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Isaksen: “Adoro l’uno contro uno” e il curioso consiglio dei compagni in Nazionale

Isaksen Svela la Sua Passione per il Duello Uno contro Uno e il Sostegno dei Compagni! #Lazio #Danimarca #Calcio

Gustav Isaksen, l’esterno danese della Lazio, ha condiviso una visione affascinante del calcio durante un’intervista dal ritiro della Nazionale, lasciando i fan curiosi su come il suo stile audace influenzi il gioco. Con un approccio che celebra il rischio e la fiducia, le sue parole rivelano un giocatore che vive per le sfide personali, spingendo i lettori a chiedersi cosa renda davvero un atleta come lui così irresistibile sul campo.

In questa intervista all’emittente TV2, Isaksen ha elogiato il dribbling come elemento chiave del suo gioco, sottolineando quanto dipenda dal supporto dei compagni per rendere al massimo. «Adoro il duello uno contro uno. Penso che sia la cosa più bella, affrontare in questo modo l’avversario mi costringe sempre a uscire dalla mia zona di comfort, perché non sempre riesco a superarlo. È un gioco psicologico contro il difensore, perché se continui a passare la palla indietro, lui si avvicina sempre di più. I miei compagni in Nazionale mi hanno sempre detto: ‘Tu vai avanti e noi pensiamo al resto’. È una grande fortuna poter giocare con giocatori che ti dicono cose del genere. Questo rende davvero felice e mi fa sentire al sicuro». Queste riflessioni non solo accendono l’interesse per il suo stile coraggioso, ma invitano a immaginare come tali dinamiche possano trasformare una squadra intera.

Guardando al suo percorso, Isaksen ha parlato con umiltà della sua crescita, evidenziando il ruolo cruciale del mental coach e la sua ambizione costante. «Dal mio esordio con la Danimarca il tempo è passato in maniera molto veloce, ma mi sto godendo ogni secondo e penso che sia fantastico poter dare un contributo. È bello poter fare la differenza, non solo essere convocato e basta. Dribblare sin da subito? È stato il mio mental coach, Henrik Hjersbæk, a incoraggiarmi a farlo in partita, e mi sono trovato bene. Ci vuole comunque tanto coraggio per farlo, soprattutto dopo che hai perso palla magari due o tre volte. È in quelle situazioni che devi essere forte e farlo di nuovo, potenzialmente si può creare un’occasione importante. Io mi ritengo un giocatore bravo, in Nazionale ce ne sono altri migliori di me. Spero con il tempo di poter diventare ancora più forte». Questa onestà sul suo sviluppo personale suscita curiosità sul futuro di Isaksen, mostrando un atleta moderno che bilancia talento e determinazione.

Le sue dichiarazioni dipingono il ritratto di un giocatore ambizioso, sempre pronto al rischio calcolato, e sottolineano quanto la fiducia sia essenziale per sbloccare il suo pieno potenziale. In un mondo del calcio dove ogni mossa conta, Isaksen manda un messaggio chiaro: per brillare davvero, ha bisogno di un ambiente che creda in lui.

Nesta rivela: “Totti? Non potevo essergli amico alla Lazio, ma gli voglio bene”

L’ex capitano della Lazio rompe il silenzio su Totti: un’amicizia nascosta dietro le rivalità romane

Cosa succede quando un grande campione rivela i veri sentimenti verso un eterno rivale? Alessandro Nesta, icona della Lazio, ha condiviso aneddoti che fanno riflettere sulla pressione dei derby eterni di Roma. In una chiacchierata intima, ha parlato di amicizie impossibili e di un rispetto che va oltre il campo. Preparatevi a scoprire un lato umano del calcio che non vi aspettavate. #Nesta #Totti #DerbyDiRoma

Alessandro Nesta, ex difensore e capitano della Lazio, ha ripercorso la sua carriera in un podcast, focalizzandosi sulla intensa rivalità con Francesco Totti durante i derby tra Lazio e Roma. Queste partite non erano solo sfide sul campo, ma rappresentavano una divisione profonda tra due tifoserie, dove ogni gesto era sotto scrutinio. Nesta spiega come l’ambiente di Roma creasse barriere invisibili, rendendo impossibile un’amicizia tra simboli opposti.

«Prima, quando giocavo nella Lazio, non potevo essere amico di Totti, solo ora. Questo è il limite di Roma. Mi è capito adesso di uscire con De Rossi, non ci ha detto nulla nessuno (ride, ndr.). Io ero il capitano della Lazio, la gente si aspettava che litigassi con Totti o con qualcun altro, ma non ero così, non me ne fregava nulla. Io a Totti gli voglio bene, è un grande».

Queste parole di Nesta catturano l’essenza di un’epoca in cui i ruoli imponevano un’immagine di ostilità, ma nascondevano un rispetto autentico. Come capitano, era atteso che embodiesse la rivalità, eppure ammette di non aver mai alimentato l’odio. Oggi, lontano dalle pressioni del campo, può finalmente esprimere quel legame, mostrando come il tempo cambi le prospettive e permetta di celebrare i grandi rivali per ciò che sono veramente.

Nesta rifiuta la Roma per amore della Lazio: “Sono fiero della mia fedeltà biancoceleste”

Alessandro Nesta e il suo legame indissolubile con la Lazio: una storia di fedeltà e scelte decisive #Lazio #Nesta #CalcioItaliano

Immaginate un campione che ha segnato un’epoca nel calcio italiano, ora a nudo in un’intervista che rivela segreti mai raccontati. Alessandro Nesta, leggenda della Lazio, ha condiviso nel podcast BSMT di Gianluca Gazzoli aneddoti che fanno palpitare il cuore dei tifosi, mescolando trionfi passati con riflessioni sul futuro. Questa chiacchierata non è solo un viaggio nella sua carriera, ma un invito a scoprire come una scelta infantile abbia definito una vita intera.

