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Palombi-Rossi, la strana coppia: e se il futuro dell’attacco della Lazio fosse…

Chiamatela “la strana coppia”, anche se di strano in fondo non c’è proprio nulla. O forse sì: di fatto sono due centravanti, due prime punte seppur con caratteristiche, diciamo così, morfologiche, abbastanza diverse. Eppure Simone Palombi ed Alessandro Rossi potrebbero diventare presto i gemelli del gol in maglia biancoceleste.

Questo perché la fine del 2016 è stata particolarmente interessante per due ragazzi che si sono passati il testimone di bomber della Primavera, ma che potrebbero trovarsi fianco a fianco nel calcio che conta con la maglia che hanno sempre sognato. Bomber inarrestabile, frenato finora solamente da qualche limite caratteriale che gli è costato due espulsioni nelle ultime settimane, Alessandro Rossi è il “baby” della situazione, classe ’97 capace di realizzare già diciassette gol nel campionato Primavera. Un predestinato che due anni fa aveva già deciso il derby nella final eight, e che se eviterà gli eccessi come nell’altro derby, stavolta disastroso, di mercoledì scorso al Tre Fontane, allora sarà già pronto per una Serie A che mai come quest’anno ha accolto tanti nuovi talenti.

Appena di un anno più giovane, Simone Palombi ha iniziato faticando a Terni, ed ha trovato invece nuova linfa nella gestione rossoverde del tecnico Benny Carbone, che l’ha visto andare con più costanza in gol non appena ha iniziato a vestire con continuità la maglia da titolare. Più rapace d’area Palombi, più capace di sfruttare potenza ed “inventarsi” gol Rossi, le qualità dei due potrebbero combaciare perfettamente. Ed avere una coppia da crescere in casa, magari all’ombra di Ciro Immobile, potrebbe essere la sorpresa più bella per una Lazio che come nessuno sta sfruttando i gioielli del suo settore giovanile negli ultimi anni.

Fabio Belli

Scudetto 1915, Mignogna: “Chiederò al Consiglio Federale di decidere senza condizionamenti”

L’avvocato Gian Luca Mignogna, per fare il punto sull’uscita del libro “Lo Scudetto Spezzato” scritto assieme ad Emiliano Foglia, che riassume le vere vicende del Campionato 1914/15, e lo stato della rivendicazione ex aequo del tricolore 1915 da parte della Lazio, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio.

Abbiamo vissuto mesi convulsi,ha spiegato Mignogna, “ma la battaglia per lo scudetto spezzato, quello del 1915, sta per giungere al suo momento decisivo. Il libro si chiama così proprio per un’intuizione che ho avuto, per far capire che quello scudetto non può più essere ad appannaggio esclusivo dei soli genoani. Il lavoro storiografico e legale attorno alla rivendicazione è stato enorme. Molti dei documenti emersi sono dei veri e propri elementi probatori, nuovi e sconosciuti fino a poco tempo fa, che la FIGC certamente non potrà ignorare, così come non li ha potuti ignorare la Commissione dei Saggi che ha già espresso un parere molto chiaro in merito.

Questi elementi sono stati riportati in gran parte nel volume “Lo Scudetto Spezzato”, che depositerò in forma telematica in FIGC. Sono intenzionato a scrivere a breve anche al Presidente Federale Carlo Tavecchio e chiedere un’eventuale udienza presso lo stesso. I laziali chiedono giustizia, gli elementi emersi ormai sono fin troppo evidenti: comprendiamo perfettamente la delicatezza del momento, gli articolati meccanismi delle dinamiche federali e la fase particolare che si sta vivendo con il rinnovo delle cariche FIGC all’orizzonte. Tuttavia per la Federazione Italiana Giuoco Calcio credo sia arrivato il momento di prendere il coraggio a due mani ed assumersi la responsabilità di una decisione che sarebbe di portata storica, che rappresenterebbe a tutti gli effetti un atto di limpida giustizia verso i valori dello sport ed il rispetto dei principi giuridico/sportivi. E’ ora di rendere omaggio ai caduti laziali della Grande Guerra onde consacrarne i diritti che avevano acquisito sul campo: la conquista della finalissima nazionale! Il mio auspicio è che i Consiglieri Federali si determinino a decidere senza condizionamenti di alcun tipo, né di carattere personale o sportivo, né tantomeno politico. E’ la storia che lo richiede, il senso di responsabilità a suggerirlo.

