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Lazio, serve un difensore centrale. E se Rodrigo Caio saltasse…

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De Vrij, Hoedt e Mauricio. Sono loro i tre difensori presenti in rosa in casa Lazio. Ma ne manca un quarto. Simone Inzaghi ha chiesto alla dirigenza di rinforzare anche il reparto difensivo nella zona centrale. Le cattive prestazioni dello scorso anno sono ancora nella memoria dei tifosi e qust’anno non si potrà sbagliare di nuovo. L’arrivo di Jordan Lukaku potrebbe far pensare ad uno spostamento di Radu al centro, ma l’idea è difficilmente percorribile.

Infatti il romeno ha ormai “dimenticato” il ruolo da centrale, giocando da parecchi anni come out di sinistra. Il romeno inoltre non è più affidabile come qualche anno fa. Ed ecco che occorre per forza di cose un quarto difensore. Si parla spesso di Rodrigo Caio. Il brasiliano però è una trattativa complicata. Di mezzo ci sono anche le Olimpiadi che farebbero tardare l’arrivo del calciatore. Inoltre, secondo Espn Brasil, la prima offerta laziale è stata rifiutata. E se Rodrigo Caio davverro saltasse, per la Lazio sarebbero davvero guai amari. Sperando che ci sia già un piano B…

Arriva una cessione in prestito in casa Lazio

Giornata frenetica in casa Lazio in sede di calciomercato. Dopo l’arrivo ufficiale di Jordan Lukaku, sono arrivate conferme su Immobile. L’attaccante quest’oggi è stato a Roma e ha dichiarato che manca poco per il suo passaggio alla Lazio.

Ma il club biancoceleste sta effettuando anche altre operazioni minori. E’ stato infatti girato in prestito Lorenzo Filippini. Il baby ex primavera si è accasato al Cesena. Lo riporta il sito di Alfredo Pedullà.

CALCIOMERCATO – Klose: niente Werder Brema ma c’è un ritorno di fiamma

Da quando ha dato l’addio alla Lazio, Miroslav Klose, non ha ancora trovato una squadra. Nonostante la non più tenera età, 38 anni, il campione tedesco non ha nessuna intenzione di smettere e si sta guardando intorno.

Negli ultimi tempi l’ex biancoceleste era stato accostato al Werder Brema ma il direttore sportivo del club tedesco  Frank Baumann, intercettato dai microfoni della Bild, ha dichiarato:  “Non stiamo trattando con Klose per un suo eventuale ritorno. In rosa abbiamo già un attaccante maturo come Claudio Pizarro“.

Ma per un club tedesco che svanisce un altro sembra interessato alle prestazioni dell’attaccante. A quanto riportato dall’emittente televisiva Sport1 si potrebbe verificare nei prossimi giorni un nuovo accordo tra Klose e il Bayern Monaco. Il campione teutonico potrebbe essere l’uomo giusto per Carlo Ancelotti. Miro, tra l’altro, già conosce bene l’ambiente per averci militato per quattro stagioni a partire dal 2007.

RIO 2016 – Preparavano attentati: arrestate 10 persone

In vista delle Olimpiadi di Rio 2016, nel corso di un’operazione antiterrorismo, la polizia brasiliana ha arrestato dieci persone.

Questo il comunicato rilasciato da ITALPRESS:

La polizia federale brasiliana ha arrestato un gruppo di dieci persone sospettate di pianificare un attentato terroristico durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Notizia confermata anche da Alexandre de Moraes, il ministro della Giustizia, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Brasilia: “Oggi in un’operazione condotta dall’ABIN (agenzia nazionale brasiliana d’intelligence), la polizia federale e i servizi internazionali, sono stati arrestati dieci individui sospettati di far parte di una cellula terroristica in Brasile. Le persone comunicavano tra loro tramite internet, whatsapp. C’è stato un battesimo con lo Stato Islamico e in seguito a questo giuramento siamo intervenuti”. 

Immobile – Lazio, il procuratore a Siviglia per trovare l’accordo

AGGIORNAMENTO ORE 19:18 – Il procuratore di Immobile è volato a Siviglia per trovare l’accordo definitivo per il passaggio dell’attaccante azzuro alla Lazio. Si attendono sviluppi. Inoltre, secondo Di Marzio, l’attaccante avrebbe visitato anche Formello.

