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Formello – La seduta pomeridiana

Dopo la seduta di questa mattina i biancocelesti si sono ritrovati anche nel pomeriggio sul campo centrale di Formello. La prima parte dell’allenamento è stata dedicata alla fase atletica, dopodichè la squadra è stata divisa in due gruppi e si è passati al torello. Poi lavoro sul possesso palla a due squadre in una porzione del terreno di gioco ed al termine partitella a campo ridotto.

Sempre assenti Biglia, Bisevac, Kishna, Mauri, Matri, Parolo e Radu. Gli unici che potrebbero recuperare per l’incontro di domenica con l’Inter sono Mauri e Biglia. In caso di assenza del capitano biancoceleste saranno Cataldi e Milinkovic a giocarsi il posto dell’argentino. Konko dovrebbe essere schierato come terzino sinistro, mentre a centrocampo sono già certi del posto Onazi e Lulic. Davanti sarà Klose la prima punta, con Keita a sinistra e uno tra Candreva e Felipe Anderson a destra ad agire da esterni. Cancellata la doppia seduta di domani: gli uomini di Inzaghi torneranno ad allenarsi solo nel pomeriggio, quando scatteranno le prime vere prove tattiche in vista della prossima gara.

Candreva e la Lazio: siamo ai titoli di coda?

L’esterno romano Antonio Candreva è legato alla Lazio con un contratto che scade nel 2019 ma nonostante ciò sembra che le strade dei due soggetti siano destinate ormai a dividersi.

Infatti, come riportato da FcInternews, a metà maggio l’entourage del giocatore incontrerà i  dirigenti biancocelesti per fare il punto della situazione e comunicare la volontà del giocatore, ossia quella di lasciare la compagine biancoceleste per misurarsi in squadre di maggior livello. Oltre l’interessamento dell’Inter però sul calciatore si sono posate anche le attenzioni del Milan e dell’Atletico Madrid, che avrebbe individuato nel giocatore laziale uno dei possibili rinforzi per la squadra di Diego Pablo Simeone.

La richiesta del presidente Claudio Lotito è di almeno 30 milioni di euro. Troppi per le casse delle due società milanesi, ma con l’inserimento di qualche contropartita l’affare potrebbe andare in porto. Non resta che attendere l’incontro tra il giocatore e il club romano fissato per la metà di maggio. Da quel momento si saprà di più sul futuro del numero 87 laziale.

Rio 2016: ecco chi sarà la portabandiera dell’Italia

Questa mattina nel corso della riunione al Foro Italico il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha annunciato ai membri della Giunta il nome dell’atleta che sarà il portabandiera dell’Italia ai prossimi Mondiali di Rio 2016.

A portare il vessillo azzurro sarà la campionessa di nuoto Federica Pellegrini, oro olimpico nei 200 stile libero a Pechino 2008. Nella storia dei Mondiali estivi la Pellegrini è la quinta atleta donna ad avere l’onore di una tale investitura, la prima fu la ginnasta Miranda Cicognani a Helsinki 1952.

Sarà quindi lei il prossimo 5 agosto, nello stesso giorno del suo 28esimo compleanno, a sventolare il tricolore al Maracana rappresentando l’Italia nella manifestazione sportiva più importante e coronando una carriera da sogno. L’atleta italiana, detentrice del primato mondiale ed europeo nei 200 metri, è diventata grazie all’argento vinto ai Mondiali di Kazan 2015 la prima nuotatrice di tutti i tempi a salire sul podio per la sesta volta consecutiva. Sono trascorsi ormai oltre dieci anni da quando conquistò il secondo posto a Montreal nel 2005 e, da allora, è sempre stata tra le prime tre regine di specialità (due ori, tre argenti e un bronzo), vincendo anche altri due ori mondiali nei 400 stile libero.

Giudice Sportivo Primavera: mano pesante con l’attaccante giallorosso espulso nel derby

Mano pesante del Giudice Sportivo nei confronti del giocatore giallorosso Sadiq Umar espulso nel derby per una gomitata rifilata a un difensore della squadra biancoceleste.

Pesante la squalifica inflitta all’attaccante nigeriano: sei i turni di squalifica comminati per aver colpito un avversario con una gomitata al volto e perchè “successivamente, mentre abbandonava il terreno di gioco dopo l’espulsione, si dirigeva nuovamente verso il calciatore avversario che giaceva a terra e lo colpiva, nuovamente, con una ginocchiata al volto”. Per il giallorosso dunque campionato finito ed appuntamento alla prossima stagione.

Scherma – Medaglia ai Mondiali di Rio per le fiorettiste

Ultimo successo per Valentina Vezzali che ha annunciato il suo ritiro dalle pedane. La regina del fioretto italiana, insieme alle compagne di squadra Martina Batini, Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca, ha conquistato l’ennesima medaglia ai Mondiali di Rio.

