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Primavera – Un baby saluta e va alla Viterbese

Francesco Manoni saluta la Lazio e si accasa a Viterbo, nella Viterbese neopromossa in Lega Pro dopo la vittoria del girone G della Serie D.

Per il classe ’97, svincolatosi il 30 Giugno, si tratta di un ritorno a casa (abita a Bassano Romano, provincia di Viterbo ndr), e affronterà la prima esperienza tra i professionisti con l’ambiziosa squadra guidata da mister Cornacchini. Il jolly, dopo un’ottima annata con la Lazio Primavera, ha firmato un contratto annuale con opzione per il secondo anno, ed ha già raggiunto la compagine Viterbese nel ritiro di Chianciano, sostenendo il primo allenamento nella giornata di ieri.

Mandelli: “De Vrij top player. Immobile? Mi piace, lotta e garantisce gol”

L’ex attaccante della Lazio della stagione ’86-’87 ed attuale allenatore del Sassuolo Primavera, Paolo Mandelli, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per commentare il mercato biancoceleste ed analizzare le ambizioni della squadra per la prossima stagione.

Mandelli crede che l’opzione Immobile per l’attacco sia quella giusta per la Lazio: “Immobile mi piace. Se ha fiducia, ti garantisce un certo numero di gol. E’ uno che combatte per la squadra, ha influenza sul lavoro degli altri. E’ bravo ad attaccare la profondità, ad aprire gli spazi, penso abbia difficoltà a giocare come esterno”. Punto di forza dei biancocelesti nella prossima stagione sarà sicuramente Stefan De Vrij, al rientro dopo l’operazione che lo ha tenuto fuori per quasi 10 mesi: “De Vrij è un giocatore che sposta gli equilibri. Un buon attacco parte dalla difesa: se sei ben coperto dietro puoi permetterti situazioni più rischiose in attacco. Penso che possa in futuro diventare un top player“. Il punto sui giovani in ritiro ad Auronzo di Cadore: Inzaghi li conosce bene, lui sa se sono pronti per la Serie A. Sono vicini a quel salto di qualità, ma entrano in gioco molte circostanze. La fiducia del tecnico, la voglia di portarli a quei livelli e il coraggio sono determinanti. A volte viene amplificato il passaggio dalla Primavera alla prima squadra. Ovviamente il salto c’è: ti ritrovi in un mondo di grandi in cui esistono differenze comportamentali e obiettivi. Si può fare qualcosa in più per avvicinare i ragazzi al mondo professionistico, anche se è complicato far coincidere gli impegni di un ragazzo. I ritmi di gioco? A livello di pressione di corsa spesso è più impegnativa la Primavera. La qualità richiesta in prima squadra però è molto più elevata. La richiesta dei compagni nei tuoi confronti è più alta, così come l’intensità di gioco”. Infine sulla possibilità di vedere Parolo nel ruolo di vice-Biglia: “In maniera non continuativa può farlo, ma ritenere che possa fare il regista puntando su di lui direttamente in questo ruolo non mi sembra una pista percorribile. In occasioni sparute può andare bene, altrimenti ho i miei dubbi“.

Scudetto 1914-15, anche Lotito esce allo scoperto: ecco le sue parole

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È entrata nel suo momento clou la questione dell’assegnazione ex aequo a Lazio e Genoa dello Scudetto 1914/15. È ormai più di un anno che va avanti la battaglia condotta in prima persona dall‘avv. Gian Luca Mignogna, affiancato dagli oltre 30mila tifosi che hanno firmato la petizione da lui promossa sul web, e a breve potrebbe vedere il suo dolce epilogo, con la Commissione indetta dalla Figc che, nel corso del prossimo Consiglio Federale, potrebbe già assegnare lo storico tricolore. E tra coloro che lo rivendicano con fermezza sarebbe entrato in queste ore anche Claudio Lotito.

Quello Scudetto è legittimo, ci è stato tolto solo dalla guerra“, le parole, sull’edizione odierna de ‘La Repubblica’, del patron biancoceleste, che, dopo tanto silenzio, esce allo scoperto, facendo sua la causa per il riconoscimento del titolo ‘bellico’. Solo qualche giorno quindi e poi i tifosi laziali potranno festeggiare il terzo scudetto della loro storia.

