L’ex difensore biancoceleste Paolo Beruatto è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per parlare della prossima stagione della Lazio e del possibile nuovo allenatore.
Beruatto ha profonda stima per Bielsa, in pole per approdare sulla panchina biancoceleste: “Bielsa è un tecnico rivoluzionario, è fuori dai canoni ai quali siamo abituati, è il professore, sarei curioso di vederlo nel nostro campionato. Mi piacerebbe molto che venisse un personaggio così alla Lazio, sicuramente ha fatto molto parlare di sé, è un innovatore, è fuori dalle righe. È venuto lo scorso anno a Coverciano per parlare con gli allenatori, è un tecnico dalle idee chiare su quello che vuole fare, è fuori dai nostri canoni, vuole comandare il gioco, ha idee offensive. Il suo approdo in Italia farebbe bene al nostro campionato, attirerebbe le attenzioni del mondo calcistico. Dai noi si parla di tattica, lui sviluppa un pensiero basato su dei concetti, quindi il calcio sviluppato attraverso dei principi di gioco e non attraverso il modulo. Se dovesse essere lui il nuovo tecnico biancoceleste bisogna dargli il tempo di organizzare e di sbagliare, gli va lasciato il tempo di lavorare. Quando si sceglie una figura così è perché la società sposa la sua filosofia, è possibile aver risultati immediati oppure no, dovrà avere il tempo di conoscere il nostro campionato. La piazza romana non è paziente, è molto difficile, ma la società, facendo una scelta forte come questa, dovrà avere la forza di portare avanti le idee dell’allenatore. In questo la Lazio si è sempre rivelata coerente, la società ha sempre avuto le idee molto chiare“. Prima il tecnico, poi la squadra: “La Lazio deve ripartire dal tecnico, che è fondamentale, la rosa attuale è di prima scelta, va solo puntellata nei punti dove l’allenatore pensa, attraverso la sua idea di gioco, di aver bisogno di un rinforzo“.

Il 9 giugno 1961 nasce a Edmonton, in Canada, Michael Andrew Fox. L’attore compare per la prima volta sugli schermi della TV canadese a solo 10 anni. A 15 anni decide di abbandonare gli studi per iniziare la carriera di attore. Una volta diventato famoso si pentirà della scelta fatta e riprenderà a studiare riuscendo a ottenere il diploma. Cambia il suo nome d’arte decidendo di aggiungere la “J” in onore del giovane attore Michael J. Pollard.
Grazie a Steven Spielberg che nel 1985 raggiunge il punto più alto della sua carriera; il produttore gli assegna il ruolo di Marty McFly nel campione di incassi “Ritorno al futuro”. Nello stesso anno Fox ha modo di confermarsi attore brillante in “Voglia di vincere”. Dopo “Il segreto del mio successo” nel 1987 si tenta di replicare il successo di “Ritorno al futuro” con l’uscita di due sequel nel 1989 e nel 1990, ma le due pellicole non si dimostrano all’altezza della prima. La sua carriera ne risente e le possibilità di ripresa sembrano scarse. Michael tenta di riproporsi nel genere drammatico ma le sue prove “Le mille luci di New York” e “Vittime di guerra” non riscuotono l’apprezzamento di pubblico e critica. Poi produce e interpreta il film “The hard way”.
Nel 1991 interpreta “Insieme per forza” ma, nello stesso anno, gli viene diagnosticato il morbo di Parkinson: la notizia si saprà solo dopo diversi anni, quando nel 1998, a 37 anni, è lo stesso Michael a rendere pubblica la sua condizione in un’intervista rilasciata alla rivista “People”. Nello stesso anno crea la “Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research”. Torna a recitare in “Blue in the face” nel 1995 e in “Sospesi nel tempo” l’anno successivo.
Nel 2000 grazie ad un suo intervento pubblico l’Istituto Nazionale per la Salute americano ha stanziato 81,5 milioni di dollari per la ricerca sul Parkinson negli USA. Il suo ultimo lavoro è “Interstate 60” un film uscito nel 2002. Resta fermo per diversi anni fino all’ottobre del 2006 quando mette la sua voce ed il suo volto – segnato dalla malattia – al servizio della campagna elettorale democratica e per la libertà di ricerca sulle cellule staminali. Nel 2013 riprende a lavorare nel film “Drew: The man behind the poster”, nel 2014 è la volta di “Annie – La felicità è contagiosa” e infine nel 2015 “Back in time”, un documentario sulla trilogia di “Ritorno al futuro”.
La prima passione di Depp è la musica. Però, insieme all’amore per la chitarra ma la sua bellezza e la sua forza carismatica lo convincono a intraprendere la via della recitazione. A ventuno anni interpreta il suo primo film, una parte di secondo piano in “Nightmare-Dal profondo della notte”. I produttori però notano il fascino dell’attore e cominciano ad affidargli ruoli più importanti.
Il successo arriva nello stesso anno con “Edward mani di forbice”, il film ottiene un grande successo e lancia l’attore dal volto da eterno adolescente. Nel 1992 è il protagonista di “Arizona junior”. Poi è la volta di “Benny & Joon” e di “Buon compleanno Mr. Grape”. Nello stesso anno gira “Don Juan DeMarco”. La sua carriera procede spedita, amato dalle donne (è sempre in testa nelle classifiche dei divi più sexy) e dai registi di culto. I film sono esaltati dalla critica, tutti apprezzano le sue sempre straordinarie interpretazioni (in “Donnie Brasco” duetta alla pari con Al Pacino). Nel 1996 si cimenta nella regia dirigendo e interpretando “Il coraggioso”.
Nel 2000 gira “Chocolat”, nel 2001 “Blow” e “La vera storia di Jack lo squartatore”. Nel 2003 “Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna” e “C’era una volta in Messico“. Il 2004 è un anno eccezionale e gira i film “La maledizione della prima luna – Pirates of the Caribbean”, “Secret Window”, “Ils se marièrent et eurent beaucoup d’enfants”, “Neverland – Un sogno per la vita” e “The Libertine”. Nel 2005 “La fabbrica di cioccolato”, nel 2006 “Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma”, nel 2007 “Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo” e “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street”. Nel 2009 “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo” e “Nemico pubblico – Public Enemies”, nel 2010 “Alice in Wonderland” e “The Tourist”. Nel 2011 è sul grande schermo con “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare”, “The Rum Diary – Cronache di una passione” e “Jack e Jill”. Nel 2012 “21 Jump Street” e “Dark Shadows”. Nel 2013 “The Lone Ranger” e “The Lucky Theme”. Nel 2014 “Transcendence”, “Into the Woods” e “Tusk”. Nel 2015 “Mortdecai”, “Black Mass – L’ultimo gangster” e “Yoga Hosers”. Infine, nel 2016, “Alice attraverso lo specchio”.