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NAZIONALE – E’ il giorno di Ventura. Al consiglio della Figc presente anche Lotito

AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – E’ arrivato il giorno di Ventura in Nazionale. Si sta tenendo adesso il consiglio presso la sede della Figc da cui poi dovrebbe essere ufficializzato l’ex tecnico del Torino. Presente anche Claudio Lotito che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti presenti in via Allegri.

Ci siamo, Giampiero Ventura sarà il nuovo ct della nazionale italiana dopo gli Europei di Francia. Come riportato da Ansa.it, l’ accordo economico è stato perfezionato oggi nel corso dell’ultimo contatto telefonico con il presidente della Figc Carlo Tavecchio.

Il contratto sarà biennale sulla base di 1.3 milioni di euro annui, non è previsto un bonus per la qualificazione al mondiale di Russia del 2018. L’annuncio ufficiale sarà fatto domani dal presidente Tavecchio al consiglio federale della Figc. Dopo i cinque anni consecutivi al Torino, il tecnico genovese si prepara all’avventura più importante della sua carriera.

Quando vedo Candreva e Parolo in Nazionale ho i brividi

Buone le prestazioni in Nazionale dei due giocatori laziali Candreva e Parolo contro Scozia e Finlandia.

In questi giorni confusionali in casa Lazio, quando ci si aspettava l’annuncio dell’allenatore già da una settimana mentre ancora tutto tace, l’unico modo per liberare la mente dai rumors di mercato è guardare un po’ di calcio giocato. Mentre mezza serie A inizia a muoversi sul mercato per pianificare la prossima stagione, con la nuova Inter cinese che si candida a protagonista, la Lazio dorme, incurante che c’è una squadra da rifondare e una stagione deludente da riscattare. Allora meglio pensare alla Nazionale di calcio, che si appresta ad iniziare l’Europeo tra una settimana. Le due amichevoli di preparazione contro Scozia e Finlandia hanno portato due vittorie e 0 gol subiti. Certo, gli avversari erano a dir poco modesti, ma soprattutto ieri sera, si è vista un’Italia volitiva e determinata. In grande spolvero Antonio Candreva, autore di una rete e di un assist. In generale l’esterno romano ha brillato per tutta la serata, rendendosi sempre pericoloso e mettendo in mostra una condizione fisica invidiabile, come ha poi sottolineato lo stesso ct Conte in conferenza stampa. Anche Marco Parolo non ha sfigurato. In un’Italia a trazione anteriore, il centrocampista della Lazio ha fatto da collante tra difesa e centrocampo, sopperendo alle mancanze di Thiago Motta, apparso lento e fuori forma.

Tra un mese loro due rappresenteranno la Lazio in Europa (in Francia ci sarà anche Marchetti ma difficilmente lo vedremo in campo) e in special modo Candreva si candida seriamente a essere un titolare e un punto di forza nello scacchiere di Conte. Romoletto è il nostro vanto, romano e laziale, titolare di una delle nazionali storicamente più forti di tutti i tempi. Ok, in questa Nazionale non ci saranno i Nesta, i Cannavaro e i Baggio, ma per blasone e storia non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Oltretutto il passato insegna che l’Italia ha vinto quando non era tra le favorite… Ma tornando a Candreva, fa male pensare che il nostro giocatore più rappresentativo potrebbe a breve lasciare la Capitale. E fa ancor più male sentire i laziali che adesso stanno avallando questa folle scelta della società, perché negli occhi hanno la deludente stagione della Lazio. Come se la colpa fosse di Candreva… Non di una difesa indecorosa, o di un parco attaccanti che eccetto Keita e Klose, faticherebbe a trovare spazio in serie B.

Vedere Candreva e Parolo indossare la maglia azzurra è un orgoglio e in cuor loro lo sanno anche quei laziali che li criticano. In una Lazio che sta pian piano diventando una colonia di serbi e olandesi (due nazionali che stanno attraversando il periodo più nero dell’ultimo ventennio), avere dei giocatori col tricolore nel cuore è una gioia. Cadrò nel campanilismo, ma il mio sogno è di vedere in futuro una Lazio “italiana”, magari con Candreva capitano e Cataldi vice. Ben vengano gli stranieri se danno un valore aggiunto alla squadra, ma i giocatori italiani hanno sempre quel qualcosa in più a livello tattico ed umano. Lo ha capito il Sassuolo e adesso è una delle realtà più belle del nostro campionato. La Juve ha sempre attuato questa politica e non è un caso che sia l’unica squadra italiana degna di competere con le big d’Europa. La Lazio quando capirà che quando i soldi scarseggiano bisogna puntare sul made in Italy? Intanto rischia di perdere anche quei pochi giocatori che rappresentano con orgoglio e fierezza la Lazio nel mondo. Giù le mani da Candreva! La Lazio che verrà deve essere costruita intorno a lui e non senza di lui. Italians do it better!