Nesta ha parlato della sua passione per la Lazio come di un’eredità familiare, nata in un ambiente ostile. Cresciuto in un condominio dominato da tifosi romanisti, il suo attaccamento ai biancocelesti è stato forgiato dal padre, che ha respinto ogni tentazione rivale. «Mio padre rifiutò la Roma, ne andiamo fieri di questa cosa. La mia famiglia è lazialissima». «Giocavo nel Cinecittà a 7-8 anni ed era affiliato alla Roma, ma mio papà lesse sul Corriere dello Sport che c’erano i provini della Lazio. Mio padre disse che alla Roma non dovevo andare e che dovevo fare il provino con la Lazio». Queste parole, pronunciate con orgoglio, evidenziano come una semplice decisione abbia rafforzato un legame inscindibile, trasformando Nesta in un simbolo per i laziali.

Ma cosa riserva il futuro per l’ex difensore? Nesta si è aperto su un possibile ritorno alla Lazio come allenatore, un’idea che mescola eccitazione e timore. «Se sogno di allenare la Lazio? Da una parte sì, dall’altra no. Credo sarebbe l’unica squadra che mi leverebbe il sonno se dovessi allenarla perché sentirei troppo la responsabilità. Però se dovesse capitare un giorno, vediamo…». Questa confessione, carica di emozione, fa riflettere su quanto il peso di un sogno possa essere travolgente, lasciando i fan a chiedersi se Nesta un giorno siederà sulla panchina della sua amata squadra. Una prospettiva che continua a far battere il cuore del calcio italiano.

Danimarca travolge Bielorussia 6-0: l’impresa stellare di Isaksen!

Danimarca travolge la Bielorussia 6-0: Isaksen brilla per la Lazio! #NazionaleDanimarca #QualificazioniMondiali #CalcioEuropeo

Immaginate una serata in cui il calcio danese si scatena in tutto il suo splendore: “Un’esibizione di forza devastante”, come è stata definita, ha visto la Danimarca umiliare la Bielorussia con un netto 6-0 in un match di qualificazione ai Mondiali. Protagonisti assoluti? I talenti che giocano nel campionato italiano, con una menzione speciale per Gustav Isaksen della Lazio, che ha regalato ai tifosi biancocelesti un motivo in più per seguire con entusiasmo questa pausa internazionale.

Isaksen è stato uno dei punti fermi della formazione danese, partendo dal primo minuto e restando in campo per ben 64 minuti. La sua prestazione è stata un mix di qualità e sacrificio, contribuendo attivamente alla manovra offensiva di una squadra che ha dominato fin dall’inizio. Subentrato al suo posto è arrivato Anders Dreyer, il quale ha subito lasciato il segno con un gol che ha impreziosito ulteriormente la serata.

Ma chi è stato il vero eroe della partita? “Il mattatore assoluto della serata è stato l’attaccante del Napoli, Rasmus Højlund”, che ha confermato il suo momento magico segnando un’altra doppietta e prolungando la sua striscia realizzativa fra club e nazionale. A completare il festival dei gol, ci hanno pensato la doppietta di Dreyer, più le reti di Dorgu e Froholdt, rendendo questa vittoria un vero spettacolo per gli occhi.

Per Isaksen, questa gara rappresenta “un’iniezione di fiducia”, nonostante non sia riuscito a segnare. Aver giocato più di un’ora da titolare in una nazionale così competitiva è un segnale forte per Maurizio Sarri, dimostrando che l’esterno è in ottima forma fisica e ha assimilato perfettamente i meccanismi di una squadra di alto livello. In casa Lazio, l’attesa ora è che questo slancio positivo si traduca in prestazioni decisive al rientro, trasformando Isaksen nel giocatore che tutti a Formello sperano di vedere in azione.

Scozia batte Grecia 3-1: il mistero di Mandas in panchina

Scozia travolge la Grecia 3-1: Rimonta da brividi e Mandas in panchina! #ScoziaGrecia #QualificazioniMondiali #CalcioInternazionale

La nazionale scozzese ha dato spettacolo a Glasgow, ribaltando una partita che sembrava sfuggirle e lasciando i greci a bocca asciutta con un 3-1 che fa rumore nelle qualificazioni mondiali. Eppure, la partita si era messa sui binari giusti per i greci, con un inizio promettente che ha acceso le speranze, ma che è stato spazzato via da una reazione feroce dei padroni di casa.

Tutto è iniziato con un vantaggio inaspettato per la Grecia al 62′, quando Kostas Tsimikas ha gelato Hampden Park con un gol che ha fatto sognare un’impresa. Ma l’illusione è durata pochissimo: appena due minuti dopo, al 64′, Ryan Christie ha pareggiato per la Scozia, innescando una rimonta inarrestabile che ha cambiato il volto del match.

I scozzesi hanno preso il controllo totale, segnando prima con Lewis Ferguson per il sorpasso e poi, in pieno recupero al 93′, con Lyndon Dykes che ha fissato il risultato sul definitivo 3-1. Una serata amara per la Grecia, che ha visto sfumare ogni possibilità di vittoria in modo drammatico.

Al centro di questa delusione c’è stato Christos Mandas, il portiere della Lazio, rimasto seduto in panchina per tutti i 90 minuti. Il CT gli ha preferito Tzolakis dell’Olympiacos, lasciando il giovane estremo difensore a guardare impotente la sconfitta della sua nazionale.

Ora, per la Grecia si profila una sfida cruciale contro la Danimarca, dove Mandas spera di guadagnare finalmente la sua occasione. Con una prestazione del genere, i greci dovranno riscattarsi in fretta per non perdere terreno nelle qualificazioni.

Lazio in allerta: aggiornamenti su Vecino e gestione infortuni senza Nazionali a Formello

La Lazio in modalità recupero: cosa bolle in pentola a Formello prima della tempesta contro l’Atalanta?

