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CINEMA – E’ morto Gene Wilder, l’attore di Frankenstein Junior

Si è spento a Stamford, in Connecticut, all’età di 83 anni l’attore americano Gene Wilder, celebre per aver recitato nelle pellicole “Willy Wonka & The Chocolate Factory” del 1971 e nel famoso “Frankenstein Junior”. Da tempo l’attore era affetto dal morbo di Alzheimer e causa del decesso sarebbero state proprio le complicazioni legate alla malattia, come fatto sapere dal nipote.

Nato a Milwaukee l’11 giugno del 1933 da una famiglia di ebrei russi immigrati, Jerone Silberman (questo il suo vero nome), ha studiato in America per poi trasferirsi in Inghilterra, dove frequentò la Bristol Old vic Theatre School, per poi tornare negli Stati Uniti e iniziare la sua carriera nei teatri di periferia. Arrivò all’Actor’s Studio debuttando nel 1967 con una comparsata in “Gangster Story”. Il ruolo più importante di Wilder è sicuramente quello interpretato nel 1974 nel film di Mel Brooks  “Frankenstein Junior”, film nato però da un’idea dello stesso Wilder: infatti fu proprio lui, che interpreta anche il dottor Frederick Frankenstein, a scriverne la sceneggiatura. Fu però la collaborazione con Mel Brooks a permettergli di raggiungere la grande popolarità.

SOCIETA’ – 150 euro figli a carico, novità assegno e bonus 2016: chi può richiederlo e come

In arrivo possibili e importanti novità per tutte le famiglie con figli a carico. Secondo il disegno di legge presentato due anni fa e dal maggio scorso in disamina in Aula, è prevista una nuova agevolazione che prevede un bonus di 150 euro per ogni figlio a carico fino ai 18 anni di età.

Due anni fa cinquanta senatori hanno firmato e presentato un disegno di legge “Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico” che, a partire da maggio 2016, è in disamina in Parlamento. Negli ultimi anni in Italia stiamo assistendo ad un crollo demografico che aumenta con il trascorrere del tempo. Per questo motivo il nostro Governo sta cercando delle soluzioni per incentivare le coppie a mettere al mondo bambini. L’obiettivo primario del Governo è quello di aiutare i nuclei familiari con un contributo fisso e cercare così di rilanciare la natalità nel nostro paese. Per questo è stato pensato di andare a sostituire tutte le misure attuali (bonus bebé, ecc.) con un unico bonus disponibile per tutte le famiglie che hanno figli a carico. Verranno mantenute anche le detrazioni per il coniuge a carico, per gli altri familiari e per i minori disabili. Inoltre la proposta di legge potrebbe essere estesa anche a quei nuclei familiari con figli fiscalmente a carico con un’età compresa tra i 19 e i 25 anni. Ma, in questo caso, l’assegno di agevolazione non sarà più di 150 euro al mese ma più basso e scenderebbe a 100 euro fissi mensili.

L’agevolazione di 150 euro di contributo fisso mensile spettano a tutti i nuclei familiari con un reddito ISEE basso fino a 50mila euro. Ma non saranno queste le uniche famiglie a poter richiedere il nuovo bonus previsto dal disegno di legge. Tutti coloro infatti che hanno figli a carico fino a 18 e un reddito ISEE compreso tra i 50mila ed i 70mila euro annui, potranno presentare domanda ed avere così in busta paga la detrazione Irpef per i lavoratori autonomi o in denaro per gli incapienti. In quest’ultimo caso ovviamente l’agevolazione sarà ridotta. Inoltre in Parlamento si sta discutendo anche di creare un’alternativa all’assegno monetario proponendo come sostegno alle famiglie nuovi servizi o voucher.

Colpo a sorpresa. Ecco Luis Alberto! Il calciatore è già a Roma

AGGIORNAMENTO ORE 23.00 – Il neo acquisto Luis Alberto è già a Roma. Secondo quanto riportato dal Telegraph, l’ex Liverpool già nel pomeriggio avrebbe raggiunto il quartier generale della Lazio. Di conseguenza domani potrebbero esserci le visite mediche, per poi mettersi a disposizione di Simone Inzaghi.

Colpo a sorpresa in casa Lazio. Nei giorni scorsi si era parlato insistenetemente di Dirar e Cerci, ma Tare, come al solito, ha spiazzato tutti. Ecco Luis Alberto, trequartista/ala proveniente dal Liverpool. La notizia è stata data da Gianluca Di Marzio che, inoltre aggiunge, che domani potrebbero esserci le visite mediche. Si attendono comunicazioni ufficiali da parte della Lazio. Prezzo del cartellino 5 milioni più 2 di bonus legati al raggiungimento della qualificazione europea (e il 30% sulla futura vendita del giocatore). Firmerà un contratto da 1,2 milioni di euro.

Scudetto 1915, clamorosa scoperta di Maurizio Martucci

Alla vigilia del Consiglio Federale di Mercoledì 31 Agosto che potrebbe assegnarlo ex equo ai biancocelesti di Ballerini e Baccani, un secolo dopo svelati i retroscena nei rapporti tra i personaggi che decisero lo scudetto più enigmatico della storia del calcio italiano. Ancora conteso!

Anno 1921: le contestazioni dei ribelli nella scissione più drastica nella storia della Federcalcio. La ricomposizione dello scisma e il riavvicinamento tra le fazioni contendenti nella trattativa coi separatisti della Confedercalcio. In mezzo, la risoluzione dell’enigma del titolo vacante della Grande Guerra nella postuma assegnazione arbitraria al Genoa. Decretata con l’esclusione della Lazio, estranea ai giochi di potere del pallone. E’ questa l’inedita pista investigativa seguita dallo scrittore d’inchiesta Maurizio Martucci che spiega il giallo dell’ancora conteso scudetto del 1915, inserita nel libro in uscita a Settembre dal titolo ‘Roma Sparita Football Club. La storia sconosciuta del calcio capitolino. Dal 1892 ad oggi. Dall’Association seminaristica al Foot-Ball ginnico-scolastico. Con l’enigma delle fondazioni: la genesi massonica della Lazio e la fusione fascista della RomaUrbone Publishing.