Fabrizio Piepoli

L’ERBA DEL VICINO – Seck oggi firma per la Roma. Intanto incontro Pallotta-Sabatini

Oggi è il giorno della firma di Moustapha Seck alla Roma: l’ex terzino della Lazio dopo la rottura col club biancocelesti che non gli ha voluto rinnovare il contratto, passa a parametro 0 ai giallorossi. Intanto oggi c’è stato anche l’incontro tra Sabatini e il presidente Pallotta. Il ds ha commentato: “L’incontro è andato bene, eravamo entrambi di buon umore. Io resto a Roma, come avevo già detto”, mentre il patron giallorosso ha detto: “Con Walter abbiamo parlato dei calciatori e non del suo futuro. Rinnovo Totti? Devo incontrarlo e parlarne con lui ma non dovrebbero esserci problemi. Per lo stadio entrambi i candidati sindaci si sono mostrati favorevoli”.

Pin, vice di Prandelli ammette: “Incrociamo le dita e aspettiamo la Lazio”

Rischia di diventare un paradosso la storia dell’allenatore in casa Lazio. Un mese fa sembrava fatta per Sampaoli, poi Prandelli, adesso pare che la Lazio abbia cambiato nuovamente idea e abbia virato su Bielsa o De Boer, Notizie che di certo non fanno piacere a Cesare Prandelli e al suo vice Gabriele Pin che contattato dalla Redazione de “La Lazio siamo noi” su Radio Incontro Olympia ha parlato della situazione:  “In questo momento mi trovo a Parma in attesa di eventuali notizie e sviluppi della situazione, non conoscendo tuttavia i tempi di possibili comunicazioni in tal senso. La Lazio? Incrocio le dita e spero che più avanti ci siano indicazioni positive. Grazie ai tifosi laziali a Roma ho lasciato il cuore, ci vorrei ritornare a lavorare, con Prandelli restiamo alla finestra ed aspettiamo…”.

Adriano-Lazio, dalla Spagna arrivano nuovi dettagli

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Emergono nuove indiscrezioni circa l’approdo, ormai imminente, alla Lazio di Adriano. Sembra infatti che, dopo l’incontro con il Barcellona, in cui è stato messo nero su bianco lo svincolo a costo zero, l’entourage del terzino brasiliano abbia avuto un nuovo colloquio anche con la dirigenza biancoceleste. A rivelarlo il portale spagnolo Sport, secondo cui il ds Tare, insieme al segretario generale Calveri, sarebbe volato a Barcellona per definire gli ultimi dettagli. Adriano è atteso dunque per domani a Roma, dove in mattinata svolgerà le visite mediche e apporrà la sua firma su un quadriennale da 2 milioni di euro netti a stagione.

Pioli-Anderlecht, la risposta dell’ex tecnico biancoceleste

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Il nome del nuovo allenatore della Lazio è destinato inevitabilmente a sapersi quando si conoscerà anche il futuro di Stefano Pioli. Il tecnico parmense è infatti ancora legato ai biancocelesti fino al 2017 e, finché non troverà una nuova squadra, Lotito sarà costretto a continuare a pagargli l’ingaggio. Il patron dunque temporeggia sulla scelta del nuovo tecnico, mentre Pioli, al momento, non è ancora riuscito a trovare una sistemazione. Nelle ultime ore, infatti, si sarebbe raffreddata anche la pista Anderlecht, quella più accreditata per il rilancio dell’ex allenatore biancoceleste. A confermarlo lui stesso, ai microfoni della stampa belga: “Sull’Anderlecht non posso dire nulla, perché non ne so assolutamente niente. E non so neanche chi stiano cercando ora…“. Parole che sembrerebbero smentire le voci, circolate la scorsa settimana, di un rifiuto ai biancomalva di Pioli, che attenderebbe una chiamata dall’Italia. E con lui attendono anche Lotito, Prandelli & co.

Allenatore e trimestrale sotto chiave. Quali i motivi della “chiusura a riccio” della Lazio?

Ogni tanto nella vita è necessario affrontare le questioni con la carta dell’umorismo, senza prendersi troppo sul serio. Altre invece richiedono di sedersi un attimo e confrontarsi con la realtà dei fatti. Attorno alla Lazio in questo momento c’è una confusione che va razionalizzata un momento, contestualizzata per non affondare nel mare dei luoghi comuni.

La parola chiave del momento è sfiducia. Da tifosi si tende a vedere solo la propria, dopo un anno che ha riportato drammaticamente in basso le aspettative di chi, dopo il terzo posto, una finale di Coppa Italia e un settore giovanile ai massimi livelli in Italia, sognava finalmente l’auspicata svolta per una Lazio da troppo tempo costretta ad arrancare in una sorta di “aurea mediocritas” fin troppo anestetizzante.

Un anno dopo, tutto è svanito, i colori biancazzurri sono di nuovo fuori dall’Europa e dall’altra parte vengono da una striscia di tre derby consecutivi vinti. Simbolicamente (senza cadere nel tranello di chi all’occorrenza lo fa contare come una Champions League) anche lo scudetto Primavera è finito di là, in un ideale passaggio di consegne di prospettive future.