Non è solo un proverbio, tutte le strade portano veramente a Roma (FOTO)

“Tutte le strade portano a Roma è un proverbio della cultura popolare italiana. Il proverbio trae origine dall’efficiente sistema di strade dell’antica Roma, su cui in buona parte si basa l’attuale sistema viario italiano. Molte strade consolari partivano da Roma e quindi, se prese in senso contrario, “portavano a Roma” ed oggi sono identificate con: Aurelia, Cassia, Flaminia, Salaria, Tiburtina, Casilina, Appia, Ostiense.

Il gruppo di ricerca del Moovel Lab (con sede a Stoccarda, in Germania) però, ha dimostrato che il proverbio dice il vero: veramente tutte le strade portano a Roma. Il gruppo tedesco (che si occupa di studiare, con dati e algoritmi, la mobilità e i trasporti) ha provato infatti a rispondere alla domanda: “Tutte le strade portano a Roma?”. Sul sito del progetto è spiegato che la domanda – appunto una sorta di modo di dire, derivato dai tempi in cui Roma era capitale di un impero – tormentava da un po’ di tempo Benedikt Groß, uno dei membri di Moovel Lab, specializzato in scienza computazionale, cioè la materia attraverso il quale si cerca – in estrema sintesi – di usare la potenza di calcolo ed elaborazione dei computer per rispondere a domande altrimenti impossibili. Sfruttando software di calcolo, mappe e programmi di elaborazione grafica è riuscito a visualizzare tutte le principali strade che da circa 500mila punti di partenza in Europa portano a Roma.

Per realizzare le mappe Moovel Lab ha racchiuso l’Europa in una griglia di circa 26 milioni di chilometri quadrati e ha individuato in quel reticolo circa 486mila punti di partenza. Usando dei software ha poi calcolato la migliore strada che da ognuno di questi punti permette di raggiungere Roma. Il risultato sta in una mappa in cui le strade sono rappresentate con un tratto più o meno marcato: più è marcato più sono i percorsi che confluiscono in quel tatto.

PRIMAVERA – Squalifica Bari, l’ag: “Madiu chiede scusa a tutti, ma la sua squalifica…”

E’ stato un week-end da incubo per la Lazio calcio. Non solo per i grandi che hanno subito un netto 3 a 0 a Milano contro l’Inter, ma anche i giovani aquilotti della primavera che hanno subito l’umiliazione di perdere 5-0 nel derby contro la Roma in Coppa Italia. Partita da dimenticare per i ragazzi di Bonatti. Non solo per il risultato ma anche per gli episodi spiacevoli che si sono manifestati in corso di gara e che hanno portato: alla squalifica di Rossi, l’infortunio di Rezzi e per finire, non per importanza ma solo in ordine di tempo, ai cori razzisti rivolti dalla tribuna giallorossa a Madiu Bari. Il quale reagendo si è beccato il rosso e pure quattro giornate di squalifica. Una stangata non indifferente, di cui ha parlato ai microfoni di ‘Mondo Primavera’, Gabriele La Manna agente del ragazzo. Ecco le sue parole:

Madiu è davvero dispiaciuto per la sua reazione, porgiamo le nostre scuse nei confronti della società Lazio e nei confronti di quella parte dei tifosi della Roma che hanno semplicemente visto la partita senza partecipare ai messaggi razzisti di cui però nel referto, attraverso cui viene ufficializzata la squalifica del ragazzo che reputiamo inoltre sovrastimata, non viene fatto alcun riferimento. Ci saremmo aspettati maggiore attenzione da parte dell’arbitro che ha solo punito la reazione, ingiustificata ma motivata, del ragazzo. Ci aspettiamo anche un segnale dalla Roma in seguito alla presa di coscienza di quanto accaduto”.

