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L’AVVERSARIO DI TURNO – Il Chievo un anno dopo: che questa volta sia il simbolo di una bellissima rinascita…

Finalmente la sosta per le nazionali è terminata e da oggi si torna a fare sul serio con la Serie A (primo anticipo di giornata: Juventus-Sassuolo). Per questo turno di campionato la Lazio sfiderà il Chievo Verona di Maran. La sfida si ripete a poco più di un anno da quella terribile sconfitta per 4-0 che segnò l’inizio della fine per Pioli e i suoi ragazzi (era il 30 Agosto 2015). Ora c’è una nuova Lazio, rinnovata nella gestione tecnica e negli uomini. I biancocelesti nelle 2 giornate precedenti  (contro Atalanta e Juventus) hanno dimostrato di essere sulla strada giusta per disputare una buona stagione e ambire ad un posto in Europa (da capire quale…). A Bergamo la squadra ha meritato la vittoria nonostante abbia rischiato nel finale di farsi rimontare, complici le amnesie di Marchetti. Mentre contro la Juventus è arrivata una sconfitta di misura, sull’unica disattenzione della difesa biancoceleste. Tante le note positive in queste prime uscite stagionali: dal ritorno fondamentale di un leader come de Vrij, al rendimento dei nuovi acquisti (vedi Immobile e Bastos) e l’identità data da Inzaghi ai suoi. Certo, piedi saldi a terra, nulla è stato fatto, c’è ancora molto da lavorare ma se il buongiorno si vede dal mattino si può fare molto bene. La sfida di domenica contro il Chievo fuori casa sarà un test importante per testare le ambizioni di questa nuova Lazio. Attenzione però a non abbassare la guardia, soprattutto dopo una settimana a bocce ferme. Il club clivense è in salute – è stato capace di sconfiggere l’Inter in modo netto nella partita d’esordio per poi  cadere a Firenze contro la Fiorentina seppur ben figurando – ma i biancocelesti devono e soprattutto vogliono vendicare la “pesantissima” (per usare un eufemismo) sconfitta dell’anno scorso. Inzaghi ha fame di vittorie e con esso i suoi ragazzi. Questa volta Verona deve diventare il simbolo di una fantastica rinascita. Come dice il proverbio: “Non cancellare una sconfitta. Perché è nella sconfitta che troverai la tua prossima vittoria“.

SETTEMBRE PORTA BENE – A settembre l’aria del bentegodi porta bene ai biancocelesti, tornati sempre a Roma con i tre punti dalle sfide giocate in questo mese:
– 16 settembre 2012  1-3 (Hernanes, Hernanes, Klose)
– 26 settembre 2010 0-1 (Zarate)
– 20 settembre 2006 0-1 (Oddo).
Anche nello scorso campionato la Lazio tornò trionfante da Verona. In quell’occasione però i biancocelesti si imposero sull’Hellas Verona per 2-1, grazie alle reti di Biglia e Parolo.

Dopo questo breve approfondimento ecco l’analisi tecnica dei prossimi avversari dei biancocelesti: il Chievo di Maran.

Marco Lanari

Campedelli: “La Lazio è un’ottima squadra. Firmerei per un pareggio”. E su Lotito…

Passata la sosta dovuta agli incontri delle Nazionali riparte il campionato di Serie A. Nel prossimo turno la Lazio sarà impegnata al Bentegodi di Verona contro il Chievo del presidente Campedelli che, intervenuto ai microfoni di Radio Sei, ha parlato del prossimo impegno con la squadra capitolina e del suo rapporto con il numero uno biancoceleste Claudio Lotito:

“Secondo me quella biancoceleste è una buona squadra ancora tutta da scoprire, ha una rosa composta da giocatori interessanti. E, inoltre, ha un buon allenatore. Mi sembra che Inzaghi abbia delle buone idee da proporre. Contro di noi rientra Keita? L’unico fattore positivo è che non ci sarà Klose, lui ci puniva sempre. Domenica firmerei per un pareggio. Il mio rapporto con Lotito è fatto di alti e bassi, in questo periodo è medio (ride, ndr). Ma non riesco ad essere arrabbiato con lui per più di dieci giorni. Sono un tipo a cui piace ascoltare e al telefono parla sempre lui. Quella che mi ha chiesto Maran è stata solo una bufala giornalistica e lui mi ha garantito di non averlo mai contattato”.

