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Ag. Candreva: “Ha tante offerte…ma lui si sente laziale”

Quello che stanno vivendo i ragazzi di Pioli in questi giorni è sicuramente, per usare un eufemismo, un momento “difficile”, che va ad accumularsi alle difficoltà vissute dopo Chievo e Napoli. Ma c’è un giocatore in particolare che sta risentendo particolarmente di questo momento di difficoltà e che ha una voglia matta di tornare a essere decisivo per aiutare la “suaLazio, stiamo parlando di Antonio Candreva. L’esterno numero 87 sta letteralmente vivendo uno dei momenti più delicati da quando è riuscito a conquistare il grande amore che da tempo gli manifestano i tifosi della Lazio. In campo mette tanta grinta ma non riesce più ad avere quel quid in più che lo rendeva straordinario e che solo la Nazionale in questi ultimi 2 mesi è riuscito ad ammirare. E’ alla ricerca del suo primo gol in campionato (l’unica rete stagionale è stata siglata in Europa League nella sfida casalinga  contro il Rosenborg).  La società, comunque, non lo ha mai messo in discussione e col rinnovo fino al 2019 siglato lo scorso anno ha voluto blindarlo. Ha solo bisogno di stare tranquillo e di ritrovare serenità e spensieratezza e come lui anche il resto della “Banda Pioli“.
Per fare chiarezza sul momento, l’agente Federico Pastorello ai microfoni di calciomercato.com ha dichiarato: “Lui si sente laziale e lo ha dimostrato. Però il mercato è in evoluzione e non si può mai sapere cosa accade. Ogni anno si presentano almeno due o tre offerte per lui e molto probabilmente accadrà anche questo volta. Candreva ha dato tanto alla Lazio e la Lazio ha dato tanto a lui, non si può escludere niente. Ad oggi è felice, poi non si sa mai“.

 

Rocchi: “Lazio puoi farcela, anche nel derby del 2005 eravamo sfavoriti…”

Da oggi inizia una settimana importante per la Lazio di Pioli, non solo perchè può chiudere il discorso qualificazione in Europa League con un certo anticipo ma soprattutto perché è la settimana che porta a quella che per tutti i romani è definita “La partita”…il derby della capitale. Derby che, anche se sarà vissuto in condizioni particolari (leggi qui), come sempre porterà con sé la sua grande dose di tensione, timore, adrenalina e voglia di primeggiare….che solo chi vive a Roma può capire. Quando si parla di derby si pensa a tanti eroi che con le loro magie hanno fatto letteralmente impazzire di gioia i tifosi biancocelesti: tra gli eroi del recente passato non poteva non emergere lui, l’ex capitano Tommaso Rocchi.
Tommaso (un nome che è sempre nei cuoi dei tifosi della Lazio) è stato una bandiera della Lazio: è il quinto miglior marcatore della storia della Lazio (293 presenze e 105 reti), davanti a giocatori del calibro di Casiraghi, D’amico, Crespo, Garlaschelli, Salas, ecc…un capitano che ha sempre guidato i suoi uomini con grinta, determinazione e coraggio in tutte battaglie che lo hanno chiamato in causa e tra le su vittorie più belle non poteva mancare il derby. Nella stracittadina l’ex capitano biancoceleste ha vissuto momenti di pura esaltazione arrivando a rifilare 5 gol ai giallorossi (secondo miglior marcatore della storia biancoceleste dopo il grande Silvio Piola), un dato per cui Tommaso può andare sicuramente fiero. Proprio del derby (e del momento attuale dei biancocelesti) l’ex bomber della Lazio ha parlato ai microfoni di 
gianlucadimarzio.com:

Prevedo un bel derby, a Roma è sempre sentito, è diverso dagli altri. La Roma va forte, la Lazio fino a mercoledì anche. Hanno due grandi attacchi, Garcia vola con Salah e Gervinho. Loro due sono veloci e si sacrificano correndo come terzini, il sogno di qualsiasi allenatore. Nella Lazio vedo bene Felipe Anderson e Candreva, hanno le qualità per fare male a qualsiasi difesa. Sento ancora adesso Antonio, sono contento per la sua carriera“.

Roma e Lazio si affrontano ferite per aver perso posizioni in classifica, ma domenica la classifica non conterà: “E’ una partita sentita, ognuno dà il massimo. Tutto si azzera, quando sei sfavorito hai meno pressioni e giochi più serenamente però va anche detto che l’altra squadra è più forte“. Rocchi ha giocato e segnato in tanti derby, ma due che gli sono rimasti nel cuore più degli altri ci sono: Sicuramente il 3-1 del 6 gennnaio 2005, dove abbiamo vinto dopo 5 anni. Segnai al debutto nel derby, indimenticabile. Dico anche quello del 3-2 del 2008, sempre con un mio gol. Quando affrontavo la Roma davo sempre il massimo, avevo più energie. La stracittadina più brutta? Tutti quelle che ho perso“.

L’amore tra l’ex capitano e la Lazio è stato merito sopratutto di Paolo Di Canio: “Paolo era laziale, ci parlava del derby ogni giorno. Così lo ha trasmesso agli altri, soprattutto a me”. Dal 2004 l’ex Empoli ha affrontato molti giocatori della Roma, ma alcuni gli sono rimasti più impressi: “Al debutto sono partito giocando contro Totti-Cassano-Montella, un tridente pazzesco. Non ce n’era uno in particolare ma davanti erano sempre temibili. Il difensore più difficile? Ce ne sono stati tanti, ma pochi come Samuel e Chivu“.

