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FOTO – I Viking juventini rendono omaggio ai tifosi della Lazio

Se la Lazio allo Juventus Stadium non si è proprio vista, in compenso si sono sentiti i laziali sugli spalti.

I tifosi della Lazio si sono fatti sentire eccome inneggiando la squadra per tutta la partita. Ma non solo, lo stile del popolo laziale è ancora una volta emerso. I tifosi biancocelesti hanno infatti dedicato diversi cori al piccolo Matteo, il figlio di Bonucci che da mesi lotta con una malattia. Un gesto molto apprezzato dal difensore bianconeri che il giorno dopo la partita ha ringraziato i laziali su Instagram. A una settimana di distanza, anche i Viking, storico gruppo bianconeri, ha reso omaggio ai supporters biancocelesti mostrando al Mapei Stadium uno striscione con scritto: “Onore ai laziai”. A testimonianza che sono ancora i tifosi l’anima di questo sport. Anche se le tv sembrano non accorgersene.

SERIE A – Anche il Napoli stecca contro il Palermo. Giornata nera per quasi tutte le big

Nel posticipo della 22^ di serie A, il Palermo impone a sorpresa l’1-1 casalingo al Napoli. I campani falliscono l’aggancio al secondo posto in classifica occupato dalla Roma, oggi sconfitta dalla Samp. I giallorossi sono a 47 punti, gli azzurri salgono a 45.

I rosanero, per la prima volta in serie A guidati dal nuovo allenatore Diego Lopez, sono passati in vantaggio per primi con Nestorovski dopo 6′. Poi è salito in cattedra il portiere del Palermo Posavec, Una serie di interventi prodigiosi che hanno a più riprese impedito il pareggio del Napoli. Ma proprio una clamorosa papera del giovane portiere croato, al 21′ della ripresa, ha permesso a Mertens di realizzare l’1-1. Un rasoterra centrale, passato prima tra le braccia e poi tra le gambe di Posavec. Un pari che serve poco al Napoli, ma ancor meno al Palermo, penultimo con 11  punti.

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FOCUS – L’Olimpico è un pianto, ora tutti a Pescara!

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Stadio Olimpico problema sociale

“Stadio Olimpico problema sociale” sembra il titolo di un dossier che ancora manca e forse fra poco laziochannel.it farà per esporre e rendere evidenti, i dati che emergono impetuosi dal calo dalle presenze dei tifosi. Un problema che affligge anche i fans della sponda opposta, che spesso, qualcuno se lo dimentica, sono prima che tifosi, cittadini, elettori, lavoratori e consumatori di servizi. E allora anzichè dare sempre la colpa agli altri è il caso di fare un Mea Culpa. Senza indirizzarci troppo su aspetti che adesso non è il caso di affrontare in questo articolo, un sorriso compare su chi scrive. Martedì si giocherà a Milano e in considerazione del giorno lavorativo, non saranno tantissimi i tifosi al seguito della prima squadra capitolina. Però, dopo appena cinque giorni, la Lazio giocherà in quel di Pescara. Una trasferta importante per tornare alla vittoria e stare vicino alla nostra Lazio. Anche la distanza non abissale, consentirà una mobilitazione rilevante in quello stadio dove il grande Paul Gazza Gascoigne realizzò uno dei gol più belli con la maglia celeste. Non sarà una trasferta “semplice” e allora ci vuole tutto l’amore e la compattezza che da sempre contraddistingue noi laziali.

Info utili per acquistare i biglietti di Pescara-Lazio

I biglietti di Pescara-Lazio saranno in vendita da martedì mattina dalle ore 10.00 attraverso i punti vendita Ticket One, consultabili al seguente link (www.ticketone.it), e presso i due Official Store di Via Regina Margherita, 3 (Pescara) e al centro commerciale di Porto Allegro a Montesilvano. Il settori ospiti (lato Curva Sud) costerà venti euro con tariffa unica.

Se lo stadio Olimpico ormai non “tira” più, la trasferta mantiene inalterato il suo fascino. In viaggio con chi vuoi, verso una città lontana per supportare la propria squadra del cuore, è sempre una bellissima esperienza. Allora ecco che le note del nostro inno riecheggiano nell’eternità….Lazio tu non sarà mai sola….Pescara stiamo arrivando…

FOCUS – La 9 di Djordjevic: ma quando finirà questo scempio?

Ieri Djordjevic ha avuto l’ennesima occasione e per l’ennesima volta ha dimostrato di non essere un giocatore da Lazio.

PRIMA DI DJORDJEVIC GRANDI NOMI

Essendo io nato nel 1987, il mio primo numero 9 e idolo biancoceleste è stato Gigi Casiraghi. Un attaccante generoso che ci metteva il cuore in campo e capace di segnare gol importanti. Poi ricordo il 9 di Salas negli anni d’oro cragnottiani e quella di Paolo Di Canio ai tempi del liceo. Quest’ultimo lo ritengo il “mio” numero 9.

