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CALCIOMERCATO – La Juve rinuncia a Keita. Ecco perché

Che la rottura tra Keita e la Lazio non sembra sanarsi neanche dopo il buon inizio di campionato è ormai un fatto consolidato. Le trattative con il club biancoceleste e il giocatore non hanno ancora portato a nulla di concreto ed inoltre sono molte le squadre, italiane e non, che vorrebbero il senegalese in rosa. In pole position c’è la Juve che, superando  il Milan ma soprattutto l’Inter del neo-allenatore Pioli, ormai da giorni è in contatto con Lotito. Il presidente laziale è disposto a cederlo solo in cambio del cartellino di Pjaca ma oggi il Corriere dello Sport riporta un secco no, apparentemente definitivo, della società di Torino. Il giocatore croato pur non avendo trovato ancora spazio tra la folta schiera di attaccanti stellati che ha a disposizione la Juventus, rientra ancora nei piani di Allegri che lo colloca al centro del progetto e crede molto in lui tanto da aver pronosticato che sarà la rivelazione del 2017. Quindi, ad oggi il futuro di Keita difficilmente sarà bianconero.

Ledesma: “La Lazio mi manca!”. Poi dice la sua su Inzaghi, Keita e de Vrij

L’ex regista biancoceleste Cristian Daniel Ledesma su Radiosei ha affrontato diverse tematiche, partendo dal colpo di stato in Turchia del 15 luglio scorso: “Il giorno prima giorno giocammo un’amichevole contro il Fenerbahce. Ce la siamo scampata di poco, quando siamo tornati in Grecia abbiamo visto la notizia ai tg. E’ stato impressionante. Avevamo notato che c’era qualcosa di strano perché lo stadio del Fenerbahce era semi vuoto quel giorno, forse c’era già qualcosa nell’aria”.

Sul derby di Atene, Olympiakos Panathinaikos: “Non c’erano i nostri tifosi perché la trasferta era vietata. Non c’era gioco, loro hanno fatto un po’ meglio di noi e hanno vinto. Qui mi ha dato più l’idea di una lotta che di una partita, a Roma invece il derby è partita vera. Non siamo arrivati a questa partita nella forma migliore, mancava il nostro capitano e anche io non stavo tanto bene”. Sul tecnico Stramaccioni e sul suo vice Muzzi: “Il mister è simpatico e molto preparato. Roberto Muzzi è laziale, con me si è trovato benissimo”. 

Sulla Lazio: “L’ho vista contro il Napoli, è stata una bella partita. E’ stata gioca bene, con pazienza e compattezza. Loro sono molto forti in avanti anche senza la punta centrale”. Tornando con la mente a quella storica vittoria al San Paolo del 31 maggio 2015: “Dopo l’espulsione di Ghoulam hanno perso quel vantaggio mentale che avevano acquisito. Se ripenso a quella notte mi vien voglia di rimettere la maglia della Lazio. Nei mesi scorsi ripensavo a quella partita e me ne ero fatto una ragione, ma col passare dei mesi, più ripenso alla partita, a Formello, alla gente che ci lavora e più mi manca la Lazio”. Chi senti ancora della Lazio? “Ogni tanto Muslera, con lui abbiamo passato tanto momenti belli, eravamo pure compagni di stanza. L’ho rivisto alla partita della pace e siamo stati tutta la serata insieme”. Sul futuro: “Ho 2 anni di contratto col Panathinaikos, dopo vorrei continuare a giocare. Quando smetterò vorrei prendere il patentino e allenare i bambini”. Su Peruzzi e Inzaghi: “Sono contento per Angelo. Simone come allenatore non lo conosco, ma come persona si fa volere bene da tutti. Quello sicuramente conta. Sono contento che la Lazio stia andando bene e spero continui così”. Su Keita: “Credo sia cresciuto, mi ha sorpreso il comportamento di questa estate perché con noi era cresciuto tanto. Ora sta dimostrando sul campo il suo valore”. Su de Vrij: “La passata stagione ci è mancato tanto, ma fortunatamente quest’anno è stato sostituito adeguatamente”.