‘Buuu’ a Keita, le scuse del sindaco di Padova Bitonci

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Più che per la vittoria dei biancocelesti per 2-1, l’amichevole di ieri tra Lazio Padova è salita agli onori (o meglio, agli orrori) della cronaca per gli ululati razzisti nei confronti di Keita: nel corso della gara, infatti, l’attaccante senegalese è stato fatto più volte oggetto, da parte dei tifosi veneti dei classici ‘buu’. Un episodio che questa mattina ha spinto il sindaco della città di Sant’Antonio, Massimo Bitonci, ad emanare una nota per esprimere tutta la propria indignazione: “Lo sport – si legge nel comunicato – è passione, condivisione e amicizia. Mi spiace constatare, da sportivo e da sindaco, come alcuni personaggi ieri abbiano fatto vergognare tutta la città e, in modo particolare, i veri tifosi presenti allo stadio. Chiedo dunque scusa al calciatore della Lazio Keita, perché questi ‘buu’ sono inaccettabili“.

Cataldi: “Mi sento mezzala e aspetto il ritorno di Biglia per giocare nel mio ruolo”. E sul mercato…

A pochi giorni dal termine del ritiro di Auronzo, circolano ancora forti dubbi sul valore effettivo degli uomini di mister Inzaghi. Ne è cosciente Danilo Cataldi, che, ai microfoni di ‘Premium Sport’ ha spiegato la sua ricetta per far ricredere gli scettici: “Lo scetticismo si combatte allenandoci bene. Vogliamo dimostrare che la Lazio c’è e possiamo farlo solo sul campo. Biglia? Gli ho mandato un messaggio dopo la finale di Coppa America, lo aspettiamo qui. Con lui in campo non c’è bisogno di schierare me da regista“.

Sulle voci di mercato inerenti i ‘big’, poi, il giovane centrocampista ha spiegato: “Le viviamo in modo tranquillo. Non siamo la società, non dobbiamo pensare a queste cose, ma solo a fare ciò che ci dice il mister. Il confronto con Keita? È stata solo una breve chiacchierata, abbiamo risolto“. Infine, una parentesi sul suo possibile ruolo in questa Lazio: “Vedrà il mister, valuterà in questo periodo e poi deciderà. Io, dal canto mio, mi sento più adatto a fare la mezzala, posizione in cui ho giocato quasi sempre“.

CALCIOMERCATO – Lazio-Immobile: i biancocelesti passano ai fatti

AGGIORNAMENTO 21/07 ORE 10:00– Il dormiente mercato biancoceleste sembra essersi finalmente svegliato. Dopo Lukaku, i biancocelesti infatti potrebbero finalmente realizzare il secondo colpo di mercato. Tra non molto inizierà ufficialmente il campionato di Serie A e non si deve perdere ulteriore tempo. Serve un bomber e la società punta tutto su Ciro Immobile. Ma urge passare ai fatti, perciò, come riportato da diariodesevilla.es, oggi dovrebbe volare in Spagna un intermediario della Lazio per presentare alla dirigenza spagnola un’offerta ufficiale. La cifra è conosciuta da tempo: davrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro per il prestito oneroso con l’obbligo di riscatto fissato a 8. L’intento è quello di portare il giocatore a Roma entro sabato, giorno in cui partirà il ritiro del club spagnolo.

Fino a qualche settimana fa parlavamo di Pato a un passo dalla Lazio, poi Valencia e ora Immobile. Radio mercato parlava di un accordo raggiunto tra il giocatore e il club biancoceleste e di una trattativa ben avviata col Siviglia. Tuttavia a frenare gli entusiasmi ci ha pensato l’agente di Immobile, Marco Sommella: Parlare di trattativa attualmente è prematuro – dice a ‘Tutti in Ritiro’ su ‘Canale 21’ – C’è un interesse della Lazio ma bisogna prima parlare con il Siviglia e capire i margini dell’affare, per ora siamo in una fase assolutamente preliminare. E’ chiaro che susciti interesse, è l’attaccante della Nazionale e in questo momento ha un prezzo abbordabilissimo, naturalmente non c’è solo la Lazio su di lui ma è un calciatore che ha avuto diversi sondaggi da diverse società. Napoli? E’ un calciatore napoletano, quindi ovviamente avrebbe avuto piacere ad andare al Napoli, ma posso dire che la squadra partenopea non mi ha mai dimostrato interesse per lui, e dire che comunque occasioni ce ne sono state. Non c’è mai stato niente di concreto con gli azzurri”.

 

Maradona eloquente su Tevez: “Mi ha rotto le p***!”

