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Primavera di sole? Macché in arrivo temporali e neve. Ecco dove..

Quasi quasi ci eravamo illusi che l’inverno, quello serio fosse stato un miraggio quest’anno, e l’alternarsi di questo clima tropicale avesse, in questi 365 giorni messo da parte temperature rigide e piumoni.

Mai sfidare madre natura in quanto, sì la primavera è ‘ufficialmente’ iniziata, ma da quello che dicono i più importanti metereologi italiani, a partire dal 7-8 Aprile, grazie all’arrivo della bassa pressione dal Nord Africa, ci sarà un significativo peggioramento delle condizioni climatiche.

NEVE ? – E’ previsto un intensificarsi della nuvolosità su gran parte del Paese, con piogge sulle isole e in tutto il resto dell’Italia. La neve dovrebbe iniziare a cadere abbondante, soprattutto nel corso di giovedì pomeriggio, sulle Alpi, ma a quote superiori ai 1700/1800 m. Nel corso di venerdì 8, una bassa pressione interesserebbe gran parte della nazione con piogge diffuse da Nord a Sud anche forti sulle regioni settentrionali.

La temperature inizierebbe a calare sulle Alpi con la neve che si spingerebbe fino a 1400/1500 metri. Per sabato invece, quando la temperatura calerà ancora, la neve scenderà anche a 1000 metri.

LAZIO SOCIAL – Parole al miele di de Vrij per Stefano Pioli

Avrà commesso sicuramente i suoi errori in questa stagione, ma una cosa è certa, Pioli mancherà a tante persone. Anche se questa stagione la sua Lazio ha deluso tantissimo diventando lontana parente di quella squadra che incantava in tutto il territorio italiano. Non poteva e non doveva finire così la chiusura del rapporto con l’ormai ex mister biancoceleste. Tutto ciò di buono che ha fatto l’anno scorso, le gioie e le emozioni che ha regalato ad un intero popolo con la Lazio non può e non deve essere dimenticato. Il suo esonero ha fatto molto discutere (vedi Delio Rossi) e, nonostante tutto, sono tantissimi gli attestati di stima che da ieri l’ormai ex tecnico biancoceleste sta ricevendo: tra questi c’è sicuramente Stefan de Vrij. Il gigante olandese infatti, ha voluto esprimere nei confronti del suo mentore, che lo ha reso uno dei migliori difensori del campionato italiano (e non solo), tutta la sua solidarietà, stima, affetto e riconoscenza attraverso la sua pagina ufficiale di Facebook: “Grazie Mister per avermi dato fiducia! Non dimenticherò mai tutti i bei momenti che abbiamo avuto! In boca al lupo per il tuo futuro!. Parole di riconoscenza e di stima, finalmente che Pioli apprezzerà tantissimo e renderà questi giorni un po’ meno amari.

Grazie Mister per avermi dato fiducia! Non dimenticherò mai tutti i bei momenti che abbiamo avuto! In boca al lupo per il tuo futuro!

Pubblicato da Stefan de Vrij su Lunedì 4 aprile 2016

SERIE A – Napoli: che stangata per Higuain

Guai in arrivo per “El PipitaGonzalo Higuain. Secondo gazzetta.it, infatti, saranno ben quattro le giornate di squalifica che il giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, oggi attribuirà al campione argentino a causa delle espressioni irriguardose e ingiuriose manifestate contro l’arbitro Irrati in occasione di Udinese-Napoli. 60 secondi di rabbia, seguiti all’espulsione per doppia ammonizione, che potrebbero compromettere pesantemente la corsa scudetto dei partenopei visto che la loro punta di diamante, qualora la sanzione fosse confermata, dovrà saltare le delicate sfide in trasferta contro Inter e Roma e le due gare in casa contro Verona e Bologna. A meno che, ovviamente, il Napoli non vincerà l’eventuale ricorso. Paradossalente è stato anche fortunato visto che l’arbitro nel referto non fa riferimento a “condotte violente”, ma solo ad espressioni irriguardose e ingiuriose. Ripetute, però, e pronunciate mentre gli “appoggiava le mani sul petto esercitando una lieve pressione”. Se Irrati non avesse aggiunto la parola “lieve”, Higuain avrebbe avuto dieci turni di qualifica per “condotta violenta”, finendo ampiamente qui la sua stagione. Un turno di squalifica invece a Sarri, che era stato allontanato per proteste.

MUSICA – Torna un grande artista al Circo Massimo

Nell’arena archeologica più grande della Capitale, il Circo Massimo, il 2 e 3 luglio ci sarà il ritorno di un grande artista. Ad esibirsi sul palcoscenico romano – in un evento speciale del Postepay Rock In Roma – sarà David Gilmour, chitarra e voce dei Pink Floyd. Gli organizzatori delle due serate hanno specificato che per l’occasione nella grande arena verranno allestiti soltanto posti a sedere in platea e tribuna. I biglietti per i concerti saranno disponibili dalle 10 di giovedì 7 aprile in prevendita, il costo è tra i 60 e i 120 euro e sarà possibile acquistare fino a un massimo di quattro biglietti a persona. I ticket saranno disponibili anche su www.davidgilmour.com. Gilmour si esibirà con i nuovi pezzi del suo ultimo album Rattle That Lock“. Il nuovo album, pubblicato a settembre 2015, ha subito conquistato le vette delle classifiche in Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Svezia; la seconda posizione in Austria, Irlanda, Germania e Olanda; la terza in Finlandia e la quinta negli Stati Uniti. Il disco è stato prodotto dallo stesso artista assieme a Phil Manzanera dei Roxi Music e i testi sono della compagna di Gilmour, Polly Samson. Ma non è escluso che il settantenne musicista britannico – impegnato in un lungo tour italiano che lo vedrà impegnato il 7 e l’8 luglio nell’area archeologica di Pompei e il 10 e l’11 dello stesso mese all’Arena di Verona – potrebbe anche ripresentare pezzi che hanno fatto dei Pink Floyd uno dei più grandi gruppi sul proscenio internazionale.

