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La top 15 dei gol della Lazio nel derby. And the winner is…

Le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano. Ma sono anche un modo divertente per aprire l’album dei ricordi. Per cui, ecco a voi la top 15 dei gol realizzati della Lazio nel derby, con parametri inconfutabili…

INDICE CLASSIFICA: Quanto il gol è stato importante per gli obiettivi stagionali

INDICE TECNICO: La bellezza del gesto tecnico

INDICE COPPANFACCIA: Quanto ha fatto male agli avversari

INDICE BESTEMMIA: Quanto ha fatto saltare le coronarie a chi era in Curva Nord

(di Fabio Belli)

15. Igor Protti

Un derby con gli avversari quasi in B, strappando un pareggio all’ultimo minuto che a te serve a poco ma che manda loro fuori di testa. E poi…. trenino! Il massimo dello sfarzo in un assolato pomeriggio di primavera, roba da ricchi.

INDICE CLASSIFICA: 2/10

INDICE TECNICO: 7/10

INDICE COPPANFACCIA: 10/10

INDICE BESTEMMIA: 9/10

14. Guerino Gottardi

Tranquilli, state su scherzi a parte.

INDICE CLASSIFICA: 7/10

INDICE TECNICO: 8/10

INDICE COPPANFACCIA: 10/10

INDICE BESTEMMIA: 10/10

13. Cristian Ledesma

Ancora una volta, dovevano demolirci. Come spesso accade, nei derby in cui gli altri si presentarono a passo di carica, il risveglio fu particolarmente brusco e doloroso. E partì da uno dei gol più belli mai visti sul prato dell’Olimpico.

INDICE CLASSIFICA: 10/10

INDICE TECNICO: 10/10

INDICE COPPANFACCIA: 9/10

INDICE BESTEMMIA: 8/10

12. Valon Behrami

In uno dei momenti di maggiore astio della rivalità cittadina, la rimonta-scudetto degli altri sull’Inter si strozzò su una rete incredibile, inaspettata, nel recupero. “Testa e cuore”, l’esultanza dello svizzero-kosovaro fu una delle più belle della storia del derby.

INDICE CLASSIFICA: 10/10

INDICE TECNICO: 8/10

INDICE COPPANFACCIA: 10/10

INDICE BESTEMMIA: 9/10

11. Aldo Nicoli

Uno dei gol più beffardi della storia del derby. Un carneade che si è ritagliato un posto nella storia della Lazio, in una stracittadina contrassegnata dal maxi-striscione “VE MANNAMO IN B”, evocativo quanto basta. Dopo quel gol, pensarono di andarci davvero.

INDICE CLASSIFICA: 9/10

INDICE TECNICO: 7/10

INDICE COPPANFACCIA: 10/10

INDICE BESTEMMIA: 10/10

10. Giorgio Chinaglia

L’ultimo gol in un derby per una leggenda non si scorda mai. Nella sua biografia Long John ricordò che Corsini dovette accordargli un permesso per raggiungere la famiglia in America: la giusta ricompensa per quel dito puntato per l’ennesima volta sotto la Sud.

INDICE CLASSIFICA: 9/10

INDICE TECNICO: 8/10

INDICE COPPANFACCIA: 10/10

INDICE BESTEMMIA: 9/10

9. Roberto Mancini

Un capolavoro, un ricamo, una Lazio Epica che vinse giocando tutto il derby in inferiorità numerica. Un’impresa d’altri tempi, come quando Piola li stese con la testa fasciata a Testaccio. Ma stavolta, col vezzo della Mondovisione.

INDICE CLASSIFICA: 9/10

INDICE TECNICO: 10/10

INDICE COPPANFACCIA: 9/10

INDICE BESTEMMIA: 8/10

8. Miroslav Klose

Dopo cinque sconfitte di fila, fu un incantesimo che si spezza nella maniera più insperata, e quindi più bella.

INDICE CLASSIFICA: 9/10

INDICE TECNICO: 9/10

INDICE COPPANFACCIA: 9/10

INDICE BESTEMMIA: 10/10

https://www.youtube.com/watch?v=dtiXF_aTqBo

7. Lucas Castroman

Probabilmente la rimonta più bella in un derby, per il valore e la solidità dell’avversario, ma anche per il significato simbolico di un gol che dimostrò come la Lazio fosse sempre lì, qualsiasi cosa accadesse mai dall’altra parte.

