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Lotito punzecchia ancora la Roma: “Vedrete nel giro di 3 anni…”

La Lazio nel mirino degli hacker. E’ questo l’ennesimo problema che deve risolvere il patron Claudio Lotito: i  firewall del sistema informatico interno della società sportiva Lazio abbattuti da hackers professionisti. E l’intrusione sarebbe stata finalizzata alla manipolazione dei dati presenti nei server. Un attacco coordinato, avvenuto all’inizio dell’anno su cui la procura indaga da mesi dopo la denuncia presentata dal presidente Claudio Lotito, venerdì pomeriggio a piazzale Clodio con l’avvocato Gian Michele Gentile per depositare un nuovo dossier contro i pirati della rete. L’indagine è condotta dal procuratore aggiunto Giandomenico Racanelli e dal sostituto Edmondo De Gregorio. Gli accertamenti svolti dagli inquirenti sono complessi.

Sul perché la Lazio sia finita nel mirino di tecnici tanto abili è un mistero. Il patron biancoceleste – come si legge sul Corriere.it – dopo un colloquio con gli investigatori, si è chiuso nel silenzio e  non ha voluto fornire alcun aggiornamento sull’inchiesta ma ha invece concesso una dichiarazione sullo status positivo in cui si trova la Lazio rispetto alle altre società: “La Lazio ha un ranking europeo migliore di quello della Roma. La società è solida sul lato finanziario. Altri invece rischiano di essere travolti dai debiti nel giro di tre anni“.

 

 

 

NAZIONALE – L’umiltà di Cataldi: “Con la Serbia abbiamo giocato male, ma abbiamo messo le palle”

Una brutta Italia under 21 è riuscita ieri a riagguantare un pareggio contro i pari età della Serbia, in una partita per la qualificazione all’Europeo under 21. Danilo Cataldi, su Instagram, ha commentato la gara con estrema sincerità: “Abbiamo mangiato la polvere per un tempo, abbiamo perso tutti i contrasti, abbiamo fatto male male male…ma siamo ITALIANI e siamo ignoranti e siamo andati oltre tutto e il secondo tempo siamo andati oltre la tattica e la tecnica abbiamo messo le palle e abbiamo portato a casa un pareggio importantissimo!! Sotto con l’Andorra per chiudere tutto!! Forza Azzurrini!!! Grande gruppo”.

LAZIO, I BELIEVE IN YOU – 10 motivi per pensare positivo

C’è scetticismo e pessimismo attorno alla Lazio. Molti tifosi non sono rimasti soddisfatti dal mercato “rivoluzionario” messo in piedi dalla società per la stagione sportiva 2016/2017. Si sa, a Roma sponda Lazio, essere pessimisti è una costante. Proviamo ad accendere un minimo di luce nell’oscurità presentandovi 10 motivi per pensare positivo:

  1. Nonostante le assenze iniziali, i biancocelesti di Inzaghi hanno vinto su un campo difficile come quello di Bergamo e tenuto testa ai Pluri-Campioni d’Italia.
  2. La rosa biancoceleste ha voglia di riscatto. Da Marchetti a Radu, passando per Biglia fino ad arrivare a Cataldi (senza contare la voglia di mettersi in mostra da parte dei nuovi arrivati).
  3. Il ritorno di de Vrij. Non sarà ancora al massimo della condizione, ma per personalità, tecnica e senso della posizione è uno dei più forti centrali in circolazione. Il suo recupero sara per fondamentale per scalare la classifica.
  4. La grande voglia di stupire di Simone Inzaghi e del suo staff. La prima stagione da mister di un grande club di Serie A dopo aver collezionato importanti traguardi con la squadra Primavera.
  5. Il bomber: Ciro Immobile. L’attaccante della nazionale si è presentato subito alla grande segnando al debutto. Buon segno. Uno dei pochi acquisti del mercato in cui c’è stata unanimità di consensi. Può fare tanti gol e perché no, ripetere quanto di buono fatto col Torino (22 gol e titolo di capocannoniere). Un dato che fa ben sperare e sognare i tifosi della Lazio, sono i 32 gol già realizzati in Serie A su appena 83 presenze. L’attaccante partenopeo lo scorso anno fece molto bene nella seconda esperienza al Torino, tanto che riuscì a conquistare la fiducia del Ct Conte per gli Europei.
  6. La sorpresa Bastos che con de Vrij può formare – se il buon giorno si vede dal mattino –  una coppia a dir poco ermetica. Nella gara di sabato scorso, prima Mandzukic e poi Higuain, non sono riusciti a creare grattacapi al difensore angolano. Aspettare per dare ulteriori giudizi ma siamo fiduciosi di quanto visto.
  7. Lotito. Finalmente il presidente ha battuto un colpo.  Sta rivoluzionando la società. Sono arrivati il nuovo responsabile della comunicazione Arturo Diaconale e il Club Manager  Angelo Peruzzi. Due novità importanti che potranno influire positivamente su tutto l’ambiente e sulla squadra.
  8. La curva Nord ha deciso di tornare alla stadio.
  9. L’assenza dalle Coppe Europee, anche se di per sé è un fatto spiacevole, può agevolare molto il cammino dei biancocelesti che in questo modo avranno una settimana intera per prepararsi alle gare. Infatti i giocatori saranno quasi sempre al 100% con una minor probabilità di riscontrare infortuni muscolari.
  10. Infine c’è un ultimo motivo che dovrebbe spingerci a pensare positivo: LA BELLEZZA DELL’ESSERE TIFOSI DELLA S.S. LAZIO 1900