CALCIOMERCATO – Cerci-Lazio, la stampa iberica e l’agente spiegano come stanno davvero le cose

L’infortunio è alle spalle, la Spagna ancora no. E potrebbe non esserlo mai. Alessio Cerci non attendeva altro che il mercato di gennaio per sedersi ad un tavolo e provare a strappare un ritorno in Italia, e invece oggi i principali quotidiani sportivi iberici hanno inferto un colpo durissimo, forse mortale, al suo sogno. Secondo le loro rivelazioni, infatti, l’ex Torino potrebbe restare all’Atletico per sostituire l’infortunato Augusto Fernandez. I “Colchoneros” infatti hanno il mercato in entrata bloccato dalla Fifa per le prossime due sessioni e dunque non possono sostituire il giocatore che rimarrà fuori diverso tempo, per cui Simeone potrebbe dare una nuova opportunità a Cerci. Una brutta notizia per Lotito che già pregustava di arrivare all’ex giallorosso sulla base di un prestito con diritto di riscatto fissato a 4 milioni.

Un’ipotesi smentita anche dallo stesso agente dell’esterno, Pastorello: “Al momento la Lazio non me lo ha più richiesto, ma non credo che Alessio possa rientrare nei piani per come stanno andando bene gli esterni“. Cerci-Lazio, una storia che sembra chiusa ancor prima di cominciare.

Recupero de Vrij, ecco quando l’olandese rientrerà in gruppo

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La tac a cui si è sottoposto ieri mattina in Paideia avrebbe dato risultati confortanti, la frattura al quinto metatarso del piede destro non dà più problemi significativi. Stefan de Vrij deve giocare il derby, questo l’obiettivo della Lazio – scrive Il Corriere dello Sport – motivo per cui l’olandese non rientrerà in gruppo prima della prossima settimana saltando il match interno col Genoa di domenica prossima. Da martedì l’ex Feyenoord si muoverà con Biglia&Co, preparando al meglio la trasferta di Palermo del 27 novembre. Per agevolare il movimento e proteggere l’arto infortunato, il numero 3 userà un plantare appositamente realizzato per favorire l’appoggio del piede destro limitando i rischi al massimo. De Vrij in questa stagione nella linea a quattro ha giocato solo a Verona segnando l’1-1 col Chievo; con Bastos invece, oltre al primo tempo col Milan (l’angolano è uscito per infortunio, ndr), ha disputato le gare con Juve, Chievo e Pescara. Passando alla media punti per gara, scrive ancora Piazza Indipendenza , con il centrale la Lazio ne porta a casa due, senza la media si abbassa 1,3; passando alle reti incassate, il gap è pari a 21: 62 marcature senza il nazionale oranje, 41 con lui in campo.

L’ex Delgado: “Ero il pupillo di Mancini, che emozione l’arrivo alla Lazio e l’esordio in A”. Poi su Lotito…

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Chissà quanti tra i tifosi biancocelesti se lo ricordano. Si chiama Alfonso Roberto Delgado, attaccante e che ha esordito in Serie A nella Lazio di Roberto Mancini. Spagnolo di Tenerife, ma italiano di adozione, in un’intervista a ‘Gianlucadimarzio.com’, ha ripercorso la propria carriera, dall’attuale esperienza con l’Albalonga, in Serie D (“Stiamo volando, abbiamo una grande squadra costruita per far bene. Vogliamo la Promozione! A 30 anni voglio togliermi un’altra bella soddisfazione“) agli inizi con l’aquila sul petto: “Ho giocato quasi tutte le partite della Coppa Italia vinta nel 2004. A casa conservo ancora la medaglia, me la tengo stretta. Ero il pupillo di Mancini, mi ha fatto esordire in A a 17 anni. Giocavo in Primavera, segnai due gol alla prima squadra e mi disse che sarei salito con loro, perché secondo lui ero pronto per la Serie A. Totalizzai 5 presenze (nella stagione 2003/04 ndr), poi l’anno successivo se ne andò all’Inter e non riuscii a seguirlo. Peccato“.