Ora, lungi da noi mettersi a tremare e battere i denti pensando all’imminente radioso futuro giallorosso che da venti anni deve arrivare e che invece ha reso l’altra squadra della Capitale la società meno vincente dell’ultimo quindicennio subito dopo la Fiorentina dei “programmatori” Della Valle. Le banalità non fanno per noi, così come il mantra “in questi dodici anni di gestione…”. No, no e no: bisogna essere lucidi. Il problema non riguarda dodici anni di gestione, iniziati tra mille difficoltà. Il campionato 2004/05 aveva attenuanti che quello 2015/16 non può avere. Il problema è ORA, e la sfiducia e il disorientamento di cui sopra sono figli di una situazione inedita, di non facile lettura.

Mai la Lazio era arrivata al 7 giugno in queste condizioni. Qualcuno ha scritto che Ballardini, Petkovic e Pioli avevano firmato a giugno inoltrato, all’inizio delle loro gestioni tecniche. Vero, ma solo nel primo caso la scelta era stata una sorta di balletto senza fine (con quali risultati stagionali, inquietantemente, si è visto poi…). “Petko” e Pioli erano stati individuati da tempo, il primo addirittura già alla fine di maggio, subito dopo l’addio di Reja. Stavolta, anche se si dovesse pescare nel mucchio di allenatori già citati (Prandelli, Inzaghi, etc.) l’incertezza è quasi palpabile.

Perché una scelta così importante come quella dell’allenatore sia stata tenuta sotto chiave, si fatica a capirlo. La parola chiave però come detto è sfiducia, e allora sembra evidente come la società stavolta, invece di provare a ricostruire, come accaduto dopo stagioni insoddisfacenti, stavolta si sia chiusa a riccio. Errore madornale di fronte a un pubblico che non vede l’ora di tornare a vivere la passione per una squadra che rischia ora di subire una nuova, devastante frattura col suo popolo. La Lazio non comunica più con l’anima dei suoi tifosi, un silenzio assordante che rappresenta un inedito anche guardando indietro agli ultimi dodici anni. L’acquisto di Hernanes, l’arrivo di Klose, piccoli tasselli che per lo meno erano indici di buona volontà, che mitigavano l’amarezza per affari sfumati all’ultimo, per stagioni piene di amarezze. Il quinto posto del 2011, il quarto del 2012, il terzo del 2015. Segnali che, pur tra alti e bassi, c’era una voglia di costruire qualcosa, pur nei limiti dei mezzi della proprietà attuale.

La sfiducia però è reciproca, e si vede anche dalla mancata pubblicazione della trimestrale (possibilità prevista dalle regole, niente di clamoroso in realtà). Qui la frattura diventa più evidente: la critica dell’ultimo bilancio è stata demenziale, evidenziando un buco da circa 15 milioni di euro come un crack devastante, quando dall’altra parte 152 milioni di passivo fanno parlare di società “attiva e fantasiosa dal punto di vista finanziario”. Qualcosa non quadra e dopo tanti commercialisti (non di più) improvvisati (gli stessi che avevano fissato il prezzo del 100% del pacchetto azionario della Lazio sui 150 milioni di euro, circa la metà dell’Udinese) a società ha chiuso ancor di più i rubinetti della comunicazione. Comprensibile, in questo caso.

Non è comprensibile invece quanto sta accadendo sul fronte allenatore. Il tifoso va vezzeggiato per definizione, è la linfa vitale di un club. Le immagini della presentazione della proprietà cinese dell’Inter fanno bramare l’avvento di una ricca proprietà, magari orientale. Quanto sta accadendo a Bari impone invece prudenza. Confusione e sfiducia, il mix è sempre quello: spesso sfociano nella rabbia e il tifoso non ne può più, si sente estraniato da una Lazio gestita unilateralmente, mentre la comunicazione intorno alla società è ormai priva di qualunque pezza d’appoggio per spiegare la situazione. Una casa dove non si parla non è più una famiglia, ma un freddo dormitorio.

Come un buon padre deve fare con un figlio, il passo in avanti verso il tifoso deve farlo la società. Lo impone il ruolo, la storia, la nobiltà di un sodalizio come quello biancazzurro: altrimenti il famoso punto di non ritorno è davvero vicino e a rischiare di pagare, come sempre, è solo la Lazio.

Fabio Belli

Oikonomidis: ‘La Lazio vuole portarmi in prima squadra, io mi farò trovare pronto”

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Dai baby della Lazio Primavera al calcio che conta con la Salernitana e l’Australia il passo è stato breve, appena mezza stagione. Certo la fatica per salire non è stata poca, ma ora, arrivato in cima, Chris Oikonomidis si gode il panorama.

Adesso mi trovo sempre meglio in squadra – ha rivelato ai microfoni di ‘fourfourtwo.com’ – Fin dalle giovanili ho accumulato tanta esperienza con questa maglia e, giocando con questi grandi campioni, ho imparato davvero molto. Mi hanno fatto sentire tutti a mio agio. A soli 21 anni, spero di conquistare definitivamente una maglia da titolare“. Dopodiché si dedicherà al prossimo obiettivo, la Lazio: “Finita la stagione, mi riposeró un paio di settimane per ricaricare le batterie ed essere pronto a tornare nella Lazio all’inizio della nuova stagione. A Roma sembrano abbastanza soddisfatti per come è andato il mio prestito alla Salernitana e vogliono portarmi in prima squadra. Il calcio è il calcio e tutto può succedere, quindi voglio farmi trovare pronto per la prossima stagione“. Insomma, dopo i grandi dell’Australia ‘Oiko’ vuole conquistare anche quelli della Lazio. Ce la farà? Ai posteri l’ardua sentenza…

De Cosmi: “Per l’allenatore bisognerà valutare bene. Adriano valore aggiunto”

Roberto De Cosmi, tecnico della Lazio Women, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM.

