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Biglietti Lazio Roma, modalità di vendita e prezzi: novità importanti per tutti i tifosi

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La Lazio ha comunicato le modalità di vendita dei biglietti per il derby contro la Roma. Ecco tutte le informazioni utili per abbonati e non.

Gli abbonati Aquilotto Under 14 (esclusi Distinti Sud Est e Curva Maestrelli) potranno confermare il proprio posto al costo di 10 euro dal 1° al 4 settembre, sia online che nei punti vendita Vivaticket. Stesse date anche per gli abbonati nei settori non validi per la gara (Distinti Sud Est e Curva Maestrelli), che avranno però la possibilità di acquistare un biglietto in Tribuna Tevere o Monte Mario. In questo caso servirà il codice abbonamento e non sarà consentito il cambio nominativo.

Dal 5 settembre alle ore 16:00 scatterà la vendita libera, sempre fino al giorno della partita. I settori disponibili saranno: Tribuna Monte Mario (Top e Laterale Nord), Onore (Centrale e Laterale) e Tribuna Tevere (Top, Gold e Parterre). Per quest’ultima è obbligatoria la tessera Millenovecento o Eagle, con possibilità di acquistare fino a 4 tagliandi a persona.

Sono previste riduzioni per invalidi civili 100% e non deambulanti (solo nei Lazio Style 1900), Under 16 e Under 14. I bambini fino a 4 anni entrano gratis con documento. Per gli acquisti online è applicata una commissione del 3,8%.

Per quanto riguarda gli ingressi, via dei Gladiatori sarà riservata a Tribuna Monte Mario, Onore, Autorità e Hospitality; via Nigra alla Tribuna Disabili; piazza Piero Dodi a Curva Nord, Distinti Nord e Tribuna Tevere. Per motivi di ordine pubblico, chi accederà in Tevere dovrà farlo esclusivamente da viale Paolo Boselli/piazza Piero Dodi.

Infine, il club ricorda che sarà possibile effettuare il cambio nominativo sia per i biglietti sia per gli abbonamenti (della stessa tipologia), mentre per l’esposizione di striscioni non censiti occorre inviare apposita richiesta al SLO della Lazio. Documento d’identità obbligatorio per tutti gli spettatori, compresi i minorenni.

Moviola Sassuolo Lazio: gli episodi dubbi della serata

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La partita tra Sassuolo e Lazio è terminata con il risultato finale di 1 a 0 in favore degli uomini di Fabio Grosso. La formazione di Maurizio Sarri, tranne in rarissime occasioni, non è mai parsa padrona assoluta del campo, come invece ci si poteva aspettare data la caratura dell’avversario, ricordiamo essere una squadra neopromossa.

Al seguito di una prestazione decisamente sottotono di Mattia Zaccagni e compagni, l’analisi arbitrale lascia il tempo che trova. Tuttavia, quest’ultimo è un aspetto sicuramente da analizzare, dato che la direzione del fischietto Tremolada ha lasciato l’amaro in bocca a molti addetti ai lavori.

Il Corriere dello Sport ha valutato il direttore di gara con un insufficienza non grave: 5/10.  La motivazione del giornale sulla valutazione finale è stata questa:

“zero accettazione in campo, fischi sbagliati e in ritardo, il rosso per Vranckx lo testimonia, poca lucidità, anche sulla gestione del recupero (ci stava almeno un minuto in più)

Ecco gli episodi dubbi della sfida:

Niente rigore per la Lazio

Protesta Pedro e chiede il rigore per un presunto tocco di mano di Muharemovic: il pallone sembra colpire più il petto che il braccio sinistro, comunque al corpo. Proteste anche nel recupero: corpo a corpo Thorstvedt-Provedel, nessun fischio.

Zaccagni tiene in gioco Fadera

E’ Zaccagni che tiene in gioco Fadera sul colpo di testa di Muharemovic, è regolare l’1-0.

Rovella rischia il rosso

Slalom in area della Lazio di Lauriente, affrontato da Gila (pulito) e da Marusic, con esperienza e malizia, andando di spalla. Tremolada sceglie di non fischiare. Nell’azione, altra situazione borderline: Rovella già ammonito tira la maglia di Koné, il giocatore del Sassuolo prosegue per la sua azione e questo disinnesca il possibile secondo giallo.

Vranckx, l’espulsione tolta al Var

Che non fosse giornata per Tremolada lo si è capito subito e certificato con il rosso per Vranckx: è duro, ma è un pestone. Meraviglia chiama l’arbitro: OFR, decisione cambiata e VAR announcement anche per l’arbitro di Monza.