Poi arrivò Lotito: “Mi mancavano due anni alla fine del contratto, visto che con Cragnotti avevo firmato per cinque anni. Ero quello che guadagnava meno, ma Lotito mi disse che avrei dovuto ridurmi ulteriormente l’ingaggio. Io rifiutai e il rapporto si incrinò, tanto che venni messo fuori rosa. Avevo anche delle offerte, ma la Lazio le respinse. A quel punto andai a Potenza, poi giocai tre anni e mezzo all’estero tra Cluj e Vaslui. Sono state esperienze stupende, che rifarei. Ho giocato in Europa League, ho vinto la Coppa di Romania, poi, dopo la nascita del mio secondo figlio, ho capito che era meglio tornare a casa“. A proposito di figli, il classe ’86 rivela un sogno nel cassetto: “Ora ho due bambini, Lorenzo e Leonardo (3 e 5 anni). Mi piacerebbe che almeno uno dei due seguisse le mie orme e diventasse calciatore. Altrimenti sono guai. Il ricordo più bello resta però l’esordio in Serie A contro il Siena. Incredibile, emozionante, unico. Poi giocai all’Olimpico contro l’Inter, davanti ad 80mila persone, e feci un assist ad Albertini, magnifico. Come compagni di squadra avevo Giannichedda, Claudio Lopez, Fiore, Couto, Simone Inzaghi oggi allenatore, che mi dava molti consigli. Anche Corradi, un professionista serio. Infine Cesar, fortissimo, come Mihajlovic. Stam? Mamma mia, con lui non la prendevi mai. Dico mai eh, un muro. Mi ha impressionato“. Un approdo nella Capitale giunto davvero in tenera età: “Avevo 8 anni, la Lazio giocava in Coppa Uefa contro il Tenerife, mentre io avevo un torneo con la mia squadra. Un dirigente mi vide, disse che ero bravo e mi portò in Italia. Dopo 15 giorni di prova entrai alla Lazio. Sono stati dei momenti fantastici, davvero. Allora sono cresciuto sia sul lato umano che calcistico. Era un bel gruppo, poi, appena arrivato, mi facevano un sacco di scherzi, visto che ero il più piccolo. Alcuni di loro li sento ancora, d’estate facciamo qualche partita a calciotto. Con Angeletti (ex Lazio Primavera, terzino classe ’86 ndr) giochiamo insieme all’Albalonga. Con Mancini invece anni fa ci siamo incrociati, si ricordava ancora di me”.

CALCIOMERCATO – Djordjevic, non solo Francia: anche la Spagna tra le possibili mete future

Ciro Immobile è un vero e proprio muro davanti a Filip Djordjevic. L’attaccante serbo si ritrova chiuso lì davanti nelle gerarchie di Inzaghi a causa della maggiore prolificità del collega napoletano e per questo su di lui ormai da tempo sono particolarmente insistenti le voci di mercato. Non è un mistero che l’ex Nantes sia stimato in Francia, in particolare da Lione e Marsiglia, da qualche settimana sulle sue tracce. A queste due pretendenti però se ne sarebbe aggiunta nelle ultime ore una terza.

In Spagna riportano come anche il Valencia sia fortemente interessato. La squadra allenata da Prandelli avrebbe infatti messo nel mirino l’attaccante della Lazio già in vista di gennaio per rinforzare il proprio reparto avanzato, orfano dalla scorsa estate di Alcacer. Solo una voce per il momento, vedremo nelle prossime settimane se si trasformerà in qualcosa di più concreto.

Le parole che non ti aspetti: senti che dice Ballardini sulla Lazio!

Vecchia conoscenza laziale, Davide Ballardini ha parlato del campionato in una lunga intervista a tuttomercatoweb, facendo i complimenti alla sua ex squadra: “La Juve? Non che mi abbia impressionato per il gioco, ma è talmente forte nella rosa e nella società che nel nostro campionato fa la differenza. Oggi il Napoli, nel guardarlo, dà più emozioni. Bene anche la Roma. Vedo indietro sul piano del gioco il Milan, anche se sta facendo bene. E l’Inter si riprenderà. Da sottolineare che la Lazio sta facendo davvero bene”.