MUSICA – 5 aprile 1994: la scomparsa di Kurt Cobain

Sono già trascorsi ventidue anni da quando ci ha lasciato Kurt Cobain, cantante, chitarrista e leader dei Nirvana, il più popolare gruppo grunge fine anni ottanta-inizi anni novanta. Il corpo dell’artista fu ritrovato l’8 aprile 1994 nella sua casa vicino al lago Washington, nei pressi di Seattle, ma la polizia stabilì che si era suicidato con un colpo di fucile tre giorni prima. Aveva appena 27 anni. Nei suoi ultimi mesi di vita Cobain venne spesso in Italia. A fine febbraio 1994 i Nirvana si esibirono nel programma televisivo Tunnel, per quella che fu una delle loro ultime performance dal vivo. Il gruppo veniva da un tour promozionale che aveva già subito degli stop imprevisti per via dei frequenti problemi di Cobain con le droghe. Dopo essere stato in Germania, a Monaco, gli furono diagnosticate una laringite e una bronchite. Per curarsi venne a Roma, dove fu raggiunto dalla moglie Courtney Love. Nella capitale, dopo un’overdose da eroina, fu ricoverato al Policlinico Umberto I e una volta ristabilitosi tornò negli Stati Uniti. Il 18 marzo Courtney Love telefonò alla polizia denunciando che Cobain, al termine di un litigio nella loro casa, si era chiuso in bagno con una pistola minacciando di uccidersi. Alla fine del mese si sottopose a un programma di recupero per tossicodipendenti all’Exodus Medical Center di Los Angeles, in California, ma scappò solo due giorni dopo per andare a Seattle. L’8 aprile 1994 un elettricista arrivò a casa di Cobain per installare un sistema di sicurezza. Fu lui a trovare Kurt riverso e disse di avere inizialmente pensato che Cobain dormisse, ma che subito dopo notò la presenza del fucile. In seguito l’autopsia stabilì che la morte fu causata da un colpo di fucile alla testa.

Cobain lasciò una lettera con questo testo scritto a mano:

“Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po’ vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere piuttosto semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l’etica dell’indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell’ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l’ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l’apprezzo, Dio mi sia testimone che l’apprezzo, ma non è abbastanza). Ho apprezzato il fatto che io e gli altri siamo riusciti a colpire e intrattenere tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po’ stordito per ritrovare l’entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l’empatia che ho per tutti. C’è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato, pezzo dell’uomo Gesù! Perché non ti diverti e basta? Non lo so. Ho una moglie divina che trasuda ambizione ed empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia. Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l’idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall’età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e l’appoggio che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! E non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.

Pace, amore, empatia.
Kurt Cobain.

Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego, Courtney, continua così, per Frances.
Per la sua vita, che sarà molto più felice senza di me.
VI AMO. VI AMO.

Luis Enrique ribadisce: “Siamo sempre i migliori”

Quando si è abituati a stravincere in lungo e in largo, riuscire ad accettare una sconfitta può rivelarsi un’impresa titanica, ed è quello che è capitato a Luis Henrique che nel day-after de “El Clàsico” ribadisce in modo ottuso la superiorità della sua squadra: “Siamo sempre i migliori“. Spirito d’orgoglio che il tecnico catalano manifesta per spingere i suoi a reagire immediatamente nel derby di Champions contro l‘Atletico Madrid di Simeone. Ecco le sue parole riportate dal portale Ansa.it: “Ho fiducia nei miei giocatori – dice il tecnico Luis Enrique – Contro il Real abbiamo giocato un’ora spettacolare e contro una squadra che ha calciatori buoni quanto i nostri, poi abbiamo commesso qualche errore. Comunque, è ingiusto concentrarsi sul risultato degli ultimi 15-20′. Noi siamo la squadra migliore della Liga finora e adesso dobbiamo confermarlo con 7 vittorie in campionato e eliminando l’Atletico in Champions”. Gli fa eco Gerad Piquè: “La partita di domani è molto importante giochiamo contro la seconda squadra di Spagna e cercheremo di ottenere un buon risultato già nella gara d’ andata. Giocare dopo la sconfitta nel ‘Clasico’ è una buona cosa e a noi piacciono le sfide. Sono convinto che vinceremo la Liga, la Copa del Rey e arriveremo in finale di Champions“.

