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Morrison sincero: “Ho sprecato tante occasioni…”

Ravel Morrison aspetta impaziente la sua occasione per imporsi in Italia e con la Lazio, nella passata esperienza in Premier League il suo carattere difficile non lo aiutato ad emergere in una realtà come quella del Manchester United, nonostante fosse un pupillo di Alex Ferguson. In intervista al Sun è tornato a parlare di quell’esperienza facendo un significativo mea-culpa: “Il Manchester United e Alex Ferguson mi hanno concesso troppe occasioni. Io non credo che avrebbero dato a qualsiasi altro giocatore le stesse chance che ho ricevuto io. Posso solo incolpare me stesso e non cercare scuse. Ho commesso troppi errori in Inghilterra, ma per cose stupide e futili. Non perché sono stato coinvolto in rapine. Per lo più per aver giocato troppo al computer e per essere uscito troppo con i miei amici, quando avrei dovuto dedicarmi più agli aspetti professionali e alla mia carriera”.

Berisha dalla nazionale: “Amico dei serbi della Lazio

Etrit Berisha contro il Frosinone è stato autore di due importanti parate, ora in nazionale albanese aspetta di affrontare la doppia sfida contro l’Armenia e soprattutto la Serbia. L’ultimo confronto fra le due squadre non è stato degli più amichevoli: “Noi come squadra ci concentriamo solamente sul campo e cercheremo di fare del nostro meglio. Sarà una gara molto importante, soprattutto perché in caso di vittoria riusciremo ad ottenere un risultato storico. Ci impegneremo al massimo e cercheremo di vincere la partita”. Alla Lazio insieme a Berisha convono senza problemi nazioalei serbi: “Il mio rapporto con i serbi che giocano nella Lazio è ottimo, siamo amici“.

Il Pres. Buccioni: “La Polisportiva è il nostro orgoglio. Sogno di realizzare il museo della Lazio”

Il Presidente della Polisportiva Lazio Antonio Buccioni è intervenuto alla trasmissione Il Nido delle Aquile trasmessa su Radio Roma Futura:
“Noi abbiamo profonda riverenza e rispetto nei confronti di quei 9 ragazzi che hanno avuto questa idea nel 1900, loro hanno seminato e noi cerchiamo di raccogliere…un raccolto di 10.000 ragazzi e ragazze (dietro il quale ci sono altrettante famiglie più la tifoseria che è fondamentalmente tifosa della sezione calcio ma che comunque vede con grande simpatia tutte le altre espressioni sportive della nostra organizzazione) che rappresentano una responsabilità e naturalmente un orgoglio di cui essere fieri.

IL RAPPORTO CON LA LAZIO CALCIO – “Faccio una similitudine riferendomi alla famiglia e questo riguarda anche chi di volta in volta presiede la Lazio calcio: in questa grande famiglia la il calcio rappresenta un figlio che è diventato il Presidente degli Stati Uniti quindi mantiene sì i rapporti con il resto della famiglia…magari partecipa al pranzo di natale…ma è chiaro poi che le esigenze sono talmente diverse, che finito il pranzo va alla casa bianca a reggere il mondo mentre i fratelli molto dignitosamente vanno a fare gli impiegati, gli operai ecc…questa è un po’ la fotografia della situazione. Ormai nel mondo in linea generale e in Italia in maniera assolutamente intollerabile si è creata e si sta ulteriormente dilatando la distanza tra calcio professionistico e tutto il resto del movimento sportivo e questo non è emblema di una civiltà socio-culturalmente avanzata. La Lazio da questo punto di vista è sempre stata storicamente una risposta importante a questo progressivo affermarsi del calcio, che è uno sport meraviglioso, ma certamente la dimensione socio-culturale del fenomeno, in Italia in particolare, si è assestata in termini molto poco accettabili. Ci si scopre sportivi a 360° 15 giorni ogni 4 anni in occasione dei giochi olimpici e poi si torna nel medioevo. Bisogna attenuare il gap.
Riassumendo: ci rendiamo conto che oggi le esigenze sono diverse tra una Società professionistica quotata in borsa e quelle che restano (nella stragrandissima maggioranza dei casi) delle Associazioni Sportive Dilettantistiche
.”

IL MUSEO DELLA LAZIO –E’ un obiettivo imprescindibile oggi più che mai, non solo l’esposizione ma tutto quello che ne deriva negli spazi museali più all’avanguardia: si deve vedere, comprare e interagire. Il buono è che non passa giorno senza che il museo si arricchisca di materiale più disparato, il problema di fondo è la mancanza di risorse. Forse in epoche non lontanissime, nei quali tanto il Paese quanto la Regione e il Comune avevano un esistenza meno disagiata…lì si doveva intervenire per permetterci di realizzare in modo sinergico una struttura del genere che a mio modesto avviso, da una parte non sarebbe poca cosa nei confronti dei più importanti musei di club sportivi del mondo, e dall’altra, anche nel panorama delle offerte museali della città sicuramente sarebbe frequentata in maniera considerevole.