Pinelli (Mediaset) spiazza tutti su de Vrij: “Rientra con la Roma? In realtà…”

Giornalista di Mediaset e noto tifoso laziale, chi meglio di Pietro Pinelli per analizzare la situazione in casa Lazio? “De Vrij credo sia già a disposizione di Inzaghi – ha affermato il giornalista a radiosei -, la difesa della Lazio sta andando bene quindi non c’è bisogno di accelerare. Secondo me tornerà tra i convocati contro il Genoa e contro il Palermo giocherà qualche minuto. Wallace sta facendo bene e Hoedt è cresciuto molto, ora dovrebbe rientrare anche Bastos quindi dovremmo essere coperti contro il Genoa.

Non manca lo sfottò alla Roma: “Vivere da bordo campo il derby del 26 maggio sarebbe stato storico ma posso dire di aver vissuto i due 7-1 della Roma, sia a Manchester che all’Olimpico oltre al preliminare di Champions contro il Porto. Szczęsny di alcune decisioni arbitrali nel primo tempo, poi nel secondo c’era Casillas, devo dire che è stata una bella esperienza”.

Primo grande traguardo da CT per Baronio: l’Under 19 vola agli Europei

Il pareggio tra Italia e Svizzera significa per gli Azzurrini il primo posto nel girone di qualificazione e il passaggio alla Fase Elite del Campionato Europeo Under 19. Finisce 1-1 l’ultimo incontro del Gruppo 7 e tanto bastava ai ragazzi dell’ex centrocampista della Lazio, Roberto Baronio, per ottenere da questa trasferta in Armenia il risultato ottimale. Per gli elvetici il pari significa l’estromissione dal cammino verso gli Europei, dopo essere stati scavalcati al secondo posto dall’Ungheria, vittoriosa per 4-0 contro i padroni di casa dell’Armenia.

La partita comincia bene per gli Azzurrini, che dopo poco più di un quarto d’ora realizzano il vantaggio: al 16’ Scalera crossa da destra al centro dell’area per l’accorrente Gabbia che, in bella elevazione, realizza di testa il gol del vantaggio Azzurro. La reazione elvetica non si fa aspettare e al 38’ Guillemenot pareggia i conti dopo che un errato disimpegno della difesa azzurra lo mette a tu per tu con Del Favero. Il risultato non cambia fino alla fine del primo tempo, nonostante il rischio corso al 46’, quando gli svizzeri colgono una traversa con Schmid. Nella ripresa, la squadra Azzurra soffre il pressing avversario, ma tiene bene il campo e non subisce pericoli di particolare rilevanza. Al 90’ è l’Italia che ha l’occasione giusta per raddoppiare con il subentrato Frattesi che, davanti al portiere, non riesce a metterla dentro.

Raggiante Baronio, non solo per il risultato raggiunto: “Oggi i ragazzi hanno giocato la più bella partita delle tre disputate in queste qualificazioni: debbo fare loro i complimenti per come si sono comportati, per l’attenzione tattica prestata nel corso di tutto il match. Ho visto un gruppo consapevole delle proprie capacità, che ha giocato la partita esprimendo bel gioco e grande personalità. Un segnale di crescita costante che si è concretizzato col primo posto nel girone, cosa non semplice da ottenere”.

La squadra oggi farà rientro in Italia e bisognerà aspettare il sorteggio che si terrà il 13 dicembre a Nyon per sapere quali saranno le prossime avversarie dell’Under 19 nella Fase Elitedell’Europeo.