Immaginate una squadra che barcolla per infortuni e vede una pausa come l’opportunità perfetta per rimettersi in piedi. Per la Lazio, questa sosta non è solo una semplice pausa, ma un momento cruciale per alleggerire un’infermeria strapiena, preparando il terreno per le sfide che aspettano. Senza i nazionali in giro, il focus è tutto sul lavoro mirato per tornare al top, soprattutto con l’incubo di Bergamo all’orizzonte. Chissà se riusciranno a recuperare in tempo e trasformare questa debolezza in forza? #Lazio #Atalanta #RecuperoInfortunati

A Formello, senza i quattro nazionali – Mandas, Hysaj, Tavares e Isaksen – il staff ha pianificato sessioni studiate per riportare in pista più giocatori possibili, puntando dritto alla trasferta complicata contro l’Atalanta. È qui che la curiosità sale: quanti di questi assenti potranno fare la differenza? Il lavoro è meticoloso, con l’obiettivo di non lasciare nulla al caso in vista di un calendario che promette scintille.

Al centro dell’attenzione c’è Matías Vecino, il giocatore che tutti aspettano. Fermo da due mesi, oggi ha partecipato solo a una parte dell’allenamento di gruppo. La prossima settimana sarà decisiva: proverà a riaggregarsi completamente, ma l’attenzione resta massima per evitare ricadute. Questa frase racchiude il dramma di un recupero che potrebbe ribaltare le sorti, lasciando i tifosi con il fiato sospeso – e voi, sareste pronti a scommettere su di lui?

Non finisce qui: per la partita contro l’Atalanta, ci sono dubbi su Adam Marušić e Luca Pellegrini, i terzini il cui ritorno è in bilico e verrà gestito con grande prudenza, tenendo d’occhio anche lo scontro con la Juventus. E c’è una sorpresa: Salernitana Dia è rimasto a Formello, non avendo risposto alla convocazione del Senegal a causa di un trauma alla caviglia che lo affligge da quasi un anno. L’attaccante non ha risposto alla convocazione del Senegal a causa di un trauma alla caviglia che lo tormenta da quasi un anno e proverà a recuperare in tempo per la ripresa del campionato. Questa notizia aggiunge un tocco di mistero, facendoci chiederci se Dia possa essere la chiave per un attacco più affilato.

Chiudiamo con il resto della lista: il capitano Mattia Zaccagni, il regista Nicolò Rovella e il centrocampista Fisayo Dele-Bashiru sono ancora ai box. La squadra ha goduto di un weekend libero, con gli allenamenti che riprendono martedì pomeriggio. Da quel momento, scatterà la fase decisiva, con la speranza di avere almeno alcuni dei feriti di ritorno per affrontare un ciclo di partite che si annuncia spietato. La Lazio è a un bivio: riuscirà a voltare pagina e sorprendere tutti? Solo il tempo lo dirà, ma una cosa è certa – questa è una storia da seguire con il cuore in gola.

Dovbyk: “Mi pento solo di non aver calciato anche il terzo rigore contro il Lille”

L’attaccante della Roma che sfida il destino dai rigori: scopri il suo incredibile rimpianto!

Hai mai pensato che un errore possa trasformarsi in una lezione di coraggio? Artem Dovbyk, il bomber della Roma, sta facendo parlare di sé per come ha affrontato i suoi due penalty falliti contro il Lille. Le sue parole dritte e senza filtri stanno accendendo la curiosità tra i tifosi: non è un giocatore che si nasconde, ma uno che sfida le proprie ombre. Preparati a scoprire una mentalità che potrebbe ispirare chiunque nel mondo del calcio. #ASRoma #Calcio #EuropaLeague

In una chiacchierata dal ritiro della nazionale ucraina, Dovbyk ha rivissuto quella serata da incubo, ma con uno spirito che intriga e affascina. Invece di crogiolarsi nel fallimento, l’attaccante ha elogiato il sostegno del gruppo, mostrando come una squadra si rialzi insieme. Le sue riflessioni, rilasciate al media “Vzbirna”, rivelano un’analisi lucida e personale: «Quello contro il Lille è stato un momento davvero spiacevole nella mia carriera. Il primo a questo livello. Al contrario, la squadra ha sostenuto tutti e il giorno dopo non si è parlato del fatto che non abbiamo segnato tre rigori. Si è analizzato più approfonditamente l’andamento generale della partita. Poiché la partita era difficile, abbiamo giocato in modo non adatto al nostro livello. E il fatto di non aver segnato due rigori… ho analizzato questo momento». Queste parole non solo descrivono un momento difficile, ma sottolineano come Dovbyk stia usando l’errore per crescere, un approccio che cattura l’attenzione di chi ama storie di resilienza.

Quello che rende questa storia davvero intrigante è il suo rimpianto più grande, espresso con una franchezza che lascia il segno. Non è il fallo in sé a tormentarlo, ma l’opportunità persa di affrontarlo di nuovo. Immaginate un giocatore che, invece di rimuginare, vorrebbe solo un’altra chance: «Devo trarre delle conclusioni. Lo farò. L’unica cosa di cui mi pento è di non aver tirato il terzo. Davvero. Una cosa di cui mi dispiace tanto». Questa dichiarazione non fa che aumentare la curiosità: cosa avrebbe potuto cambiare un terzo tentativo? È un lampo di audacia che trasforma un fallimento in una narrazione avvincente.

Quando gli hanno chiesto se era sicuro di segnare al terzo rigore – quello poi fallito da Soulé – Dovbyk ha risposto con una sincerità disarmante, senza false certezze: «Segnato, non segnato, non lo so, ma è così che stanno le cose, non ha senso parlarne ora. Ma dovevo solo andare a colpire la palla una terza volta, di questo ne sono sicuro». Queste frasi in grassetto non sono solo citazioni; sono il cuore di una mentalità da vero attaccante, dove la fiducia nei propri mezzi supera l’errore. È un ritratto che affascina, mostrando come il calcio non sia solo tecnica, ma anche carattere puro.

Alla fine, le parole di Dovbyk non sono solo una riflessione personale, ma un esempio di come gli atleti di alto livello trasformino le delusioni in motivazione. Questa dimostrazione di forza interiore, al di là degli sbagli, è qualcosa che continua a rimbombare nel mondo del calcio, lasciando i fan curiosi di vedere come questa storia si svilupperà nella sua carriera.

Petkovic porta l’Algeria ai Mondiali dopo 14 anni: l’impresa dell’ex Lazio!

L’Algeria è tornata al Mondiale: Petkovic scrive una nuova pagina di storia calcistica!