LA DISCIPLINA PREFERITA – “Io amo la Lazio…non è una risposta di circostanza, la Lazio va amata tutta e senza predilezioni. Avendo presieduto per 8 anni il Circolo Canottieri Lazio io sono molto vicino ai canottieri biancocelesti, sarebbe stupido non riconoscere questo perché sono stato da Presidente, ma anche dopo, molto vicino a loro, in quegli anni conquistammo 40 titoli italiani, di cui i primi 2 assoluti maschili della storia del circolo, mandammo alle olimpiadi di Atene 2004 Gabriella Bascelli (da poco diventata mamma di 2 gemelle), e ancora a Pechino nel 2008 Gabriella riuscì a qualificarsi…quindi Tutta la Lazio ma i Canottieri che ho presieduto personalmente per 8 anni sono nel mio cuore e diciamo che forse nella storia della Lazio l’elemento dell’acqua prevale sull’elemento della terra, ma questo solo per dire che in acqua si è vinto più che a terra.”

IL MOVIMENTO DELLA POLISPORTIVA LAZIO Il movimento è in espansione.. per carità con qualche limitatissima rinuncia, ma non passa mese che qualcuno non bussa alla porta della società per chiedere l’ammissione, e sia ben chiaro io non incoraggio le società che fanno domanda a diventare Lazio, nel senso che le avverto che entrando nella nostra famiglia non solo non avranno vantaggi economici diretti ma anzi dovranno pagare una quota associativa sia pure simbolica, ma comunque il rapporto è di associato ad associazione, ostentando la loro lazialità in più di un ambiente potranno anche andare in contro a freddezza se non ostilità e non avranno sopratutto benefici materiali…sicuramente si renderanno compartecipi di quella che io chiamo la storia più bella che è stata scritta in questa città dal 9 gennaio 1900. Nonostante questo tipo di avvertenze il movimento si espande: nell’ultimo consiglio generale a fine luglio abbiamo ammesso una società di Tiro al volo che dovrebbe gravitare con il proprio impianto dalle parti di Fiumicino, abbiamo accolto una sezione di Automobilismo e in particolare di auto d’epoca e poi è stata fatta e accolta una domanda di una disciplina che si chiama Unihockey Floorball che è una variante dell’Hockey su ghiaccio, però si gioca sul parquet, quindi il movimento, incredibilmente ha una sorta di fascino, non riesco a trovare una parola diversa per spiegare perché continuano a bussare alla nostra porta. Io cerco di realizzare il più compiutamente possibile l’intento dei fondatori, loro erano 9 e avevano 2 discipline cioè il podismo (atletica leggera) e il nuoto sul tevere…hanno seminato… e oggi ci sono circa 70 discipline che costituiscono il raccolto di quella semina…”

Auguro alla Lazio di esserci fino alla fine del mondo, questo è ciò che spero per questa amatissima espressione dello sport ma anche della cultura e dell’educazione civile e morale di questa città”.

Bezziccheri convocato da Baronio nell’Under 18

Entusiasmo in casa Lazio per il giovane biancoceleste, Daniel Bezziccheri, convocato dal ct Roberto Baronio, per l’amichevole tra la Nazionale Under 18 e i pari gradi della Polonia. Il difensore biancoceleste della Primavera di Simone Inzaghi dovrà presentarsi venerdì al Centro Sportivo Giulio Onesti di Roma per unirsi agli altri ragazzi convocati dal tecnico. Nel pomeriggio la prima seduta di allenamento.

UFFICIALE: Djordjevic fuori per un mese

AGGIORNAMENTO – Nel tardo pomeriggio è arrivato anche il comunicato della Lazio, che conferma la presenza di una lesione all’adduttore. Si legge sul sito del club:
Lo staff medico comunica che l’atleta Filip Djordjevic è stato sottoposto, nella giornata di oggi, ad accertamenti ecografici e radiografici presso la clinica Paideia per un fastidio all’adduttore della coscia destra. Gli accertamenti hanno evidenziato la presenza di una lesione muscolare del grande adduttore. L’atleta ha iniziato il protocollo terapeutico”.

