AGGIORNAMENTO DEL 24/12 ORE 09:30 – Una decisione che ha lasciato perplessi – per non dire indegnati – i tifosi della Lazio ma (quasi sicuramente) anche quelli di tutta Italia. Addirittura anche l’informazione giallorossa si è interrogata in merito a questo provvedimento. Per approfondire la vicenda, ai microfoni di Radiosei ha parlato il fratello di Gabriele Sandri, Cristiano, per chiedergli un commento a caldo: “Secondo me era una multa da evitare. Perché, indipendentemente da richieste burocratico/amministrative, era uno striscione in memoria di un amico scomparso. Non recava offese a qualcuno o a chicchessia. A volte l’elasticità e la praticità premiano di più, invece i cavilli rischiano di essere interpretati malamente e utilizzati per andare contro. Bastava usare il buon senso. Questa multa stride con il comportamento che si richiede ai tifosi che stanno manifestando tutta la loro intelligenza e civiltà nel sostenere la propria squadra e poi invece si cede a questi cavilli in occasioni del genere in cui si potrebbe dimostrare sensibilità. Altrimenti sembra che ogni occasione sia buona per creare un ‘casus belli’. A mio avviso si trattava di una multa inappropriata“.
“11-07/11-11-16 Gabriele presente!“, questo lo striscione comparso in Curva Nord durante Lazio Genoa per ricorda Gabriele Sandri. Striscione che è costato caro ad alcuni laziali che si sono visti recapitare a casa una multa. “In occasione della partita Lazio-Genoa, in data 20.11.2016, venivano ripresi dal sistema di video sorveglianza nella parte centrale della Curva Nord, due striscioni, con sfondo bianco e scritta nera, riportanti le date 11/11/2007 e 11/11/2016 non autorizzati dal GOS”, si legge sul provvedimento. “Per la violazione di cui sopra è prevista la sanzione amministrativa da 100 euro a 500 euro…”. Un provvedimento che rasenta l’assurdo e che nulla ha a che vedere con la prevenzione alla violenza negli stadi. A riportare la notizia è lultimaribattuta.it.


Roma innalza il livello di allerta contro il terrorismo dopo la strage di Berlino e dopo l’uccisione a Milano di Anis Amri, l’attentatore che ha colpito in Germania. Doppiamente blindati i Fori Imperiali, militari con il mitra fissi davanti al Colosseo.
purtroppo però quando il Dio calcio decide di metterci lo zampino c’è poco da fare. Grazie alla prodezza del suo centrocampista i neroazzurri si sono ritrovati improvvisamente in vantaggio e si sono poi rivelati abili ad approfittare, con un rapido 1-2, del disorientamento in cui purtroppo si sono ritrovati i ragazzi di Inzaghi. Peccato, perché se fosse entrato il nostro eurogol (quello di Felipe Anderson) o almeno una delle azioni create nel corso della prima frazione di gara, adesso molto probabilmente staremo parlando di un’altra partita. Invece è arrivata la sconfitta e con essa i soliti disfattismi che d’incanto riemergono dal lungo letargo a cui Inzaghi li aveva indotti. E’ il bello del calcio dicono. È vero che questa città è da sempre umorale, in grado di creare e bruciare idoli con la stessa rapidità con cui si beve un caffè, ma c’è un limite a tutto e, soprattutto, non si può scaricare sempre rabbia e frustrazione su chi sta in panchina.
girone d’andata. Deve migliorare sicuramente, non è perfetta, anzi…Purtroppo il fatto di avere una delle squadre più giovani della serie A ha tanti pro ma anche tanti contro. Inzaghi ha fatto debuttare ragazzi come Murgia e Lombardi che lo hanno ripagato segnando all’esordio, ma non può fare miracoli e non può trasformare il piombo in oro. E’ facile riempirsi la bocca di frasi fatte come “dobbiamo puntare sui giovani” se poi non si la pazienza di saperli aspettare neanche dopo la consapevolezza che sono forti. Signori mettetevelo in testa, gli Ibrahimovic qui sono utopia quindi cerchiamo di apprezzare quel tesoro che la rosa della Lazio (nonostante strategie dirigenziali lascino speso e volentieri a desiderare). Bisogna lavorare e a questo non può che pensarci Inzaghi, se poi il presidente e il ds Tare (almeno questa volta) si decidessero a supportare il proprio mister come merita diciamo che la cosa non ci dispiacerebbe affatto. “Dobbiamo accompagnare l’entusiasmo del nostro tecnico“,