È finita l’attesa, il sogno si è avverato: l’Algeria ha conquistato il biglietto per la Coppa del Mondo 2026, tornando in scena dopo ben 12 anni. Chissà quali sorprese riserveranno le “Volpi del Deserto” in USA, Messico e Canada – una nazionale pronta a stupire con il suo mix di talento e determinazione.

La qualificazione è arrivata in modo convincente, con una vittoria schiacciante per 3-0 contro la Somalia. Al timone, l’ex allenatore della Lazio Vladimir Petkovic ha guidato i suoi con maestria, lasciando spazio alle stelle del team: una doppietta di Mohamed Amoura ha sbloccato la gara, mentre il gol decisivo di Riyad Mahrez l’ha chiusa in bellezza. Viene da chiedersi: come faranno le altre squadre a reggere l’impatto di questa Algeria?

Questo trionfo ha reso inutile persino la vittoria dell’Uganda sul Botswana, confermando il dominio algerino nel Gruppo G. Con 22 punti in classifica e un margine di 4 lunghezze sulla seconda, l’ultima partita del 14 ottobre sarà solo una formalità – ma quanto intrigante sarà vedere come Petkovic chiuderà il cerchio?

Dopo la delusione bruciante per la mancata qualificazione al Mondiale in Qatar, il popolo algerino può finalmente esultare. Sotto la guida dell’ex tecnico della Lazio, questa squadra ha dimostrato una solidità e una qualità impressionanti, trasformando un girone tosto in una marcia trionfale.

Ora l’Algeria si unisce a Egitto, Marocco e Tunisia come quarta nazionale africana qualificata, delineando sempre più il volto del continente alla Coppa del Mondo. Con queste formazioni pronte a sfidare il mondo, chi vincerà la battaglia per il primato? Il calcio africano è più vivo che mai.

Cairo furioso: “Rigore con Lazio inesistente, torti arbitrali ormai abituali”

Il presidente del Torino si scaglia contro gli arbitri: “Rigore con la Lazio? Non c’era!” #TorinoFC #SerieAControversie #CalcioItaliano

Il presidente Urbano Cairo non le manda a dire, difendendo a spada tratta il suo allenatore e puntando il dito contro le decisioni arbitrali che continuano a far discutere. In una dichiarazione al Festival di Trento, ha analizzato l’inizio di stagione del Torino, evidenziando le difficoltà incontrate e un episodio in particolare che ancora brucia tra i tifosi granata.

Cairo ha contestualizzato il rendimento della squadra, sottolineando quanto sia stato tosto il calendario fin qui. “Il calendario è stato impegnativo, in 6 partite abbiamo affrontato 5 squadre che erano nelle prime 10 lo scorso anno. Credo che in alcune partite non ci sia stato l’atteggiamento giusto, ma ho visto passi avanti soprattutto nell’ultima partita finita purtroppo col pareggio finale che tutti dicono che non fosse rigore. Ma tanto coi torti arbitrali ci siamo abituati. Sono fiducioso, Baroni sta lavorando con impegno, tanti giocatori arrivati non erano al top ma stanno facendo passi in avanti”. Questa citazione non solo rivela il suo disappunto per quel rigore contestato, ma anche un’ottimismo crescente per il futuro, lasciando i fan a chiedersi se questa fiducia porterà a un vero cambio di marcia.

Non c’è spazio per dubbi sulla posizione di Cairo riguardo all’allenatore: la sua fiducia in Marco Baroni è totale e incondizionata. “Baroni? Lo sto vedendo bene, impegnato e determinato. Ha voglia di fare le cose bene, ora abbiamo una partita impegnativa col Napoli ma dobbiamo essere determinati a fare bene in ogni partita, quindi col Napoli. Siamo vicino all’allenatore, ci mancherebbe… La cosa che faccio sempre è che mi occupo maggiormente delle cose nelle fasi di partenza o quando c’è un intoppo. E’ importante sostenere squadra e allenatore per farli rendere al massimo”. Queste parole trasmettono un messaggio chiaro di sostegno, alimentando la curiosità su come questa solida alleanza influenzerà le prossime sfide.

In sintesi, le dichiarazioni di Cairo rappresentano un segnale di unità e determinazione per il Torino. Nonostante le difficoltà iniziali e le polemiche arbitrali, la società sta compattando le fila attorno al suo allenatore, con l’obiettivo di superare gli ostacoli e dimostrare che la strada intrapresa è quella giusta, tenendo viva l’attenzione dei tifosi per le prossime uscite in campo.

Nesta esita sul ruolo di allenatore della Lazio: “Troppa responsabilità, ma se capitasse…”

Nesta e il suo sogno laziale: tra ambizione e timore #Lazio #CalcioItaliano #Nesta

Immaginate un ex campione che guarda al futuro con un misto di eccitazione e inquietudine: è questo il mondo interiore di Alessandro Nesta, che in una recente intervista ha toccato un tema caro a ogni tifoso della Lazio. Le sue parole rivelano un conflitto personale che potrebbe accendere la curiosità di molti, mostrando quanto il calcio non sia solo gioco, ma una questione di cuore e destino.

Durante una conversazione profonda, Nesta ha riflessionato sulla possibilità di tornare alla Lazio, ma non come giocatore: come allenatore. La sua risposta non è stata un semplice sì o no, bensì un’esplorazione di emozioni contrastanti, che lascia il lettore a chiedersi cosa potrebbe accadere se quel momento arrivasse davvero.

«Se sogno di allenare la Lazio? Da una parte sì, dall’altra no. Credo sarebbe l’unica squadra che mi leverebbe il sonno se dovessi allenarla perché sentirei troppo la responsabilità. Però se dovesse capitare un giorno, vediamo…»

Queste parole di Nesta non sono solo una confessione, ma un invito a riflettere sul profondo legame che lo unisce alla squadra. Per lui, la Lazio rappresenta più di un club: è una storia familiare, un’eredità che risale all’infanzia e alle scelte del padre. Questo affetto viscerale è proprio ciò che genera il suo timore, trasformando un’ambizione in un peso che potrebbe sovrastare qualsiasi altra opportunità professionale.