INDICE CLASSIFICA: 7/10

INDICE TECNICO: 9/10

INDICE COPPANFACCIA: 9/10

INDICE BESTEMMIA: 1000/10

6. Paolo Di Canio

Mancava da tanti anni, la vittoria nel derby. Mancava da tre anni la Lazio in Serie A. Mancava da quindici anni qualcuno che puntasse l’indice sotto la Sud. Che dire… fu il jackpot.

INDICE CLASSIFICA: 9/10

INDICE TECNICO: 7/10

INDICE COPPANFACCIA: 10/10

INDICE BESTEMMIA: 10/10

5. Juan Sebastian Veron

Un capolavoro assoluto, realizzato al culmine di una rimonta eccezionale, scacciando i fantasmi dei due derby precedenti, che erano iniziati esattamente come questo. Che fu decisivo per lo scudetto, mica bruscolini…

INDICE CLASSIFICA: 10/10

INDICE TECNICO: 10/10

INDICE COPPANFACCIA: 9/10

INDICE BESTEMMIA: 7/10

4. Franco Nanni

Fu il gol che “sdoganò” la Lazio di Maestrelli e fece tornare i colori biancocelesti preponderanti a Roma, dopo il decennio buio dei sessanta. Dall’altra parte fu una doccia fredda che rappresentò forse il seme per tutto l’astio degli ultimi quarant’anni in termini di rivalità cittadina.

INDICE CLASSIFICA: 10/10

INDICE TECNICO: 10/10

INDICE COPPANFACCIA: 10/10

INDICE BESTEMMIA: 7/10

3. Bruno Giordano

Un pezzo di bravura pazzesco, forse tecnicamente la rete più bella della storia dei derby per costruzione, preparazione, finalizzazione. Indice supplementare: il “Sandreani”, in onore di colui che da quel giorno soffre di labirintite cronica

INDICE CLASSIFICA: 8/10

INDICE TECNICO: 10/10

INDICE COPPANFACCIA: 9/10

INDICE BESTEMMIA: 10/10

2. Paul Gascoigne

L’immagine delle bandiere in Sud che sventolavano furiosamente. Si abbassarono tutte, di botto, quando videro saltare in alto Gazza come nessun altro giocatore aveva mai fatto. “Una misura strappalacrime ottenuta dall’ultimo grande ventralista della storia

INDICE CLASSIFICA: 8/10

INDICE TECNICO: 10/10

INDICE COPPANFACCIA: 10/10

INDICE BESTEMMIA: 10/10

1. Senad Lulic

Vabbè, che cazzo ve lo dimo a fa’.

INDICE CLASSIFICA: 10/10

INDICE TECNICO: 10/10

INDICE COPPANFACCIA: 10 π/10

INDICE BESTEMMIA: RICHARD BENSON

FIFA: aperta un’inchiesta sui Mondiali del 2006

Tranquilli: il titolo di Campione del Mondo dell’Italia non è assolutamente in pericolo. Ad attirare le attenzioni del Comitato Etico della FIFA è stata, piuttosto, la dinamica dell’assegnazione dei Mondiali del 2006 e, in particolare, la presunta erogazione di tangenti per assicurare alla Germania l’investitura di Paese ospitante. Fra gli indagati, l’ex Presidente della Federcalcio tedesca (DFB) Wolfgang Niersbach (attualmente, membro della FIFA nonché del Comitato Esecutivo dell’UEFA) e, soprattutto, Franz Beckenbauer, all’epoca suo vice. Nelle settimane a venire, quasi certamente, si avranno nuovi sviluppi sul caso.

CALCIOSCOMMESSE: concesso il rito abbreviato per Antonio Conte

La richiesta formulata dai legali dell’attuale Ct della Nazionale Antonio Conte è stata accolta dai magistrati di Cremona, che saranno chiamati a giudicare il Ct sul processo per frode sportiva che, a questo punto, dovrebbe concludersi nei giro di poche settimane. Come noto, infatti, Conte era stato rinviato a giudizio presso il Tribunale di Cremona, per la presunta combine di Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011. La sua richiesta non è un ammissione di colpa, ma va invece interpretata come un modo per ottenere il verdetto entro l’inizio degli Europei di Francia, in modo tale da permettere all’allenatore di affrontare la competizione libero da impegni giudiziari. La posizione di Conte si inserisce in un quadro molto più ampio e sfaccettato, in cui dovranno essere giudicati diversi tesserati, accusati, a vario titolo e grado, di frode sportiva, un processo destinato a concludersi in tempi più lunghi di quelli programmati in virtù della scelta processuale dell’allenatore.