Gli smartphone Zte alla conquista dell’Italia

Dopo aver conquistato il mercato in Germania, Spagna e Stati Uniti ora il brand Zte punta al mercato italiano. L’azienda cinese non si sbilancia sulla cifra degli investimenti che il gruppo vorrà fare nel nostro paese ma l’obiettivo è chiaro. Come spiegato da Gianluca Cotroneo, account manager di Zte Italy, in viaggio per l’Italia con il pullman promozionale: “Vogliamo copiare il modello tedesco e quello spagnolo anche in Italia, un mercato vivo su cui puntare. Zte, da circa un anno, ha deciso di investire sul marketing in maniera più forte. In Spagna e Germania siamo presenti con la grande distribuzione e il brand è conosciuto. Ma lì le attività sono iniziate un po’ prima. Anche in Italia vogliamo entrare nella grande distribuzione e tra quale mese annunceremo grandi novità”. Fino a un anno fa, Zte basava il suo business sugli smartphone marchiati dagli operatori: “Adesso invece siamo presenti con il nostro brand. Puntiamo a presentare dispositivi con molta tecnologia all’interno, ma soprattutto che abbiano qualcosa in più rispetto alla concorrenza. E questo a un prezzo competitivo. Abbiamo intenzione di entrare nel mercato senza investire nella televisione, ma arrivando ad accordi con una grande squadra di calcio di Serie A. Oggi abbiamo una partnership con il Torino e facciamo sponsorizzazione a bordo campo. In Spagna siamo main sponsor del Siviglia. Vogliamo arrivare a questo anche in Italia. Puntiamo al calcio perché è lo sport principale”. 150 filiali nel mondo Zte in Europa è già presente in Turchia e sta crescendo in Germania, dove ha raggiunto una quota di mercato del 5% nei dispositivi non brandizzati dagli operatori: “Ma se prendiamo i device di fascia medio bassa, allora arriviamo al 7%”. Anche in Spagna la fetta di mercato conquistata varia tra il 3% e il 4%: “C’è anche un’idea di espanderci in Francia, ma là il mercato è particolare e hanno un loro produttore locale che piace”. E’ oltreoceano che l’azienda si sta affermando: “Siamo in Messico e in Venezuela. Ma è dagli Stati Uniti che arrivano i risultati migliori: là siamo il quarto brand dopo Samsung, Apple, Lg. Sfruttiamo partnership con gli operatori e sponsorizziamo cinque squadre di Nba”.

SERIE B – Anche Il Cagliari si prepara ad avere il suo Stadio. Abodi: “E’ un momento storico…”

Il presidente della Lega B Andrea Abodi e il Cagliari calcio in campo per il nuovo stadio di Cagliari. Un comunicato della società sarda infatti ricorda come ‘Martedì 5 aprile 2016 dalle ore 17 nel corso del Consiglio Comunale di Cagliari verrà discussa e, auspichiamo, approvata dai Consiglieri la dichiarazione di pubblico interesse della proposta presentata il 2 dicembre 2015 per la realizzazione del nuovo stadio di Cagliari. A seguito dei pareri favorevoli già ricevuti in sede di “Conferenza di Servizi” e dopo aver raccolto unanimi consensi a livello nazionale e internazionale, a partire da entusiastici commenti dal mondo sportivo, il progetto del nuovo stadio passa ora al voto del Consiglio Comunale. La pronuncia sulla dichiarazione di pubblico interesse – che ai sensi della Legge 147/2013 deve essere resa entro 90 giorni dalla presentazione della proposta – costituisce un passaggio dovuto e vincolante dell’iter autorizzativo che porterà alla realizzazione dello stadio, vera pietra miliare nella storia ormai pressoché centenaria del club rossoblù. Un successo per la città di Cagliari, un vanto per i propri Tifosi e per tutta la Sardegna. Il Cagliari Calcio auspica dunque che la discussione e la votazione, che gli interessati potranno seguire in diretta streaming sul link stream1.comune.cagliari.it/livestream/ , saprà soddisfare le attese di tutti coloro che hanno a cuore la città di Cagliari e il Cagliari Calcio’.?

Anche il presidente Abodi è intervenuto alla vigilia della votazione in Consiglio comunale: “Il Cagliari Calcio, con il supporto tecnico di B Futura, ha concepito questo progetto di concerto con le Istituzioni sin dalla sua prima elaborazione, rispondendo prioritariamente alle esigenze del territorio, con l’obiettivo di inaugurarlo nella primavera 2019. Oggi il compito al quale è portato il consiglio Comunale di Cagliari rappresenta un momento storico per tutta la comunità sarda, ma ha anche un’importante valenza nazionale. Sarebbe approvato infatti il primo progetto di riqualificazione di uno stadio in Italia utilizzando la Legge sull’Impiantistica Sportiva approvata dal Governo a fine 2013. Un segnale forte per un Paese che vuole e deve rinnovare le proprie infrastrutture, con l’auspicio che possa essere un ulteriore stimolo anche per gli altri progetti che B Futura sta sviluppando con le Amministrazioni Comunali e i Club di Pescara, Avellino, e a breve anche Crotone e Como.” 

 