Marco Lanari

 

METEO – L’estate sta finendo, “Morgana” arriverà…

L’estate sta finendo…E un anno se ne va…” così recita la consone dei Righieira. Effettivamente ormai siamo agli sgoccioli di questa caldissima estate. Il bel tempo ha le ore contate. A partire dalla sera di domenica 4 settembre infatti arriva “Morgana. Tale ciclone andrà a minare l’alta pressione che da giorni staziona su tutta l’Italia, interessando principalmente le regioni del Nordest e a seguire i settori centro meridionali del Paese.

Tra lunedì 5 e mercoledì 7 piogge intense, temporali, grandinate colpiranno numerose regioni, con particolare attenzione a Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, dove assisteremo a veri e propri nubifragi. Su queste regioni e al Sud le condizioni meteo si manterranno particolarmente instabili anche nel corso della giornata di martedì 6 Settembre. Le regioni nord occidentali invece saranno parzialmente protette dall’anticiclone, saranno tuttavia possibili assistere a qualche temporale isolato lungo i rilievi alpini. Contestualmente assisteremo a un generale calo delle temperature, fino a 5° in meno a Bologna e 5-7° in meno nelle altre città; al Nord il calo sarà maggiormente avvertibile al mattino e alla sera, quando le temperature minime potranno raggiungere i 15°, come a Milano e Torino. A Roma, per una generale rinfrescata dovremo attendere mercoledì 7 settembre, quando i valori minimi potranno scendere fino a 15°.

Danilo Cataldi, un anno per spiccare definitivamente il volo

Novanta minuti con la Nazionale Under 21, della quale è ormai un leader consolidato. All’andata era stato un suo gol a permettere all’Italia di ottenere un punto d’oro, con gli avversari peraltro a segno con Sergej Milinkovic-Savic. Stavolta non ha segnato, con l’Italia che ha compiuto comunque un passo avanti importante verso Euro2017. Ma sono stati soprattutto i laziali a seguire con attenzione i passi di un centrocampista che sembra avere tutto per diventare una bandiera.

Ssssh, diciamola a bassa voce quella parola, che alla Lazio c’è sempre qualcosa che impedisce ai giocatori più rappresentativi, anche quelli che hanno fatto la storia, di fare percorso netto in biancoceleste nella loro carriera. Ma Cataldi c’è, c’è anche quest’anno e l’ha dimostrato andando a segno subito, a Bergamo. Anche se finora Simone Inzaghi è stato abbastanza chiaro con l’ex gioiello della Primavera laziale, ormai alla terza stagione in prima squadra: si parte dalle retrovie, con Parolo, Biglia e Lulic favoriti a prescindere dal modulo. Per Cataldi (e anche per Milinkovic-Savic, quante analogie tra i due) la partenza è in salita.

L’anno scorso Cataldi ha sofferto per colpe non sue. O non solo sue, prigioniero di un equivoco tattico che a vent’anni può mandarti in tilt la carriera. Poi qualche interferenza di troppo, dovuta sempre ai vent’anni, e nelle ultime partite di campionato si vedeva che non ci credeva più molto, si capiva quanto volesse ricominciare da zero quest’anno. Se per un’artista il secondo album è sempre il più difficile, per un calciatore è la seconda stagione, dopo l’emozione dell’esordio, a nascondere le maggiori insidie.

Ma si era già visto, sotto le Tre Cime di Lavaredo in ritiro, che quest’anno Danilo Cataldi non voleva solo riprendersi solo il suo posto della Lazio. Voleva prendersi proprio LA Lazio: più maturo, più leader, più disposto ad ascoltare compagni di squadra ed allenatore, ma anche a farsi ascoltare. E pur non partendo titolare, Inzaghi sembra averlo inquadrato meglio in mezzo al campo. Se la Lazio non ha ancora il vice-Biglia e forse mai l’avrà, di sicuro non sarà lui a doversi sacrificare.

Danilo Cataldi, l0 avevamo scritto l’anno scorso, non un capitan futuro qualsiasi ma un futuro capitano: un sogno, una speranza di chi vuole una Lazio di laziali e una Lazio ai laziali: le ombre di un anno fa andranno dissipate con pazienza, ma l’azzurro della Nazionale ha lanciato un segnale chiaro, di un Cataldi pronto a riprendersi tutto quello che è suo.