Al di là del nome, individuare il tecnico è importante affinché si possa programmare, anche a livello di acquisti, la futura Lazio. Il presidente Lotito vorrà cercare di fare la scelta migliore, più consona ed idonea al progetto ma allo stesso tempo vorrà valutare altri aspetti. È chiaro che il tifoso vorrebbe il nome nell’immediato ma ci vuole la giusta pazienza per ottenere quello che il presidente si è prefissato.

Al di là dei nomi che circolano in questo momento solo il Presidente e gli addetti ai lavori hanno le idee chiare o quantomeno sanno quello che potrebbe essere il giusto profilo. È chiaro che il tempo scorre e bisogna incastrare il mosaico per far partire bene la stagione, bisogna identificare la persona giusta.

Tra i tanti nomi che circolano c’è quello di Adriano, è sicuramente un giocatore di esperienza, sarebbe un valore aggiunto, l’età e il club dove ha militato sono dalla sua parte. Il mercato è complicato, di soldi veri in giro non ce ne sono, anche i club di primissima fascia vanno con i piedi di piombo. Quello che si farà sarà studiato nei minimi dettagli.

Immobile è un profilo di livello importante con la giusta maturazione, è il top per l’esperienza, la qualità e per il curriculum. Con Ventura ha giocato le annate più importanti, per un calciatore italiano è difficile affermarsi all’estero, sicuramente però ha arricchito il suo bagaglio.

Per quanto riguarda il reparto offensivo è importante trovare una figura dominante, il classico numero 9, la Lazio ha bisogno di un professionista che possa garantire la doppia cifra, cosa che è mancata quest’anno”.

Lazio, fuori uno: può essere depennato il nome di Sampaoli. Ecco perché…

Non ci sarà matrimonio tra Jorge Sampaoli e la Lazio. Sembrava essere lui l’uomo giusto per la rinascita biancoceleste ma l’amore non è sbocciato, e il tenico argentino ha rimediato trovando una nuova e più “ricca” sistemazione. Non è ufficiale ma ormai può essere tranquillamente depennato dalla lista uno dei papabili allenatori per i biancocelesti. Secondo quanto riportato dal portale spagnolo “As.com” l’argentino è ad un passo da firmare con il Granada: guadagnerà cinque milioni di euro a stagione, un contratto super garantito dalla nuova proprietà cinese, la Desports. Lui al contrario della dirigenza biancoceleste non ha intenzione di perdere altro tempo. I progetti vincenti non devono attendere.

Abbandonata quindi la pista che porta alla copia del “LocoBielsa anche se,  secondo il noto giornalista sportivo Gianluca Di Marzio pare che Lotito stia pensando di assumere direttamente l’originale. Una cosa è certa, ancora una volta la “chiarezza di idee” non è una qualità della società biancoceleste.

CONFERENZA – Conte: “Col Belgio non vi aspettate difesa e ripartenze. Che bravo Candreva!”

Di seguito la conferenza stampa completa del ct Antonio Conte dopo l’amichevole Italia Finlandia:

Come sta la voce? Hai gridato molto stasera…

“Io la partita la vivo molto intensamente con i miei giocatori, la gioco con loro. Cerco di trasferire questa passione, entusiasmo e voglia di entrare in campo a dare una mano soprattutto nei momenti di difficoltà. Per la voce mi sto abituando, giocando ogni tre giorni la devo tenere ben allenata (ride, ndr)”.

Zaza dice che la Nazionale deve essere una macchina da guerra…

“I giocatori ci credono in quello che dicono. Penso di avere un ottimo gruppo, di grandi uomini prima di tutto. Mi auguro di continuare a lavorare come stiamo facendo in maniera seria e con la volontà di superare gli ostacoli. Me lo auguro per loro dato quello che stanno facendo”.

Che Nazionale è?

“Di grande volontà, di grande disponibilità sotto tutti i punti di vista. In un momento non facile è importante avere questi requisiti”.

De Rossi più adatto di Thiago Motta per le ripartenze?

“Noi facciamo tutto tranne che le ripartenze, io non le provo mai durante le mie sessioni tattiche. In fase di possesso abbiamo le nostre idee, mentre in fase di non possesso facciamo pressing cercando di riconquistare palla subito. Contro il Belgio faremo la nostra partita, non vi aspettate difesa e contropiede. Da Arezzo in poi non ho mai provato queste tipo di gioco. Col Belgio cercheremo di riconquistare palla nella loro metà campo. Stiamo lavorando sui nostri principi di gioco. Oggi abbiamo incontrato una squadra che non ha mai giocato, neanche dopo il nostro gol. Grande rispetto per loro, ma è evidente che qualcosa di buono lo facciamo pure noi se le squadre ci aspettano nella loro metà campo”.