Buffon miglior portiere della storia

Nessuno al suo livello. Gianluigi Buffon è stato eletto miglior portiere della storia della Champions League. Milioni di tweet sono pervenuti al profilo ufficiale che la Uefa riserva al torneo per club più importante d’Europa. Una competizione nella quale Gigi non ha ancora trionfato ma che anche quest’anno sarà uno degli obiettivi della Juventus. La votazione ha visto il portierone bianconero e della Nazionale prevalere su Oliver Kahn con il 59% dei voti. Nei quarti di finale Buffon aveva superato Casillas, Lehmann e Dudek (39% dei voti). Mentre in semifinale aveva battuto di stretta misura Manuel Neuer (54% dei voti per l’italiano).

 

METEO – Torna il caldo: temperature in rialzo

Nel fine settimana la circolazione di bassa pressione sui mari meridionali resta stabile ma si va pian piano indebolendo. I nubifragi degli ultimi giorni hanno portato conseguenze localmente alluvionali e le regioni del Sud saranno ancora penalizzate dall’instabilità ma con fenomeni meno cattivi e in forma più localizzata.

Quindi avremo un progressivo miglioramento anche nelle regioni meridionali, dopo che il Nord e le regioni tirreniche già da diversi giorni sono state avvolte dall’anticiclone e dal sole. Nel contesto generale durante il weekend le temperature saranno in ulteriore aumento un po’ ovunque. Per settembre registreremo valori ben sopra le righe, specie al Settentrione dove si supereranno agevolmente i 30 gradi.

Primavera, oggi la Lazio riparte da Perugia: via al nuovo campionato

La Primavera della Lazio di mister Andrea Bonatti torna in campo per questa nuova stagione calcistica 2016/2017.

Quest’anno i ragazzi saranno impegnati nel Girone A del Trofeo G. Facchetti. Non ci sarà per la prima volta dopo moltissimi anni il derby Primavera, visto che la Roma è stata inserita nel girone C. Un rimescolamento propedeutico alla riforma che vedrà l’anno prossimo il torneo formato dalle 20 squadre del campionato di Serie A.

La prima giornata di campionato sarà Perugia-Lazio, in programma oggi, sabato 10/09, alle ore 15:00 all’Antistadio Renato Curi di Perugia. Un’occasione per vedere volti vecchi e nuovi: in porta toccherà in pianta stabile a Borrelli, in attacco grandi aspettative sul bomber Alessandro Rossi, mentre a centrocampo Michael Folorunsho dovrà confermare quanto di buono fatto vedere nella passata stagione. Spazio anche ai nuovi acquisti come l’albanese Ceka sulla corsia difensiva di sinistra, il centrocampista centrali Bari mentre in avanti talenti come Bezziccheri ed Ennali passeranno da alternative allo status di titolari.

Sarà possibile seguire i biancocelesti in diretta sui canali ufficiali Lazio Style Channel, sul numero 233 del boquet satellitare di Sky, Lazio Style Radio 89.3 FM e sul canale ufficiale twitter @officialsslazio.

SOCIETA’ – Borse di studio INPS e INPDAP 2016-2017: chi e come richiederle, requisiti e regole

Tutti gli studenti che l’anno scorso hanno ottenuto una buona votazione potranno essere premiati dall’INPS. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha infatti messo a disposizione ben 7.741 borse di studio rivolte a tutti coloro che si sono distinti a livello scolastico negli istituti di scuola secondario di primo e secondo grado (medie e superiori). Il maggior numero di borse di studio è riservato agli studenti iscritti alle scuole superiori, ben 6.491, mentre sono 1.250 quelle che spettano a chi ha frequentato le scuole medie. In cima alla lista degli aventi diritti ci sono soprattutto coloro che erano iscritti all’ultimo anno di scuola superiore di primo grado (medie) oltre che gli studenti di un qualsiasi anno degli istituti superiori di secondo grado.

Vediamo ora quali sono i requisiti necessari per presentare la domanda e i criteri di selezione per concorrere. Per partecipare alla selezione si ha tempo fino al prossimo 21 settembre. Gli studenti prima di presentare la domanda devono accertarsi di essere in possesso di un indicatore ISEE del nucleo familiare valido alla data di scadenza del bando e che non abbiano già conseguito una borsa di studio superiore al 50% degli importi messi a disposizione dei contributi INPS per lo stesso anno scolastico. Il bando, che si trova sul sito dell’ente pubblico, è rivolto a:

  • figli (o orfani o loro equiparati) dei dipendenti iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e alla Gestione Assistenza Magistrale;
  • figli di pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici e dei dipendenti iscritti al Fondo Ipost.