È affascinante pensare a come l’amore per una squadra possa diventare una fonte di pressione così intensa. Nesta, simbolo di una delle epoche d’oro della Lazio, teme di deludere i fan che lo hanno idolatrato, rendendo l’idea di sedere in panchina un sogno a metà, carico di rischi. Eppure, nel suo accenno finale, c’è una sfumata apertura: potrebbe essere l’inizio di una storia che, un giorno, potrebbe avverarsi, tenendo viva la curiosità di tutti.

Lazio, Dele-Bashiru è diventato un problema per Lotito: il motivo è sorprendente

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Maurizio Sarri allenatore della Lazio, si aspetta almeno due rinforzi per la sua squadra nella sessione di calciomercato di gennaio. Come riporta Il Corriere dello Sport, l’urgenza è una mezz’ala, mentre l’esplosione di Matteo Cancellieri ha fatto rientrare la necessità di un’ala destra.

Tuttavia, c’è una questione spinosa da risolvere in quel del Centro Sportivo di Formello. I tifosi della Curva Nord dello Stadio Olimpico di Roma sono volenterosi di chiarire la situazione il prima possibile, perché: “la Lazio vuole vincere, vincere!“.

Il problema in questione è quello relativo a Dele-Bashiru, il cui infortunio ha portato al reintegro in rosa di Toma Basic. Il cavillo da sciogliere è rappresentato dal fatto che ora, per reintegrare il nigeriano, si dovrà escludere un altro giocatore dalle liste Serie A.

Non si sa ancora quando rientrerà dall’acciacco rimediato, ma sappiamo che il tecnico toscano non l’ha valutato all’altezza per ricoprire quel ruolo. A tal proposito, non rappresenterebbe un’utopia il pensiero di un possibile prestito.

Calciomercato Lazio, Sarri rivuole Insigne a tutti i costi: ecco quali mosse aspettarsi

Maurizio Sarrisi aspetta due rinforzi per la sua Lazio nella finestra di calciomercato invernale. Come riporta Il Corriere dello Sport, l’urgenza è una mezz’ala, mentre l’esplosione di Matteo Cancellieri ha fatto rientrare la necessità di un’ala destra.

Calciomercato Lazio, urgenza mezz’ala: ecco perché

La situazione relativa a Dele-Bashiru nella posizione di mezz’ala è molto complessa. L’esclusione del nigeriano ha portato al reintegro nella rosa di Toma Basic. Tuttavia, se il classe 2001 dovesse essere reinserito nella lista Serie A bisognerà privarsi di un altro elemento della squadra. Ma questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, perché, infatti, Mau non ha valutato positivamente l’apporto dell’ex Hatayspor in quelle zone di campo.

Oltre ad un centrocampista si dovrà ingaggiare anche un attaccante. Se dovesse partire Castellanos, l’opzione sarebbe quella di acquistare sul mercato un’altra punta o di puntare su Lorenzo Insigne. Proprio per l’ex Napoli si stanno accendendo gli animi in quel di Formello: Fabiani vuole puntare su Noslin, mentre Sarri rivuole a tutti i costi il numero 24 tra le sue file.

Calciomercato Lazio, Clamoroso: Sarri ipotizza l’addio

Il calciomercato Lazio di gennaio sembra andare verso la direzione di un mercato a saldo zero: prima di comprare, bisognerà vendere in egual prezzo. Tuttavia, il Presidente Claudio Lotito sta attuando una manovra strategica molto furba: non parlare riguardo lo sblocco del budget.

Secondo Il Messaggero, un eventuale sblocco del calciomercato darebbe a Sarri la possibilità di avanzare richieste mirate. Al momento, Mau sta percorrendo la via del silenzio: non si sta lamentando degli acquisti mancanti. Troppo esperto per cadere in futili tranelli. Tuttavia, qualora la situazione non dovesse sbloccarsi, la via di un possibile addio diventerebbe più concreta.

Lazio, Sarri ha preso la sua decisione: ecco chi sarà il titolare

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Lazio – Maurizio Sarri ha sciolto ogni possibile dubbio: Matteo Cancellieri continuerà a giocare nella sua zona di competenza, la fascia destra. L’esperimento tattico provato contro il Torino non ha convinto Mau. Durante la partita, infatti, il classe 2002 è stato spostato a sinistra per dare spazio a Gustav Isaksen sulla destra.

Tuttavia, Matteo risulta essere più incisivo e pericoloso nella zona di campo opposta a quella di Mattia Zaccagni, attualmente infortunato. La sua capacità di poter rientrare sul sinistro sembrerebbe essere la favorita rispetto alla profondità e all’imprevedibilità che Isaksen può dare.

Biglietti Lazio Juventus, novità clamorosa per tutti i tifosi appassionati

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I tifosi biancocelesti sono in trepida attesa di capire tutte le informazioni necessarie per l’acquisto dei biglietti per la partita Lazio-Juventus di domenica 26 ottobre. Di seguito il comunicato ufficiale da parte della S.S. Lazio:

La S.S. Lazio comunica che sono in vendita i tagliandi per la gara di campionato Serie A Enilive Lazio-Juventus, in programma domenica 26 ottobre delle ore 20:45.

PRELAZIONE:

PRELAZIONE PER GLI ABBONAMENTI AQUILOTTO:

Come comunicato in campagna abbonamenti, i ragazzi in possesso dell`abbonamento Aquilotto under 14 di tutto lo stadio, non hanno diritto a questa gara; avranno la possibilità di confermare il proprio posto acquistando un biglietto al costo di 10 € nel seguente periodo:

– dalle ore 16:00 di martedi 7 ottobre, fino alle ore 23:59 di martedi 14 ottobre.

Punti vendita:

–  ON-LINE tramite il circuito Vivaticket

–  Punti vendita Vivaticket

Per accedere alla prelazione, sarà necessario inserire on-line nella sezione coupon o presentare uno dei seguenti codici presenti sulle card S.S. Lazio:

– ABBONAMENTO DIGITALE CON LA MILLENOVECENTO – CODICE 032…

– ABBONAMENTO DIGITALE CON LA EAGLE – CODICE EAG…

I posti non confermati verranno messi in vendita libera per tutti dalle ore 12:00 di mercoledi 15 ottobre.