Immobile: toccata e fuga nella capitale. L’attaccante del Siviglia Ciro Immobile, mentre emissari della società biancoceleste si trovano in Spagna intenzionati ad acquistare il giocatore, ha postato sul proprio profilo Instagram una foto del Colosseo.

Dopo aver trascorso alcune ore in città Immobile è ora in viaggio per tornare in Spagna. Mentre si dirigeva verso l’aeroporto avrebbe rivelato all’autista di un taxi: “Sono in trattativa con la Lazio, ci siamo quasi, manca poco alla chiusura”.

Quanta storia……#colosseo #bellezza

Una foto pubblicata da Ciro E Jessica (@ciroejessicaimmobile) in data:

Tim Cup – Ecco il sorteggio del primo turno. E la Lazio…

E’ da poco terminato il sorteggio per il primo turno della Tim Cup 2016-2017, svoltosi negli uffici della Lega Calcio a Milano, in Via Rosellini.

A questa competizione parteciperanno ben 78 club. Sono ammesse tutte le squadre di Serie A, tutte quelle di Serie B, 27 squadre di Lega Pro e 9 che arrivano dal dipartimento interregionale della Lega Nazionale Dilettanti. La Lazio, testa di serie (insieme a Juventus, Napoli, Roma, Fiorentina, Inter, Milan e Sassuolo), entrerà in tabellone a partire dagli ottavi di finale affrontando una delle qualificate del quarto turno.

Ecco il sorteggio completo del primo turno. Le Società partecipanti entreranno nella competizione in quattro momenti successivi:

PRIMO TURNO ELIMINATORIO (31/07/2016): Parteciperanno 36 Società:

  • 9 Società segnalate dal Comitato Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti: Altovicentino, Campodarsego, Caronnese, Fermana, Francavilla, Frattese, Grosseto, Montecatini, Seregno.
  • 27 Società segnalate dalla Lega Pro: Alessandria, Ancona, Arezzo, Bassano Virtus, Carrarese, Casertana, Como, Cosenza, Cremonese, Feralpisalò, Fidelis Andria, Foggia, Juve Stabia, Lecce, Livorno, Maceratese, Matera, Messina, Modena, Padova, Pontedera, Pordenone, Reggiana, Robur Siena, SudTirol, Teramo, Tuttocuoio.

SECONDO TURNO ELIMINATORIO (07/08/2016):
Parteciperanno 40 Società, ovvero le 18 Società che hanno ottenuto la qualificazione dal Primo Turno Eliminatorio e le seguenti 22 Società: Ascoli, Avellino, Bari, Benevento, Brescia, Carpi, Cesena, Cittadella, Frosinone, Hellas Verona, Latina, Novara, Perugia, Pisa, Pro Vercelli, Salernitana, Spal, Spezia, Ternana, Trapani, Vicenza, Virtus Entella.

TERZO TURNO ELIMINATORIO (13/08/2016): Parteciperanno 32 Società, le 20 Società che hanno ottenuto la qualificazione dal Secondo Turno Eliminatorio, le 9 Società piazzatesi dal nono al diciassettesimo posto della Serie A TIM 2015/2016 più le 3 neopromosse dallo scorso torneo cadetto: ChievoVerona, Empoli, Genoa, Torino, Atalanta, Bologna, Sampdoria, Palermo, Udinese, Cagliari, Crotone, Pescara.

Le 16 vincenti del Terzo Turno Eliminatorio daranno vita al QUARTO TURNO (30/11/2016).

Le 8 Società teste di serie (Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Roma, Sassuolo) faranno il loro ingresso nel tabellone a partire dagli OTTAVI DI FINALE (11/01/2017), affrontando le qualificate dal Quarto Turno.

La Lazio (testa di serie numero 6) è stata stata estratta dalla stessa parte del tabellone di Inter e Roma. Che, se i pronostici dovessero essere rispettati, potrebbero essere affrontati rispettivamente ai quarti e in semifinale. Di seguito le possibili sfide.

