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Giordano punta il dito verso i giocatori della Lazio e difende Sarri e Tudor

La Lazio è al centro di un dibattito animato dopo il pareggio di Monza. Nonostante un’opportunità in oro per risalire la classifica alla posizione per Champions League, mancarono gli sforzi necessari per assicurarsi i tre punti cruciali. L’attenzione è ora rivolta alla responsabilità della squadra e al comportamento dei giocatori, come sottolinea Bruno Giordano nel suo discorso a Radiosei.

Gli allenatori, i giocatori e la responsabilità

Prima, le critiche erano puntate all’allenatore Maurizio Sarri. Ora, si accusa il successore Igor Tudor. Tuttavia, Giordano sostiene che la vera colpa risiede nei giocatori e nelle loro responsabilità. La Lazio non meritò di vincere a Monza, nonostante un vantaggio di 2-1. Mancò l’impegno, la volontà e il desiderio di vincere. La scelta dei giocatori di andare sotto la Curva dopo la partita ha ricevuto critiche negative, così come l’atteggiamento di alcuni giocatori sostituiti. Secondo Giordano, c’è un persistente problema di mentalità all’interno della squadra, un “germe” come descritto da Sarri.

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L’intervento del club

Il club e il direttore Fabiani devono risolvere questi problemi. L’immagine attuale del club non è all’altezza delle aspettative. Dalla visuale della squadra sotto la Curva, sembra che ogni giocatore pensi solo a se stesso. Giordano sostiene che è necessario rivedere l’autorità e il potere concessi ai calciatori in passato.

Fare scelte drastiche e prendere misure

L’allenatore deve imparare da queste difficoltà e fare scelte drastiche per la prossima stagione. Questi problemi interni sono molto più gravi di quelli legati alla tattica di gioco. Il tempo è essenziale per risolverli. Quando i giocatori assumono il controllo del club, si rischia di complicare le cose. È necessario intervenire, allontanare i calciatori problematici e garantire un’attenzione costante. L’alternativa sarebbe continuare a discutere delle decisioni dell’allenatore, senza affrontare le profonde discrepanze all’interno del club.


di Vittorio Chirico


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