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FOCUS – La Lazio e quel tridente che non graffia…

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Una moltitudine di occasioni da gol create, ma solo un gol nelle ultime due partite casalinghe della Lazio, peraltro su rigore, contro Chievo Verona e Milan. Questo il bilancio effimero dell’attacco biancoceleste nelle ultime due sfide allo Stadio Olimpico.

UN TRIDENTE A SALVE

Delle 42 reti messe a segno dalla squadra di Inzaghi in questa stagione, solo 20 vengono dal tridente d’attacco. Questo il dato messo in luce nell’edizione odierna de Il Corriere dello Sport. Un dato che relega l’attacco laziale all’ottavo posto di un’eventuale graduatoria, alle spalle anche del Torino. Immobile (12 goal), Keita (6 goal) e Felipe Anderson (2 goal). I 3 alfieri dell’attacco biancocelesti non stanno sfruttando appieno tutta le mole di gioco creata negli ultimi match.

COOPERATIVA DEL GOL, MA…

Ai mancati gol degli attaccanti stanno supplendo i tanti gol degli altri interpreti dello scacchiere inzaghiano. Oltre ai 3 sopracitati sono infatti ben 10 i giocatori biancocelesti andati a segno nella massima serie in questa stagione. Tra tutti spiccano Parolo (5 reti, ma ben 4 in un’unica partita contro il Pescara), e Milinkovic-Savic (4 goal). Discorso leggermente diverso però per quanto riguarda Felipe Anderson. Il brasiliano sopperisce al mancato apporto in fase di finalizzazione con i passaggi vincenti per i compagni. Gli assist del numero 10 di Inzaghi sono ben 7.

IMMOBILE

Sono ben 12 le reti messe a segno dall’attaccante napoletano nelle prime 24 giornate di Serie A. Un dato oggettivamente buono, ma che non esprime completamente tutto il potenziale del centravanti della Nazionale di Ventura. Il problema sembra essere tattico. Immobile infatti più che un finalizzatore è un centravanti di manovra, molto bravo nel dare appoggio ai compagni e primo punto di riferimento per il pressing degli uomini di Inzaghi. La sua innata generosità lo porta spesso ad essere meno lucido in zona gol. Ma il problema potrebbe essere un altro: Keita e Felipe Anderson sono davvero le giuste pedine da affiancare al biondo napoletano? Ai posteri l’ardua sentenza…

UNA LAZIO SPRECONA? L’ANALISI

 

Gli occhi dei cinesi sull’Eccellenza, con un…laziale di mezzo

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Sono senza dubbio i cinesi i nuovi padroni del calcio. Grazie ai loro (immensi) capitali, sono già riusciti ad impossessarsi di alcuni club di Serie A e ora potrebbero fare lo stesso anche con sodalizi minori.

OCCHI SULLA LEGA PRO

L’ultimo entrato nel mirino di un noto gruppo dirigenziale orientale sarebbe il Savoia, la squadra di Torre Annunziata, che milita in Eccellenza e che vanta come presidente onorario l’attaccante biancoceleste Ciro Immobile. A riferirlo Ilgiornale.it, che cita un comunicato ufficiale in cui la dirigenza campana ha annunciato di stare trattando la cessione del club ad un noto gruppo di imprenditori cinesi. Al momento non si conosce ancora il nome di questi possibili acquirenti, ma, stando alle indiscrezioni trapelate, potrebbero essere legati direttamente alle proprietà asiatiche dell’Inter e del Milan che sta avviandosi verso il closing. Queste ultime sarebbero intenzionate ad acquistare il Savoia per trasformarlo in un’Academy, o meglio in una seconda squadra, come quella che Lotito ha messo in atto con la Salernitana. Al momento, è bene precisarlo, queste sono solo suggestioni, occorrerà vedere eventuali nuovi sviluppi per capire se la trattativa andrà in porto o meno. Comunque, non sarebbe questa la prima volta che imprenditori cinesi si affacciano sulla scena del calcio minore nostrano. Lo avevano già fatto infatti con la Palmese, la squadra di Palma Campania, in provincia di Napoli, rilevata nel 2003 dall’imprenditore Zichai Song.

Cagni: “Empoli squadra organizzata. Ecco dove può arrivare la Lazio”

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Dopo la beffa con il Milan, la Lazio sabato sera sarà di scena ad Empoli con l’obbligo di conquistare tre punti fondamentali in chiave Europa. Dell’impegno che attende i biancocelesti ha parlato, ai microfoni di Radio Incontro Olympia, Gigi Cagni, allenatore proprio dei toscani tra il 2006 e il 2008.