Napoli (1) – Fiorentina (8)
Juventus (4) – Milan (5)
Inter (3) – Lazio (6)
Roma (2) – Sassuolo (7)

 

 

Lukaku sbarcato a Roma: “Felicissimo di essere qui”

AGGIORNAMENTO ORE 15:20 – E’ sbarcato a Roma il primo acquisto biancoceleste Jordan Lukaku. Il terzino belga è atterrato a Fiumicino nel primo pomeriggio con un volo British Airways proveniente da Londra. Sorriso a 32 denti e solite parole di rito al suo sbarco: “Sono felicissimo di essere a Roma, ho parlato con Mertens e Nainggolan. Mi hanno contattato la settimana scorsa“. Ad attenderlo il Segretario Generale Calveri. Domani previste le visite mediche presso la clinica Paideia.

Sembra giunto al suo epilogo la trattativa del giovane sconosciuto Jordan Lukaku, famoso al mondo per essere il fratello del più celebre Romelu. Secondo Gianluca Di Marzio oggi il terzino sbarcherà nella capitale dove sosterrà le visite mediche di rito prima di apporre la firma sul contratto. Si parla di un affare di 5-6 mln più bonus.

De Sisti: “Scudetto 1914-15? Decisione grottesca, un titolo di cartone!”

Giancarlo De Sisti, ex giocatore giallorosso degli anni ’60-’70, intervistato dal quotidiano La Repubblica ha voluto esprimere la propria opinione riguardo l’assegnazione dello scudetto 1914-15 alla Lazio, ex aequo con il Genoa.

L’opinione di De Sisti è molto polemica: “Che i tempi della giustizia in Italia fossero lunghi lo sapevo, ma cent’anni mi sembrano un po’ troppi…Decidere uno scudetto dopo cent’anni è grottesco. Non valuto la legittimità della decisione, ma questi restano scudetti di carta, al massimo di cartone“. Con la possibile assegnazione di quel titolo alla Lazio, i biancocelesti raggiungerebbero la Roma a quota 3 campionati vinti: “Ma no, non hanno lo stesso valore. Probabilmente non era giusto ai tempi assegnarlo a una squadra sola visto che c’erano i due gironi. Forse la cosa più giusta sarebbe stata non darlo a nessuno. Certo poi tirarla fuori dopo tutti questi anni è assurdo. Quanto vale quel titolo dopo cento anni?“. “Picchio” De Sisti non capisce il significato di questa assegnazione: “Ha più che altro il sapore di un atto risarcitorio. Certo è una cosa che lascia un po’ in imbarazzo. E fa sorridere che servano centouno anni per decidere chi doveva vincere. Adesso non si può far finta che il tempo non sia passato. Non farò ironia su cose che per qualcuno hanno valore morale. Ma come fai a prendere una decisione cento anni dopo, dai…“. Infine chiude con l’ennesima battuta al vetriolo: “Ecco, mi richiami quando sarà ufficiale. Fra quarant’anni…“.

Portanova: “Su Bielsa poca chiarezza, ma faccio il tifo per Inzaghi”. Poi sui tifosi…

Daniele Portanova non ha mai nascosto la sua fede biancoceleste, e ogni volta che ne ha l’occasione torna a parlare di Lazio. Questa volta lo ha fatto sulle frequenze di TuttoMercatoWeb radio, in cui ha analizzato l’attuale situazione della prima squadra della capitale.

Portanova non ha nascosto la sua preoccupazione per il momento non certo positivo che i biancocelesti stanno vivendo: “Da tifoso un po’ si soffre, spero che torni a essere quello che merita“. Un commento sul caso Bielsa e sulla conferma di Inzaghi: “A livello comunicativo non c’è stata chiarezza. Per l’allenatore sono contento ci sia Inzaghi, lo stimo, l’anno scorso ha fatto vedere buone cose. Mi dispiace per ciò che è successo, io faccio il tifo per Simone”. Un pensiero per i tifosi: “Il muro contro muro non è bello, la Lazio ha bisogno del proprio pubblico e dei tifosi, sono situazioni non facili“. Infine su Immobile: “Penso che sia uno degli attaccanti italiani migliori in circolazione. Ci ho giocato insieme, lo conosco, è perbene. Dà il massimo sempre, però se dovesse vestire quella maglia dovrebbe dare qualcosa di più“.