Terrorismo, massima allerta a Roma: Fori imperiali sempre più blindati

Roma innalza il livello di allerta contro il terrorismo dopo la strage di Berlino e dopo l’uccisione  a Milano di Anis Amri, l’attentatore che ha colpito in Germania.  Doppiamente blindati i Fori Imperiali, militari con il mitra fissi davanti al Colosseo.
Anche le zone attorno al Vaticano sono normalmente interdette al traffico e verranno rafforzati i servizi così come saranno regolamentati anche gli orari delle operazioni di carico e scarico merci.

Rambaudi, “bastone e carota” nei confronti della Lazio e di Inzaghi

Roberto Rambaudi, è tornato sulla sconfitta a Milano contro l’Inter dei ragazzi di Inzaghi. Per il tecnico e per i suoi giocatori l’ex giocatore biancoceleste ha speso parole di elogio ma anche forti critiche nei confronti sia del tecnico ma sopratutto di rosa e (indirettamente) della società. Ecco le sue parole rilasciate a Radiosei nella trasmissione “9 Gennaio 1900”:

“La Lazio è un’ottima squadra ma ha dei limiti mentali, non ha ancora nel DNA quella mentali vincente. La squadra rispecchia la società, i numeri generali della Lazio degli ultimi anni. Quando c’è da fare il salto di qualità anche mentale, non lo fa. E’ il limite che abbiamo da tempo. Nel Milan, nonostante sia in costruzione, si respira l’aria di vittorie cosa che qui purtroppo non accade. Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro, ma se in conferenza stampa alzi l’asticella degli obiettivi quando vai a Milano contro l’Inter non puoi lasciare fuori Keita. A Gennaio è mercato di riparazione, giocatori che non giocano da altre parti o che arrivano dopo infortuni a meno che non si vada dalle grandi a chiedere giocatori come Bacca o altri…”

Supercoppa Italiana: la roulette dei rigori premia il Milan

Spettacolo puro a Doha. Per quello che hanno espresso in campo Juventus e Milan nessuno avrebbe obiettato se la partita fosse durata un’altra ora e mezza. Il verdetto è arrivato, ancora una volta la terra araba non porta bene ai bianconeri: la Supercoppa italiana è del Milan. I rossoneri vincono ai rigori per 5-4: la partita era terminata 1-1 dopo 12o minuti: reti nel primo tempo di Chiellini e Bonaventura. Decisivi gli errori dal dischetto di Mandzukic (traversa) e sopratutto di Dybala (parato in modo spettacolare da Donnarumma). Serata No per il talento argentino che al 118′ si divora il gol vittoria.

Riprese da incubo: il secondo tempo è ancora una volta nemico dei biancocelesti

Ancora una volta i secondi tempi hanno un effetto deleterio sulla Lazio. Purtroppo però questa volta il calo di concentrazione ha portato non solo a subire gol (dopo un primo tempo perfetto a livello difensivo) ma ha portato sopratutto ad una sonora sconfitta. Insomma ancora una volta la ripresa è da incubo. Una tendenza che era già stata evidenziata in questo girone di andata: 18 dei 21 gol subiti sono arrivati nei secondi tempi. Cifre da studiare. Il mister ci penserà molto durante la sosta natalizia: la sua Lazio è pronta per recuperare energie e evitare nuovi cali.