Il tifoso più famoso al mondo del Boca Juniors, ovvero Diego Armando Maradona, ha sfogato su Fox Sports Radio tutta la sua rabbia per l’esclusione del club argentino dalla Coppa Libertadores, individuando in Carlitos Tevez il principale responsabile: “Sono molto triste come tifoso,  Carlitos può anche giocare male una partita come questa (riferimento alla semifinale di ritorno, n.d.r.) ma era parecchio, e io l’ho seguito anche alla Juve, che non lo vedevo giocare così male, così deconcentrato. Non sembrava Tevez. Mi ha rotto le palle che non sia stato lui a calciare il rigore (quello del possibile 2-3 al 71′, n.d.r.). Tutti sbagliamo i rigori ma preferisco che lo sbagli Tevez e non Lodeiro, Carlitos alla Juve prendeva la palle e andava a calciare e stavolta poteva cambiare la storia”.

Bielsa e l’Argentina sempre più vicini

L’Argentina è ancora in cerca del nuovo tecnico che guiderà l’albiceleste. Il nuovo presidente dell’AFA, Armando Perez, è determinato a consegnare la panchina della Nazionale al “Loco” e tra i due sembra che già ci siano stati dei contatti telefonici. In caso di un’eventuale proposta della Federazione Marcelo Bielsa sarebbe dell’idea di accettare. Nei prossimi giorni potrebbe esserci in tal senso un incontro a Rosario.

A conferma di ciò arrivano anche le parole di Pablo Taviggino, membro della Commissione Standard nominata dalla FIFA per normalizzare il calcio argentino, che ai microfoni di TycSports ha dichiarato: “Per fortuna Marcelo Bielsa dopo aver parlato con Olarticoechea si è messo a disposizione dell’Argentina, secondo me è l’allenatore ideale”.

CRONACA – L’ipocrisia dell’Italia sulla vendita delle armi ai paesi in guerra

Roma – Siamo tutti bravi a parlare, puntando il dito, quando si parla di terrorismo. Ma il vero terrorismo sono i sotterfugi e i “segreti” (che poi segreti non sono) che si nascondono dietro tanta inspiegabile violenza.

Il nostro governo, sempre in prima fila per difendere l’una o l’altra corrente dimentica di dire – mostrando tutta l’ipocrisia che si nasconde dietro al fatto – che solo nell’ultimo anno la vendita di armi italiane all’estero e le forniture verso Paesi in guerra sono triplicate. In aumento soprattutto quelle verso l’Arabia Saudita, condannata dall’Onu per crimini di guerra nel conflitto in Yemen e per la quale il Parlamento Europeo ha chiesto un embargo sulla vendita di armamenti :(

La guerra è una brutta bestia creata ad arte per arricchire poche persone a spese di tanta povera gente onesta. Come nel caso delle banche italiane implicate in questo losco giro di affari che grazie alla loro intermediazione finanziaria – Intesa e Unicredit  su tutte, ma anche piccoli istituti come la tanto chiacchierata Banca Etruria – accrescono il loro fatturato.

La relazione annuale del governo sull’export militare italiano 2015 mostra un aumento del 200% per le autorizzazioni all’esportazione definitiva di armamenti il cui valore complessivo è salito da 2,6 miliardi del 2014 ai 7,9 miliardi dell’ultimo anno. Un dato senza precedenti che, come osserva il governo nel documento, testimonia la “consolidata ripresa del settore della Difesa a livello internazionale” :( :(

Come si legge nella relazione “i settori più rappresentativi dell’attività d’esportazione sono stati l’aeronautica, l’elicotteristica, l’elettronica per la difesa (apparati di guerra elettronica, avionica, comunicazioni, radar), la cantieristica navale ed i sistemi d’arma (artiglierie, missili), che hanno visto, nell’ordine: Alenia Aermacchi, Agusta Westland, GE AVIO, Selex ES, Elettronica, Oto Melara, Intermarine, Piaggio Aero Industries, MBDA Italia e Industrie Bitossi ai primi dieci posti per valore contrattuale delle operazioni autorizzate. La maggior parte di queste aziende sono di proprietà o in varia misura partecipate dal Gruppo Finmeccanica. :( :( :(