Chiunque abbia vissuto l’adolescenza negli anni del Di Canio bis la pensi come me. Er pallocca, l’unico laziale ad aver oscurato il nome di Totti nella Capitale. Prima del 26 Maggio c’era il derby di Di Canio. E tutto il resto era noia. Quando poi Di Canio lasciò il club biancoceleste, la numero 9 passò a Tommaso Rocchi. Altro giocatore che conserva un posticino nel mio cuore. Insomma, tutto questo per dire che ogni fase della mia vita è legata a un numero 9 biancoceleste.

LA NUMERO 9, MAGLIA DI GRANDI CAMPIONI… E DI DJORDJEVIC

Se chiedete a qualsiasi laziale qual è il numero di maglia più importante nella storia della Lazio, sicuramente vi risponderà la numero 9. Perché per il popolo laziale la 9 di Piola, di Giordano ma soprattutto di Giorgio Chinaglia vale quanto la 10 di Maradona per i napoletani. Almeno fino al 2014 quando la 9 finì sulla maglia di Filip Djordjevic. Dopo un iniziale scetticismo dovuto al suo curriculum mediocre, il serbo era riuscito a far ricredere tutti in quel di Palermo con una tripletta che aveva steso i rosanero. L’attaccante aveva continuato a segnare anche nelle partite successive contro il Sassuolo e la Fiorentina. Insomma, i laziali erano contenti che la numero 9 di Long John fosse stata onorata. Il serbo aveva convinto anche Pioli, tanto da farlo giocare insieme o addirittura al posto di sua maestà Miro Klose.

Dopo un girone d’andata straordinario impreziosito da ben 7 reti, il 2015 iniziò nel peggiore dei modi per Djordjevic con un brutto infortunio alla caviglia che lo tenne fuori dai campi per 3 mesi. Al suo ritorno non fu più lo stesso ma riuscì comunque a togliersi lo sfizio di segnare alla Roma. Tuttavia, fu un gol inutile che non aiutò la Lazio né a vincere quel derby né a superare i cugini al secondo posto. La finale di Coppa Italia contro la Juve, si rivelò – col senno di poi – il canto del cigno per Filip, che dopo quel doppio palo (che tutti ricordiamo), cadde in un profondo oblio.

L’UOMO DELLE CHANCE

La stagione 2015-2016 doveva essere quella del rilancio per Djordjevic. Tuttavia, di nuovo la caviglia gli ha giocato un brutto scherzo impedendogli di saltare le prime gare di campionato e il preliminare di Champions League. La Lazio prese last minute Matri ,che per tutta la stagione ha vissuto il ballottaggio col serbo e con Klose. A fine stagione la Lazio è arrivata ottava. La gente ha imputato grosse colpe del disastro stagionale all’attacco sterile e alla difesa colabrodo.

A farne le spese Matri che non verrà riscattato e Klose costretto al ritiro anticipato. “Perché vado via? Perché la Lazio non mi ha proposto il rinnovo”, ammetterà candidamente il tedesco. Djordjevic però no, lui è rimasto a Roma. Gli è stata data un’altra chance dopo una stagione fallimentare. Eppure ci sono stati giocatori con un pedigree importante ceduti dopo soli 6 mesi (Cissè docet).

IMBARAZZANTE

Inzaghi ha deciso di dargli fiducia fin da subito. Dopo la staffetta con Immobile nelle prime giornate, l’ha lanciato titolare contro il Pescara il 17 settembre. Una partita anonima per il serbo, ma che Inzaghi a fine partita applaudirà. Il tecnico piacentino, soddisfatto della sua prestazione, lo schiererà titolare anche nella partita successiva contro il Milan, salvo poi pentirsene al 46′. Da quel momento in poi Filip farà tanta panchina, fino a una decina di giorni fa quando in Coppa Italia Inzaghi gli ha dato nuovamente fiducia.

In questo caso l’ex Nantes è stato decisivo segnando un gol e procurandosi un rigore. Però, la sua partita è durata mezzora, poi il nulla totale. Ectoplasmatico fino al 56′ quando il mister biancoceleste ha inserito Immobile. Quindi arriviamo a ieri, in cui causa la squalifica di Ciro, Djordjevic ha avuto l’ennesima chance e per l’ennesima volta l’ha sprecata. Lento, impacciato, per molti è apparso come il quinto di difesa del Chievo.Vederlo correre a vuoto cercando di districarsi dalla marcatura degli avversari è stato un supplizio per lui e per i tifosi. Ciononostante Inzaghi qualche conferenza fa aveva dichiarato di non volerlo mandare via. In effetti, contrariamente a quanto detto, la Lazio vuole fare cassa con la cessione di Keita non con quella di Filip.

