Tre partite senza segnare e senza vittoria: una mini-serie negativa che aveva portato la Lazio più che mai lontana dall’Europa. Per sperare ancora serviva una vittoria contro un Verona ancora fanalino di coda, ma in ripresa dopo la vittoria contro l’Atalanta e il pari contro l’Inter. E’ arrivata una goleada con cinque uomini diversi a segno e, soprattutto, sono arrivati segnali di risveglio da tre uomini che potrebbero essere decisivi nel finale di stagione della Lazio: Mauri, Felipe Anderson e Klose.
FORMAZIONI – Qualche sorpresa in casa Lazio. Lulic torna in difesa, Konko resta a destra e Patric deve rimandare la sua prima da titolare. A centrocampo il rientro più atteso è quello di Lucas Biglia, affiancato da Cataldi e da Milinkovic Savic. In attacco, conferma per Mauri con Felipe Anderson e Matri. Partono dalla panchina Klose e Candreva. Il Verona tenta il tutto per tutto con Toni e Pazzini schierati in avanti e Jankovic a supporto: agli scaligeri servono i tre punti a tutti i costi e Delneri non è in vena di calcoli.
LAZIO CONVINTA – A partire a testa bassa è però la Lazio, che con Felipe Anderson trova la prima occasione della partita dopo 8′. Il brasiliano semina un paio di avversari e conclude con un velenoso diagonale che finisce non di molto lontano dalla porta difesa da Gollini. 3′ dopo la Lazio può trovare il vantaggio con Matri che non arriva a un passo dalla porta su una sponda di Mauri. Il centravanti laziale si lamenta chiedendo un rigore, per un tocco del portiere, che non viene concesso. La Lazio insiste e al 21′ è Lulic a scaldare i guanti di Gollini, che respinge di pugno la potente conclusione da fuori area del bosniaco.
RISCHI AEREI, POI COLPISCE MATRI – Come spesso accade però, basta una singola distrazione alla Lazio per rischiare grosso. Con un gioco di sponde aeree al 24′ Pazzini arriva alla conclusione di testa sulla quale Marchetti deve superarsi per la deviazione in angolo. E la Lazio rischia ancora grosso su un colpo di testa al 28′, quando è Luca Toni a mancare di poco il bersaglio. Spaventi che fanno abbassare un po’ il baricentro alla Lazio. Per un successivo tentativo verso la porta di Gollini bisogna attendere il 37′, con Cataldi che scarica da fuori area in un’azione simile a quella del gol realizzato contro il Chievo, ma Gollini arriva sulla conclusione. La svolta sembra lontana e invece arriva al 45′: bel pallone filtrante di Cataldi per Matri che beffa Pisano anticipandolo con un movimento da bomber consumato, col pallone che si insacca lentissimo alle spalle di Gollini.
ED E’ SUBITO MAURI. ANDERSON IS BACK! – Come volevasi dimostrare, gli spazio per la Lazio una volta sbloccato il risultato aumentano, ed al 5′ un’altra sventagliata di Cataldi manda fuori fase i centrali gialloblu. Per Mauri è un gioco da ragazzi depositare in rete per il primo gol stagionale. Il raddoppio fa rilassare molto la Lazio, che sfiora un grottesco autogol al 16′, quando una “tibiata” di Hoedt si stampa sulla traversa a Marchetti battuto. E il segnale per la Lazio: è arrivato il momento di dare una scossa e i biancocelesti la trovano con Felipe Anderson, che parte di nuovo in progressione e viene forse bloccato fallosamente al limite dell’area. Arriva una carambola che favorisce però Matri, che mette nel mezzo proprio per il brasiliano che realizza comodamente il tris.
FUOCHI D’ARTIFICIO FINALI – Subito dopo un pasticcio della difesa laziale costa il giallo a Mauricio e una punizione dal limite che Greco trasforma magistralmente. Sembra un episodio da nulla, e invece il Verona riprende fiducia, con la Lazio che resta sotto ritmo. E al 34′ Toni la punisce, con una zampata classica delle sue che riapre completamente la partita. Pioli si gioca la carta Klose, e al 37′ il tedesco scappa via sulla destra e mette nel mezzo per Keita (precedentemente subentrato a Mauri) e con un gran colpo al volo riporta la Lazio a distanza di sicurezza dagli avversari. Al novantesimo c’è gloria anche diAl di là del brivido, la Lazio non avrebbe meritato l’incredibile beffa di un pareggio in un match dominato dall’inizio alla fine. In difesa Pioli non può ancora dormire sonni tranquilli, ma la carestia offensiva, dopo tre partite senza gol, è stata finalmente messa alle spalle. Ora testa a Istanbul, per quello che è diventato l’appuntamento più importante della stagione.