Comunque sia, il boom di vendite delle armi verso i Paesi in guerra è una violazione della legge 185/1990, “che vieta l’esportazione e il transito di armamenti verso Paesi in stato di conflitto e responsabili di gravi violazioni dei diritti umani”. Ma grazie a un escamotage che Sergio Mattarella, allora ministro della Difesa, denunciò anni fa come “un grave svuotamento delle disposizioni contenute nella legge 185”, secondo questa trovata, tutta italiana, il governo può aggirare il divieto di forniture militari a un paese in guerra se con lo stesso stato ha stipulato un accordo intergovernativo nel campo della difesa e dell’import-export dei sistemi d’arma. Il caso più grave riguarda le forniture belliche alle forze aeree del regime Saudita che da più di un anno stanno bombardando indiscriminatamente città, scuole e ospedali in Yemen e che finora hanno provocato almeno 2mila morti civili, di cui un quarto bambini. Crimini di guerra condannati più volte dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e che nel febbraio scorso hanno spinto il Parlamento europeo a sollecitare un embargo sulla vendita di armi a Riyad.

Export Bellico

L’export di armi ‘made in Italy’ verso l’Arabia Saudita autorizzato nel 2015 è passato dai 163 milioni del 2014 ai 257 milioni dell’anno successivo. Un aumento del 58% in gran parte dovuto alle tonnellate di bombe aeree prodotte nello stabilimento di Domusnovas, in Sardegna, della Rwm Italia S.p.a. e spedite via aerea e navale da Cagliari tra le proteste e le denunce di parlamentari e pacifisti. Consegne confermate dalla relazione del governo: 600 bombe Paveway da 500 libbre (per 8,1 milioni di euro), 564 bombe Mk82 da 500 e 2000 libre (3,6 milioni), 50 bombe Blu109 da 2000 libre (3,6 milioni) e cento chili di esplosivo da carica Pbxn-109 (50mila euro).

Inoltre è da registrare un forte incremento del valore delle esportazioni italiane verso l’Arabia Saudita che rientrano tra i programmi intergovernativi di cooperazione militare, saliti dai 172 milioni del 2014 ai 212 milioni del 2015. Il principale riguarda i cacciabombardieri Eurofighter usati ogni giorno dalla Royal Saudi Air Force nei suoi raid in Yemen. La fornitura riguarda l’Italia non solo per la sua partnership industriale nel consorzio europeo (con Finmeccanica) ma anche perché gli aerei, assemblati negli stabilimenti inglesi della Bae System, vengono consegnati all’aeroporto bolognese di Caselle. Nonostante il divieto anche di solo transito di armi destinate a Paesi in guerra contenuto sempre nella legge 185/90.

Anche le forniture belliche italiane verso gli altri paesi che partecipano alla guerra in Yemen a fianco dei sauditi sono aumentate: gli Emirati si confermano il principale cliente mediorientale (con 304 milioni come l’anno prima), mentre è stato registrato un forte incremento di vendite al Bahrein (da 24 a 54 milioni) e soprattutto al Qatar (da 1,6 a 35 milioni). E da ora anche il Kuwait sarà un cliente di primordine grazie a un contratto multimiliardario, firmato poche settimane fa, per la fornitura di 28 cacciabombardieri prodotti da Finmeccanica.

Ma l’export delle armi è in continuo aumento verso tutti i Paesi in guerra: l’Iraq, nuovo cliente italiano, esordisce nel 2015 con vendite per 14 milioni (armi leggere e munizioni, quindi Beretta); la Turchia, passata da 53 a 129 milioni, che bombarda i curdi con gli elicotteri T129 costruiti da Finmeccanica; la Russia (da 4 a 25 milioni) che continua a ricevere blindati Lince della Fiat-Iveco nonostante l’embargo post-Ucraina; il Pakistan (da 16 a 120 milioni) in perenne conflitto con talebani, indipendentisti baluci e con l’India (anch’essa, nonostante la crisi dei marò, con forniture belliche italiane in aumento da 57 a 85). Nel 2015, prima del caso Regeni, sono aumentate le vendite all’Egitto (da 32 a 37 milioni), comprese le armi leggere e i lacrimogeni usati dalla polizia del Cairo nelle repressioni di piazza.

Un altro dato importante che emerge dalla relazione è l’aumento del ruolo d’intermediazione finanziaria delle banche italiane. Se la parte del leone la fanno le banche straniere (Deutsche Bank e Crédit Agricole sopra tutte) si fanno strada Unicredit (passata dal 9 al 12% delle operazioni) che Intesa Sanpaolo (dal 2 al 7,4%). Seguono con percentuali minori Bnl, Ubi (Banco di Brescia, Popolare Commercio e Industria, Regionale Europea) e una sfilza di “popolari” (Emilia Romagna, Carispezia, Banco Popolare, Valsabbina, Sondrio, Carige, Etruria, Parma e Piacenza, Credito Cooperativo Cernusco S.N. e Versilia e Lunigiana, Spoleto, Friuladria, Bpm) e perfino Poste Italiane.