DJORDJEVIC SINE DIE

Il serbo ha il contratto in scadenza nel 2018. Quindi se non dovesse inopinatamente partire a gennaio, rimarrà a Roma almeno un altro anno. E guai a proporre alla società un’alternativa. Per tutti Djordjevic è inadatto alla Lazio e probabilmente alla serie A, ma non per Tare, che proprio non vuole saperne di cederlo. E pensare che il suo ingaggio pesa non poco sulle casse societarie (2 mln lordi a stagione). Quanti attaccanti della serie A, che giocano nelle provinciali e che guadagnano molto meno, vi vengono in mente che ritenete migliori di Filip? Pensateci bene. Ma cosa ancor più preoccupante è che mentre la maggior parte di noi è cresciuto con nel cuore la 9 di Chinaglia o di Di Canio, le nuove generazioni stanno crescendo con la 9 di Djordjevic. Emblema di questa società che con Lotito si è ormai assuefatta alla mediocrità.

Fabrizio Piepoli

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ESCLUSIVA LAZIOCHANNEL- Le ultime sul calciomercato della Lazio

In casa Lazio ancora brucia la sconfitta (sfortunata) patita ieri pomeriggio contro il Chievo. La squadra di Maran ha vinto grazie alle rete di Roberto Inglese siglata proprio al novantesimo. Una gara che ha visto la Lazio attaccare e collezionare moltissime palle gol.

Ma vuoi per l’imprecisione dei giocatori della Lazio, vuoi per la grande verve di Sorrentino – che ieri è stato il migliore fra i clivensi – gli uomini di mister Inzaghi non sono riusciti a ottenere tre punti fondamentali. Il tutto pesa ulteriormente in virtù delle sconfitte patite poco fa da roma e Milan.

Calciomercato Lazio – Cercasi Attaccante

L’assenza di Ciro Immobile, fermato per un turno dal giudice sportivo, si è fatta sentire eccome. Djordjevic dopo gli otto gol siglati nella stagione ’14-15 (di cui 5 in tre gare), e l’infortunio alla caviglia, non ha più inciso come si sperava. Rossi, giovane della Primavera, ieri subentrato al serbo al 75′, non può accollarsi le responsabilità del reparto avanzato. Allora è lecito chiedersi se la Lazio, che ora occupa la quinta posizione, necessiti di una punta che possa dare il cambio all’attaccante partenopeo o anche altre alternative tattiche.

A tal proposito, da fonti raccolte in esclusiva dalla nostra redazione, su qualche novità in entrata nel reparto offensivo, è arrivata una smentita categorica. La Lazio è completamente immobile sul mercato. La cosa ci lascia abbastanza esterrefatti.  A questo punto ci cadono le braccia, perché Simone Inzaghi sta facendo un buon lavoro. La Lazio infatti è una buona squadra, ma con una panchina troppo corta per ambire a posizioni di primo ordine. Si era parlato di Paloschi ma a quanto pare la trattativa con l’Atalanta sembra arenata.

Lotito non vuole investire più di quanto dovrebbe ed è troppo vincolato al discorso delle cessioni di Kishna e Djordjevic. Senza tenere conto della situazione di Keita, che di sicuro si perderà a parametro zero. Insomma siamo tornati alle solite e ieri, in un Olimpico deserto, già si sono potuti vedere le prime frizioni fra tifosi e giocatori. Purtroppo alla Lazio, usando un detto popolare, “Manca sempre ‘n sordo per fa ‘na lira”. La valuta non c’è più, ma la gestione di Lotito è sempre la stessa….

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Keita torna a Roma con le tasche “quasi” vuote

Per Keita finisce il sogno senegalese di vincere la Coppa d’Africa. Il Senegal perde 5-4 ai calci di rigore contro il Camerun. Il numero 14 biancoceeste torna a Roma, con la speranza che ci rimanga a lungo.

LE SFIDE

Keita aveva fatto vedere grandi cose con la maglia biancoceleste. Motivo per il quale il ct senegalese Cissè l’ha voluto titolare dall’inizio. L’esordio del Senegal avviene il secondo giorno della competizione: 15 febbraio contro la Tunisia. Keita non brilla ma serve da calcio d’angolo l’assist del definitivo 2-0. Al momento della sostituzione il gesto di stizza per il cambio, ma subito smorza i toni. Seconda sfida, avversario Zimbabwe. Neanche dieci minuti ed un’incursione di Keita spacca la difesa e il giovane talento serve l’assist per il primo gol. Questo è il Keita visto in Italia. Un altro 2-0, un’altra vittoria per il Senegal. La terza sfida è contro l’Algeria di Mahrez. Risultato finale 2-2, nessun lampo di Keita che entra soltanto al 94′. Arrivano i quarti e Keita sempre titolare ma mai decisivo. Non essendo rigorista non calcia alla fine della partita sanciscono la vittoria del Camerun e l‘eliminazione del Senegal.