Dopo aver superato la Cina ai quarti per 45-18, alla Carioca Arena 3 di Rio de Janeiro, al termine di una splendida gara le fiorettiste azzurre sono riuscite ad aggiudicarsi la medaglia d’argento superando in semifinale la Francia col punteggio di 45-36, per cedere poi nella finalissima contro la Russia col punteggio di 45-39.

Per la Vezzali si è trattato dell’ultima gara in carriera e della medaglia numero 56 conquistata tra Giochi Olimpici, Mondiali ed Europei. Il palmares dell’atleta azzurra si chiude quindi con trentacinque medaglie d’oro, undici d’argento e dieci di bronzo.

Garlini: “Inzaghi ha portato serenità ma a Genova è stata persa una grande occasione”

Per parlare del lavoro che sta portando avanti Simone Inzaghi e della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio Oliviero Garlini.

L’ex attaccante biancoceleste ha dichiarato: “Nell’ultimo turno con la Sampdoria la squadra di Inzaghi ha sciupato l’ultima occasione utile per poter puntare a un posto in Europa. Conquistare i tre punti avrebbe significato avere ancora qualche speranza per riuscirci ma quando si sbaglia troppo davanti la porta avversaria poi se ne pagano le conseguenze, i biancocelesti hanno creato molte occasioni ma non hanno saputo approfittarne. Quando ci si trova davanti al portiere la palla va messa dentro ma a causa di mancanza di feddezza, lucidità e precisione non ci sono riusciti. Potrebbe trattarsi di un fattore psicologico, la squadra non ha più la sicurezza nei propri mezzi. Inzaghi ha portato tranquillità ma cinque partite sono poche per valutare l’operato di un allenatore. Domenica contro i nerazzurri mi aspetto una gara aperta. Non avendo niente da perdere la Lazio dovrà fare una bella partita, mostrando sicurezza in se stessa. I giocatori devono dare tutto ciò che possono per conquistare la fiducia della società e dell’ambiente”.

CRONACA – Roma: 90 denunciati per il concorso della Polizia penitenziaria

Il 20 aprile scorso si è svolta a Roma la prova d’esame per poter entrare a far parte della Polizia Penitenziaria. Nel corso dell’esame però è intervenuta una task force di vigilanza che ha posto sotto sequestro auricolari, bracciali contenenti risposte alle domande e radiotrasmittenti.

Sarebbero una novantina le persone indagate trovate in possesso di cellulari contraffatti e telefonini sotto le cui cover erano state posizionate le risposte dell’esame. La denuncia è stata fatta dalla sigla sindacale Cisl Fns (Federazione nazionale sicurezza), secondo la quale una novantina di autori della tentata truffa sono stati già segnalati all’autorità giudiziaria.

Al concorso – svoltosi alla Nuova Fiera di Roma il 20, 21 e 22 aprile – hanno partecipato undicimila uomini per trecento posti e duemila donne per cento posti. Voci sulle possibili irregolarità erano emerse già nei giorni precedenti ed è per questo motivo che l’amministrazione penitenziaria aveva disposto una task force composta da agenti del Nic (Nucleo investigativo centrale) e da due commissari. Durante i tre giorni del concorso il personale della polizia penitenziaria ha svolto operazioni di controllo e ha sequestrato diverso materiale. Questo ha ritardato i tempi di svolgimento della prova, che si sono allungati fino all’una di notte e addirittura fino alle tre di notte nell’ultimo giorno. Diversi partecipanti sono stati denunciati a piede libero e a loro volta hanno fatto i nomi di altre persone. Nonostate ciò però il concorso non è stato annullato e è andato avanti sino al termine del regolare svolgimento.

Lazio-Inter: la Curva Nord insieme ai tifosi nerazzurri, ecco dove

Nuovo appuntamento a Tor di Quinto per la Curva Nord. Dopo il derby infatti, in occasione della sfida Lazio-Inter, i sostenitori biancocelesti si ritroveranno al PalaGems di via del Baiardo insieme ai tifosi nerazzurri, insieme ai quali daranno vita ad una sfida amichevole.
Ecco il comunicato della Curva Nord sull’evento:

Domenica 1 maggio alle ore 20:45, durante la gara di campionato Lazio-Inter, presso il FutbolClub di Via del Baiardo si giocherà una partita di calcio a 11 tra le tifoserie delle due squadre. Il vero calcio siamo noi, senza barriere né vincoli o restrizioni e lo dimostreremo ancora una volta. Tutti sono invitati per creare sugli spalti un’atmosfera degna e coinvolgente nonché per rinnovare il gemellaggio con i tifosi nerazzurri della Curva Nord di Milano.