Rinnovo Biglia: la Lazio è pronta all’annuncio. Ecco le cifre…

Meno male che almeno lui è rimasto…“: è questa la frase che si sente sempre più spesso quando si fa il nome di Biglia. Dopo la cessione di un big come Candreva, perdere anche il capitano sarebbe stato un duro colpo per la Lazio. Fortunatamente la Lazio è riuscita a trattenerlo e ora ha intenzione rilanciare con un rinnovo da Top Player:  prolungamento fino al 2020, con opzione sul 2021. Ingaggio sulla base di 2,5 milioni che con l’inserimento di vari bonus toccherà i 3 o almeno questo è quello che continua a ribadire Il Corriere dello Sport. Il giusto premio per il cuore del centrocampo biancoceleste.  Secondo molti, Biglia avrebbe già rinnovato al ritorno dal ritiro tedesco di Marienfeld e la Lazio starebbe prendendo solo tempo per l’annuncio, altri invece dicono che firmerà quando tornerà dal ritiro con la nazionale Argentina. Poco importa. L’importante è che il matrimonio continuerà.

La Lazio ha bisogno di un leader (dentro e fuori dal campo) per affrontare una stagione che si preannunci molto incerta. L’ambiente stravede per lui e Lucas vuole ripagarlo assolutamente. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare a breve. Ormai è solo una formalità.

SOCIETA’ – Tessera Sanitaria scaduta: ecco come chiedere il rinnovo

La tessera sanitaria ha una data di scadenza oltre la quale non è considerata valida e dato che anche nel 2016-2017 la tessera sanitaria è essenziale a numerosi scopi tra cui l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale, alle cure mediche all’estero e a diversi servizi dell’INPS, deve essere rinnovata prima della scadenza altrimenti non può essere utilizzata. Proprio per questo motivo è importante informarsi su cosa succede a partire dal giorno di scadenza della tessera sanitaria e quale procedura viene richiesta per poterla rinnovare. Di seguito vi spieghiamo come avviene il rinnovo della tessera sanitaria scaduta e cosa fare nel caso non arrivi entro la data di scadenza.

La tessera sanitaria è un documento personale di colore celeste che riporta il codice fiscale ed è dotato di chip. Conviene portarla sempre dietro perché permette ai cittadini di ricevere assistenza medica e cure nei Paesi che fanno parte della Comunità Europea in maniera gratuita. La tessera sanitaria è utile anche alla Pubblica Amministrazione per controllare la spesa sanitaria in Italia e la quantità di medicinali prescritti dal medico al paziente. Tra l’altro la tessera sanitaria elettronica è richiesta all’acquisto di sigarette ai distributori self service, in farmacia per la detrazione dei farmaci con ricetta o da banco e dà anche diritto a specifici cicli di cure termali messi a disposizione dall’INPS.

La tessera ha una validità di 6 anni per gli assistiti ASL, mentre per i cittadini stranieri con permesso di soggiorno in scadenza o limitato ha validità solo per il periodo di permanenza in Italia. Quando la tessera sanitaria è scaduta o sta per scadere viene sostituita da una nuova tessera che  viene inviata in busta chiusa dall’Agenzia delle Entrate appena l’Asl avrà dato comunicazione al Sistema TS. Se la nuova tessera sanitaria non dovesse essere mai arrivata o se la data di scadenza è passata da un po’ bisogna attivarsi per farne richiesta e rinnovarla.

Nel caso in cui la nuova tessera sanitaria non venisse recapitata bisogna rivolgersi all’Asl più vicina, che provvederà immediatamente a rilasciare un certificato provvisorio sostitutivo in attesa dell’invio di una nuova tessera sanitaria originale da parte dell’Agenzia delle Entrate. I motivi per cui un cittadino potrebbe non ricevere la tessera sanitaria possono essere di varia natura, come ad esempio errori al codice fiscale. Se non è corretto bisogna rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate e richiederlo mostrando un documento d’identità valido. Se il problema non fosse dovuto al codice fiscale sarà opportuno recarsi presso la propria Asl di appartenenza e risolvere il problema. La prima cosa da fare è quella di controllare se si è iscritti alla Asl e se i dati di assistenza sono stati inviati telematicamente al Sistema TS.

ACCADDE OGGI – Ferruccio Amendola: la voce dei grandi attori americani

Il 3 settembre 2001 si è spento a Roma dopo una lunga malattia Ferruccio Amendola. Nato a Torino il 22 luglio 1930 ma romano d’adozione, Amendola è stato il doppiatore più famoso e celebrato del cinema italiano. Ha prestato la sua voce a mostri sacri del cinema come Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffman e Sylvester Stallone, nonché a Bill Cosby nella serie tv “I Robinson” e agli italiani Maurizio Arena e Tomas Milian.