Primavera – Un baby saluta e va alla Viterbese

Francesco Manoni saluta la Lazio e si accasa a Viterbo, nella Viterbese neopromossa in Lega Pro dopo la vittoria del girone G della Serie D.

Per il classe ’97, svincolatosi il 30 Giugno, si tratta di un ritorno a casa (abita a Bassano Romano, provincia di Viterbo ndr), e affronterà la prima esperienza tra i professionisti con l’ambiziosa squadra guidata da mister Cornacchini. Il jolly, dopo un’ottima annata con la Lazio Primavera, ha firmato un contratto annuale con opzione per il secondo anno, ed ha già raggiunto la compagine Viterbese nel ritiro di Chianciano, sostenendo il primo allenamento nella giornata di ieri.

Mandelli: “De Vrij top player. Immobile? Mi piace, lotta e garantisce gol”

L’ex attaccante della Lazio della stagione ’86-’87 ed attuale allenatore del Sassuolo Primavera, Paolo Mandelli, è intervenuto sulle frequenze di LazioStyleRadio per commentare il mercato biancoceleste ed analizzare le ambizioni della squadra per la prossima stagione.

Mandelli crede che l’opzione Immobile per l’attacco sia quella giusta per la Lazio: “Immobile mi piace. Se ha fiducia, ti garantisce un certo numero di gol. E’ uno che combatte per la squadra, ha influenza sul lavoro degli altri. E’ bravo ad attaccare la profondità, ad aprire gli spazi, penso abbia difficoltà a giocare come esterno”. Punto di forza dei biancocelesti nella prossima stagione sarà sicuramente Stefan De Vrij, al rientro dopo l’operazione che lo ha tenuto fuori per quasi 10 mesi: “De Vrij è un giocatore che sposta gli equilibri. Un buon attacco parte dalla difesa: se sei ben coperto dietro puoi permetterti situazioni più rischiose in attacco. Penso che possa in futuro diventare un top player“. Il punto sui giovani in ritiro ad Auronzo di Cadore: Inzaghi li conosce bene, lui sa se sono pronti per la Serie A. Sono vicini a quel salto di qualità, ma entrano in gioco molte circostanze. La fiducia del tecnico, la voglia di portarli a quei livelli e il coraggio sono determinanti. A volte viene amplificato il passaggio dalla Primavera alla prima squadra. Ovviamente il salto c’è: ti ritrovi in un mondo di grandi in cui esistono differenze comportamentali e obiettivi. Si può fare qualcosa in più per avvicinare i ragazzi al mondo professionistico, anche se è complicato far coincidere gli impegni di un ragazzo. I ritmi di gioco? A livello di pressione di corsa spesso è più impegnativa la Primavera. La qualità richiesta in prima squadra però è molto più elevata. La richiesta dei compagni nei tuoi confronti è più alta, così come l’intensità di gioco”. Infine sulla possibilità di vedere Parolo nel ruolo di vice-Biglia: “In maniera non continuativa può farlo, ma ritenere che possa fare il regista puntando su di lui direttamente in questo ruolo non mi sembra una pista percorribile. In occasioni sparute può andare bene, altrimenti ho i miei dubbi“.

Scudetto 1914-15, anche Lotito esce allo scoperto: ecco le sue parole

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È entrata nel suo momento clou la questione dell’assegnazione ex aequo a Lazio e Genoa dello Scudetto 1914/15. È ormai più di un anno che va avanti la battaglia condotta in prima persona dall‘avv. Gian Luca Mignogna, affiancato dagli oltre 30mila tifosi che hanno firmato la petizione da lui promossa sul web, e a breve potrebbe vedere il suo dolce epilogo, con la Commissione indetta dalla Figc che, nel corso del prossimo Consiglio Federale, potrebbe già assegnare lo storico tricolore. E tra coloro che lo rivendicano con fermezza sarebbe entrato in queste ore anche Claudio Lotito.

Quello Scudetto è legittimo, ci è stato tolto solo dalla guerra“, le parole, sull’edizione odierna de ‘La Repubblica’, del patron biancoceleste, che, dopo tanto silenzio, esce allo scoperto, facendo sua la causa per il riconoscimento del titolo ‘bellico’. Solo qualche giorno quindi e poi i tifosi laziali potranno festeggiare il terzo scudetto della loro storia.