I SECONDI TEMPI – Gli ultimi 4 secondi tempi della squadra di Inzaghi, inoltre, riportano un dato chiaro:

Lazio-Roma 0-2
Samp-Lazio 1-0
Lazio-Fiorentina 1-1
Inter-Lazio 3-0

Numeri che confermano come l’eliminazione di questi difetti è uno dei grandi obiettivi del 2017

This is football, quando una serata nasce storta c’è poco da fare…

E’ terribilmente fastidioso perdere quando non lo meriti e per di più con un netto 3-0. La Lazio esce ferita dalla sconfitta del Meazza contro l’Inter degli ex Pioli e Candreva ma assolutamente non ridimensionata (lo ribadisce anche l’inviato di Mediaset Premium, Pietro Pinelli). Peccato, fino all’eurogol di Banega la Lazio stava giocando una splendida partita al pari dei neroazzurri. Il pareggio era più giusto, purtroppo però quando il Dio calcio decide di metterci lo zampino c’è poco da fare. Grazie alla prodezza del suo centrocampista i neroazzurri si sono  ritrovati improvvisamente in vantaggio e si sono poi rivelati abili ad approfittare, con un rapido 1-2, del disorientamento in cui purtroppo si sono ritrovati i ragazzi di Inzaghi. Peccato, perché se fosse entrato il nostro eurogol (quello di Felipe Anderson) o almeno una delle azioni create nel corso della prima frazione di gara, adesso molto probabilmente staremo parlando di un’altra partita. Invece è arrivata la sconfitta e con essa i soliti disfattismi che d’incanto riemergono dal lungo letargo a cui Inzaghi li aveva indotti. E’ il bello del calcio dicono. È vero che questa città è da sempre umorale, in grado di creare e bruciare idoli con la stessa rapidità con cui si beve un caffè, ma c’è un limite a tutto e, soprattutto, non si può scaricare sempre rabbia e frustrazione su chi sta in panchina.

Ora è importante mettere da parte tutte le sensazioni negative dettate solo dal rammarico e ripartire. Fortunatamente l’anno nuovo inizia con un calendario favorevole (Juve a parte). E’ giusto restare delusi del risultato di mercoledì sera, ma ciò su cui invece dobbiamo concentrarci è sulla consapevolezza di avere una bella squadra che ha fatto un ottimo girone d’andata. Deve migliorare sicuramente, non è perfetta, anzi…Purtroppo il fatto di avere una delle squadre più giovani della serie A ha tanti pro ma anche tanti contro. Inzaghi ha fatto debuttare ragazzi come Murgia e Lombardi che lo hanno ripagato segnando all’esordio, ma non può fare miracoli e non può trasformare il piombo in oro. E’ facile riempirsi la bocca di frasi fatte come “dobbiamo puntare sui giovani” se poi non si la pazienza di saperli aspettare neanche dopo la consapevolezza che sono forti. Signori mettetevelo in testa, gli Ibrahimovic qui sono utopia quindi cerchiamo di apprezzare quel tesoro che la rosa della Lazio (nonostante strategie dirigenziali lascino speso e volentieri a desiderare). Bisogna lavorare e a questo non può che pensarci Inzaghi, se poi il presidente e il ds Tare (almeno questa volta) si decidessero a supportare il proprio mister come merita diciamo che la cosa non ci dispiacerebbe affatto. “Dobbiamo accompagnare l’entusiasmo del nostro tecnico“, ha dichiarato il diesse. Allora faccia qualcosa anche sul mercato. Insomma, Lazio non ridimensionata da quest’ultimo turno di campionato ma sicuramente ancora incompleta. In ogni caso basta piangere sul latte versato, aspettiamo con impazienza l’8 Gennaio per riprendere il cammino insieme alla nostra Lazio.

Marco Lanari

L’ex arbitro Chiesa: “Mazzoleni? L’arbitro peggiore della giornata”

Come vi avevamo illustrato ieri, la direzione di gare dell’arbitro Mazzoleni in Inter-Lazio ha lasciato molto a desiderare. Dello stesso parere è  l’ex direttore di gara internazionale Massimo Chiesa che ai microfoni di Calciomercato.com, ha definito Mazzoleni tra i peggiori arbitri della giornata:

Mazzoleni 4,5 – Serata da dimenticare: non concede tre rigori evidenti. Due alla squadra nerazzurra e uno alla Lazio. Il primo per l’Inter la trattenuta di Basta su Icardi e il secondo per l’entrata fallosa di Biglia sempre sul centravanti nerazzurro. Quello ai biancocelesti per un fallo di D’Ambrosio su Parolo: l’interista travolge il centrocampista della Lazio, c’era il rigore”.