Inoltre gli studenti delle scuole medie dovranno:

  • aver conseguito la promozione nell’a.s. 2015/2016 e il titolo di studio con una votazione non inferiore agli 8/10;
  • se studenti disabili la votazione deve essere pari o superiore ai 6/10;
  • non essere in ritardo con la carriera scolastica per più di un anno.

Invece per quanto riguarda gli iscritti all’anno accademico 2015-2016 negli istituti superiori di secondo grado i requisiti necessari per poter presentare la domanda per per una delle 6.491 borse di studio sono i seguenti:

  • aver conseguito la promozione nell’anno scolastico 2015/1016 con una votazione pari o superiore a 8/10;
  • per gli studenti dell’ultimo anno è necessario aver preso il diploma con una votazione che non sia inferiore agli 80/100;
  • per gli studenti disabili invece il voto della promozione si abbassa a 6/10, mentre quello del diploma a 60/100;
  • non essere in ritardo nella carriera scolastica per più di un anno.

Esistono diversi siti dove poter ricavare tutte le informazioni per richiedere le borse di studio Inpdap e verificare se siete in possesso di tutti i requisiti necessari. Così, se fate parte degli studenti che potranno presentare domanda per conseguire una delle 7.741 borse di studio potrete avviare la procedura di richiesta. Tutti gli interessati potranno inviare la domanda a partire dalle ore 12 del 21 settembre alle 12 del 20 ottobre 2016.

Come? Per prima cosa è necessario iscriversi alla Banca dati delle Prestazioni creditizie e sociali INPS Gestione Dipendenti Pubblici e fare richiesta del codice Pin, con il quale si darà libero acceso ai servizi online dell’istituto. Bisogna poi presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per la determinazione dell’Isee del nucleo familiare e seguire la procedura online collegandovi al sito web dell’INPS. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale invierà ad ogni studente la ricevuta di presentazione della domanda alla mail indicata nel modulo compilato online.

Oltre agli studenti delle scuole medie e superiori saranno premiati dall’INPS anche i neo laureati che hanno intenzione di proseguire il proprio percorso universitario. Potranno infatti partecipare a Master di I e II livello che solitamente hanno dei costi molto elevati e non tutti gli studenti possono permetterseli. L’INPS ha così deciso di offrire ben 2.128 borse di studio per chi ha voglia di iscriversi ai corsi universitari di perfezionamento. Anche in questo caso il bando è rivolto ai figli o orfani di dipendenti (o pensionati) della Pubblica Amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, e a quelli di pensionati utenti della Gestione dipendenti pubblici. Per poter partecipare si dovranno avere inoltre i seguenti requisiti:

  • avere meno di 40 anni;
  • essere in possesso dell’indicatore ISEE ordinario riferito al proprio nucleo familiare;
  • aver presentato la domanda d’iscrizione al Master o al corso di perfezionamento per cui si richiede la borsa di studio;
  • essere disoccupato, inoccupato, o lavoratore con reddito annuo inferiore a 8.000€;
  • non aver già ricevuto una borsa di studio dall’INPS della stessa natura di quella del bando.

Tutti coloro che sono interessanti potranno presentare la domanda per richiedere una delle borse di studio a partire dalle ore 12 del 1° settembre 2016. La scadenza invece varia a seconda di ciascun bando relativo al Master d’interesse. Per iscriversi basterà seguire la procedura online sul sito ufficiale dell’INPS.

 

L’ex medico della Lazio Lovati spiega: “Rodia parente di Lotito? Un lapsus. Però è curioso che…”

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AGGIORNAMENTO ORE 23:00 – Dopo il comunicato della Lazio, il dottor Lovati è tornato sul suo intervento di stamattina a Radiosei: “Vorrei fare in primis una precisazione: questa è una cosa curiosa, mai la Lazio ha difeso noi dottori negli anni con comunicati e belle parole. Io non ho diffamato nessuno, semplicemente ho risposto alla domanda “se conoscessi il dottor Rodia”. Ripeto, non lo conosco come lui non conoscerà me. Poi nel comunicato hanno messo tutto il curriculum, bene così, beato lui. Ma io ho specificato che non lo conosco, semplice, dunque non esiste la diffamazione. Che sia un parente di Lotito forse è stato un mio lapsus, di certo so che è stato il presidente a sceglierlo, dunque credo sia un suo conoscente. Lui personalmente mi ha parlato di questa scelta”.