‘Buuu’ a Keita, le scuse del sindaco di Padova Bitonci

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Più che per la vittoria dei biancocelesti per 2-1, l’amichevole di ieri tra Lazio Padova è salita agli onori (o meglio, agli orrori) della cronaca per gli ululati razzisti nei confronti di Keita: nel corso della gara, infatti, l’attaccante senegalese è stato fatto più volte oggetto, da parte dei tifosi veneti dei classici ‘buu’. Un episodio che questa mattina ha spinto il sindaco della città di Sant’Antonio, Massimo Bitonci, ad emanare una nota per esprimere tutta la propria indignazione: “Lo sport – si legge nel comunicato – è passione, condivisione e amicizia. Mi spiace constatare, da sportivo e da sindaco, come alcuni personaggi ieri abbiano fatto vergognare tutta la città e, in modo particolare, i veri tifosi presenti allo stadio. Chiedo dunque scusa al calciatore della Lazio Keita, perché questi ‘buu’ sono inaccettabili“.

Cataldi: “Mi sento mezzala e aspetto il ritorno di Biglia per giocare nel mio ruolo”. E sul mercato…

A pochi giorni dal termine del ritiro di Auronzo, circolano ancora forti dubbi sul valore effettivo degli uomini di mister Inzaghi. Ne è cosciente Danilo Cataldi, che, ai microfoni di ‘Premium Sport’ ha spiegato la sua ricetta per far ricredere gli scettici: “Lo scetticismo si combatte allenandoci bene. Vogliamo dimostrare che la Lazio c’è e possiamo farlo solo sul campo. Biglia? Gli ho mandato un messaggio dopo la finale di Coppa America, lo aspettiamo qui. Con lui in campo non c’è bisogno di schierare me da regista“.

Sulle voci di mercato inerenti i ‘big’, poi, il giovane centrocampista ha spiegato: “Le viviamo in modo tranquillo. Non siamo la società, non dobbiamo pensare a queste cose, ma solo a fare ciò che ci dice il mister. Il confronto con Keita? È stata solo una breve chiacchierata, abbiamo risolto“. Infine, una parentesi sul suo possibile ruolo in questa Lazio: “Vedrà il mister, valuterà in questo periodo e poi deciderà. Io, dal canto mio, mi sento più adatto a fare la mezzala, posizione in cui ho giocato quasi sempre“.

CALCIOMERCATO – Lazio-Immobile: i biancocelesti passano ai fatti

AGGIORNAMENTO 21/07 ORE 10:00– Il dormiente mercato biancoceleste sembra essersi finalmente svegliato. Dopo Lukaku, i biancocelesti infatti potrebbero finalmente realizzare il secondo colpo di mercato. Tra non molto inizierà ufficialmente il campionato di Serie A e non si deve perdere ulteriore tempo. Serve un bomber e la società punta tutto su Ciro Immobile. Ma urge passare ai fatti, perciò, come riportato da diariodesevilla.es, oggi dovrebbe volare in Spagna un intermediario della Lazio per presentare alla dirigenza spagnola un’offerta ufficiale. La cifra è conosciuta da tempo: davrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro per il prestito oneroso con l’obbligo di riscatto fissato a 8. L’intento è quello di portare il giocatore a Roma entro sabato, giorno in cui partirà il ritiro del club spagnolo.

Fino a qualche settimana fa parlavamo di Pato a un passo dalla Lazio, poi Valencia e ora Immobile. Radio mercato parlava di un accordo raggiunto tra il giocatore e il club biancoceleste e di una trattativa ben avviata col Siviglia. Tuttavia a frenare gli entusiasmi ci ha pensato l’agente di Immobile, Marco Sommella: Parlare di trattativa attualmente è prematuro – dice a ‘Tutti in Ritiro’ su ‘Canale 21’ – C’è un interesse della Lazio ma bisogna prima parlare con il Siviglia e capire i margini dell’affare, per ora siamo in una fase assolutamente preliminare. E’ chiaro che susciti interesse, è l’attaccante della Nazionale e in questo momento ha un prezzo abbordabilissimo, naturalmente non c’è solo la Lazio su di lui ma è un calciatore che ha avuto diversi sondaggi da diverse società. Napoli? E’ un calciatore napoletano, quindi ovviamente avrebbe avuto piacere ad andare al Napoli, ma posso dire che la squadra partenopea non mi ha mai dimostrato interesse per lui, e dire che comunque occasioni ce ne sono state. Non c’è mai stato niente di concreto con gli azzurri”.