VENDITA RISERVATA:

VENDITA DI TUTTI I SETTORI DELLO STADIO RISERVATA SOLO AI TIFOSI DELLA LAZIO E POSSESSORI DELLE CARD S.S. LAZIO ( fino al massimo di 4 tagliandi):

– dalle ore 16:00 di martedi 7 ottobre, fino alle ore 23:59 di martedi 14 ottobre.

Punti vendita:

–  ON-LINE tramite il circuito Vivaticket

–  Punti vendita Vivaticket

Per accedere alla vendita riservata, sarà necessario essere in possesso di una card Lazio ed inserire on-line nella sezione coupon o presentare uno dei seguenti codici presenti sulle card stesse:

– CARD MILLENOVECENTO – CODICE 032…

– CARD EAGLE – CODICE EAG…

VENDITA LIBERA:

– dalle ore 16:00 di mercoledi 15 ottobre.

Punti vendita:

–  ON-LINE tramite il circuito Vivaticket

–  Punti vendita Vivaticket

SETTORE OSPITI

Queste le modalità di vendita del settore Ospiti (Distinto Sud Ovest):

Con obbligo della Tessera del Tifoso della Juventus dalle ore 12:00 di mercoledi 8 ottobre fino alle ore 23:59 di martedi 14 ottobre;

Vendita libera dalle ore 16:00 di mercoledi 15 ottobre.

Punti vendita:

ON-LINE tramite il circuito Vivaticket

Punti vendita Vivaticket

TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA FIDELITY CARD MILLENOVECENTO O EAGLE E NON SONO ABBONATI, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL`ACQUISTO ANCHE ON LINE CHE, IL TITOLO D’INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.

Questi saranno i punti di accesso allo Stadio Olimpico per i possessori dei tagliandi e degli abbonamenti:

– Via dei Gladiatori per i tagliandi Media – Sponsor Hospitality – Tribuna d` Onore – Autorità e Tribuna Monte Mario

– Via Nigra-Stadio dei Marmi per i tagliandi di Tribuna Disabili in Carrozzella

– Piazza Piero Dodi per i tagliandi di Curva Nord – Distinti Nord Est e Nord Ovest – Tribuna Tevere tutta.

Si ricorda a tutti i possessori di abbonamenti e biglietti della Tribuna Tevere, per motivi di ordine pubblico non potranno accedere dai soliti varchi di Piazza Lauro De Bosis ma da Viale Paolo Boselli verso Piazza Piero Dodi

Si ricorda che chi acquista fisicamente un biglietto presso un punto vendita è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8).

Non verranno considerate come documenti idonei alla vendita, tutte le patenti di ultima generazione che non riportano le indicazioni del luogo di residenza.

Nella vendita libera il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro come da disposizioni dell’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive. In questo caso è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d`identità.

SETTORI  E  PREZZI:

GRIGLIA PREZZI LAZIO-JUVE DEL 26 OTT 25-1.jpgLa S.S. Lazio ricorda che i settori Distinti Nord Est e Nord Ovest e Curva Nord, sono esauriti con gli abbonamenti ma gli eventuali posti non confermati dagli abbonati aquilotti under 14, verranno messi in vendita libera.

Al costo dei biglietti online, verrà applicata una commissione di servizio pari al 3,80 %

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(*) I biglietti ridotti Invalidi Civili al 100% e la Tribuna Tevere non deambulanti entrambi con accompagnatore, posso essere acquistati solo presso i negozi Lazio Style 1900.

(**) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 01/01/2009.

(***) Prelazione per i tagliandi Ridotto Under 14 Aquilotto per i ragazzi nati dal 01/01/2011.

I bambini di 4 anni nati dal 01/01/2021 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto presentando un documento di identità o la tessera sanitaria.

All’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni.

CAMBIO NOMINATIVO

Sarà possibile fare il cambio nominativo dei biglietti e degli abbonamenti, (per questi ultimi sarà possibile farlo per tariffa corrispondente donna per donna – under per under ecc.) cliccando qui.

Il Cambio nominativo è sempre vietato per i biglietti del settore ospiti.

Solo ed esclusivamente il giorno della gara, dalle ore 11:00 sarà aperta la biglietteria presso il box di Via Nigra – Stadio dei Marmi – Sportello Biglietteria.

Presso lo stesso punto vendita, verranno rilasciati i biglietti Coni e FIGC ma solo ed esclusivamente il giorno della gara e solo dalle ore 11:00 alle 13:00 – Sportello Accrediti.

Per esporre uno striscione NON CENSITO DALL`OSSERVATORIO allo stadio, è obbligatorio presentare una richiesta. Clicca qui per scaricare il modulo per poi inviarlo alla mail: SLO@SSLAZIO.IT. Il richiedente verrà contattato solo in caso di esito negativo.

Lazio, Lotito accelera sullo sblocco del mercato per accontentare Sarri: cosa bolle in pentola?

Lotito spinge per sbloccare il mercato: Sarri sogna due rinforzi per rilanciare la Lazio! #Lazio #Calciomercato #SquadraBiancoceleste

Il presidente della Lazio, Lotito, è al lavoro per permettere alla squadra di muoversi con decisione sul mercato di gennaio, alimentando così l’interesse di tutti i tifosi. Con l’obiettivo di ottenere uno sblocco totale senza vincoli, la società biancoceleste potrebbe finalmente intervenire in modo libero, ma attenzione: se non si riesce, ogni mossa dovrà essere rigorosamente a saldo zero, lasciando i fan a chiedersi quali sorprese ci aspettano.

In uno scenario ottimistico, Lotito dovrebbe soddisfare le richieste del tecnico, anche se questo potrebbe pesare sui conti societari e portare a restrizioni nel 2026/27, quando il rapporto spese-ricavi dovrà essere al 70%. Altrimenti, la strada alternativa vedrebbe la necessità di cedere alcuni giocatori per reinvestire, con il consenso del tecnico per scegliere chi sacrificare – un dilemma che tiene tutti con il fiato sospeso.