Le riserve le porterai in Francia?

“No, ritornano nelle loro squadre. Noi potevamo utilizzarli fino ad oggi, sono già stati richiamati. Ringrazio per la loro disponibilità, i ragazzi sono stati fantastici. Qualcuno di loro ha rischiato di entrare nei 23. Zappacosta, Rugani e Benassi saranno elementi importanti per la Nazionale del futuro”.

Che risposte hai avuto stasera?

“Che dobbiamo continuare a lavorare. Vincere aiuta a vincere. E’ la seconda gara che non subiamo tiri in porta e questo è positivo. Se avessimo fatto qualche gol in più sarei stato più felice perché i ragazzi hanno bisogno di aumentare la loro autostima. Sono moderatamente soddisfatto perché ho visto la voglia. I ragazzi stanno iniziando ad assimilare la mia idea di calcio. Li vedo entusiasti ed è questo che mi soddisfa, ancor più del risultato”.

Modulo?

“Ho scelto io di far giocare gli esterni invertiti per farli arrivare al cross o al tiro. Mi è piaciuto Candreva, si vede che sta bene. Anche El Shaarawy mi ha dato delle risposte importanti. Stasera ho capito che possiamo giocare coi due esterni offensivi, le due punte e il centrocampista che si inserisce. Possiamo attuare un modulo iper offensivo”.

Hai dubbi? 

“Manca una settimana e sarà importante il campo per scegliere l’11 titolare. Non ci dimentichiamo che dopo la gara contro il Belgio giocheremo ogni 4 giorni. Questa rosa è stata scelta per essere funzionale alla nostra idea di gioco. E’ importante che chi scenda in campo suoni la stessa musica. Bisognerà vedere questa settimana chi ci darà maggiori garanzie, tenendo conto che la prima partita dice tutto e non dice nulla. I ragazzi mi rendono sereno perché so che daranno tutto”.

Thiago Motta come l’hai visto?

“Mi ha dato delle buone risposte. Non giocava da un po’ di tempo. Per 60′ ha tenuto un buon ritmo ma lui, come tutti gli altri, ha margini di crescita. Abbiamo fatto un buonissimo lavoro. Mi spiace che vengano creati dei casi e ci si accanisca su qualcuno, è la cosa peggiore per un calciatore. Mi aspetto più accortezza anche da parte di voi giornalisti per il bene della Nazionale. Oggi serve che venga data unità alla Nazionale”.

Un commento sul Bentegodi tutto esaurito…

“Sono rimasto impressionato dallo stadio pieno, è sempre una bella sensazione sentire il calore della gente che ci ha spinto e ci ha accompagnato durante la partita. Spero che in futuro che la Nazionale torni a giocare su questo campo”.

La scelta di far giocare Sirigu è tattica o Buffon ha qualcosa?

“Nulla di particolare. Ci apprestiamo ad affrontare l’Europeo e Sirigu aveva bisogno di giocare. Rientra nel discorso dell’autostima per far sentire tutto il gruppo importante. Abbiamo anche un ottimo portiere come Marchetti che è in grandissima forma. Ma con Buffon siamo sereni”.

Fabrizio Piepoli

Nedved amarcord Lazio: “Avevo già l’accordo col Psv ma poi mi chiamò Zeman…”

Pavel Nedved al magazine Evo ha ricordato il suo passaggio alla Lazio: “Dopo un po’ ho scoperto che Zeman mi voleva da molto prima che iniziassero gli Europei del 1996, ma il presidente Cragnotti non gli credeva, così ha aspettato di vedermi all’opera. Poi, naturalmente, il prezzo del mio cartellino è passato da mezzo milione di euro a 3,5. Tuttavia, sarei dovuto andare al Psv Eindhoven, c’era un accordo preliminare. Era tutto fatto, ma poi sono finito alla Lazio”. Zeman lo chiamò mentre era in Inghilterra: “Sì, due volte. Era tutto concordato con il mio agente, Zeman mi ha convinto ad andare alla Lazio. Ero convinto che sarebbe stato meglio procedere per piccoli passi, come andare a giocare in Olanda. Conoscete Zeman, è un gran chiacchierone (ride, ndr.), ha sottolineato l’importanza di andare in Italia. Mi ha detto che ero pronto per giocare in Serie A e che lui mi avrebbe preparato per questo. Ad essere sinceri, avevo un po’ di paura ad andare dritto in Italia, ma lui mi ha convinto. E sono contento che l’abbia fatto”.

RASSEGNA STAMPA – Onazi si guarda intorno: «Sto valutando il mio futuro»

Eddy Onazi, centrocampista della Lazio, ha parlato ai cronisti di fcnaija.com del suo futuro, che in questo momento sembra in allontanamento da Formello, visto che su di lui ci sono gli occhi di molte squadre, soprattutto dalla Premier: «Certamente c’è molto interesse, ma io sono sotto contratto con la Lazio e mi sto solo guardando intorno. Qualsiasi cosa si saprà a tempo debito, per il momento è difficile dire cosa farò nella prossima stagione, aspettiamo e vediamo».