 

Maradona eloquente su Tevez: “Mi ha rotto le p***!”

Il tifoso più famoso al mondo del Boca Juniors, ovvero Diego Armando Maradona, ha sfogato su Fox Sports Radio tutta la sua rabbia per l’esclusione del club argentino dalla Coppa Libertadores, individuando in Carlitos Tevez il principale responsabile: “Sono molto triste come tifoso,  Carlitos può anche giocare male una partita come questa (riferimento alla semifinale di ritorno, n.d.r.) ma era parecchio, e io l’ho seguito anche alla Juve, che non lo vedevo giocare così male, così deconcentrato. Non sembrava Tevez. Mi ha rotto le palle che non sia stato lui a calciare il rigore (quello del possibile 2-3 al 71′, n.d.r.). Tutti sbagliamo i rigori ma preferisco che lo sbagli Tevez e non Lodeiro, Carlitos alla Juve prendeva la palle e andava a calciare e stavolta poteva cambiare la storia”.

Bielsa e l’Argentina sempre più vicini

L’Argentina è ancora in cerca del nuovo tecnico che guiderà l’albiceleste. Il nuovo presidente dell’AFA, Armando Perez, è determinato a consegnare la panchina della Nazionale al “Loco” e tra i due sembra che già ci siano stati dei contatti telefonici. In caso di un’eventuale proposta della Federazione Marcelo Bielsa sarebbe dell’idea di accettare. Nei prossimi giorni potrebbe esserci in tal senso un incontro a Rosario.

A conferma di ciò arrivano anche le parole di Pablo Taviggino, membro della Commissione Standard nominata dalla FIFA per normalizzare il calcio argentino, che ai microfoni di TycSports ha dichiarato: “Per fortuna Marcelo Bielsa dopo aver parlato con Olarticoechea si è messo a disposizione dell’Argentina, secondo me è l’allenatore ideale”.

CRONACA – L’ipocrisia dell’Italia sulla vendita delle armi ai paesi in guerra

Roma – Siamo tutti bravi a parlare, puntando il dito, quando si parla di terrorismo. Ma il vero terrorismo sono i sotterfugi e i “segreti” (che poi segreti non sono) che si nascondono dietro tanta inspiegabile violenza.

Il nostro governo, sempre in prima fila per difendere l’una o l’altra corrente dimentica di dire – mostrando tutta l’ipocrisia che si nasconde dietro al fatto – che solo nell’ultimo anno la vendita di armi italiane all’estero e le forniture verso Paesi in guerra sono triplicate. In aumento soprattutto quelle verso l’Arabia Saudita, condannata dall’Onu per crimini di guerra nel conflitto in Yemen e per la quale il Parlamento Europeo ha chiesto un embargo sulla vendita di armamenti :(

La guerra è una brutta bestia creata ad arte per arricchire poche persone a spese di tanta povera gente onesta. Come nel caso delle banche italiane implicate in questo losco giro di affari che grazie alla loro intermediazione finanziaria – Intesa e Unicredit  su tutte, ma anche piccoli istituti come la tanto chiacchierata Banca Etruria – accrescono il loro fatturato.

La relazione annuale del governo sull’export militare italiano 2015 mostra un aumento del 200% per le autorizzazioni all’esportazione definitiva di armamenti il cui valore complessivo è salito da 2,6 miliardi del 2014 ai 7,9 miliardi dell’ultimo anno. Un dato senza precedenti che, come osserva il governo nel documento, testimonia la “consolidata ripresa del settore della Difesa a livello internazionale” :( :(