Italia-Svizzera 1-1

ITALIA (4-4-2): Del Favero; Scalera, Vogliacco (46’ Pellegrini), Marchizza, LlamasAcuna; Frattesi, Gabbia, Locatelli (C), Adjapong (92’ Mattioli); Cutrone (74’ Melegoni), Pinamonti. A disp. Plizzari (P), Pierini, Bordin, Tumminello. All. Baronio.
SVIZZERA (4-3-3): Köhn; Rüegg, Bamert (C), Zesiger (46’ Cümart), Antoniazzi (86’ Qela); Hammerich (70’ Domgjoni), Bajrami, Schmid; Zeqiri, Guillemenot, Adler Da Silva. A disp. Castanheira (P), Seydoux, Ramadani, Muheim. All. Castella.
Arbitro: AndrisTreimanis (Lettonia). Asistenti: AleksejsSpasjonnikovs (Lettonia) e Erik Arevshatyan (Armenia); IV Uomo: ArmanAlaberkyan (Armenia).
Marcatori: 16′ Gabbia, 38′ Guillemenot
Note: ammoniti 8′ Vogliacco, 44′ Zesiger, 66’ Schmid, 69’ Marchizza, 85’ Cumart

ITALIA GERMANIA – Parolo: “Meritavamo la vittoria. Stiamo diventando grandi”

Dopo il bel pareggio contro la Germania, Marco Parolo ha detto la sua ai microfoni di Rai Sport: “Oggi contava la prestazione, l’importante è l’interpretazione della gara. Abbiamo avuto le nostre occasioni, siamo stati bravi a gestirla. Meritavamo la vittoria, sarebbe stato bello. Stiamo crescendo, abbiamo tanti giovani, noi dobbiamo aiutarli. Se riusciamo a lottare e a correre da squadra possiamo battere chiunque, il calcio di oggi è pressing e organizzazione, sarebbe stato bellissimo batterli. Ci stiamo continuando a conoscere, stiamo continuando a essere aggressivi e stiamo diventando grandi. Il giovane che mi sta interessando? Belotti è un attaccante moderno, complimenti a lui e a chi lo sta facendo crescere. Il futuro dell’Italia sono i giovani, dobbiamo aiutarli a crescere”.

ITALIA GERMANIA – Ventura: “Bella prova. Il risultato ci sta stretto”

Dopo lo 0 a 0 contro la Germania, mister Ventura è soddisfatto e non lo nasconde, anche se il pareggio gli va stretto: Abbiamo fatto una buona partitariporta il sito vivoazzurro.it –  e abbiamo concesso obiettivamente poco questa sera ai nostri avversari.  E’ vero che a loro mancava loro qualche giocatore, del resto mancava anche a noi, ma la Germania è la squadra campione del mondo e noi non abbiamo concesso quasi niente. Una  parata di Buffon, ma nel secondo tempo niente. E noi, al di là del palo, abbiamo avuto anche 4-5 situazioni di superiorità numerica che potevamo sfruttare meglio. Forse il risultato ci va stretto, ma è questo e dobbiamo accettarlo”.

Il cittì fa i complimenti alla squadra: “E’ stato positivo l’approccio, il comportamento, la lettura delle situazioni. Abbiamo giocato in Israele col 3-5-2, in Liechtenstein con il 4-2-4, oggi con il 3-4-3 con allenamenti di due giorni. Complimenti a questa squadra che ha iniziato un percorso; c’è tanto da fare, ma il futuro è molto più roseo di quanto si possa pensare”.

 Non è ancora il momento, però, di pensare alla Spagna. “Prima di tutto c’è l’Albania, la prossima partita, che è una sfida importante. Sono sempre stato soddisfatto di questa squadra, dalla prima amichevole a oggi non cancellerei neanche il primo tempo con la Spagna, che ci ha insegnato tanto, ma il quarto d’ora con la Macedonia, dove abbiamo perso identità. A parte quello, tutte le altre partite abbiamo fatto bene:  sono soddisfatto io e più di me devono essere soddisfatti i giocatori,  che hanno iniziato un bel percorso”.

