ECCO LE PAGELLE DI SPARTA PRAGA-LAZIO
SPARTA PRAGA
Bicik 6 – Al 36′ ottimo il colpo di reni per opporsi al pallonetto di Candreva, meno sul colpo di testa ravvicinato di Hoedt.
Zahustel 5,5 – Sulla destra gioca una gara di sofferenza contro un Keita in grande spolvero.
Brabec 6 – Dopo un avvio difficile prende le misure a Martri. Nella ripresa si limita a controllare la situazione.
Holek 5,5 – Si fa rubare il tempo da Parolo sul gol del pareggio laziale, ma tutto sommato gioca una buona gara.
Costa 5,5 – Sull’out di sinistra non appare impeccabile, ma non batte ciglio a richiamare l’arbitro per i cori offensivi verso lui.
Marecek 5 – Poche palle utili e quasi mai cercato dai compagni. Sulla mediana non si nota molto se non per la botta dalla distanza al minuto settantotto.
Vacha 6 – Agisce per vie centrali mostrando un buon senso della posizione. I piedi invece lasciano leggermente a desiderare.
Frydek 6,5 – Un gran bel gol dopo una dozzina di minuti e poi tanto movimento al servizio della squadra.
Dockal 5 – Il peggiore. Non si vede molto il trequartista con la maglia amaranto che esce giustamente dopo un quarto d’ora della ripresa. Dal 58′ Fatai 6 – Uno dei giocatori più interessanti della formazione di casa non entra mai in partita.
Krejci 6,5 – Il migliore. Spesso a supporto della difesa, è molto abile nel recuperare diversi palloni sulla linea mediana. Al 36′ va anche alla conclusione col sinistro che però viene parata da Marchetti. Anche nella ripresa è uno dei più in gamba della formazione di casa.
Lafata 6,5 – Capitano e bomber prolifico, dopo dieci minuti stava per realizzare la rete beffa dell’uno a zero. Poi, dopo due minuti, serve l’assist per il bel gol di Frydek. Dal 61′ Julis 5 – La giovane punta non riesce a mettersi in mostra nella mezz’ora a sua disposizione.
All. Ščasný 6 – Squadra non forte ma molto scaltra. Dopo il gol del vantaggio gestisce con calma fino alla rete degli ospiti. Nella ripresa riesce con tutta l’esperienza del caso a reggere l’urto della formazione italiana.
LAZIO
Marchetti 6,5 – Forse un po’ fuori sul gol di Frydek, anche se comunque va sottolineata la prodezza balistica dell’avversario. Sicuro anche nella ripresa.
Konko 6 – Ieri 32 enne, dopo un buon primo tempo e soprattutto dopo 19 gare consecutive è arrivato il momento di tornare nell’infermeria. Grazie lo stesso Abdoulay. Dal 46′ Basta 6 – Venti minuti discreti ma poi deve uscire problemi di pubalgia. Dal 65′ Mauricio 6 – Fantastico il tiro al 69′ con palla che, dal vertice sinistro dell’area, colpisce in pieno (rimanendo in gioco), la bandierina posta sul lato opposto. This is Mauricio :)
Bisevac 6 – Il rinforzo di gennaio, dopo diverse gare interessanti, stasera è in ritardo sull’inserimento di Frydek che realizza l’uno a zero. Nella ripresa però tiene alta la concentrazione.
Hoedt 5,5 – Chissà a cosa stava pensando quando, servito direttamente da fallo laterale, Lafata stava per realizzare il gol del vantaggio. Si riscatta però nel finale di tempo, quando grazie a un ottimo stacco di testa, propizia il pareggio capitolino. Al 43′ una sua deviazione sbilenca, la stava per combinare grossa. Ancora molto acerbo.
Radu 6,5 – Solita verve aggressiva, ma quando il mister dello Sparta Praga gli mette Frydek, il rumeno va in sofferenza. Nella ripresa esce alla distanza risultando uno fra i migliori.
Milinkovic 6 – Cicca di testa una facile palla goal, ma anche oggi, come spesso capita, perde pochi palloni disputando una gara di sostanza.
Biglia 5,5 – Marcato a uomo da Lafata, non riesce a dettare i ritmi della truppa biancoceleste. Si vede poco anche nella seconda parte del match.
Parolo 6 – Spreca subito una ghiotta occasione da rete ma per fortuna sugli sviluppi di un calcio d’angolo realizza la rete del pareggio. Buono il lavoro d’interdizione.
Candreva 7 – Il migliore. Di nuovo titolare spinge abbastanza sulla corsia esterna. Da una sua grande giocata arriva il corner che regala il pari alla formazione di Pioli. Anche nella ripresa (57′), sfiora il gol con un’invenzione che colpisce in pieno la traversa.
Matri 5 – Il peggiore del primo tempo, è stretto nella morsa dei centrali difensivi. Mai al tiro, ci mette molta passione ma non incide sul match. Dal 54′ Lulic 6 – L’uomo più duttile della Lazio entra per dare manforte al centrocampo.
Keita 7 – Ottima prova! Anche nella fredda Praga si conferma come uno dei più in forma nelle fila della Lazio. Grande il tacco smarcante per Parolo dopo soli cinque minuti di gioco, tiene il ritmo giusto anche nella seconda frazione.