Usa, 18enne provoca un incidente mortale e se ne vanta su Facebook

Il potere del web può essere molto pericoloso e può spingere le persone a perdere il senso della realtà a causa di questa spasmodica e maniacale mania di dover condividere ogni proprio gesto sui social. Per quale motivo? Per uno, dieci, cento “Mi Piace”. La tentazione è troppo forte, si fa fatica a resistere al bisogno di condividere pensieri, foto e ogni impresa, bella o brutta che sia. L’obiettivo è solo uno, far saper al mondo cosa hai fatto ogni ora del giorno. Non ha resistito alla tentazione Brianna Longoria, una ragazza di appena 18 annidi Lancaster in California, che, dopo aver UCCISO con la sua auto due persone in un incidente stradale ed essere uscita dallo schianto praticamente illesa, ha avuto come suo PRIMO PENSIERO, una volta giunta a casa di condividere su Facebook un post in cui comunicava, non il profondo dispiacere per aver involontariamente ucciso 2 persone ma per raccontare che tutte le news parlavano di lei.
Giovedì la ragazza era alla guida della sua Honda insieme a due amici per le strade di Lancaster quando non ha rispettato il segnale di stop a un incrocio ed è finita dritta su una Toyota. I due all’interno della vettura sono morti sul colpo, mentre Brianna e i suoi amici sono stati portati in ospedale per essere sottoposti a dei controlli e per curare le ferite superficiali.
Ma – come riporta l’edizione on-line de “Il Messaggero” – l’esperienza devastante non ha scalfito minimamente scalfito l’autostima di Brianna che, in piena notte, ha scritto su Facebook: «Sono su tutte le news per il brutto incidente in cui sono rimaste uccise due persone». Il post, ovviamente, ha scatenato l’ira di molti che hanno visto questo atto di protagonismo non solo insensato, ma di cattivo gusto.
La polizia sta investigando sull’incidente: non è chiaro il motivo per cui Brianna non si sia fermata allo stop. Forse stava smanettando sul cellulare, ma gli agenti hanno confermato che la ragazza non era sotto l’effetto di droga o alcol. Momentaneamente sul suo capo non pende alcuna accusa, nel caso ce lo farà sapere…

Delio Rossi difende Pioli: “E’ un buon allenatore, purtroppo quest’anno i difensori sono scarsi…”

La Lazio è in crisi nera, l’ennesimo ed ultimo obiettivo stagionale è stato puntualmente fallito e come al solito, il primo a pagarne le spese è sempre l’allenatore. Nonostante però Pioli non sia esente da colpe, il suo esonero stenta clamorosamente a trovare consensi, anzi…vuoi perchè ormai la stagione è bella che conclusa, vuoi perché tutti si rendono conto che le vere responsabilità sono di chi non gli ha fornito una squadra all’altezza, sta di fatto che la decisione presa ieri dalla società non smette di far discutere, tanti si chiedono se sia stata una scelta giusta o meno. Su un fatto tutti concordano: Pioli è un buon tecnico che è stato abbandonato a se stesso e tutto ciò di buono che ha fatto l’anno scorso, le gioie e le emozioni che ha regalato ad un intero popolo con la Lazio non può e non deve essere dimenticato. Le vere colpe sono altrove. A ribadire questo concetto è un altro allenatore che da anni ormai è nel cuore dei tifosi biancocelesti: Delio Rossi. L’ex tecnico biancoceleste è intervenuto ai microfoni di TMW Radio per difendere l’operato del suo collega:Pioli è un bravo allenatore ma forse la squadra ha uno spirito diverso rispetto all’anno scorso. Quando una squadra va bene il merito è di tutti, così come la colpa quando va male. A parità conta la società, non è solo tecnico. A me è capitato di fare bene e male, ogni anno è una cosa a sé. Non so se ha senso il ritiro, ogni gruppo è diverso. Possiamo dare qualsiasi giudizio, sempre da fuori, senza aver tutti gli elementi. Se viene meno la fiducia è giusto interrompere. Quest’anno i difensori sono molto più scarsi rispetto all’anno scorso. Quando si rompe qualcosa…”.

La Lazio è arrivata a Norcia. Ora può iniziare il quarto ritiro stagionale

AGGIORNAMENTO ORE 20:00 – Puntualissima, la Lazio è arrivata Norcia. Il primo a uscire dal pullman è il nuovo allenatore Simone Inzaghi. Ha ufficialmente inizio il quarto ritiro stagionale. Domani pomeriggio la prima di Inzaghi da allenatore della prima squadra. L’ex tecnico della Primavera ha portato con sé anche i giovani Matosevic, Manoni, Germoni, Murgia e capitan Mattia. Stasera a letto presto, domani pomeriggio si comincerà a fare sul serio.

AGGIORNAMENTO ORE 17:40 –  E’ ufficialmente iniziato il ritiro biancoceleste e con esso l’avventura di mister Inzaghi con la Lazio. La squadra è partita pochi minuti fa da Formello alla volta di Norcia arriveranno per le 20. Alla prima squadra sono stati aggregati anche alcuni elementi della primavera.

AGGIORNAMENTO ORE 16:46 – Ecco che finalmente stanno arrivando tutti gli altri giocatori. Applausi a scena aperta per Lulic, arrivato insieme al serbo Bisevac che invece non ha ricevuto attestati di stima (per usare un eufemismo). Contestato Felipe Anderson. Un tifoso gli urla frasi piuttosto colorite. Oltre a loro sono entrati anche Keita, Kishna, Guerrieri, Djordjevic, Cataldi, Gentiletti, KloseBraafheid. Ecco anche Klose, che non si ferma a parlare con i tifosi. Tra pochi minuti la squadra partirà alla volta di Norcia e iniziare così a preparare con il nuovo mister la sfida con il Palermo. Non prendono parte al ritiro Stefano Mauri e Sergej Milinkovic-Savic. L’ex capitano della Lazio si è infortunato alla mano sinistra, problema rimediato circa una settimana fa in allenamento. Ancora da capire invece le ragioni dell’assenza del serbo, che sta recuperando da una lesione di primo grado al polpaccio.