Lazio social: dopo la delusione di Sassuolo, i biancocelesti possono consolarsi con il calcio femminile (VIDEO)

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La nuova Lazio di Maurizio Sarri non sta regalando particolari gioie ai tifosi biancocelesti in questo inizio di stagione. Dopo sole tre giornate di campionato, Mattia Zaccagni e compagni si ritrovano con un bilancio complessivo di due sconfitte e una vittoria. Sono solo tre i punti conquistati tra Como, Verona e Sassuolo. E questo è solo l’inizio…

Tra i fan regna ora il pessimismo. C’è addirittura chi parla di “obiettivo salvezza”, ma bisogna andarci cauti. Tuttavia, una piccola soddisfazione per il popolo laziale è arrivata: la Lazio Women è riuscita nell’impresa di raggiungere la Final Four di Serie A Women’s Cup.

A tal proposito, il profilo Instagram ufficiale della Serie A femminile ha pubblicato un video ritraente Clarisse Le Bilhan e Noemi Visentin, due calciatrici biancocelesti, che invitano i tifosi a sostenere la squadra nella prossima gara a Castellamare di Stabia.

La prossima avversaria della Lazio sarà una tra Inter, Roma e Juventus. La partita verrà scelta da un sorteggio che si terrà domani alle ore 14:00. Ecco il video in questione, repostato anche nelle storie Instagram della S.S. Lazio:

 

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Si chiama Lazio di Sarri, ma smettiamola coi paragoni con il “Sarri 1.0”

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Si chiama Lazio di Sarri, ma di quel “Sarri 1.0” che tanto piace ai telecronisti resta ben poco. Continuare a tirare fuori paragoni forzati con il passato è diventato un esercizio retorico sterile, che non racconta la realtà attuale dei biancocelesti.

Questo Sarri è diverso: diverso per gioco, diverso per squadra, diverso persino per atteggiamento caratteriale. Pretendere di rivedere la copia esatta della Lazio dei primi anni è semplicemente inutile, perché il calcio evolve e gli allenatori con esso.

La Lazio del 2025, tra infortuni, nuovi innesti e interpreti differenti, ha plasmato un’identità che non può essere misurata col metro del passato. Sarri stesso non è più l’allenatore del debutto: ha rivisto idee, modulato principi, adattato schemi a ciò che la rosa gli mette a disposizione.

Insistere su confronti con un “prima” che non esiste più significa non comprendere né il percorso della squadra né quello del tecnico. Oggi parlare di Lazio significa parlare di un progetto in continua trasformazione, che non deve inseguire fantasmi ma essere giudicato per ciò che è.

Continuare a evocare il “Sarri 1.0” serve solo a sviare l’attenzione: la verità è che questa è una Lazio nuova, che merita di essere raccontata senza il peso dei paragoni.

Sassuolo Lazio, le incoerenze arbitrali continuano: quello su Provedel era rigore netto

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Il contatto su Ivan Provedel nei minuti conclusivi di Sassuolo – Lazio apre l’ennesimo capitolo sulle interpretazioni arbitrali e sul ruolo del VAR. Secondo Luca Marelli, ex arbitro e commentatore DAZN, in teoria l’intervento avrebbe dovuto portare al calcio di rigore, ma la sala VAR ha valutato l’entità del contatto come troppo lieve per giustificare la massima punizione. E qui nasce il paradosso.

Due pesi, due misure. Come sempre…

Solo ventiquattr’ore prima, durante Fiorentina-Napoli, il gol del 3-1 firmato da Luca Ranieri era stato al centro di una polemica simile: nell’azione, infatti, Anguissa era stato spinto, impedito così a intervenire sul pallone, lasciando campo libero al giocatore viola.

Rete convalidata perché, sempre secondo Marelli, la spinta non era avvenuta a due mani, altrimenti il gol sarebbe stato annullato. Ma su Provedel la spinta a due mani c’è stata, chiara, eppure niente rigore.

Marelli ha spiegato che la decisione del VAR è dipesa dalla “lieve entità” del contatto, ma allora la domanda sorge spontanea: non si era sempre detto che il VAR dovesse intervenire sull’oggettività e non sulla discrezionalità del contatto?

Se la regola è che una spinta a due mani comporta fallo, il VAR avrebbe dovuto richiamare l’arbitro e concedere il rigore senza se e senza ma. Continuare a spostare l’ago della bilancia tra “entità” e “oggettività” genera solo confusione e alimenta sospetti: perché ciò che vale in un campo non vale in un altro?

Terremoto arbitri Serie A, fermati Fabbri e Marcenaro dopo lo scandalo di Milan Bologna

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Al seguito del rigore non concesso al Milan su Nkunku, negli attimi conclusivi del match tra i rossoneri e il Bologna di Vincenzo Italiano, l’AIA ha preso una decisione categorica: Fabbri e Marcenaro, rispettivamente l’aiuto VAR e il direttore arbitrale del match, verso uno stop.

Sull’episodio è intervenuto anche il Presidente della Lega Serie A Gravina, che ha commentato così l’episodio:

“ERRORE EVIDENTE”

Derby d’Italia senza Italia: il paradosso che spinge Gattuso altrove

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Juventus-Inter, storicamente il simbolo del nostro calcio, la partita che per tradizione rappresenta il meglio della Serie A, quest’anno ha lasciato un’amara riflessione: gli italiani in campo erano pochissimi, contati sulle dita di una mano.