IL SUO EMPOLI…

Mi divertii molto durante la prima annata. Giocavo con tre punte e una mezzapunta, Vannucchi, un ragazzo eccezionale che avevo avuto la fortuna di avere già a Salerno quando aveva 20 anni. Era una delle mezzepunte più forti che avessi mai visto, ma aveva bisogno di stare tranquillo. Con lui, Saudati, Almiron e Buscè mi sono divertito moltissimo. C’era anche Eder, che allora aveva solo diciannove anni ed era appena arrivato dal Brasile, ma fisicamente non era ancora pronto per fare tutta la fascia“.

…E QUELLO DI OGGI

I toscani sono molto giovani e hanno un portiere, Skorupski, che è molto forte. In un campionato così strano può essere anche semplice giocare con quelle tre lì sotto. Sono comunque una squadra molto organizzata, ma mancano di freddezza negli ultimi sedici metri. Maccarone resta un calciatore importante, ma l’età si fa sentire anche per lui. Michelidze l’ho preso io: quando lo vidi aveva 16 anni e aveva lo stesso fisico di oggi, gigantesco e con un mancino strepitoso, poteva già giocare con la prima squadra. Il suo problema è stato quando si è rotto il ginocchio. Lui ha voluto ritornare in Nazionale prima di giocare bene, ma si è rifatto male e tutto ciò ha influito tantissimo. Mi sembra che adesso sia limitato dal timore in certi movimenti“.

SUL PARI LAZIO CON IL MILAN

Non riesco a capire come si possono prendere gol come quello preso da Suso. Quando vedo un difensore a gambe larghe contro un calciatore che gioca solo di sinistro, come si fa a farlo arrivare sul sinistro? Capisco la stanchezza, ma non si ragiona. L’errore di Hoedt è stato grave. Non puoi avere il compasso largo in area, l’apertura dei piedi deve essere pari sempre all’anca, una cosa questa su cui oggi gli allenatori non lavorano molto. Biglia e Radu invece non hanno colpe. Simone mi ha visto lavorare e lo sa benissimo. Oggi però si perde molto tempo sulla fase offensiva e sul possesso palla, mentre la difesa si allena di reparto“.

SULLE PROSPETTIVE FUTURE DEI BIANCOCELESTI

È una delle squadre più forti e sono certo che andrà in Europa. Se non si fa male da sola, vince sicuro. Il Milan invece non arriverà da nessuna parte, mentre l’Atalanta sarà una rompiscatole. Juventus, Napoli e Roma arriveranno in Champions League, con Lazio e Inter subito dietro. Singolarmente i nerazzurri sono più forti della Lazio, ma non sono una squadra. Nei ruoli sono assemblati male e dietro non hanno difesa. Murillo e Miranda non vanno da nessuna parte. Senza Handanovic non sarebbero lì. Pioli sta facendo miracoli. I biancocelesti invece sono una squadra“.

NAZIONALE – I convocati di Ventura per il prossimo stage: c’è anche un laziale

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Nuovo appuntamento con la Nazionale in vista per i giovani talenti italiani.

Ne sono stati convocati 22 dal ct Gian Piero Ventura, per lo stage in programma dal prossimo 20 fino al 22 febbraio, il secondo dopo quello che si è svolto lo scorso novembre. Ancora una volta, al centro del progetto di Ventura ci sarà la maturazione in ottica futura dei giocatori, gran parte dei quali aveva già fatto parte del gruppo visto a novembre, tuttavia con qualche modifica: al posto di Ciciretti e Garritano, infatti, ci saranno Berardi e Verdi. L’attaccante del Sassuolo non partecipò tre mesi fa a causa degli impegni di Europa League, gli stessi che costringeranno questa volta Chiesa (impegnato con la Fiorentina contro il Borussia il 23 febbraio) a dare forfait, mentre per il bolognese sarà la prima chiamata in Nazionale, dopo quella persa a novembre per un infortunio. Confermato invece Danilo Cataldi, centrocampista attualmente in prestito al Genoa, ma ancora di proprietà della Lazio, il quale resta saldo nel mirino particolare dell’allenatore ligure. Di seguito la lista completa dei prescelti dal ct azzurro:

PORTIERI: Cragno (Benevento), Sportiello (Fiorentina).