 

Al termine dell’incontro di domenica scorsa contro la squadra di Stellone, Filip Djordjevic, è uscito dal campo piuttosto malconcio. Oltre la contusione allo zigomo rimediata durante il match contro il Frosinone, l’attaccante biancoceleste ha accusato un dolore alla coscia. In mattinata il giocatore si è recato presso la clinica Paideia per sottoporsi a degli accertamenti clinici. Gli esami hanno evidenziato una lesione muscolare all’adduttore della coscia destra, tra primo e secondo grado. Sul terreno di gioco il serbo non aveva accusato alcun dolore ed ha continuato a correre e lottare nonostante l’infortunio. Ora però il numero 9 biancoceleste sarà costretto a restare fermo per circa 30/40 giorni.

Peric, Bosnia: “Con il Belgio Lulic potrebbe essere in campo”

Domenica scorsa Senad Lulic, al termine della partita con il Frosinone, era rimasto completamente a corto di fiato ed in preda ai crampi ma, a causa delle tre sostituzioni già effettuate da Pioli, è rimasto stoicamente in campo fino al termine dell’incontro. Il giocatore nonostante la stanchezza ha dovuto rispondere alla convocazione della nazionale bosniaca, che  per le qualificazioni a Euro 2016, dovrà affrontare il Belgio. Lulic resta in dubbio per l’incontro ma durante la conferenza stampa, Dragan Peric, vice allenatore della Bosnia, riguardo il giocatore biancoceleste ha dichiarato: “Ci aspetta una partita importante e stiamo cercando di prepararci nel miglior modo possibile. Abbiamo fatto tutte le analisi e i controlli del caso, Lulic e Dzeko, potrebbero scendere in campo contro il Galles”.

Orsi: “Poco riconosciuto il gran lavoro di Pioli”

L’ex portiere biancoceleste, Fernando Orsi, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio, dove si è  dichiarato stupito per la poca fiducia di cui gode la squadra laziale ed il suo tecnico nell’ambiente giornalistico e degli addetti ai lavori, difendendo e sostenendo a spada tratta, il lavoro dell’allenatore emiliano. Questa la sua accorata disanima: Pioli è un gran lavoratore e un ottimo motivatore, non capisco perchè i suoi meriti siano poco riconosciuti. In questo momento si esalta molto il lavoro di Sarri, è la moda del momento. L’allenatore del Napoli è bravo, a me piaceva anche ad Empoli, anche per il suo modo di porsi da provinciale, in maniera semplice e spontanea, in una città tanto più grande come il capoluogo campano. Quello che non comprendo è perchè si esalti tanto il lavoro della squadra napoletana e non quello dei biancocelesti, che tra l’altro sia l’anno scorso che in queste prime giornate sono sempre stati davanti ai partenopei“.

Buone notizie sulla salute di Gascoigne

“Ho sniffato cocaina, sono stato in riabilitazione, ho avuto grandi incidenti d’auto, mi è mancato solo di fare sesso con Miss Mondo”, queste parole pronunciate da Paul “Gazza” Gascoigne fotografano esattamente la vita di eccessi di uno dei giocatori più forti del panorama calcistico inglese. L’ex giocatore biancoceleste, vittima dell’alcolismo, dopo esser stato in riabilitazione per la settima volta si è mostrato in pubblico in ottime condizioni. Come riportato dal Daily Mail sabato scorso, il campione inglese, è stato avvistato in compagnia di due amici al Vitality Stadium di Bournemouth per la partita tra la squadra di casa ed il Watford, incontro terminato 1-1. Gazza si è fermato a parlare con i tifosi, li ha abbracciati, ha sorriso e firmato autografi, facendo crescere l’entusiasmo tra i tanti sostenitori che si sono stretti attorno all’ex giocatore, come per proteggerlo ed incoraggiarlo, in un “virtuale” enorme abbraccio di stima e riconoscenza, nei confronti di un campione sfortunato ma mai dimenticato. Un abbraccio condiviso anche da tutti i sostenitori laziali e da tutti coloro che abbiano conosciuto ed amato quel fantastico personaggio che era Paul Gascoigne.

 

Keita premiato miglior giocatore dell’ultimo turno

Se la Lazio è tornata a correre e vincere il merito va riconosciuto anche, e soprattutto, al giovane spagnolo Keita Baldé Diao. Il giovane attaccante biancoceleste, classe ’95, sta dimostrando in pieno tutto il suo valore. Dopo un breve periodo nel quale il ragazzo ha solo osservato i compagni di squadra dalla panchina, finalmente ora sta riuscendo – grazie anche alle pressioni del tecnico che lo tiene in grande considerazione e lo ha sempre stimolato – a dare il suo contributo alla causa biancoceleste. Con le sue accelerazioni ed i suoi gol sta trascinando la compagine di Pioli al di fuori delle sabbie mobili in cui la squadra si stava impantanando. Dopo il gol al Leverkusen, che consentì ai biancocelesti di avere la meglio sui tedeschi nel turno di andata del preliminare di Champions, l’attaccante sembra averci preso gusto, riuscendo a timbrare il cartellino in campionato sia a Verona, contro l’Hellas, che in casa nell’incontro con il Frosinone, dove con la sua rete ha sbloccato una partita alquanto complicata e nei minuti finali con un’azione bene impostata ha permesso il raddoppio biancoceleste firmato dal serbo Djordjevic. Attraverso un sondaggio effettuato da Football Scouting, il primo network dedicato al calcio giovanile, Keita è risultato il miglior giocatore dell’ultimo turno. Con il 44% dei voti ha superato la concorrenza di Benassi e Lemina.