Nonostante pochi milioni di euro di operazioni, ma in aumento rispetto all’anno precedente, merita una menzione particolare Banca Ubae: istituto controllato dalla Libyan Foreign Bank (banca offshore specializzata in esportazioni di petrolio dalla Libia) e nel cui azionariato figurano Unicredit, Intesa Sanpaolo, Montepaschi ed Eni.

CRONACA – Sciopero Atac: mezzi pubblici di nuovo fermi nella capitale

L’Atac ha confermato lo sciopero di 24 ore fissato per il prossimo 26 luglio. Come reso noto dall’Agenzia per la Mobilità bus, metropolitane, tram e le ferrovie Roma-Lido, Roma-Civita Castellana-Viterbo e la Termini-Giardinetti si fermeranno per l’intera giornata di martedì.

Verrano garantite, come previsto dalla legge 142 del 1990, le consuete fasce di garanzia: le corse fino alle 8,30 e tra le 17 e le 20. L’agitazione è stata indetta dalle sigle sindacali Ugl, Faisa, OrSa, Sul, Usb e Utl. Dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio bus, tram e convogli delle metropolitane smetteranno di uscire dai depositi e autisti e macchinisti rientreranno nelle rimesse segnalando di essere “fuori servizio”. Lo sciopero riguarderà anche il personale delle biglietterie. Esclusi dallo sciopero, invece, i servizi essenziali come quelli legati alla sicurezza e gli operatori che presidiano la Sala operativa di Atac.

 
 

 

L’ex Roma Cicinho rivelazioni shock: “Fumavo 2 pacchetti di sigarette al giorno e bevevo fino a crollare”

Qualche anno fa Cicinho era considerato il nuovo Cafu tanto da catturare l’attenzione del Real Madrid prima e della Roma dopo, tanto che lo acquisto dai galacticos per 9 mln. Grandi speranze riposte nel brasiliano che sono rimasti tali. A 36 anni e ormai a fine carriera, Cicinho ha rivelato a Espn Brasile degli aneddoti sconvolgenti: “Fumavo due pacchetti di sigarette al giorno. Come potevo reggere 90 minuti la domenica? E poi meno giocavo e più bevevo. Quando ero al San Paolo dissi allo psicologo che non ero tipo da bere un bicchiere o due, bevevo fino a crollare in terra. Mi disse che se avessi continuato così sarei morto. Una volta dopo 14 caipirinhe e 18 birre ho visto Gesù Cristo. Avevo 10 assicurazioni sulla vita. La mia famiglia lo sapeva che stavo colando a picco”.

Poi il giocatore ha criticato pesantemente il suo ex allenatore alla Roma: “Quanto stavo a Roma Ranieri mi ha messo in difficoltà. Lui non ama i brasiliani. Ranieri, è stato campione con … non ricordo nemmeno il nome del club (il Leicester, ndr), che non ha un sistema di gioco. Com’è riuscito a vincere il campionato inglese? Fortuna pura “.

CALCIOMERCATO – Dal Belgio sicuri: Lukaku ha firmato. Domani arriva a Roma

Dal Belgio sono sicuri Jordan Lukaku ha firmato per la Lazio e domani sarà a Roma dove venerdì sosterrà le visite mediche. A riportarlo è il portale belga dhnet.be che parla anche delle cifre: 5 mln + bonus all’Oostende e triennale al terzino con opzione per il quarto anno. L’eventuale arrivo di Lukaku chiude del tutto le porte ad Adriano, con cui non si è trovato un accordo con il Barcellona.

Murgia: “Tutti danno il massimo in campo, Radu e Lulic maestri per i giovani”

Al termine della terza amichevole durante il ritiro di Auronzo di Cadore, Alessandro Murgia è intervenuto in conferenza stampa.

Il ritiro sta andando bene, facciamo sedute molto intense sia con il prof Ripert che con mister Inzaghi e lo sentiamo sulle gambe. Il morale è alto, siamo contenti del lavoro che stiamo facendo.