Fabio Belli
IL TABELLINO
LAZIO – HELLAS VERONA 5-2
Marcatori: 45′ Matri (L), 50′ Mauri (L), 69′ Felipe Anderson (L), 72′ Greco (H), 79′ Toni (H), 82′ Keita (L), 90′ rig. Candreva (L)
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Konko, Mauricio, Hoedt, Lulic; Cataldi, Biglia, Milinkovic; Felipe Anderson (85′ Candreva), Matri (80′ Klose), Mauri (73′ Keita). A disp. Berisha, Guerrieri, Braafheid, Patric, Morrison, Onazi, Kishna, Djordjevic. All. Stefano Pioli
HELLAS VERONA (4-4-2): Gollini, Pisano,Moras, Helander, Fares (50′ Romulo); Wszolek, Ionita, Greco, Jancovic (50′ Gilberto); Toni, Pazzini (69′ Gomez) A disp. Coppola, Marcone, Bianchetti, Samir, Furman, Checchin, Furman, Emanuelson. All. Luigi Delneri
ARBITRO: Gervasoni (sez. Mantova).
ASS.: De Pinto-Tasso. IV: Carbone. ADD.: Banti-Saia.
NOTE. Ammoniti: 71′ Mauricio (L) Recupero: 3′ st

E’ morto ad Ascona, nel Canton Ticino, Renato Bialetti, considerato il papà della caffettiera Moka. Aveva 93 anni ed era conosciuto come “l’omino coi baffi“, quello della celebre pubblicità di Carosello degli Anni Cinquanta e Sessanta. Vissuto ad Omegna e cresciuto nell’azienda di famiglia fondata dal padre, Bialetti nel 1986 aveva ceduto l’azienda che porta il suo nome alla Faema, ma era tornato a Omegna nel 2013 in occasione dell’80/mo anniversario della Moka. Fu suo padre Alfonso, ad inventarla, nel 1933. Quell’oggetto tutto italiano e a suo modo assolutamente innovativo è diventato un’icona in tutto il mondo. La moka, intesa come oggetto di design, è esposta come un’opera d’arte al Moma di New York e alla Triennale di Milano.
Milioni di ragazze in tutto il mondo hanno sognato almeno una volta nella loro vita di viaggiare sul Titanic, una delle prime e più grandi imbarcazioni, protagonista di uno dei film più amati di Hollywood. Ben presto, ciò potrebbe diventare realtà. Anche se non troveranno Leonardo Di Caprio in carne ed ossa, potranno realizzare il loro desiderio e salpare a bordo del Titanic 2, copia fedelissima della sfortunata nave da crociera di inizio Novecento realizzata in Cina. Bisognerà aspettare solo altri due anni, perché la sua inaugurazione è in programma per il 2018. L’annuncio è arrivato direttamente da Clive Palmer, miliardario australiano proprietario della Blue Star Line, a capo dell’ambizioso progetto e tra i principali fornitori di ferro alla Cina, costato in totale quasi 300 milioni di dollari, anche se il prezzo ufficiale non è mai stato svelato. Come si vede dalle prime foto diffuse online, la nave, proprio come l’originale, si comporrà di nove piani e 840 cabine, potrà ospitare 2400 passeggeri e circa 900 membri dell’equipaggio. Ovviamente, sarà d’obbligo la divisione tra prima, seconda e terza classe, ma tutti potranno godere delle comodità offerte dalle imbarcazioni da crociera di ultima generazione, tra cui p
iscine, bagno turco e palestre di ogni genere, che di certo mancavano all’interno dell’originale. Il viaggio inaugurale, tuttavia, non si terrà lungo l’Atlantico, ma seguirà la rotta dalla Cina a Dubai. Sono già arrivate richieste di prenotazioni di passegger i disposti a pagare fino a un milione di dollari pur di accaparrarsi un posto sul Titanic 2. Attenzione particolare sarà riservata anche alle misure di sicurezza: se tutti vogliono vivere l’esperienza di viaggiare sulla famosa nave, nessuno vorrà disposto a seguirne il triste destino. In altre parole, ci saranno scialuppe di salvataggio per tutti gli ospiti e nessuno sarà costretto a sacrificarsi in caso di incidente.