 

Cataldi chiede scusa ai tifosi

Danilo Cataldi è il classico ragazzo amato dalle mamme: faccia pulita, sereno, mai una parola di troppo, mai un gesto fuori posto, o quasi… Dopo il gol di Keita contro il Frosinone, il centrocampista romano, evidentemente preso dall’euforia, ha compiuto un gesto apotropaico, come ad indicare “ce le abbiamo grosse così”. Un gesto innocuo e non offensivo, che però ha dato fastidio a qualcuno. Pertanto Cataldi su twitter si è scusato pubblicamente: “Mi scuso con tutti per l’esultanza del primo gol, è stata una cosa istintiva. Un abbraccio a tutti e Forza Lazio!”. Un tweet non dovuto, ma che di certo lo nobilita. Specie in un periodo in cui diti medi e offese gratuite sono all’ordine del giorno.

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“La Lazio può arrivare terza” parola di Muzzi

Pur avendo lavorato per tanti anni nel settore giovanile della Roma, fino alla scorsa stagione in cui ha allenato gli Allievi Nazionali, Roberto Muzzi non ha mai nascosto la sua fede biancoceleste. Maglia che peraltro ha indossato per 3 stagioni dal 2003 al 2005. Intervistato da lalaziosiamonoi, l’ex punta della Lazio ha parlato di tanti temi, partendo di Keita: Ѐ senza dubbio un grandissimo giocatore che si è messo in mostra nel settore giovanile della Lazio e si sta confermando pure in Serie A. Il suo percorso apre uno spiraglio a tutti i settori giovanili che devono lanciare i ragazzi anche nella nostra Nazionale. Quest’anno per esempio ha esordito in Champions League Soleri che è stato un mio calciatore, dovrebbe funzionare così un po’ per tutti i nostri ragazzi. Keita sicuramente ha un gran talento e infatti mister Pioli lo utilizza spesso, pur non facendolo partire titolare. Io personalmente sono d’accordo con la sua scelta perché credo che i giovani vadano lanciati piano piano, altrimenti si corre il rischio che si montino troppo la testa. Troppa attenzione addosso gli potrebbe far male. Devo fare i complimenti a Pioli per come lo sta gestendo”.

In campionato Muzzi non vede una vera e propria favorita: “Lo ritengo molto interessante, ci sono parecchie squadre che mi incuriosiscono. Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina stanno facendo molto bene. Credo che sarà un campionato avvincente, sono curioso di vedere come finirà. La Lazo la vedo molto bene, ha le qualità giuste per ripetere la stagione passata e posizionarsi anche quest’anno tra le prime tre”. In chiusura Muzzi fa una differenza tra i settori giovanili delle due società capitoline: “Credo che la differenza stia nel fatto che la Roma, nella rosa della Primavera, importa tantissimi ragazzi dal proprio settore giovanile, mentre la Lazio tende più a comprare giocatori, tanti anche dal’estero. Ѐ questo secondo me l’aspetto che fa la differenza. La Roma ti può comprare qualcuno ma non fa grandi investimenti perché preferisce prendere dal proprio vivaio e poi gioca spesso sotto età”.

Biglia, il direttore d’orchestra del centrocampo biancoceleste

Da quando è rientrato in campo, dopo l’infortunio riportato nella prima giornata di campionato, Lucas Biglia, è tornato ad orchestrare sapientemente la squadra biancoceleste. Grazie al suo scudiero del centrocampo, la Lazio è tornata a vincere e convincere, confermando quanto la sua assenza sia stata deleteria per il cammino della compagine di Pioli. Lucas fa la differenza in campo, la personalità ed il modo in cui il nazionale argentino guida i compagni di squadra, sublima ed esalta il gioco spumeggiante dei ragazzi del tecnico emiliano. Le sue prestazioni già da tempo hanno attirato l’attenzione di squadre straniere. In Spagna il calciatore ha diversi estimatori. Come riportato dal sito Fichajes, l’interesse sul centrocampista è molto alto. Su di lui, dopo quella del Real Madrid, sembra si sia posata anche l’attenzione del Valencia. Il presidente biancoceleste, Claudio Lotito, però, non sembra intenzionato a lasciare andare il giocatore, tanto che la società è già al lavoro per confermare e rinnovare il contratto del regista argentino.