De Cosmi: “Per restare ai vertici la Lazio deve fare un salto di qualità”

Per parlare della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel il tecnico della Lazio Women Roberto De Cosmi:

“Il primo tempo contro l’Inter è stato positivo, è mancato il guizzo decisivo e Handanovic si è reso protagonista di parate importanti. Inzaghi con Lulic in campo ha scelto una formazione più conservativa. Keita poteva fare la differenza a partita in corso. Il senegalese ha dimostrato che tipo di giocatore è, cerca sempre di fare il guizzo vincente. C’è stato un black-out che ha reso la partita irrecuperabile. Andare a riposo in vantaggio avrebbe cambiato l’inerzia della partita, ma l’Inter è stata cinica e ha portato a casa il match. Bisogna lavorare sull’atteggiamento mentale, la squadra quando va sotto deve trovare le giuste sinergie e il giusto carattere per riagguantare la sfida. La Lazio è sempre stata consapevole dei propri mezzi, ma quando le sfide non si mettono per il verso giusto bisogna essere pronti mentalmente per reagire. Sicuramente sarà oggetto di lavoro. Per restare tra i vertici del campionato, bisogna fare un salto di qualità. Dopo il derby la squadra biancoceleste ha fatto due prestazioni di assoluto valore. Ora c’è la sosta e, nonostante tutti ci auspicassimo un buon risultato contro l’Inter, la Lazio si preparerà al meglio, ricaricandosi mentalmente, per affrontare al meglio la ripresa contro il Crotone. Gli episodi sono determinanti contro alcune squadre. Le prime squadre della classifica danno sempre un’impronta alla partita sin dai primi minuti, spendono molto nella prima frazione di gioco. Trovarsi sotto in alcune partite genera un contraccolpo psicologico che compromette l’andamento della sfida. La Lazio, si è visto, prova sempre a fare la gara. C’è sempre da migliorarsi, soprattutto negli scontri diretti. Nel girone di ritorno ci aspettano tante partite importanti in casa. La Lazio parte sempre forte, in maniera propositiva. Abbiamo preso qualche gol, ma quando siamo andati in vantaggio abbiamo sempre portato a casa la vittoria. E’ una squadra che ha una classifica importante in questo momento. Gli scontri diretti decideranno, alla fine, il posizionamento dei biancocelesti”.

Pinelli (Mediaset) a difesa della Lazio: “Non è giusto tornare a sentire certi discorsi…”

Il 3 a 0 subito contro l’Inter degli ex Pioli e Candreva ha fatto riemergere dal levargli mugugni e lamenta da un bel po’ sopite. Per difendere i biancocelesti di Inzaghi contro queste critiche fine a se stesse, è intervenuto ai microfoni di Radiosei nella trasmissione “Non mollare mai” l’inviato di Mediaset Premium Pietro Pinelli. Ecco le sue parole:

Ricordo che ad agosto si parlava di una squadra che sarebbe stata condannata a lottare per il settimo posto, ora invece la situazione in classifica dimostra che già un grande passo in avanti è stato fatto. Detto questo mi dispiace tornare ad ascoltare dei discorsi che riportano ad argomenti antichi circa, per esempio, la poca efficienza di questo organico. La realtà è che la Lazio ha perso a San Siro ma non è stata dominata, ha dimostrato di potersela giocare. Fino al 94′ di Fiorentina-Napoli era ancora terza. La cosa su cui mi interrogherei è perchè la Lazio perchè i secondi tempi subisce 18 dei 21 gol complessivi. Difficile dire se si tratta di condizione fisica, credo sia una questione di testa, incoscienza di gioventù”