Fonte : Il Corriere dello Sport

RASSEGNA STAMPA – Lazio, da Candreva a Onazi il tesoretto per il mercato

Per spendere bisogna prima vendere. Difficilmente la Lazio si è allontanata troppo da questo assioma nel corso degli ultimi anni. E nella prossima sessione di mercato sono previsti investimenti importanti, capaci di rifondare una squadra apparsa in estrema difficoltà nell’ultima stagione.

DA CANDREVA E ONAZI IL TESORETTO PER IL MERCATO – Per riuscire a spendere tanto la società di Lotito avrà bisogno di crearsi un “tesoretto”. L’idea è di racimolarlo dalle cessioni di Candreva, Onazi, Gentiletti e Mauricio. In particolare, l’esterno azzurro sarà il sacrificato di lusso, quello capace di garantire da solo circa 30 milioni. Su di lui c’è il Chelsea da tempo (nonostante le smentite di rito, c’è una trattativa in corso), in vantaggio su Atletico Madrid, Napoli e Inter, che però con l’arrivo della nuova proprietà cinese potrebbe tentare un nuovo assalto in modo molto più deciso e convincente. Poi c’è la questione Onazi, che non ha nascosto di “riflettere sul suo futuro”. Sul nigeriano c’è il forte interesse del Panathinaikos di Stramaccioni (si parla di 8 milioni), ma pure di altre squadre inglesi e tedesche che lo seguono da tempo. Il nazionale nigeriano, spesso sottovalutato in biancoceleste, a livello internazionale gode di molta considerazione. Diverso il discorso per i due difensori centrali, che la Lazio sta cercando di proporre a chiunque, anche come parziali contropartite tecniche per le trattative in corso.

IL SIVIGLIA CI PROVA PER KEITA: LA LAZIO VUOLE 25 MILIONI – A parte questi giocatori di fatto sul mercato, quest’anno saranno valutate tutte le offerte che saranno recapitate sul tavolo di Lotito. Rispetto alla stagione scorsa, infatti, non c’è la volontà di trattenere a tutti i costi i più forti (Biglia a parte). E così, la possibile offerta da parte del Siviglia per Keita di cui parlano i media spagnoli, potrebbe essere più di una semplice ipotesi di mercato estiva. La valutazione che ne fa la Lazio è 25 milioni e i vincitori delle ultime tre edizioni dell’Europa

 League sembrano disposti ad avvicinarsi molto a questa cifra. In più potrebbero giocarsi la carta Immobile, un attaccante già seguito in passato dal ds Tare, che però adesso sta cercando un centravanti puro d’area di rigore, quindi con caratteristiche diverse rispetto all’ex Borussia Dortmund. È comunque una possibilità. E l’unica certezza di questo confuso mercato biancoceleste è che saranno valutate tutte le opzioni disponibili.
Fonte : La Repubblica

SPETTACOLO – Il Pippo nazionale

Il 7 giugno 1936 nasce a Militello in Val di Catania il noto presentatore tv siciliano Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, in arte Pippo Baudo. Laureato in giurisprudenza, nel 1960 arriva a Roma dove presenta “Guida degli emigranti” e “Primo piano”. Nel 1966 arriva al successo con “Settevoci”, programma musicale che prevedeva all’inizio solo sei puntate ma che poi diventa la sua pista di lancio.

Nel 1968 conduce il Festival di Sanremo. Nel 1972 lavora in teatro con Sandra Mondaini e inoltre conduce la prima edizione di “Canzonissima”, con Loretta Goggi al suo fianco. Poi seguono altri programmi storici: nel 1970 “La freccia d’oro”, nel ’74 “Senza rete”, nel ’75 “Spaccaquindici” e “Un colpo di fortuna”, nel ’77 “Secondo voi”, nel ’79 “Luna Park”. Dal 1979 al 1985 presenta “Domenica in”. Dal 1984 al 1986 conduce “Fantastico”. Dal 1984 al 1986 guida “Serata d’onore”. Baudo è anche uno scopritore di nuovi talenti. In “Fantastico” del 1985 lancia Lorella Cuccarini. Inoltre lancia Heather Parisi e Beppe Grillo.

Nel 1987 lascia le reti Rai e passa alla Fininvest come direttore artistico ma dopo un anno è di nuovo in Rai. Torna su Rai Due con “Serata d’onore”, poi su Rai Tre con “Uno su cento”. Nel 1990 ancora su Rai Uno con “Gran Premio” e con “Fantastico”. Nel 1991 “Varietà” e “Domenica in”, nel 1992 “Partita doppia”, nel 1993 “C’era due volte”, nel 1994 “Numero Uno”, “Tutti a casa” e “Luna Park”, nel 1995 “Papaveri e papere” e l’anno dopo “Mille lire al mese”. Inoltre presenta il Festival di Sanremo nelle edizioni 1968, 1984, 1985, 1987 e dal 1992 al 1996. Nel 1994 diventa il Direttore artistico del Festival della canzone italiana, stessa carica che ricopre per le reti Rai fino al maggio 1996.