 

FOTO – Marchetti manda un messaggio ai laziali

Un brutto taglio allo zigomo l’ha costretto a lasciare il campo anzitempo durante Lazio Frosinone. Ma Federico Marchetti, si sa, è un guerriero e di certo qualche punto di sutura non lo frena. Il numero 22 biancoceleste ha espresso tutta la sua voglia di tornare in campo su twitter: “Grazie per tutti i vostri messaggi, io non mollo! Non vedo l’ora di tornare tra i pali! Forza Lazio”. La Lazio e i laziali lo aspettano.

Cataldi che ti succede?

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Nella Lazio c’è un giocatore romano e laziale, nato nel 1994 nel quartiere Ottavia, zona nord di Roma; in molti, tifosi ed addetti ai lavori, vedono in lui il futuro leader, capitano e trascinatore della squadra. Il suo nome è Danilo Cataldi, numero 32 sulle spalle. Dopo la positiva esperienza a a Crotone, il talento biancoceleste ha avuto un ottimo impatto nello scorso campionato, mettendo in mostra tutte le sue enormi qualità tecniche e la sua grande intelligenza tattica. Ma in questo inizio di stagione Cataldi sta faticando e non poco ad imporsi. Questa per Danilo deve essere la stagione della consacrazione, la stagione del definitivo salto di qualità. Pioli avrebbe voluto fin dal principio consegnargli le chiavi del centrocampo laziale, insieme al leader Lucas Biglia. Infatti, il giovane romano sembra essere l’unico in rosa capace di dettare i tempi di gioco, sfruttando quelle che sono le sue qualità migliori: tecnica e visione di gioco.

Per capire meglio i motivi di questo momento che lui stesso ha definito come non positivo bisogna risalire a questa estate, agli Europei under 21 in Repubblica Ceca: Danilo è uno dei punti fermi della nazionale allenata da Gigi Di Biagio, il cui cammino si ferma nel girone eliminatorio. Da lì il suo rientro in ritardo per la preparazione estiva di Auronzo di Cadore, pochi giorni di allenamento e gambe ancora imballate. Subito gettato nella mischia nella sconfitta in Supercoppa contro la Juve, offre una prova non convincente e mostra un evidente ritardo di condizione. Da quel momento Cataldi viene accantonato dal mister: solo panchina per lui nelle due gare del preliminare di Champions; gara da spettatore anche nell’esordio in campionato e prima da titolare solo alla seconda giornata, nella disfatta contro il Chievo. Il numero 32 biancoceleste è irriconoscibile: le gambe non girano, la mente non sembra lucida o meglio le gambe non riescono ad eseguire ciò che la mente comanda. La velocità di pensiero, qualità che il centrocampista romano senza dubbio possiede, sembra essere sparita: appoggi sbagliati, palloni persi in maniera distratta, ripartenze regalate alla squadra avversaria e mai un passaggio decisivo. Danilo si limita al compitino, senza mai rischiare la giocata difficile, sa che è inopportuno. Tutto ciò lo porta a perdere fiducia in sé stesso e nei propri mezzi: lo scorso anno era un esordiente e giocava in maniera più spensierata, senza pressioni. Quest’anno il popolo biancoceleste si aspetta molto da lui e questo forse è un altro dei motivi di questo momento negativo. Danilo vorrebbe sfruttare questa pressione in maniera positiva, ma al momento non sembra riuscirci. E’ consapevole che la piazza e lo staff si aspettano molto da lui, come è consapevole del fatto che non saranno 2 o 3 partite sbagliate a far svanire l’enorme fiducia che la gente laziale ripone nelle sue capacità. La società continua a coccolarlo cercando di tutelare il suo gioiellino fatto in casa: magari la proposta di un rinnovo, promesso durante lo scorso inverno ma mai portato a termine, potrebbe far capire al giocatore quanto realmente sia importante per la Lazio e quanto effettivamente la società punti su di lui (Cataldi ha un contratto fino al 2018 a cifre lontane dai 100mila euro a stagione…). Adesso c’è la sosta, Cataldi è stato convocato in under 21 per la doppia gara di qualificazione all’Europeo di categoria contro Slovenia ed Irlanda: l’aria della Nazionale potrebbe giovargli ed aiutarlo a superare questo momento difficile.

La gente laziale aspetta il suo talento romano, consapevole del fatto che il giocatore visto in questo primo scorcio di stagione non è il vero Danilo Cataldi. La carta d’identità è dalla sua parte, così come i numeri e il talento. Forza Danilo, i laziali come te non mollano mai.

