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RASSEGNA STAMPA – Marchetti, Parolo e Candreva nella lista dei 30 Conte

C’e’ Insigne, manca Pavoletti nella lista dei 30 azzurri convocati dal ct Antonio Conte per il raduno di Coverciano in preparazione a Euro 2016.

Il terzo portiere è Marchetti, fuori Sportiello e Mirante. Nel gruppo di difensori sono inclusi Ogbonna e Rugani; tra i centrocampisti Jorginho e Sturaro, da verificare le condizioni di Thiago Motta e Montolivo. Restano fuori, rispetto allo stage: Tonelli, Acerbi, De Silvestri, Soriano, Cataldi, Borini. Anche Izzo non fa parte del gruppo: il suo taglio era previsto, ancor prima del suo coinvolgimento nell’inchiesta anticamorra di Napoli.

Fonte : Il Corriere dello Sport

 

RASSEGNA STAMPA – Prandelli a Roma

Prandelli è a Roma per parlare con la Lazio. Proprio a pochi giorni dall’annuncio del nuovo allenatore promesso dal ds Tare, l’ex ct azzurro guadagna posizioni importanti nel bollettino del toto-allenatore biancoceleste. Di fatto l’ex commissario tecnico è a un passo dalla panchina biancoceleste: non c’è ancora la firma, che potrebbe arrivare in pochi giorni, il tecnico di Orzinuovi ha chiesto garanzie tecniche. Molto positivo quindi l’incontro con Lotito.

PRANDELLI A ROMA: COLLOQUIO CON LOTITO – C’erano stati dei contatti telefonici negli ultimi mesi, ora ci sarà il vero e proprio incontro. Il tecnico piace da sempre a Lotito a livello umano e i problemi economici trovati con l’argentino Sampaoli hanno spinto ad accelerare con Prandelli, che sale in pole position per la panchina della prossima stagione. Nei prossimi giorni è attesa la risposta definitiva dell’ex commissario tecnico della nazionale cilena, ma la Lazio ha deciso di cautelarsi approfondendo i discorsi con Prandelli, a cui sarà offerto un biennale da 1,8 annui.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Prandelli a un passo dalla Lazio

Non ha accettato l’Atalanta, ha incontrato in gran segreto la Lazio ieri pomeriggio a Roma, Cesare Prandelli s’avvicina. Lotito ha scelto l’allenatore per il prossimo anno, restano da limare ancora alcuni dettagli, il primo impatto però s’è rivelato positivo.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Tare sogna Milik per sostituire Klose

Non si conosce ancora il nome del prossimo allenatore della Lazio. In attesa che vengano sciolti gli ultimi dubbi e venga annunciato il nuovo tecnico, la società si sta muovendo sul mercato per rinforzare la rosa. «Faremo degli interventi in difesa e in attacco» aveva detto pochi giorni fa Igli Tare, promettendo un bomber di razza a tutti i tifosi: «Sostituire Klose non sarà facile, di sicuro verrà un giocatore con le qualità per andare in doppia cifra». Con la partenza del tedesco e l’addio di Matri (in prestito dal Milan), il parco offensivo biancoceleste è ridotto all’osso con i restanti Djordjevic e Keita, la cui permanenza nella Capitale non è così scontata. Il senegalese, infatti, fa gola a molte big europee che sarebbero disposte a trattare un suo eventuale trasferimento. L’Atletico Madrid, oltre a Candreva, avrebbe messo gli addosso anche all’ex Barcellona. Per il momento si tratta di sondaggi che, tuttavia, non hanno lasciato indifferente l’esterno numero 14. Intanto, il ds albanese sta lavorando in entrata per portare a Formello a un centravanti di spessore.

