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Rocchi: “Inzaghi bravissimo a leggere e interpretare le partite”. Poi su Immobile…

Prima bomber e poi tecnico, sempre nel segno dell’aquila: due carriere parallele quelle di Tommaso Rocchi e Simone Inzaghi. Proprio di questo argomento e del momento della prima squadra, l’ex attaccante biancoceleste e attuale allenatore dei Giovanissimi Provinciali Fascia B classe 2004 ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio.

SULLA SUA ESPERIENZA DA ‘MISTER’

E’ andata bene finora, abbiamo vinto il campionato. Sono contento, ma quello che conta sono i miglioramenti di squadra dall’inizio ad oggi. Ora abbiamo delle amichevoli che ci serviranno per preparare le partite di giugno, dove incontreremo squadre importanti a livello nazionale ed internazionale. Abbiamo segnato poco, facendo 180 gol (ride, ndr). Essendo un campionato provinciale, ci sono situazioni che ti permettono di essere superiore all’avversario, ma proprio qui viene il difficile. Il miglioramento non deve essere solamente nei risultati o nelle prestazioni, contro le squadre più facili sulla carta bisogna mantenere una mentalità vincente”.

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SUL MOMENTO PIÙ BELLO DELLA STAGIONE E IL TIPO DI ESPERIENZA

Il momento più bello sono state le vittorie ai derby, è stata una soddisfazione importante per me e per i ragazzi. Penso che sia un insieme di cose che fa la differenza. Aver trascorso anni da giocatore ti permette quando vai nel settore giovanile di trasmettere la tua esperienza vissuta. Poi se riesci a far passare il tuo senso d’appartenenza ad una società e il tuo legame ad essa è sicuramente qualcosa in più che gli altri non hanno. Nel settore giovanile non è facile, devi saper comunicare bene anche sul lato umano. Con i ragazzi, rispetto agli adulti, devi avere un metodo che poi ti porterai in futuro nel mondo dei grandi. Il gruppo va sempre stimolato e devi essere bravo a gestire le questioni legate alla tattica. E’ importante avere un tecnico che ha fatto tanti anni nelle giovanili ed ha giocato in questa squadra”.

SUL PIACERE DI VEDERE UN PROPRIO GIOCATORE ARRIVARE IN SERIE A

Si tratta di una cosa bellissima, quando un calciatore deve ancora maturare ha tutti i margini per diventare grande. Tu però devi riuscire a valorizzarlo e a gestirlo in una certa maniera. Rischi di perderlo se lo porti avanti troppo in fretta. Bisogna avere la gestione corretta per farlo diventare un elemento importante. Per un tecnico è bellissimo vedere che un tuo atleta delle giovanili è riuscito ad arrivare in Serie A, ovviamente bisogna farlo arrivare sempre in modo graduale”.

SU INZAGHI

Penso che sia importante saper leggere ed interpretare le partite, Inzaghi in questo è bravissimo. Tecnici come Pioli e Sarri danno un’impronta ed una filosofia alla propria squadra. Lì è importante che una squadra non si faccia condizionare: se hai sempre quel tipo di gioco e di atteggiamento, da un lato acquisti sicurezza, dall’altra potresti andare in difficoltà quando le cose non girano. Allora lì arriva la bravura del tecnico che a partita in corso sa effettuare dei cambiamenti durante alcune situazioni. Poi servono anche i giocatori: Inzaghi ha una rosa dove ci sono dei calciatori che possono essere schierati in diverse zone del campo permettendo al tecnico di cambiare modulo in corso”.

SU IMMOBILE

Quando ci siamo visti glie l’ho detto: sta facendo molto bene, si è meritato tutto quello che ha fatto sul campo, ma se vuole arrivare a 100 reti deve rimanere più di due anni (ride, ndr). E’ un attaccante moderno, si muove molto. Lotta, gioca per la squadra ed è determinato. La squadra lo mette in condizione di far gol, gli auguro di rimanere più anni possibile e fare più gol possibili”.

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