Tommaso parla anche del suo futuro: “Ora sono in Ungheria da due anni (prima Haladás, ora Tatabánya) qui sto trovando continuità. Adesso ho un problema al ginocchio ma fortunatamente è tutto risolto, a breve torno in campo. Questo credo che sia il mio ultimo anno da calciatore, anche se amo giocare a calcio. Dopo il ritiro rimarrò in questo mondo, magari come allenatore. Anche se non ci ho ancora pensato bene perché serve esperienza, un grande allenatore deve gestire bene il gruppo“.

 

INFERMERIA – Il punto del Dottor Bianchini, finalmente un rientro in gruppo!

Roberto Bianchini, il medico sociale della S.S. Lazio, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per il consueto punto infermeria. Keita è ormai pronto al rientro, mentre Parolo corre verso il derby. Queste le sue parole: “Buone notizie per Keita Balde Diao. Oggi l’atleta ha fatto un lavoro ancora differenziato in campo, ma da domani inizierà a partecipare a tutto l’allenamento con il resto della squadra. Marco Parolo oggi ha fatto un controllo per vedere come sta il problema muscolare, il quadro è quasi risolto, sta andando bene. Fino a giovedì Parolo farà un lavoro di ripresa e poi, se tutto va bene, da venerdì sarà aggregato con il resto della squadra, spero che potrà giocare il derby.”

Infine una chiusura sul centrale olandese Stefan De Vrij:” De Vrij deve affrontare un intervento chirurgico, più avanti comunicheremo i tempi e i modi. Al momento non ci sono ulteriori situazioni da evidenziare. La giornata di oggi viene riservata al recupero e scarico per chi ha affrontato la partita“.

LAZIALI FUORI PORTA – Strakosha incerto, bene Filippini, Vinicius ancora titolare

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Nuovo appuntamento con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Lombardi (Ancona), Filippini (Pro Vercelli), Crecco e Rozzi (Virtus Lanciano), Elez (Aarhus), Tounkara (Crotone), Pollace e Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Latina).

SERIE B

Tounkara: il Crotone esce con le ossa rotte dalla trasferta in casa del Pescara, perdendo in un colpo solo imbattibilità e primato in classifica. Tounkara entra in campo al 76esimo minuto, quando ormai il risultato è compromesso ed assestato sul 4-1 finale.

Strakosha e Pollace: pareggio interno per 1-1 per la Salernitana del presidente Lotito; al vantaggio campano di Franco risponde Ardemagni in apertura di secondo tempo. Parte titolare Strakosha, incolpevole sul gol subito, ma che dimostra la solita insicurezza nelle uscite: la sua titubanza crea affanno a tutto il reparto arretrato. Ciononostante sembra aver definitivamente vinto il ballottaggio con il più esperto Terracciano. 90 minuti in panchina invece per l’ex capitano della Primavera Pollace.

Rozzi e Crecco: i due biancocelesti non prendono parte alla sconfitta esterna del Lanciano per 2-0 sul campo del Cesena: Crecco osserva i compagni dalla panchina, non convocato Rozzi.

Filippini: preziosa vittoria della Pro Vercelli sul campo del neopromosso Ascoli: decisivo l’autogol di Addae all’inizio del secondo tempo. Parte titolare offrendo 90 minuti di buona fattura il laterale Filippini, ottimo in fase di copertura anche se meno incisivo in fase di spinta; la porta vercellese resta inviolata.

Minala: dopo il gol nel turno infrasettimanale mister Iuliano non concede continuità e fiducia al giovane camerunense, nella partita persa dal Latina per 1-0 in casa del Brescia con un rigore allo scadere dell’airone Caracciolo. Minala osserva dalla panchina per tutti i 90 minuti. Notizia fresca l’esonero di mister Iuliano, chissà che Joseph non riesca a trovare più spazio con il nuovo allenatore, l’ex Salernitana Somma.

LEGA PRO

Lombardi: pareggio a reti bianche per l’Ancona in casa dell’Arezzo. Parte come consuetudina da titolare il giovane attaccante che, dopo due gare superlative, risulta meno incisivo. Si vede davvero poco fino al cambio che avviene al minuto 74. Comunque molto positivi i primi due mesi di Lombardi e di tutto l’Ancona, attualmente terzo in classifica.

LIGUE 1

Perea: quarta sconfitta consecutiva per il Troyes, relegato all’ultimo posto della Ligue 1 con ben 5 punti di distacco dalla penultima. Il Lione vince corsaro per 0-1. Perea entra al minuto 64, con i suoi già in 10 per l’espulsione di Corentin. Dopo 15 minuti dal suo ingresso il rigore di Beauvue che decide il match.

PRIMERA DIVISION Messico

Alvaro Gonzales: sconfitta per 2-1 dell’Atlas in casa del Leon nonostante più di 60 minuti in superiorità numerica. El Tata gioca da titolare come centrocampista centrale nel 4-4-2 di mister Matosas offrendo al solito corsa e tanta grinta, ma non basta. La classifica ora comincia a farsi preoccupante per i messicani.