DIFENSORI: Barreca (Torino), Barba (Empoli), Caldara (Atalanta), Conti (Atalanta), Dimarco (Empoli), Izzo (Genoa), Tonelli (Napoli), Spinazzola (Atalanta), (Zampano).

CENTROCAMPISTI: Cataldi (Lazio), Gagliardini (Inter), Grassi (Atalanta), Locatelli (Milan) (Pellegrini, Mazzitelli).

ATTACCANTI ESTERNI: Verdi (Bologna), D’Alessandro (Atalanta), Berardi (Sassuolo), Parigini (Chievo Verona).

ATTACCANTI: Caprari (Pescara), Inglese (Chievo Verona), Lapadula (Milan), Petagna (Atalanta).

Empoli, Miha Zajc: “..la Lazio è una delle squadre più in forma della stagione”

Le parole del neo giocatore Miha Zajc dell’Empoli, sul match di sabato contro la Lazio di Simone Inzaghi 

 

IL GIOCATORE

Miha Zajc è entusiasta e soddisfatto di questi primi giorni italiani: “In patria mi seguono, giocare in Serie A mi aiuta molto”. Arrivato all’Empoli nella sessione invernale di calciomercato, lo sloveno ha disputato circa 30 minuti di gioco con la formazione toscana di Martusciello.

SULLA LAZIO

Il 22enne è proiettato al match di sabato contro la Lazio di Inzaghi e ai microfoni di PianetaEmpoli.it dichiara: “La gara sarà sicuramente difficile, anche la Lazio è una delle squadre più in forma della stagione. Noi però dobbiamo interpretarla per fare punti, dobbiamo salvarci e quindi, soprattutto giocando in casa, dobbiamo avere una mentalità vincente”.

 

STEFAN DE VRIJ CI CREDE: “PAREGGIO AMARO, ORA TESTA..” >>> CLICCA QUI!

Stefan de Vrij ci crede: “Pareggio amaro, ora testa.. “

Stefan de Vrij nonostante l’amaro in bocca, ha la testa alla prossima gara. Ecco le sue parole

PAREGGIO AMARO

Per Stefan de Vrij, il pareggio tra le mura amiche di lunedì sera allo Stadio Olimpico è duro da digerire. Lo stesso vale per tutta la formazione di Simone Inzaghi. Tante occasioni per i biancocelesti per chiudere la gara dopo il vantaggio parziale grazie a Biglia, ma alla fine riagguantati dalla magia del rossonero Suso. Dunque solo un punto per i capitolini e gara che però non compromette la corsa all’Europa.

TESTA AL PROSSIMO TURNO

Ecco la dichiarazione di Stefan, che guarda avanti: “Ottima prestazione, peccato per il risultato, ora testa ad Empoli”. 

 

INFORTUNIO MARCHETTI, IL NUOVO COMUNICATO DELLA SOCIETA’ >>> CLICCA QUI!

L’ANALISI – Siam spreconi noi, o son cinici gli altri?

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La partita pareggiata dalla Lazio contro il Milan, ha raccontato la solita storia che caratterizza i match dei biancocelesti: creare tanto, segnare poco. E perdere punti preziosi per la classifica.

LAZIO E IL CINISMO, STORIA COMPLICATA

La grande novità di questa stagione è sicuramente la facilità con cui la Lazio crea occasioni da gol. Ad ogni match fioccano possibilità per andare in gol ma, a volte la bravura dei portieri avversari, altre errori sotto porta, la rete non si gonfia. Contro i rossoneri Donnarumma ha compiuto parate importanti, ma altre volte gli attaccanti di Inzaghi hanno sbagliato clamorosamente. Immobile non è più il cecchino di inizio stagione e se si inceppa lui, son dolori. Keita ed Anderson non sono bomber ed in panchina non c’è scelta in attacco.

MA DA DOVE DERIVA QUESTO “SPRECARE”?

Se facciamo un salto indietro, la mente ci riporta, oltre al recente Lazio – Milan, alle clamorose Lazio – Bologna e Lazio – Chievo. Due partite in cui i biancocelesti hanno buttato al vento la bellezza di 7 punti. Da Costa e Sorrentino hanno parato come non mai nella loro carriera. Immobile, Keita, Anderson e compagnia bella hanno sprecato l’inimmaginabile. Ma come si spiega questo “sprecare”? C’è da dire che spesso è conseguenza dell’egoismo dei protagonisti. Quante volte, soprattutto il trio d’attacco, ha cercato la giocata personale invece che il passaggio al compagno in posizione più favorevole? Su questo Inzaghi deve lavorarci tanto. Purtroppo l’indole brasiliana di Felipe, l’atteggiamento individualista di Keita e la voglia (troppa) di Immobile di segnare a tutti i costi, hanno portato al fallire occasioni clamorose.