Come si legge nella relazione “i settori più rappresentativi dell’attività d’esportazione sono stati l’aeronautica, l’elicotteristica, l’elettronica per la difesa (apparati di guerra elettronica, avionica, comunicazioni, radar), la cantieristica navale ed i sistemi d’arma (artiglierie, missili), che hanno visto, nell’ordine: Alenia Aermacchi, Agusta Westland, GE AVIO, Selex ES, Elettronica, Oto Melara, Intermarine, Piaggio Aero Industries, MBDA Italia e Industrie Bitossi ai primi dieci posti per valore contrattuale delle operazioni autorizzate. La maggior parte di queste aziende sono di proprietà o in varia misura partecipate dal Gruppo Finmeccanica. :( :( :(

Comunque sia, il boom di vendite delle armi verso i Paesi in guerra è una violazione della legge 185/1990, “che vieta l’esportazione e il transito di armamenti verso Paesi in stato di conflitto e responsabili di gravi violazioni dei diritti umani”. Ma grazie a un escamotage che Sergio Mattarella, allora ministro della Difesa, denunciò anni fa come “un grave svuotamento delle disposizioni contenute nella legge 185”, secondo questa trovata, tutta italiana, il governo può aggirare il divieto di forniture militari a un paese in guerra se con lo stesso stato ha stipulato un accordo intergovernativo nel campo della difesa e dell’import-export dei sistemi d’arma. Il caso più grave riguarda le forniture belliche alle forze aeree del regime Saudita che da più di un anno stanno bombardando indiscriminatamente città, scuole e ospedali in Yemen e che finora hanno provocato almeno 2mila morti civili, di cui un quarto bambini. Crimini di guerra condannati più volte dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e che nel febbraio scorso hanno spinto il Parlamento europeo a sollecitare un embargo sulla vendita di armi a Riyad.

Export Bellico

L’export di armi ‘made in Italy’ verso l’Arabia Saudita autorizzato nel 2015 è passato dai 163 milioni del 2014 ai 257 milioni dell’anno successivo. Un aumento del 58% in gran parte dovuto alle tonnellate di bombe aeree prodotte nello stabilimento di Domusnovas, in Sardegna, della Rwm Italia S.p.a. e spedite via aerea e navale da Cagliari tra le proteste e le denunce di parlamentari e pacifisti. Consegne confermate dalla relazione del governo: 600 bombe Paveway da 500 libbre (per 8,1 milioni di euro), 564 bombe Mk82 da 500 e 2000 libre (3,6 milioni), 50 bombe Blu109 da 2000 libre (3,6 milioni) e cento chili di esplosivo da carica Pbxn-109 (50mila euro).

Inoltre è da registrare un forte incremento del valore delle esportazioni italiane verso l’Arabia Saudita che rientrano tra i programmi intergovernativi di cooperazione militare, saliti dai 172 milioni del 2014 ai 212 milioni del 2015. Il principale riguarda i cacciabombardieri Eurofighter usati ogni giorno dalla Royal Saudi Air Force nei suoi raid in Yemen. La fornitura riguarda l’Italia non solo per la sua partnership industriale nel consorzio europeo (con Finmeccanica) ma anche perché gli aerei, assemblati negli stabilimenti inglesi della Bae System, vengono consegnati all’aeroporto bolognese di Caselle. Nonostante il divieto anche di solo transito di armi destinate a Paesi in guerra contenuto sempre nella legge 185/90.

Anche le forniture belliche italiane verso gli altri paesi che partecipano alla guerra in Yemen a fianco dei sauditi sono aumentate: gli Emirati si confermano il principale cliente mediorientale (con 304 milioni come l’anno prima), mentre è stato registrato un forte incremento di vendite al Bahrein (da 24 a 54 milioni) e soprattutto al Qatar (da 1,6 a 35 milioni). E da ora anche il Kuwait sarà un cliente di primordine grazie a un contratto multimiliardario, firmato poche settimane fa, per la fornitura di 28 cacciabombardieri prodotti da Finmeccanica.

Ma l’export delle armi è in continuo aumento verso tutti i Paesi in guerra: l’Iraq, nuovo cliente italiano, esordisce nel 2015 con vendite per 14 milioni (armi leggere e munizioni, quindi Beretta); la Turchia, passata da 53 a 129 milioni, che bombarda i curdi con gli elicotteri T129 costruiti da Finmeccanica; la Russia (da 4 a 25 milioni) che continua a ricevere blindati Lince della Fiat-Iveco nonostante l’embargo post-Ucraina; il Pakistan (da 16 a 120 milioni) in perenne conflitto con talebani, indipendentisti baluci e con l’India (anch’essa, nonostante la crisi dei marò, con forniture belliche italiane in aumento da 57 a 85). Nel 2015, prima del caso Regeni, sono aumentate le vendite all’Egitto (da 32 a 37 milioni), comprese le armi leggere e i lacrimogeni usati dalla polizia del Cairo nelle repressioni di piazza.