Processo Lukaku: arrivata la sentenza

Buone notizie dal Belgio per il terzino biancoceleste Jordan Lukaku. Dopo mesi di indagini e richieste di presentazione davanti al giudice è arrivata oggi per il giocatore la sentenza di assoluzione da parte del tribunale che lo ha sollevato dall’accusa di eccesso di velocità. Limite superato mentre si trovava alla guida della sua auto sulla strada tra Erpe-Mere e Wettern. Il giocatore, invece, ha sempre dichiarato di trovarsi in quel preciso momento sul campo d’allenamento dell’Ostenda ed a quanto pare ha avuto ragione.

 

ITALIA GERMANIA – Nuovo record per Gigi Buffon

Scendendo in campo contro la Germania nell’amichevole disputata dagli azzurri allo stadio San Siro di Milano il portiere della Nazionale Italiana Gianluigi Buffon ha eguagliato il record europeo di 167 presenze stabilito dallo spagnolo Iker Casillas. I due portieri sono i giocatori europei con il maggior numero di presenze con la propria nazionale. Il loro obiettivo è raggiungere l’egiziano Ahmed Hassan detentore del record mondiale con 184 presenze.

 

La particolare proposta del M5S per eliminare le barriere all’Olimpico

Arriva per bocca del presidente della Commissione Sport del comune di Roma, Angelo Diario, la proposta presentata dal Movimento 5 Stelle per tentare di risolvere il problema delle barriere divisorie nelle curve dello stadio Olimpico di Roma: “Speriamo che, magari fra sei mesi, si possa provare a considerare le nostre proposte di alleggerimento. Una di queste potrebbe essere quella di mettere dei nastri colorati al posto delle barriere.

 

Giordano: “Lazio avvantaggiata dalla sosta. Biglia? Deve giocare!”

Bruno Giordano commenta così Lazio Genoa che si giocherà dopo la sosta: Potrebbe essere un vantaggio per la Lazio perché al contrario di altre squadre non ha neanche l’impegno europee, ma non sono queste le cose che fanno la differenza in un campionato”. Poi su Biglia, Giordano ha commentato a Radiosei: “Non so se Inzaghi faccia riposare Biglia dopo gli impegni con l’Argentina. Se fossi io il tecnico della Lazio non lo farei. Se Inzaghi l’ha rischiato con il Napoli non vedo perché debba farlo oggi che ha recuperato la condizione. Forse era meglio non farlo giocare al San Paolo, ma adesso è giusto farlo giocare e fargli mettere nelle gambe più minuti possibili”.

Italia Germania 0-0: il palo di Belotti impedisce la vendetta degli azzurri

A San Siro si affrontano le big del calcio mondiale ma i protagonisti sembra rendersene conto soltanto nel finale quando gli azzurri potrebbero vincere la partita e vendicare la partita di questa estate ad Euro 2016. Invece l’amichevole che può dispiegare otto Mondiali sul prato finisce 0-0: equilibrio, un palo di Belottitanta voglia di non farsi male e di non perdere una partita contro un avversario prestigioso.