RITORNO A ROMA

Nonostante non abbia brillato come ci si aspettava, il giovane laziale è riuscito a dare prova del suo spessore non facendo pentire il ct che aveva creduto in lui sin dall’inizio. “Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette” canta de Gregori. E il giovane Senegalese ha tutte le carte in regola per diventare un campione. Con i biancocelesti ha dimostrato la maturità di mettere da parte i dissapori estivi per tornare a giocare insieme alla squadra. Si è fatto valere in campo e la sua assenza si fa sentire. Anche se ultimamente è tornato al centro delle cronache per il capitolo rinnovo e un pò di discrezione farebbe bene all’ambiente laziale che appare scosso e molto diviso. Nonostante questo se continua così ne sentiremo parlare a lungo. A Roma i tifosi vorrebbero vederlo ancora qualche anno in biancoceleste ma per ora si accontentano di vederlo tornare a febbraio.

CALCIOMERCATO – “Per il momento sto bene qui”. Sfuma un altro obiettivo

Ancora una volta nessun colpo di scena. Si era parlato dell’interessamento per il giocatore nei primi giorni di mercato ma poi più nulla. Fino ad oggi. L’attaccante del Genoa Simeone Jr. sgombra il campo da ogni dubbio. 

L’INTERVISTA

Dopo la grande doppietta di oggi contro la Fiorentina torna a parlare del suo futuro. Simeone ai microfoni di Premium Sport: “Questi sono momenti bellissimi per me, ma ora devo pensare al Genoa e non al mercato. Qui mi hanno dato la possibilità di migliorare. Ora pensiamo alle prossime partite“. Nessun accenno al club biancoceleste e nulla di fatto neanche per il giovane figlio del Cholo. A Roma aspettano tutti il 31 gennaio per sperare in qualche colpo dell’ultimo minuto. Ma si fa sempre più dura.

 

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Non solo la Lazio. Tutta la Serie A all’insegna del capodanno cinese

Il 28 gennaio si è festeggia il capodanno cinese: da oggi siamo ufficialmente nell’anno del Gallo. Che il calcio cinese sia in tremenda ascesa è davanti agli occhi di tutti. Solo negli ultimi mesi sono tantissimi i campioni, più o meno giovani, sottratti a suon di milioni al calcio europeo. L’immenso successo che ha questo sport nel colosso asiatico è diventato una strategia di marketing per le società italiane.

NON SOLO LA LAZIO

Ha fatto discutere la decisione della società capitolina di vedere ai membri della comunità cinese i biglietti della tribuna Tevere a soli 5 euro. Ma non sono solo i biancocelesti aver festeggiato il capodanno cinese. I nuovi proprietari dell’Inter infatti hanno distribuito in tutto lo stadio i classici biscotti della fortuna. Visto il 3-0 al Pescara, questi hanno ottenuto il loro risultato. Sul sito del Milan invece è apparso una video intervista dove i calciatori hanno tentato di rispondere ad alcune domande sulla festività asiatica. Qui invece il risultato non è stato dei migliori. La Juventus si è limitata al classico video di auguri evitando brutte figure per i giocatori. Il Napoli sembra essersi adoperato al massimo con sconti per curva e distinti e banner pubblicitari di auguri al San Paolo. Inoltre nella sfida contro il Palermo la squadra partenopea indosserà delle divise “edizione limitata” con auguri e scritte. Insomma se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. E dalla Serie A si prova a rispondere al fuoco cinese con il marketing.

L’ANNO DEL GALLO

Il Gallo è uno dei 12 animali dello zodiaco cinese. Le caratteristiche primarie di chi è nato sotto questo segno sono la lealtà e la puntualità, tipiche del gallo. Ogni segno è accompagnato da uno dei 5 elementi che ruotano ogni anno. Questa volta infatti è il turno del Gallo di fuoco. L’ultima volta era successo 60 anni fa, nel 1957.

PRIMAVERA – Zappalà: “Ci siamo ripresi i punti persi all’andata immeritatamente”

La Lazio Primavera ieri ha superato lo scoglio Napoli imponendosi per 2-1 in casa partenopea. Tre punti molto importanti conquistati soffrendo che confermano la squadra biancoceleste in vetta alla classifica. Per parlare del successo ottenuto è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel Gianluca Zappalà.

“Abbiamo conquistato i punti persi all’andata. Avevamo perso immeritatamente, era la gara che volevamo rigiocare. La gara è stata preparata al meglio, volevamo giocare in questo modo. Riuscendoci, siamo riusciti a vincere e a portare i tre punti a casa.

Non abbiamo concesso molto ai partenopei, ma non avevamo neanche creato molto prima del vantaggio del Napoli. Lo svantaggio era immeritato, ma nel secondo tempo siamo scesi in campo con un altro piglio. Il gol subito allo scadere ci ha dato qualcosa in più per guardarci negli occhi e dirci: ‘No, oggi non possiamo perdere’.  C’è stata una grande reazione da parte dei ragazzi, in questo modo abbiamo conquistato tre punti importantissimi. Questa partita era una partita fondamentale per la nostra stagione, un crocevia.