Figlio d’arte e con una nonna insegnante di dizione ha iniziato a frequentare le sale di doppiaggio ad appena cinque anni, quando diede la sua voce al bambino di “Roma città aperta”. Era proprio la nonna che da dietro le quinte gli insegnava le battute. Crescendo si è dedicato al teatro, dove è apparso accanto a Walter Chiari, e soprattutto al cinema, non soltanto come doppiatore. Ha preso parte a un gran numero di pellicole a basso costo, in particolare i cosiddetti “musicarelli”, dove compariva spesso nei panni dell’amico del cuore del cantante di turno. In tenera età, ebbe il primo ruolo di rilievo nel 1943, a soli tredici anni, in “Gian Burrasca”. Nel 1959 ha lavorato ne “La grande guerra” di Monicelli. Tra i film interpretati vale la pena ricordare “La banda del buco”, “Marinai in coperta”, “Viaggio di nozze all’italiana” e “Chissà perché…capitano tutte a me”. Ma, nonostante la sua lunga carriera cinematografica, Ferruccio Amendola è diventato un volto noto in tv soprattutto grazie alle fiction (“Storie d’amore e d’amicizia”, “Quei trentasei gradini”, “Little Roma”, “Pronto Soccorso”). Si è speso inoltre in campagne pubblicitarie a scopo benefico come quella del 1996 per Greenpeace e, negli ultimi mesi di vita, a favore della Giornata dei diritti dell’infanzia.

Ferruccio Amendola è rimasto nei cuori di tutti per il timbro della sua voce, prestata a tutti i grandi di Hollywood degli ultimi decenni: Dustin Hoffman, Sylvester Stallone, Robert De Niro, Al Pacino. Senza la voce inconfondibile del grande Ferruccio sarebbero stati comunque dei miti ma forse molto diversi: meno umani, meno “caldi”, meno sfaccettati. Tutte caratteristiche che potevano trasparire solo dalla voce di Amendola. Era sposato con Rita Savagnone, anche lei doppiatrice, da cui ha avuto tre figli: Claudio, Federico e Silvia.

ACCADDE OGGI – La morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa

Il 3 settembre del 1982 a Palermo, vittima di un agguato mafioso con la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo, moriva il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Nato a Saluzzo, in prov. di Cuneo, il 27 settembre del 1920. Suo padre era un ufficiale dei carabinieri, vicecomandante generale dell’Arma come poi il figlio. Carlo Alberto ha passato la sua vita a combattere la malavita del nord, la mafia siciliana e le brigate rosse, entrando nell’arma dei carabinieri all’età di 22 anni. Il suo primo incarico è in Campania, dove si trova alle prese con il bandito La Marca. In occasione del terremoto del Belice, nel 1968, organizza i soccorsi. A quei tempi la protezione civile ancora non esisteva e per ringraziarlo i comuni di Gibellina e Montevago gli assegnarono la cittadinanza onoraria.

Viene trasferito poi in Sicilia. A Palermo il 16 settembre del 1970 scompare il giornalista Mauro de Mauro e il 5 maggio 1971 viene ucciso il procuratore Pietro Scaglione. Dalla Chiesa indaga e tira fuori una mappa dei nuovi e vecchi capimafia siciliani, in cui per la prima volta ci sono nomi che torneranno spesso nelle cronache di fatti mafiosi allora sconosciuti: Frank Coppola, i cugini Greco, Tommaso Buscetta, Gerlando Alberti. Nel 1973 Dalla Chiesa diventa generale e assume la guida della divisione Pastrengo a Milano, c’è da fronteggiare l’era del terrorismo rosso. Dopo il sequestro del giudice Sossi a Genova, il generale infiltra nelle br un suo uomo, Silvano Girotto, detto “frate mitra”, e arresta i padri del brigatismo, tra cui Renato Curcio e Alberto Franceschini. Nel 1975 i carabinieri di Dalla Chiesa, durante un’operazione per liberare l’industriale Gancia, uccidono la moglie di Curcio, Margherita Cagol. Tempo dopo il generale riprende Curcio e altri brigatisti evasi dal carcere di Casale Monferrato. E’ sua l’idea di rinchiudere i brigatisti nelle carceri di massima sicurezza (Cuneo, Asinara, Trani, Favignana, Palmi). Nel 1981 Dalla Chiesa diventa vicecomandante dell’Arma e, successivamente, il 2 maggio 1982 assume la nomina di prefetto a Palermo, dove solo quattro mesi dopo verrà ucciso.

Formello: oggi amichevole contro l’ASD Montemario

Il sito ufficiale biancoceleste ha annunciato tramite un comunicato che domani (oggi ndr) gli uomini rimasti a Formello a disposizione di mister Inzaghi affronteranno in amichevole l’ASD Montemario. Amichevole alla quale però i tifosi non potranno assistere. Questo il testo:

“La S.S. Lazio comunica che domani, sabato 3 settembre alle 10:30, si svolgerà una partita amichevole tra la prima squadra biancoceleste e l’ASD Montemario. Causa indisponibilità del campo Mirko Fersini per lavori di manutenzione, la gara si svolgerà a porte chiuse”.