Dopo il suo addio alla Lazio, l’ex ortopedico di riferimento biancoceleste Stefano Lovati è tornato a parlare della sua esperienza a Formello ai microfoni di Radiosei: “Se mi manca la Lazio? A livello di affetto no, non lo farà mai. Sono andato via dopo nove anni di collaborazione: arrivai nel 2007, su chiamata di Sabatini, dopo che avevo operato Ledesma. Questa estate abbiamo deciso di interrompere il rapporto: sapete, io lavoravo principalmente tra ospedali, convegni e studio privato, la Lazio era una cosa in più molto piacevole perché mi permetteva di coniugare la professione con il cuore. A Formello avevo rapporti con il dottor Bianchini e Salvatori: quest’ultimo lavora con me da tanti anni, mentre Bianchini ha fatto la trafila delle giovanili, di cui era una colonna portante. Con loro scambiavo continuamente idee e telefonate per aggiornarmi quotidianamente e, anche se all’inizio non eravamo d’accordo su alcune scelte, alla fine usciva sempre qualcosa di buono. Io l’ultimo anno frequentavo poco sia Formello che lo stadio per motivi professionali, mentre loro c’erano sempre, anche nella preparazione estiva”.

Poi sui due nuovi medici biancocelesti, Massimo Razzano e Fabio Rodia: ”Non ho avuto alcun contatto con loro, non li conosco, mi hanno detto solo che Rodia è conoscente/parente di Lotito. Perché ho lasciato la Lazio? Non ho mai voluto giudicare le scelte dei miei collaboratori, che fossero ortopedici o medici dello sport; Ivo Pulcini, per esempio, si occupa delle idoneità e ha un ruolo burocratico. C’è stata sicuramente diversità di vedute, non tanto sulla scelta dei medici quanto per un miglioramento interno: io avrei voluto inserire nello staff persone nuove e che si investisse nell’adeguamento delle strutture. Purtroppo molte volte ho trovato un muro, mentre in qualche caso ho dovuto fare dei salti mortali per migliorare, ad esempio chiedere cortesie a professionisti esterni quali posturologi, osteopati e fisioterapisti. Secondo me una società di calcio dovrebbe investire nel settore sanitario subito dopo che per i calciatori. In altri club accade, si spende per lo staff sanitario globale, per plantari, byte dentali. Nella Lazio invece in questo abbiamo avuto assolutamente delle carenze, ma le cose sono comunque andate bene”.

Infine, un commento sulla vicenda de Vrij: “Le risonanze magnetiche al suo arrivo a Roma erano pulite, senza problemi cartilaginei. In Lazio-Empoli, aprile 2015, subì un trauma compressivo del ginocchio, nell’intervallo lo vidi dolorante e si decise di sostituirlo. Dagli esami emerse una lesione osso condrale della cartilagine e Stefan fu quindi mantenuto in terapia perché, dovendo giocare le qualificazioni agli Europei con l’Olanda, non voleva operarsi, nonostante fosse emerso quasi subito che il problema era importante. In Olanda gli dissero che con un’operazione all’inguine avrebbe superato tutto, ma ciò non avvenne e poi venne operato per la cartilagine e fu costretto a saltare un’intera stagione. Noi abbiamo un po’ aspettato perché dovevamo raggiungere la Champions, ma ad un certo punto ci siamo dovuti muovere per forza. De Vrij ha voluto sottoporsi ai fattori di crescita e ad una terapia infiltrativa, ma noi già sapevamo che c’era un danno che l’avrebbe tenuto lontano dal campo per lungo tempo”.

Concetto Lo Bello, il tiranno di Siracusa

Il 9 settembre 1991, a causa di un tumore, a soli 67 anni se ne andava nel sonno l’arbitro Concetto Lo Bello.