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Giulio Piras

Canigiani: “Riapertura campagna abbonamenti un’occasione da non perdere”

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Da oggi martedì 6 ottobre (con l’avvio, inizialmente previsto alle 12.30, posticipato di qualche ora a causa del mancato funzionamento del Centro di Elaborazione del Ministero degli Interni) e fino a venerdì 23 alle 18.30 riaprirà i battenti la campagna abbonamenti della Lazio per la stagione in corso. Un’occasione da non lasciarsi scappare, come ha ribadito a ‘Lazio Style Radio’ il responsabile marketing biancoceleste Canigiani: “Ripartiamo con la speranza che l’iniziativa sia apprezzata e contribuisca ad aumentare il numero di tifosi presenti allo stadio. Sarebbe giusto avere una buona cornice di pubblico, visto anche il momento positivo attraversato dalla squadra. I prezzi ridotti? Sono un’opportunità davvero favorevole e da non farsi sfuggire, considerando che si devono giocare ancora tutti i big match. Confidiamo di avere un numero maggiore di abbonati già dalla prossima partita in casa“. Poi sull’accordo con la Renault: “Ne siamo felici perché è un brand importante, oltre che un marchio internazionale. Ci fa piacere che un’azienda di questo calibro abbia deciso di investire sulla Lazio, perché significa che stiamo facendo un buon lavoro“.

Ballotta a “I Laziali Sono Qua”: “Lazio troppo giovane per puntare ai massimi livelli”

Il suo nome è legato indissolubilmente a quello della Lazio. Per il suo ruolo da protagonista nell’ultimo scudetto nel 2000 (era titolare il giorno della storica vittoria nello scontro diretto in casa della Juventus deciso da Diego Pablo Simeone e nella partita finale contro la Reggina), ma anche per aver stabilito il primato come giocatore più vecchio a scendere in campo nella fase a gironi di UEFA Champions League, nella stagione 2007/08. Marco Ballotta è intervenuto nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua”, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva sugli 88.100 di Elle Radio, per fare il punto sul momento vissuto dalla squadra di Stefano Pioli, in grande ripresa dopo un inizio di stagione incerto.

Si parte proprio aprendo l’album dei ricordi da quel Juventus-Lazio 0-1. Un’impresa che pareva impossibile, e che alla luce dell’equilibrio attuale in Serie A, potrebbe essere ricalcata dagli uomini di Pioli. “E’ un campionato molto strano,” spiega Ballotta, “secondo me alla lunga le squadre più attrezzate usciranno fuori, ma al momento è impossibile indicare una favorita certa per la vittoria del campionato. Ogni giornata fornisce indicazioni diverse e questo potrebbe essere un campionato da sfruttare, visto che manca la classica squadra ammazza-campionato.”

Per la Lazio avere in squadra tanti ragazzi giovani e pieni di talento potrebbe essere un valore aggiunto, oppure un handicap sul piano dell’esperienza? Secondo Ballotta: “I giovani sono sempre importanti, ma c’è giovane e giovane: ci sono quelli che sono subito predestinati perché hanno già la maturità del calciatore professionista. Ce ne sono altri che sono discontinui, e possono commettere errori dettati dalla sufficienza e dall’inesperienza. E’ chiaro che troppi giovani in una squadra che vuole puntare ai massimi obiettivi possono rappresentare un freno: serve il giusto mix tra esperienza ed entusiasmo e freschezza. I giovani della Lazio mi hanno fatto un’impressione assolutamente positiva, il problema può essere magari schierarli tutti insieme oggi. Le prestazioni possono risentire delle caratteristiche ancora acerbe di determinati elementi. La Lazio sono due stagioni che regala troppi punti ad inizio campionato: non capisco perché, forse serve tempo per trovare il giusto equilibrio.”

Nella prima parte di campionato la Lazio ha dovuto fare a meno proprio degli elementi di maggiore esperienza come De Vrij, Biglia, Klose, Marchetti e Candreva. Questi innesti potrebbero portare un salto di qualità anche secondo Ballotta. “Inserendo i giocatori più esperti la solidità della squadra è diversa e il gioco e risultati non potranno che trarne beneficio. Per la Lazio sarebbe fondamentale raggiungere di nuovo la Champions, ma io avrei inserito i tanti giovani in maniera più graduale: l’esperienza è mancata a Leverkusen, mentre entrare in Champions sarebbe stato fondamentale. La società per puntare a certi obiettivi deve muoversi per tempo: ricordo la mia esperienza personale, a 43 anni mi sono ritrovato a giocare da titolare in Champions perché Muslera era ancora acerbo e Carrizo non era stato tesserato. Errori che vanno evitati quando si compete ai massimi livelli.”