TERREMOTO – A Roma attivo servizio ascolto psicologico

Roma Capitale, in virtù della convenzione con la Protezione Civile Capitolina e grazie al supporto dell’Organizzazione di Volontariato PSICAR, ha attivato un servizio di assistenza psicologica gratuito finalizzato a sostenere il disagio emotivo dei romani coinvolti nel sisma che, nei giorni scorsi, ha colpito diverse regioni dell’Italia centrale.

Il servizio (con incontri diretti e coordinato dall’Organizzazione di Volontariato PSICAR – Psicologi dell’emergenza Alfredo Rampi) è attivo dal 2 settembre con orario 9/13 – dal lunedì al sabato. Per info e contatti, numero verde 800 894 595 (solo da rete fissa).

UNDER 21 – Risultato e tabellino di Italia – Serbia

A Vicenza si è disputata la gara di qualificazioni agli europei tra Italia e Serbia Under 21. Il risultato finale è stato di 1-1, grazie alle reti di Gajic al 33esimo e di Cerri su rigore al 54esimo.

Italia (4-4-2): Cragno; Conti, Caldara, Romagnoli, Murru; Verre (22′ st Pellegrini), Cataldi, Mazzitelli, Benassi (7′ st Di Francesco); Cerri, Rosseti (39′ st Ricci). All.: Di Biagio

Serbia (4-2-3-1): V. Milinkovic-Savic; Gajic, Veljkovic, Lazic, Antonov; Maksimovic, Grujic; Meleg (16′ st Drazic), S. Milinkovic-Savic, Gacinovic (31′ st Mihajlovic); Cavric (22′ st Djurdjevic). All.: Sivic

Arbitro: Del Cerro (Spagna)
Marcatori: 33′ Gajic (S), 9′ st rig. Cerri (I)
Ammoniti: Murru, Conti (I), V. Milinkovic-Savic, Lazic, Gajic, Veljkovic (S)
Espulsi:

 

Oddi: “Keita dovrebbe chiedere scusa in ginocchio”

In casa Lazio, nonostante la sosta dovuta agli impegni della Nazionale, è sempre vivo il tema del calciomercato e del caso Keita. In molti si aspettavano di più, soprattutto dopo aver incassato i soldi dalla cessione di Candreva. Ma così non è stato. Oddi, ex calciatore della Lazio, è andato giù duro contro la società e contro Keita. Queste le sue parole a Radiosei:

Immobile e Bastos mi piacciono, il resto non mi soddisfa compreso il problema Keita che ancora non si è risolto. Questa non è una situazione semplice, all’interno del gruppo c’è gente che ragiona con la propria testa, ci sarà chi non prenderà bene il suo reintegro, se ci sarà. Mi auguro che lo spogliatoio riesca a supportarlo e sopportarlo. Ora vediamo se la società riesce a mediare, il primo step da affrontare è il comportamento del ragazzo. Deve buttarsi a terra e chiedere scusa, allenarsi meglio degli altri per recuperare rispetto. Può fare poco altro visto che è stato ripudiato da tutti. Ora è rimasto e bisogna trovare un sistema per non gettare dalla finestra un capitale. Se sta bene è un valore aggiunto, purtroppo di queste situazioni ne vedremo altre. Il club poteva certamente essere più lungimirante risolvendo prima la questione. Il resto del mercato, poi, non bene. Lukaku discreto, speravo che la Lazio si potesse muovere maggiormente in attacco e sulle fasce“.

FORMELLO – Allenamento atletico per la Lazio

Altro pomeriggio di allenamento in casa Lazio. Sempre senza i nazionali, Simone Inzaghi continua a preparare la sfida al Chievo Verona. Aggregati anche i Primavera per far numero. Questo pomeriggio la squadra si è soffermata sulla parte atletica con ripetute corse. Infine partitella in famiglia.

Per quanto riguarda le prove tattiche, queste non sono state effettuate. Infatti mancano troppi titolari a Formello. Al momento non si conoscono ancora le idee di Inzaghi. Il modulo anche è un rebus. Tutto dipenderà dalle condizioni di Bastos. Dovrebbe scendere regolarmente in campo contro il Chievo.

Il saluto di Anderson all’ex compagno di squadra Mauricio

Felipe Anderson ha espresso tutto il suo dispiacere per la cessione, anche se momentanea, di Mauricio allo Spartak Mosca. Felipe ha pubblicato su Instagram un messaggio rivolto al suo ex compagno di squadra. Questo il testo:

“È difficile vedere un tuo amico partire, peggio se questo amico è un fratello, una persona essenziale. Fratello ti auguro tutto il meglio nella tua vita, spero che ti sia riconosciuto il tuo valore nella nuova avventura, perchè è quello che si merita un grande giocatore come te, un lavoratore e un lottatore. Farò il tifo per te durante ogni partita. Pensare di non potermi più divertire con te negli spogliatoi mi rende triste”.

