Una tecnica non comune, un sinistro chirurgico ma anche tanta predisposizione agli infortuni. Si può riassumere così l’esperienza di Simone Del Nero alla Lazio. Intervistato da ‘gianlucadimarzio.com’, l’ex biancoceleste ha ricordato gli anni nella Capitale, tra il 2007 e il 2012, arrivando fino all’attuale esperienza con la Massese, in Serie D.
Queste le parole di Del Nero: “Avrei dovuto giusto cambiare atteggiamento, avere più personalità. Se solo avessi avuto la personalità di Ledesma adesso sarei campione del mondo come i miei ex compagni di Nazionale”. “All’epoca – prosegue il Campione d’Europa U21 nel 2004 – mi ha frenato un po’ la testa, mi sobbarcavo troppe responsabilità, ero troppo ansioso. Magari si potesse tornare indietro, ma se potessi cambierei l’atteggiamento, dovevo essere più libero, avere una personalità più forte”.
IN CHAMPIONS, CON INZAGHI E MATUZALEM
“Il ricordo più bello? Sicuramente la Champions: un’emozione unica. E poi quanti amici ho trovato, Cribari, Rocchi, un gruppo stupendo, alcuni li sento ancora adesso. Simone Inzaghi? Mi aspettavo diventasse un bravo allenatore, si vedeva già quando guidava la Primavera che aveva la stoffa per fare bene. Il giocatore più forte con cui mi sono allenato? Quando lo dico rimangono tutti sorpresi, ma il più forte secondo me è stato Matuzalem. Un giocatore completo che avrebbe potuto tranquillamente indossare le maglie di Real Madrid e Barcellona”.
IL PUNTO FORTE
“Le capacità tecniche sono il mio punto forte, insieme ai doppi passi, che ho iniziato a fare guardando Ronaldo alla tv, era il mio Dio. Certo ora sono un po’ più lento, ma qualche giovanotto che ancora ci casca lo trovo”.
IL FUTURO
“Ho il patentino da allenatore, ma non so se è quello che vorrò fare, in caso mi piacerebbe allenare i bambini per insegnare loro i veri valori di questo sport. Intanto sto portando avanti un progetto di Network Marketing con cui sto sviluppando la più grande shopping community del mondo”.