AGGIORNAMENTO ORE 16:20 – Direttamente dalla clinica Paideia ecco arrivare anche Abdoulay Konko. Il terzino francese, a differenza degli altri compagni di squadra, è stato ben disposto a fare un piccolo confronto con i sostenitori biancocelesti: “Il ritiro? La società ha deciso così, credo servirà anche a mister Inzaghi per andare avanti e trovare una soluzione”. I tifosi temono una spaccatura totale dello spogliatoio, a riguardo Konko ha replicato così: “Non c’è mai stato nulla. La società ha deciso di puntare su Inzaghi, per lui è sarà un’opportunità per conoscere il gruppo e lavorare in serenità, visto quello che è successo ieri”. In conclusioen ha rilasciato due parole sull’esonero di Pioli: “Lo ha deciso la società, io sono un calciatore e non posso entrare nel merito di certe decisioni. Dispiace per per Pioli, le cose non sono andate bene. Adesso c’è Inzaghi, andiamo avanti, cerchiamo di cogliere il lato positivo“. 

AGGIORNAMENTO ORE 15:30 – E’ entrato pochi minuti fa il capitano Lucas Biglia. I tifosi al cancello cercano di scambiarci due parole chiedendogli spiegazioni. L’argentino promette: “Ci impegneremo, mancano sette punti per l’Europa. Io ci credo, faremo il massimo”. 

AGGIORNAMENTO ore 14:55 – All’uscita del centro sportivo di Formello il ds Tare, intercettato da un tifoso che gli ha chiesto di partecipare a un confronto con i tifosi, ha risposto: “Dopo, devo andare a prendere mio figlio all’asilo. Ho anch’io una vita“.

AGGIORNAMENTO ore 13:00 – Pochi i tifosi davanti ai cancelli, ma quelli presenti hanno richiesto un confronto con la società. Molto probabilmente all’incontro, per la controparte, a intervenire sarà il Responsabile della Comunicazione, Stefano De Martino.

AGGIORNAMENTO ore 12:55 – Cominciano ad arrivare i giocatori biancocelesti: tra i primi giocatori ad arrivare a Formello il difensore olandese Wesley Hoedt, che rispondendo ad un tifoso ha dichiarato “Sto male“. Il riferimento è ovviamente all’espulsione rimediata nel derby, che lo costringerà a saltare per squalifica la trasferta di domenica prossima a Palermo.

Si è aperta ufficialmente questa mattina a Formello la nuova ‘era Inzaghi‘. Il neo tecnico biancoceleste è stato tra i primi ad arrivare al centro sportivo, accompagnato dal vice Massimiliano Farris e dal ds Igli Tare. Nei prossimi minuti sono attesi anche i giocatori, che si daranno appuntamento al quartier generale dell’aquila prima della partenza per Norcia, prevista intorno alle 17. A proposito del ritiro, quarto in questa stagione, nella cittadina umbra, Tare, come riporta l’edizione online de ‘Il Messaggero’, ha dichiarato che “non è un ritiro punitivo“, sarebbe quindi semplicemente un modo per poter lavorare più serenamente.

LAZIO SOCIAL – L’orgoglio di Super Pippo Inzaghi: “In bocca al lupo Simo, te lo meriti!”

Dopo i complimenti dell’ex moglie Alessia Marcuzzi per la nuova avventura iniziata oggi da Simone Inzaghi come allenatore della Lazio non potevano mancare i complimenti di una delle persone più importanti della sua vita e che ha già assaporato il gusto (seppur agrodolce) di allenare in Serie A: il fratello di SimonePippo Inzaghi. Super Pippo è sempre stato orgoglioso dei successi del fratello con la Primavera biancoceleste, non può non esserlo ora che allenerà la prima squadra, seppur in condizioni non proprio ideali per iniziare l’avventura da allenatore dei grandi. Di seguito comunque vi proponiamo i complimenti che Pippo Inzaghi ha scritto sul proprio profilo Instagram: “In bocca al lupo Simo, te lo meriti! Sono certo che la tua passione e la tua competenza ti porteranno grandi soddisfazioni. Ti abbraccio“.

Nuova iniziativa della Curva Nord per ricompattare l’ambiente biancoceleste

Le ultime 48 ore sono state tra le più difficili vissute dall’ambiente biancoceleste negli ultimi anni: l’umiliazione del derby, la contestazione, l’esonero di Pioli, Lotito aggredito, il ritiro punitivo di Norcia…insomma, dire che il momento è duro sarebbe un clamoroso eufemismo. I tifosi sono stanchi di questa annata e di tutte le problematiche che si sono susseguite da agosto fino ad ora. Dalla vigilia della gara contro il Milan, alcuni esponenti della Curva Nord avevano chiesto invano, in un pacifico colloquio con la squadra, di concludere in maniera degna una stagione ormai da mesi compromessa. Ora, all’indomani dalla stracittadina c’è invece tanta rabbia e delusione: c’è bisogno di compattezza in questo momento difficile e nessuno meglio della Curva Nord può riuscire a dare questa compattezza. A riguardo proprio un rappresentante della Curva Nord è intervenuto sulle frequenze di Radiosei, per anticipare la realizzazione di un’importante iniziativa: “Una grande manifestazione, per far vedere che i tifosi della Lazio ci sono, sono ancora qui. È un appuntamento che vogliamo dare per ricompattare l’ambiente, in cui ci sarà spazio anche per il nostro dissenso. Non abbiamo deciso ancora la data, dirameremo un comunicato appena avremo stabilito i dettagli”.