PRIMO TEMPO SPENTO — Di occasioni vere, fino all’intervallo, neanche l’ombra. L’Italia tiene testa alla corazzata tedesca. C’è un tiro impreciso di Immobile, imbeccato da De Rossi e un bel salvataggio di Zappacosta su conclusione a botta sicura di Müller. La Germania vuole dimostrare a se stessa che anche le seconde linee della rosa possono imporre i ritmi a San Siro, ma non affonda, limitandosi a fraseggiare sulla trequarti per tentare il filtrante di tanto in tanto. E l’Italia vorrebbe ripartire più spesso di quanto riesca a fare, nonostante la coppia d’oro Belotti-Immobile venga a prendersi il pallone anche a centrocampo.
SECONDO TEMPO PIU’ VIVACE — La ripresa si apre con Donnarumma, beniamino di casa, al posto di Buffon in porta. Dentro anche Astori per Romagnoli. Dall’altra parte Tah per Hummels, perché il Bayern ha il Borussia Dortmund all’orizzonte e Mats va preservato. La prima fiammata è al 10’: Belotti sguscia tra Mustafi e Tah, va giù in area ma non c’è rigore. La moviola in campo, sperimentata anche in questa gara, suggerisce a Soares Dias di non fischiare. Brivido anche dall’altra parte: Volland, subentrato a Müller, tocca in rete ma è in fuorigioco.
Le migliori chance azzurre coincidono con l’ingresso in campo di Bernardeschi, che si ritrova sul piede un pallone da scaraventare in rete a cento all’ora, invece di consegnarlo al tuffo di Leno. Niente da fare. Prima della fine, ne arriva una ancora più chiara per Belotti, che salta Mustafi in area: diagonale sul palo e l’urlo del Meazza si strozza sul più bello. E per poco Mustafi non si rifà, beffandoci di testa nel recupero. Al fischio finale, San Siro applaude gli azzurri: missione compiuta per Ventura, almeno da questo punto di vista. Ci si rivede a marzo, con l’Albania di De Biasi a contenderci punti mondiali e l’Olanda ad attenderci ad Amsterdam per un altro test di crescita. Sarà primavera, magari l’Italia sboccerà del tutto.
I LAZIALI – Immobile (insieme al partner Belotti) si conferma trascinatore di quest’Italia: l’attaccante biancoceleste resta in campo praticamente per tutta la partita, visto che Ventura lo richiama soltanto all’88’. Novanta minuti invece per Marco Parolo, a centrocampo è una colonna troppo importante. Da rinviare, invece, il debutto in azzurro di Danilo Cataldi, in panchina per tutto il corso della gara.

TABELLINO ITALIA GERMANIA 0-0

ITALIA-GERMANIA 0-0 
ITALIA (3-4-3): Buffon (dal 1’ s.t. Donnarumma); Rugani, Bonucci, Romagnoli (dal 1’ s.t. Astori); Zappacosta, De Rossi, Parolo, Darmian; Eder (dal 23’ s.t. Bernardeschi), Belotti (dal 43’ s.t. Sansone), Immobile (dal 44’ s.t. Zaza). (Perin, De Sciglio, Antonelli, Izzo, Cataldi, Gagliardini, Bonaventura, Verratti, Candreva, Insigne, Lapadula, Pavoletti). All.: Ventura.
GERMANIA (3-4-2-1): Leno; Höwedes, Mustafi, Hummels (dal 1’ s.t. Tah); Kimmich, Weigl (dal 25’ s.t. Götze), Rudy, Gerhardt; Goretzka (dal 15’ s.t. Gnabry), Gundogan; Müller (dal 15’ Volland). (Ter Stegen, Hector, Henrichs, Meyer, Gomez). All.: Löw.
ARBITRO: Soares Dias (Por).
NOTE: Spettatori 48.700, incasso 685mila euro. Ammonito Tah per gioco scorretto. Recupero: 0’ p.t., 3’ s.t..

Gregucci entusiasta di questa Lazio: “E’ la quarta forza della serie A”

Intervistato dalla redazione di TuttoMercatoWeb Radio nel corso della puntata odierna di ‘Avanti Lazio’, il tecnico Angelo Gregucci parlato della Lazio Dopo Juventus, Roma e Napoli è la squadra più forte del campionato a livello tecnico. Inzaghi è un mio amico, lo conosco molto bene. In Italia facciamo in fretta a dare dei giudizi definitivi, ma dobbiamo valutare Simone in prospettiva. Nel settore giovanile ha fatto benissimo, conosce i giovani alla perfezione. Cataldi? Prometteva tantissimo dopo l’esperienza di Crotone. Ora vive un periodo di stallo. Ha solo 20-21 anni, ora dovrà dimostrare carattere. Questo è il momento decisivo della sua carriera”.

Garlini: “Contro il Genoa conta solo la vittoria, a ogni costo”

Ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto l’ex attaccante biancoceleste Oliviero Garlini.

“Immobile è in un momento importante della sua carriera, si vede che è motivato e convinto e si sacrifica molto anche per la squadra. Se il numero 17 biancoceleste può raggiungere quota 30 gol? Di utopico non c’è nulla nel calcio, esiste solo la voglia di far bene. Sia con la Lazio sia con la Nazionale è il calciatore, sotto l’aspetto realizzativo, quello che sta meglio di tutti.