CALCIOMERCATO – Nome “nuovo” per l’attacco

CALCIOMERCATO LAZIO – Nota ormai a tutti è la necessità della Lazio di comprare un nuovo attaccante, non solo per far rifiatare Immobile, ma anche in grado di sostituire Keita che è in procinto di partire per la Coppa d’Africa con il Senegal. Un nome nuovo (ma non troppo) è quello di Simone Zaza, l’ex Sassuolo, ora in prestito al West Ham, non ha impressionato la squadra londinese, che non ha intenzione di riscattarlo, come ha dichiarato anche l’allenatore Bilic: “Perché non gioca? Se scende in campo 14 volte, siamo obbligati a riscattarlo. Per questo non ha fatto parte del gruppo negli ultmi match. Parlerò con lui del suo futuro e troveremo la soluzione giusta per tutti“. Si prospetta un’asta di mercato che vede coinvolta anche la società biancoceleste, che però parte un po’ svantaggiata a causa dell’alto ingaggio dell’attaccante.

Ancora Thauvin, l’agente: “Ha fatto bene a tornare a Marsiglia” E sulla Lazio…

La telenovela dell’estate scorsa  è stata senza dubbio quella legata a Florian Thauvin, che alla fine si è trasferito a Marsiglia, la sua ex squadra, dopo l’esperienza non troppo felice in Premier. Su questo ed altro è intervenuto l’agente del francese, Fabrizio Ferrari, che ha dichiarato: “Siamo contenti del suo momento, se avessi potuto scegliere liberamente avrei forse optato per altro. C’era anche la Lazio ma alla fine ha avuto ragione lui restando a Marsiglia. E’ tra i top in Ligue 1, senza dubbio.”

Poi su un possibile trasferimento nel Bel Paese:” Lui in Inghilterra non vuol più tornare, senza dubbio. Non è la priorità sebbene a livello di prestigio sia un campionato da tenere in considerazione. Può esserlo semmai l’Italia, può essere tentato. All’OM c’è una nuova e facoltosa proprietà, con un tecnico come Garcia che ha rivoluzionato il club”.

Perin – Lazio, parla l’agente del genoano

Federico Marchetti fatica a trovare continuità di prestazioni tra i pali biancocelesti, per sostituirlo si sono fatti tantissimi nomi, Sportiello, Gurucheaga, Perin, ecc. Proprio l’agente di quest’ultimo, Matteo Roggi, ha parlato raffreddando però la pista che porta il portiere della nazionale a Roma. “Non credo ci saranno le condizioni perché Mattia si possa muovere, almeno fino alla fine della stagione non si muove

Mandelli: “Champions? Lazio puoi ancora farcela”

L’ex attaccante della Lazio, Paolo Mandelli, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, iniziando con la “pura delle grandi” da parte della Lazio: “Sembra essere subentrata la sindrome nei confronti delle grandi, come se ci fosse un po’ di sudditanza psicologica. Contro l’Inter c’è stato un input iniziale nel quale i biancocelesti hanno provato a invertire questo trend. È mancato anche quel pizzico fortuna che avrebbe consentito alla squadra di concretizzare le occasioni avute. L’Inter ha poi preso il sopravvento e, come detto da Inzaghi, la squadra è uscita dal campo. Le potenzialità della Fiorentina sono alte. Gare come quella di domenica scorsa devono dare convinzione e coraggio. I risultati negativi con le grandi creano un’inconsapevole remissione: questo è un ostacolo da superare se si vuole fare quel passo in avanti che è nelle potenzialità di questa squadra.