Simeone, arriva la stangata dalla Federazione spagnola

Sono 3 le giornate di squalifica comminate dalla Federazione spagnola al tecnico dell’Atletico Madrid, Diego Pablo Simeone dopo l’espulsione rimediata sabato scorso contro il Malaga.

Campionato finito dunque per il Cholo, dato che mancano proprio 3 giornate alla fine di questa avvincente Liga, che vede l’Atletico Madrid ed il Barcellona appaiati in testa con appena un punto di vantaggio sul Real Madrid. Il motivo di questa squalifica ha dell’incredibile: sabato scorso, a trenta secondi dalla fine del primo tempo di Atletico Madrid–Malaga, qualcuno aveva lanciato dalla panchina dei colchoneros un secondo pallone in campo, mentre un attaccante del Malaga si dirigeva in contropiede verso la porta avversaria. Obbligato a fermare l’azione, l’arbitro aveva chiesto a Simeone chi avesse commesso l’infrazione ma, non ricevendo risposta, procedeva all’espulsione, ritenendolo primo responsabile. Successivamente in conferenza stampa Simeone aveva riferito che il pallone fosse stato lanciato in campo da un raccattapalle, ma allo stesso modo aveva ammesso: “E’ giusto così, è giusto che l’arbitro abbia espulso me”, prendendosi tutta la colpa del gesto. Queste le motivazioni della Federazione spagnola: “Secondo l’articolo 101.2, l’espulsione va comminata al capo allenatore della squadra, nel caso in cui non sia possibile identificare il giocatore o qualsiasi membro della panchina“.
Adesso l’Atletico ha 10 giorni di tempo per fare ricorso e cercare di ottenere uno sconto.

Simoni: “Stagione fallimentare. Allenatore? Io consiglierei…”

L’ex tecnico dell’Inter, e attuale presidente della Cremonese, Gigi Simoni, è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia, alla trasmissione LaLazioSiamoNoi, per parlare del momento dei biancocelesti a pochi giorni dal match dello Stadio Olimpico di Roma contro i nerazzurri di Mancini.

Non una buona stagione per entrambe le compagini: “Anche se con situazioni e campionati differenti, per Lazio e Inter è stata una stagione fallimentare. Dopo la brillante scorsa annata, la società era chiamata a migliorare la rosa per affronatre le tre competizioni, cosa che non è avvenuta. Chi è arrivato non si è dimostrato nè pronto nè all’altezza della piazza, Pioli ha pagato una insufficiente campagna acquisti oltre che il calo e la discontinuità dei suoi uomini migliori, Candreva e Felipe Anderson su tutti. Non era Stefano il colpevole“. La Lazio è ora alla ricerca di un nuovo allenatore: “Il mio consiglio ricade su Cesare Prandelli. L’ex Ct della nazionale italiana è una scelta basata sull’esperienza e sull’affidabilità, non me ne voglia Simone Inzaghi, ma io andrei sul sicuro. Sono convinto che Prandelli sarebbe una garanzia anche in sede di mercato per i giocatori che dalla società verranno trattati. Ripeto, riferendomi proprio al duo Lotito e Tare, per la Lazio è Prandelli, con la sua voglia di rimettersi in gioco, il tecnico giusto per un futuro prossimo senza rischi nè incertezze“.

Sergio: “La società deve confermare i buoni giocatori”. Poi su Inzaghi…

L’ex difensore biancoceleste, Raffaele Sergio, sulle frequenze di LazioStyleRadio, ha analizzato il momento della Lazio dopo l’approdo in panchina di Simone Inzaghi.

A Raffaele Sergio, nonostante il risultato, è piaciuta la Lazio di Marassi: “Contro la Samp, al di là del risultato, la Lazio ha fatto un’ottima partita, volitiva, ha aggredito con continuità, ha creato gioco, è una delle poche partite dove ha perso immeritatamente. Il problema è che questi aspetti sono mancati durante la stagione. Ho visto i giocatori biancocelesti motivati nel volersi mettere in mostra per eventuali riconferme. Ora bisogna fare quadrato, la società, secondo me, dovrebbe riconfermare gli atleti di elevato valore tecnico e cercare sul mercato elementi per rinforzare la rosa. Complessivamente il parco giocatori biancoceleste è importante, le critiche che gli si possono muovere sono più nella gestione del campionato“. Per Inzaghi due vittorie e altrettante sconfitte: “La gestione Inzaghi ha fornito valide prestazioni, le prime due sono state ottime, la quarta è stata buona seppur con un risultato negativo, credo che con Pioli si fosse rotto qualcosa, era saltato qualche equilibrio. Oltre ai risultati, è stato positivo l’atteggiamento dei calciatori che hanno messo in campo delle prestazioni importanti cercando di fare calcio. Inzaghi ha allenato 6 anni nel settore giovanile, il problema non è Inzaghi ma è il sostegno che una società dà al proprio tecnico. Un allenatore è solo e la società deve aiutarlo e sostenerlo in tutte le situazioni come ha fatto la Juve con Allegri quando le cose non andavano bene“. La società biancoceleste dovrà muoversi pesantemente sul mercato in estate: “La Lazio ha uno zoccolo duro importante e sul mercato deve individuare giocatori validi, se vuoi lottare per posizioni di rilievo bisogna avere una rosa competitiva“.