Non so se la sosta possa influire sul rendimento della squadra, dipenderà dalla voglia che hanno i calciatori di migliorare anche in questi periodi e da come si sono allenati i ragazzi durante queste settimane. La Nazionale c’è per tutti in questo momento, l’importante è essere sempre pronti.

Cataldi è un giocatore che Ventura ha osservato, e se lo ha convocato vuol dire che il centrocampista biancoceleste se lo è meritato.

Contro il Genoa la Lazio dovrebbe vincere per dare continuità alle prestazioni e al risultato. I genoani sono una squadra scorbutica e strana, ha giocatori importanti che vogliono mettersi in mostra per ambire a squadre più blasonate. Bisogna stare molto attenti alla loro fase offensiva, stanno bene fisicamente ed esprimono un calcio diverso da tante squadre. Bisogna riuscire in tutti i modi a portare a casa il risultato sacrificando, se necessario, la prestazione. I ragazzi devono star bene mentalmente, anche coloro che torneranno dagli impegni con le Nazionali.

I ritmi e la concentrazione dovranno restare alti, la Lazio ha dimostrato di saperlo fare. Dipenderà tutto dai calciatori che scenderanno in campo. Immobile avrà il morale alle stelle perché si sta sacrificando, sta mettendo in mostra ciò che può fare: è importante per la Lazio e per la Nazionale.

Pavoletti e Immobile hanno caratteristiche simili. Il genoano fisicamente è diverso dal laziale, ma negli ultimi 16 metri ti permette di far entrare in area anche i compagni. Immobile ha una visione diversa del gol, è più goleador perché è un giocatore che quando si trova negli ultimi 16 metri la porta la vede sempre.

Se la Lazio non segna da fuori area vuol dire che l’allenatore sta lavorando molto bene e che sta valorizzando elementi come Keita e Anderson che se sono bravi nell’uno contro uno, e che permettono ad Immobile d’entrare in area. Quest’ultimo può rendere ancora di più giocando anche fuori dall’area essendo bravo anche nel calcio da fuori.

Immobile non ha mai fatto il fantasista, è molto bravo nell’uno contro uno e difende bene il pallone, ma la Lazio in questo momento non ha un’altra punta che possa sostituire il centravanti di Torre Annunziata.

Per battere il Genoa, la Lazio deve giocare il pallone come ha sempre fatto, tenendo sempre in mano il pallino del gioco facendo correre l’avversario. Devono riuscire a mettere in condizione Keita e Felipe di sfruttare l’uno contro uno per far inserire Immobile, Milinkovic e Parolo. Se i due esterni saranno bravi a trovarsi, per i biancocelesti non ci dovrebbero essere problemi a vincere”.

Bierhoff attacca il calcio italiano

Intervistato da Rai Sport prima dell’amichevole Italia Germania, l’ex stella del Milan e oggi team manager della nazionale tedesca Oliver Bierhoff è tornato a questa estate, quando la nazionale teutonica eliminò gli azzurri di Conte da Euro 2016: “Alla fine conta la vittoria, contro l’Italia abbiamo avuto un po’ di fortuna. Siamo stati stupidi a pensare che dopo l’1 a 0 la partita fosse finita ma l’Italia ci ha messo in difficoltà riuscendo a pareggiare. Vincere ai rigori è una mezza vittoria. Gli italiani sono minimalisti, si accontentano dell’1 a 0 o del risultato mentre noi siamo una squadra giovane, ci divertiamo in campo e cerchiamo sempre il bel gioco, oltre alla vittoria. Dobbiamo essere più concreti, anche contro Irlanda e Repubblica Ceca potevamo fare tanti gol come contro il San Marino. Gli allenatori e i giocatori italiani sono preparatissimi, consiglio sempre ai club tedeschi di puntare su di loro, ma il calcio tedesco è cambiato negli ultimi anni. Toni ha fatto bene al Bayern Monaco, ma in questo momento è difficile giocare in Germania, è un calcio più fisico e meno tattico”.