Rispetto alla preparazione con mister Pioli dove svolgevamo lavori specifici per reparti, con mister Inzaghi facciamo molto lavoro fisico a secco, conosco il suo tipo di lavoro e mi trovo molto bene con lui, sono esperienze che sto vivendo al meglio.

Il clima è positivo, siamo consapevoli che dobbiamo fare del nostro meglio in campo, dobbiamo riscattarci dalla scorsa stagione, siamo un gruppo unito, c’è entusiasmo.

Ognuno sceglie un percorso diverso, sicuramente la soluzione migliore per un giovane è giocare ma si cresce anche a lavorare con i grandi, anche in allenamento puoi migliorare. Per ora penso solo all’opportunità che ho di migliorarmi e poi vedremo con la società per il futuro.

Il ruolo? Con mister Inzaghi giocavo sia come mezz’ala sia davanti alla difesa, dove mi schierano cerco di dare il massimo poi sarà il mister a decidere.

Sta alla società decidere la rosa, io sfrutto le chance che mi dà il mister, penso sempre positivo poi non so cosa accadrà. Lucas è il capitano di questa Lazio è un piacere averlo come compagno e guardarlo.

Ora come ora sono sereno e non penso al futuro, sto con il gruppo che mi hanno integrato bene, al ritorno a Roma si vedrà.

Keita è un grande giocatore dentro e fuori dal campo, con lui ho un bellissimo rapporto, quello che è accaduto sono cose che riguardano solo lui e la società. Io posso dire che si allena bene, a noi questo interessa.

Personalmente il lavoro del prof Ripert è positivo e si vede sul campo, è intenso e fa bene. Fisicamente mi sento bene ed è merito suo e di tutto lo staff.

Il gruppo ci ha integrato bene, i senatori, Radu e Lulic ci aiutano molto, Danilo è il mio compagno di stanza e mi dà molti consigli.

Il tifo è l’uomo in più, noi dobbiamo pensare a far bene per riportare la gente allo stadio. Il popolo laziale è caldo, vogliamo dimostrare che giochiamo anche per loro, ne abbiamo bisogno“.

LAZIO PADOVA 2-1 – Cataldi e Djordjevic mettono la firma sulla vittoria ma Keita è il migliore

Nel primo vero test amichevole della stagione, mister Inzaghi conferma il 4-3-3 con Berisha tra i pali, Basta e Radu terzini, il duo olandese de Vroj e Hoedt al centro; a centrocampo Cataldi ancora una volta provato in cabina di regia in attesa che torni Biglia, circondato da Onazi e Lulic; in attacco Kishna e Keita a supporto della punta centrale Djordjevic.

Subito in discesa la gara per i capitolini dato che al 3′ Lulic si procura il rigore poi realizzato da Cataldi. Al 10′ il centrocampista romano mette in mostra la sua bravura su calcio di punizione, ma la palla viene deviata in corner dall’abile intervento del portiere padovano. Al 20′ ci prova il Padova a spaventare la Lazio con un gran destro di De Risio che sibila la traversa e termina alto.Gol rimandato di qualche minuto, al 28′ infatti Altinier è abile ad anticipare Hoedt e de Vrij e a deviare in rete il cross dalla sinistra di Favalli.

Manco il tempo di esultare che Djordjevic riporta in vantaggio i biancocelesti depositando in rete l’assist di Keita. Ma il merito è tutto dell’ala senegalese bravissimo a saltare due avversari e a mettere palla al centro per il gol del serbo. Keita che si riprende la sua rivincita personale contro i tifosi del Padova che da inizio della partita lo stavano stuzzicando con ululati razzisti e fischi. Al 32′ esce Basta per problemi fisici, al suo posto entra Patric. Comunque nulla di grave per il terzino destro, come spiegato dal vice allenatore Farris trattasi di un cambio precauzionale. Prima del duplice fischio ancora Keita, sfiora il 3 a 1, ma il suo tiro dall’area viene prontamente deviato dal portiere Bindi.

A inizio ripresa Inzaghi cambia poco: entrano Vargic e Mauricio al posto rispettivamente di Berisha e de Vrij. Al 60′ Inzaghi rivoluziona la squadra facendo entrare Morrison e i baby ex Primavera come Germoni, Prce e Murgia. Al 70′ da rilevare la punizione di Giandonato che finisce alta. Non accade praticamente più nulla nel secondo tempo. Keita migliore in campo, Cataldi e Djordjevic in gol.

