Al Leicester ha trovato l’ambiente perfetto e niente, nemmeno forse la panchina della Nazionale italiana, potrebbe spingerlo lontano. Claudio Ranieri si confessa a Marca e sul futuro mette le cose in chiaro. Partito con l’obiettivo salvezza, il Leicester si trova in testa alla classifica, a +5 sul Tottenham secondo, a 8 giornate alla fine. “Non c’è nessun segreto – le parole del tecnico di Testaccio – Il nostro successo si basa su una combinazione di circostanze. Le grandi della Premier non stanno facendo la stagione che avrebbero dovuto fare e noi stiamo disputando un’annata che nessuno si aspettava. Quando sono venuto qui, il presidente mi ha chiesto per i primi due anni di contratto la salvezza. Ma in questa stagione è cambiato tutto. Ho uno spogliatoio compatto e la squadra funziona. Però sappiamo che non abbiamo fatto ancora nulla. Tutti si aspettano ora che vinciamo la Premier. E’ incredibile che nell’era dei soldi una piccola squadra stia realizzando quest’impresa. Se fossimo il Chelsea, l’Arsenal o il City penseremmo al titolo ma non lo facciamo. Abbiamo già conquistato l’obiettivo più importante, garantirci un altro anno in Premier. Ora lotteremo per un posto in Europa e se ci riusciamo punteremo a entrare in Champions e solo dopo al titolo, bisogna andare passo dopo passo“.
Sul fatto che il Leicester non giochi di possesso palla ma punti soprattutto sulle ripartenze, Ranieri spiega: “Nel calcio ci sono molte strade, la cosa principale è conoscere le caratteristiche dei tuoi giocatori e cercare di tirare fuori il massimo da loro. In Inghilterra il calcio è molto dinamico, c’è grande battaglia, non possiamo puntare sul possesso perchè non abbiamo le qualità per far aprire le squadre che si chiudono. Per questo cerchiamo di giocare sempre veloce, siamo una delle squadre che commette più errori nei passaggi ma in uno, due o tre tocchi facciamo gol“.
“Non cambieremo il nostro stile e anche in futuro cercheremo giocatori di anima e spirito, noi siamo cosi’“. Se Mahrez sia pronto per il Barcellona e Kantè per il Real Madrid, Ranieri non lo sa. “Bisogna vedere, qui al Leicester sono i sovrani, tutto gli riesce bene e tutti sono contenti ma in un grande club la pressione è enorme e bisogna dare tutto“. Di sicuro il tecnico romano si sta prendendo una bella rivincita dopo il flop Grecia. “Ho sempre avuto molte occasioni, sono un uomo fortunato per il fatto di lavorare dove più voglio, sono quasi 30 anni che mi diverto grazie alla mia grande passione“.
Fonte: SkySport
RANIERI recibió a @marca en LEICESTER: “Es increíble hacer esto en la era del dinero” ▶https://t.co/pLM3uC1Cgg pic.twitter.com/fVawSDpEEI
— MARCA TV (@MARCATV) 16 marzo 2016

to il momento di farlo anche domani, se nella partita di andata abbiamo richiesto la presenza di 11 “Mr Hyde“, perché volevamo una squadra brutta, sporca e sopratutto cattiva….adesso se i ragazzi di Pioli vogliono continuare a sognare dovranno trasformarsi in 11 HULK. Non si sa se i ragazzi di Pioli arriveranno in fondo oppure no, ma una cosa è certa…non può e NON DEVE finire domani. Loro ora conoscono le caratteristiche dei biancocelesti, hanno capito che hanno fato un grave errore a sminuirli e a sottovalutarli e hanno capito che quella del campionato NON E’ la vera Lazio ma è quella che stiamo ammirando in europa. Occhio però a non fare noi ora il loro stesso errore anche se stanno dichiarando più e più volte che la loro priorità è il campionato e sopratutto il derby di domenica contro lo Slavia Praga. Non ci resta che aspettare domani e vedere cosa succederà, nel frattempo analizziamo nuovamente nel dettaglio gli avversari di domani alla luce di quanto visto dalla partita di andata:
Resterà in proiezione fino a oggi, 16 marzo, in 280 cinema d’Italia l’anteprima del nuovo film concerto di Vasco Rossi “Tutto in una notte/Live Kom 015”. Il cantante, presente alla sala 2 dell’Odeon di Milano, ha salutato il suo pubblico mandando in visibilio un centinaio dei suoi fan presenti che lo hanno accolto tra cori e urla. Neanche a dirlo per lo show del Blasco è stato registrato il solito sold out. Il suo spettacolo include il concerto del 3 luglio scorso allo Stadio San Paolo di Napoli. “Il concerto è rimasto intatto, la musica è potentissima, è esattamente quello che è stato suonato quella sera, non abbiamo aggiustato nulla”, ha dichiarato il Kom presentando il lavoro.