EPPURE GLI AVVERSARI CON UN TIRO FANNO GOL

Helander, Inglese, Suso. Bologna, Chievo, Milan, Uno o due tiri in tutta la partita e 1 gol. Un pareggio, una vittoria, un pareggio. Questi i bottini delle tre avversarie della Lazio nella partite sopra citate. A questo punto sorge una domanda: noi sprechiamo tanto ma, gli altri, come fanno ad essere così cinici? Se Inzaghi e Farris troveranno la risposta esatta, per la Lazio inizierà un altro campionato fatto si tante vittorie.

Marco Corsini

Infortunio Marchetti. Il nuovo comunicato della società

Il comunicato di ieri sera sulle condizioni di Marchetti ,10 giorni di stop

 

IL COMUNICATO

“Lo staff medico comunica che il calciatore Federico Marchetti ha riportato, durante la fase di riscaldamento della partita di ieri, una distorsione a carico del ginocchio destro. Gli esami strumentali e clinici a cui è stato sottoposto hanno escluso la presenza di rilevanti lesioni menisco-legamentose. Il calciatore ha già iniziato le cure specifiche e l’evoluzione del quadro clinico sarà monitorato quotidianamente. La ripresa dell’attività è prevista in circa 10 giorni”. E’ quanto si apprende dal comunicato della S.S. Lazio, pubblicato sul sito ufficiale.

MARCHETTI

Marchetti ha terminato i controlli. Svolti ieri pomeriggio gli esami strumentali in clinica Paideia dopo il trauma al ginocchio destro accusato durante il pre gara contro il Milan. La visita è durata circa 20 minuti ed è stato il secondo accertamento. Il portiere ha un problema al menisco : per lui si è decisa una terapia conservativa con dieci giorni di stop. L’obiettivo è di tornare a disposizione per Lazio-Udinese, in programma il 26 febbraio.

Garlini: “Contro il Milan una bella Lazio che ha peccato di cattiveria”

Oliviero Garlini, ex attaccante biancoceleste, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel:

“La Lazio ha avuto delle occasioni, non le ha sfruttate e ha pagato ciò. Ci deve essere più attenzione perché il Milan ha fatto un bel gol ma a seguito di un 1 vs 4. Non si può concedere una palla simile all’interno dell’area. I biancocelesti dovevano concretizzare qualche occasione. Alla squadra di Inzaghi manca una vera punta, serve un attaccante che giochi negli ultimi 16 metri che abbia la lucidità di buttare la sfera in rete. Immobile deve essere più cattivo in alcune occasioni. Contro squadre come il Milan bisogna sfruttare ogni chance.

Se si segnassero più gol la squadra sarebbe più sicura dei propri mezzi. Keita e Felipe Anderson non li avrei sostituiti, mancavano pochi minuti e la Lazio poteva portare a casa il risultato. I biancocelesti dovevano credere di più nella vittoria. In questo momento interessavano solo i tre punti in chiave Europa. Avrei lasciato gli stessi undici in campo, la Lazio sulla carta ha giocato benissimo, meglio dei rossoneri. La squadra ha giocato un gran calcio, è stata sfortunata subendo un gol negli ultimi minuti che ha annullato tutto ciò di buono che era stato fatto dagli uomini di Inzaghi.

Il Milan non ha fatto molto. La Lazio non va criticata per la partita che ha fatto. Si sente molto l’assenza dei tifosi, se lo stadio fosse pieno i calciatori ne risentirebbero a livello motivazionale. La Lazio sta dando tutto in campo, in questi momenti chiave della stagione lo stadio dovrebbe esser pieno.

Contro l’Empoli i biancocelesti dovranno esser convinti di vincere la partita; bisogna sempre crederci. Il Milan lo ha fatto ed è riuscito a pareggiare. L’approccio alle gare finora è sempre stato buono, non dovrà mancare contro i toscani. I biancocelesti, inoltre, in questo periodo stanno fornendo ottime prestazioni. Bisognerà concretizzare le occasioni che verranno create”.