ALKA SUPERLIGAEN Danimarca

Elez: partita importante per l’Aarhus che nel posticipo di stasera affronterà il Sönderjyske cercando di risalire una classifica sempre più preoccupante dopo le 4 sconfitte nelle ultime 5 partite.

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: seconda gara consecutiva da titolare per Vinicius, dopo un inizio di stagione più che anonimo. Lo Zurigo impatta per 1-1 in casa dello Young Boys, ma la classifica continua ad essere deficitaria per gli uomini di Sami Hyypia. Il laterale brasiliano offre comunque una buona prova, soprattutto in fase di spinta. Ammonito verso la metà del secondo tempo.

Giulio Piras

 

Buone notizie per i tifosi biancocelesti

La Lazio dopo la sconfitta interna con il Milan, e prima del derby di domenica, si appresta a vivere una settimana particolarmente impegnativa. Giovedì prossimo infatti i biancocelesti dovranno scendere in campo in Norvegia per affrontare il Rosenborg nella quarta giornata del Girone G di Europa League. Sfida importante per gli uomini di Pioli che in caso di vittoria raggiungerebbero molto probabilmente la qualificazione al prossimo turno di Coppa. Il doppio impegno però preoccupa l’allenatore biancoceleste che ieri ha dichiarato: “Anche se ho il massimo rispetto per la squadra norvegese devo tener conto dell’incontro di domenica con i giallorossi”. Per i tifosi laziali arriva nel frattempo una bella notizia: la gara, in programma il 5 novembre alle 21.00, sarà trasmessa in chiaro su MTV, canale 121 di Sky.

Galderisi: “Sorpreso dalla sconfitta dei biancocelesti”

L’ex attaccante biancoceleste, Giuseppe Galderisi, è intervenuto ai microfoni di Itasporpress.it per commentare il momento della squadra biancoceleste:  “La sconfitta della Lazio mi ha sorpreso, in casa ha sempre fatto bene. Quello dei biancocelesti è stato un passo falso che non mi aspettavo. Ieri il Milan ha vinto meritatamente. Il club rossonero in quest’ultimo periodo sta mostrando tutto il suo valore, mentre i biancocelesti stanno perdendo intensità. Anche noi addetti ai lavori sbagliamo, bisogna stare attenti nel dare giudizi troppo affrettati, ogni settimana critichiamo qualche squadra e la settimana successiva veniamo puntualmente smentiti”.

Niente Roma-Lazio per Totti

Domenica prossima alle 15 allo Stadio Olimpico si disputerà il derby. Dopo le sconfitte rimediate nell’ultimo turno di campionato le due squadre romane sono chiamate ad un pronto riscatto –  almeno dal punto di vista emozionale – nella partita più complicata della stagione. Fondamentale sia per la Lazio che per la Roma rialzare la testa. Tante le assenze, a causa di infortuni e squalifiche, per entrambe le squadre. Pioli dovrà sicuramente rinunciare a De Vrij e, probabilmente, Parolo. Garcia dovrà fare a meno di Pjanic (squalificato), con De Rossi e Keita in dubbio, mentre sicuramente saranno assenti Strootman e Totti. Il 10 giallorosso, come riporta Il Messaggero, ha deciso di non rischiare e continuare tra palestra e piscina il suo programma di recupero.

Candreva sui biglietti Atac

L’Atac da domani 3 novembre, in tutte le biglietterie ufficiali presenti sul territorio comunale e regionale e nei punti vendita indiretti autorizzati – quindi edicole e tabaccai di Roma e del Lazio -, metterà in vendita una serie speciale di quattro biglietti integrati a tempo (Bit) per rendere omaggio al centrocampista della Lazio e della Nazionale, Antonio Candreva. Come accaduto altre volte in passato per iniziative simili parte del ricavato della vendita dei CandrevaBit andrà in beneficenza, attraverso una donazione a favore della Fondazione Onlus Casa di Ibrahima, verso i più piccoli. I CandrevaBit sono stati creati dalla Bit Regeneration Atac, il marchio che collega il Bit del tpl romano ad iniziative di cultura, solidarietà, sport e spettacolo della città, per il piacere dei tanti collezionisti che ne fanno incetta. A coronamento dell’iniziativa benefica il centrocampista biancoceleste ha dichiarato: “È un onore per me che un’azienda così importante per la città e i suoi abitanti abbia voluto dedicarmi dei biglietti da collezione. Ringrazio l’Atac perché grazie a questa iniziativa potremo sostenere e soprattutto far conoscere La casa di Ibrahima, una onlus italo-senegalese che si prende cura dei bambini del Senegal. È sempre importante aiutare chi ne ha bisogno, soprattutto quando si tratta di bambini.

EL, Rosenborg-Lazio all’inglese Marriner

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Sarà Andrew Marriner a dirigere giovedì sera Rosenborg-Lazio, match valido per la 4/a giornata dei gironi di Europa League. Il fischietto inglese sarà coadiuvato dagli assistenti Peter Kirkup Simon Bennett, dal quarto uomo Michael Salisbury e dagli addizionali d’area Robert Madley Lee Mason. Due i suoi precedenti, non proprio favorevoli, con le italiane: il primo, come arbitro, il 27 novembre 2014, in Sparta Praga-Napoli 0-0, e il secondo, come addizionale, nella sfida di Champions vinta dal Bate Borisov contro la Roma per 3-2.