Un paradosso evidente, tanto che Gennaro Gattuso, commissario tecnico della Nazionale, ha preferito andare a seguire Fiorentina-Napoli, gara certamente meno iconica ma più utile per monitorare i potenziali convocati.

La scelta del CT racconta meglio di qualsiasi statistica lo stato attuale del nostro calcio: il Derby d’Italia, che dovrebbe incarnare la tradizione e il prestigio del pallone tricolore, si è trasformato in una vetrina globalizzata, popolata quasi esclusivamente da stranieri, con i talenti italiani relegati in secondo piano.

Non è in discussione la qualità dei giocatori provenienti dall’estero, che hanno innalzato il livello tecnico della Serie A, ma quando persino la partita simbolo perde il legame con la Nazionale, il problema diventa strutturale.

Che futuro può avere il calcio italiano se i nostri vivai non trovano spazio neppure nel palcoscenico più prestigioso? Il Derby d’Italia resta affascinante per storia, rivalità e pathos, ma la verità è che di Italia, ormai, ha davvero poco.

SASSUOLO-LAZIO 1-0: FIDUCIA PER IL DERBY

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La partita tra Sassuolo e Lazio, terminata 1-0, lascia un risultato amaro ma non cancella i segnali positivi mostrati dai biancocelesti. È stata una sfida equilibrata, decisa dal gol di Fadera al 70’.

Gli infortuni di Rovella e Castellanos hanno complicato la partita ma la Lazio ha comunque gestito con ordine il possesso palla, costruendo con pazienza e cercando varchi contro una difesa molto compatta. Zaccagni, con la sua vivacità, ha provato a rendersi pericoloso, mentre il gruppo ha confermato carattere e determinazione fino all’ultimo minuto.

Ora l’attenzione è tutta rivolta al derby di domenica 21 settembre 2025: una sfida che non ha bisogno di presentazioni. L’entusiasmo, la grinta e il cuore visti a Reggio Emilia rappresentano la base su cui costruire una prestazione indimenticabile. La Lazio ha tutto per rialzarsi e regalare ai suoi tifosi una grande gioia.

Lazio Roma: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

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Domenica 21 settembre 2025 lo Stadio Olimpico sarà teatro della sfida più attesa della quarta giornata di Serie A: Lazio e Roma si affronteranno in un match che promette spettacolo ed emozioni. Il fischio d’inizio è fissato per le ore 12:30.

Le probabili formazioni

Entrambe le squadre arrivano al derby con assenze pesanti, che rischiano di influenzare gli equilibri in campo.

  • Lazio (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Cataldi, Dele-Bashiru; Cancellieri, Dia, Zaccagni.
    Indisponibili: Lazzari, Patric. In dubbio Castellanos, Rovella e Vecino.

  • Roma (3-4-2-1): Svilar; Hermoso, Mancini, Ndicka; Wesley, Cristante, Koné, Angeliño; Soulé, El Shaarawy; Ferguson.
    Indisponibili: Dybala, alle prese con una lesione muscolare, e Bailey.

Dove vederla in tv e streaming

Il derby sarà trasmesso in esclusiva su DAZN, con possibilità di seguire la gara anche in streaming su Smart TV, PC, tablet, smartphone e console. Gli abbonati Sky potranno accedere al segnale DAZN anche tramite il canale 214 (DAZN 1) sul decoder.

L’attesa

La Roma cerca riscatto dopo il passo falso con il Torino, mentre la Lazio, nonostante qualche defezione, punta sull’entusiasmo di Zaccagni e sulla concretezza di Dia per colpire i giallorossi. Come sempre, il Derby della Capitale non è mai una partita qualunque: in palio ci sono punti pesanti, ma soprattutto orgoglio e supremazia cittadina.

Lazio Roma, incredibile: il calciatore giallorosso salterà la partita

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Paulo Dybala non sarà presente per la sfida di domenica 21 settembre contro la Lazio per via di una lesione di basso grado alla coscia. L’argentino rimarrà ai box per almeno due settimane in attesa di ulteriori esami.

Grande perdita per il tecnico giallorso Gian Piero Gasperini che non potrà contare nel suo primo derby della Capitale sulla classe del numero 21, non nuovo a questo tipo di infortuni.

Sassuolo-Lazio, polemica arbitrale: Tremolada bocciato dai giornali per errori imperdonabili

Arbitro nel mirino: Tremolada bocciato all’unanimità in Sassuolo-Lazio #calcio #arbitraggiocontroverso #serieA

La direzione di gara di Paride Tremolada nella sfida tra Sassuolo e Lazio sta facendo discutere tutti gli appassionati di calcio, con una prestazione che ha lasciato perplessi giocatori, allenatori e analisti. I principali quotidiani sportivi hanno espresso un verdetto unanime: l’arbitro non ha gestito la partita con la necessaria sicurezza, accumulando errori che hanno influenzato il flusso del gioco e alimentato tensioni in campo.