Qualificazioni Europei 2017 Under 21 – Italia-Serbia: Cataldi e Milinkovic-Savic in campo dall’inizio

Alle 18.30 allo stadio Romeo Menti di Vicenza, con diretta tv su Rai Due, l’Italia Under 21 sfiderà la Serbia nella terzultima gara del girone di qualificazione ai prossimi Europei.

Vincendo gli azzurrini sarebbero quasi certi di superare il turno e, già in serata, l’aritmetica potrebbe dargli ragione nel caso la Slovenia non dovesse battere l’Irlanda in trasferta. Anche un pareggio potrebbe bastare dato che la squadra di Di Biagio è prima in classifica e deve ancora sfidare Andorra e Lituania, sulla carta le più deboli del girone. All’andata finì 1-1 con le reti dei due biancocelesti Milinković-Savić e Cataldi, entrambi in campo anche oggi.

FORMAZIONI UFFICIALI

ITALIA UNDER 21 (4-2-4): Cragno; Conti, Caldara, Romagnoli, Murru, Cataldi, Mazzitelli, Verre, Benassi, Cerri, Rosseti.

SERBIA UNDER 21 (4-2-3-1): V. Milinkovic-Savic; Gajic, Antonov, Lazic, Veljkovic, Maksimovic, Grujic, S. Milinkovic Savic, Gacinovic, Cavric, Meleg.

ARBITRO: Carlos Del Cerro
ASSISTENTI: Barbero Sevilla-Abraham Alvarez Canton
QUARTO UOMO: Josè Martin

Ballotta: “Keita discorso delicato. Peruzzi uomo ideale per la piazza”

Per parlare dell’ambiente bianoceleste è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia Marco Ballotta. L’ex portiere laziale ha parlato di diversi argomenti che negli ultimi tempi hanno scosso lo spogliatoio della squadra di Simone Inzaghi.

Sul caso Keita: “Quello di Keita è un discorso ampio e delicato. Lo spogliatoio lo ha allontanato e recuperare il rapporto con i compagni non sarà facile, ma è pur sempre un capitale della società. Bisogna risolvere la questione accontentando tutte le parti. Non bisogna creare situazioni delicate. La società deve fare un passo indietro, il problema resta lo spogliatoio che ha regole che vanno rispettate da tutti. Se uno le rispetta va bene, ma se non è così non è visto di buon occhio dalla squadra. Senza voler offendere nessuno dei giocatori attuali posso dire che anni fa avrebbe portato le borse a molti giocatori”.

Sul ruolo di Peruzzi: “Angelo è l’uomo ideale per quel ruolo. Ha esperienza, testa e sa quello che deve fare in qualsiasi momento. Può portare molti miglioramenti alla situazione”.

Sulla cessione di Berisha: “Per me lui e Marchetti si equivalgono. La Lazio ha deciso di puntare sull’italiano forse perchè più esperto. Può dare maggiori garanzie a Inzaghi”.

Chi ha voluto Carrizo alla Lazio? Poteva arrivare Handanovic? “Non so dirlo, ma certo non è stato Delio Rossi. Non era quel portiere di cui tanto si parlava. Handanovic sarebbe potuto arrivare ma non se ne fece più nulla”.

 

 

10 dichiarazioni di Tare confutate col tempo: da Klose a Pato

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Con la chiusura del calciomercato, si chiude anche la tribolata estate della Lazio. La dirigenza capitolina ha portato a Formello ben 7 acquisti, ma a parte Immobile, gli altri sono tutti da scoprire. Ripercorriamo l’estate laziale attraverso le parole del ds Tare che poi sono state confutate dai fatti.

1 – KLOSE VUOLE LASCIARE LA LAZIO, ANZI NO…

La brutta stagione biancoceleste ha fatto saltare molte teste a Formello, ma l’addio più doloroso è stato quello di Miro Klose, unico fuoriclasse ad aver vestito l’aquila sul petto nella gestione lotitiana. Era il 15 maggio quando Tare spiegava ai microfoni di Mediaset Premium: “Abbiamo parlato con Miro per capire le sue intenzioni e se ci poteva essere l’opportunità di proseguire insieme. Il suo desiderio, già dallo scorso anno, era quello di tornare in patria a come tale abbiamo rispettato questa decisione”.

Parole confutate dallo stesso Klose che nel giorno del suo addio alla Lazio spiega di non aver ricevuto nessun rinnovo contrattuale. Tare si dice stupito da tali dichiarazioni, ma poi è il campione tedesco a mettere fine alle polemiche: “La spiego in maniera semplice per chiudere l’argomento: né a me né al mio procuratore sono mai state fatte proposte, scritte o verbali. Indipendentemente dal fatto che avessi deciso o meno di lasciare la Lazio”.