Diouf: “Il Senegal si aspetta molto da Keita”

Keita Balde Diao ha da poco sposato la causa della Nazionale del Senegal, venendo già convocato dal proprio Ct per le due gare di qualificazione alla Coppa d’Africa giocate lo scorso marzo.

Keita in patria viene considerato un talento, e a margine di una manifestazione tenutasi in Gambia, un grande ex attaccante della Nazionale dei leoni, El Hadji Diouf, ha voluto parlare di quello che viene considerato il suo erede naturale: “Sta lavorando bene alla Lazio, dovrà continuare a lottare per cercare di ottenere il massimo nel club. Nel Senegal ci si aspetta molto da lui, ora deve giocarsi al meglio questa occasione. Penso sia ancora presto per parlare di un nuovo Diouf. Keita deve scrivere la sua storia. È un giovane in gamba, si è rivolto a me per qualche consiglio. E perché no, magari farà anche meglio“.
Parole al miele come quelle spese dal presidente della federazione senegalese (FSF), Augustin Senghor, che ha parlato della scelta di Keita di giocare con il Senegal anzichè con la Spagna: “È davvero relativo il mio lavoro nel far approdare il giocatore della Lazio nella Nazionale Senegalese. In Europa lavorano persone che vivono per il loro Paese e per la loro Nazionale. Una la vorrei menzionare, visto che ha lavorato su questa vicenda. Si tratta di Ismalia Kane, osservatore della Nazionale senegalese in Italia. Ogni volta che vede un giocatore ci consegna informazioni ed ha combattuto per anni per far arrivare in Nazionale Keita Balde. All’intero della FSF invece, è stato il ct della Nazionale Aliou Cissé che non si è risparmiato. Lo scorso ottobre Keita era pronto per giocare con la Nazionale Under 23, ma il suo club non l’ha permesso. Gli avevamo già inviato il passaporto senegalese, anche se molte persone ci avevano detto che possedeva quello spagnolo, ma lui non l’ha mai avuto. Sono intervenuto per forza di cose quando Keita voleva parlare con un membro della Federazione Senegalese. Abbiamo comunicato in lingua spagnola, e in quell’occasione gli ho chiesto di inviarci una mail per confermare la sua volontà di vestire la maglia del Senegal. Sono stato coinvolto per questo motivo. E ripeto che il mio contributo è stato significativo solo su questo punto“.

SS Lazio – Torna l’appuntamento con “Dalla scuola allo stadio”

Domani nuovo appuntamento con l’iniziativa “Dalla scuola allo stadio“. L’incontro con i giocatori biancocelesti avrà luogo presso l’Istituto Comprensivo Parco della Vittoria, via A. Mordini 19 Roma.

Questa la presentazione dell’iniziativa, pubblicata sul sito ufficiale biancoceleste:

“Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”. L’iniziativa consiste in un vero e proprio “tour biancoceleste” all’interno delle scuole elementari e medie inferiori di Roma e provincia e vedrà il coinvolgimento dei rappresentanti della squadra, di Olympia, simbolo della società biancoceleste.

Tale iniziativa è tesa alla promozione della formazione della cultura sportiva, i cui valori sono sanciti nella Carta Olimpica, diffondendo ed incrementando i principi legati ad una crescita psico-fisica sana, leale e non violenta, che educhi gli adulti del domani, a comportamenti rispettosi dell’avversario e delle istituzioni.

Niente Olimpiadi per Onazi

Solo la settimana scorsa il mediano della Lazio e della nazionale nigeriana Eddy Onazi aveva manifestato la volontà, o meglio il sogno, di far parte della selezione del suo paese per le Olimpiadi di Rio de Janeiro in programma la prossima estate.