FORMELLO – Le ultime dalla seduta di scarico in vista di Rosenborg e Roma

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A parte la sfuriata di Lotito, stamane al ‘Fersini’ la ripresa dei lavori si è aperta con una buona notizia: il rientro di Keita, che ha iniziato con un lavoro differenziato con il pallone e poi si è unito gradatamente ai compagni, svolgendo senza problemi la partitella finale. Risolta dunque la lesione al collaterale mediale del ginocchio destro, l’ex Barça sarà a disposizione già dalla trasferta con il Rosenborg di giovedì. Ancora assente invece Parolo, la cui presenza domenica nel derby resta dunque altamente improbabile.

Come al solito, Pioli ha fatto svolgere ai suoi ragazzi una seduta di scarico, con in campo chi non ha giocato ieri sera (compreso Matri, entrato a 20′ dalla fine) e gli altri a sudare in palestra. Da domani prenderanno il via le prove tecniche anti Rosenborg, contro il quale si prevede un turnover totale, dal momento che Pioli stesso ha ammesso che farà la formazione in considerazione della partitissima di domenica prossima.

Stroppa: “La Lazio contro il Milan ha smarrito il suo gioco”

Centrocampista della Lazio di Zoff che riconquistò l’Europa dopo una lunga attesa all’inizio degli anni novanta, Giovanni Stroppa è rimasto sempre vicino alle vicende biancoceleste. Ora allenatore con esperienze anche in Serie A come quella sulla panchina del Pescara, Stroppa è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per fare il punto sul difficile momento della formazione biancoceleste, essendo stato anche un ex del Milan corsaro all’Olimpico.

Il primo commento è relativo alla disfatta vissuta dai biancocelesti contro il Milan domenica sera: “La Lazio non è stata così ficcante come nelle precedenti partite. Stranamente si è visto un gioco poco fluido, col Milan che ha fatto invece una grande partita, si vedeva una squadra alla quale Mihajlovic ha saputo trasmettere positività ed autostima. La Lazio non ha fatto vedere il gioco al quale aveva abituato tutti, anche i giocatori di maggiore caratura tecnica faticavano a saltare l’uomo.

La mentalità della Lazio è forse cambiata? “Questo non lo so,” spiega Stroppa, “l’anno scorso i biancocelesti erano una delle squadre più belle da vedere. La delusione della mancata partecipazione alla Champions League può avere influito, ma credo che la Lazio sia nella stragrande maggioranza degli elementi quella dell’anno scorso. Credo sia giusto non fasciarsi la testa, anche perché il campionato esprime ancora un grande equilibrio. La Juventus fino all’anno scorso per continuità, qualità e gioco era distaccata da tutte le altre. Quest’anno non c’è una squadra ammazzacampionato, e dunque eventuali passi falsi delle squadre di vertice possono essere ammortizzati meglio.

Ma la vittoria ottenuta all’ultimo minuto nel derby potrebbe aver sbloccato i bianconeri? Stroppa spiega: “Senza il passo falso di Sassuolo forse parleremmo già di una Juventus alla rincorsa della vetta. E’ vero che la continuità è fondamentale per puntare al vertice: abbiamo visto anche il Milan, che dopo un momento difficile si è rilanciato con tre vittorie consecutive.

L’incrocio tra Pioli e Mihajlovic ha messo faccia a faccia i due allenatori più apprezzati della passata stagione: “Ho grandissima stima per entrambi,” racconta Stroppa, “bisogna andarci piano con le critiche visto che tutte e due le squadre rappresentano valori e livelli di gioco importanti. Così come Pioli ora è sulla graticola, Mihajlovic ha passato un mese difficile, ma la crescita costante del Milan dimostra come l’allenatore serbo sappia il fatto suo.

E domenica il derby: per la Lazio potrebbe essere un vero e proprio crocevia stagionale. La brutta caduta contro il Milan può essere una spinta per la voglia di riscatto dei biancocelesti, oppure potrebbe condizionare il modo di interpretare la partita della squadra? “Dipende da come reagirà la piazza: a Roma il derby non è mai una partita come le altre, ma per avere un approccio ottimale al match la squadra deve lavorare tranquillamente, senza pensare ai passi falsi precedenti. Sicuramente vincere il derby potrebbe cancellare i malumori recenti, ma dei veri professionisti non devono farsi destabilizzare neppure da un’eventuale sconfitta.”

Vivendo fuori Roma, Stroppa osserva da lontano quanto sta avvenendo nelle Curve romane, che non si presenteranno allo stadio domenica. “Non so il motivo in verità,” spiega Stroppa, “so che le Curve non ci saranno e da spettatore mi dispiace, senza voler ricorrere a frasi fatte, ma non conosco le situazioni che hanno portato a queste decisioni. Fuori Roma le motivazioni non sono arrivate.