All. Pioli 6 – La Lazio migliore per l’impegno più importante della stagione. Dopo il gol subito sembrava più difficile, invece alla fine dei novanta minuti c’è anche del rammarico per non aver trovato il gol del vantaggio. All’Olimpico non sarà una passeggiata, ma la sua squadra parte favorita.
Arbitro: Undiano Mallenco 6 – Poteva ammonire Vacha al 19′ per un brutto intervento in scivolata ai danni di Keita. Al 28′ avvisa il quarto uomo per i cori di scherno verso Costa. Per il resto nessun episodio degno di nota.
TABELLINO
SPARTA PRAGA-LAZIO 1-1
Sparta Praga (4-3-2-1): Bicik; Zahustel, Brabec, Holek, Costa; Marecek, Vacha, Frydek; Dockal (dal 58′ Fatai), Krejci; Lafata (dal 61′ Julis). A disp: Jiracek, Konaté, Kovac, Matejovsky, Mazuch. All. Zdeněk Ščasný
Lazio (4-3-3): Marchetti, Konko (dal 46′ Basta, dal 65′ Mauricio), Bisevac, Hoedt, Radu, Milinkovic, Biglia, Parolo, Candreva, Matri (dal 54′ Lulic), Keita. A disp. Berisha, Cataldi, Felipe Anderson, Klose. All. Stefano Pioli
Arbitro: Alberto Undiano Mallenco (SPA)
Marcatori: 12′ Frydek (S), 38′ Parolo (L)
Ammoniti: 38′ Matri (L), 51′ Zahustel (S)
Espulsi: —

Si è spento a 87 anni all’ospedale Gavazzeni di Bergamo, Silvestro Bellini, il ‘papà’ di uno dei bambolotti più celebri e amati dalle bambine: Cicciobello. Bellini, originario di Adrara San Martino (Bergamo), si era formato all’Accademia Carrara di Bergamo e aveva lavorato come artista disegnatore anche in Austria e negli Stati Uniti,
Bambolotto che riproduce un neonato a grandezza naturale: morbidoso, occhioni azzurri, chioma bionda e sguardo da angioletto, Cicciobello, fece innamorare bambine di mezzo mondo. Fu in grado, come pochi altri giochi, di stabilire un rapporto affettivo tanto duraturo con le bambine, le quali si immedesimavano nel ruolo di mamme davanti a quell’indimenticabile tutina azzurra correndo a mettere il ciuccio in bocca al bambolotto per evitarne pianti e lamenti.
Svolta decisiva nel “Caso Cucchi”. La corte di Cassazione ha deciso di annullare le assoluzioni dei cinque medici, che avrebbero dovuto prendersi cura di Stefano Cucchi, il giovane morto nel 2009 in seguito ad una settimana di ricovero.
che non può giustificare l’inerzia del sanitario o il suo errore diagnostico. Non è accettabile che i giudici dell’appello abbiano rinunciato a fare chiarezza sulle cause della morte di Cucchi a fronte di una sentenza di primo grado che aveva ben motivato sulla morte per mancanza di liquidi e nutrimento. È di manifesta illogicità, secondo i supremi giudici, la decisione con la quale la Corte di assise di appello, ha escluso di procedere ad un nuovo accertamento peritale. Non può essere impedito dalla solo presunta impossibilità di effettuare riscontri sulla salma di Cucchi, dato l’imponente mole del materiale probatorio acquisito agli atti, si sarebbe potuto svolgere sugli atti stessi, giovandosi anche dei contributi forniti dai diversi esperti. È da escludere, inoltre che Stefano sia stato picchiato dagli agenti della penitenziaria dal momento che ci sono plurime deposizioni di fondamentale importanza, secondo le quali sarebbe stato aggredito da appartenenti all’arma dei carabinieri, quindi prima di essere preso in carico dagli agenti di polizia penitenziaria tratti a giudizio.
DIFESA FOFFO – Michele Andreano, legale di Foffo uscendo dal penitenziario ha dichiarato che “è stato Marco a dare il colpo finale e lo ha ribadito oggi con dovizia di particolari” poi ha proseguito: “c’era un contesto sessuale ma il movente non è ancora uscito fuori. Il mio assistito continua a ripetere che non sa perché lo hanno fatto”. Secondo quanto riferito dall’avvocato, “le cose non sono andate come è stato detto fino ad oggi. Manuel ha confermato che al momento del delitto erano solo loro due. Ha indicato tanti e tanti testimoni che sono andati all’interno di questa abitazione. Qualcuno è arrivato ed andato via, gente è stata chiamata ma non è andata”. Andreano aveva già detto: “Come primo atto chiederò l’esame tossicologico per il mio assistito, per valutare il livello di sostanze stupefacenti presenti nel suo corpo. Oggi, comunque, il pensiero va alla famiglia di Varani per la tragedia che li ha colpiti”.
DIFESA PRATO – Opposta la replica del legale Pasquale Bartolo, rappresentante di Marco Prato: “Non è stato lui ad infliggere il colpo finale, la coltellata al cuore a Varani, si è mostrato pentito e sta come può stare un ragazzo che ha appena tentato il suicidio. So che ha scritto una lettera prima di tentare il suicidio, dei messaggi ma non so nulla, non la ho ancora tra gli atti”.