Jacobelli tuona contro Lotito

L’era Pioli è ormai andata in cantina, quasi due anni di picchi molto alti e di bassi profondissimi. Il tecnico di Parma ha pagato per tutti, ha pagato gli errori della società e gli errori tecnici della sua squadra. Certamente non è esente da colpe, ma bisogna dire che il buon Stefano si è sempre assunto le proprie responsabilità davanti a squadra e tifosi. Ma la vera crisi della Lazio viene da più in alto e ha altri volti. “Una crisi che affonda le sue radici negli errori marchiani commessi da Lotito in sede di mercato estivo 2015 e mercato invernale 2016; nella desertificazione dell’Olimpico, scaturita dall’azzeramento di ogni rapporto positivo con i tifosi della Lazio che sono stati, sono e saranno sempre il primo, autentico e fondamentale patrimonio della Lazio; nella grigia accettazione di un piccolo cabotaggio che frustra ogni passione, demolisce ogni sogno, poggia su un presente anonimo premessa di un futuro che non c’è“. Queste le parole che il direttore editoriale del Corriere dello Sport Xavier Jacobelli usa, in maniera sintetica ed inequivocabile, per spiegare le cause di una crisi lunga e connaturata del mondo Lazio. Nel suo editoriale Jacobelli rincara la dose, rinnovando l’invito fatto a Lotito all’indomani della pesante eliminazione dall’Europa League per opera dello Sparta Praga: farsi da parte e vendere la Lazio. Il 23 Maggio, giorno dell’evento ‘Di Padre in Figlio‘, si avvicina a grandi falcate, e si ripromette di diventare una sorta di festa della liberazione della Lazio. “Del resto – conclude Jacobelli – se è vero che, toccato il fondo, c’è sempre qualcuno che comincia a scavare, a Formello ci sono sin troppe buche…“.

Rambaudi: “Inutile prendersela ora con Pioli, la Lazio deve fare un mea culpa…”

Roberto Rambaudi, ex giocatore e allenatore della Lazio, ha commentato la scelta della presidenza della società biancoceleste di esonerare Stefano Pioli, dopo la disfatta nel derby di ieri, perso per 1-4.

Rambaudi è intervenuto alla trasmissione “Non mollare mai” di radiosei, affermando: “Sbagliato gettare fango su Pioli ora, il suo vero errore è stato solo quello di accettare tutte le strategie e gli acquisti della società. Vedendo la partita ho notato che fino al 2-0 la Roma stava ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo, poi i cambi hanno dato una scossa alla Lazio, soprattutto nella zona di Keita, dove Florenzi andava spesso in difficoltà. Detto questo, la Lazio deve solo fare un mea culpa per tutti gli errori commessi da inizio stagione. Dopo il grande lavoro dello scorso anno, la società Lazio ha buttato via tutto. Quello che vorrei capire è perchè questo è accaduto, se per incompetenza o per mancanza di interesse a lavorare in un certo modo. Avrebbe avuto un senso sollevare Pioli dal proprio incarico in tempi non sospetti, già nella prima parte della stagione quando ormai si era capito che le cose stavano andando male. Esonerarlo oggi a cose fatte e dopo un derby perso è come gettare sulle spalle la croce della stagione, è come gettare del fango sul professionista e sull’uomo. Così non va bene, le colpe non sono sole sue. Tutto parte dal mercato e l’errore di Pioli è stato quello di avallare completamente tutte le sbagliate strategie della società. Era in quel momento che si doveva battere il tasto, doveva immaginare come potevano andare le cose. Il credito che aveva guadagnato con il terzo posto della scorsa stagione dovevano dargli la forza per dettare delle condizioni. Nel caso in cui non le avesse ricevute, poi, non avrebbe avuto problemi a trovare un altro club che gli potesse proporre un progetto interessante”.

Lazio: cosa cambierà con Inzaghi?