Membro della Società Italiana di Storia dello Sport, ideatore e già Direttore della Biblioteca del Calcio e del Festival Nazionale della Cultura del Calcio, giornalista, scrittore e autore di numerosi saggi di inchiesta sui fenomeni legati alla storia del calcio (tra gli altri, il libro scomodo sull’omicidio di Gabriele Sandri, il vivo racconto di Vincenzo Paparelli e la verità sui silenzi avvolti nell’uccisione di Luciano Re Cecconi) l’ultima fatica di Maurizio Martucci svela la storia sconosciuta del calcio capitolino, smascherando le oscure trame di potere dietro l’aggiudicazione ‘a tavolino’ del tricolore al Genoa, a svantaggio di una Lazio centro-meridionale estranea alle trattative tra i grandi club del Nord.

Il Presidente della FIGC di allora – sostiene Martucci – era l’aristocratico sabaudo Carlo Montù: con troppo fretta nel 1915 sospese ab libitum gli ultimi 90 minuti di gioco per l’ingresso dell’Italia nel conflitto contro gli austro-ungarici, quando altre federazioni proseguirono invece, ultimandole, le attività nel podismo, ciclismo e ippica. Lo stesso Montù nel 1919 era anche il Presidente del CONI, organismo in cui – tra le altre – era associata la Federazione Ciclistica: ebbene proprio in quell’anno (secondo una prima teoria storiografica) la Federcalcio iscrisse il Genoa nell’Albo d’Oro, tra le poteste di un giovane Vittorio Pozzo (dirigente e allenatore del Torino), quando intorno al tavolo dello stesso CONI retto da Montù sedeva pure l’imprenditore italo-scozzese George Davidson, che oltre ad essere il Presidente della Federciclismo lo era – combinazione – anche del Genoa. Il caso di un evidente conflitto d’interessi tra Montù e Davidson per l’ipotesi di un favoritismo ad esclusiva trazione ligure, è sostenuto dalle vibranti lamentele inscenate in quegli anni dalle formazioni del centro-sud: accusarono i dirigenti federali di snobbarle, additati di alimentare antisportive disparità territoriali. Nonostante la retorica risorgimentale rinnovata dopo l’ecatombe di Caporetto, evidentemente lo spirito unitario della breccia di Porta Pia non albergava nella sede centrale della FIGC di stanza a Torino.

La mia interpretazione – continua lo scrittore Martucci – si rafforza con un’ulteriore e per certi versi ancor più eclatante pista indiziaria risalente al 1921, nell’anno in cui la storiografica genoana (con l’avallo degli storici dalla Fondazione Genoa 1893) vuole il conferimento definitivo dell’ancora vacante titolo 1915. Anche qui ho stanato un conflitto d’interessi troppo grande per passare inosservato. Infatti nella stagione 1921/22 il calcio italiano si trovava nel mezzo del più grande scisma della sua ultracentenaria storia, culminato nella scissione tra FIGC e CCI (Confederazione Calcistica Italiana). Volete sapere chi era alla guida dei ribelli? Proprio l’ex presidente, socio e fondatore del Genoa Edoardo Pasteur! E fatto ancor più anomalo è che la fazione degli scissionisti cominciò ad indietreggiare, ripiegando sui propri passi assaporata la vittoria ideale sulla retrograda linea federale, tra il 20 Novembre 1921 e il 7 Dicembre 1921, siglata la pace a Brusnengo, prima del cosiddetto Compromesso Colombo. Quando la FIGC del vercellese Luigi Bozino premiò il Genoa di Davidson e Pasteur, consegnate ai foot-ballers reduci e superstiti dalla guerra le medaglie e il titolo nella cerimonia ufficiale d’investitura tenuta l’11 Dicembre 1921 in un ristorante della città portuale. Non può essere un’altra coincidenza. Anzi: ritengo che sia molto probabile che sul piatto della bilancia della riconciliazione tra FIGC e CCI venne inserito una sorta di baratto, un tacito accordo tra le parti culminato anche nella donazione del tricolore più anomalo della storia del calcio italiano. Come se dalla pace si potesse sanare anche una vecchia polemica pendente!

Infine c’è pure spazio per una questione morale, di un problema di opportunità politico sportiva non da poco conto. Infatti da alcuni anni quel Genoa squadrone e temuto (certamente forte, si, è innegabile!) si trovava nell’occhio del ciclone, subite alcune condanne plurime per la condotta di operazioni sleali, culminate negli scandali dei cosiddetti ‘atti di professionismo’, cioè l’acquisto di foot-ballers vietato da Regolamento e spirito dilettantistico decoubertiniano del tempo. Mi riferisco agli illeciti Fresia, Santamaria, Sardi, Berardo e Swift: l’accusa mosse contro il ‘creativo’ presidente-imprenditore George Davidson, evidentemente scaltro nel maneggiare il calcio dilettantistico in altra modalità. Il Genoa nel 1914 rischiò persino la radiazione, sventata dalla retorica dell’abile difesa di Edoardo Pasteur, lo stesso che poi ritroviamo al centro della trattativa che ricompose l’emorragia dei transfughi dalla Federcalcio nel 1921, quando il Settimo Sigillo rossoblù entrò nel palmares genoano, defraudata la Lazio di Fortunato Ballerini e Guido Baccani di qualsiasi diritto sportivo maturato sui campi del Girone Finale dell’Italia Centrale.