Niente da fare. Secondo il portale nigeriano allnigeriansoccer.com infatti, il Ct nigeriano Samson Siasia avrebbe scelto i 3 fuoriquota per la manifestazione estiva e tra essi non dovrebbe esserci Onazi. Obi Mikel (Chelsea), Efe Ambrose (Celtic) e Ahmed Musa (CSKA Mosca), saranno i 3 selezionati. Il centrocampista biancoceleste avrebbe voluto essere protagonista in Brasile, ma il suo sogno è rimasto chiuso in un cassetto.

FORMELLO – Lazio-Inter, possibili problemi di formazione per Inzaghi: probabile forfait per…

Doppia seduta in programma per la Lazio oggi a Formello. Stamattina Inzaghi ha diviso il gruppo in due parti, che, una in campo e l’altra in palestra, hanno svolto un lavoro prevalentemente atletico, accompagnato da qualche esercitazione con il pallone. Buone notizie per la difesa: i fastidi accusati da Konko e Hoedt non preoccupano il tecnico: entrambi dovrebbero esserci contro i nerazzurri, completando la linea difensiva a quattro con Basta e Gentiletti. La sfida di domenica sera contro l’Inter vedrà invece una piena emergenza a centrocampo: con Parolo che difficilmente recupererà dall’infortunio accusato contro la Juventus. Ma a dare forfait potrebbe essere anche Lucas Biglia: dopo gli accertamenti strumentali in Paideia di ieri, il centrocampista argentino proverà entro domani ad allenarsi in gruppo. Se il dolore non dovesse passare, il centrocampo contro l’Inter sarebbe composto da Cataldi, Onazi e Milinkovic-Savic. Gradito ritorno quello di Klose, ormai recuperato dai problemi alla schiena e alla mano. Ancora fuori i vari: Bisevac (infiammazione al ginocchio), Radu (al quale uno stiramento di secondo grado ha chiuso in anticipo la stagione), Kishna (in procinto di operarsi al ginocchio destro) e Matri (problema al polpaccio).

MERCATO – Nome nuovo per la panchina. E su Candreva…

Stagione praticamente finita per la Lazio, che nelle segrete stanze di Formello sta già progettando la rivoluzione del prossimo anno. Rivoluzione che, come noto, coinvolgerà innanzitutto la panchina: molti infatti sono stati i candidati circolati in queste ore per la successione a Simone Inzaghi. Tra essi, anche l’attuale ct dell’Albania Gianni De Biasi, che nei giorni scorsi sarebbe stato avvistato a pranzo con il ds capitolino Igli Tare. A quanto si vocifera, nell’occasione i due avrebbero parlato non solo dell’avventura della Nazionale ai prossimi Europei, ma anche di futuro e, in particolare, della prospettiva per l’allenatore di sedersi sulla panchina biancoceleste il prossimo anno. Maggiori dettagli saranno svelati al termine del campionato: se son rose…

Rivoluzione in panchina, dicevamo, ma anche per quello che riguarda la rosa: molti infatti i big che in estate potrebbero finire sul mercato. Tra essi, Antonio Candreva, che, come noto, piace a molti club, anche se la valutazione di 30 milioni data dal presidente Lotito rende difficile ogni trattativa. Inter Juventus sono comunque in prima fila per assicurarsi l’esterno classe ’87, sulle cui tracce, secondo quanto rivela ‘La Repubblica’, ci sarebbero anche Milan, Napoli Fiorentina. Nessun passo concreto per il momento, ma a luglio, al termine degli Europei, certamente qualcuno avanzerà un’offerta ufficiale, per strappare alla sponda biancoceleste del Tevere il suo gioiello.

Il 16 maggio l’annuncio del futuro di Klose: ecco dove sarà

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Si avvia alla conclusione il matrimonio tra la Lazio e Miroslav Klose. Un rapporto lungo cinque anni, che i due amanti vogliono chiudere nel migliore dei modi in queste ultime tre giornate di campionato, dopodiché le loro strade si separeranno, definitivamente. Il bomber tedesco, tuttavia, non appenderá gli scarpini al chiodo, ma continuerà a calcare i campi da gioco, almeno per un’altra stagione. Le offerte non gli mancano, in particolare dalla MLS (New York Red Bulls), ma, a quanto pare, il numero 11 di Opole avrebbe deciso di tornare in Germania. Dove di preciso ancora non si sa: sono infatti molti i club di Bundesliga per i quali Miro sarebbe un’alternativa di lusso (a partire da quel Kaiserslautern dove il Campione del Mondo ha mosso i primi passi nel calcio che conta). Maggiori dettagli saranno comunque svelati il 16 maggio, giorno dopo il termine del campionato. Una decisione quella di Klose spinta dal desiderio di avvicinarsi a casa, in attesa di intraprendere la carriera di allenatore, sulla panchina di una Nazionale giovanile che la Federcalcio tedesca dovrebbe affidargli una volta smesso con il calcio giocato. Insomma, un futuro tranquillo e programmato, decisamente meglio rispetto alla vita stravolta che gli porterebbe un’avventura americana.