Il day after di Buffon: “C’è stata troppa euforia, ma restiamo un buon team”

Anche se è stata solo un amichevole ricca di riserve, il 4-1 subito contro la Germania ha lasciato diversi punti su cui riflettere, oltre che una bella dose di delusione e forse anche di “ridimensionamento” dell’Italia di Antonio Conte che, molto probabilmente, non inizierà da favorita questa avventura ad Euro2016 e forse per certi aspetti è meglio così. Nel day after della partita contro i tedeschi è intervenuto ai microdono di Rai Sport il capitano della nazionale Gigi Buffon. Ecco le sue parole riportate dal portale Ansa.it: “Non sono arrabbiato, sono dispiaciuto perché abbiamo perso male una partita che aveva tanti risvolti e che anche a livello storico avremmo voluto onorare perché arrivavamo da una partita con la Spagna giocata molto bene e sarebbe stata la conferma di un qualcosa di buono che si era intravistoTroppa euforia? Probabilmente sì. Ma i fatti dicono che siamo una buona squadra; anzi, un’ottima squadra quando in campo mettiamo determinate caratteristiche, tra cui l’intensità agonistica, la corsa: ma se caliamo, facciamo fatica“. A proposito invece del deficit d’esperienza, Buffon è convinto che: “Per far sì che uno maturi, deve giocare anche queste partite e deve passare anche attraverso queste delusioni. Io penso che, essendo stata l’ultima convocazione prima del pre-Europeo, qualche indicazione l’abbia data. Dopo le gare con Spagna e Germania ci sono ulteriori motivi e convinzioni per fare scelte definitive“.

Trapattoni fenomeno del Web, ma lui non si preoccupa: “Vivo il calcio in modo genuino…”

Da quando ha iniziato questa nuova avventura di commentatore tecnico nelle telecronache della Rai  in occasione delle partite della Nazionale italiana, Giovanni Trapattoni sta facendo molto parlare di sé.  L’ex Ct della nazionale italiana con i suoi  “porca pu*****“, “ ‘ttento“, “saliii“, “occhio” e “orcozzio” di ieri sera ha decisamente trasformato a modo suo la telecronaca, e non è la prima volta. Come riporta il portale Ansa.it, le colorite esclamazioni dell’ex ct, pronunciate in occasione di passaggi sbagliati o palle perse, hanno presto dilagato sulla rete, arricchendo il già ricco curriculum del personaggio. Si sente ancora un uomo di campo e vede…troppo vicini i giorni in cui dava le indicazioni tecnico-tattiche ai suoi giocatori  preso dal ritmo partita e ciò emerge in modo inequivocabile durante le sue “telecronache”. Ma il 77enne tecnico di Cusano Milanino non si preoccupa del fatto di essere diventato un fenomeno mediatico, anzi, se possibile rincara la dose: “A me non me ne frega niente delle opinioni di questi soloni. Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue. Io sono nel calcio da 50 anni e qualcosa ho contato. Delle opinioni degli altri non me ne frega nulla. Io non faccio il giornalista, ma vivo le situazioni tecniche e vivo il calcio in maniera genuina. Ognuno faccia il suo mestiere e chi vuole fare bla bla lo faccia pure“.

