SLO, INCONTRO FORMATIVO
Venerdì scorso allo Juventus Stadium di Torino c’è stato il primo incontro formativo di aggiornamento che, nell’arco di tutta la stagione 2016-2017, coinvolgerà tutti gli SLO in carica presso i 20 Club di Serie A più i 22 operanti nella Serie cadetta.
All’incontro, dal titolo “Fare squadra con i tifosi“, hanno partecipato tutti gli SLO (Supporter Liaison Officer) dei club, i quali hanno potuto assistere, oltre alla presentazione del progetto, ad una serie di interventi da parte di professionisti del mondo dello sport internazionale che hanno illustrato le case history che hanno determinato il successo delle Istituzioni e delle Aziende che rappresentano.
Dopo i saluti istituzionali ed il benvenuto ai partecipanti dato da Marco Brunelli, Direttore Generale Lega Serie A, e Paolo Bedin, Direttore Generale LNPB, l’incontro è entrato nel vivo con la presentazione del progetto “SLO: la Serie A va in rete per i suoi tifosi”, a cura di Marco Brunelli, e con la presentazione del Manuale SLO Lega Serie A. Federico Smanio – Responsabile Area Digital e Coordinatore SLO LNPB – ha poi illustrato la strategia per riconquistare la relazione con i tifosi attraverso la figura del Supporter Liaison Officer.
Le case history di successo:
La seconda fase dell’incontro è stata caratterizzata, invece, dagli interventi di tre professionisti che hanno mostrato le strategie implementate dalle rispettive aziende nella gestione dei servizi e delle relazioni con l’utenza. A cominciare da Roberta Pennarola, Marketing Manager Trenitalia, che ha illustrato come, attraverso le iniziative di Marketing rivolte ai passeggeri, quali politiche di prezzo dei biglietti e programmi fedeltà, l’azienda che collega l’Italia attraverso la propria rete ferroviaria ad alta velocità, riesca ad ottenere altissime percentuali di riempimento dei propri treni. La seconda testimonianza, portata da Luca Budicin, Marketing Manager di Costa Edutainment, azienda che gestisce parchi ricreativi ed attrazioni su tutto il territorio italiano quali, ad esempio, l’Acquario di Genova, ha avuto come focus quello delle strategie per l’intrattenimento ed il benessere dei visitatori, identificabili alla stregua dei tifosi che assistono ad un evento calcistico allo stadio. La chiusura dell’incontro è stata affidata a Kent Christian, Associate Vice President NBA, che ha raccontato ai presenti il rapporto con il tifoso di un’istituzione, come l’NBA, che rappresenta la massima espressione sia in termini quantitativi che qualitativi del modello USA nell’ambito delle relazioni e nel coinvolgimento dei fan a livello globale.
Augurandoci che anche la Lazio si adegui quanto prima, nel dare importanza a questa recente figura professionale, il rapporto fra Società e Tifosi è ancora – giustamente – in alto mare. Supportare, tutelare, informare il tifoso, sono aspetti fondamentali per la buona riuscita di un’azienda che opera nel settore dello sport. Su questo fronte la Lazio è in ritardo. Speriamo quindi che recuperi quanto prima il gap accumulato con i migliori club europei, che già da diverso tempo annoverano reparti dedicati alla struttura SLO in grado di supportare i loro primi ambasciatori: I TIFOSI.

e sa benissimo dove sta quella sottile linea rossa che separa la critica costruttiva da quella distruttiva. “Sono a Roma da 17 anni conosco l’ambiente e so quali critiche devo ascoltare per crescere e quelle che invece sono prevenute. Sono sempre sereno e cerco di fare il mio lavoro, questo mi sta dando grandi soddisfazioni“: aveva detto il mister poco
Un grande merito di mister Inzaghi, capace di far un gioco che è in grado di portare a segno tanti giocatori diversi. Il tecnico della Lazio ha sempre cercato di plasmare il suo undici per fronteggiare al meglio l’avversaria che si trovava davanti facendo spesso e volentieri necessità-virtù: vedi Basta centrale nella difesa a 3 contro il Napoli e/o Felipe Anderson terzino fluidificante negli altri casi di mancato utilizzo della difesa a 4. La base di partenza è tout court il 4-3-3. Inzaghi ci ha lavorato molto ma per vari motivi non ha potuto usufruire sempre. Dopo la sfida contro l’Udinese – in cui i biancocelesti scendevano in campo con un 4-4-2 schiacciando i friulani per 0-3 – la Lazio ha sempre giocato con la difesa a 4, salvo nella trasferta di Napoli, in cui Inzaghino ha di nuovo rodato il 3-5-2 per rendere proteggere i suoi difensori che, vista lo loro stazza, rischiavano di essere esposti ai costanti pericoli garantiti dal tridente partenopeo.