Proprio perché carente di riferimenti giuridico sportivi – si domanda Maurizio Martucci – mi chiedo: fu decisione saggia e oculata quella di premiare l’immorale Grifone del mercato nero, il sodale recidivo, all’epoca il più sanzionato per conduzioni illecite, andando a discapito di compagini centro-meridionali ossequiose delle decoubertiane direttive federali?”.

Oltre un secolo dopo, Mercoledì 31 Agosto 2016 è prevista la delibera del Consiglio Federale: come atto riparatorio la FIGC potrebbe decretare la Lazio Campione d’Italia ex equo.

 

SERIE A – Anticipi e posticipi dalla terza alla dicottesima giornata della Lazio

La Lega Calcio ha diramato il comunicato con anticipi e posticipi dalla terza alla diciottesima giornata. Di seguito il dettaglio riguardante la Lazio:

4ª GIORNATA: Sabato 17 settembre 2016 ore 18.00 LAZIO – PESCARA
5ª GIORNATA: Martedì 20 settembre 2016 ore 20.45 MILAN – LAZIO
7ª GIORNATA: Sabato 1 ottobre 2016 ore 20.45 UDINESE – LAZIO
12ª GIORNATA: Sabato 5 novembre 2016 ore 20.45 NAPOLI – LAZIO
14ª GIORNATA: Domenica 27 novembre 2016 ore 12.30 PALERMO – LAZIO
16ª GIORNATA: Sabato 10 dicembre 2016 ore 20.45 SAMPDORIA – LAZIO
18ª GIORNATA: Mercoledì 21 dicembre 2016 ore 20.45 INTER – LAZIO

Riccardo Mancini su Luis Alberto: “Non può essere lui il sostituto di Candreva. Ecco perchè”

Un’operazione a sorpresa in casa Lazio. Dal Liverpool è arrivato Luis Alberto. Che però per Riccardo Mancini, giornalista di Fox Sport ed esperto di calcio inglese, non rappresenta il sostituto naturale di Candreva. Queste le sue parole a Radio Olympia:

Luis Alberto è un trequartista destro, a volte gioca da seconda punta. Per caratteristiche può essere il sostituto di Keita ma non di Candreva. E’un giocatore tecnico ma un po’ lento e fino adesso ha dimostrato poca personalità. In Inghilterra ha fallito dove i ritmi sono più asfissianti, in Spagna lo scorso anno ha fatto bene in una realtà, però che non è Roma. Può essere una scommessa ma non può essere il titolare

Tacchinardi: “Contro la Juve non si poteva fare di più. Luis Alberto? Non lo conosco”

Contro la Juventus la Lazio non ha sfigurato, nonostante la sconfitta di misura. Però sono emersi dei limiti offensivi. Tacchinardi ha analizzato a Radio Olympia, Lazio – Juventus:

La Lazio contro la Juventus ha fatto la partita che doveva fare: ovvero quello di limitare i danni. E ci stava riuscendo. Di più non penso che avrebbe potuto fare anche perchè di fronte aveva un avversario molto più forte di lei. Ci vuole tempo per la Lazio per trovare il giusto modulo tattico e per migliorare gli schemi di attacco. Ma ovviamente al momento di recuperare il match Inzaghi si è accorto di non avere cambi all’altezza. Luis Alberto? Sinceramente non lo conosco. Credo che comunque non pregiudichi l’arrivo di Cerci alla Lazio“.

CALCIOMERCATO – Dirar sempre più distante, rifiutata l’offerta biancoceleste

Brutte notizie per la Lazio. Il Monaco ha rifiutato l’offerta del club biancoceleste per il trentenne esterno marocchino Nabil Dirar. E non solo, infatti, a quanto riportato da Tuttomercatoweb.com, i monegaschi avrebbero proposto al giocatore il rinnovo del contratto attualmente in essere.

CALCIOMERCATO – Ravel Morrison sul mercato, mezza Inghilterra lo vorrebbe

Come ammesso anche da Simone Inzaghi nel corso della conferenza stampa l’inglese Ravel Morrison è sempre più distante dai piani della squadra biancoceleste e quindi il giocatore può essere ritenuto sul mercato e potrebbe lasciare la società biancoceleste.

Notizia che non ha lasciato indifferenti diversi club d’oltremanica che si sono subito messi alla finestra in attesa di sviluppi futuri. Dopo l’interesse di Aston Villa, Queens Park Rangers e Sheffield, sul centrocampista inglese, come riportato dal Mirror, si sono posate le attenzioni anche di Sunderland e Nottingham. Il giocatore dal canto suo si è detto sempre propenso a un rientro in Inghilterra.

Keita: nella Lazio non gioca ma il Senegal lo convoca lo stesso

Nella Lazio Balde Diao Keita continua a non giocare. La piazza non gli ha perdonato le sue parole sulla squadra biancoceleste rilasciate questa estate quando dichiarò che “la Lazio è solo un punto di partenza”, e anche la squadra lo ha in parte allontanato.

Ma un’ancora di salvezza, utile per superare anche psicologicamente il brutto momento che sta attraversando, gli viene lanciata dal suo paese, il Senegal. L’attaccante biancoceleste è stato infatti convocato per la sfida di sabato 3 novembre contro la Namibia valevole per le qualificazioni alla Coppa D’Africa 2017.