Fabio Belli

Lotito furioso al ‘Fersini’: “Atteggiamento vergognoso, tirare fuori gli attributi”

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L’1-3 di ieri sera contro il Milan, primo ko interno stagionale dopo 8 affermazioni consecutive, non è andato giù proprio a nessuno in casa Lazio. Soprattutto a Claudio Lotito, che al ‘Fersini’, in occasione della ripresa degli allenamenti, si è scagliato duramente contro la squadra: “L’atteggiamento di ieri è stato una vergogna, non mi è piaciuto per niente. Le qualità tecniche non vi mancano, a nessuno, quello che non avete capito è che dovete aiutarvi l’uno con l’altro, perché non vince il singolo ma il collettivo. Non conta il nome scritto dietro la maglia, ma il simbolo che c’è davanti. Dovete cambiare completamente atteggiamento e tirare fuori gli attributi. Come sanno fare le squadre che abbiamo affrontato, che sono più deboli ma in campo tirano fuori tutto. Voi invece non ci siete riusciti“. Striglia per bene i suoi ragazzi dunque il presidente: l’auspicio è che, a tre giorni dalla trasferta di EL contro il Rosenborg e a sei dal derby, serva da scossa, per iniziare a fare (finalmente) le cose come si deve. Perché andare in barca praticamente senza lottare come accaduto ieri sera – e altre volte in questa stagione – non è e non può essere più ammesso per una squadra che punta in alto.

Le scuse di Marchetti

Nessuno avrebbe immaginato una disfatta come quella di ieri. Dopo le 5 vittorie consecutive casalinghe la Lazio cade contro il Milan e lo fa nel peggiore dei modi, una partita in cui i biancocelesti non sono mai scesi in campo. Al termine della gara, Federico Marchetti su twitter ha fatto mea culpa: “Mi dispiace per la brutta prestazione,mi assumo tutte le responsabilità di questa sconfitta. Ora testa a giovedì e poi al derby! Dai ragazzi”.

 

TEMPI BELLI – I due tipi di allenatori da derby: Pioli, a quale profilo appartieni?

Gli allenatori che sono passati o passeranno mai per Roma possono essere divisi fondamentalmente in due tipologie: quelli che hanno capito cos’è il derby e quelli che non lo hanno capito.

Ci sono poi varie sottocategorie, come in tutti gli insiemi di elementi: ci sono quelli che non avevano capito una mazza all’inizio ma poi sono diventati esperti in materia, oppure anche quelli che erano partiti bene ma poi si sono persi per strada. Ma il derby a Roma o capisci cos’è, oppure ne finirai travolto.

Badate bene, non è una questione strettamente legata al risultato. Spesso gli episodi, la forza dell’avversario, una giornata storta, gli infortuni, le cavallette o il cane che ti mangia i compiti (in questo caso, gli appunti) possono costringerti comunque alla sconfitta. Ne è un esempio lampante Delio Rossi, che forse meglio di tutti aveva capito cosa significasse la stracittadina nella Capitale per i tifosi, ma anche per i giocatori che in caso di successo potevano godersi una rendita di tranquillità ed entusiasmo importantissima in termini di morale della squadra. Ma anche il tecnico riminese, fra tante corse sotto la Nord rimaste nella leggenda, ha dovuto ingoiare qualche boccone amaro.

Poco male: perdere un derby quando si mette tutto quello che si ha in campo non fa meno male, ma lascia intatto l’orgoglio e il senso di appartenenza, oltre che la speranza per la partita che verrà. E Rossi il derby sapeva come si affrontava, cercando soprattutto di mettere a nudo i punti deboli dell’avversario e di nascondere i propri. Lo ha capito anche Reja cos’era il derby, dopo quattro sconfitte incassate tra mille errori ma sicuramente non per presunzione: e infatti il sole prima o poi uscì anche per lui, ultimo allenatore laziale a piazzare una doppietta andata-ritorno.

Troppo facile inserire poi in una tipologia Sven Goran Eriksson e in un’altra Zdenek Zeman: che pure in biancoceleste ha vinto più derby di quanti ne abbia persi, piccola nota che può far sorridere i sostenitori laziali, alla luce dei disastri poi combinati dal boemo sulla panchina giallorossa. E parlando di meteore ma per far capire meglio il ragionamento, anche se a qualcuno potrà sembrare un’eresia, sicuramente meglio capì come doveva affrontare il derby Davide Ballardini, beffato sul filo di lana da Cassetti dopo una clamorosa occasione Zarate-Mauri che avrebbe sicuramente consegnato la vittoria, invece di Alberto Zaccheroni, che si consegnò agli avversari per la più dura sconfitta dell’ultimo mezzo secolo e anche oltre. E lo capì alla grande cos’era il derby Papadopulo, che senza timori se lo fece spiegare da Di Canio, e lo stravinse con Giannichedda e Talamonti difensori centrali.

Tutto questo per dire che Stefano Pioli ora dovrà dimostrare da che parte sta: molto sfortunato all’andata, imprudente al ritorno, il tecnico parmense nella scorsa stagione è andato vicinissimo all’acuto, ma ha finito con lo steccare le partite più attese. E a Roma tutto possono perdonarti, ma non di essere un allenatore inefficace nel derby: Rossi nella Capitale durò anche per quello, per aver messo sempre in difficoltà i giallorossi che spesso in quelle stagioni vantavano un materiale umano in rosa ben più importante, alla luce di investimenti economici molto più onerosi. Il derby va giocato mettendo da parte convinzioni personali, beghe di spogliatoio, dogmi tattici e osservando gli avversari sul campo e non nelle foto appese nello spogliatoio.

Chi capisce il derby e chi no, la differenza è tutta qua: contro il Milan i punti deboli della Lazio sono risultati tutt’altro che nascosti. Speriamo che a peccare di presunzione, una volta tanto, sia qualcun altro.