Il sogno si chiama Arkadiusz Milik, talento 22enne dell’Ajax, finito sul taccuino di prestigiose squadre continentali, tra cui la Roma, sempre alla ricerca di un vice-Dzeko. Tare lo segue dai tempi in cui vestiva la maglia del Bayer Leverkusen, ma strapparlo agli olandesi non sarà facile. In questa stagione ha collezionato 21 gol e 8 assist in 31 presenze. La Lazio avrebbe messo sul piatto 15 milioni di euro, incassando un primo rifiuto dai Lancieri, che partirebbero invece da una valutazione dell’atleta intorno ai 22 milioni. Le parti sono ancora distanti, ma la volontà del polacco, desideroso di approdare nel calcio italiano, potrebbe giocare un ruolo importante nell’economia della trattativa. Nei prossimi giorni è previsto un incontro ad Amsterdam tra i vertici laziali e Mino Raiola, manager in veste di intermediario in questo affare, che lo scorso anno aiutò i biancocelesti a chiudere l’operazione Kishna. Vista la giovane età dell’attaccante, Lotito sarebbe disposto ad aumentare l’offerta per Milik, ritenendolo un investimento per il futuro. Ovviamente, qualora il presidente dovesse privarsi di alcuni dei suoi gioielli, come Candreva, Keita e Biglia, le risorse della Lazio aumenterebbero e la cifra da proporre all’Ajax potrebbe crescere in maniera considerevole.

Fonte : Il Messaggero

Roma – Stop al fumo anche nei parchi pubblici: multe ai trasgressori

Dal 15 giugno fino al 30 settembre niente più fumo nelle aree verdi e nei parchi pubblici della Capitale. Toglietevi dalla mente barbecue e sigarette all’aria aperta nel verde pubblico, le passeggiate nei boschi, nelle pinete o nelle tante ville romane con la sigaretta accesa tra le dita, pena multe salate ai trasgressori.

Quella firmata l’11 maggio scorso dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca è un’ordinanza che punta più alla tutela del verde che alla salute dell’individuo. Una serie di misure, adottate in via pretentiva, a causa dei tanti incendi che si verificano nel periodo estivo. Non solo sono proibite le sigarette ma non si potranno accendere fornelli e fuochi o organizzare “braciolate” con griglie nel verde pubblico della Capitale. Tutte azioni che, tanto più con l’arrivo del caldo, rischiano di innescare roghi a volte incontrollabili.

Inoltre l’ordinanza prevede «il divieto assoluto di accendere fuochi per bruciare sterpaglie e residui di vegetazione» al fine di «pulire terreni, pascoli, prati o per rinnovare il manto erboso». Roma, anche se per un breve periodo, segue positivamente l’esempio di molte altre città, da Milano a New York, dove i mozziconi sui prati sono banditi e i parchi sono aree dove il fumo è vietato.

Tra i divieti «quello assoluto di accendere fuochi per bruciare sterpaglie da pascoli, prati e terreni abbandonati». Vietato anche «far brillare mine o usare esplosivi, usare apparecchi a firma o elettrici per bruciare metalli, usare motori e fornelli che producano braci, fumare o compiere altre operazioni che possano arrecare pericolo di incendio». L’uso del fuoco è consentito «a coloro che per motivi di lavoro sono costretti a soggiornare nei boschi, solo per il riscaldamento o la cottura delle vivande, adottando le necessarie cautele del caso», «per l’accensione di fuochi in appositi bracieri in aree appositamente realizzate nei giardini privati o condominiali sempre adottando le precauzioni del caso» e «ai privati che eseguono attività ricettiva e in occasione di eventi di interesse sociale previa autorizzazione dell’autorità competente».

Morte Ciro Esposito, oggi la sentenza. Le parole della mamma del tifoso napoletano

Nell’aula bunker di Rebibbia è attesa per oggi la sentenza del processo per l’omicidio di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ferito a Roma il 3 maggio 2014 poco prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli e deceduto dopo cinquantatre giorni al policlinico Gemelli. A esprimersi sul caso saranno i giudici della Corte d’Assise di Roma.

Imputato dell’omicidio il tifoso della Roma Daniele De Santis per il quale i pubblici ministeri  Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio hanno chiesto l’ergastolo. I due pm hanno chiesto inoltre una condanna di tre anni per altri due imputati, Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito. Gli altri due imputati, che facevano parte del gruppo che a Tor di Quinto causò gli scontri, sono stati accusati di rissa aggravata. Tommaso Politi, l’avvocato difensore dell’ultrà romanista, ha chiesto invece l’assoluzione per legittima difesa sostenendo la tesi che si sia trattato di un episodio imprevisto e imprevedibile e che l’arma con la quale De Santis ha aperto il fuoco non era sua perché non aveva armi con se’“.