Rossi è il nostro finalizzatore, ha fatto tanti gol. Si sta allenando ed è con la prima squadra, ma noi dobbiamo continuare al meglio il nostro campionato. I ragazzi hanno gioco anche per lui, per non far sentire la sua assenza”.

Ciro Immobile sul podio dei calciatori più decisivi della Serie A

Il suo compito è quello di essere decisivo e Ciro Immobile sta rispondendo alla grande. L’attaccante napoletano nella squadra biancoceleste è sempre protagonista. Quando è assente come ieri con il Chievo Verona la squadra di Inzaghi stenta più del dovuto.

A quanto riportato da gianlucadimarzio.com per il momento Higuain è il giocatore più decisivo per le sorti della propria squadra. La Juventus grazie ai 14 gol dell’argentino ha conquistato 15 punti. Alle spalle del bianconero Edin Dzeko e Mauro Icardi: 14 i punti portati alle cause di  Roma e Inter dai due. In terza posizione, assieme a Perisic,  il laziale Ciro Immobile (11 punti). Questi i criteri di valutazione: un punto per ogni rete che ha garantito il pareggio, due per quella che spezza l’equilibrio e 3 se, oltre al gol decisivo per la vittoria, il marcatore ha segnato quello che fino a quel momento valeva il pareggio.

La Lazio è Shock, la Roma è Schick – i Risultati della Serie A

I risultati della Serie A Tim

Sono da poco terminate le gare valevoli per la terza giornata di ritorno della Serie A Tim. Dopo la sconfitta della Lazio contro il Chievo (0-1; 90′ Inglese) e la vittoria dell’Inter contro il Pescara (3-0; 23′ D’Ambrosio, 43′ Joao Mario 73′ Eder), giocate ieri, oggi alle 12:30 si è disputata TorinoAtalanta terminata in parità (1-1; 15′ Iago Falque, 67′ Petagna).

Le gare di oggi, giocate alle ore quindici, sono state contraddistinte da diversi colpi a sorpresa. Oltre alla Juventus che ha rispettato il pronostico battendo il Sassuolo (0-2; 9′ Higuain, 25′ Khedira) a tenere banco sono state le sconfitte di Roma e Milan. La prima è uscita sconfitta da Marassi contro la Samp (3-2 ; 5′ Peres, 21′ Praet, 67′ Dzeko, 71′ Schick, 74′ Muriel), mentre il Milan di Montella è stato sconfitto in rimonta contro l’Udinese (2-1; 8′ Bonaventura, 31′ Thereau, 73′ De Paul). Pareggio pirotecnico in FiorentinaGenoa (3-3; 17′ Ilicic, 50′ Chiesa, 57′ Simeone, 60′ Hiljemark, 62′ Kalinic, 86′ Simeone) e in Cagliari- Bologna (1-1; 65′ Destro, 92′ Borriello). In coda poker del Crotone contro l’Empoli (4-1; 24′ Stoian , 39′ Mchedlidze, 56′, 91′, 92′ Falcinelli). In attesa di NapoliPalermo che si disputerà questa sera alle ore 20.45.

PRIMAVERA – Napoli-Lazio 1-2: le parole dei protagonisti

La Lazio Primavera vince ancora e continua la sua corsa in testa alla classifica del girone. I ragazzi di Bonatti si sono imposti per 1-2 sul difficile campo del Napoli. La squadra partenopea, passata in vantaggio nella prima parte di gioco, nella ripresa si è dovuta piegare al micidiale uno-due biancoceleste. Uno-due firmato da Ceka e Al-Hassan. Proprio i due marcatori sono intervenuti ai microfoni di Lazio Style Channel.

LE PAROLE DI CEKA

Il commento del terzino sinistro Irlian Ceka:

“Quello di ieri contro il Napoli è stato un gol importante, abbiamo ripreso la partita e poi abbiamo vinto. Il primo è sempre il più bello, me lo ricorderò per tutta la vita! Nella ripresa abbiamo affilato gli artigli. Nel primo tempo abbiamo giocato con personalità e con il giusto atteggiamento. Ma nel secondo siamo stati anche un po’ più fortunati negli episodi, l’abbiamo sbloccata e poi abbiamo vinto. Al break il mister ci ha detto di continuare come stavamo facendo, di rimanere sempre equilibrati. La fascia sul braccio è un segno. Noi siamo una grande squadra composta da grandi ragazzi e ci aiutiamo l’uno con l’altro. Ora ci dobbiamo allenare bene in settimana e dare il massimo sabato per dimostrare che siamo una grande squadra e che non abbassiamo la concentrazione. Il lavoro durante la settimana è costante, è arrivato anche il gol e lo dedico alla mia famiglia che è sempre al mio fianco”.