La Lazio sarà comunque protagonista sulla scena continentale in Europa League. Ballotta spiega: “E’ importante giocare queste partite per squadre come la Lazio proprio perché, in virtù di tanti giovani presenti, possono regalare quella maturità che può tornare utile anche nelle stagioni successive. Non so se la Lazio riuscirà ad arrivare in fondo, ma deve onorare la competizione anche per essere ambiziosa in futuro: la strada può essere quella giusta, ma al momento non vedo la volontà del club di compiere il salto di qualità fino in fondo.”

Ballotta ha anche militato nell’Inter, che ha frenato bruscamente dopo la partenza-sprint: “I nerazzurri hanno investito tanto e hanno una squadra da scudetto. La quaterna subita in casa ha smorzato gli entusiasmi, ma ha perso contro una Fiorentina che al momento gioca il miglior calcio del campionato. Anche contro la Sampdoria però, in una partita che si era fatta difficile, i nerazzurri sono riusciti a dimostrare carattere. Hanno i solisti per ottenere quei punti decisivi anche quando si gioca male, che sono poi quelli che fanno la differenza. Mi aspetto anche il rientro della Juventus, che potrebbe giovarsi proprio del grande equilibrio che il campionato sta esprimendo.”

Un illustre ex laziale nonché ex compagno di squadra di Ballotta, Sinisa Mihajlovic, è in queste settimane nell’occhio del ciclone per gli scarsi risultati del Milan. Ballotta vede i rossoneri: “Un gradino sotto rispetto alle big. Manca ancora qualcosa per competere per il titolo, la situazione potrà migliorare ma non vedo un Milan capace di puntare a qualcosa di importante: ha cambiato tanto, ma non è ancora all’altezza delle big.”

Napoli, Fiorentina e Lazio possono essere le mine vaganti di questo campionato, anche alla luce del gioco brillante apportato dai rispettivi allenatori? Per Ballotta: “Assolutamente sì, a oggi il campionato dice questo, al momento vedo queste tre squadre superiori sul piano del gioco, ma ci sono altre squadre che hanno i solisti in grado di fare la differenza nella corsa al titolo. Il Napoli al momento è la squadra più entusiasmante, Sarri però è al primo anno e potrebbe pagare qualcosa sul piano dell’esperienza.”

Un’ultima considerazione di Ballotta su Stefano Pioli, che dopo tante critiche sta pian piano ritrovando la Lazio migliore, quella dello scorso anno, capace di arrivare al terzo posto sfiorando il secondo. “Sicuramente anche Pioli può migliorare, ma quest’anno non ho capito la partenza della Lazio. L’anno scorso c’era la novità da fronteggiare, stavolta la squadra era rodata e doveva sfruttare l’esperienza, avendo anche cambiato poco sul mercato, per centrare i fondamentali obiettivi di inizio stagione. E invece non è stato così, oltre a Supercoppa e Champions sono stati regalati punti e tempo a squadre che saranno dirette concorrenti fino alla fine della formazione biancoceleste.”

Il consiglio del ‘tifoso’ Mudingayi: “Lazio, punta al massimo!”

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È stato tra i primi acquisti dell’era Lotito e, in 80 presenze, ha sempre messo al servizio della Lazio la sua grande personalità e il suo spirito da combattente. Un amore quello per il club biancoceleste che in Gaby Mudingayi non è mai venuto meno e che traspare in tutta la sua pienezza quando ricorda il suo arrivo nella Capitale: “All’epoca mi avvertirono che i tifosi erano razzisti. Invece proprio loro mi fecero sentire a casa quando arrivai in ritiro a Fiuggi un po’ spaesato e mi hanno sempre sostenuto, dedicandomi perfino un coro tutto per me. Prima di arrivare alla Lazio non avevo una squadra del cuore, ma grazie alla città e ai tifosi mi sono innamorato di questi colori. Tant’e che ogni volta che tornavo all’Olimpico da avversario era sempre un’emozione“. Adesso c’è la sosta per le Nazionali, che l’ex centrocampista belga congolese non vede molto di buon occhio: “Quando sei lanciato, è sempre meglio proseguire per allungare la striscia positiva. Anche se una sosta può concedere un po’ di respiro, specie a chi non va in Nazionale“. Da vero combattente, Mudingayi sprona poi la Lazio a non porsi limiti: “I giocatori devono puntare sempre al massimo, scendere in campo per vincerle tutte. Anche lo scorso anno non sono partiti alla grande, per cui bisogna dare loro un po’ di tempo. Secondo me Pioli è un grande allenatore, ha tanti giocatori importanti e li sta facendo crescere molto bene. Ora che la squadra sta trovando la miglior forma i risultati si vedono“. Infine sull’impegno in Europa League: “Quando lo affronti devi allenarti diversamente, perché si gioca ogni tre giorni e tra lavoro di scarico e rifinitura non c’è troppo tempo per mettere benzina nelle gambe. Il girone non è semplice, ma la squadra si sta impegnando molto“.

