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Chiara Insidioso: Falcioni senza ritegno

Maurizio Falcioni, impaziente di ottenere un nuovo sconto di pena, ha revocato la nomina al suo avvocato Giacomo Marini «colpevole» di «non aver fatto niente, anzi (!)». Con una lettera di poche righe Falcioni ha allontanato il legale che riuscì nell’impresa di far ridurre di quattro anni in appello la pena inflitta in primo grado per aver massacrato a pugni e a calci (con ai piedi le scarpe antinfortunistica) la fidanzata, all’epoca 19enne, Chiara Insidioso.

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Era il 3 febbraio 2013. Il Falcioni chiese un bicchiere d’acqua per la ragazza ai vicini di casa, allarmati per il rumore, spiegando che la ragazza era caduta per le scale. Sotto effetto di cocaina, come poi dichiarato dal magistrato, venne arrestato e condannato in primo grado a venti anni. Dal carcere di Velletri, dove è stato trattenuto dopo il suo arresto raccontò di essersi pentito, di pensare sempre a Chiara, di voler scontare la sua pena. Ma, in attesa della Cassazione e impaziente di fronte ai tempi lunghi della giustizia, nonostante la pena ridotta a sedici anni ha tolto l’incarico al suo avvocato.

Come spiegato dallo stesso Marini: «Sono rimasto stupito dal comportamento del mio cliente, ritenevo che la decisione della Corte d’appello avesse tenuto conto anche delle istanze della difesa. Era mia intenzione fargli fare un percorso di recupero presso istituti o enti specializzati. Il mese scorso avevo perfino raccolto informazioni su alcuni centri di recupero per uomini violenti, ma ciò non sarà possibile, quanto meno con il mio intervento. Per il resto non intendo rilasciare altri commenti su una situazione già dolorosa e grave per noti motivi». L’ultimo incontro tra i due era avvenuto circa un mese fa. All’avvocato Falcioni era apparso nervoso perché «non si faceva niente e niente cambiava». Sperava in un’ulteriore riduzione di pena, mentre Chiara, dopo undici mesi di coma e una riabilitazione in corso all’istituto Santa Lucia, è costretta a vivere su una sedia a rotelle con le capacità mentali di una bambina di pochi mesi. La decisione della Corte d’appello di accogliere le istanze della difesa riducendo la pena all’uomo «sinceramente pentito» scatenò la rabbia dell’opinione pubblica. In Cassazione si vedrà se la strategia di Falcioni gli farà guadagnare un ulteriore sconto di pena.

Pochi giorni fa Chiara Insidioso è stata trasferita dal Santa Lucia, dove aveva raggiunto i giorni massimi di degenza, a Casa Iride, una struttura che ospita pazienti in stato vegetativo persistente e che offre assistenza per 24 ore al giorno. La ragazza venne colpita da Falcioni più volte alla testa anche quando era a terra esanime. I calci furono talmente violenti che i medici furono costretti a ricostruire il cranio della ragazza con una placca e a intervenire più volte per tentare di rimediare ai danni cerebrali. Oggi Chiara lotta per raggiungere nuovi traguardi: alimentarsi senza l’aiuto di una macchina, comunicare con lo sguardo, muovere le dita. Ormai ridotta a un vegetale sopravvive su una sedia a rotelle, incapace di esternare il disappunto che prova nei confronti di chi, senza alcun motivo, l’ha condannata a una vita da vegetale e ora senza il minimo ritegno continua a chiedere sconti di pena.

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