LE PAROLE DI AL-HASSAN

Il commento dell’attaccante:

“La vittoria contro il Napoli è stata difficile ma molto importante, con questo successo siamo primi in classifica. Abbiamo lottato su ogni pallone, fino alla fine, e abbiamo vinto. Siamo cresciuti tanto, il mister ci ha dato una bella carica nello spogliatoio e abbiamo messo in campo quello che ci aveva detto. Oggi non ho giocato benissimo, avrei potuto fare di meglio ma ho segnato e questo è stato importante per la squadra. Abbiamo vinto e questo mi rende davvero felice. Non perché ho segnato ma perché abbiamo portato a casa 3 punti importantissimi. Il campionato diventa sempre più difficile, dobbiamo affrontare squadre che stanno sotto a noi in classifica ma che non regalano niente, dobbiamo dimostrare che siamo più forti. Il gol lo dedico a mio padre, che non c’è più, ma mi ha sempre trasmesso una grandissima forza”.

 

Eder: “Le prossime gare con Lazio e Juventus sono difficili ma siamo pronti”

Dopo la gara vinta dall’Inter con il Pescara è intervenuto ai microfoni il nerazzurro Eder. Nel 3-0 finale rifilato alla squadra di Oddo anche la sua firma. Intervenuto a Inter Channel l’attaccante ha fatto il punto sulla squadra di Pioli e sui prossimi impegni della compagine meneghina.

LE PAROLE DI EDER SULLA GARA DI IERI

“Credo che quello di questa sera sia stato il gol più veloce della mia carriera. L’importante però è aver vinto un’altra partita non semplice. Sono contento, il gruppo ha giocato ancora alla grande. E’ normale che in una grande squadra come la nostra ci sia tanta concorrenza. Durante la settimana mi impegno al 100% per farmi trovare pronto. Perisic è un grande giocatore, ora sta facendo bene e il tecnico preferisce lui. Ma io non mi do per vinto e tento di ritagliarmi le mie possibilità. Ripeto comunque che l’importante è la squadra, solo dopo vengono i singoli”.

SUI PROSSIMI IMPEGNI

“Arriviamo bene alle sfide con Lazio e Juventus. Siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo ma ci sentiamo pronti. Il nostro obiettivo è andare avanti in coppa e scendere in campo contro i bianconeri senza alcun timore. Durante la settimana ci prepareremo nel miglior modo possibile per onorare al meglio i due impegni. Su Gabigol se ne sentono tante, ma so quanto sia difficile arrivare qui dal Brasile. Negli ultimi mesi è migliorato molto, si allena bene. Ora deve continuare così. Le qualità ci sono, se l’Inter ha puntato su di lui qualcosa vorrà pur significare. Sarà il futuro dei nerazzurri”.

Ritorno in campo sfortunato per Juan Sebastian Veron

Juan Sebastian Veron è tornato in campo all’età di 41 anni con la maglia dell’Estudiantes. Il suo desiderio è giocare ancora la Copa Libertadores. Alla terza partita però, subito problemi per il centrocampista.

GUAI MUSCOLARI

Juan Sebastian Veron, tornato a giocare con l’Estudiantes a 41 anni, è sceso in campo venerdì notte nella partita contro il San Lorenzo. Una partita valida per il “Torneo de Verano”. La Brujita, ha però dovuto abbandonare il campo al 30′ per via di uno strappo al bicipite femorale della gamba sinistra. Secondo quanto riportato in Argentina, i tempi di recupero si aggireranno sulle 3 settimane. Il giocatore perciò si perderà la prima di campionato contro il Velez, in programma il 5 febbraio. Per Veron si trattava della terza partita dopo il ritorno sui campi da calcio, avendo giocato 45 minuti nell’amichevole contro il Bahia e altrettanti in quella contro lo Sport Boys. Brutta tegola per il centrocampista argentino, certi problemi muscolari però, erano preventuvabili…

Serie A – Il risultato del lunch match Torino-Atalanta

Si è da poco concluso il lunch match della terza giornata di ritorno della Serie A Tim. All’Olimpico di Torino è pareggio 1-1 tra i padroni di casa granata e l’Atalanta di Gasperini.

PARI GIUSTO

Un tempo per parte, con i granata di Mihajlovic autori di un ottimo primo tempo premiato dalla rete di Iago Falque. Secondo tempo con un’Atalanta più arrembante, che ha preso campo sfruttando una migliore condizione fisica. Il pareggio dei bergamaschi è arrivato grazie a Petagna, giunto alla quinta rete stagionale. Con questo risultato l’Atalanta si porta a 39 punti, mentre il Torino sale a quota 31. Da segnalare al termine della gara il saluto della Curva Maratona al centrocampista Giuseppe Vives, che dopo 6 anni lascia i granata per andare alla Pro Vercelli. Le lacrime del giocatore hanno accompagnato gli applausi e i cori dei suoi tifosi.