FANTACALCIO – Il CdS boccia i laziali. E su Milinkovic Savic il voto è assurdo

Quanti di voi hanno storto la bocca leggendo il voto di Sergej Milinkovic Savic dalle pagine del Corriere dello Sport? Molti fanta allenatori hanno gettato al vento una vittoria per via di alcuni, dubbi, voti del giornale di Roma.

ARRIVA IL 4 AL SERGENTE

Onestamente contro il Milan non è stata la miglior prestazione del serbo. Molto in ombra, apparso stanco e con le pile scariche. Milinkovic non ha lasciato traccia nel match, se non per un tiro a giro che ha sfiorato il palo per poi spegenrsi sul fondo. Il Corriere dello Sport è stato molto severo con il centrocampista biancoceleste. E’ arrivata la bocciatura pesante. Un 4 che ha mandato su tutte le furie i fanta allenatori. Ebbene si, a noi ci sembra una bocciatura eccessiva. Soprattutto se poi la Gazzetta dello Sport rifila 6 allo stesso calciatore.

MEGLIO SOSA DI ANDERSON (?!)

A centrocampo la Lazio ha sofferto più del dovuto. Nonostante le tante assenze in casa Milan, i rossoneri hanno sfornato la prestazione tutta cuore e grinta. L‘argentino Sosa, sempre per il Corriere dello Sport ha meritato un roboante 7, come Suso (che ci sta) autore di un bel goal. Ma il brasiliano Felipe Anderson, autentica spina nel fianco della difesa rossonera, quanto avrà preso? Ve lo diciamo noi: il CdS lo ha reputato appena sufficiente ed ecco un anonimo 6. Vero che ha fallito delle occasioni da gol, ma prendere lo stesso voto di Deulofeu e uno in meno di un certo Sosa, equivale a bocciatura. E voi, cari fanta allenatori, cosa ne pensate di tutto ciò? Fatecelo sapere…

Oddo, la commovente lettera di addio al “suo” Pescara

La bella storia tra Massimo Oddo e il Pescara, non ha conosciuto il lieto fine. Il tecnico è stato esonerato, dopo aver conquistato lo scorso anno la promozione in A. Ma nella massima serie il Pescara non è stato all’altezza delle aspettative.

LA LETTERA DI ADDIO PUBBLICATA DA ODDO SU FACEBOOK

“Il calcio spesso regala grandi gioie, momenti indimenticabili e intense emozioni. Un mix di sentimenti che ci porta ad amare questo sport e a viverlo con grande passione. In questi anni a Pescara ho avuto la fortuna di vivere tutto questo. Di gioire con la mia città, con la mia gente, ma anche di soffrire con loro. Un percorso bellissimo iniziato con una promozione sfiorata, proseguito poi con una stagione straordinaria che ci ha portato meritatamente in Serie A, a confrontarci con grandi realtà e grandi squadre. Un percorso che termina oggi, dopo mesi difficili, durante i quali avrei voluto fortemente aiutare questa squadra a raggiungere l’obiettivo prefissato. Non ci sono riuscito e per questo chiedo scusa alla Città e ai pescaresi che, nonostante tutto, non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno alla Squadra”.

I RINGRAZIAMENTI ALLA SOCIETA’

“Voglio ringraziare di cuore il mio Staff, tutti i giocatori con i quali ho condiviso questa avventura e tutte le persone che lavorano con grande professionalità e dedizione ogni giorno all’interno del Pescara Calcio. Infine voglio ringraziare il presidente Sebastiani per avermi dato la possibilità di iniziare una nuova carriera, quella di allenatore, ma soprattutto per avermi regalato la gioia immensa di guidare la mia squadra del cuore”.

Con affetto Max Oddo

Comunicato ufficiale Lazio: le condizioni di Marchetti

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Marchetti si è recato nel pomeriggio a fare dei controlli al ginocchio destro alla Paideia. In serata è uscito il comunicato della società in merito alle sue condizioni.