L’Under 17 tira le somme. Santoni: “I ragazzi in Primavera la più grande soddisfazione”

I protagonisti dell’Under 17 della Lazio sono intervenuti a Lazio Style Radio per tracciare il bilancio sulla stagione.

Domenica in quel di Carpi si è concluso il campionato dell’Under 17 di Michele Santoni. Le giovani aquile classe ’99 e 2000 hanno chiuso la stagione con un accenno di sorriso, nell’ultimo turno sul campo del Carpi hanno conquistato la vittoria per 3-1 grazie ai gol di Miceli, Fidanza e Petro, ma purtroppo la classifica condanna i biancocelesti e non accedono alle finali di categoria.

Il nuovo percorso del Settore Giovanile biancoceleste sotto la guida di Joop Lensen ha interessato in maggior parte la categoria dell’Under 17, la rosa della Lazio a disposizione di mister Santoni è stata formata per metà con giocatori classe 2000, quindi hanno disputato un campionato sotto età, inoltre, per la prima volta i biancocelesti sono stati inseriti nel girone B con le squadre del Nord come Inter, Milan ed Atalanta.

E’ pur vero che la Lazio occupa una posizione ‘inappropriata’ per la Prima Squadra della Capitale, ma l’obiettivo principale è stato raggiunto, ovvero, la crescita dei ragazzi.

L’Under 17 biancoceleste termina il campionato al nono posto in classifica con 28 punti conquistati grazie alle 8 sfide vinte ed ai 4 pareggi, mentre sono 12 le sconfitte subite. Le giovani aquile hanno realizzato un totale di 38 gol, il capocannoniere della squadra è il trequartista, nonché capitano, Alessio Miceli con 11 reti siglate, il secondo posto è occupato dall’attaccante Edoardo Rezzi con 6 reti messe a segno.

Numeri che devono sicuramente migliorare in fatto di risultati, ma non a livello di prestazioni e proprio lo stesso tecnico Michele Santoni si ritiene più che soddisfatto della stagione dei suoi ragazzi. L’allenatore biancoceleste intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 FM parte proprio dalla crescita di un ’99 che ha visto il suo esordio in Primavera nella stracittadina contro la Roma:

La più grande soddisfazione di questo fine settimana è stato veder giocare Spiezio in Primavera. Lo dico dal primo giorno, non sono qui per far sì che la Lazio debba vincere per forza, ma perché c’è un progetto. La cosa più importante è che questi ragazzi crescano e siano sempre pronti a fare il passo successivo. Da laziale non fa piacere vedere la differenza tra l’Inter prima in classifica e noi, ma lo sapevamo dall’inizio che quest’anno bisognava rifondare la squadra. Da allenatore, o educatore come mi ritengo, son ben felice di aver fatto questo campionato del Nord perché dimostra quel che va fatto nella nostra Academy per poterci migliorare, è sicuramente meglio mettere delle basi importanti piuttosto che giocare in un girone inferiore, per poi vedere la differenza nelle finali, in questo modo siamo riusciti a far crescere i ragazzi. La classifica dice che non siamo ancora ai livelli di Milan, Inter e Atalanta, ma le partite che abbiamo giocato, sia in campionato che nei tornei, hanno detto che non siamo molto lontani perché gli avversari sono stati messi in difficoltà e non sono mai terminate con risultati ampi. La crescita dei ragazzi è ben visibile con quei cinque o sei elementi che si allenano con la Primavera e non sfigurano, così come Nicolò Armini (difensore classe 2001 dell’Under 15), ha giocato con l’Under 17 ben due anni sotto età, sarà un punto fermo della prossima stagione della categoria e si è conquistato un posto in Nazionale. Per quanto riguarda gli Allievi abbiamo fatto più fatica perché abbiamo investito sui 2000. Il capitano? Miceli è stato un punto di riferimento per questa squadra, è un ragazzo che ogni allenatore vorrebbe avere, è già un professionista e sarebbe bello averne ventidue così. Sono convinto che non farà il trequartista nella sua carriera, ma ora è giusto per la sua crescita essere impiegato in quel ruolo. Proprio ieri dicevamo che dovrebbe dare più sicurezza in fase di possesso e capire quando può correre alcuni rischi rispetto ad altri. Lui è il capitano e deve essere serio, per me è un onore allenare ragazzi del genere. Sono tante le volte che lo obbligo a stare a casa a risposarsi perché vuole fare allenamenti extra, parliamo la stessa lingua calcistica e ci troviamo bene. E’ stato fondamentale nell’aiutarmi con la squadra perché si parla di questi 2000/2001 che sono il futuro, ma bisogna mettersi nei panni dei ‘99 che puntano ad andare in Primavera e si sono ritrovati ad affrontare un campionato con risultati che non speravamo. Lì è stato difficile mantenerli concentrati, cercando di fargli capire che non è il risultato che conta, ma la crescita. A Roma ci sono molte pressioni e tante brutte parole. Se ne sono dette tante, i ragazzi si confrontano con gli articoli su internet, i giornali o i vari commenti e riuscire a mantenere concentrazione ed intensità di allenamento non è stato facile e Miceli è stato un punto di riferimento nello spogliatoio.