Anni Sessanta. Mentre sui campi di calcio che colorano le domeniche degli italiani si esibiscono palla al piede campioni del calibro di Angelillo, Corso, Mazzola, Rivera, Sivori, Suarez e tanti altri fuoriclasse, con il fischietto in mano c’è un uomo in nero, alto, baffi, capelli folti, siciliano, che incute rispetto. Sicuro di sé al limite dell’arroganza, padrone del campo, è il numero uno dei fischietti italiani. Dalla sua bocca e dal suo fischietto dipendono le sorti delle immense platee in attesa di un suo segnale. E’ il direttore di gara più famoso del mondo: niente e nessuno riesce a intimidirlo, sin dal debutto in serie A in un’Atalanta-Sampdoria del 9 maggio 1954. E non solo per il suo fisico ma, anche e soprattutto, per la personalità, per l’ascendente sui giocatori, l’autorità e l’autorevolezza che sa mettere in campo, la capacità di valorizzare la figura dell’arbitro protagonista e personaggio. Il suo fischio taglia il campo come un laser, i suoi gesti perentori. Abituato a non arrendersi mai se serve sfida i potenti, a volte provocandoli, pur di imporre la propria disciplina e l’immagine di incorruttibile. Ma accanto a questo Lo Bello, che piace ai tifosi, le cronache domenicali ne raccontano anche un altro: innamorato di se stesso, narcisista, primadonna, personaggio e protagonista, capace di espellere platealmente Rocco e il presidente della Spal Mazza e di applaudire in campo Rivera per un numero di alta classe. Tipo veramente fuori dal comune per il mondo arbitrale di quei tempi: “aggiusta” con un rigore di compensazione, dopo averne concesso uno inesistente, la partititissima Cagliari-Juventus del ’70; ammette in televisione di avere sbagliato nel negare nel 1972 un rigore al Milan, sempre schierato a favore della moviola. Amato e odiato, si congeda nel 1974, dopo 328 partite arbitrate in A. Lascia il calcio per la politica e per tornare nella sua amata Siracusa, dove nel 1986 diviene sindaco e deputato per quattro legislature.

Immobile: “Onorato dalle parole di Giordano. Keita? Dimostri continuità…”

E’ ormai Immobile mania in casa Lazio. Il gol in Nazionale contro Israele ha mandato in estasi gli addetti ai lavori. Tutti rivedono in lui i bomber del passato come Signori e Giordano. Proprio quest’ultimo ha avuto parole d’elogio per bomber Ciro. Intervenuto a Radio Deejay, Immobile ha così commentato la sua nuova avventura alla Lazio: “Onorato dalle parole di Bruno Giordano. Lui è stato un grande per la Lazio. Spero di diventarlo anche io. Inzaghi ama il gioco offensivo quindi credo di poter fare molti gol“.

Quindi su Keita e Felipe Anderson: “Devono dimostrare entrmbi continuità. Keita ora è tornato in gruppo e il peggio è alle spalle. Insieme possiamo divertirci e far divertire“. Chiusura sulla Nazionale: “Vorrei diventare il titolare. Ventura mi stima e e mi conosce. Farò di tutto per restare nel giro della Nazionale“.

Tre big laziali per lo spot Adidas (FOTO)

Con la speranza che un giorno possa esserci il ritorno dell’Adidas come sponsor tecnico, il marchio continua a pescare in casa Laazio per i suoi spot. Questa volta sono tre i calciatori scelti per presentare la nuova felpa: Lulic, Felipe Anderson e Immobile. Di seguito le foto dello spot:

 

Concentrato sulla prossima sfida. #FINDFOCUS #ZNE #adidas @Adidas

Una foto pubblicata da Ciro E Jessica (@ciroejessicaimmobile) in data:

Mantenha o foco. #FINDFOCUS #ZNE @ADIDASITA

Una foto pubblicata da Felipe Anderson (@f_andersoon) in data:

Feel the energy!! #FINDFOCUS#ZNE @adidasita

Una foto pubblicata da Senad Lulic (@senad.lulic) in data:

Stam racconta: “Ecco perchè andai alla Lazio…”

Che coppia stratosferica Stam – Nesta. I due hanno giocato insieme alla Lazio e al Milan entusiasmando i tifosi. Al Daily Express, il gigante olandese ha spiegato il motivo del suo passaggio dal Manchester United alla Lazio.

Ferguson non credeva più in me dopo il terribile infortunio che mi procurai. Pensava che non tornassi mai più quello di prima. Ero dispiaciuto perchè sarei rimasto allo United per tutta la mia carriera. Ma poi si presentò la Lazio con un’offerta importante. Ferguson non esitò e mi lasciò partire. Ora però sono contento di avergli dimostrato che su di me si sbagliava e sentirselo dire mi rende orgoglioso“.

La dura risposta della Lazio alle critiche del dottor Lovati

“In riferimento ad una intervista radiofonica del dottor Stefano Lovati che ha dato il via ad una polemica tanto astiosa quanto infondata e diffamatoria nei confronti del nuovo responsabile ortopedico e coordinatore dei medici sociali della Società Sportiva Lazio, dottor Fabio Rodia, e della stessa società, si precisa quanto segue:

1) Il dottor Fabio Rodia è Responsabile ortopedico nella principale struttura pubblica della Capitale, specializzata in Traumatologia Ortopedica (Cto) ed, in particolare, è il responsabile del settore Innovazione e Sviluppo delle tecnologie e dei materiali impiantabili in Ortopedia.