CALCIOMERCATO – I comunicati della Lazio sulle cessioni di Bisevac, Mauricio e due giovani biancocelesti

La Lazio tramite il proprio sito ha comunicato la cessione di quattro giocatori: Milan Bisevac, ceduto a titolo definitivo al Metz, Mauricio Dos Santos Nascimento, ceduto a titolo temporaneo allo Spartak Mosca, Simone Mattia, ceduto a titolo definitivo alla Sambenedettese, e Luca Germoni, ceduto a titolo temporaneo alla Ternana.

Si è spenta Anne O’Brien, due Scudetti e due Coppa Italia vinte con i colori biancocelesti

Si è spenta oggi all’età di 60 anni, Anne O’Brien, ex calciatrice ed allenatrice della Lazio. Nata a Dublino il 25 gennaio 1956 inizia a giocare a calcio per strada sin da bambina assieme ai cugini Johnny Giles, capitano del Leeds United, e Jimmy Conway, giocatore del Fulham. Nel 1966 fu la mamma a organizzare un torneo fra i figli dei lavoratori delle fabbriche e lei appena decenne era una delle più piccole.

Nel 1969 quando fu fondata la prima squadra di calcio femminile, il Julian Bars, Anne aveva già scelto anche di competere nel mezzofondo correndo gli 800 e i 1500 metri piani, potenziando così la sua resistenza fisica. Avendo imparato a controllare la palla contro i maschi, contro le altre ragazze fu avvantaggiata. Nei contrasti nessuna la fermava e lei si involava verso la rete o fungeva da rifinitore. Nel primo anno di vita del Julian Bars venne organizzata a Dublino la “John Drumcondra Cup” e Anne fu grande protagonista realizzando le tre reti che permisero alla sua squadra di vincere la finale (3-2).

La sua squadra divenne una delle più conosciute in Irlanda. In occasione di una tournée dello Stade Reims a Dublino le squadre femminili del posto schierarono contro le francesi una rappresentativa cittadina e lei fu utilizzata nel suo ruolo abituale. Pierre Geoffroy, il presidente del club femminile francese rimase impressionato dalla sua prova e le chiese di giocare le altre gare con loro. La nazionale irlandese la schierò per la prima volta in campo contro le pari grado francesi e in quell’incontro venne premiata quale miglior calciatrice in campo. Prima di natale Geoffroy chiese ai genitori di Anne di poterla tesserare e la mamma, a 18 anni non ancora compiuti, le dette il permesso di andare a giocare in Francia. Quando lei arrivò a Reims il campionato non era ancora terminato e perciò vinse subito con lo Stade Reims il primo campionato nel 1973, seguito poi da quelli del 1974 e del 1975. Prese anche parte a una tournée a Guadalupa e a Haiti, giocando contro le squadre maschili in stadi pieni con circa 40-45 mila spettatori di media.

La Lazio, che già in passato aveva avuto rapporti con la squadra francese, nel 1970 era alla ricerca di un attaccante e le venne segnalata la O’Brien. La società spedì un osservatore e la convocò per un provino prendendola subito. Anne si trovò talmente bene con il presidente Bruno Valbonesi che per lei Roma e l’Italia divennero una seconda patria. Con la maglia biancoceleste vince due Scudetti (1979 e 1980) e una Coppa Italia (1977). Nella stagione 1983 viene ceduta al Marmi Trani 80, squadra con la quale vinse il suo terzo scudetto italiano. Dopo le due stagioni trascorse a Trani torna alla Lazio e nel 1985 vince la sua seconda Coppa Italia. Successivamente vince ancora due scudetti con la Reggiana e uno con il Milan Salvarani. Il peggioramento delle condizioni di salute della mamma, che l’aveva seguita nell’anno trascorso a Milano e il mancato rientro in Irlanda per poter assistere alla sua malattia furono per lei causa di frustrazione e grande dispiacere anche se riuscì a vederla prima della sua dipartita. Anne aveva appena 38 anni ma la perdita della madre per lei fu un brutto colpo e smise di giocare.

Alla fine del campionato 1991-1992 si iscrisse al corso allenatori e ottenne il patentino di terza categoria con specializzazione calcio femminile a Coverciano. La stagione successiva oltre a giocare con le rossonere allena la squadra primavera. Al termine della carriera agonistica rientra a Roma e inizia ad allenare bambini e bambine di alcune scuole calcio a Fregene e a Maccarese. In seguito venne chiamata dalla Divisione Calcio Femminile per allenare prima la rappresentativa Under 20 e poi l’Under 14, l’Under 15 e l’Under 17. Successivamente allena Lazio e Woman Civitavecchia.

CRONACA – Roma, i romani e il SENSO CIVICO: Tania Pasquali, un caso particolare, ipocrisia sovrana del web?

Mass media tipo giornali e tv sembrano essere sempre più avviati verso la fine dei loro giorni, oramai per chi vuole restare aggiornato sugli accadimenti della nostra vita civile punto di riferimento importantissimo è il web.

Tante persone si scoprono “giornalisti” e riportano scene di degrado cittadino nell’intento di aiutare a migliorare le cose nella propria città. Ma non sempre i filmati e gli articoli riportati vengono compresi nel loro vero significato, facendo scemare le denunce riportate in stupide discussioni sul colore politico di appartenenza come successo a una nostra amica, Tania Pasquali, che ha avuto il coraggio di fare quello che ogni cittadino onesto e amante della propria città dovrebbe fare, ossia denunciare le nefandezze di persone incuranti del bene cittadino e facendo passare quello che in una società civile viene definito SENSO CIVICO per accuse di “razzismo” che in certi casi, come in questo, poco hanno a che fare con il contesto di cui si sta trattando. Ma siamo proprio sicuri che le accuse rivolte alla signora Tania siano giuste? Noi abbiamo voluto vederci chiaro e siamo andati a cercare quale sia il significato del termine SENSO CIVICO.