Dopo l’elogio di mister Santoni è proprio Alessio Miceli, il capitano dell’Under 17 biancoceleste ed il capocannoniere della squadra con le sue 11 reti messe a segno a prendere la parola. Il leader della Lazio classe ’99 e 2000, ha trovato spazio anche in Primavera rimanendo a disposizione nel derby contro la Roma, ma ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 commenta la chiusura del campionato dell’Under 17 e non solo:

Indosso la maglia della Lazio da dieci anni, in poche parole sono cresciuto con questi colori addosso. Domenica ho siglato il mio undicesimo gol, son contento di chiudere la stagione in doppia cifra, ma sono molto più felice per la vittoria della squadra. Non abbiamo fatto un campionato stupendo, ma almeno abbiamo concluso con la vittoria. Essere impegnato con la Primavera è una grande soddisfazione, anche il semplice stare in panchina è comunque positivo soprattutto nel derby. L’abbraccio a fine partita con Pellegrini (difensore classe ’99 della Roma)? Di derby ne abbiamo giocati tanti, con i giocatori della Roma siamo rivali in campo, ma abbiamo un ottimo rapporto fuori non solo con Luca Pellegrini, ma anche con Davide Frattesi. Di questi gesti se ne dovrebbe parlare molto di più, perché al termine della partita torniamo tutti amici. La Nazionale? Per il momento ancora non ho mai vestito l’azzurro, ma il prossimo anno giocherà tutte le partite da titolare in Primavera e mi noteranno (ride ndr). Il giocatore della Lazio al quale mi ispiro è capitan Biglia.

Dall’Under 17 alla Primavera, è successo tutto in cinque giorni. Il terzino destro Gianmarco Spiezio la scorsa settimana viene convocato in Primavera per svolgere gli allenamenti, già questa è una grande soddisfazione per il giocatore classe ’99, ma da lì all’immaginarsi titolare nel derby capitolino non è passato molto. Dal lunedì al venerdì il vicecapitano dell’Under 17 convince tutti e trova il suo esordio nella categoria Primavera nella sfida casalinga contro la Roma pareggiata 1-1. Un’emozione non indifferente per la giovane aquila Spiezio che ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 commenta così:

Anche io come Miceli indosso questa maglia da dieci anni, ho iniziato a tirare i primi calci al pallone proprio vestendo i colori biancocelesti. Giocare il derby è stata un’emozione forte, soprattutto per un romano come me, si è sentita la tensione. Tutti mi hanno rassicurato dicendomi di star tranquillo perché credevano molto in me. Non ero abituato a vedere tanta gente in tribuna, ma quando stai in campo non te ne rendi conto, alla fine un po’ anche per fortuna, anche la prestazione è andata bene. La sfida tra Lazio e Roma si limita al campo, anche se in Primavera si sente che in palio c’è una posta maggiore, al triplice fischio finale terminano le ostilità. Dalla Primavera all’Under 17, ho giocato due partite in pochi giorni ed è normale accusare un po’ di stanchezza, ma il calcio è bello anche per questo. Quando si scende in campo e si gioca si è sempre contenti. La fascia di capitano a Miceli? È molto più forte, quindi la fascia la merita lui (ride, ndr). Per quanto riguarda gli esempi da seguire sia in Primavera che in Prima Squadra posso dire che ammiro molto il capitano Mattia ed il campione Klose”.