Le critiche si concentrano su una serie di fischi imprecisi e in ritardo, che hanno spezzettato il ritmo della partita e favorito un clima di nervosismo. Inoltre, la gestione dei cartellini è apparsa inconsistente, con alcuni interventi al limite ignorati e altre ammonizioni che sembravano eccessivamente severe, senza un criterio uniforme che ha lasciato tutti a chiedersi come sarebbe potuta finire diversamente.

Come sottolinea il Corriere dello Sport con un 5, “Un passo (deciso) indietro per Tremolada: zero accettazione in campo, fischi sbagliati e in ritardo, il rosso per Vranckx lo testimonia, poca lucidità, anche sulla gestione del recupero (ci stava almeno un minuto in più)”. Questa analisi evidenzia come gli errori di Tremolada non siano stati solo isolati, ma abbiano influenzato direttamente il corso degli eventi.

La Gazzetta dello Sport, con un voto di 5, approfondisce: “Il cartellino rosso diretto a Vranckx per un pestone a Rovella al 23’ p.t. diventa giallo dopo il richiamo dal Var: rivista l’azione, il colpo “imprudente” era al piede non sulla tibia. Ombre su varie decisioni. Regolare il gol: Fadera tenuto in gioco da Zaccagni. Sbagliata la gestione del recupero finale: angolo non battuto. Dubbi sulla trattenuta in area di Thorstvedt su Provedel”. Queste osservazioni rivelano un arbitraggio segnato da incertezze, che potrebbero aver alterato l’equilibrio della gara.

Anche Tuttosport assegna un 5,5, mentre Il Messaggero è ancora più severo con un 5, affermando: “Non ne azzecca una, nemmeno i minuti di recupero del secondo tempo: solo cinque a fronte di interruzioni continue dei giocatori del Sassuolo dopo l’1-0. Scambia anche un pestone per gioco violento”. Queste valutazioni non fanno che rafforzare il dibattito su quanto l’arbitraggio possa influenzare l’esito di una partita, lasciando i tifosi a interrogarsi sull’affidabilità dei direttori di gara in momenti cruciali.

In conclusione, la prestazione di Tremolada rappresenta un campanello d’allarme per il mondo del calcio, dove ogni decisione può cambiare il volto di una sfida. Con giudizi così netti dai media, ci si chiede se questo episodio spingerà a un maggiore scrutiny sulle prestazioni arbitrali nei prossimi match.

Tifosi Lazio in rivolta: scuse respinte dopo la sconfitta con il Sassuolo, cosa è accaduto?

I tifosi della Lazio “rimbalzano” la squadra dopo il ko con il Sassuolo: scuse respinte e rabbia incontenibile!

Immaginate la scena: migliaia di tifosi delusi che trasformano un gesto di cortesia in un momento di fuoco. Dopo la seconda sconfitta in tre partite di campionato, l’inizio di stagione della Lazio è diventato un vero incubo, con una rabbia accumulata per mesi che finalmente esplode. Non si tratta solo di una partita sbagliata, ma di un malcontento profondo, alimentato da un calciomercato estivo che ha lasciato i fan con l’amaro in bocca. “rimbalzano” – questo termine cattura perfettamente come i supporter hanno respinto ogni tentativo di dialogo, trasformando la delusione in un segnale chiaro di allarme.

Al fischio finale al Mapei Stadium, i giocatori biancocelesti si sono avvicinati al settore ospiti per ringraziare i circa quattromila tifosi presenti, in mezzo ai seimila totali a Reggio Emilia. Ma quello che doveva essere un atto di gratitudine si è trasformato in un muro di proteste: infuriati per una prestazione deludente, i fan hanno rifiutato categoricamente le scuse, invitando i calciatori a tornare immediatamente negli spogliatoi. È stato un rifiuto totale, con gesti eloquenti che hanno sottolineato il divario crescente tra squadra e pubblico, “Scuse non accettate” diventa così il grido silenzioso di una tifoseria che non tollera più mezze misure.

Ora, questa frattura arriva in un momento critico, con l’atmosfera a Formello che si addensa come una nuvola prima della tempesta. All’orizzonte c’è il derby contro la Roma, una partita che potrebbe definire l’intera stagione. I tifosi hanno lanciato un ultimatum: serve un cambio radicale, sia nei risultati che nell’atteggiamento. In questo clima di tensione, la domanda è inevitabile – la Lazio riuscirà a voltare pagina o questa rabbia segnerà il destino della squadra? Solo il campo potrà dare una risposta.