Ebbene si definisce SENSO CIVICO la fiducia negli altri, la disponibilità a cooperare per migliorare la società in cui il soggetto vive. La fiducia in questo caso produce effetti benefici a tutta la società: il livello di benessere è più alto, le istituzioni e i servizi pubblici funzionano meglio, i cittadini sono più soddisfatti. La sfiducia al contrario provoca indifferenza e in alcuni casi atteggiamenti predatori verso gli altri e verso le risorse pubbliche. Qualsiasi società civile si caratterizza per il tipo di reti orizzontali e verticali di comunicazione e di scambio.

Nel primo caso le risorse sociali ed economiche vengono impiegate per garantire il rispetto della dignità di ciascuna persona, tutelandone i diritti fondamentali, primi fra tutti vita, salute, istruzione, abitazione, lavoro, poi libertà di autodeterminazione e libertà attinenti alla sfera della manifestazione del pensiero in qualsiasi campo, compresi politico e religioso. Le reti orizzontali mettono in contatto le persone su base egalitaria e sono veicolo di solidarietà. L’insieme delle reti orizzontali in una determinata comunità rappresenta il capitale sociale. Nel secondo caso la persona è un semplice strumento e si ha quando ci si evolve scartando gli inadeguati, quando le relazioni si basano su competizioni nelle quali chi perde soccombe e ha come valori fondanti la separazione e l’annientamento. Chi si frappone agli interessi individuali, alle finalità, alla conservazione dei privilegi di una persona, un popolo o una nazione viene considerato un nemico. Le reti verticali sono formate da persone legate tra loro da rapporti di dipendenza. Questo tipo di relazioni tra il cittadino che assicura il suo sostegno e quello dei suoi familiari al politico in cambio di possibili favori, o le relazioni costituite con lo stesso scopo con capi o dirigenti di uffici pubblici. Esempi di relazioni verticali sono la raccomandazione, il clientelismo politico, il patronage, la corruzione. In ognuno di questi esempi motivazioni legittime a livello individuale distorcono decisioni che hanno carattere pubblico. Per ognuna di queste decisioni si configurano due ingiustizie: una relativa alla sfera di chi decide e l’altra relativa alla sfera di chi è oggetto di decisione. Chi decide abusa del proprio ruolo pubblico (non attenendosi a regole di comportamento) perché spera di averne dei vantaggi. Chi è oggetto della decisione abusa della propria particolare relazione con chi decide per accaparrarsi benefici a cui altrimenti non avrebbe diritto. A farne le spese sono gli altri, tutti coloro che vengono esclusi da questo rapporto.

In una società dove la fiducia è scarsa i comportamenti sbagliati tendono ad essere più frequenti. Strade e altri luoghi pubblici sporchi a causa di rifiuti gettati per strada, muri imbrattati da graffiti, ma anche il mancato rispetto di semafori, dell’obbligo del casco e della cintura di sicurezza, del codice stradale in generale, del divieto di fumare in luoghi pubblici, l’ostruzione di luoghi pubblici di passaggio (strade, ingressi dei negozi, passi carrabili, parcheggi riservati a disabili, corridoio dei treni), insofferenza per il lavoro subordinato, la furbizia nei rapporti con gli altri, cose pubbliche (arredo dei treni, panchine, lampioni, arredi scolastici, etc.) in cattivo stato perché usate senza attenzione o perchè volontariamente danneggiate o per scarsa manutenzione, il mancato pagamento di condominio, utenze domestiche, bollo e assicurazione auto, biglietti treno, imposte, l’appropriazione o utilizzo non autorizzato di beni privati poco sorvegliati o dei beni pubblici, bambini e ragazzi rumorosi e agitati non tenuti a freno dai genitori in luoghi pubblici, le fonti di rumore ad alto volume senza preoccupazione per i vicini, la violenza (minacce, percosse, omicidio) come modalità occasionale di risoluzione dei conflitti o quella interazione con le donne, furti, scippi, omicidi, delinquenza organizzata.

Il Senso Civico e il tipo di rete usato hanno effetto anche sulla ricerca del lavoro. Nelle società dove la raccomandazione è diffusa i posti di lavoro non vengono assegnati in base al merito e questo scoraggia l’investimento in istruzione e provoca servizi pubblici poco efficienti e una minore competitività complessiva. Ma la colpa di tutto ciò non è solo del singolo perchè oltre che dai valori cultuali della famiglia e dai comportamenti degli altri nei nostri confronti dipende anche dai fatti che accadono nel nostro Paese perchè gli accadimenti nazionali, come riportati dai mass media, hanno un forte potere nel creare o distruggere il senso civico dato che rendono manifeste le regole del gioco a cui tutti i cittadini sono assoggettati.

Ora letto quanto riportato siamo ancora sicuri che sia la signora in questione a essersi resa protagonista di inciviltà o se non lo siano state tutte quelle persone che hanno subito puntato il dito verso di lei accusandola di razzismo? …Eppure fino a qualche anno fa nelle scuole veniva insegnata l’Educazione Civica ma poi qualche benpensante ha pensato bene di toglierla e le conseguenze le abbiamo sotto i nostri occhi tutti i giorni e a onor del vero non si può dire proprio sia stata una giusta scelta.

Quindi ricapitolando, siamo proprio certi che quello che viene fatto passare per progresso non sia solo un regresso verso uno stato primitivo nel quale non esistono più regole? MEDITATE GENTE, MEDITATE…

 

La prima volta di Ventura: “L’Italia deve divertire e divertirsi! Berardi? Nel 3-5-2…”

Oggi a Coverciano, in occasione del primo ritiro della sua Nazionale per le partite contro la Francia (amichevole) ed Israele (qualificazioni alla Coppa del Mondo), il neo Ct Giampiero Ventura è intervenuto in conferenza stampa.

