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LA NOSTRA STORIA Il Presidente biancoceleste Angelo Miceli

LA NOSTRA STORIA Il Presidente Angelo Miceli nasce a Palermo il 25 luglio 1910. Il cav. Miceli si affacciò sul panorama sportivo romano alla fine degli anni ’50 quando divenne presidente della Romulea.

Angelo Miceli era un noto costruttore. Entrò nella Lazio come consigliere nell’assemblea del 28 luglio 1959 che vide la nomina di Andrea Ercoli come reggente al posto di Leonardo Siliato. Ercoli lasciò presto l’incarico. Al suo posto il redivivo Costantino Tessarolo che non riuscì però a trovare le risorse per superare la grave crisi finanziaria. Il 21 luglio 1962 Massimo Giovannini, nominato commissario dalla Lega, venne affiancato da Miceli, dirigente provvisto di discrete capacità economiche. Il 27 settembre, durante il congresso, Ernesto Brivio riuscì a formare un comitato di cui facevano parte anche Giovannini e Miceli come vicepresidenti.

Improvvisamente Brivio scomparve misteriosamente e il 21 febbraio 1963 fu necessario ripristinare il consolato tra Giovannini e Miceli. Il successivo 18 giugno Siliato affidò proprio ad Angelo Miceli la presidenza della Lazio. Dirigente, orgoglioso e coinvolto emotivamente. Cedette alle lusinghe e alle promesse di Siliato che non trovarono riscontro alcuno. La trasformazione della Lazio in Società per Azioni si esaurì di fronte ai soli 7 milioni raccolti. Il 29 settembre, dopo aver pagato di tasca propria improrogabili effetti in scadenza, fu nominato Commissario straordinario. Divenne presidente il 12 dicembre.

Sempre alla disperata ricerca di liquidi ideò con Lorenzo il Piano MI-LOR (Miceli-Lorenzo) che permise alla società di vivere con tranquillità. Si trattava di anticipare il costo di quattro annualità di abbonamento in tribuna Monte Mario per un totale di 200.000 lire da almeno 3.000 tifosi. In modo da ricavare i 600 milioni per la campagna acquisti e il pagamento degli stipendi dei giocatori. Il 30 settembre 1964 Miceli, stanco e deluso, tornò prima ad essere Commissario per dimettersi poco dopo. Il 29 ottobre 1964 con l’affidamento della presidenza al generale Giorgio Vaccaro entrò a far parte del consiglio il costruttore Umberto Lenzini che si affiancò come vicepresidente proprio a Miceli.

Lenzinieletto al vertice della Sezione Calcio il 18 novembre 1965 e di questa assemblea faceva parte come consigliere ancora Angelo Miceli. Progressivamente gli impegni di Miceli con la Lazio si diradarono fino ad annullarsi completamente. Miceli ha svolto un ruolo importante nella Lazio in un momento di grande crisi economica. Seppe essere punto di riferimento e interlocutore autorevole per gli organismi calcistici. Abile politicamente e pieno di risorse dal punto di vista contabile, a causa di un temperamento sobrio e austero, non seppe trasmettere molto entusiasmo e creare coinvolgimento tra i tifosi che in lui videro un saggio amministratore ma non l’elemento capace di farli sognare. È scomparso a Grottaferrata, in prov. di Roma, l’11 settembre 1974.

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