IL COMUNICATO UFFICIALE

L’estremo difensore biancoceleste ha svolto questo pomeriggio gli esami strumentali in clinica Paideia dopo il trauma distorsivo al ginocchio destro rimediato durante il riscaldamento della gara contro il Milan. La visita con il responsabile sanitario Rodia è durata circa 20 minuti, ed è stato il secondo accertamento dopo quello svolto ieri sera. Lo staff medico attraverso un comunicato rende noto che il calciatore Federico Marchetti ha riportato, durante la fase di riscaldamento della partita di ieri, una distorsione a carico del ginocchio destro. Gli esami strumentali e clinici a cui è stato sottoposto hanno escluso la presenza di rilevanti lesioni menisco-legamentose. Il calciatore ha già iniziato le cure specifiche e l’evoluzione del quadro clinico sarà monitorato quotidianamente. La ripresa dell’attività è prevista in circa 10 giorni.

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OTTAVI CHAMPIONS LEAGUE: i risultati delle prime gare di andata

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Il Paris Saint Germain annichilisce i blaugrana, praticamente fuori dalla Uefa Champions League. Il Benfica di misura supera in casa il Borussia Dortmund.

PSG-BARCELLONA 4-0 (2-0)

La gara degli ottavi di Champions League tra Psg e blaugrana termina con un risultato inatteso. Il Psg aggredisce i catalani sin dal primo minuto. Su calcio piazzato la squadra parigina si porta in vantaggio con Di Maria dopo altre due occasioni da rete. Il Barcellona sembra tramortito e subisce il raddoppio con Draxler con un diagonale potente e preciso. Il primo tempo finisce 2-0 per i padroni di casa. Nella ripresa il copione della partita non cambia. Barcellona irriconoscibile che subisce altre due reti: prima Di Maria e poi Cavani che mette il sigillo ad una partita perfetta. Tifosi parigini in festa per il risultato che ha il sapore dell’impresa.

BENFICA-BORUSSIA DORTMUND 1-0

Partita bloccata al Da Lux di Benfica con i padroni di casa che giocano di rimessa e colpiscono in una delle poche occasioni create con Mitroglou. I tedeschi invece sbagliano l’impossibile, compreso un rigore con Aubameyang, irriconoscibile e sostituito a mezz’ora dalla fine. Decisive anche le parate del brasiliano Ederson, che permettono al Benfica di portare a casa il risultato ideale in vista del ritorno in Germania.

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Montella: bestia nera della Lazio invece con la Roma…

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Le squadre allenate dal tecnico del Milan sono un vero e proprio tabù per la Lazio. Tutt’altra storia con la Roma con la quale Montella raccoglie pochi punti.

I PRECEDENTI DELLA LAZIO CON LE SQUADRE DI MONTELLA

Vincenzo Montella finora ha allenato in Serie A  5 squadre: Roma, Catania, Fiorentina, Sampdoria e Milan. Riportiamo di seguito i precedenti di queste compagini con la Lazio.

13 Marzo 2011                       26 Ottobre 2011                           18 Marzo 2012                       28 Ottobre 2012

Roma-Lazio 2-0             Lazio-Catania 1-1                   Catania-Lazio 1-0            Fiorentina-Lazio 2-0

 

10 Marzo 2013                       6 Ottobre 2013                            2 Marzo 2014                           19 Ottobre 2014

Lazio-Fiorentina 0-2      Lazio-Fiorentina 0-0        Fiorentina-Lazio 0-1           Fiorentina-Lazio 0-2

 

9 Marzo 2015                           14 Dicembre 2015                    24 Aprile 2016

Lazio-Fiorentina 4-0        Lazio-Sampdoria 1-1        Sampdoria-Lazio 2-1

A questi risultati si aggiungono le gare di quest’anno con il Milan. Per la Lazio solo un punto rimediato in due gare. Il bilancio è quindi negativo: 6 sconfitte, 4 pareggi e 3 vittorie.

Con la Roma il trend è nettamente diverso. Le squadre di Montella hanno racimolato soltanto tre punti (per effetto di due pareggi tra Catania e Roma e uno tra Fiorentina e Roma) e ben 7 sconfitte. Possiamo dire che l’aeroplanino non ha perso il vizio di patteggiare per la sua ex squadra: gli converrebbe togliere dal calendario le sfide con la squadra giallorossa.

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Esonero Oddo: i nomi dei papabili sostituti per la panchina del Pescara

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Al vaglio della società alcuni nomi dei possibili sostituti del tecnico Oddo oggi esonerato.