Impressioni del primo allenamento?
Allenamento anomalo, dato che abbiamo dovuto dividere il gruppo in due parti. Il vero reale allenamento tutti insieme inizierà oggi pomeriggio. Nessuna emozione, avevo già incontrato tutti a parte Pellé“.

Iniziative per le vittime del terremoto?
La Nazionale rappresenta la parte sportiva della Nazione, è sempre stata vicina alla famiglie colpite da questi terribili eventi. La Federazione donerà parte dell’incasso per ricostruire gli impianti. Anche noi faremo qualcosa“.

Tra le novità molte ce ne sono in attacco
Ripartiamo dal lavoro di Conte, ho tre giorni a disposizione, non c’è il tempo materiale per fare dei cambiamenti. Avrei voluto riportare tutti i reduci degli Europei, ma non è stato possibile. Zaza, Darmian e Sirigu non giocano da tempo. Ho inserito diversi giovani, ma dato che l’Under 21 il 2 settembre gioca una gara importantissima  non so quanti potrà tenerne“.

Conte era un allenatore e non un selezionatore. Come si sente lei?
Condivido quanto ha detto Conte, mi sento allenatore perché ho sempre fatto questo mestiere. Avevo quasi le lacrime agli occhi oggi quando sono rientrato su un campo di calcio dopo tre mesi senza, il campo mi mancava“.

La non convocazione di Berardi? Ripartirà dal 3-5-2?
Nel 3-5-2 giocatori come El Shaarawy e Berardi centrano poco. Ci sono però tanti esterni e sarebbe un peccato mortale non tenerli in considerazione. Mi piacerebbe fare dei raduni con quei giocatori che non fanno parte del gruppo 3-5-2. Vorrei avere a disposizione tre date. In giugno, poi, giocherebbero loro alcune amichevoli. Ci sono diversi giovani interessanti, ma non sono ancora pronti per indossare una maglia pesante come quella della Nazionale. Le società che ho incontrato fino ad oggi era assolutamente entusiaste, perché hanno giovani che fino ad oggi non avrebbero la possibilità di esprimersi in Nazionale. Il giovane deve essere messo in condizione di esprimersi quando è pronto“.

Un ct del passato a cui si ispira?
Ci sono stati dei ct che hanno scritto pagine di storia. Non è che mi ispiro a qualcuno, vorrei fare qualche cosa per produrre. Mi piacerebbe che dopo Russia 2018 la Nazionale avesse una squadra di 25enni che la proiettasse verso un futuro ancora più roseo“.

Ha sentito Conte? Ha parlato con Bonucci?

Conte l’ho sentito tre minuti fa, l’avevo sentito anche quando era andato al Chelsea. Ho parlato con Bonucci, ha due giorni di permesso e spero di averlo a disposizione con noi. Ci auguriamo che vada tutto per il meglio“.

Paragoni con Conte?
Vivo di questa cosa qui. Quando sono andato a Bari aveva vinto il campionato ed era osannato. Lì ho fatto bene anche io. Poi ho preso la Nazionale al suo posto. Tra due anni quando andrà via dal Chelsea, saprò già dove andare. Per questo sto imparando l’inglese (ride, ndr). Raccogliere la sua eredità è estremamente stimolante“.

Verratti è il regista della Nazionale?
Insieme a Pellé era l’unico con cui non ero riuscito a parlare. Abbiamo parlato una mezzoretta. Vedremo in base alle partite, ci saranno alcune partite in cui il metodista verrà utilizzato e altre no. È stata una piacevole sorpresa parlare con lui“.

Prestazione o il risultato?

In Nazionale conta più il risultato, se arriva dopo la prestazione tanto meglio. La vittoria non è un obiettivo, è la conseguenza di quello che fai in campo“.

Che tipo di Italia sogna?
Vorrei un’Italia che si divertisse, perché se si divertono i giocatori si diverte anche il pubblico e se la squadra si diverte mediamente fai anche risultato. Abbiamo giocatori che sono calciatori e uomini veri. In questo momento abbiamo una carenza di centrocampisti“.

Ha parlato con De Rossi dell’espulsione?
No, non l’abbiamo affrontato. Devo pensare al domani, non a ieri“.

La Nazionale avrà un decalogo interno?
Assolutamente sì, sono le cose logiche di una squadra di calcio. Chi non rispetta le regole non merita di stare in Nazionale“.

La convocazione di Belotti?
E’ qui perché lo conosco perché sta facendo bene. Ha grande voglia ed entusiasmo. Vale per lui ma vale anche per gli altri giovani, come Donnarumma, Rugani e Bernardeschi, che sto provando in ruolo diverso rispetto a come lo utilizzava Conte. L’anno scorso ha fatto il suo record di gol, quest’anno è partito benissimo, è un giocatore di prospettiva. Il futuro è nelle sue mani“.

LAZIONALI – Altri 3 biancocelesti convocati dalle rispettive Nazionali

Cresce il numero di biancocelesti convocati con le rispettive Nazionali per le gare amichevoli e di qualificazione alla prossima Coppa del Mondo.

Gli ultimi ad essere chiamati, in ordine di tempo, sono stati Senad Lulic, convocato dalla Bosnia Erzegovina del Ct Baždarević per il match di qualificazione della Coppa del Mondo contro l’Estonia, in programma il prossimo 6 Settembre, e i due portieri albanesi Etrit Berisha e Thomas Strakosha, chiamati dal ct De Biasi per l’amichevole contro il Marocco del 31 Agosto e la sfida di qualificazione alla prossima Coppa del Mondo con la Macedonia del 5 Settembre.

