STADIO DELLA ROMA – Ecco perché Pallotta parla di catastrofe in caso di no del Campidoglio

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Oggi in Campidoglio ci sarebbe dovuto essere l’incontro decisivo tra il Comune, i costruttori e il club per la costruzione dello stadio della Roma. Tuttavia, la riunione è slittata a causa di un malore della sindaca Raggi.  Nel caso in cui il Campidoglio dovesse bocciare la proposta della Roma, James Pallotta potrebbe lasciare. A quel punto, come lui stesso l’ha definito, sarebbe una catastrofe per il futuro della Roma.

Pallotta vuole costruire lo stadio della Roma a Tor di Valle. La controproposta del M5S è quella di spostare l’impianto di qualche centinaio di metri e di ridurre le cubature del 25%. Ma se l’Avvocatura capitolina dovesse trovare “profili di illegittimità” nella delibera del 2014, il Campidoglio potrebbe decidere comunque di stralciarla e gettare via tutto. Se lo stadio della Roma non si farà, gli scenari futuri del club giallorosso sarebbero catastrofici.

Come scrive repubblica, le leggi economiche sono semplici: o si aumentano i ricavi o si tagliano i costi. In questa stagione Pallotta ha già versato 78 milioni di euro. Senza stadio come può pensare di fare altrettanto se – ed è probabile – servirà nuovamente far fronte ai fabbisogni del club? L’alternativa, da bilancio, è il realizzo degli “asset”, ossia la cessione dei calciatori, realizzando plusvalenze milionarie. Senza stadio – che non garantirebbe ricavi immediati, ma può garantire la certezza di una programmazione a lungo termine – la tentazione Inter per Manolas, già concreta, diventerebbe irrinunciabile. Ma a rischio sarebbero più o meno tutti i big: da Nainggolan a Strootman, passando per Spalletti.

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4 Novembre 2025 - 00:05 — Ultima alle 00:05