a sensazione è che la sconfitta con la Sampdoria non abbia solo certificato il fallimento stagionale della Lazio (sebbene non servissero ulteriori prove), ma anche la cessazione delle residue speranze di Simone Inzaghi di confermarsi sulla panchina biancoceleste in vista dell’anno prossimo.
INZAGHI, ADDIO A FINE STAGIONE – Perché lui, Inzaghino, assicura di lavorare per raggiungere proprio quell’obiettivo e sottolinea come, nonostante la seconda sconfitta consecutiva, tutta la squadra sia con lui. Il pensiero della società, però, è stato espresso indirettamente dalla contraddizione del ds Tare prima del fischio d’inizio. Prima ha spiegato di essere d’accordo con Inzaghi nel valutare queste partite per prendere in considerazione l’eventuale conferma, poi qualche secondo dopo, ha parlato in altri termini: “Noi abbiamo le idee chiare, nel momento opportuno diremo chi sarà il nuovo allenatore della Lazio”. Una frase non esclude necessariamente l’altra, ma sa tanto di gaffe involontaria. A prescindere dalle interpretazioni, è davvero difficile che Inzaghi possa essere confermato e la società nelle ultime ore sta approfondendo i discorsi con i potenziali sostituiti: Sinisa Mihajlovic resta il favorito (e preferito da Lotito), più defilati ci sono Montella (l’ideale per Tare), De Biasi, Ventura, Prandelli e Mazzarri. Ma non sarà certo il nuovo allenatore a risolvere i problemi della Lazio. Almeno non solo lui.
Fonte : La Repubblica

Per Ravel queste ultime giornate di campionato potrebbero rappresentare la chance per mettersi finalmente in mostra. Il centrocampista ha la possibilità strappare la sua conferma proprio all’ultimo. Inzaghi domenica contro la Sampdoria lo ha buttato nella mischia negli ultimi 10 minuti di gara. L’inglese non ha avuto molto tempo a disposizione è vero, ma è entrato in modo vivace in gara, mostrando subito tutta la sua classe e (per tre volte) dei guizzi interessanti che hanno permesso di ribaltare l’azione in offensiva: vedi il tocco che ha portato alla punizione dal limite dell’area negli ultimi secondi della partita. Una cosa è certa: Ravel ha rappresentato la nota più lieta del match di Marassi e forse l’unico motivo che ha spinto i tifosi a guardare la partita fino al 95′. L’arrivo di Inzaghi ha rivitalizzato Morrison, che sta cercando di convincerlo a concedergli una possibilità di rilanciarlo in queste ultimissime gare. Una decisione del genere farebbe felice la società: Tare ha sempre puntato molto sull’inglese (lasciando intendere che il nuovo tecnico dovrà fare altrettanto) e ne aveva auspicato l’utilizzo in questi mesi anche pubblicamente. Il direttore sportivo spera che ci sia un’evoluzione come fu per Felipe Anderson. Nel 2014, infatti, nessuno avrebbe continuato a credere nel brasiliano, fino alla sua esplosione. Tanto che alla fine del primo anno in biancoceleste è stato proprio Tare a bloccare una sua eventuale cessione. Il miste
r lo ha visto bene, ha notato che si allena con impegno e costanza. Si potrebbe quindi aprire finalmente una nuova occasione da sfruttare nelle prossime settimane, altrimenti sarà addio. La domanda però sorge spontanea: Morrison vuole ancora giocarsi le sue chance a Roma? O il richiamo dell’Inghilterra diventerà sempre più forte? I prossimi mesi ce lo diranno. C’mon Ravel. We want you!