Keita fuori dalla Coppa d’Africa, ma a testa alta. E in Senegal lo incensano…

E’ terminata ieri con la sconfitta ai calci di rigore patita contro il Camerun, l’avventura del Senegal e di Keita in Coppa d’Africa. Una manifestazione che ha visto comunque protagonista il talento biancoceleste. Le sue prestazioni non sono passate inosservate in patria…

APPLAUSI DAL SENEGAL

Il prestigioso sito Senego.com ha elogiato Keita: “Se c’è un calciatore che merita la maglia del Senegal è Keita, che ci dà grande speranza per il futuro del calcio senegalese. Dall’inizio alla fine della competizione ha dimostrato desiderio, coraggio, regalando anche giocate spettacolari. Ha detto ai tifosi, alla squadra e all’allenatore di fidarsi di lui e non ha deluso. Siamo orgogliosi di quello che ha fatto, avrà di fronte a sé una grande carriera. Questo ragazzo merita l’adeguata attenzione”.

IL COMMENTO SOCIAL DEL CLASSE ’95

Intanto il senegalese ha voluto commentare tramite il proprio profilo Instagram le prestazioni dei suoi, sicuro di un pronto riscatto dei Leoni nell’immediato futuro. Ha lanciato un messaggio emblematico: “Orgogliosi di questo gruppo, torneremo più forti”.

 

Fier de cette équipe,on reviendra plus fort! #allezlions🙏🏾💪🏾🇸🇳❤

Una foto pubblicata da Keita Balde Diao✔ (@keitabalde14) in data:

Diaconale: “I tifosi devono sostenerci, non aggredirci”. Poi sul Flaminio e Biglia…

Il direttore della comunicazione della Lazio, Arturo Diaconale, è intervenuto su Gold TV nella trasmissione “Quelli di Meeting”. E’ stato interpellato sul burrascoso finale di partita di Lazio-Chievo e tante altre questioni.

SUI FATTI ACCADUTI AL TERMINE DI LAZIO-CHIEVO

Ne ho letto di tutti i colori, quello che è successo ieri è un film ahimé già visto. Una squadra domina la partita e alla fine viene beffata in contropiede. Nel calcio può capitare. Nella Lazio però diventano dei drammi insuperabili. Un minimo di buon senso e di controllo in più potrebbe aiutare. La Lazio è una squadra molto giovane che ha bisogno del sostegno dei propri tifosi e non ha certo bisogno di essere aggredita”.

LE SUE PAROLE SULLO STADIO VUOTO

Ho fatto questo discorso sullo stadio che mi sta garantendo insulti da tutte le parti e anche delle aggressioni che trovo profondamente ingiustificate. Ritengo di aver detto una banalità. Se si ama una squadra e i propri colori bisogna sostenerla, non creare un clima insostenibile attorno all’oggetto della propria passione. Altrimenti questo diventa masochismo oppure ci si può vedere un pizzico di malafede da chi fa il professionista della contestazione o della polemica“.

RIPORTARE I TIFOSI ALLO STADIO

A Roma ci troviamo di fronte ad un problema strutturale, con uno stadio come l’Olimpico bellissimo architettonicamente parlando, ma che non garantisce uno spettacolo adeguato per la visione del calcio da parte dei tifosi. L’Olimpico è costruito secondo criteri non più attuali. Un altro problema è l’accesso allo stadio. Ci sono state questioni di sicurezza, ma è un dato di fatto che la famiglia che vuole andare allo stadio deve parcheggiare lontanissimo, sobbarcandosi un lunga camminata magari al freddo d’inverno o negli orari più strani, come le 18 del pomeriggio di sabato ieri”.

IL FLAMINIO

Nei confronti del Flaminio ho un approccio di tipo realistico. Se ci sono ostacoli insormontabili bisogna pensare ad un’altra soluzione, perché a volte non si sa di cosa si parla dal punto di vista delle esigenze pratica. Il problema è semplice: il Flaminio così com’è non può essere riqualificato, va abbattuto e ricostruito secondo criteri moderni.

LAZIO-CHIEVO

Fino a quando vivevo all’esterno della società nutrivo anch’io questo sospetto. Ora conoscendo dall’interno la situazione posso garantire che tutti sono attaccati alla maglia. Il problema è un altro: per avere una squadra che abbia la giusta dose di cattiveria sportiva ci vuole una maturazione da parte dei giocatori che questi ragazzi devono ancora conquistare. Poi bisogna fare i conti con circostanze favorevoli o del tutto sfavorevoli come è accaduto ieri, col portiere del Chievo che ha parato l’impossibile”.

LA LAZIO E GLI ARBITRI

Anche ieri la Lazio è uscita fuori penalizzata dall’arbitraggio. La squadra è stata senz’altro penalizzata dagli episodi ma purtroppo fa parte del gioco. L’arbitro deve interpretare velocemente tutti gli aspetti del gioco, poi bisogna valutare se c’è un accanimento o meno”.