2) Il dottor Fabio Rodia è un chirurgo ortopedico traumatologo di grande e riconosciuta esperienza che in qualità di Primo Operatore compie circa 1000 interventi annui di media e alta chirurgia ortopedica e traumatologica e che per la sua notorietà ed autorevolezza conseguite all’interno della propria categoria è stato prima consigliere ed è attualmente segretario (cariche elettive) della Aloto (Associazione Laziale Ortopedici Traumatologi Ospedalieri).

3) Il dottor Rodia è stato scelto dal Presidente Claudio Lotito come nuovo responsabile ortopedico della S.S. Lazio non per inesistenti rapporti di parentela vicina o lontana ma solo, dopo un’attenta ricerca, per la sua alta professionalità che garantisce il potenziamento e la migliore gestione di un settore di vitale importanza per la salute dei calciatori e le migliore fortune della squadra.

4) Il dottor Fabio Rodia, insieme con la S.S. Lazio, si riservano ogni azione a tutela della loro onorabilità”.

Il Messico vuole “El Loco” alla guida della Nazionale: spetta a un ex biancoceleste convincerlo

Il Messico continua a pensare a Marcelo Bielsa, l’ex tecnico di Argentina e Cile. Da mesi la Federazione Messicana sta puntando il “Loco”, che però ha ringraziato per l’interesse e declinato l’invito.

Ora però i messicani sono pronti a rifarsi sotto e per farlo hanno intenzione di organizzare dei colloqui con alcuni ex giocatori dell’allenatore argentino e con i quali il tecnico ha mantenuto buoni rapporti. A fare da intermediario tra le parti è stato chiamato un ex giocatore biancoceleste, Matias Almeyda. A lui spetta il compito di convincere Bielsa ad accettare il progetto della Nazionale messicana e ad avviare le trattative. Anche perché, come riportato sul portale messicano laseleccion.com, l’attuale tecnico del Messico Juan Carlos Osorio terminerà il suo lavoro nel momento in cui Bielsa accetterà la panchina.

 

Mauri si allena con Giannichedda

Stamattina l’ex capitano della Lazio Stefano Mauri si è allenato con il Racing Club Roma, ex Lupa Castelli Romani, squadra che milita nel Girone A di Lega Pro e che domenica scorsa ha ottenuto la prima vittoria della sua storia contro il Prato, grazie a una rete di De Sousa (altro ex laziale).

Mauri dopo il suo mancato rinnovo con i biancocelesti è stato cercato anche da alcuni club di Serie A. In carriera, come riporta Gazzetta.it, ha giocato 356 partite in Serie A, realizzando 55 reti con le maglie di Modena, Brescia, Udinese e Lazio. Ha lasciato la società biancoceleste dopo dieci anni, lasciando i compagni con una toccante lettera, dove scrisse che “non era un problema di soldi e la decisione era stata presa di comune accordo con Lotito”. Inoltre ha giocato undici partite in Nazionale. Il Racing Club Roma sulla sua pagina Facebook lo ha definito “ospite” ma continuerà a farlo allenare con il suo gruppo anche nei prossimi giorni. L’ex biancoceleste potrebbe accordarsi con i capitolini ma, tramite un post sulla sua pagina Facebook, ha scritto: “Solo per chiarezza: ringrazio mister Giannichedda e la società Racing Roma che mi permettono di allenarmi e prepararmi con loro. Non c’è altro oltre alla loro cortesia e disponibilità”.

Biglia e Cataldi in coro: “Siamo pronti per il Chievo, vogliamo i tre punti”. E su Keita…

Questa mattina presso la sala Marconi di Radio Vaticana si è tenuto l’evento di beneficenzaUniti per la Pace, seconda partita di calcio promossa da Papa Francesco per sostenere i programmi educativi e sociali di Scholas Occurrentes, Centro Sportivo Italiano, Unitalsi e Amlib. Presenti all’evento diversi calciatori delle due squadre calcistiche maggiori della Capitale. Per la Lazio erano presenti Biglia, Cataldi e Murgia; per la società giallorossa Iturbe, Paredes e Perotti.

A margine della conferenza il centrocampista argentino intercettato dai microfoni de Il Messaggero ha parlato della prossima trasferta di campionato e del ritorno in squadra del compagno Keita: “Ci stiamo preparando bene, i ragazzi si sono allenati forte in questa settimana. Il Chievo è una squadra preparata, ha gamba e sta vivendo un buon momento. Vogliamo prenderci i tre punti. Keita? Ora ha la giusta mentalità, abbiamo bisogno di lui. Sulla vicenda non posso dire nulla, è una questione che riguarda lui e la società, spero risolvano per il bene della squadra. Per quanto riguarda questa stagione, vogliamo tornare in Europa“.

