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Sarri mental coach, la risposta (piccata) del professionista Corapi

Sarri mental coach, un binomio che non tutti hanno apprezzato. Stanno facendo discutere non poco in queste ore le dichiarazioni di alcune settimane fa del tecnico. Che, incalzato sulla possibilità di affidarsi ad un professionista contro i problemi di tenuta psicologica della squadra, aveva risposto con un secco ‘no’. Il motivo, la scarsa attendibilità, a suo parere, del loro lavoro. Una posizione cui quest’oggi ha deciso di replicare un rappresentante della categoria: quel Sandro Corapi determinante nella storica vittoria del 26 maggio 2013. Ecco le sue parole, espresse ai microfoni di Radiosei.

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Credo che Sarri abbia perfettamente ragione. E’ la sacrosanta verità che l’80% dei mental coach sono fasulli. Però c’è anche quel 20% che non lo è. Io dubito seriamente che Sarri sappia cosa fa un mental coach. E’ una figura diversa dallo psicologo dello sport, che non vi si sovrappone ma ha lo stesso obiettivo, ovvero migliorare le prestazioni degli atleti. In più è un professionista“.

Poi sulla sua esperienza con la Lazio, aggiunge: “Dieci anni fa, Petkovic si è affidato a me e mi pare che i risultati siano arrivati. Poi gli aspetti tecnico-tattici non vanno confusi con le motivazioni. Nel 2013 ho parlato singolarmente con i giocatori per capirne lo stato emotivo e ne ho analizzato i casi. Dopo aver fatto una panoramica della situazione, in genere si spiega all’allenatore quello che dovrebbe fare. Vi sono pratiche di team coaching che aiutano gli atleti a prendere fiducia limitando i cali“.

Spazio poi ad un consiglio per Sarri: “Questo dovrebbe fare, ma dubito che ne abbia il tempo e le competenze. Ma poi non sono sicuro che i giocatori direbbero tutto all’allenatore. Il problema della Lazio è sicuramente mentale. Quando devi giocare con squadre blasonate, attenzione e concentrazione già in settimana sono diversi. Quando invece si pensa di aver già vinto, esse scendono. Ciò accade, ad esempio, quando si va in vantaggio. E allora, anche per un 2% di calo, si rischia di brutto e si diventa normali“.

Ma Corapi non esclude anche altri tipi di criticità: “Non dimentichiamo che i calciatori sono prima di tutto uomini, che provano emozioni e sentimenti. Con loro bisogna lavorare anche sulla gestione intrapersonale e interpersonale. Ovvero, imparare a gestire prima le proprie emozioni e poi anche quelle degli altri. Sono competenze fondamentali, un allenatore le ha? Se sì, è fantastico, perchè oltre ad un allenatore è anche un mental coach“.


di Villani

Articolo offerto da Lazio Fan Shop Scipioni

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