IL RINNOVO DI BIGLIA E LE CONSEGUENZE…

Sicuramente se si alimenta tensione in maniera parossistica alla fine trovi sempre qualcuno che si fa portatore di questa tensione. Può capitare, ci vorrebbe un po’ di buon senso in più. Faccio un appello al senso di responsabilità e al realismo. Faccio un appello a chi lavora nella comunicazione, che deve svolgere il suo lavoro come meglio crede ma con grande responsabilità. Le trattative private devono far concordare interessi che non è facile mai combaciare. Il fatto che la Lazio abbia un capitano che è arrivato a piangere dopo una sconfitta è una garanzia di attaccamento alla maglia. Soprattutto se arriva da un giocatore abituato a giocare con Messi in Nazionale, un elemento di grande prestigio per la Lazio stessa”.

Guess who’s back? Il trionfo di Roger Federer agli Australian Open

Roger Federer si aggiudica gli Australian Open di tennis, primo Slam della stagione. La vittoria al termine di una finale epica contro il suo rivale storico Rafael Nadal. Per lo svizzero si tratta del 18esimo successo in un torneo del Grande Slam.

PARTITA EPICA

Ci sono voluti 5 set e oltre 3 ore e mezza di gioco per determinare il vincitore di questi spettacolari Australian Open. Federer, al rientro dopo 6 mesi di stop, ha avuto la meglio sul rivale spagnolo al termine di un match di altissimo livello. Nel quinto set il campione svizzero ha recuperato da 0-2, siglando il break decisivo nel corso dell’ottavo gioco. Una grandissima finale, una grandissima ed emozionante partita. Una grandissima pagina di tennis.

FORMELLO – Ripresa pre-Inter, un’assenza (e una speranza) per Inzaghi

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Dopo lo 0-1 interno di ieri contro il Chievo, la Lazio già questa mattina (ore 10.30) ha ripreso gli allenamenti nel centro sportivo di Formello.

È GIÀ ANTIVIGILIA DELL’INTER

I biancocelesti devono archiviare in fretta il rammarico per il ko: tra circa 48 ore infatti avrà luogo la sfida dei quarti di finale di Coppa Italia, contro l’Inter dell’ex Pioli (reduce da 9 vittorie consecutive tra campionato, Europa League e Coppa Italia). Al lavoro, sul terreno del “Fersini”, ci sono i calciatori non scesi in campo ieri pomeriggio, insieme a quelli subentrati nel corso del secondo tempo: Patric, Wallace, Bastos, Lukaku, Vinicius, Gonzalez, Murgia, Leitner, Lombardi, Kishna, Luis Alberto, Immobile e il baby Rossi. Per il resto del gruppo, invece, in programma la consueta seduta di scarico in palestra.

INFERMERIA

Unico assente Federico Marchetti, che nemmeno oggi ha preso parte agli allenamenti a causa della forte influenza che l’ha colpito nella giornata di venerdì. Dopo la mancata convocazione per il match di ieri, il portiere rischia dunque seriamente di dover dare forfait anche per la trasferta in terra di Milano. Al lavoro questa mattina, insieme al preparatore Grigioni, c’erano dunque Strakosha, Vargic e il portierino della Primavera (classe ’97) Adamonis. Inzaghi, intanto, può sorridere per il rientro di Keita dalla Coppa d’Africa, dopo che il suo Senegal ieri sera è stato eliminato nei quarti della competizione dal Camerun. L’attaccante rientrerà a Roma tra oggi e domani e il tecnico spera di averlo già contro i nerazzurri: non si esclude nemmeno che possa addirittura convocarlo e portarlo in panchina. Comunque, solo domani si saprà con maggiore certezza se la sua disponibilità sarà per la sfida di martedì o per quella di domenica prossima con il Pescara. Infine, piccola curiosità: ad assistere ai lavori all’interno del centro sportivo i ragazzi della Torino Club Gallarate, la scuola calcio di Marco Parolo.

Biglia-Lazio, rinnovo (finalmente!). I dettagli

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Dopo mesi d’ansia e di tira e molla, è arrivata finalmente la bella notizia che tutto il popolo biancoceleste aspettava: il matrimonio tra la Lazio Lucas Biglia proseguirà anche nei prossimi anni.

I DETTAGLI

L’accordo per la permanenza del capitano nella Capitale sarebbe stato trovato fino al 30 giugno del 2021, sulla base di un ingaggio di 2,8 milioni più bonus. Adesso manca soltanto l’annuncio ufficiale, che dovrebbe arrivare entro la metà della settimana prossima, quando a Roma sbarcherà anche l’agente del Principito Enzo Montepaone per mettere fine, con il sospirato nero su bianco, alla telenovela più lunga ed estenuante della stagione biancoceleste.