Al termine della manifestazione anche Cataldi e Murgia sono intervenuti ai microfoni. Cataldi ha detto: “Abbiamo fatto due buone gare con l’Italia Under 21. Oggi mi sono allenato con il gruppo, ieri ho fatto lavoro differenziato. Sono pronto, domenica sarà difficile a Verona. Ci stiamo preparando bene, abbiamo visto che giocano sulle ripartenze, dovremo essere bravi. Keita? Lo abbiamo trovato bene, può essere un’arma in più. Questa stagione vogliamo migliorarci e puntare a un posto per l’Europa. Murgia invece ha dichiarato: “Sono molto contento, sto dando il meglio me e aspetto la mia occasione. L’importante però è che la squadra vada bene. I compagni di squadra mi aiutano molto, soprattutto i senatori Biglia, Marchetti, Parolo e Radu. Mi trovo bene anche con i giovani, con Cataldi ho un ottimo rapporto. Un gol in Serie A sarebbe un’emozione unica. Vogliamo riportare la Lazio dove merita”.

Cucci: “Un errore incredibile iniziare la stagione senza conoscere l’allenatore. Contento per il ritorno di Immobile”

Il noto giornalista Italo Cucci ha rilasciato una lunga intervista, nel corso della quale ha parlato della Lazio e del prossimo campionato di Serie A, ai microfoni della trasmissione radiofonica “Laziali On Air”.

Quale idea si è fatto di questa strana estate biancoceleste? “Dico semplicemente che i travasi si pagano e mi stupisce che, con tanti anni di esperienza alle spalle, si facciano errori come quello di partire senza aver già chiaro chi sarà l’allenatore della stagione seguente. È successo alla Lazio, ma anche all’Inter, dove forse, con De Boer, abbiamo registrato il caso più clamoroso. Detto questo, sono contento che Bielsa sia rimasto in Argentina e che Simone Inzaghi sia l’allenatore. Personalmente lo avrei confermato subito alla fine dell’annata scorsa”.

Si aspetta un campionato più aperto? “Nonostante tutto l’impegno che mettano i nostri dirigenti nel distruggere il calcio, questo sport ha sette vite, sette anime. Sicuramente la Juventus parte con tutti i favori del pronostico, ma un conto sono i nomi, un altro i risultati sul campo. Ad esempio, io non credo che il Napoli, perdendo Higuain, non possa lottare per il titolo. Ricordiamoci che la stessa Juventus ha un Pogba in meno rispetto all’anno scorso. Anche la lotta per i posti in Champions non è così scontata come qualcuno vuol far credere. Gli amanti del calcio come me, sperano sempre in qualche sorpresa, altrimenti che gusto ci sarebbe?”.

Su Ciro Immobile: “Da grande tifoso della Nazionale sono grato alla Lazio per averlo riportato in Italia. Qui ormai si rischia di fare la Nazionale degli esuli, perchè se vuoi far fare gol a qualcuno devi chiamare Pellè che sta in Cina e deve fare ogni volta 8.450 chilometri. Immobile ha rischiato la stessa sorte. Sembra quasi che ormai ci sia una forma di razzismo del tutto nuova nel campionato italiano, che è il razzismo nei confronti degli italiani. Il numero degli stranieri cresce sempre di più, a dismisura. Viva chi trattiene gli italiani senza farsi prendere dalla mania esterofila”.

Sul caso Cardelli: “Mi è dispiaciuta molto questa vicenda. Invece di tutelare i nostri ragazzi, ci si inventa di tutto, comprese discutibili parentele, pur di far prendere un passaporto da comunitari ai calciatori stranieri. Una volta i ragazzi italiani aspettavano con felicità l’inizio della stagione per mettersi in mostra. Oggi non è più così”.

Le soluzioni al problema? “Bisognerebbe ridare alla Federazione l’autorevolezza che gli spetta, autorevolezza che è stata soppiantata dal ruolo della Lega Calcio. La Lega, con umiltà, dovrebbe riconoscere il fatto che il calcio italiano, così com’è adesso, non va da nessuna parte. Non abbiamo più peso a livello internazionale. C’è bisogno di parlare seriamente della questione stadi, collaborare con la finanza per capire quanto questi trasferimenti dall’estero possano portare vantaggi fiscali di qualsivoglia tipo. Insomma, ci vuole serietà. Questa vergogna deve finire”.