Parla poi dell’attacco dei biancocelesti: “Immobile si crea sempre tante occasioni, magari gliene servono 2-3 per segnare ma alla lunga porterà alla squadra quel numero di gol che tutti si aspettano. Ha caratteristiche tecniche ben precise. Non credo stia subendo questo momento di scarso rendimento in zona realizzativa, rientra nelle sue corde. Felipe Anderson è stato uno degli ultimi ad arrendersi, anche nel secondo tempo dava l’impressione di poter creare qualcosa. Per caratteristiche, il suo rendimento in campo va di pari passo con quello che la squadra riesce a fare. La decisione da parte di Inzaghi di schierare inizialmente Lulic nel tridente al posto di Keita aveva un senso logico. Con il senno di poi è facile dire che il senegalese sarebbe dovuto partire dall’inizio. Ricordiamoci che nel primo tempo i biancocelesti hanno avuto tre occasioni: se avessero fatto gol, avremo parlato di scelta azzeccata. Scegliere di contenere e ripartire sfruttando con la gamba del bosniaco ci poteva stare. Inoltre avevi in panchina un giocatore come Keita che è bravo nell’incidere a partita in corso. La Coppa d’Africa è un problema comune per molti i club di Serie A. Lombardi è entrato con personalità e con la giusta verve. È importante per questi giocatori mettersi in luce e farsi trovare pronti.

Conclude poi sui prossimi impegni della squadra di Inzaghi: “Il Crotone è una squadra scomoda, conosco bene il tecnico. I calabresi danno l’anima, alzano bandiera bianca all’ultimo e vendono cara la pelle. Sanno difendere e ripartono bene. La Lazio è ancora in corsa per la Champions. Nel girone di ritorno dovrà limare le carenza mostrate e mantenere quanto di buono fatto finora. Continuando sulla media punti ottenuta con le medio-piccole e alzando il rendimento con le grandi, potrebbe centrare un obiettivo importante“.

Delio Rossi incensa Zarate: “Adesso è davvero maturo”

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Un inizio di stagione alla Fiorentina anonimo, poi nelle ultime 3 partite, la svolta: prima l’assist per il gol decisivo di Babacar contro il Palermo, poi la rete che ha riacceso le speranze viole nel match contro la Lazio, infine la splendida rete al volo di interno destro su splendida imbeccata di Bernardeschi contro il Napoli.

Mauro Zarate sembra essere tornato ai livelli di un tempo, e questo non è passato inosservato agli occhi degli addetti ai lavori, soprattutto a quelli di chi il talento di Haedo lo ha allenato. Stiamo parlando di Delio Rossi, primo allenatore italiano di Maurito, ai tempi della Lazio. Rossi ai microfoni di TMW Radio ha speso parole al miele per l’attaccante argentino: “C’è stata una maturazione del ragazzo. Quando lo allenavo io difficilmente sarebbe stato fuori senza dire nulla. Penso che ciò sia coinciso con il matrimonio, e con il fatto che è cresciuto. Un giocatore deve mettere in difficoltà l’allenatore negli allenamenti, non parlare se non attraverso il campo. Mi fa molto piacere“.

Bacci: “Contro il Crotone grossa chance per chi ha giocato meno”

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L’ex difensore biancoceleste Roberto Bacci è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio per commentare il momento della Lazio di Inzaghi dopo la sconfitta di Milano contro l?inter.

Sul campionato: “La Juve è un passo avanti a tutte, la lotta è per l’Europa. La Lazio è la sorpresa di questa prima metà di stagione, nessuno si aspettava un girone di andata simile. Alcune sicurezze erano venute meno. La scelta di Inzaghi alla fine è stata quella giusta. Inter a parte, e dispiace per la sconfitta, complimenti a questa squadra: 34 punti sono tanti, all’inizio non me lo sarei aspettato“.

La Lazio ha evidenti problemi nei secondi tempi: “Nei primi tempi giochiamo sempre bene, mettiamo pressione all’avversario, siamo pericolosi e comandiamo il gioco. Sembriamo un’autentica macchina da gol. Poi, spesso, abbiamo delle amnesie quasi inaspettate. Nell’ultima gara, nessuno poteva immaginare che in 12 minuti l’Inter potesse realizzare tre reti. Bisogna migliorare dal punto di vista mentale. Dobbiamo migliorarci per compiere il definitivo passo in avanti per puntare all’Europa“.

