È un vero e proprio giallo quello che si è creato in queste ore intorno a Lucas Biglia e alla situazione legata al rinnovo del suo contratto, uno dei casi più scottanti di questi mesi in casa Lazio. A gettare scompiglio, su Twitter, il procuratore dell’argentino Enzo Montepaone, che, dopo il messaggio postato lo scorso 28 gennaio (“Lucas, solo tu potevi dire no a quella cifra pazzesca“) e l’intervista al sapore di addio rilasciata al quotidiano ‘Il Tempo’ (“Il rinnovo non è una cosa certa. L’Inter? È una possibilità“), nella giornata di ieri è tornato a ‘cinguettare’ con toni alquanto polemici: “Quando i progetti sono diversi, meglio prendere altre strade“. Un post che ha dato ulteriore adito alla possibilità di una cessione a fine stagione del Principito, anche se i dubbi e gli interrogativi non mancano: a chi si sta rivolgendo Montepaone? Mistero, almeno fino a questa notte, quando a fare chiarezza è intervenuto proprio il diretto interessato: “Non ho Twitter e non ho dichiarato niente al giornale Il Tempo“, il commento telegrafico ai microfoni de ‘lalaziosiamonoi’. Nessun divorzio tra la Lazio e il regista di Mercedes dunque, nulla di vero: dal ‘tweet’, postato da un account allo stato delle cose falso, alle dichiarazioni a Il Tempo, che in realtà non erano presenti sul quotidiano romano, ma si riferivano ad un’intervista rilasciata dallo stesso agente a ‘TMW’ lo scorso 20 novembre, in cui si parlava delle difficoltà nella trattativa legata al rinnovo e della possibilità di un approdo all’Inter di Biglia. Il cui futuro resta comunque in bilico, ma quel che è certo al momento è che Montepaone non ha un profilo Twitter e che non ha parlato del suo assistito, almeno non di recente.
Da un big ad un altro: dopo il Barcellona, anche il Liverpool avrebbe mostrato un forte interesse per Antonio Candreva. Secondo il ‘Mirror’, infatti, la dirigenza dei Reds sarebbe pronta a mettere sul piatto 25 milioni di sterline, circa 32 milioni di euro, per assicurarsi le prestazioni del numero 87 biancoceleste, che avrebbe scalzato dalla cima della lista dei desideri del club guidato da Klopp William Carvalho, vicino a rinnovare con lo Sporting Lisbona fino al 2020 con tanto di clausola rescissoria fissata a 60 milioni di euro.

primo si sta rivelando un grandissimo bomber (con i suoi 10 gol stagionali) e il fatto che sia da 3 gare a secco lo rende ancora più affamato di gol, sopratutto contro una difesa fragile come è in questo momento quella della Lazio. Si, perchè Leonardo Pavoletti cose straordinarie le sta facendo davvero e tradotto nella lingua degli attaccanti, queste cose straordinarie si chiamano gol. Già 11 le reti segnate in stagione in 16 presenze, anzi in 1.239 minuti, una rete ogni 112 minuti. Il numero 19 rossoblù è il calciatore italiano che ha segnato di più senza ricorrere a tiri dagli undici metri. La stagione in corso è quella della consacrazione ed è quella che potrebbe portarlo a coronare un sogno: la Nazionale. Antonio Conte ha dimostrato una certa coerenza nell’applicazione della regola meritocratica in ottica convocazioni, e se
l’attaccante livornese continuerà a segnare con questa frequenza, l’ex allenatore della Juventus non potrà che tenerlo in considerazione. Il portiere invece è da anni ormai uno dei migliori in Serie A, Perin quando vede la Lazio in particolare si esalta molto e diventa un vero e proprio muro in grado di parare l’impossibile. E’ stato uno dei principali ostacoli che hanno impedito la vittoria dei biancocelesti contro in Grifoni negli ultimi tempi. All’andata non c’era (fu sostituito da Lamanna), e infatti la Lazio ha vinto. Solo un caso?
al 24’ della ripresa di Lazio-Napoli l’arbitro Irrati sospende per 2 minuti la gara, per i cori sul Vesuvio che giungono dagli spalti; contemporaneamente sempre da una parte della tifoseria biancoceleste arrivano anche gli ululati per Koulibaly. Ora, tutto questo non dovrebbe accadere, perché questa è maleducazione, cafonaggine ma non lo reputiamo razzismo. Chi lo fa non è razzista ma è spinto soltanto dall’intento di innervosire l’avversario, perché da sempre questa è la realtà del tifo italiano, che a volte magari travalica anche il limite del goliardico, ma reputare un gesto razzista ci sembra esagerato. Questo lo si può evincere anche dal fatto che il tifoso laziale non ne fa una questione nè di pelle nè di appartenenza territoriale, bensì dal fatto che ogni domenica lo stesso tifoso incita Onazi, esulta ai gol di Keita, batte le mani a Konko quando corre sulla fascia, e ancora oggi ha nel cuore un napoletano d.o.c. come Willy Stendardo.
Vogliamo solo ricordare a quei moralisti sempre pronti a sputare fango sul nostro modo di essere, e che oggi si sentono indignati per quanto accaduto, dove erano quando buona parte della tifoseria partenopea fischiava il minuto di silenzio dedicato a Giorgio Chinaglia.