Sul Sassuolo: “Non è un caso che sia lì. Una società seria, che sta lavorando con tanti giovani italiani e che ha una programmzaione importante alle spalle. È l’esempio che, quando si vuole, si può far bene anche qui da noi”.

Franck Passi, all. Olympique Marsiglia: “Marcelo e la Lazio mi hanno cercato ma ho preferito dire di no”

L’estate scorsa, quando Marcelo Bielsa era ancora dell’idea di accettare l’offerta della Lazio, il tecnico argentino già si era messo al lavoro per programmare la nuova stagione. Oltre ad aver indicato alla dirigenza biancoceleste i nuovi acquisti sui quali puntare “El loco” si era anche mosso in prima persona per trovare colui che sarebbe dovuto essere il suo vice in panchina.

A svelare la notizia è stato Franck Passi, il nuovo allenatore dell’Olympique Marsiglia, che ai microfoni di RMC ha dichiarato: Bielsa e io ci sentiamo spesso, siamo sempre in contatto. L’estate scorsa mi ha chiesto di andare con lui alla Lazio ma ho declinato l’invito perché volevo guidare l’OM. Ha capito la mia scelta e apprezzato la mia risposta. E’ stato lui a valorizzarmi nel calcio francese, avrà condiviso la mia scelta”.

 

Oddi: “La Lazio in difesa si è migliorata e il ritorno di Keita farà bene all’ambiente”

La questione Keita, dopo il colloquio del giocatore con Angelo Peruzzi e il reintegro in squadra dello stesso da parte di Inzaghi, sembra essere rientrata. Per parlare del caso e della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com l’ex Giancarlo Oddi.

Queste le sue parole sul caso Keita: “Se tutto tornasse come prima sarebbe un bene sia per il giocatore che per tutto l’ambiente biancoceleste. Ha qualità, potrebbe diventare un punto fermo della Lazio. Spero che riesca a dare il meglio di sé, dipenderà tutto da quello che vorrà fare e dare”.

Sulla Lazio vista finora: “Ha ottenuto un ottimo risultato a Bergamo e ha perso male con la Juve, anche se avrebbe potuto ottenere di più. Comunque in confronto all’anno scorso la difesa è migliorata. Come si dice: primo non prenderle, perché poi pian piano i gol arrivano”.

Sul nuovo arrivato Bastos: “E’ bravo, ha stupito tutti all’esordio. Contro la Juventus ha giocato benissimo. Spero continui così, con queste prestazioni”.

Toni Malco ricorda Battisti: “Il 9 settembre ci lasciava il più grande”

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Oggi, 9 Settembre, sono esattamente 18 anni che il grande cantautore Lucio Battisti ci ha lasciati. Nel giorno dell’anniversario della sua morte, ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto Toni Malco, uno dei cantori della fede biancoceleste.

Malco ricorda così il grande Lucio: “Il 9 settembre ci lasciava il più grande di tutti. Tanti cantautori negli anni hanno attinto lo stile di Lucio. Ha ispirato anche me, fin da quando ho preso per la prima volta una chitarra in mano. Era bellissimo suonare in spiaggia. Lucio ci ha insegnato ad apprezzare la musica e le canzoni di qualità. Pochi artisti potevano inserire tanti singoli così in un solo album, merito anche del supporto di Mogol. Ha firmato tante canzoni e continua sempre a sorprenderci. Ricordo un episodio: a fine anni ’60 si usava fare delle cover in italiano sui grandi successi dell’epoca. Patty Pravo sentì una canzone a Londra e decise di inciderla, era ‘Il Paradiso’. Solo una volta tornata, scoprì che gli autori erano Mogol e Battisti. Lucio ha toccato davvero tanti generi”.

Matteo Materazzi: “La Lazio gioca un buon calcio, merito di Inzaghi”

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Nel suo intervento sulle frequenze di TuttomercatoWebRadio, il noto agente Matteo Materazzi ha parlato anche di Simone Inzaghi e della Lazio.

Materazzi sta apprezzando molto il lavoro che il tecnico piacentino sta portando avanti nella sua prima esperienza da professionista sulla panchina biancoceleste e le sue parole lo testimoniano: “Inzaghi ha fatto bene anche l’anno scorso, sta portando avanti il lavoro iniziato nonostante fosse un esordiente“. Il merito della buona fine del campionato biancoceleste e del buon avvio della stagione in corso quindi va attribuito ad Inzaghi: “La Lazio gioca un buon calcio e si vede la mano del mister, quindi complimenti a lui“.