La madre del tifoso deceduto, Antonella Leardi, anche domani, come in tutte le altre udienze, sarà in aula. La Leardi continua a chiedere, come dichiarato all’Adnkronos, che venga fatta giustizia e che l’omicida Daniele De Santis venga punito con l’ergastolo: De Santis dovrebbe avere modo di riflettere a lungo in carcere su quello che ha fatto. In questi anni non ci ha mai chiesto perdono per quello che ha fatto. Ha sempre avuto un atteggiamento arrogante. Se chiedesse ora il perdono avrebbe il sapore della falsità. Prima forse lo avrei perdonato, ma ormai è tardi, adesso non lo farei più. Mio figlio era una persona pacifica, era un non violento”. La Leardi poi punta il dito contro chi aveva il compito di gestire l’ordine pubblico: “Non hanno saputo gestire la sicurezza, quella giornata a Roma i ragazzi sono stati lasciati in balia di se stessi, sapendo che poco distante c’era un soggetto pericoloso”. Poi su precisa domanda se abbia sentito vicine le istituzioni in questo periodo ha dichiarato: Non è che ci sia stato tutto questo supporto da parte delle istituzioni, ci siamo arrampicati noi sugli specchi con le unghie e con i denti. Sono dispiaciuta perché quello che ho fatto io avrebbero dovuto farlo le istituzioni, le persone che non hanno saputo organizzare e garantire la sicurezza quel giorno a Roma”.

 

Pelé a Milano per presentare il film sulla sua storia

La storia di un ragazzo che non aveva niente ma che è riuscito a cambiare tutto. Arriva sul grande schermo ‘Pelé‘, il film diretto da Jeff e Mike Zimbalist con Vincent D’Onofrio, Colm Meaney, Diego Boneta e Rodrigo Santoro. La nascita di uno dei più grandi campioni di tutti i tempi in un film biografico che ripercorre i primi anni della vita del goleador, la povertà del suo Brasile, il rapporto con il padre, i primi successi fino alla clamorosa vittoria della Coppa del Mondo con la nazionale brasiliana a solo 17 anni. Nessuno come Pelé, nessuno mai con tre Mondiali nel palmares personale.

Domani – come riportato da Ansa.it – ‘O Rei’ rende visita al Belpaese, in occasione del lancio del film dedicato alla sua infanzia. Verrà proiettato in anteprima alla stampa al Cinema The Space Odeon di Milano. Mercoledì mattina sarà ospite della Sala Buzzati per la conferenza stampa, la sera invece parteciperà al red carpet durante l’evento benefico “Bocelli & Zanetti Night“, all’Open Air Theatre in area Expo. Giovedì sera, infine, la première del suo film, sempre al Cinema The Space Odeon di via Santa Radegonda. Pelé resterà qualche giorno ancora a Milano: sabato potrebbe addirittura essere in tribuna a S.Siro per la finale Champions.

Nel film, ad interpretare Pelé ci saranno due sorprendenti e giovanissimi talenti al loro esordio, Leonardo Lima Carvalho e Kevin de Paula. Tra gli interpreti Vincent D’Onofrio (‘Full Metal Jacket’, ‘Men in Black’), Rodrigo Santoro (Love Actually, 300), Diego Boneta (‘Pretty Little Liars’) e Colm Meaney (‘Star Trek: The Next Generation’, Giustizia Privata’). A produrre la pellicola lo stesso Pelé, insieme a Brian Grazer, premio Oscar per ‘A Beautiful Mind’.

 

Presidente Lazio Women, Cortani attacca Lotito: “Ma che presidente è? Come fa a parlare di Lazialtà?”