Olympia e Juan Bernabé… verso i sei anni di puro amore

Chissà se gli antichi fondatori della S.S. Lazio che scelsero l’aquila come emblema della loro squadra, in quanto simbolo imperiale di potenza, vittoria e prosperità, avrebbero mai potuto immaginare che a più di cento anni questo avrebbe avuto un volto, quello di Olympia, lo splendido esemplare femmina, testa bianca di mare, appartenente alla famiglia dell’aquila reale americana, che da sei anni viene da tutti riconosciuta come grande mascotte della S.S. Lazio. Era il 22 settembre 2010, quando in occasione della partita di campionato contro il Milan lo splendido rapace fece il suo debutto volteggiando sopra il prato dello Stadio Olimpico poco prima del fischio d’inizio e da allora il rituale si ripete prima di ogni competizione casalinga della squadra capitolina. Stesso spettacolo offerto prima di ogni entrata in campo del Benfica allo Stadio Da Luz di Lisbona, a cui si ispirò la Lazio quando decise di ingaggiare Juan Bernabè, famoso falconiere anche di Vitoria e Glorioso, i due volatili che planano sul campo portoghese. Quest’uomo è oggi l’inseparabile compagno di vita di Olympia. Giovedì 21 aprile 2016 i due hanno onorato il Lazio Club Sezze con la loro presenza, lasciando tutti a bocca aperta per la bellezza e la maestosità del rapace, che ha incantato i partecipanti, i quali non si sono fatti sfuggire l’occasione di farsi immortalare con i due e sottoporre il suo addestratore a numerose domande. Moltissimi i bambini intervenuti, in un clima di grande festa, lo stesso che si respira, come ci ha spiegato il signor Juan, ogni qualvolta Olympia viene accompagnata per presenziare eventi benefici, come quello in questione, oppure viene portata nelle scuole, negli ospedali o anche a far visita a bambini sofferenti. Il suo grande merito è quello di aver riportato tanti giovanissimi allo stadio. Grazie alla curiosità dei piccoli di Sezze il signor Bernabè ha svelato che Olympia, così battezzata a seguito di un sondaggio tra i tifosi, ma il cui nome originario era Dulcinea, è nata nel 2005, ha un peso di dodici Kg, un’apertura alare di ben due metri e mezzo, adora l’acqua e si ciba di pollo, salmone e coniglio. L’aquila laziale vive nel centro sportivo di Formello, dove si esercita parecchie ore al giorno e, come ogni star che si rispetti, ha al suo servizio un vero e proprio staff di professionisti che provvedono a tutte le sue necessità. Tra questi Nicholas Della Rocca, anche lui presente alla serata. Ed a Formello vive anche Juan Bernabè, uomo dalla fortissima personalità e dalle mille sorprese. Nato in Spagna nel 1968 a Cadice, ci ha raccontato che ha ereditato la sua passione per i volatili dalla sua famiglia di origine, la quale vive in una regione molto florida dell’Andalusia. Architetto per titolo, ha invece scelto di seguire la sua vocazione per la falconeria e farne il suo mestiere, anche se questo lo costringe a vivere lontano da sua moglie, anche lei appassionata di rapaci e dai suoi due figli, rimasti a Madrid. E come Olympia vola alta nei cieli biancazzurri, così lui, bravissimo cantante che ama Battisti e suona la chitarra, appena possibile spiega le ali sopra i cieli del Mediterraneo, torna a casa e può finalmente riunirsi ai suoi familiari che lo aspettano a braccia aperte.

(fonte: Daniela Bonfà – Nuovo Corriere Laziale)

L’identikit dell’attaccante perfetto: Graziano Pellé

Caccia al bomber. E’ la priorità per cominciare a costruire la nuova Lazio, costretta a misurarsi con l’addio di Klose e le regole imposte dalla federazione: almeno otto italiani in rosa. Lotito, questa volta, non potrà acquistare solo stranieri. E la confidenza con il club Italia lo sta portando verso gli azzurri sul mercato. Se vuole migliorare la squadra, gli serve un centravanti da 15-20 gol. In prima fila c’è Graziano Pellè, 30 anni, sbocciato tardi ed entrato nei favori del ct Conte, che lo porterà in Francia. L’avventura al Southampton è quasi finita. Contratto in scadenza nel 2017, difficilmente rinnoverà. Questa è l’occasione giusta per trattarlo e la società biancoceleste pensa di entrare in azione in fretta. Non aspetterà gli Europei per due motivi.

C’è il rischio che la valutazione lieviti e poi il ds Tare intende fissare almeno tre punti fermi (difensore centrale, regista, centravanti) per l’inizio del ritiro di Auronzo, previsto tra il 7 e il 10 luglio. Pellé è stato seguito dai tempi del Lecce e anche nella fase successiva in Eredivisie al Feyenoord. In Olanda era esploso, segnando a raffica: 50 gol in due campionati (2012/13 e 2013/14) prima di trasferirsi in Premier, dove ha segnato meno, entrando sempre in doppia cifra. Pellé in Olanda giocava con De Vrij, che sta recuperando bene dall’intervento al ginocchio e tornerà a luglio. Ha le caratteristiche richieste: un uomo d’area, potente fisicamente e che sappia sviluppare nei sedici metri il lavoro e gli assist degli esterni, continuando nel solco prevedibile del 4-3-3.

Fonte: Corriere dello Sport