Fabio Belli

L’odierna giornata di campionato

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Ecco il punto su quanto accaduto nell’undicesima giornata

Una giornata che ha cambiato di nuovo gli equilibri in testa alla classifica del nostro torneo.  Infatti grazie alla vittoria per 1-0 con rete di Medel, l’Inter di Roberto Mancini è passata di nuovo in testa alla classifica, proprio ai danni della Roma, che vuoi per imprecisione, vuoi per un pizzico di fortuna che è venuta meno, ora si ritrova terza. In coabitazione con la compagine nerazzurra troviamo la Fiorentina di Sousa che, grazie alla straripante vittoria contro il Frosinone (4-1, 24′ Rebic, 29′ Gonzalo, 31′ Babacar, 44′ Suarez, 88′ Frara), ora comanda la classifica a quota 24. Fra le big oltre,  alla Lazio, uscita malconcia dal posticipo serale (1-3 contro il Milan, 25′ Bertolacci, 53′ Mexes, 79′ Bacca, 84′ Kishna) che grazie questa vittoria scavalca in classifica la compagine biancoceleste, c’è anche il Napoli di Sarri che non riesce ad espugnare l’ostico campo del Genoa (0-0). Il Sassuolo grazie al pareggio ottenuto al Friuli (0-0) mantiene la quinta posizione a quota 19, mentre l’Udinese raggiunge 12 punti. Torna nella colonnna di sinistra anche la Juventus che, attraverso la vittoria ottenuta nel derby contro il Torino (2-1, Pogba, Bovo, Cuadrado), raggiunge quota 15 punti. In coda possiamo registrare l’importante vittoria del Bologna contro l’Atalanta (3-0, 52′ Giaccherini, 58′ Destro, 85′ Brienza) e il buon pareggio del Carpi contro il Verona (0-0) ancora in cerca della prima vittoria in questo campionato. In attesa dei posticipi che andranno in scena questa sera fra ChievoSampdoria e PalermoEmpoli, ecco la classifica della seria A:

FIORENTINA 24, INTER 24, ROMA 23, NAPOLI 22, SASSUOLO 19, MILAN 19, LAZIO 18, ATALANTA 17, SAMPDORIA 15, JUVENTUS 15, TORINO 15, CHIEVO 12, GENOA 12, UDINESE 12, EMPOLI 11, PALERMO 11, FROSINONE 10, BOLOGNA 9, HELLAS 6, CARPI 6.   

Mercato, in difesa idee Rugani e Tonelli, ma gli agenti frenano

AGGIORNAMENTO ore 12.03 – Dopo la smentita dell’agente di Rugani, arriva anche quella dell’agente di Tonelli: “Al momento non abbiamo avuto contatti con la Lazio. – le parole di Marco Sommella a Cittaceleste – Non so se i due club si siano parlati, ma credo che in questo momento la politica dell’Empoli resti quella di trattenere assolutamente Tonelli e Saponara, giocatori chiave per la salvezza. Mi sento dunque in questo istante di escludere l’operazione al 99%, salvo ovviamente che per un’offerta irrinunciabile“. Tonelli-Lazio, un matrimonio che non s’ha da fare. Almeno non a gennaio.

Con de Vrij out per diverso tempo, che alla fine si dovrà operare, la Lazio manca di un difensore. Nel mercato di Gennaio, come ripetuto più volte dalla Società, i biancocelesti non si faranno trovare impreparati. Oltre al mercato olandese in Italia Tare – come riporta l’edizione odierna di Repubblica – è sulle tracce di Daniele Rugani, difensore classe ’94 chiuso nella Juventus, di Lorenzo Tonelli dell’Empoli. La pista che porta al giocatore della Juve però è stata già smentita dal suo agenteSinceramente non ho avuto contatti né con Lotito né con Tare – le parole dell’agente Davide Torchia ai taccuini di Cittaceleste – nessuno di loro mi ha chiamato. Detto questo, dovessero contattarmi, io sono disponibile a parlarne”.

Lazio-Milan 1-3: i rossoneri calano il tris, biancocelesti surclassati

Chapeau Sinisa. Il Milan sbanca l’Olimpico e torna a casa con in mano tre punti pesantissimi. I rossoneri battono la Lazio 3-1 e salgono in quinta posizione scavalcando proprio i biancocelesti che fino ad ora non avevano mai perso tra le mura amiche. Davanti ai propri tifosi, infatti, gli uomini di Pioli oltre ad aver collezionato 8 vittorie di fila tra coppe e campionato, non subivano reti da quasi 500′. Il diavolo, invece, gliene fa addirittura tre conquistando la terza vittoria consecutiva in una settimana.

E’ LA VITTORIA DI SINISA – Festeggia il Milan, festeggia Mihajlovic, perchè al di là del risultato la squadra rossonera ha letteralmente surclassato la Lazio sul piano del gioco. Una prova esaltante che ha convinto, anzi stra-convinto, i tifosi più scettici. E’ la vittoria di Sinisa che ha cambiato modulo abbandonando definitivamente l’idea del trequartista, ha rilanciato Montolivo e Cerci e ha scommesso tutto su Donnarumma facendo fuori un “mammasantissima” come Diego Lopez. Una vittoria così serviva davvero all’ambiente rossonero dopo le vittorie stentate con Sassuolo e Chievo e dopo le tre sconfitte con altrettante squadre di alta classifica. Ora, però, Mihajlovic dovrà fare la conta degli infortunati, perchè dall’Olimpico il Milan è uscito letteralmente con le ossa rotte: Bertolacci si è stirato, Alex è svenuto e ha battuto forte la testa a terra e Montolivo ha giocato l’ultimo quarto d’ora con una contrattura alla coscia. In settimana ne sapremo di più. Per il brasiliano c’è stata un po’ di appresione: dopo l’impatto ha perso i sensi e poi è apparso in confusione, i compagni lo hanno sentito parlare in inglese. E’ stato portato in ospedale per accertamenti, ma sta bene come confermato dall’allenatore rossonero nel dopo partita.