Nel 1998 ripassa a Mediaset dove realizza “La canzone del secolo” e alcune serate speciali su moda e musica classica. La sua carriera sembra in declino ma con un colpo d’orgoglio riparte da Rai Tre con il programma “Giorno dopo giorno”. Nel 2000 conduce “Nel cuore del padre”, dedicato ad Al Bano Carrisi. Segue poi il grande successo di “Novecento – Giorno dopo giorno”. Nel 2001 è ideatore e conduttore dello spettacolo di Rai Uno “Passo doppio”. Conduce poi un programma su Padre Pio dal titolo “Una voce per Padre Pio“. Viene scelto per la conduzione e la direzione artistica del Festival di Sanremo del 2002. Torna poi alla guida di “Novecento”. Poi è la volta de “Il Castello”. Nel 2003 su Rai tre conduce il varietà “Cinquanta ? Storia della Tv di chi l’ha fatta e chi l’ha vista” e per l’undicesima volta conduce Sanremo.

Nel 2004 Pippo Baudo dopo 18 anni di matrimonio si separa dalla moglie Katia Ricciarelli. Inoltre, in seguito a gravi incomprensioni con Flavio Cattaneo, direttore generale Rai, viene licenziato. Torna su Rai Uno con “Domenica In” ad ottobre 2005, a quattordici anni dalla sua ultima partecipazione allo storico programma. Con la conduzione del Festival di Sanremo 2007 (coadiuvato da Michelle Hunziker e Piero Chiambretti) supera il primato delle 11 partecipazioni che apparteneva a Mike Bongiorno, arrivando a 13 con l’edizione del 2008.


CINEMA – Dean Martin, un italiano a Hollywood

Il 7 giugno del 1917 nasce a Steubenville, nell’Ohio, da genitori italiani Dino Paul Crocetti (in arte Dean Martin). La madre, Angela Barra, è campana, mentre il padre, Gaetano Crocetti, è abruzzese. Fino a cinque anni parla solo in italiano ma, dopo aver imparato con difficoltà la lingua e l’ortografia inglese, sin da adolescente dimostra la sua vocazione per lo spettacolo.

Carattere piuttosto turbolento ma anche leale e premuroso, a sedici anni lascia la scuola e inizia a lavorare come benzinaio e anche come pugile (con il nome di Kid Crochett ma senza raccogliere soddisfazioni). Nel frattempo tenta di affermarsi come cantante e, dopo aver cambiato nome in Dean Martin, mostra la sua abilità canora ai tavoli del “Rex”, il più grande e bel casinò delle sue parti, dove si rivela un abilissimo mazziere.

Presta la propria voce ai successi di Bing Crosby, che è in grado di imitare perfettamente, ma ben presto si rende conto che la sua voce può essere altrettanto potente. Nel 1946 al “Club 500” di Atlantic City si esibisce per la prima volta con Jerry Lewis. Da allora i due compongono una coppia comica eccezionale, che farà divertire gli americani per i dieci anni successivi. Insieme  realizzano sedici film e collaborano anche in televisione. Intanto Dean nel 1954 con “That’s amore” ottiene successo anche come cantante: una dichiarazione d’amore per Napoli, la pizza e la tarantella.

A luglio del 1956 a causa di screzi personali la coppia si scioglie. Martin prosegue la sua carriera  come solista conquistando grandi successi. Dopo aver inciso in italiano i pezzi “Simpatico”, “In Napoli” e “Innamorata”, negli anni sessanta entra a far parte dei Rat Pack, un gruppo musicale composto da cantanti e attori con a capo Frank Sinatra. Con loro interpreta anche i film “Colpo grosso”, “I 4 di Chicago” e “Tre contro tutti”.

Alla fine degli anni sessanta Martin interpreta Matt Helm, un agente segreto, in quattro film, e inizia a presentare sulla Nbc “The Dean Martin Show”, uno spettacolo che proseguirà fino al 1974. Negli anni settanta alcuni problemi di salute ne frenano la carriera: dal 1971 al 1985 recita solo in “Ti combino qualcosa di grosso”, “A viso aperto”, “Colpisci ancora Joe”, “Mezzo Pollice” e nel doppio “La corsa più pazza d’America”. Nel 1987 il figlio Dean Paul muore in un incidente aereo ad appena trentacinque anni e Dean Martin gira il suo ultimo film “Congiure parallele” prima di ritirarsi l’anno successivo dopo una tournèe al fianco di Sammy Davis junior e Frank Sinatra.

Il 25 dicembre 1995, a causa di un enfisema sopraggiunto dopo anni di problemi fisici e mentali, muore a Beverly Hills. E’ stato sepolto nel cimitero di Westwood, in California: sulla tomba è stato inciso l’epitaffio “Tutti amano qualcuno prima o poi” (Everybody loves somebody sometime), dal titolo di uno dei suoi brani più celebri. Brano che fu addirittura in grado di spodestare i Beatles dalle classifiche di vendita.