Lazio in caduta libera: Giornali infliggono voti duri, spuntano i 4 per alcuni giocatori

La Lazio affonda al Mapei: pagelle da incubo, chi sono i flop assoluti? #Lazio #Sassuolo #CalcioSerieA #PagelleGiornali

La squadra biancoceleste ha vissuto una serata da dimenticare al Mapei Stadium, dove è crollata contro il Sassuolo in una partita che ha spazzato via il buonumore della recente vittoria contro il Verona. Con questa sconfitta, la seconda in tre gare di campionato, la formazione non ha mostrato neanche un lampo di qualità, lasciando tutti delusi proprio come era accaduto a Como. Nessuno è riuscito a emergere, e l’atmosfera era così tesa che il tecnico è fuggito dallo stadio senza una parola, un gesto che parla da solo della frustrazione accumulata.

Le pagelle dei principali quotidiani sportivi raccontano una storia di insufficienze diffuse, con voti bassi che mettono in evidenza le prestazioni opache di gran parte della rosa. CORRIERE DELLO SPORT assegna un 6 a Provedel, ma non risparmia critiche: Marusic 5,5, Gila 6, Romagnoli 5,5, Tavares 5; a centrocampo, Guendouzi 6 (80′ Isaksen sv), Rovella 5 (40′ Cataldi 5,5), Dele-Bashiru 4 (46′ Belahyane 5,5); in attacco, Cancellieri 4,5 (60′ Pedro 6), Castellanos 5 (60′ Dia 5), Zaccagni 5,5. Il giudizio finale per l’allenatore è un 5.

Anche GAZZETTA DELLO SPORT non è tenera, con Provedel che si ferma a 6; la difesa vede Marusic 5, Gila 5, Romagnoli 5, Tavares 5,5; Guendouzi 5,5 (80′ Isaksen sv), Rovella 5 (40′ Cataldi 5), Dele-Bashiru 4,5 (46′ Belahyane 6); Cancellieri 4,5 (60′ Pedro 5,5), Castellanos 5 (60′ Dia 5), Zaccagni 5. L’allenatore chiude con un 5, riflettendo una prova collettiva al di sotto delle aspettative.

TUTTOSPORT prova a essere un po’ più indulgente, assegnando 6 a Provedel, Marusic, Gila e Tavares; Romagnoli si ferma a 5; Guendouzi 6 (80′ Isaksen sv), Rovella 6 (40′ Cataldi 6), Dele-Bashiru 5,5 (46′ Belahyane 5,5); Cancellieri 5,5 (60′ Pedro 5,5), Castellanos 5,5 (60′ Dia 6), Zaccagni 6,5. Qui, l’allenatore ottiene un 6, ma i numeri complessivi non nascondono i problemi.

IL MESSAGGERO è tra i più severi, con Provedel a 6; Marusic 6, Gila 6, Romagnoli 5,5, Tavares 5,5; Guendouzi 6 (80′ Isaksen sv), Rovella 5 (40′ Cataldi 5), Dele-Bashiru 4 (46′ Belahyane 5,5); Cancellieri 4 (60′ Pedro 5), Castellanos 5 (60′ Dia 5), Zaccagni 5. L’allenatore si becca un 4,5, un voto che sottolinea le responsabilità in questa debacle.

Infine, IL TEMPO conferma il trend negativo: Provedel 5,5; Marusic 5,5, Gila 5,5, Romagnoli 5,5, Tavares 5; Guendouzi 5 (80′ Isaksen sv), Rovella 5 (40′ Cataldi 5), Dele-Bashiru 4,5 (46′ Belahyane 5); Cancellieri 5 (60′ Pedro 6), Castellanos 5 (60′ Dia 5), Zaccagni 5. Anche qui, l’allenatore si ferma a 5, lasciando aperta la domanda su come la squadra possa rimbalzare da questa serie di prestazioni sottotono. Con voti così bassi, i tifosi si chiedono se ci sia spazio per una svolta rapida in campionato.

Calciomercato Lazio: Lotito prepara la svolta per superare il saldo zero

Lazio in Calciomercato: Lotito Sogna Grande Nonostante i Limiti

Ma cosa succederà davvero nel mercato invernale della Lazio? Mentre la squadra lotta sul campo, il presidente Claudio Lotito potrebbe rovesciare le carte in tavola, trasformando le caute parole del ds in un piano ambizioso che tiene tutti col fiato sospeso. #CalciomercatoLazio #SerieAIntrighi

La dirigenza della Lazio è già proiettata verso la finestra di mercato invernale, con strategie che non sembrano perfettamente in sintonia. Il direttore sportivo Angelo Fabiani ha delineato un approccio cauto prima della gara contro il Sassuolo, “Il mercato non dorme mai, a gennaio faremo delle valutazioni, laddove dovessimo ravvisare o il mister ci darà delle indicazioni faremo un mercato adeguato alle esigenze della squadra”. Queste parole lasciano intendere un equilibrio precario, dove ogni mossa dipenderà dalle necessità immediate.

Secondo l’interpretazione di un quotidiano, Fabiani punta a un mercato a saldo zero, seguendo il blocco estivo: acquisti solo se ci sono cessioni. Lui stesso ha rafforzato questa linea: “Se si farà mercato? Si possono fare entrate e uscite è fuori discussione”. È una strategia di prudenza dettata dai vincoli finanziari, che potrebbe limitare le ambizioni della squadra.