LAZIO NON PERVENUTA – Notte fonda, invece, in casa Lazio con la squadra di Pioli che ha spento la luce da subito. Fino ad ora una Lazio così la si è vista solo fuori casa. Troppo confusa la manovra biancoceleste e fa discutere la scelta del tecnico di richiamare in panchina Candreva che fino a quel momento era stato l’unico a creare i maggiori pericoli alla difesa rossonera. Anche l’ingresso di Cataldi al posto di Onazi non ha sortito l’effetto sperato. Ora, però, i capitolini dovranno subito mettere da parte questa brutta sconfitta e pensare alla sfida di giovedì prossimo in casa del Rosenborg che potrebbe chiude con due turni d’anticipo il discorso qualificazione europea.

IL MATCH – Parte bene il Milan all’Olimpico dove prova subito a dettare il proprio ritmo alla gara. I rossoneri attaccano con più ordine rispetto ai biancocelesti e dopo alcuni tentativi da fuori passano in vantaggio grazie a Bertolacci. L’ex Genoa, costretto poi ad uscire per uno stiramento, raccoglie una respinta corta di Marchetti e infila in rete per i più facili dei tap-in. La Lazio accusa il colpo e rischia di subire il raddoppio quando Cerci, lanciato alla perfezione da Montolivo, fa fuori Lulic con uno stop a seguire e a tu per tu con Marchetti colpisce il palo. I padroni di casa si vedono nel finale senza, però, impensierire Donnarumma. Nella ripresa la musica non cambia e il Milan raddoppia con Mexes, subentrato pochi istanti prima ad Alex costretto a uscire dopo aver perso i sensi dentro la propria area di rigore. Il francese di testa raccoglie un cross su punizione di Bonaventura, anticipa Marchetti e firma il raddoppio. L’ex Atalanta è protagonista anche in occasione del tris rossonero con una bella verticalizzazione per Bacca. Il colombiano, scattato sul filo del fuorigioco, mette a sedere il portiere biancoceleste e infila a porta vuota. Al 40′ arriva il gol della bandiera per i padroni di casa con Kishna bravo a infilare di potenza sul primo palo il giovane Donnarumma.

LAZIO-MILAN 1-3 (0-1)
LAZIO (4-2-3-1): Marchetti 5; Basta 5.5, Mauricio 5, Gentiletti 5, Lulic 5.5; Onazi 5 (1’st Cataldi 5), Biglia 5.5; Candreva 5.5 (18’st Kishna 6), Milinkovic-Savic 5 (26’st Matri 5), Felipe Anderson 5; Klose 5 In panchina: Berisha, Guerrieri, Braafheid, Radu, Hoedt, Konko, Mauri, Morrison, Djordjevic. Allenatore: Pioli
MILAN (4-3-3): Donnarumma 6.5; De Sciglio 5.5, Alex 6 (7’st Mexes 6.5), Romagnoli 6.5, Antonelli 6.5; Kucka 6.5, Montolivo 6.5, Bertolacci 6.5 (35’pt Poli 6.5); Cerci 6.5 (36’st Honda sv),Bacca 6.5, Bonaventura 7 In panchina: Abbiati, Diego Lopez, Calabria, Zapata, De Jong, Jose Mauri, Suso, Niang, Luiz Adriano. Allenatore: Mihajlovic
ARBITRO: Damato di Barletta
RETI: 25’pt Bertolacci; 8’st Mexes, 35’st Bacca, 40’st Kishna
NOTE: serata gradevole, terreno in discrete condizioni. Ammoniti: Basta, Romagnoli, Bonaventura, Gentiletti. Angoli: 6-3 per la Lazio. Recupero: 1′; 6′.