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Stefano Pioli è stato esonerato, e questo non fa più notizia, dopo sole 24 ore. Simone Inzaghi è il nuovo allenatore della prima squadra biancoceleste, e nemmeno questo fa più notizia. Interessante invece, è capire se e come potrebbe cambiare la Lazio in queste ultime 7 giornate di campionato con l’arrivo in panchina del tecnico piacentino.simone_inzaghi Sempre ammesso che qualcosa cambi, che tipo di Lazio dovremmo aspettarci? Partendo dal modulo, come sostiene il Corriere dello Sport, sembra acclarato che la tattica base da cui ripartirà questo mini ciclo biancoceleste dovrebbe essere il 4-3-3: Inzaghi, nella sua pluriennale esperienza con la squadra Primavera, ha sempre adottato questo modulo, e la soluzione del 4-3-1-2 con un trequartista puro alle spalle di due punte non sembra percorribile. In porta confermato Marchetti, nonostante anche la sua stagione non sia stata delle più positive; Berisha rimarrà comodamente in panchina, in attesa di una sua cessione a giugno in un club che gli permetterà di giocare con più regolarità per mettere in mostra le sue doti, sempre ammesso che di doti ce ne siano. Sulla difesa c’è poco da dire: gli interpreti sono quelli e Inzaghi avrà poco da inventarsi, anzi dovrà continuare a fronteggiare il problema infortuni e non è da escludere, anzi è quasi certo, che alla ripresa contro il Palermo la linea difensiva biancoceleste sarà la stessa che è stata violentata più volte ieri pomeriggio dall’attacco giallorosso, fatta eccezione per l’ingresso di Mauricio al posto dello squalificato Hoedt. Dalla padella alla brace insomma. A centrocampo ovviamente il faro continuerà ad essere il capitano Lucas Biglia, protagonista anche lui di una stagione sotto le righe, ma elemento imprescindibile per la mediana biancoceleste; Parolo dovrebbe mantenere il suo posto, mentre per la terza maglia salgono le quotazioni dell’ex capitano Mauri, a scapito del giovane Cataldi. Non è da escludere l’inserimento nel gruppo dei possibili titolari di Ravel Morrison, oggetto misterioso di questa tragicomica annata biancoceleste. In attacco Klose parte con i gradi di titolare, mentre per gli esterni dovrebbero essere in pole position Felipe Anderson e Lulic, per una formazione più bilanciata. Esclusi Candreva e Keita quindi, Matri e Djordjevic seconde scelte, Kishna chissà invece in quale clinica specializzata si sta facendo visitare. palombi-01Ci si augura inoltre, in un finale di stagione in cui la Lazio non ha più nulla da chiedere alla classifica, al di là di dichiarazioni più o meno convincenti su poco plausibili ambizioni d’Europa (vedi Biglia), che Simone Inzaghi provi ad inserire in pianta stabile in prima squadra qualche promettente giovane della Primavera. All’attaccante Palombi, al centrale di difesa Mattia e al centrocampista Murgia potrebbe essere concessa qualche chance, così come al giovane portiere Guerrieri, per non si sa quale motivo costretto a una stagione da terzo alle spalle di Marchetti e Berisha, quando ad un giovane promettente come lui doveva essere concessa l’opportunità di andare a giocare e farsi le ossa. La Lazio di Inzaghi prende quindi forma, una forma non troppo lontana da quella che aveva con Pioli, ma del resto il materiale umano e tecnico rimane invariato.

Conte ufficiale al Chelsea: “Non vedo l’ora di allenare in Premier”

Antonio Conte sarà il nuovo allenatore del Chelsea. Il club inglese ha ufficializzato la notizia con un comunicato ufficiale: “Il Chelsea Football Club è lieto di annunciare la nomina di Antonio Conte come head coach della prima squadra”. L’incarico dell’attuale ct della nazionale italiana inizierà con la nuova squadra dopo gli europeri 2016. Già è stato stipulato il contratto che avrà durata triennale di 20 milioni.

L’ex allenatore della Juventus aveva già esternato il suo malumore e la voglia di andare via dalla nazionale, in cui si sentiva come “una macchina in garage”. Sarà il quinto italiano a sedere sulla panchina del Chelsea dopo Vialli, Ranieri, Ancelotti e Di Matteo.

Antonio Conte non ha mai nascosto il gradimento per la corte che gli ha fatto Abramovich, ed ora che tutto è risolto, così ha parlato di questo nuovo ingaggio: “Sono molto emozionato all’idea di lavorare per il Chelsea. Solo un ruolo prestigioso come questo può dar seguito alla mia esperienza da c.t. dell’Italia, di cui vado fiero. Non vedo l’ora di incontrare tutti nel club e di cimentarmi nella sfida quotidiana di allenare in Premier League. Il Chelsea e il calcio inglese vengono visti dappertutto, i tifosi sono straordinari e la mia ambizione è di conseguire altri successi dopo le vittorie che ho festeggiato in Italia. Sono felice che l’annuncio sia stato dato e che ora tutto sia chiaro, in modo da porre fine alle voci. Ora posso concentrarmi sul mio lavoro per la Nazionale del mio Paese e rimandare ogni discorso sul Chelsea alla fine di Euro 2016″.

LAZIALI FUORI PORTA – Lombardi rientra e decide. Si rivede Ronaldo

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Nuovo appuntamento con la consueta rubrica che settimanalmente aggiorna i nostri lettori sulle prestazioni dei giocatori della S.S. Lazio attualmente in prestito ad altre squadre italiane o straniere: Gonzalez (Atlas), Vinicius ( Zurigo), Lombardi (Ancona), Rozzi (Robur Siena), Filippini (Pro Vercelli), Crecco (Modena), Elez (Aarhus), Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha (Salernitana), Perea (Troyes), Minala (Bari).

SERIE B

Oikonomidis, Prce, Ronaldo, Tounkara, Pollace, Strakosha: la Salernitana agguanta il pareggio allo scadere sull’ostico campo del Novara. Decisiva la rete di Gatto che permette ai granata di ottenere un prezioso punto nella difficile corsa salvezza. Si rivede dal primo minuto Ronaldo, che, al rientro dal brutto infortunio al ginocchio, si posiziona in cabina di regia, mostrando buona geometrie ma un evidente ritardo di condizione. Sostituito al 60esimo minuto. Al rientro dalla doppia sfida con la Nazionale australiana, Oikonomidis siede in panchina per tutti e 90 i minuti di gioco, così come Tounkara e Strakosha. Non convocato Pollace, così come il lungodegente Prce.

Filippini: 1-1 per la Pro Vercelli nella sfida salvezza tra le mura amiche contro il Modena. Si rivede finalmente Filippini, che entra in campo al 57esimo minuto al posto di colui che lo ha relegato in panchina in questi ultimi due mesi e mezzo, Mammarella. Prova mediocre per l’esterno ex Bari, ma comunque un’iniezione di fiducia in vista dello sprint finale di campionato.