Tuttavia, Claudio Lotito ha in mente qualcosa di più audace. Fonti riportano che il presidente non si accontenterebbe di un semplice mercato autofinanziato, ma mirerebbe a uno “sblocco definitivo” per risanare il parametro del costo del lavoro. Questa via alternativa, che evita ricapitalizzazioni o nuovi sponsor, potrebbe finalmente liberare il club dai suoi limiti, aprendo le porte a opportunità inaspettate e rendendo il futuro della Lazio un vero enigma da seguire da vicino.

Dimissioni Sarri: le novità sul tecnico biancoceleste

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Una pessima partita quella di ieri pomeriggio sul campo del Sassuolo, terminata con una sconfitta che dopo sole tre giornate, ha già complicato la stagione della Lazio. E al momento, quella dei biancocelesti è una vera e propria emergenza, con un “caso Sarri” da dover affrontare a meno di sette giorni dal derby. Il tecnico laziale infatti, appena terminato il match con il Sassuolo, ha abbandonato lo stadio con un autista, scegliendo dunque di non presentarsi in sala stampa davanti ai giornalisti.

Sarri verso le possibili dimissioni? Il punto della situazione

Il rapporto tra Sarri e la società si era già incrinato in partenza, a causa del blocco sul calciomercato, situazione che il tecnico toscano non aveva previsto nè era stato informato dalla societa. E l’aver abbandonato lo stadio prima del previsto ieri sera, evitando la conferenza stampa con i giornalisti, potrebbe rappresentare un campanello d’allarme importante. In casa Lazio quelli che precederanno il derby non saranno giorni facili, mentre il tecnico nelle prossime ore avrà un confronto con il Presidente Claudio Lotito. L’addio, a pochi giorni dalla sfida con la Roma rimane difficile, ma almeno per il momento, non è da escludere.

Rovella e Castellanos infortunati: è grave? Le prime voci dall’infermeria

Infortuni Rovella e Castellanos: le prime sensazioni dall’infermeria della Lazio. #Lazio #Infortuni #SerieA

La sconfitta contro il Sassuolo al Mapei Stadium ha lasciato un retrogusto amaro per la Lazio, ma ciò che sta davvero accendendo l’allarme sono le ultime notizie dall’infermeria. I tifosi si chiedono ora come influiranno questi imprevisti sulle prossime partite: Nicolò Rovella e Taty Castellanos sono stati costretti a uscire anzitempo per problemi fisici, creando non poca apprensione e alimentando curiosità su cosa riserverà il futuro per la squadra.

Rovella ha sorpreso tutti partendo da titolare, nonostante una settimana di allenamenti ridotti a causa di un affaticamento. Eppure, dopo appena 40 minuti, ha dovuto arrendersi, venendo sostituito. Come riportato da Il Messaggero, il motivo è un lieve fastidio al pube, combinato con il rischio di un secondo cartellino giallo. Le prime sensazioni dall’infermeria sono incoraggianti, suggerendo che l’allarme potrebbe risolversi in fretta, ma i dettagli definitivi sono attesi con impazienza.

Lo stesso copione si è ripetuto per Castellanos, con l’attaccante argentino che ha abbandonato il campo nel secondo tempo. Le immagini delle telecamere, che lo hanno immortalato con una borsa del ghiaccio sull’adduttore, hanno immediatamente fatto crescere la tensione tra i sostenitori. Tuttavia, le indiscrezioni iniziali parlano di un infortunio di entità lieve, e mentre si attende la diagnosi dagli esami in programma, un cauto ottimismo aleggia nell’ambiente, con la speranza di un rapido ritorno per lasciarsi alle spalle questa serata difficile.

Sarri lascia il Mapei in fretta: volto scuro e incontro con Fabiani, i dettagli del Messaggero

Il mistero dietro il silenzio del tecnico dopo la sconfitta

Cosa potrebbe nascondere il repentino allontanamento del tecnico della Lazio dal Mapei Stadium dopo la batosta contro il Sassuolo? Un gesto inusuale che sta accendendo le fantasie dei tifosi e degli appassionati. #LazioSassuolo #CalcioDrama #SerieAIntrighi

Il silenzio che avvolge l’allenatore in seguito alla sconfitta è più eloquente di qualsiasi dichiarazione post-partita. Invece della solita analisi, il club ha citato improvvisi “motivi familiari” per giustificare la sua assenza, ma sotto la superficie si intravede una frustrazione palpabile per la prestazione della squadra, un malcontento che non è sfuggito a nessuno.

Come riportato dall’edizione odierna de Il Messaggero, il “Comandante” è apparso visibilmente teso e con un’espressione cupa fin dal fischio finale. In un gesto che rompe le abitudini del calcio, ha evitato completamente i microfoni e le telecamere, lasciando lo stadio in fretta e salendo in auto insieme al direttore sportivo Angelo Fabiani. Il quotidiano descrive persino un breve sosta a Castelfranco durante il viaggio di ritorno, forse un attimo per calmare le acque prima di rientrare a Roma.