Come riportato dal Corriere dello Sport, la decisione spetta ora alla nuova commissione di vigilanza, che analizzerà i bilanci aggiornati al 30 settembre entro fine novembre. Il tecnico, reduce da un’estate deludente, attende rinforzi: dopo l’esclusione di Dele-Bashiru dalla lista, considera prioritaria una mezzala e un attaccante più orientato all’ala che al ruolo di centravanti. In questo senso, il nome di Lorenzo Insigne resta in ballo, nonostante le perplessità del ds Fabiani, ma la società dovrà pazientare per il verdetto finale sul mercato, lasciando aperta la porta a sviluppi intriganti.

Lazio, il ritorno di Vecino: Sarri ritrova un rinforzo chiave dopo la pausa!

Vecino pronto al rientro: un’opportunità che potrebbe cambiare le sorti della Lazio! #Lazio #Vecino #SerieA

La sosta del campionato non è solo una pausa, ma un momento chiave per la Lazio, che ha bisogno di ricaricare le batterie dopo un inizio di stagione intenso. Questa interruzione offre l’opportunità ideale per integrare i giocatori non ancora pienamente al passo con il progetto tecnico, rendendo l’attesa per il loro ritorno ancora più intrigante. Mentre le nazionali chiamano alcuni, chi rimane si concentra sul recupero, e i dettagli emersi promettono sviluppi che i tifosi non vorranno perdersi.

Il ritorno di Vecino è al centro dell’attenzione, con la “solitudine” del tecnico che potrebbe presto essere un ricordo. L’uruguaiano, destinato a essere la mezzala di riferimento fino a gennaio, sta accelerando il suo recupero, e tutti si chiedono se sarà pronto per la sfida contro l’Atalanta. Ieri, durante la ripresa degli allenamenti, Vecino ha eseguito “lavoro atletico specifico e differenziato” insieme a Pellegrini, Marusic e Dele-Bashiru, come indicato dagli aggiornamenti. Il suo reintegro in gruppo è atteso tra domani e sabato, e se tutto procede senza intoppi, potrebbe essere convocato per Bergamo, suscitando curiosità su come influenzerà la formazione.

Intanto, la situazione degli altri infortunati aggiunge elementi di suspense. Per Dia, assente per un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia destra – la stessa che lo affligge da quasi un anno, dopo l’infortunio contro il Ludogorets – la ripresa è monitorata da vicino, con una seduta di fisioterapia ieri insieme a Rovella. Zaccagni, invece, tiene i fan col fiato sospeso: out per 20-30 giorni a causa di un problema, ha effettuato “lavoro in piscina”, e questo potrebbe costringere a modifiche in campo, come l’impiego di Cancellieri o Isaksen. Infine, Gigot ha avviato il percorso riabilitativo dopo l’operazione alla caviglia, con l’obiettivo di essere pronto a gennaio, alimentando speculazioni sul suo futuro e sul valore dell’investimento estivo.

Con questi sviluppi, la Lazio guarda al prossimo match con rinnovato ottimismo, mentre i tifosi si interrogano su come questi rientri e recuperi modelleranno la squadra nel prosieguo della stagione.

Mkhitaryan rivela: Rifiutai la Lazio per fedeltà ai tifosi della Roma

Svelato il retroscena di Mkhitaryan: un rifiuto epico per fedeltà ai tifosi! #Mkhitaryan #CalcioItaliano #RomaLazio

Immaginate un calciatore che, di fronte a un’offerta allettante da una rivale storica, sceglie di dire no per puro rispetto verso i suoi fan. È proprio questo il colpo di scena che emerge dall’autobiografia di Henrikh Mkhitaryan, “La mia vita sempre al centro”, in cui il centrocampista armeno dell’Inter ripercorre la sua carriera tra alti e bassi, aneddoti inediti e momenti chiave. Tra le pagine, spicca un episodio che fa riflettere sui legami invisibili nel mondo del calcio, rendendo il libro un must-read per chi ama le storie autentiche dietro i campioni.

Prima del suo arrivo all’Inter, Mkhitaryan si è trovato di fronte a una proposta concreta dalla Lazio, discussa direttamente con Enrico Lotito, figlio del presidente, che all’epoca era un vicino di casa. L’offerta? Un contratto triennale, con la possibilità di estenderlo a un quarto anno o di liberarsi dopo due stagioni – un’opportunità che per molti sarebbe stata irresistibile. Ma cosa ha spinto il giocatore a voltare le spalle a questa chance? È qui che entra in gioco il suo profondo senso di lealtà.

Mkhitaryan non ha esitato un attimo e ha rifiutato, motivando la sua decisione con un attaccamento viscerale alla sua vecchia squadra. Nel libro, spiega come, mentre ascoltava i dettagli dell’offerta, i suoi pensieri fossero tutti per la Roma, dove aveva giocato dal 2019 al 2022. Per sottolineare questo legame, scrive: “Pensavo alla gente, alle bandiere, alla Curva Sud, ai cori, all’inno, ai bambini in tribuna. Non avrei mai potuto tradire i tifosi in quel modo. Meritavano il mio totale rispetto.” Queste parole, cariche di emozione, non solo commentano la sua scelta, ma evidenziano quanto i tifosi possano influenzare la carriera di un atleta, trasformando una semplice storia di mercato in un racconto umano e toccante.

Oggi, come punto di riferimento nell’Inter, Mkhitaryan mette per iscritto questo episodio per celebrare il suo legame con la piazza romanista, dimostrando che nel calcio contano anche i valori oltre ai trofei. La sua autobiografia promette di rivelare molto di più sul lato umano del giocatore, esplorando come i rapporti con i fan abbiano sempre guidato le sue scelte, e lasciando i lettori con la curiosità di scoprire altri segreti dalla sua vita sul campo.

Lazio, infortuni aggiornati: chi rischia di saltare le prossime sfide?

