articolo, pubblicato da Il Fatto Quotidiano, parla della società Immobiliare Ten di Francesco Totti, del fratello Riccardo e della mamma Fiorella, e di un contratto di affitto per alcuni immobili di sua proprietà stipulato dal Comune di Roma e da quello che all’epoca si chiamava Sismi. L’articolo è tratto dal nuovo libro di Lirio Abbate e Marco Lillo “I Re di Roma. Destra e sinistra agli ordini di Mafia Capitale“, dove gli autori raccontano lo spreco di denaro pubblico che c’è (43 milioni l’anno) e che c’è stato dietro i Caat, i Centri di assistenza abitativa temporanea, creati dal consiglio comunale nel 2005.
Questo l’articolo riportato nel libro:
“La Società Immobiliare Ten del Capitano ha ottenuto dal Comune di Roma più di 5 milioni di euro in sei anni, per l’affitto di 35 appartamenti arredati in una zona dell’estrema periferia romana. Grazie al canone accordato dall’amministrazione, la società ha potuto realizzare negli anni utili interessanti: nel 2013 (ultimo bilancio depositato in Camera di commercio), 128mila euro; nel 2012 addirittura 184mila. Il punto è che il grande affare di Francesco Totti con il Campidoglio è stato fatto, come è accaduto per il gruppo Pulcini e per Salvatore Buzzi, grazie anche a un signore che oggi è in galera: Luca Odevaine – (grande tifoso giallorosso e amico del capitano che addirittura fece pubblicare un necrologio nel 2005 in occasione della morte del padre del capo di gabinetto di Veltroni). Nessuno è indagato per queste storie, ma resta lo sperpero di denaro pubblico (…)”.
Odevaine era all’epoca dei fatti il presidente della commissione che doveva decidere chi inserire nella lista degli immobili a disposizione del Comune. Come scritto nel libro il 27 settembre 2007 l’Immobiliare Dieci Srl “spara” l’offerta: per l’affitto di via Tovaglieri chiede un canone annuale complessivo di 1 milione e 280.851 euro. In pratica Francesco Totti, o meglio, l’amministratore di allora che non era il fratello Riccardo (subentrato nel 2009) ma il commercialista Adolfo Leonardi, chiede al Comune di Roma di pagare più di 3mila euro al mese per ognuno degli appartamenti del palazzo di Tor Tre Teste.
L’accusa di quelli che non hanno preso affatto bene le dichiarazioni del capitano giallorosso è che abbia “interessi nel Comune“. Nel frattempo anche Antonio Candreva, attraverso un’intervista sul sito biancoceleste, ha sostenuto la candidatura della capitale per le Olimpiadi: “Spero che tutti i romani, a partire da chi oggi è bambino, abbiano la possibilità di vivere il sogno delle Olimpiadi a Roma nel 2024. Dobbiamo spingere tutti la candidatura perché avere le Olimpiadi e le Paralimpiadi a Roma vorrà dire che aumenterà tantissimo l’attenzione per lo sport, che miglioreranno gli impianti e che la città diverrà finalemente a misura di disabile. In una parola Roma sarà più bella e proiettata nel futuro“. Posizione anche questa che indirettamente è un sostegno al candidato sindaco del Pd.
Intanto però Totti ci ha ripensato. In serata è tornato sulla dichiarazione all’Ansa in cui parlava “a chi ci governerà”: “Sono semplicemente accanto alla candidatura olimpica – ha scritto sul suo blog – La politica non c’entra niente e non mi piace essere strumentalizzato dalla stessa. Non faccio parte di nessuno schieramento politico e sono unicamente dalla parte dello sport“.

Mercoledì 8 giugno a Roma, presso il teatro Quirinetta, si terrà una serata di festa insieme alla JC Band, la cover band di Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, nata nel 2008 e da tempo impegnata in progetti di beneficenza. Musica, ballo e divertimento in un evento dedicato a UNIAMO FIMR Onlus, la Federazione Italiana Malattie Rare.
L’8 giugno 1916 a Salò in provincia di Brescia nasce il grande regista italiano Luigi Comencini. Viene ricordato oltre per la sua vasta produzione cinematografica anche per essere uno dei promotori, con Alberto Lattuada e Mario Ferrari, della Cineteca Italiana, primo archivio cinematografico del nostro paese. Dopo essersi laureato in architettura, nel dopoguerra, Comencini si dedica al giornalismo diventando critico cinematografico. Prima lavora per “L’Avanti!”, poi per “Il Tempo”.
Il successo arriva nel 1953 con “Pane, amore e fantasia” e nel 1954 con “Pane, amore e gelosia”, entrambi con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida. Nei primi anni ’60 è tra i protagonisti della nascita della commedia all’italiana. Il suo lavoro più importante è del 1960: “Tutti a casa”, con Alberto Sordi e Eduardo De Filippo. Altri lavori sono “A cavallo della tigre”, con Nino Manfredi e Gian Maria Volontè, “Il commissario”, ancora con Alberto Sordi e “La ragazza di Bube”, con Claudia Cardinale. Firma anche il quinto capitolo della saga di Don Camillo: “Il Compagno Don Camillo”, con Gino Cervi e Fernandel. Nel 1964 realizza “Incompreso: vita col figlio”.
Nel 1971 gira per la tv “Le avventure di Pinocchio”, con un grande Nino Manfredi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia e Gina Lollobrigida. Degli anni ’70 sono inoltre da ricordare lavori come “Lo scopone scientifico”, con Bette Davis, Silvana Mangano e Alberto Sordi, “La donna della domenica”, con Jacqueline Bisset e Marcello Mastroianni), “Il gatto”, “L’ingorgo, una storia impossibile”. Nell’81 firma “Cercasi Gesù”. Nel 1984, sempre per la tv , firma “Cuore” con Johnny Dorelli, Giuliana De Sio ed Eduardo De Filippo. Poi è la volta dello splendido “Voltati, Eugenio” del 1980. Poi firma nel 1986 “La Storia”, “La Boheme” nel 1987, “Un ragazzo di Calabria”, “Buon Natale, buon anno” nel 1989, “Marcellino pane e vino” nel 1991. Con il passare del tempo e a causa di problemi di salute il grande regista abbandona l’attività. Luigi Comencini si è spento a Roma il 6 aprile 2007.