Pulici: “Contro la Juve Lazio non impressionante, ma bene la difesa”. Poi sul mercato e il caso-Keita…

Sulle frequenze di ElleRadio, alla trasmissione Laziali On Air, è intervenuto il portiere della Lazio scudettata del ’74, Felice Pulici, per analizzare il momento dei biancocelesti dopo la sconfitta di sabato contro la Juventus.
Le prime impressioni sono proprio su Lazio-Juve: “In realtà la Lazio non mi ha fatto una grandissima impressione. Dalla disposizione in campo scelta da Inzaghi si è capito che il tecnico laziale voleva limitare i danni, prima ancora di fare la partita. E così è stato per novanta minuti, con i tiri in porta biancocelesti che non sono quasi mai arrivati. Una partita tatticamente studiata bene, ma che non ha prodotto nulla. La Juventus ha aspettato la Lazo e mantenuto il possesso palla, aspettando il minimo errore avversario per colpire“.
Una valutazione sulla prestazione della difesa: “Complessivamente la difesa ha svolto bene il suo compito, anche se il gol è arrivato da un errore di De Vrij, inaspettato da parte sua. Il gol è quasi sempre frutto di un errore degli avversari. Bastos mi ha fatto un’ottima impressione, un elemento potenzialmente importante di questa campagna acquisti. Bisogna naturalmente essere cauti nei giudizi, così come nel valutare il recupero di De Vrij e nel giudicare il valore di Lukaku, un altro elemento che si è reso protagonista di una discreta gara“.
Sotto molti aspetti però la Lazio resta un punto interrogativo. Le prossime partite, a partire dalla trasferta col Chievo, potranno far capire le reali potenzialità della Lazio. “Al momento ho l’impressione di una Lazio che farà fatica a prendere in mano le redini del gioco e che proverà a sganciarsi spesso in contropiede. Esattamente come è accaduto a Bergamo, con le reti che sono arrivate tutte in fase di ripartenza. Al momento alla Lazio manca qualcosa di importante in avanti, Immobile non è sufficiente. Credo che manchi una punta di peso, capace anche di dialogare con Immobile per non lasciarlo isolato al centro dell’attacco, e permettergli anzi di creare spazi per la seconda punta al suo fianco. Anche gli esterni offensivi spesso sono privi di riferimenti. La Juventus per vincere la partita ha usato il metodo dell’attesa. La Lazio, a prescindere dal match coi bianconeri, deve imparare a fare il proprio gioco, perché trovando un avversario come la Juve che usa la stessa tattica poi viene inevitabilmente fuori la squadra che ha maggiori risorse tecniche“.
La difesa a tre è stata una sorpresa? “Di fatto giocare a tre significa giocare a cinque in fase difensiva, anche se la Lazio ha esterni bravi a proiettarsi in avanti. La partita contro il Chievo sarà particolare, l’Atalanta ha sbagliato totalmente impostazione di gara, ma poi è riuscita a mettere la Lazio in difficoltà sfiorando una rimonta che sarebbe stata clamorosa. La Lazio non ha molti ricambi, sicuramente le prime due partite sono state incoraggianti, ma servono conferme“.
Sul caso Keita: “Più questa storia va avanti e peggio è. La Lazio ora ha poco margine per capire cosa fare, cercherà di cedere il giocatore alle migliori condizioni possibili, ma non so se avrà l’opportunità di trovare un sostituto adeguato. La questione probabilmente andava affrontata dal giorno in cui il calciatore non si è presentato in ritiro. Poi andava trattato il rinnovo contrattuale per cederlo in futuro senza essere alle strette in termini di tempo, magari inserendo una clausola rescissoria che potesse soddisfare economicamente entrambe le parti“.
Tra le varie ipotesi di mercato, una particolarmente suggestiva è legata all’eventuale ritorno alla base di Hernanes: “I ritorni in questo modo sono negativi. Forse arriverebbe con voglia, ma non so quanto si possa praticare come opzione. Così come vedo improbabile una cessione di De Vrij al Chelsea, di cui si è parlato nelle ultime ore”.
Questione portieri. Marchetti può essere rimasto destabilizzato dalle voci estive? “Gli errori si sono visti e sicuramente sa anche lui dove ha sbagliato. Per un portiere è fondamentale cancellare questi errori, soprattutto perché a Bergamo non hanno determinato la sconfitta della squadra. Sicuramente compromettere un risultato rende più difficile smaltire una prova negativa. In questo caso fortunatamente non è successo. Un portiere costruisce la sua autostima anche sulla fiducia e la considerazione dell’ambiente. A me non ha convinto invece la partita di sabato. Sul gol della Juventus mi ha colpito come è andato a coprire eccessivamente il primo palo, per evitare l’errore di Bergamo, lasciando uno spazio ben chiaro a Khedira sul secondo palo dove piazzare il pallone. Forse questo errore è figlio dall’insicurezza nata dall’errore contro l’Atalanta. Secondo me deve imparare ad essere più riflessivo nei movimenti per trovare sempre il piazzamento ottimale in porta“.
In questo inizio di campionato molte grandi hanno steccato almeno una partita, come Napoli, Roma, Inter e Milan. La Lazio come può inserirsi in questo quadro? “L’anno scorso ad inizio campionato era la Juventus ad aver destato perplessità. Quest’anno nei risultati ha ottenuto due vittorie invece di due sconfitte. In generale vedo poche squadre che possono dare fastidio ai bianconeri, anche sul piano del gioco. All’Inter regna la confusione, con Candreva lasciato inspiegabilmente in panchina. Forse la scelta di determinati giocatori, fatta da Mancini, potrebbe essere non condivisa da De Boer. Anche il Milan l’ho visto in difficoltà, mentre la Roma sta pagando il problema della delusione in Champions, così come era accaduto alla Lazio l’anno scorso. La Lazio è partita bene dal punto di vista dell’atteggiamento e della determinazione. Forse contro la Juventus si poteva portare a casa un punto, ma se non si prendono due giocatori importanti non so quanta strada si potrà fare. Dimentichiamo che un anno fa c’era Klose, un giocatore che nei venti minuti finali poteva fare la differenza. Al momento vedo Immobile troppo solo“.