Il Presidente della Lazio Calcio Femminile Elisabetta Cortani non ha digerito il veto imposto da Lotito di non presenziare all’evento Di Padre in Figlio e si è sfogata sul proprio profilo facebook: “Un presidente che vieta alle Calciatrici laziali di partecipare all‘evento di padre in figlio che Presidente è?? Di quale lazialità parla ? Di quale Amore e di quale insegnamento morale??? Dovevi essere un padre… un padre laziale accompagna i suoi figli allo stadio e se proprio non vuole andare lascia loro la libertà di scegliere quanto come dove amare e vivere la LAZIO!”.

Cragnotti: “Oggi sembra che il tempo non sia mai passato. La mia gioia più grande? Quella con…”

Lui è e sarà “IL PRESIDENTE DELLA S.S. LAZIO“. Colui che ha portato la Lazio sul tetto del mondo. A ‘Di Padre in Figlio’, nella serata dei tifosi laziali, Sergio Cragnotti non poteva proprio mancare. L’ex numero uno biancoceleste nell’evento di padre in figlio ha voluto rilasciare le seguenti parole:

Voglio ringraziarvi per il grande affetto che ancora oggi mostrate nei miei confronti. Io spero di aver fatto quello che era possibile, quello che era nella mia mente. Cioè di dare a voi il massimo riconoscimento che si poteva ottenere in quei momenti per il nostro calcio a Roma. L’emozione stasera è grande, è immensa, sembra che il tempo non sia passato. Sembra quasi il momento dello scudetto, il momento dei grandi festeggiamenti del 2000 e questo è un grande ricordo che mi emoziona. Vi dico grazie, grazie“. Il momento più bello della sua presidenza: “I momenti sono stati tanti. Senz’altro l’apice lo abbiamo ottenuto con la vittoria dello scudetto. Una vittoria che forse nessuno immaginava in quel momento, poi una giornata particolare, ci ha fatto volare fino al grande traguardo. Io nel mio  cuore conservo la vittoria più importante: quella contro il Manchester United a Montecarlo. Io credo che quella partita sia stata l’apice del grande cammino che la  Lazio ha fatto in quei tempi. Io spero che la nostra società sappia ancora conservare un obiettivo importante, quello di far volare sempre questa società, perché la Lazio merita sempre grandi traguardi“. Viene ricordato il post partita con il Manchester United con Ferguson e i suoi giocatori letteralmente frastornati perché avevano incontrato i più forti d’Europa: “Io conservo a casa le ultime dichiarazioni di Ferguson che ha detto: “L’unico dispiacere che ho avuto nella mia carriera è quello di essere stato battuto da una grande squadra che in quei momenti era il numero della graduatoria Fifa“.

Grazie Sergio

 

Portanova: “Oggi rappresento il tifoso in campo, ma dopo 10′ di gara vado in curva”

Intervistato da cittaceleste, Daniele Portanova ha parlato dell’evento Di padre in figlio: “Ho detto subito al capitano che faccio dieci minuti, poi vado nel mio posto che è in Curva. Oggi rappresento il tifoso della Lazio in campo. Ho la pelle d’oca nell’indossare questi colori. La squadra tanti anni fa andava bene così, quindi non avevo la presunzione di paragonarmi a certi campioni. Ultimamente invece le cose erano cambiate e un Portanova poteva esserci. La mia aggressività? La prima finta non la capisco”. 

Stankovic: “A Roma abbiamo scritto la storia. Tornare? Non potrei mai…”

Grande serata allo Stadio Olimpico per l’evento “Di Padre in figlio”. Tra i tanti ex calciatori biancocelesti presente anche l’ex centrocampista Dejan Stankovic.

L’ex laziale, attualmente dirigente interista, ai microfoni dei cronisti presenti fuori dall’albergo che ospita i giocatori si è soffermato a parlare di svariati argomenti riguardanti la società biancoceleste a partire da Simone Inzaghi, suo ex compagno di squadra: Secondo il mio parere meriterebbe la conferma sulla panchina biancoceleste. E’ una decisione che spetta alla società, ma secondo me dovrebbe restare. A Roma avevo uno splendido rapporto con i tifosi, ai nostri tempi qui alla Lazio abbiamo fatto un po’ di storia“.