2 – L’ALLENATORE LO ANNUNCIAMO TRA UNA SETTIMANA, PIU’ PRECISAMENTE TRA DUE MESI…

Sempre nella stessa intervista del 15 maggio, Tare ammette di aver incontrato Sampaoli: “Abbiamo parlato con lui per conoscere la persona, senza mancare di rispetto a nessuno. Abbiamo prima avvisato Inzaghi di questo incontro proprio perché vogliamo capire la scelta da fare per la prossima stagione. Non c’è nulla di concreto, per ora conta chiudere una stagione negativa per la Lazio. Entro due settimane sarà tutto più chiaro per la scelta dell’allenatore”. Sette giorni dopo a Lazio Style radio, il ds albanese conferma: “Penso che per la fine della settimana prossima sarà chiara la scelta dell’allenatore della Lazio”. Simone Inzaghi verrà annunciato l’8 luglio. Se la matematica non è un’opinione, dal 22 maggio all’8 luglio sono passati ben 47 giorni.

3 – SIAMO TANTO AVANTI CHE SE CI VOLTIAMO INDIETRO VEDIAMO IL FUTURO

3- 22 maggio, Tare dichiara sulla radio ufficiale: “Gli infortuni hanno avuto un peso rilevante, ma dentro ci sono degli errori fatti anche da parte nostra che andranno evitati in futuro. Per questo abbiamo deciso di anticipare la programmazione in vista della prossima stagione”.  Come succitato l’allenatore verrà annunciato un mese e mezzo dopo, il sostituto Candreva non è mai arrivato, mentre due giorni prima della chiusura del mercato è stato preso Luis Alberto. Per non parlare del fatto che il difensore centrale, che a detta di Tare era la priorità del mercato, è arrivato a campionato iniziato.

4 – NON DOBBIAMO PER FORZA VENDERE, MA CI PIACE FARLO!

4 – La rivoluzione in casa Lazio è partita, ma tranquilli non si venderà per acquistare. Questo almeno è quello che dice la società ai tifosi, confermata da Tare in radio: “Quest’anno rispetto all’anno scorso non abbiamo la necessità di vendere”. A conti fatti, la Lazio ha ceduto il suo giocatore migliore ossia Candreva a 22 mln (+ 3 mln di bonus), più Onazi, Gentiletti e Mauricio per un totale di 5 mln. 30 mln guadagnati e 35 mln spesi. In pratica un mercato finanziato dalle cessioni. Proprio come negli anni passati.

5 – TRANQUILLI, E’ TUTTO PROGRAMMATO

Scoppia il caso Bielsa, la società indice una conferenza stampa per spiegare l’accaduto. E’ il 7 luglio e Tare, dopo aver descritto i comportamenti del tecnico argentino, rassicura che nessuna strategia societaria verrà compromessa: “Avevamo concordato insieme a Bielsa Beausejour come alternativa ad Adriano più un altro giocatore visionato nell’Europeo che stiamo ancora trattando, pertanto non posso dire il suo nome. Abbiamo bloccato questo giocatore nel caso Candreva venga venduto”. Nessuno ha mai spiegato che fine abbia fatto Beausejour e chi fosse l’ala visionata all’Europeo e bloccata. Si è parlato di Thauvin, a lungo trattato e poi ritornato al Marsiglia, ma il francese non ha disputato l’Europeo. Di chi parlava Tare e perché non è più arrivato?

6 – IL FAMOSO TESORETTO

“Avevamo anche un accordo che in caso dopo Auronzo avesse chiesto ulteriori garanzie sul mercato, gli avremmo messo a disposizione un budget pari a una cifra di 30 mln di euro”. Tare nella conferenza stampa anti Bielsa svela un tesoretto custodito nelle casse biancocelesti pronto a essere messo a disposizione per rinforzare la squadra. Che fine ha fatto questo tesoretto? Perché non è stato utilizzato per acquistare l’ala e un vice Immobile?

7 – TUTTA COLPA DEL PAPERO

Bielsa saltato per non essere stato soddisfatto sul mercato, anche se la società smentisce che sia quello il motivo. Ma voci di corridoio dicono che a far saltare la trattativa sia stata la vicenda di Pato: Ecco come nella conferenza del 7 luglio Tare racconta l’accaduto: “Venerdì sera ricevo da lui una telefonata in cui mi chiedeva di acquisire Pato. Mi ha detto che avrei dovuto fare di tutto per portarlo a Roma. Ho parlato con l’agente di Pato mercoledì sera a Roma, in cui ho proposto al giocatore un contratto di 4 anni con un importante ingaggio, vicino a quello di Klose. Il giorno dopo ho parlato personalmente con Pato e mi ha detto che voleva rispettare il suo contratto fino al 30 dicembre col Corinthias e per motivi personali non voleva lasciare il Brasile”. Venti giorni dopo questa conferenza Pato passa al Villareal. Cosa è accaduto di tanto sconvolgente da far cambiare idea al papero? E la saudade che fine ha fatto?