Il rock del cantante emiliano domina in tutto il film concerto. La musica, interpretata dalla ballerina Valentina Moer con sullo sfondo scorci di una Napoli poco conosciuta ma senza dubbio affascinante, poco hanno aggiunto alla spettacolarità del concerto: “Ha dato corpo alla musica”, ha spiegato Vasco, ma la performance della pur brava artista è sembrata aver poco a che fare con il resto. Il rock suonato dal Kom e dalla sua fantastica band – presenti il chitarrista Stef Burns accompagnato dalla moglie Maddalena Corvaglia e la corista Clara Moroni – si è dimostrato troppo forte e ha dimostrato ancora una volta di non aver bisogno di nessun aiuto esterno. L’ennesima prova si è avuta nella sala dove è stato proiettato il filmato, una platea trasformata in un’arena, in cui cori e canzoni urlate dal pubblico presente si confondono con quelli del concerto riuscendo a tratti anche a sovrastarli.
L’amore dei fan che seguono il Vasco, pronto a tornare sul palco a giugno con quattro date allo Stadio Olimpico di Roma, fa si che anche questo film concerto sarà un sicuro successo. Regista del filmato Peppe Romano: “Gli ho dato carta bianca perché avevamo già lavorato insieme e ho sentito che in lui c’era del genio” ha dichiarato Vasco, visibilmente emozionato, ringraziando l’autore. Dopo “Fronte del palco” del 1990 e il record di incassi “LiveKom 011” con “Tutto in una notte/Live Kom 015” per la terza volta Vasco Rossi è impegnato al cinema con un suo lavoro. Nonostante il grande riscontro di pubblico per la sua ennesima fatica, di fare cinema Vasco non ne ha la minima intenzione: “Non ho mai voluto, me l’hanno anche proposto ma meglio fare una cosa e farla bene: io ho avuto la fortuna di fare musica”.
Un capitano coraggioso, che alle critiche e alle malelingue rispose con quell’eurogol di rovesciata in quel Lazio-Napoli, Stefano ha sempre saputo di poter lasciare un segno indelebile e contro tutti c’è riuscito, lui è l’unico capitano nella storia calcistica romana ad aver alzato una coppa in una finale-derby. Stefano Mauri ne ha passate tante e ne ha visti tanti di calciatori andar via in questi 10 anni ma lui è rimasto, ha mostrato carattere in molte situazioni, i suoi compagni lo chiamano ancora capitano, nonostante per le varie vicissitudini non ha più la fascia sul braccio.
misti ad avversità, non crediamo sia una coppa al derby (anche se indelebile) a descrivere l’uomo Stefano Mauri, ma un’immagine ancor più emblematica è quella che vede Stefano uscire dall’ingiusto carcere preventivo, con la borsa in mano e il sorriso stampato bene in viso come a dire “Ho sempre riso in faccia a chi mi voleva finito…”.
