lunedì, Aprile 29, 2024

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FOCUS – Capitan Biglia e quella bomba su rigore…

Mamma che bomba. Un rigore pesante, pesantissimo. E già perché se Lucas Rodrigo Biglia avesse fallito quel penalty chissà come sarebbe andata a finire la gara contro l’Inter.

Siamo nel secondo tempo, Parolo ha da poco fallito la palla del due a zero, dopo le molteplici occasioni sprecate da Anderson e Immobile. Pioli corre ai ripari gettando nella mischia Icardi. I tifosi interisti credono e vogliono il gol del pari, ma la Lazio tiene botta continuando a produrre occasioni pericolose. A un certo punto Murgia (prestazione eccellente la sua), verticalizza per Immobile che scatta come un giaguaro verso Handanovic. La linea difensiva dell’Inter è ancora una volta impreparata. Miranda cerca di rimediare con un falletto d’esperienza per scoordinare appena possibile il bomber biancoceleste ma il contatto – da ultimo uomo – sull’attaccante partenopeo è netto e l’arbitro Guida decreta rigore ed espulsione per il difensore nerazzurro.

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ATTIMI DI SUSPENSE

Appena l’arbitro Guida ha fischiato il rigore, il sangue si è gelato. C’è chi si sarà fatto un goccio di birra o di vino per concentrarsi su quello che sarebbe potuto diventare il gol della sicura qualificazione. C’è chi ha iniziato a sgranocchiarsi il pollice, l’indice e l’unghia del dito medio, in attesa dell’anulare e del mignoletto. Qualcun altro invece si sarà sicuramente acceso una sigaretta, oppure avrà aspettato l’esito finale per inalare un po’ di sano fumo scaccia pensieri. C’ è chi si è alzato dalla sedia e chi invece ha smesso di cantare allo stadio (perché anche ieri, la Lazio non era sola).

Poi c’era lui, il rigorista. Capitano argentino sotto l’occhio del ciclone per via della sua situazione contrattuale e per il rigore fallito contro il Crotone. Infatti nella vittoria contro l’Atalanta, dagli undici metri si presentò Immobile. Allora ieri sera perché non farlo calciare di nuovo a lui? Attimi di suspense dicevamo. La Lazio ha la chance di chiudere l’incontro e il discorso qualificazione. “Chi va sul dischetto?”. Tutti ce lo siamo domandati e quando abbiamo visto Biglia, sono iniziate le preghiere e gli scongiuri.

RIGORE PESANTISSIMO

Attimi di strizza per un rigore che avrebbe potuto regalarci il sogno di continuare la corsa per la conquista della coppa nazionale o che avrebbe distrutto definitivamente il rapporto di Biglia coi laziali. Tutto è pronto. Dopo le insensate proteste dei giocatori dell’Inter per l’espulsione di Miranda, Biglia ha già posizionato il pallone sul dischetto e preso la rincorsa. Quegli interminabili secondi di attesa stanno per concludersi. O la va o la spacca. O si vince oppure Biglia può anche salutare il mondo Lazio.

L’arbitro fischia. Tutti sono in silenzio, col fiato sospeso pronti ad esultare o a spaccare tutto. Biglia inizia la corsa verso il pallone. Si avvicina sempre più, ci siamo quasi, è arrivato sul pallone, tocca la sfera e la palla nemmeno si vede per quanto è potente e lascia immobile Handanovic. La Lazio è sul due a zero. Si può esultare per quel gol che sarà poi decisivo per il passaggio del turno. In semifinale ci sarà la Roma e servirà il nostro capitano per vincerla.

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