8 – IN DIFESA PUNTIAMO SU TIZIO CAIO E SEMPRONIO

“Con Bielsa avevamo un accordo che Rodrigo Caio l’avremmo trattato dopo le Olimpiadi”. Anche qui non si è capito bene cosa sia successo perché alla fine la Lazio ha preso Bastos, che come precisato da Tare il 17 agosto al Corriere dello Sport era una priorità e per nulla un’alternativa al brasiliano. Ma quindi perché per tutta l’estate parlare di Rodrigo Caio come obiettivo numero uno della difesa?

9 – ACCONTENTEREMO BIELSA ANCHE SE IN PANCHINA C’E’ INZAGHI

Tare chiude la conferenza stampa del 7 luglio con una promessa: “Gli accordi fatti coi giocatori chiesti da Bielsa saranno portati avanti”. In realtà il ds ha attinto alla sua lista e tutti i giocatori richiesti o accordati con Bielsa non sono stati presi. Il più clamoroso Valencia, trattato per un mese salvo poi prendere Immobile.

10 – IL TEMPO CI DIRAR

Arriviamo a sabato scorso, quando prima del match contro la Juventus, il direttore sportivo biancoceleste ha garantito: “La trattativa Dirar non è legata a Keita, lo seguo da molto tempo, ha caratteristiche che potrebbero essere utili per questa squadra. Sappiamo che il mercato cambia ogni giorno, non nascondo che stiamo seguendo altri profili. Sicuramente arriverà un esterno in questi giorni“. Dirar sfuma e arriva Luis Alberto che di mestiere fa il trequartista centrale. Ma l’esterno?

Fabrizio Piepoli

Buffon eroe francese: salva la Marsigliese

Ieri sera a Bari prima dell’incontro tra Italia e Francia, terminato con la vittoria di quest’ultima per 3-1, durante gli inni delle squadre, al momento di quello degli ospiti dagli spalti del San Nicola si sono alzati dei fischi subito messi a tacere dall’intervento di Gigi Buffon. Gesto ovviamente molto apprezzato dai cugini d’oltralpe che hanno lodato il carisma del portierone e capitano azzurro.

Molto amato dai transalpini, già era una specie di stella, ma ora che ha “salvato la Marsigliese” come titola Le Parisien, la stima sale: “Un capo è in grado di imporre la sua autorità in un secondo. Al momento degli inni, e un po’ fra la sorpresa generale, dei fischi si sono levati dal vetusto stadio San Nicola alle prime note della Marsigliese. Passato qualche secondo di stupore, l’immenso capitano della squadra azzurra ha deciso di lavare l’offesa”.

In tv, alla Bfm, hanno commentato: “Un’incarnazione della classe oltre ad essere uno dei più grandi portieri della storia. Gianluigi Buffon, con il suo carisma, allunga la sua influenza ben al di là del terreno di gioco. Risuonano gli inni di Italia-Francia al San Nicola di Bari. Alle prime note della Marsigliese, salgono dei fischi dalle gradinate. Reazione immediata del capitano degli azzurri, seguito dai suoi compagni, che alzano le braccia per incoraggiare il pubblico ad applaudire. I fischi si trasformano in applausi. Nuovo miracolo firmato Buffon. Qualche minuto dopo, il capitano italiano prenderà il microfono per qualche parola di omaggio alle vittime del sisma che ha colpito l’Italia. A 38 anni, Buffon conferma di essere molto di più di un calciatore.

L’Equipe invece si limita a notare, on line, l’omaggio del presidente della Fifa, Gianni Infantino, che ha “ringraziato Buffon per aver fatto tacere i fischi”.

Tavecchio: “Ieri abbiamo preso 3 gol discutibili ma il futuro di questa Italia resta positivo…”

Nonostante la batosta rimediata dagli azzurri del neo Ct Giampiero Ventura contro la Francia, il presidente della FIGC Carlo Tavecchio continua a vedere roseo il futuro della nazionale italiana. Ecco le sue parole rilasciate  a SkySport:

Ieri sera si sono verificati dei fatti un po’ anomali, abbiamo preso tre gol discutibili per nostre carenze segnando però un gol magnifico. E’ stata una partita in cui si è vista la stessa Nazionale, come possesso palla e come organizzazione dell’Europeo. Forse nella prima partita di Ventura c’è stato qualche giovane emozionato e dietro c’era un’assenza pesantissima, seppur gli altri fossero all’altezza. In più abbiamo avuto la sfortuna di De Rossi e questo non è di poco conto. Tutto sommato, vedo il futuro di questa Italia in modo positivo“. La sconfitta però, seppur in amichevole, inciderà comunque negativamente sul ranking Fifa: “Le amichevoli, purtroppo, finché non cambiamo il ranking, saranno influenti sulle nostre situazioni. Dobbiamo considerare che queste partite valgono ai fini del punteggio“. Lunedì in Israele primo impegno nel girone di qualificazione ai mondiali di Russia 2018: “Andremo a giocare con uno spirito agonistico diverso, un conto è l’amichevole un altro la gara di qualificazione. Il tecnico sta motivando bene i ragazzi e sono convinto faremo bene“.