Serie A: ecco gli anticipi e i posticipi della 36ª e della 37ª giornata

La Lega Calcio di Serie A ha comunicato sul proprio sito  gli anticipi e i posticipi della 36ª e 37ª giornata di campionato. Lazio e Inter si affronteranno all’Olimpico di Roma domenica 1° maggio alle 20.45. È questa la partita di cartello della 36ª. Ecco il tabellone

17ª GIORNATA RITORNO

Sabato 30 aprile 2016 ore 18.00 Udinese-Torino
Sabato 30 aprile 2016 ore 20.45 Chievo Verona-Fiorentina
Domenica 1 maggio 2016 ore 12.30 Juventus-Carpi
Domenica 1 maggio 2016 ore 20.45 Lazio-Inter
Lunedì 2 maggio 2016 ore 19.00 Genoa-Roma (*)
Lunedì 2 maggio 2016 ore 21.00 Napoli-Atalanta (*)

18ª GIORNATA RITORNO

Sabato 7 maggio 2016 ore 18.00 Inter-Empoli
Sabato 7 maggio 2016 ore 20.45 Bologna-Milan
Domenica 8 maggio 2016 ore 12.30 Roma-Chievo Verona
Domenica 8 maggio 2016 ore 20.45 Hellas Verona-Juventus
Domenica 8 maggio 2016 ore 20.45 Torino-Napoli

(*) posticipo disposto, su richiesta dell’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell’Interno e/o degli enti organizzatori, per evitare la sovrapposizione con altro evento.

Firmani fiducioso: “Domenica la Lazio farà una prova di carattere. L’uomo derby? Sarà…”

Mancano poco più di 4 giorni al derby di Roma. Lazio e Roma arrivano a questa partita del 3 aprile con stati d’animo completamente diversi: i biancocelesti sono da inizio stagione alla ricerca di se stessi, mentre i ragazzi di Spalletti volano sulle onde dell’entusiasmo dopo un inizio assai difficile. I ragazzi di Pioli evono fare un grande prova di carattere se vogliono avere qualche chance di vincere, quel carattere e quella grinta che giocatori come Paolo di Canio e Fabio Firmani sapevano tirare in un modo a dir poco straordinario. Proprio per parlare della stracittadina è interventuo ai microfoni di Radiosei il grande ex Fabio Firmani. Quella di domenica è una delle partite clou di questo finale di stagione, è giusto il momento di fare una prova di importante: qualche Lazio fa la differenza tra Lazio e Roma c’era perché la Roma viaggiava nelle parti alte della classifica e la Lazio invece stava cercando di affermarsi ma in campo quando c’era dil derby veniva colmato, oggi non si ha questa sensazione e ci si chiede se la Lazio sia inferiore caratterialmente: “La Lazio è un gruppo di qualità che sa giocare a calcio, come abbiamo visto l’anno scorso. Magari lottare non è la sua capacità migliore e sul piano tecnico è stata costruita per realizzare piani diversi, ma dal preliminare ha perso sicuramente entusiasmo e non stando nelle prime posizioni è uscita questa stagione senza obiettivi, un annata al di sotto delle potenzialità della squadra“. A Firmani viene chiesto come si può motivare una squadra così? “Non è facile. Il mister ci sta privando in tutti i modi, sicuramente nessuno si aspettava l’eliminazione dall’Europa League, un’eliminazione dettata dal fatto che, non so perché, le italiane continuano a snobbare l’Europa League. Non credo sia il problema della Lazio ma sicuramente con lo Sparta non c’era l’atmosfera della grande partita e la squadra, per perdere 3 a 0 in casa, non l’ha sicuramente affrontata come se fosse una finale“.

Un rammarico di questa stagione è il venir meno degli acquisti. I giovani non hanno dato la risposta  che il Ds Tare si aspettava, serviva cose più pronto per confermarsi in campionato: “Sì, sicuramente è un’annata al di sotto delle proprie possibilità per tutti, compresi gli acquisti, i giovani… e dopo un annata così rischi di bocciare giocatori che in un altro contesto potevano fare meglio. Sicuramente analizzando il lavoro di tutti sarà analizzato sia il lavoro dei veterani che dei giovani, e chi prende le decisioni vedrà quali sono le scelte giuste per le prossime stagioni“. A proposito di giovani un pensiero su Cataldi e Milinkovic-Savic: “Cataldi è un ottimo giocatore però è l’esempio che, quando una squadra gira è più facile per un giovane esprimersi. Quest’anno sta facendo più fatica ma sta crescendo bene, non lo conosco personalmente ma mi piace il suo equilibrio e il suo essere posato. E’ un ragazzo che si è costruito stradafacendo e non ha finito di migliorarsi, quando sarà migliorato in fase difensiva e offensiva diventerà di grande livello. Milinkovic? E’ un giocatore che può fare una bella carriera è molto dotato sia fisicamente che a livello tecnico. E’ un giocatore importante, per fare il salto di qualità deve riuscire a giocare di più in mezzo al campo e meno a ridosso dell’attaccante, deve imparare da Biglia, può diventare di grande livello ma deve avere più continuità ed intensità in zona centrale. Una volta acquisiti questi elementi diventerà importante“.