Zaccheroni 17 anni dopo rivela: “Berlusconi era convinto che lo scudetto del 1999 l’avrebbe vinto la Lazio”

La Lazio della stagione 1998-1999 è nella mente di tutti tra le più forti squadre dell’era cragnottiana. Una squadra fenomenale capace di vincere la Coppa delle Coppe ma non il campionato, scippato all’ultima giornata dal Milan. L’allora tecnico rossonero Alberto Zaccheroni, ricorda: “Berlusconi aveva detto sempre che la Lazio avrebbe vinto quello scudetto confessa a La7 -, quando gli chiesero perché il Milan aveva vinto, rispose che era merito suo, che mi aveva suggerito di schierare Boban. Era vero che lui amava Zvonimir, che però aveva sempre giocato quarto centrocampista, a sinistra”.

Il vice allenatore Farris: “Con la difesa siamo ripartiti da 0, bisogna lavorare su tutto”

Intervistato da Lazio Style Radio, il vice allenatore Farris ha commentato l’amichevole vinta dalla Lazio contro il Padova: “C’è tanto da migliorare. Era importante che i ragazzi capissero che questa era la prima vera partita della stagione. Da ora in poi non ci saranno più amichevoli leggere.  C’è stato un buon approccio, i ragazzi hanno seguito anche le indicazioni tattiche. Bisogna ancora lavorare su tutto, ma per oggi va bene così”. Un punto poi sul reparto arretrato: “Siamo ripartiti da zero. Bisogna lavorare su tutto, il gol subito va analizzato bene perché poteva essere evitato, era un inserimento abbastanza leggibile. Basta? Si è trattato di un piccolo affaticamento , lo abbiamo tirato fuori per non rischiare. I ragazzi stanno facendo un grande sforzo fisico, meglio preservarlo che perderlo per i prossimi allenamenti”.

IL RUGGITO DELLA CURVA NORD: “Allenatore e squadra basta scuse. No abbonamenti e disdette pay tv”

Siamo scesi in piazza, ancora una volta, per manifestare il nostro malessere. Contro questa dirigenza che anno dopo anno ci sta togliendo anche l’anima, contro un potere gestito da veri delinquenti, che asseconda logiche di un calcio che sta strangolando i tifosi. Come sempre siamo in prima fila. Per difendere il popolo biancoceleste e per difendere, indirettamente, anche tutte le altre tifoserie, come stiamo facendo ormai da decenni. Manifestare nuovamente è forse servito a far capire a certe istituzioni, che per troppo tempo si sono girate dall’altra parte, che la misura è veramente colma e che un malessere, per ora circoscritto allo stadio, rischia di trasferirsi nelle strade e diventare un problema sociale per tutti. Manifestare è servito per riaffermare, se ce ne fosse ancora bisogno, che a tutelare i laziali possono pensarci solo i laziali stessi. Quelli veri, quelli che hanno messo sempre la faccia e che sono di nuovo pronti a tutto. Sulla società inutile spendere altre parole. Troppe volte lo abbiamo fatto, in certi periodi predicando anche nel deserto con tanti laziali che si accontentavano di una vittoria, di un decoroso posto in classifica alternato a imbarazzanti fallimenti, senza capire che quel che stava cominciando a mancare erano proprio le radici profonde che ci hanno resi quel che siamo. Alla squadra, ora, diciamo che non ci sono alibi. Lotito non deve rappresentare un alibi. Niente scuse e tirate fuori le palle, per chi ce le ha. In ogni partita e in ogni minuto in cui avrete l’onore di indossare la nostra maglia. Noi non saremo più disposti a farci distrarre, a lasciar correre e a dare apporti incondizionati. Ai giocatori che non ci conoscono, grazie all’operato della società, consigliamo d’informarsi, anche dallo stesso allenatore attuale, su quello che siamo stati e che abbiamo deciso di tornare ad essere. Ci rivolgiamo anche a lui. All’allenatore. Questo piccolo uomo che da professionista quale dice di essere, si sarebbe dovuto sottrarre al balletto delle panchine tra Lazio e Salernitana in attesa di sapere se ereditare quella più importante. L’uomo di Lotito Inzaghi dimostri agli altri quel che vale. A noi lo ha già dimostrato e vale veramente poco. Anche per lui, lo stesso discorso fatto per i giocatori. Nessuna scusa potrà bloccare la nostra rabbia. Ai comunicatori consigliamo una volta per tutte di decidere da che parte stare e che strada percorrere per non farsi additare, ormai quasi da tutti i tifosi, come complici dello scempio che stanno coprendo già da molto tempo. Al glorioso popolo biancoceleste diciamo, invece, che la protesta deve proseguire con ogni mezzo a nostra disposizione. No agli abbonamenti, no all’acquisto del materiale ufficiale e disdette tv. Insieme poi ci ritroveremo ancora sotto le sedi opportune. Ed a tutti gli altri diciamo che il vento sta per cambiare un’altra volta. È nostra volontà tornare ad occupare la nostra casa, se vi saranno le giuste condizioni, e lì continuare a lottare per un simbolo, il nostro e di nessun altro. L’ ascia da guerra è stata dissotterrata un’altra volta. Uniti per vincere. Avanti laziali. Avanti Curva Nord”.