Questo allontanamento non è solo una scelta personale, ma un segnale forte di insoddisfazione totale. L’allenatore ha optato per il mutismo per esprimere il suo disappunto, rimandando ogni commento a un momento più appropriato. Ora, tutti attendono con il fiato sospeso il suo intervento previsto per oggi a mezzogiorno attraverso i canali ufficiali del club, dove probabilmente analizzerà a fondo la debacle e spronerà la squadra a una pronta reazione dopo una serata così deludente.

Pagelle Sassuolo-Lazio: Cancellieri il peggiore, si salva Guendouzi

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Al termine di Sassuolo-Lazio (1-0 il risultato finale), direttamente dal Mapei Stadium ecco le pagelle della sfida valida per il terzo turno di campionato.

 Pagelle Sassuolo-Lazio

Provedel 5:

Attento sulla prima conclusione di Berardi, nel secondo tempo è chiamato agli straordinari con un Sassuolo che prova a spingere. Sul gol divide le colpe con il reparto difensivo, ma non dimostra mai sicurezza.

Tavares 6: Poderoso lo scatto con cui brucia Walukiewicz al 22′, è ovviamente a lui che la Lazio si affida per provare a sfondare sulle corsie laterali. Al 53′ salva il possibile vantaggio del Sassuolo.

Romagnoli 5: Al 26′ si fa saltare da Pinamonti che calcia in porta, mentre al 43′ liscia un pallone pericolosissimo in area di rigore, seguito da Gila con lo stesso errore.

Gila 5: Attento per tutto il primo tempo, macchia la prestazione con un liscio (dopo Romagnoli) che poteva costargli carissimo. Nel finale si divora il pareggio

Marusic 5.5: Chiusura rischiosissima su Laurentiè al 38′, ma efficace. Deve fare gli straordinari con Doig e Laurentiè a impensierirlo in fase difensiva, ma è attento sulle coperture. Nel finale di partita viene surclassato dagli esterni del Sassuolo.

Guendouzi 6.5: Un primo tempo di rottura quando il Sassuolo prova a prendere in mano la partita, si arrabbia con Cancellieri per un pallone servito con troppa leggerezza. Senza di lui la Lazio sarebbe capitolata ben prima del secondo tempo. Isaksen (35’st) SV

Rovella 6: Sembrava non dovesse esserci, e invece si dimostra in splendida forma. La Lazio ragiona passando dai suoi piedi per tutti i 40′ del primo tempo, ma è un possesso palla sterile, che non produce pericoli. Peccato per il giallo. Cataldi (40’pt) x: Chiude subito una linea di passaggio pericolosa

Dele-Bashiru 5: Offre tanti movimenti a centrocampo, ma poca concretezza. poi ci prova con una conclusione sbilenca. Esce a fine primo tempo. Belahyane (1’st) x:

Zaccagni 5.5: Rimedia un giallo dopo appena 8′, prezioso nell’aiutare Tavares nelle coperture su Berardi. Sua la conclusione più pericolosa, con Muric che gli nega il gol sul colpo di testa. Tiene in linea Fadera sul vantaggio del Sassuolo, poi prova a farsi perdonare con un colpo di testa che avrebbe potuto cambiare la partita: Muric compie un vero e proprio miracolo, ma è anche vero che lui schiaccia il pallone per terra invece di provare ad angolarlo.

Castellanos 5: In avvio di partita sbaglia un paio di appoggi, si sbatte per aiutare la squadra in fase di non possesso, ma riceve davvero pochi palloni. Dia (15’st) 5.5: Prova a rianimare l’attacco biancoceleste, ma con scarsi risultati.

Cancellieri 4.5: Doig prova a contenerlo come può, qualche pericolo nel primo tempo riesce a crearlo, ma con scarsi risultati. Pedro (15’st) 6.5: Al 20′ sfugge a un difensore e serve in area il pallone su cui la Lazio recrimina un rigore.

 

Cucchi lancia un attacco feroce contro la Lazio: “Squadra senza motivazione, inaccettabile. La società deve rispondere”

Il duro attacco di un giornalista alla squadra: “Senza voglia, inaccettabile. La società non può nascondersi”

Immaginate una squadra di calcio che non solo perde, ma sembra aver perso anche la sua essenza: la motivazione. È proprio questo il fulcro della critica tagliente di Riccardo Cucchi, che solleva interrogativi su cosa stia accadendo dietro le quinte di una formazione in difficoltà. Con parole che non lasciano spazio a scuse, il giornalista punta il dito su aspetti che potrebbero far riflettere fan e addetti ai lavori. #Lazio #Calcio #CriticaSportiva

Cucchi non usa mezzi termini nel descrivere la recente prestazione della squadra contro il Sassuolo, etichettandola come sintomatica di un problema più profondo. La sua analisi colpisce al cuore, trasformando una semplice critica in un invito a interrogarsi sulle vere cause di una debacle. Mantenendo intatto il suo pensiero: “Leggo sulla partita: “senza fantasia, poca tecnica”. No: senza voglia. Ed è la cosa più grave. Lazio senza motivazioni. Inaccettabile. Le responsabilità non sono solo di Sarri, che pure ne ha. La società non può più nascondersi come se non fossero fatti suoi”. Queste parole, taglienti e dirette, spingono il lettore a chiedersi: quanto è grave quando l’assenza di motivazione eclissa ogni altro difetto?