Di Marzio: “Adriano-Lazio ci siamo. Mercoledì le visite mediche. E intanto Lotito chiama Bielsa…”

Uno dei più grandi esperti di calciomercato il giornalista Gianluca Di Marzio sul proprio sito dà due importanti aggiornamenti. Il primo riguarda Adriano, che finalmente mercoledì sosterrà le visite mediche alla clinica Paideia e potrà firmare il contratto che lo legherà alla Lazio per i prossimi 4 anni. L’altra incredibile notizia riguarda l’allenatore. Secondo Di Marzio Lotito non è convinto di Prandelli e si è messo in contatto con Marcelo Bielsa ex ct di Argentina e Cile. Un nome davvero interessante che darebbe una veste internazionale alla Lazio.

La bomba di Ibra: “Giocherò in un club fantastico. Domani saprete tutto…”

Domani è il giorno tanto atteso, domani si scoprirà il futuro di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, al termine dell’amichevole con il Galles, aveva annunciato: “Aspettate il 7 giugno e saprete. Sarà una vera bomba di mercato, si divertiranno in tanti quel giorno. Il club in cui andrò? Più che grande è fantastico“. La “bomba” è pronta a esplodere e chissà quanti feriti causerà. I tifosi di mezzo mondo sognano che “il grandissimo club” in cui giocherà il numero 10 svedese sia quello per cui fanno il tifo. Domani molti resteranno delusi, ma molti, se davvero si trattasse di una sorpresa, potrebbero fare salti di gioia. Sul proprio profilo Instagram, Ibra ha voluto ricordare a tutti che domani ci sarà l’annuncio. “Domani saprete tutto dalla A alla Z. Perciò seguitemi su Facebook o su a-z.com”. Questione di ore, poi Ibrahimovic rivelrà tutto. L’ordigno è pronto a esplodere.

LA DATA – Perchè proprio il 7 giugno? Perhcè in tale data Ibra lancerà la sua nuova linea di abbigliamento sportivo, la A-Z. Lo farà in diretta video su Facebook. Nulla insomma è lasciato al caso: nel giorno in cui Zlatan parlerà ai 25 milioni di utenti che lo seguono sul social network promuovendo il suo marchio, svelerà anche al mondo il club per il quale giocherà.

LA PROPABILE SQUADRA – Dall’Inghilterra sono certi che Ibra ha scelto il Manchester United. Secondo SkySports Uk l’accordo con il club che ha appena accolto Mourinho sarebbe di una stagione (con stipendio superiore ai 15 milioni) e opzioni per un eventuale prolungamento. Poi con ogni probabilità chiuderà la propria esperienza europea per trasferirsi nella Major League Soccer. Ibrahimovic si muoverà a costo zero dopo la scadenza del contratto con il PSG.

One day left. Stay tuned at Facebook or a-z.com #itsnotaboutthegear

Un video pubblicato da IAmZlatan (@iamzlatanibrahimovic) in data:

NAZIONALE – Conte: “La strada è in salita ma so che i ragazzi daranno il massimo”

Mister Conte al termine dell’amichevole pre-europeo contro la Finlandia, ha elogiato la prestazione degli Azzurri: “Stiamo lavorando mantenendo i piedi per terra. Dobbiamo pensare partita dopo partita – ha detto il ct ai microfoni di Rai 2 -. Queste due amichevoli sono andate bene, tra una settimana avremo il Belgio e dobbiamo migliorare in intensità e ritmo. Questo è un gruppo di ragazzi per bene, di veri uomini e di buonissimi calciatori. In tornei brevi è importante avere il gruppo unito e che lavora alla grande. Il campo sta dando il responso che mi aspettavo”.

Incolore la prova di Thiago Motta: “E’ inevitabile che qualcuno sia arrivato in ritardo di condizione perché ha giocato poco in campionato o perché reduce da un infortunio. Thiago ha giocato 60′ con ritmo, deve crescere. Sono contento perché i ragazzi ce la stanno mettendo tutta. Spero si prendano una bella soddisfazione. Problema del gol? Noi ci alleniamo per questo. In partita creiamo tanto, ci servirebbe un gol pure con la fortuna per aumentare la fiducia degli attaccanti. I ragazzi stanno dando tutto e io sono soddisfatto. So che sarà un torneo in salita ma so che ho un gruppo di ragazzi pronti a dare tutto per questa maglia“. Conte glissa su Ventura, futuro ct della Nazionale dopo l’Europeo:“La Federazione avrà sicuramente scelto nel migliore dei modi. Ma non pensiamo al futuro, pensiamo solo al presente dato che tra una settimana inizia una competizione importante. Noi non dobbiamo porci degli obiettivi, dobbiamo arrivare dove meritiamo senza rimpianti. Ho detto ai ragazzi di dare tutto per non avere rimpianti”.

Fabrizio Piepoli

 

NAZIONALE – Candreva: “Ci stiamo preparando al meglio per fare un ottimo Europeo”

Protagonista di serata con un gol e un assist, Antonio Candreva ai microfoni di Rai 2 ha commentato la vittoria dell’Italia contro la Finlandia: Ci stiamo preparando al meglio per fare un ottimo europeo. Oggi è stato un buon test per l’europeo. Lo spirito e il sacrificio della squadra si vede in ogni partita. Anche oggi abbiamo fatto una buona gara”.

Fabrizio Piepoli