Brasile, F. Anderson carico per RD e Haiti: “Spero di giocare e fare bene”

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Carlos Dunga ha chiamato anche lui per disputare le prossime due amichevoli che la Nazionale Olimpica brasiliana dovrà sostenere. E Felipe Anderson, dopo essere tornato ad incantare con la Lazio, vuole mettere il suo estro e il suo talento al servizio anche della Selezione del proprio paese. A Manaus, dove è sbarcato insieme ai compagni di squadra Maicon e Fred, il numero 10 biancoceleste è stato accolto da una folla di bambini in festa, per i quali ha firmato autografi e dispensato sorrisi. Intercettato poi dai media carioca, si è soffermato sulle gare contro Repubblica Dominicana e Haiti, in programma nella suggestiva cornice dell’Arena da Amazônia: “Non vedo l’ora di andarci, perché dicono che sia molto bella. – ha dichiarato ai microfoni di ‘Portal a Critica’ – Spero di giocare e fare una grande partita“.

Gli “strappi” di Pioli: le serie positive del tecnico della Lazio

Sembra essere tornato il sereno in casa biancoceleste dopo le tempeste estive. Ko in Supercoppa, fuori dalla Champions League al preliminare, l’eredità d’entusiasmo derivante dalla passata stagione sembrava svanita, smorzata da deludenti sconfitte in partite chiave. L’avvio in campionato aveva poi alimentato le preoccupazioni dei tifosi: 0-4 contro il Chievo, 0-5 a Napoli, la Lazio sembrava aver smarrito la sua identità, soprattutto in trasferta. E invece sono arrivate quattro vittorie consecutive, tra campionato ed Europa League, che hanno riportato i biancocelesti al terzo posto, e addirittura a -3 dalla vetta attualmente occupata dalla Fiorentina. Genoa, Hellas Verona, Saint Etienne e Frosinone sono stati sbaragliati dai biancocelesti: non è la prima volta però che la squadra di Stefano Pioli indovina un “filotto” positivo, anzi questa andatura a strappi ha un po’ contraddistinto il cammino del tecnico sin dal suo arrivo alla Lazio.

Era accaduto anche all’inizio della scorsa stagione: la Lazio aveva subito convinto sul piano del gioco, ma dopo quattro giornate il piatto della classifica, proverbialmente, piangeva. Tre sconfitte e una sola vittoria, ma la riscossa stava per arrivare. Cinque vittorie contro Palermo, Sassuolo, Fiorentina, Torino e Cagliari, con l’intermezzo del pareggio in casa del Verona prima del match contro i sardi. Sedici punti che rilanciarono le ambizioni degli uomini di Pioli, prima di un altro periodo nero. Sconfitte contro Empoli e Juventus e pareggio in casa del Chievo: appena prima dell’esplosione di Felipe Anderson, che portò ai successi in Coppa Italia contro il Varese, alle vittorie contro Parma, Atalanta e Sampdoria in campionato e ai pareggi contro Inter e Roma, con la sosta natalizia nel mezzo. Una Lazio con nuove consapevolezze che si ritrovò poi di nuovo ricacciata indietro (in coincidenza con l’infortunio del brasiliano dopo il derby) in classifica dai ko contro Napoli, Cesena e Genoa.

Arrivò poi la serie delle serie a spedire in orbita i ragazzi di Pioli. Otto vittorie consecutive in campionato contro Udinese, Palermo, Sassuolo, Fiorentina, Torino, Verona, Cagliari ed Empoli che videro risalire i biancocelesti fino al secondo posto. Un sogno poi svanito sul filo di lana come quello della conquista della Coppa Italia, anche se i biancocelesti hanno comunque ottenuto l’accesso all’Europa e ai preliminari di Champions. Ora, un nuovo “strappo” positivo che Pioli spera di prolungare anche dopo la sosta, in un campionato che, con il suo equilibrio, sta aprendo scenari assolutamente inaspettati anche meno di un mese fa.

Fabio Belli

Keita presto il passaporto comunitario

Keita corre forte, contro il Frosinone il suo ingresso è stato decisivo per avere la meglio di una squadra tutto arroccata indietro. Il giovane biancoceleste va forte ed a breve si sbloccherà anche la vicenda del passaporto comunitario e lui sarà a tutti gli effetti un cittadino spagnolo. Infatti – come scrive quest’oggi il Corriere dello Sport – domani il suo agente Ulisse Savini volerà a Barcellona per seguire di persona l’iter burocratico. Per la Lazio è importante questo passaggio in modo da poter liberare prima possibile nella rosa una casella da extracomunitario occupata proprio da Keita.