Poi sul suo pigmalione Sinisa Mihajlovic: “L’ho sentito pochi giorni fa, da ciò che so era in trattativa con il Torino e credo che la cosa possa andare in porto. Non so se sarebbe potuto essere il tecico giusto per la Lazio, voi giornalisti conoscete queste situazioni meglio di me. Tra di noi non abbiamo parlato della Lazio, ma credo che se ci fosse stato qualcosa di reale me lo avrebbe comunicato”.

In futuro è possibile un tuo ritorno in biancoceleste?Potrebbe anche essere, alla Lazio ho fatto bene. Ora sono all’Inter. Vivo a Milano da dodici anni, anche in questa società ho scritto la storia. Ma se un giorno mi dovessero chiamare non potrei mai dire di no“.

Su Simeone e il suo Atletico Madrid impegnato in finale di Champions contro il Real:Diego questa sera non può essere qui, sta preparando la finale. Per lui è la partita della vita”.

 

‘Di Padre in Figlio’ – Le parole di Cesar, Castroman, Agostinelli e Facco

All’evento “Di Padre in figlio” sono intervenuti ai microfoni di Radiosei alcuni protagonisti di questa meravigliosa serata. Ecco le loro parole ricche di sentimento:

Cesar: Il derby del 6 gennaio? Bellissimo. I derby sono sempre belli, ma vivere le emozioni come le abbiamo vissute noi davanti a certe difficoltà è bellissimo. Una volta si metteva cuore e anima speriamo di tornare presto a quei livelli“.

Castroman: “Ho ritrovato tanti compagni che però quando mi visto non mi hanno riconosciuto, sicuramente è per i capelli…prima erano lunghi, poi li ho tagliati (ride n.d.r.). Dopo però mi hanno abbracciato tutti, mi hanno riportato a 15 anni fa quando ero arrivato a Roma, un’emozione bellissima

Agostinelli: “Non gioco questa sera perché non sto molto bene”. Una giornata di festa: “Sono cose belle ed emozionanti, c’è una vita dietro, ci ritroviamo dopo anni anche con gente che non vediamo da tanto”. Oggi ci sono tante Lazio diverse ed il tasso tecnico è elevato: “Sì, il tasso tecnico è grande ed è bello questa sera, ma mi fa piacere tanta gente che accorre per vedere questa maglia. Di giocatori ce ne sono stati tanti, ma la maglia è sempre quella. La mia partita più bella? Lazio-Juve 3-0, con  70 mila spettatori, grande prestazioni e la gente che ha perso la testa

Facco: “Oggi in questo magnifico stadio è qualcosa di bellissimo. Se gioco? No perché già ho i campi mentre dormo non vorrei fare figuracce, però c’è ancora qualcuno però che ha voglia di giocare, bisogna vedere quanto durano (ride n.d.r.)”. 

Dabo: “Sono stato benissimo alla Lazio, fa sempre piacere tornare qui”

Presente all’evento “Di Padre in figlio” anche l’ex biancoceleste Ousmane Dabo.

Queste le sue parole rilasciate ai microfoni di Radio Sei sulla serata: “È bello ritrovarsi fra tanti amici. Soprattutto è bello rivedere i giocatori e i tifosi biancocelesti. Alla Lazio sono stato benissimo, è sempre un piacere tornare all’Olimpico. Il mercato biancoceleste? Se dovesse andare via Biglia servirebbe un regista all’altezza che possa sostituirlo. Cataldi è una mezz’ala non può agire al suo posto, ma tutto dipende dalla società”.

Ledesma: “Un onore per me essere qui”

Tra i tanti protagonisti presenti questa sera all’evento “Di Padre in figlio” anche Cristian Ledesma.

L’ex centrocampista laziale è intervenuto a microfoni di Radio Sei per parlare della speciale serata biancoceleste e del suo futuro: Per me essere presente qui per un evento così importante e emozionante è un onore. È veramente una cosa bellissima vedere in campo molti giocatori che hanno fatto la storia di questa maglia. Essere insieme a loro è un piacere. Il mio futuro? Non posso permettermi di sbagliare scelta, ma mi auguro di poter continare a giocare”.