L’elemento centrale della critica di Cucchi è l’assenza di “voglia”, che non solo amplifica la portata di una sconfitta, ma la rende una resa. Invece di focalizzarsi su aspetti tecnici o tattici, che potrebbero essere passeggeri, lui evidenzia come questa mancanza di ardore agonistico rappresenti il vero allarme. È un segnale che suscita curiosità: come può una squadra ambiziosa cadere in un tale scollamento psicologico, dove la grinta non basta più a colmare le lacune? Questa prospettiva trasforma l’analisi in un dibattito più ampio, invitando a riflettere su cosa distingua una semplice partita persa da un momento di crisi profonda.

Cucchi evita di puntare il dito su un solo responsabile, tracciando un quadro di colpe condivise che coinvolge più livelli. Sebbene menzioni le responsabilità di chi guida la squadra, il suo discorso si allarga a tutti gli attori in campo, sottolineando come la motivazione debba nascere da dentro. Questo approccio equilibrato, ma severo, mantiene alta l’attenzione del lettore, facendosi domande su quanto ogni parte di un club contribuisca al risultato finale, trasformando la critica in un richiamo per un miglioramento collettivo.

In chiusura, l’affondo più incisivo è diretto verso chi gestisce il club, con un invito esplicito a non voltare le spalle alle difficoltà. Questa critica non è solo un commento isolato, ma un monito che riecheggia l’esigenza di responsabilità a tutti i livelli, lasciando spazio a riflessioni su come una squadra possa ritrovare il suo slancio. È un finale che stimola il dibattito, ricordando che nel mondo del calcio, l’impegno è il primo passo verso il successo.

Sassuolo-Lazio, Grosso: “Avversario di livello, ma il nostro Sassuolo ha retto la sfida”

Fabio Grosso celebra il Sassuolo post-sfida con la Lazio: una prova di carattere che ha sorpreso tutti! #SassuoloLazio #SerieA #CalcioItaliano

Dopo la intensa partita di Serie A al Mapei Stadium, Fabio Grosso, l’ex terzino campione del mondo con l’Italia nel 2006 e attuale guida del Sassuolo, ha condiviso le sue riflessioni ai microfoni di DAZN. Le sue parole rivelano non solo l’impegno della sua squadra, ma anche come una sfida tosta possa trasformarsi in un’opportunità per brillare, lasciando i tifosi con il fiato sospeso su cosa riservi il futuro per i neroverdi.

Grosso ha esaminato con chiarezza la prestazione del Sassuolo, evidenziando gli aspetti tattici e tecnici che hanno reso l’incontro avvincente. Subentrato per infondere nuova energia alla formazione, il tecnico si è concentrato sui momenti cruciali, come le difficoltà affrontate contro un avversario ben strutturato, e su come la sua squadra abbia cercato di imporre il proprio stile di gioco.

Tra i punti salienti, Grosso ha lodato l’atteggiamento propositivo dei suoi giocatori, riconoscendo le qualità dell’avversario senza scendere in dettagli specifici. Ha fatto riferimento a episodi chiave, come le occasioni create dal capitano Domenico Berardi, simbolo tecnico del Sassuolo, e la solidità difensiva di Alessio Romagnoli, con la sua esperienza internazionale che ha contribuito a mantenere l’equilibrio.

Infine, nelle sue dichiarazioni, Grosso ha riassunto l’essenza della partita: «Per ottenere un buon risultato oggi, era necessario disputare una grande partita, e ci siamo riusciti. La Lazio è un avversario di alto livello, ma abbiamo risposto presente, quindi complimenti a tutti i ragazzi: non era una sfida semplice. Matic ci dà grande supporto, ci aiuta tantissimo, è un giocatore straordinario. Sono contento di averlo al mio fianco per far crescere i tanti giovani che compongono questa squadra. Le partite si decidono spesso per piccoli particolari: se Muric non avesse fatto quella parata, forse alla fine avremmo perso. Abbiamo delle qualità che dobbiamo avere il coraggio di esprimere in campo. Siamo stati bravi a difenderci quando serviva e a uscire fuori nel momento giusto». Queste parole non solo celebrano il collettivo, ma invitano a riflettere su quanto il calcio possa dipendere da dettagli imprevedibili, alimentando l’attesa per le prossime sfide.