Crecco: dopo varie partite in campo dal primo minuto, questa volta solo briciole di partita per il centrocampista classe ’95, che nel pareggio esterno del Modena sul campo della Pro Vercelli, entra in campo solo al minuto 90 i sostituzione di Nardini.

Minala: sarà impegnato stasera il Bari nella sfida playoff del San Nicola contro il Cesena. Il camerunense sarà out dalla lista dei convocati, alle prese con un problema al tendine d’Achille, come dichiarato in settimana dal suo agente.

LEGA PRO

Lombardi: rientro col botto per Cristiano Lombardi, che, dopo oltre un mese di assenza per la rottura della quarta falange del piede destro, entra in campo al minuto 65 al posto di Parodi, decidendo una sfida bloccata sull’1-1 con un gol all’89esimo. Non ci poteva essere rientro migliore per l’attaccante esterno, le cui qualità torneranno molto utili ai marchigiani in questo finale di campionato in cerca di un posto nei playoff.

Rozzi: Siena corsaro sul campo dell’Arezzo: 0-1 il risultato finale del derby toscano. Solo panchina però per Antonio Rozzi, in un periodo decisamente negativo.

LIGUE 1

Perea: con la sconfitta interna per 0-1 contro l’Angers, la 22esima stagionale, il Troyes è matematicamente retrocesso in Ligue2 a 6 giornate dal termine del campionato. Non partecipa all’ennesima sconfitta El Coco Perea, che non risulta nella lista dei convocati.

PRIMERA DIVISION Messico

Alvaro Gonzalez: dopo ben 4 sconfitte consecutive torna a fare punti l’Atlas, che pareggia per 2-2 in rimonta sul campo del Tigres. Solo panchina per El Tata Gonzales.

ALKA SUPERLIGAEN Danimarca

Elez: solita, solida prova al centro della retroguardia dell’Aarhus per Josip Elez, nel pareggio interno dei suoi contro l’Hobro per 1-1. 90 minuti attenti e precisi per il difensore croato.

SUPER LEAGUE Svizzera

Vinicius: vitoria sonante, la seconda consecutiva, per lo Zurigo, che abbatte per 4-0 il St. Gallen allontanandosi ormai quasi definitivamente dalla zona calda della classifica. Si rivede Vinicius, che dopo due panchine consecutive, entra in campo al minuto 59 al posto di Brunner, partecipando positivamente alla goleada dei suoi.

Giulio Piras

 

Roma, ancora una aggressione a un autista di bus

Due persone, senza fissa dimora e alquanto alterate dai fumi dell’alcol, sono giunte alla fermata mentre un autobus della linea 310 stava ripartendo. Colpendo il mezzo hanno costretto l’autista a fermarsi e, una volta saliti a bordo, hanno sradicato un estintore gettandolo contro la cabina del conducente, per poi costringere gli altri passeggeri presenti a scendere con la pretesa di avere il mezzo completamente a loro disposizione. L’autista del mezzo si è dovuto rifugiare su un altro autobus. Alcuni cittadini, testimoni dell’accaduto, hanno fermato una volante della polizia per segnalare che vicino piazza Bologna due persone stavano danneggiando un mezzo pubblico. Gli agenti dei commissariati Sant’Ippolito e Vescovio sono subito intervenuti sul posto e saliti sull’autobus e, tra la folla che guardava stupita, hanno bloccato i due violenti, un 35enne di origini svizzere ed un 27enne romano. I due ora dovranno rispondere, in concorso fra loro, dei reati di danneggiamento aggravato, interruzione di pubblico servizio e violenza.

Domani l’ultimo addio a Cesare Maldini

Le esequie di Cesare Maldini verranno celebrate martedì alle 11 nella basilica di Sant’Ambrogio. A darne l’annuncio è stata la famiglia, che ha ringraziato “tutti per l’enorme testimonianza di affetto ricevuta per la scomparsa del nostro Cesare”.

Il Comune di Milano è al lavoro per organizzare diverse iniziative in ricordo di Cesare Maldini, anche grazie all’aiuto della società rossonera. Per dedicargli una via, in base a una legge nazionale, si dovranno attendere dieci anni dalla scomparsa (per via Giacinto Facchetti, bandiera dell’Inter scomparso nel 2006, si è dovuto attendere fino a quest’anno). Nel frattempo però gli verranno dedicate una targa a San Siro e l’intitolazione dei giardini che verranno presto realizzati fuori dallo stadio. Palazzo Marino per ora ha deciso di celebrare in questa maniera la memoria della bandiera milanista e primo capitano italiano a sollevare la Coppa dei Campioni nel 1963, scomparso nella notte tra sabato e domenica a 84 anni. La famiglia Maldini, Cesare e il figlio Paolo, già nel 2003 avevano ricevuto un Ambrogino d’Oro dall’allora sindaco Gabriele Albertini che li aveva premiati per i successi regalati a Milano nel corso della loro carriera. Riconoscimento che non dovrebbe sovrapporsi a un eventuale Ambrogino alla memoria, qualora l’aula decidesse di concederglielo. Maldini, inoltre,  nelle prossime settimane verrà omaggiato nel corso degli eventi legati alla finale di Champions del 28 maggio al Meazza. Il 22 aprile la Coppa arriverà in città e dallo stadio verrà trasportata a Palazzo Marino. In Sala Alessi resterà esposta per tre giorni e verranno montati alcuni schermi dove saranno proiettate delle immagini di vecchie finali di Coppa dei Campioni con protagonisti Cesare Maldini e Giacinto Facchetti.