Giordano: “Lo stallo dei biancocelesti delegittima il lavoro dell’allenatore”

Per parlare del momento che sta attraversando la società biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Radio Sei Bruno Giordano.

Queste le parole dell’ex attaccante laziale: “Questo periodo di stallo delegittima sia Inzaghi che qualsiasi altro tecnico debba subentrare perchè la società già si sta muovendo sul mercato e ciò fa pensare che ancora una volta i giocatori verranno scelti da Tare e non dall’allenatore. Agendo così saremo sempre al punto di partenza, come dieci anni fa quando si prendevano i tecnici ma gli acquisti venivano scelti dalla società. Spero che prima di tutto venga annunciato l’allenatore chiunque esso sia. Anche per dimostrare che la Lazio ha delle certezze come dichiarato dallo stesso Tare qualche giorno fa. Ma qui mi sembra che ci sia tutto tranne che delle certezze, sia nella scelta del tecnico che dei giocatori”.

Parlando di mercato si fa il nome di Lapadula: “E’ un giocatore che in base alle cifre annunciate ci può stare. Andava preso prima non adesso, ovvio che se un giocatore realizza tutti quei gol in serie B abbia gli occhi di molte squadre puntati addosso. La bravura era nell’accorgersi di Lapadula quando era a Teramo e in quel momento bisognava avere il coraggio di puntarci come fatto dal Pescara“.

C’è differenza tra segnare tanti gol in Serie C o in B? “Ce n’è molta perchè se ci sono delle differenze di categoria è evidente che sia differente anche il valore dei protagonisti. Il fatto di realizzare tante reti in qualunque categoria conferma il valore del giocatore in qualsiasi contesto. Prima c’erano giocatori che quando facevano il salto di categoria poi non dimostravano lo stesso valore. Ora, forse a causa delle difese che non sono più quelle di prima, è differente. Diventa tutto più facile per gli attaccanti”.

Intanto la società sta trattando la conferma di Biglia: “Il discorso è ampio perchè se per far restare un giocatore è solo questione di denaro non si parla più di meriti sportivi ma solo di questione economica. Io mi sarei aspettato dall’argentino una risposta del genere ‘resto se fate una grande squadra‘ e non solo per i soldi, anche perchè altrimenti altri elementi, come Candreva, potrebbero fare lo stesso discorso. Non mi piace sentire dire resto se mi aumentate il contratto. Prima di tutto tu resti perchè hai altri due anni di contratto e poi perchè c’è la speranza che la squadra possa crescere, invece mi sembra che i calciatori in questi ultimi anni pensino prima a riempire il conto in banca e solo dopo al risultato sportivo”.

Roma – 25 maggio, sciopero e corteo del settore pubblico

Mercoledì prossimo a Roma si svolgerà lo sciopero generale sia del pubblico impiego sia dei settori privati che erogano servizi. Migliaia di persone si ritroveranno per dare via al corteo che si terrà a via dei Fori Imperiali.

La protesta del 25 maggio è rivolta a tutto il pubblico impiego, compreso il settore scuola e soprintendenza. Quest’ultima tramite una nota ha fatto sapere che mercoledì «saranno aperti per un solo turno di lavoro il Colosseo e i principali siti archeologici di Roma». Visitabili dunque solo dalle 8.30 alle 13.30 Colosseo, Foro Romano-Palatino e Scavi di Ostia Antica; Terme di Caracalla, Crypta Balbi, Palazzo Altemps, Palazzo Massimo, Terme di Diocleziano, Cecilia Metella e Tombe Latine dalle 9 alle 14.

Una grande mobilitazione a pochi giorni dalle amministrative che vedrà impegnate migliaia di persone. La Confartigianato ha diffuso un report nel quale si riscontra che il 42% delle nuove aziende chiudono entro tre anni dalla loro apertura. Nel Lazio si riscontra la «mortalità» aziendale più alta d’Italia. Ciò dimostra che serve urgentemente una riorganizzazione dell’intero sistema economico e produttivo.

Prandelli : “Voglio un progetto, mi manca il campo”

Cesare Prandelli è uno dei nomi che girano in orbita Lazio per la panchina della prossima stagione. L’ex tecnico della nazionale starebbe aspettando una chiamata da Lotito.