Fonte : La Repubblica

Il “cuore giallorosso” del Milan cancella la Lazio all’Olimpico

Alla partita più attesa dell’anno, al derby della Capitale, manca ancora una settimana. L’antipasto lo serve il Milan, alla Lazio. La partita la decidono i “romanisti” e Bacca, gol di Bertolacci e Mexes più un assist di Cerci, e la stracittadina è già su un vassoio d’argento. Sulla panchina rossonera c’è chi quella partita, in maglia biancoceleste, se la ricorda fin troppo bene. Mihajlovic abbraccia e scherza col figlio Dusan, raccattapalle della Lazio. Di fronte agli uomini di Pioli un po’ confusi in campo, i milanesi volano sulle fasce. E tutto nasce dalla corsia destra, il cross teso è dell’ex romanista Cerci, Marchetti respinge (e male) direttamente sui piedi di Bertolacci, e l’altro ex Roma sigla il vantaggio rossonero. Gol e infortunio, una decina di minuti dopo alza bandiera bianca per un guaio muscolare e lascia il posto a Poli. Ancora Milan, ancora Cerci che sul lancio millimetrico di Montolivo scuote il palo interno, con il portiere biancoceleste già battuto. La Lazio non ha idee e sbaglia troppo, Candreva e Felipe Anderson sembrano davvero poco ispirati, Klose in avanti predica nel deserto. E i 25 mila del’Olimpico, finora fortino biancoceleste, scoppiano nella contestazione: “Tirate fuori le palle”, cantano agli undici in campo quando scade il primo tempo. Attimi di panico, una gomitata in testa da parte di un compagno colpisce Alex che sviene per qualche minuto. Il difensore si riprende, ma viene sostituito da Mexes. È sempre derby, l’ex romanista si prende qualche coro poco carino dalla curva Nord poi si vendica. Punizione dalla trequarti di Bonaventura, il francese stacca di testa e firma il raddoppio del Milan, anche stavolta non impeccabile l’uscita di Marchetti. La Lazio assente ingiustificata, entrano Cataldi per Onazi e Kishna per Candreva, ma non cambia il registro della partita. Il tabellino biancoceleste registra quattro tiri in porta e due respinti da Donnarumma, mai pericolosi. Pioli decide di votarsi all’attacco per tentare il tutto per tutto, esce Milinkovic-Savic (oltretutto diffidato) ed entra Matri. L’attaccante preferisce non ferire la sua ex, a Bacca invece non interessa minimamente affondare la Lazio. Ancora lo zampino di Bonaventura con un’ottima verticalizzazione, il colombiano supera in velocità Marchetti ed ecco il tris rossonero. Kishna, che poco prima si era visto annullare un gol per posizione di fuorigioco al cross di Felipe Anderson, neanche esulta quando firma la rete della bandiera. Seconda sconfitta consecutiva per Lazio che s’inchioda al quinto posto e si fa superare dal Sassuolo. E arriva al derby a quota 18 punti, cinque in meno della Roma seconda, tra i fischi dei tifosi all’Olimpico. Altro che nona da suonare, i biancocelesti cadono anche nel loro fortino dopo otto vittorie consecutive in casa.

Fonte : Il Tempo

Mihajlovic: «Complimenti ai miei ragazzi. Con l’Atalanta la gara della svolta»

Nel corso del programma “Serie A Live” in onda su Premium Sport, l’allenatore del Milan Sinisa Mihajlovic dichiara: “Peccato per il gol preso, non dovevamo subirlo, ma i ragazzi hanno fatto molto bene. Sapevamo che sarebbe stato difficile ma abbiamo vinto: si è visto spirito di squadra, siamo stati compatti e penso abbiamo vinto meritatamente. Non posso che essere soddisfatto. Alex? Ha fatto una tac deve rimanere in ospedale per i controlli, ma non ha nulla. Non parliamo di svolta, noi obbiamo pensare partita dopo partita: siamo risaliti un po’, giochiamo con meno paura. Questa è la strada giusta, ma quella con l’Atalanta potrebbe essere la partita della svolta, perché le cose comincerebbero a mettersi bene. Da quando abbiamo cambiato sistema di gioco anche in difesa siamo più solidi, abbiamo subito solo un gol. I ragazzi sono stati bravi, devo fare a tutti i complimenti. La vittoria è importante: abbiamo fatto bene dal primo all’ultimo minuto, tolto il gol subito. Peccato anche per gli infortuni, ma nel calcio sono cose che succedono. Bacca? È un giocatore importante, d’altra parte lo abbiamo pagato 30 milioni. È un giocatore molto generoso, ma quando gli capita l’occasione spesso fa gol, se non fa la rabona… Balotelli? Domani dovrebbe fare una visita: sta meglio, ma non ha ancora ripreso con il gruppo. Speriamo di recuperarlo il prima possibile. Per il momento abbiamo recuperato Niang, che è anche lui un giocatore importante per noi.” Trauma cranico per Alex: la Tac (negativa) ha escluso complicazioni, ma il difensore del Milan è rimasto in ospedale per precauzione. Stamattina nuovi controlli, poi i medici decideranno se potrà tornare a Milano.

Fonte : Il Messaggero

Pioli: «E’ una sconfitta pesante e un momento delicato. Il derby capita nel momento giusto»

“Siamo stati in difficoltà, contro un avversario che ci ha chiuso gli spazi e per molte situazioni ci è stato superiore. Ci serviva più ritmo, più ampiezza e purtroppo abbiamo preso gol nei momenti topici della gara: abbiamo commesso ancora qualche errore. Manca la spinta dei nostri giocatori più importanti? Tutti i singoli risentono del collettivo, oggi abbiamo fatto fatica: l’avversario era più compatto. Sono stati più veloci di noi, hanno sfruttato i contropiedi. Non ci resta che pensare alla prossima partita, che per noi è importante: il derby capita nel momento giusto perché fare una grande prestazione significherebbe ridare positività a noi e all’ambiente. Prima c’è il Rosenborg: lo affronteremo con professionalità, ma il derby è prioritario. Stasera non eravamo nella nostra serata migliore, anche per merito degli avversari, ma noi possiamo fare meglio. Tornare a 4-3-3? Al di là del modulo, dovevamo muoverci molto di più: sono i movimenti e tempi di gioco che dovevano essere più veloci e precisi. È una brutta sconfitta, pesante: è un momento delicato, ma è in queste situazioni di difficiltà che si vede lo spessore della grande squadra. Dobbiamo reagire.”

Fonte : Il Messaggero