Un altro dato importante che emerge dalla relazione è l’aumento del ruolo d’intermediazione finanziaria delle banche italiane. Se la parte del leone la fanno le banche straniere (Deutsche Bank e Crédit Agricole sopra tutte) si fanno strada Unicredit (passata dal 9 al 12% delle operazioni) che Intesa Sanpaolo (dal 2 al 7,4%). Seguono con percentuali minori Bnl, Ubi (Banco di Brescia, Popolare Commercio e Industria, Regionale Europea) e una sfilza di “popolari” (Emilia Romagna, Carispezia, Banco Popolare, Valsabbina, Sondrio, Carige, Etruria, Parma e Piacenza, Credito Cooperativo Cernusco S.N. e Versilia e Lunigiana, Spoleto, Friuladria, Bpm) e perfino Poste Italiane.

Nonostante pochi milioni di euro di operazioni, ma in aumento rispetto all’anno precedente, merita una menzione particolare Banca Ubae: istituto controllato dalla Libyan Foreign Bank (banca offshore specializzata in esportazioni di petrolio dalla Libia) e nel cui azionariato figurano Unicredit, Intesa Sanpaolo, Montepaschi ed Eni.

CRONACA – Sciopero Atac: mezzi pubblici di nuovo fermi nella capitale

L’Atac ha confermato lo sciopero di 24 ore fissato per il prossimo 26 luglio. Come reso noto dall’Agenzia per la Mobilità bus, metropolitane, tram e le ferrovie Roma-Lido, Roma-Civita Castellana-Viterbo e la Termini-Giardinetti si fermeranno per l’intera giornata di martedì.

Verrano garantite, come previsto dalla legge 142 del 1990, le consuete fasce di garanzia: le corse fino alle 8,30 e tra le 17 e le 20. L’agitazione è stata indetta dalle sigle sindacali Ugl, Faisa, OrSa, Sul, Usb e Utl. Dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio bus, tram e convogli delle metropolitane smetteranno di uscire dai depositi e autisti e macchinisti rientreranno nelle rimesse segnalando di essere “fuori servizio”. Lo sciopero riguarderà anche il personale delle biglietterie. Esclusi dallo sciopero, invece, i servizi essenziali come quelli legati alla sicurezza e gli operatori che presidiano la Sala operativa di Atac.

 
 

 

L’ex Roma Cicinho rivelazioni shock: “Fumavo 2 pacchetti di sigarette al giorno e bevevo fino a crollare”

Qualche anno fa Cicinho era considerato il nuovo Cafu tanto da catturare l’attenzione del Real Madrid prima e della Roma dopo, tanto che lo acquisto dai galacticos per 9 mln. Grandi speranze riposte nel brasiliano che sono rimasti tali. A 36 anni e ormai a fine carriera, Cicinho ha rivelato a Espn Brasile degli aneddoti sconvolgenti: “Fumavo due pacchetti di sigarette al giorno. Come potevo reggere 90 minuti la domenica? E poi meno giocavo e più bevevo. Quando ero al San Paolo dissi allo psicologo che non ero tipo da bere un bicchiere o due, bevevo fino a crollare in terra. Mi disse che se avessi continuato così sarei morto. Una volta dopo 14 caipirinhe e 18 birre ho visto Gesù Cristo. Avevo 10 assicurazioni sulla vita. La mia famiglia lo sapeva che stavo colando a picco”.

Poi il giocatore ha criticato pesantemente il suo ex allenatore alla Roma: “Quanto stavo a Roma Ranieri mi ha messo in difficoltà. Lui non ama i brasiliani. Ranieri, è stato campione con … non ricordo nemmeno il nome del club (il Leicester, ndr), che non ha un sistema di gioco. Com’è riuscito a vincere il campionato inglese? Fortuna pura “.