Interpellato sulla questione futuro, il tecnico di Orzinuovi ha voluto chiarire la propria situazione: “Ho voglia di ricominciare, mi manca il campo. L’Atalanta la porto nel cuore, ma più che di squadre vorrei parlare di programmazione: in giro vedo un sacco di confusione e la scelta la vorrei ponderare bene.  Ricreare un ciclo come quello fatto in viola sarebbe bellissimo“.

I pre-convocati di Conte: dentro Marchetti, fuori Cataldi

Gli Europei di Francia sono sempre più vicini, ed il Ct della Nazionale Antonio Conte ha diramato la lista dei convocati per la seconda parte del raduno in vista della Kermesse continentale.

Tre biancocelesti confermati nel gruppo: Antonio Candreva e Marco Parolo, già sicuri di un posto, e Federico Marchetti, che ha battuto la concorrenza del portiere dell’Atalanta Sportiello per il ruolo di terzo portiere alle spalle di Buffon e Sirigu. Esclusione invece per Danilo Cataldi, che ha comunque potuto assaporare per la prima volta la maglia della Nazionale dei “grandi”.

Di seguito la lista completa dei convocati:

Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Federico Marchetti (Lazio), Salvatore Sirigu (Paris Saint Germain);
Difensori: Davide Astori (Fiorentina), Andrea Barzagli (Juventus), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Angelo Obinze Ogbonna (West Ham), Daniele Rugani (Juventus);
Esterni: Federico Bernardeschi (Fiorentina), Antonio Candreva (Lazio), Matteo Darmian (Manchester United), Mattia De Sciglio (Milan), Stephan El Shaarawy (Roma), Davide Zappacosta (Torino);
Centrocampisti: Marco Benassi (Torino),  Giacomo Bonaventura (Milan), Daniele De Rossi (Roma), Alessandro Florenzi (Roma), Emanuele Giaccherini (Bologna), Jorge Luiz Jorginho (Napoli), Riccardo Montolivo (Milan), Thiago Motta (Paris Saint Germain), Marco Parolo (Lazio), Stefano Sturaro (Juventus);
Attaccanti: Citadin Martins Eder (Inter), Ciro Immobile (Torino), Lorenzo Insigne (Napoli), Graziano Pellè (Southampton), Simone Zaza (Juventus).

Aggregato al gruppo il portiere Alex Meret (Udinese)

Sampaoli sempre più lontano. Su di lui…

Jorge Sampaoli si allontana sempre di più dalla panchina biancoceleste della prossima stagione.

Dopo l’incontro a Roma con la Lazio di due settimane fa e le richieste esose dell’argentino ex selezionatore della nazionale cilena, la dirigenze biancoceleste starebbe puntando altri obbiettivi. Sampaoli nel frattempo, secondo quanto riportato dal quotidiano brasiliano Sport, sarebbe stato contattato dalla federazione del Brasile. La Seleçao starebbe infatti pensando all’allenatore argentino per sostituire Carlos Dunga.

Keita in scadenza nel 2018: rinnovo o cessione?

In una stagione deludente dal punto di vista del gioco e dei risultati, una delle poche note liete è stata la definitiva esplosione di Keita Balde Diao.

L’attaccante senegalese è stato uno dei biancocelesti più positivi, nel torpore generale di una stagione assolutamente insoddisfacente. Ecco perchè bisognerebbe ripartire da lui e dal suo talento cristallino , anche se in realtà il suo matrimonio a lungo termine con la Lazio non è poi così scontato. Il classe ’95 infatti ha il contratto in scadenza nel 2018, un contratto da circa un milione di Euro all’anno. Su di lui ci sono i maggiori club europei (Liverpool, Atletico Madrid e Benfica su tutte), e la società deve muoversi in tempo per rinnovare il contratto del senegalese, assicurandogli un ingaggio da top player. In tal senso il club di Lotito starebbe già lavorando per prolungare l’accordo fino al 2021. La Lazio, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tempo, valuta Keita circa 30 milioni.