PAPABILI SOSTITUTI

Esonerato Massimo Oddo, il club abruzzese cerca il nuovo tecnico per la panchina. Si va verso la soluzione interna con Ruscitti insieme ad un’altra guida in possesso di patentino (di cui l’eventuale successore di Oddo non è ancora in possesso). Anche Fabio Liverani è tra i possibili sostituti. Lo stesso Liverani ha parlato ai microfoni di Tuttomercatoweb.com: “Sinceramente non me l’aspettavo. Avevo letto che domenica aveva presentato le dimissioni e la società gliele aveva respinte. Si tratta di un fulmine a ciel sereno nonostante i risultati”. E sulla possibilità di allenare il Pescara ha detto che: “Fa molto piacere perché si tratta di una piazza dove si può lavorare serenamente e fare calcio nel migliore dei modi”.

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Farris: “Il Milan con il tridente voleva allungare la nostra difesa ma…”

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Il pareggio con il Milan ha lasciato tutto l’ambiente con l’amaro in bocca. Farris commenta la gara dei ragazzi di Simone Inzaghi.

L’OPINIONE DEL VICE FARRIS

Intervenuto ai microfoni di LazioStyleChannel Massimiliano Farris commenta così l’atteggiamento dei rossoneri: “ll Milan si è presentato all’Olimpico senza Bacca né Lapadula ma con Ocampos, Deulofeu e Suso in avanti: era una scelta che non ci aspettavamo all’inizio della settimana ma poi, con il proseguire delle giornate, da Milano arrivavano sempre maggiori conferme in merito. Probabilmente Montella ha optato per questo schieramento con l’intenzione di allungare la nostra difesa puntando sulla velocità del suo tridente, cosa però che non ha funzionato per tutta la partita”. Sulla partita si è così espresso: “In fase di non possesso, i rossoneri raddoppiavano sempre sui nostri esterni, sia con Poli che con Locatelli. Dopo appena tre minuti, erano già chiare le intenzioni del Milan. L’obiettivo era farci uscire per poi ripartire tentando di sfruttare la corsa dei tre davanti. C’è stata un’ottima lettura da parte del nostro pacchetto arretrato”. E poi ancora: “I movimenti dei rossoneri erano simili su entrambe le corsie. A destra Suso si accentrava con l’intento di creare lo spazio per le discese di Abate. A sinistra i continui interscambi tra Ocampos e Deulofeu sono stati ben arginati da Basta e Felipe Anderson. Questi ultimi sono anche ripartiti con buona continuità”.

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Dimissioni irrevocabili di Berdini: “La priorità non può essere lo stadio della Roma”

Paolo Berdini si è dimesso in modo irrevocabile dall’incarico di assessore all’Urbanistica di Roma. A comunicarlo è stato lo stesso Berdini in una nota.

LA NOTA DI BERDINI

L’assessore Berdini lascia il Campidoglio non prima di riservare un’ultima stoccata alla Sindaca Raggi. Così si è espresso: «Mentre le periferie sprofondano in degrado senza fine e aumenta l’emergenza abitativa, l’unica preoccupazione sembra essere lo stadio della Roma. Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche, invece si continua sulla strada dell’urbanistica contrattata, che come è noto, ha provocato immensi danni a Roma». E poi prosegue: «Era mia intenzione servire la città mettendo a disposizione competenze e idee. Prendo atto che sono venute a mancare le condizioni per poter proseguire il mio lavoro».

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Caso Cucchi: i nomi dei carabinieri indagati per omicidio

Nel nuovo processo per la morte di Stefano Cucchi a 3 carabinieri è contestato di aver provocato la morte di Stefano «con schiaffi, calci e pugni».

I NOMI DEI CARABINIERI INDAGATI PER OMICIDIO

A distanza di otto anni dalla sua morte è più vicina la verità sulla fine di Stefano Cucchi, picchiato e ucciso il 22 ottobre 2009 da tre servitori dello stato. I carabinieri coinvolti sono gli stessi che lo arrestarono quel giorno nel parco degli acquedotti di Roma: Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro, Francesco Tedesco (che rispondono di omicidio preterintenzionale), Roberto Mandolini e Vincenzo Nicolardi (che rispondono di calunnia). Per tutti gli indagati il pm Giovanni Musarò, dopo aver chiuso l’inchiesta bis, ha chiesto il rinvio a giudizio. Ai tre militari dell’Arma è contestato di aver provocato la morte di Stefano «con schiaffi, calci e pugni», provocando con «una rovinosa caduta con impatto al suolo della regione sacrale» lesioni guaribili in almeno 180 giorni e in parte esiti permanenti, che poi hanno portato alla morte di Cucchi. La giustizia sta facendo il suo corso: i responsabili dovranno pagare per questa morte ancora senza responsabili.