Sul gol di Banega, fatale l’errore di Milinkovic-Savic: “In occasione del gol di Banega, Milinkovic è andato a contrasto e pensava di riuscire ad andar via. Dispiace perché contro le gradi la squadra non è mai riuscita a mettere una pezza all’errore del singolo con una chiusura della difesa o la parata del portiere. In tal senso quanto accaduto in casa del Milan è emblematico, con Bacca che è partito in campo aperto dopo l’infortunio di Parolo. Abbiamo sempre pagato a caro prezzo“.

Si riparte contro il Crotone: “Contro il Crotone, i giocatori che hanno giocato meno avranno una grande opportunità per dimostrare al tecnico e alla società che sono pronti e all’altezza. Non ci saranno Keita e Felipe Anderson, così come Lulic: sono calciatori fondamentale. Se questi ultimi non mancassero, saremmo tutti più felici“.

Infine sule alternative nel ruolo di esterno offensivo: “Lombardi è un giocatore che da sempre il massimo; per Kishna e Luis Alberto la gara al rientro dalla sosta natalizia può rappresentare una grossa chance. Mister Inzaghi vede i calciatori ogni giorno, sarà lui a decidere e i giocatori a loro volta dovranno dimostrare al tecnico di aver fatto la scelta giusta puntando su di loro”.

Lazio – AAA Cercasi riserve

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La Lazio di Inzaghi, nonostante il brusco stop di San Siro di mercoledì, ha chiuso il 2016 con un bottino di ben 34 punti, bottino che consente ai biancocelesti di issarsi in quarta posizione, a ridosso della zona Champions, in attesa del recupero del Milan impegnato stasera nella Supercoppa Italiana.

La Lazio ha una rosa completa, ma evidentemente solo negli 11 titolari: fino ad ora, numeri alla mano, i biancocelesti hanno dimostrato di non saper reggere l’urto degli avversari oltre i 60′. Come riporta il Corriere dello Sport, poi subentra un calo fisico che condiziona il risultato finale. Causato anche dal tecnico Inzaghi, il quale ha utilizzato in campo con continuità fino ad ora 12 giocatori. Riserve da gettare nella mischia cercasi. Possibilmente nel mercato di gennaio, ormai alle porte. alternative.

IL RETROSCENA – Ecco il significato delle parole di Tare sul contratto di Inzaghi

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Con il nuovo anno, per Simone Inzaghi arriverà anche il sospirato adeguamento: Lotito gliel’ha promesso e, nelle prossime settimane, il tecnico piacentino apporrà, per la gioia di tutti, la sua firma sul nuovo contratto. Il quale – rivela Cittaceleste.it – contiene però al suo interno un particolare di cui nessuno, a parte coloro che lo hanno stipulato ovviamente, è ancora a conoscenza.

Lo scorso luglio, infatti, Simoncino e la Lazio hanno messo nero su bianco per un anno, con opzione automatica, in caso di raggiungimento dell’Europa, di rinnovo non per un solo altro anno, bensì per due, quindi sino al 2019. Ecco dunque spiegate le parole del diesse Tare nel pre-partita con l’Inter:Prolungamento? Inzaghi ha un contratto già lungo con la Lazio. Le modalità non le spiego qui ma è ben blindato perciò non esiste questa situazione”. Il tecnico, che al momento guadagna 400 mila euro, arriverebbe dunque a 500mila, se dovesse centrare la zona Europa League, che lieviterebbero fino a 700mila il prossimo anno in caso di altra qualificazione alla seconda competizione europea. Un aumento che Inzaghi vuole però ottenere subito, e a marzo Lotito lo accontenterà. Sperando che, nel frattempo, qualche regalo sia arrivato anche dal mercato…