Aggiornamenti sugli infortuni della Lazio: Progressi che fanno sperare i tifosi? Gli step di recupero svelano segnali positivi! #Lazio #SerieA #CalcioInfortuni

Il mondo del calcio è sempre in fibrillazione quando si parla di infortuni, e per i fan della Lazio, questo aggiornamento medico potrebbe essere la chiave per un ritorno in grande stile. Nel pomeriggio, dopo una valutazione approfondita dello staff sanitario – composto dal Prof. Ivo Pulcini, dal Prof. Fabio Rodia e dal dott. Italo Leo – è stato reso noto un quadro incoraggiante sui percorsi di recupero dei giocatori attualmente indisponibili. Chissà se questi passi avanti porteranno presto rinforzi preziosi sul campo?

Tra i nomi che stanno facendo discutere, Samuel Gigot ha finalmente avviato il suo programma di riabilitazione, un segnale che potrebbe accendere la curiosità su quanto tempo ci vorrà per rivederlo in azione. Allo stesso modo, Luca Pellegrini, Matías Vecino, Adam Marušić e Fisayo Dele-Bashiru hanno proseguito con un lavoro atletico mirato e differenziato, alimentando l’interesse su come questi sforzi personalizzati stiano modellando il loro ritorno. È quel tipo di dettaglio che fa riflettere: ogni allenamento extra potrebbe fare la differenza in una stagione così competitiva.

Non mancano le curiosità per gli altri elementi della rosa: Mattia Zaccagni si è concentrato su attività in piscina, un approccio che spesso nasconde progressi nascosti e graduali, mentre Nicolò Rovella e Boulaye Dia hanno effettuato una seduta di fisioterapia. Per l’attaccante senegalese, in particolare, si tratta di un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia destra, un infortunio che i tifosi seguono con apprensione, chiedendosi se diventerà presto un lontano ricordo.

La Lazio continua a monitorare attentamente la situazione, con l’obiettivo di recuperare questi giocatori gradualmente e reinserirli in squadra nelle prossime settimane. Questo aggiornamento non è solo una routine medica, ma un gesto di trasparenza che rafforza il legame con i supporter, sempre eager di sapere come stanno i loro beniamini biancocelesti – un dettaglio che rende il calcio ancora più appassionante.

Lazio, futuro a rischio con Lotito: le parole inedite del giornalista che sconvolgono i tifosi

Il futuro nebuloso della Lazio: un grido d’allarme che fa riflettere i tifosi

Cosa attende la Lazio in un mondo del calcio sempre più competitivo? Con l’analisi di un esperto che non lascia spazio a illusioni, emergono dubbi sul destino del club biancoceleste, lasciando i fan a chiedersi se è arrivato il momento di un vero cambiamento. #Lazio #CalcioItaliano #FuturoIncerto

Il futuro della Lazio appare oggi più confuso che mai, con un opinionista che ha lanciato un allarme preoccupante sulla situazione attuale del club. Le sue riflessioni, condivise durante un intervento, evidenziano una realtà difficile da ignorare, soprattutto quando si parla di gestione e risultati. «Per la Lazio non riesco ad azzardare nessuna ipotesi. Il futuro è estremamente incerto», una frase che sottolinea l’assenza di previsioni chiare e invita i lettori a interrogarsi su cosa potrebbe accadere se nulla cambia.

Al centro delle critiche c’è un isolamento gestionale che potrebbe penalizzare il club in un’era di grandi trasformazioni. L’opinionista non esita a evidenziare i rischi di un approccio chiuso, sottolineando come oggi il calcio richieda strutture moderne e collaborative. «Lotito non dà segnali di voler fare un passo indietro o di aprirsi a un partner. È evidente una chiusura totale che, in un contesto calcistico moderno, rischia di penalizzare il club. Oggi le società di calcio sono aziende strutturate, non bastano più soluzioni “familiari”». Queste parole aggiungono un tocco di urgenza al dibattito, spingendo a riflettere su quanto un’apertura esterna potrebbe essere vitale per il successo.

Sul campo, la stagione della Lazio è segnata da alti e bassi, con prestazioni imprevedibili che aumentano le preoccupazioni. L’opinionista analizza i problemi tecnici, inclusi infortuni e risultati altalenanti, dipingendo un quadro di potenziale stallo. «I risultati sono incostanti, le prestazioni imprevedibili, e ora si è aggiunta anche un’infermeria pesante. Il timore è che la squadra finisca in un limbo pericoloso. Non prevedo un crollo verticale, ma una Lazio oltre il decimo posto non rispecchierebbe ciò che rappresenta questo club». Questa citazione serve da monito, invitando i lettori a considerare le implicazioni per l’identità e l’eredità del team.

Un altro elemento inquietante è la crescente distanza tra la società e i suoi sostenitori, con i tifosi sempre più focalizzati su questioni extra-campo. L’opinionista descrive un senso di isolamento che avvolge il club, privo di nuove idee o risorse. «Il tifoso della Lazio ormai non parla più di calcio, ma di assetto societario. Si è creata una sorta di desertificazione intorno al club, non vedo idee, slanci, nuove risorse in arrivo. Sembra tutto bloccato». Queste parole, cariche di frustrazione, stimolano la curiosità su come questa frattura possa influenzare la passione dei fan e il futuro del sostegno.

Mentre si riconoscono i meriti passati, l’invito è a un approccio più umile nei momenti di difficoltà. L’opinionista ammette i successi ottenuti con risorse limitate, ma sottolinea la necessità di collaborazione. «Il presidente si è sempre vantato di ottenere risultati con spese contenute, e quando tutto va bene è un merito. Ma nei momenti difficili serve l’umiltà di farsi aiutare, di confrontarsi con chi può portare nuove soluzioni e visioni». Questa riflessione, posta in grassetto, incoraggia i lettori a pensare al bilanciamento tra orgoglio e pragmatismo per una svolta reale.

In conclusione, la Lazio si trova di fronte a un momento cruciale, dove l’apertura a nuove idee potrebbe essere l’unica via per un rilancio. Le parole finali dell’opinionista catturano l’essenza di questa incertezza: «Il guizzo ce lo auguriamo – conclude – ma per ora vedo solo una terra piatta. La Lazio merita di più», lasciando i lettori con un senso di attesa e la speranza che il club possa ritrovare il suo slancio in un futuro non più così nebuloso.