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Ormai nemmeno il derby tira più. Biglietti omaggio se compri la maglia

Stiamo alla frutta. Anzi al caffè. La notizia è uscita ieri nel tardo pomeriggio sul sito internet della compagine biancoceleste. La Lazio regalerà un biglietto di distinti per il derby di andata di Coppa Italia. Questo, però, a fronte di una maglia acquistata in uno dei suoi official point. Questa iniziativa è però riservata solo ai primi cinquecento “tifosi” che si recheranno nei punti vendita adibiti.

Un’iniziativa triste se ci confrontiamo con la storia. Infatti mai nel recente passato della stracittadina romana, si era fatto ricorso a una strategia così aggressiva per (ri)portare i tifosi della Lazio allo stadio.

Alla faccia del “calcio sport più popolare”

Spesso si usa dire che in Italia il Calcio sia lo sport più popolare. Ma la tendenza del management è quella della spettacolarizzazione, sulla base del modello americano. Ma noi siamo europei e abbiamo altre esigenze e culture sportive. Infatti sborsare ottantacinque “euri” per avere il biglietto omaggio, oltre a screditare il brand Lazio, impoverisce ancor di più il tifoso. Come idea non è male nel senso più ampio del discorso, ma il tifoso non si compra con queste proposte da porta a porta. Il tifoso si nutre di passione e rispetto. Non è una spugna da spremere in nome del Dio Denaro.

Il tifoso laziale pagherebbe ottanta euro per rimuovere le barriere. Per togliere i cartelli pubblicitari intorno al campo che non ti fanno vedere la linea che lo delimita (roba da ricorso Codacons). Per creare delle navette e per vedere meno calcio in TV. A pensarci bene, a questo punto un tifoso medio può anche acquistare soltanto il biglietto – che di per sé è già “carissimo” a trenta euro, risparmiandosi “mezza piotta” per una maglia che tanto il prossimo anno già sarà vecchia. Il discorso non fa una piega. Questa idea di ripulire le giacenze di magazzino come incentivo per fomentare il tifoso a tornare allo stadio è una strategia davvero da ultima spiaggia. Rispettabilissima ma che evidenzia il fatto che nemmeno il derby tira più. Va sempre peggio… La sparuta minoranza è diventata la stragrande maggioranza. Manca l’entusiasmo, non i risultati. Manca la fede. Illuminala…

Cucchi cuore laziale: “Vi racconto com’è nato il mio amore per la Lazio”

Dopo 38 anni, Riccardo Cucchi ha appeso il microfono al chiodo e domenica scorsa Inter Empoli è stata la sua ultima radiocronaca a Tutto il calcio minuto per minuto. Ha quindi svelato di essere sempre stato un tifoso laziale.

Cucchi a Radiosei ha raccontato la sua lazialità: “Tifo Lazio da quando sono piccolissimo. Papà mi portava allo stadio, pur essendo tifoso del Torino, da quel momento è nato un vero e proprio amore. Mi batteva sempre forte il cuore e ho vissuto i momenti più belli. A fine anni 60 era una Lazio che ci faceva soffrire molto, oscillando tra serie A e B. Anche io da giovane andavo in trasferta in giro per l’Italia, ero abbonato poi in Curva Nord. Era un altro calcio: addirittura nel derby le tifoserie erano mescolate tra loro, c’era più romanticismo. Ho vissuto bei momenti da tifoso, era tutto molto bello”.

Lo scudetto del 2000: “La passione per la radio nasce in contemporanea. Quando ho iniziato a mangiare calcio, mi chiudevo la domenica nella mia stanzetta per ascoltare le grandi voci come Ciotti, Ameri e Provenzali. Mi sono appassionato della radio e ho sognato di fare questo mestiere. Tra l’altro il 12 maggio del 1974 ero in Curva a vedere Lazio-Foggia con il transistor incollato all’orecchio. Quando Ameri gridò ‘La Lazio è Campione d’Italia’ ho sognato un giorno di farlo anche io. Immaginate allora il mio stato d’animo quel giorno del 2000. È stata una serie di circostanze fortunate per me, non potevo immaginare la dinamica di quella domenica. Ricordo anche il primo derby di Di Canio, quando non sono riuscito a commentare la rete del vantaggio perché festeggiato con abbracci troppo calorosi nella mia cabina”.

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