CALCIOMERCATO – Un terzino biancoceleste nel mirino di De Laurentiis

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, nel corso della conferenza stampa ha parlato di alcuni obiettivi di mercato della società partenopea.

A parte quello di Donati non sono stati fatti altri nomi in particolare, ma sono uscite delle importanti indicazioni riguardo i ruoli in cui si deve agire. Come riportato da Calciomercato.it, dopo che l’affare Santon è saltato resta da colmare il buco alle spalle di Hysaj, per cui serve una valida alternativa e, come confermato dallo stesso De Laurentiis, il giocatore sul quale si sono posati gli interessi napoletani potrebbe trovarsi in casa Lazio. Vicino ai colori azzurri sin dai tempi dell’Udinese, Dusan Basta, potrebbe essere il profilo perfetto per il tecnico Sarri.

CALCIOMERCATO – Lombardi al centro delle attenzioni di diversi club

Causa mercato inesistente della società biancoceleste, nel ritiro di Auronzo di Cadore, insieme alla truppa che sta faticando sotto le Tre Cime di Lavaredo agli ordini di Simone Inzaghi ci sono aggregati diversi giovani. Tra quelli di loro che più si stanno mettendo in mostra c’è Cristiano Lombardi.

Attaccante ventunenne rientrato alla casa madre dopo il prestito all’Ancona (4 gol in campionato) con contratto in scadenza nel 2019, ma il ragazzo vorrebbe avere l’occasione di giocare. In ritiro si sta comportando molto bene e sono diverse le società che hanno posato gli occhi su di lui: due società di B hanno chiesto informazioni proprio in questi giorni; in Lega Pro è nel mirino di Catania, Carrarese e Catanzaro.

Onazi-Trabzonspor, l’ag non si sbilancia: “Ha un contratto con la Lazio, ma…”

AGGIORNAMENTO 20-07 ORE 17,27Stephen Makinwa, l’agente di Eddy Onazi, è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com dove ha confermato ancora una volta quanto dichiarato in precedenza al portale ‘owngoalnigeria.com’: “Posso confermare che sono tante le squadre interessate a giocatore, come successo già in passato hanno chiesto informazioni. Posso dire che l’interesse di Besiktas e Trabzonspor è reale, ma non sono le uniche società sul giocatore. Al momento, però, non posso dire di più. Vedremo più in avanti cosa succederà”.

Altra cessione in vista per la Lazio, che, dopo Gentiletti (finito al Genoa), potrebbe perdere anche Eddy Onazi. Il club biancoceleste ha infatti bisogno di denaro per finanziare il mercato in entrata e potrebbe privarsi del centrocampista nigeriano, da qualche giorno nel mirino del Trabzonspor. Un’operazione quella con i turchi che sembrava vicina alla conclusione, ma che è stata stoppata dalla complicatissima situazione politica in Turchia all’indomani dal golpe.

Intanto, ai microfoni del portale ‘owngoalnigeria.com’, l’agente di Onazi ha rilasciato dichiarazioni sul futuro del proprio assistito non proprio di buon auspicio per la Lazio: “Onazi è un giocatore della Lazio, – ha detto – con cui ha un contratto per ancora due anni. Ma nel calcio tutto può cambiare molto velocemente, rendendo il futuro un interrogativo. Il Trabzonspor? Il mercato non finisce che al termine di agosto, per cui c’è ancora molto tempo per definire l’eventuale trasferimento di Onazi“. Non si sbilancia, dunque, Stephen Makinwa, nonostante al momento il club di Trebisonda sia in vantaggio sulla concorrenza di Besiktas, Sunderland e West Ham, avendo raggiunto l’accordo sulla base di 7,5 milioni.