IL FILM DI LAZIO JUVENTUS – Le foto più belle: dal saluto di Buffon alla Curva Nord al minuto di silenzio

©Gianni Barberi
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Giannichedda: “Inzaghi può far bene, ma la società deve supportarlo. Serve un esterno”

L’ex centrocampista della Lazio, attualmente allenatore della Società Sportiva Racing Club Roma, Giuliano Giannichedda, è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia per analizzare la situazione biancoceleste dopo la sconfitta di misura contro la Juventus.

Giannichedda crede in questa squadra ed in Inzaghi: “La Lazio di Inzaghi mi sembra sia nata sotto il segno della voglia di lavorare, dello spirito di gruppo e dell’umiltà. Simone sta svolgendo un buon lavoro, è uno studioso dal grande entusiasmo che puntualmente riesce a trasmettere ai suoi ragazzi, ora tocca alla società supportarlo“. Sul mercato: “Sono arrivati degli ottimi giocatori, Immobile e Bastos su tutti, ma manca ancora il sostituto di Candreva. A pochi giorni dalla fine del calcio mercato, urge un esterno d’attacco che Lotito e Tare debbono assolutamente comperare, deve essere un profilo all’altezza della situazione perchè il vuoto lasciato da Antonio sarà difficile da colmare. Cerci? Può essere lui il prescelto, a patto che stia bene fisicamente e che soprattutto abbia ancora quella voglia e quell’umiltà di cui prima parlavo“. Infine su Felipe Anderson, non più ai livelli di una stagione e mezza fa: “Felipe Anderson va e può sentirsi responsabilizzato, il brasiliano deve tornare ad essere un valore aggiunto, tuttavia mi aspetto un acquisto importante, i tifosi laziali se lo meritano“.

LAZIALI FUORI PORTA – Guerrieri è già una sicurezza. Elez vola con il suo Rijeka

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Primo appuntamento stagionale con la rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Guerrieri ( Trapani), Filippini (Cesena), Crecco (Avellino), Elez (Rijeka), Palombi e Germoni (Ternana).

SERIE B

Guerrieri: il Trapani acciuffa allo scadere il pari sul campo dell’ostico Novara grazie al gol di Ferretti al minuto 91. 2-2 il risultato finale allo Stadio Silvio Piola. Il portiere classe ’96, dopo le due partite in Coppa Italia, fa il suo esordio da titolare anche in Serie B, dimostrandosi da subito all’altezza. Decisivo in più di un’occasione, prima quando si oppone a Galabinov lanciato a rete e poi prima dell’intervallo su Troest. Non può nulla sulla punizione del bulgaro che vale l’1-0, nè tantomeno sul secondo gol frutto di un errore difensivo. A dispetto della giovane età, in campo dimostra una sicurezza da veterano, ma chi lo segue da tempo questo lo sapeva già. Il futuro.

Filippini: monday night per il Cesena, che ospita al Manuzzi il Perugia. L’esterno sinistro si getta in questa nuova avventura sperando di riuscire ad avere più spazio rispetto alla seconda parte di stagione a Vercelli, lo scorso anno. Leggendo le probabili formazioni sembra tuttavia che il classe ’95 partirà dalla panchina.

Crecco: da Trapani ad Avellino in meno di un mese. Il mancino resta per tutti i 90 minuti in panchina nella sfida del Partenio contro il Brescia, terminata 1-1 con i gol di Caracciolo per gli ospiti e di Castaldo per i padroni di casa. Arrivato da pochi giorni, Crecco deve ancora conquistarsi la fiducia del tecnico Toscano.

Palombi e Germoni: non viene disputata la sfida del Liberati tra Ternana e Pisa, a causa dei noti problemi societari della squadra toscana. Dopo l’ottimo esordio con gol in Coppa Italia Palombi vuole stupire anche in campionato. Germoni, appena arrivato in Umbria, potrebbe rivelarsi molto utile.

PRVA HNL Croazia

Elez: il croato giramondo è tornato a casa e non smette di sfoderare prestazioni difensive sicure ed attente. Ed il Rijeka vola: terza vittoria consecutiva (2-0 casalingo contro il Belupo) e primo posto in classifica pari merito con la Dinamo Zagabria. 90 minuti in campo al centro della difesa per Elez, come al solito preciso in copertura e abile a far ripartire la squadra. Chissà se prima o poi la Lazio gli concederà una chance…

Giulio Piras

CALCIOMERCATO – Rispunta un vecchio obiettivo per il dopo Mauricio

Rispunta un vecchio obiettivo per la Lazio in ottica difesa: secondo indiscrezioni raccolte da Calciomercato.com, i biancocelesti starebbero pensando a Boukary Dramé, difensore classe 1985 in forza all’Atalanta. Le fila arretrate dei capitolini sembravano essere al completo, visto il rientro di De Vrij e gli acquisti di Wallace e Bastos, autore quest’ultimo di una straordinaria prestazione contro la Juve. Nelle ultime ore, però, complice la partenza destinazione Russia di Mauricio, il senegalese è stato accostato al club capitolino, nella cui orbita era già entrato nelle scorse sessioni di mercato, e già in giornata potrebbero esserci novità.