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CONFERENZA – Parolo: “Col Torino test decisivo. Rinnovo? Col presidente c’era un accordo già da maggio”

Come di consueto, ha parlato nella consueta conferenza stampa settimanale un giocatore della Lazio. Questa volta è toccato a Marco Parolo, fresco di rinnovo con la squadra biancoceleste fino al 2020. Queste le sue parole:

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Ti sei legato alla Lazio a vita?

“Non so se chiuderò qua, perché non so quando smetterò. E’ stato tutto fatto senza ansia, senza stress, col presidente ne avevamo già parlato a maggio. Ringrazio la società e il presidente che mi hanno permesso di andare all’Europeo, di fare esperienze e campionati importanti. Sono un giocatore maturo, spero di aiutare i più giovani e di raggiungere traguardi importanti”.

Torino è la partita della verità?

“Sì, è la partita più importante in questo momento. Sarà una tappa fondamentale perché dimostrerà il nostro valore e la nostra identità di gioco. Sarà importante andare là e fare la prestazione, poi il risultato ne sarà la conseguenza. Finora abbiamo avuto alti e bassi ma questo è normale perché non siamo ancora una squadra pronta. Torino sarà un test importante per capire a che punto siamo. Domenica abbiamo fatto un’ottima partita, abbiamo sempre cercato il gol attraverso il gioco. E’ stata solo una questione di numeri, se la palla fosse entrata un decimo delle volte che abbiamo calciato in porta sarebbe stato tutto più facile. Al di là dei risultati, sono contento di come lavoriamo, c’è grande disponibilità da parte di tutti ed è quello che chiedevo a inizio stagione”.

Come ti trovi nel ruolo di vice Biglia?

“E’ un ruolo nuovo che faccio volentieri, non sarò mai Biglia ma sarò sempre Parolo: perdo qualcosa rispetto a lui ma cerco di recuperare in altro. Cerco di crescere di partita in partita. Vista la mia età mi fa anche comodo imparare questo ruolo perché ti allunga la carriera in quanto corri meno. Spero che torni Biglia quanto prima perché lui è un top in quel ruolo. Comunque stiamo facendo tutti bene, chi entra dà una mano alla squadra”.

A Bologna sei apparso stanco, colpa della Nazionale?

“No, ho rivisto la gara e con il Bologna abbuiamo sofferto i primi 10 minuti, poi quando abbiamo trovato la quadratura loro non hanno più superato il centrocampo. A Udine siamo stati facilitati dal fatto di aver segnato subito. Se anche col Bologna avessimo trovato il gol subito a inizio secondo tempo avremmo parlato di un’altra partita. Nella ripresa ho avvertito un po’ di stanchezza ma i dati dicono che sono tra quelli che ha corso di più. Sono fiducioso per il prosieguo della stagione”.

Sei contento della carriera che hai fatto?

“Sì, perché nella mia vita ho sempre cercato di superare i miei limiti mettendomi in gioco. Ogni sfida sono riuscito a superarla, questo dimostra che ho carattere e che ho sempre voglia di dimostrare quanto valgo. Ho 31 anni ma in campo mi  sento il più giovane. Dentro di me c’è tanta voglia di giocare, sono contento di avere la possibilità di giocare fino a 35 anni e me la godrò”.

Biglia?

“E’ un combattente, non vorrebbe mai saltare un allenamento. E’ contento di come sta andando il recupero e non vede l’ora di tornare a darci una mano. Toccherà ai medici e a lui stesso capire quando potrà tornare in campo senza rischiare ricadute”.

Inzaghi?

“E’ stato una sorpresa per me, mi aveva già dato una buona impressione la scorsa stagione ma ero curioso di come avrebbe affrontato un campionato dal’inizio. E’ una persona vera, dice le cose come stanno e vuole sempre vincere: se domenica abbiamo pareggiato al 96′ è merito di questa sua voglia che ci trasmette. Non so dove può arrivare questa Lazio, ma le prossime 3 partite saranno 3 test importanti per capirlo. Dobbiamo analizzare le nostre prestazioni e capire se stiamo andando nella giusta direzione”.

Che partita ti aspetti col Torino?

“Una gara difficile, loro ci aggrediranno fin da subito sospinti dall’entusiasmo del pubblico e del 4 a 1 a Palermo. Noi dobbiamo essere bravi a contenerli e a fare il nostro gioco. Sarà una gran prova di maturità, sono curioso anche io di vedere come reagirà questa Lazio”.

Vedi altri giocatori che ci credono nel progetto come te?

“Nello spogliatoio vedo tanta gente con dei valori importanti, che vuole affermarsi e che vuole dare una mano a migliorare, sono tutti valori che possono aiutare la rosa a crescere. Io ho un progetto nella mia testa, ma c’è da lavorare parecchio. Le basi sono state messe. Bisogna iniziare un ciclo con continuità, negli anni abbiamo vissuto troppi alti e bassi, dobbiamo rimediare. Tutti gli errori fatti la scorsa stagione devono servire per costruire un nuovo ciclo, sperando che sia bello. Siamo ancora agli albori, pedaliamo noi e poi vediamo il futuro cosa ci riserva.”

Inzaghi ti ha chiesto di coprire di più? Ti manca il gol?

“Ho rivisto le partite, qualche occasione da gol l’ho avuto e me la sono mangiata. Già un paio di gol li avrei potuti fare. Però sono soddisfatto di aiutare la squadra: penso al gol di Keita e Pescara dove io e Milinkovic ci siamo poetati dietro gli uomini per permettergli di calciare a rete e realizzare quel bellissimo gol. Bisogna sempre aiutare la squadra. Sono sempre convinto che ho il dovere di fare 5-6 gol a stagione, sono in ritardo e devo recuperare”.

Vuoi dare un consiglio a chi ancora non ha rinnovato?

“Penso che uno debba innanzitutto dare tutto per la squadra e poi parlare chiaro per capire le risposte della società. Uno deve prima pensare a fare bene, poi deve avere un confronto diretto e chiaro con la società per tirare le proprie somme. Ognuno è artefice del proprio destino. Qui si sta bene, si può fare bene. Portare 50mila persona allo stadio a Lazio Empoli è qualcosa di indescrivibile. Ho ancora il video nel cellulare. Abbiamo dei giovani molto forti, spero loro credano nel progetto ma solo attraverso i risultati si possono convincere a rimanere”.

Fabrizio Piepoli

 

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