A proposito di Biglia, secondo Paolo Di Canio è l’unico sopra la media, Firmani è d’accordo nel riconoscere le grandi qualità del capitano biancoceleste: “Biglia, è un nazionale argentino titolare, è importante, sono d’accordo con Paolo perché l’ho visto dal vivo e ha una rapidità di pensiero rispetto agli altri, intuisce il tempo dell’azione, quindi sono d’accordo perché mi ha impressionato molto dal vivo“. Di Canio e Firmani erano giocatori di grande carattere che sentivano molto il derby e trasmettevano questa grinta anche ai Filippini e Giannichedda, forse quando non hai le qualità serve il carattere è fondamentale per vincere il derby. Alla Lazio sembra mancare questo carattere, ma Firmani non è d’accordo: “Paolo ha grande personalità ma anche a livello tecnico era fenomenale, però si è normale che devi buttarla molto sull’agonismo, serve sempre, ma anche la Lazio stessa, lo stesso Biglia, anche si nota di meno, ma la cattiveria ce l’hanno, gente di carattere, come anche Parolo, ci sono nella Lazio. Purtroppo la Lazio si è persa un po’ strada facendo, ma credo che se l’anno prossimo inizia con un piglio diverso e un pò di fortuna in più…può dire la sua il prossimo anno. Sicuramente la cattiveria aiuta però io mi sento positivo e credo ci sarà spirito battagliero nella prossima partita. Con al Roma in forma: o metti dentro qualcosa di extra oppure non è semplice vincere la partita“.  Infine a Firmani viene chiesto chi secondo lui sarà l’uomo derby e chi lo preoccupa della Roma. Ecco al sua risposta: “Candreva potrà essere risolutivo per le sue qualità caratteriali che tecniche. Della Roma sono tanti pericolosi, non è facile affrontarla perché ha giocatori rapidi e tecnici, ma sinceramente di loro non mi importa molto, punto tutto su Candreva perchè può cambiare la gara“. Prossimo appuntamento? L’evento “Di padre in figlio”: Ovviamente ci sarò. Sto già controllando i biglietti dell’aereo. Prima dovrò allenarmi un po’, il ginocchio non è al meglio, ma per il 23 maggio sarò al top”.

Marco Lanari

Vargic: “La Lazio un sogno, darò tutto”

Il portiere croato Ivan Vargic è stato uno degli acquisti della Lazio nel mercato invernale, anche se il suo approdo in biancoceleste avverrà solamente questa estate. In questo momento il 29enne estremo difensore dell’HNK Rijeka si gode la soddisfazione per la recente convocazione in Nazionale: “E’ il coronamento della mia carriera, un grande motivo di orgoglio per me” – ha dichiarato Vargic in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi. Dall’anno prossimo quindi il croato sarà in Italia e vestirà la casacca con l’aquila sul petto: “Sarà un grande cambiamento, non avrei mai potuto immaginarlo. E’ un sogno che diventa realtà, un privilegio, lavorerà sodo per meritarmelo. Voglio rendere i croati orgogliosi di me“. Sui portieri a cui si ispira: “Neuer è sicuramente il migliore al mondo, ma stimo molto anche Buffon, da tanti anni al top“. Vargic vuole comunque terminare la stagione nel migliore dei modi con il suo club e per i suoi tifosi: “Voglio ringraziare i tifosi del HNK Rijeka per tutti questi anni. Darò il massimo per vincere il campionato e la coppa, per il club e per la nostra tifoseria”. In chiusura indica i suoi obbiettivi: “Fare del mio meglio di allenamento in allenamento. Solo tramite il lavoro duro si riescono a raggiungere gli obbiettivi“.

VIAREGGIO CUP – Alla Juventus la 68esima edizione

E’ la Juventus allenata da Fabio Grosso la squadra vincitrice della 68esima edizione della Viareggio Cup, per i più nostalgici la celeberrima Coppa Carnevale. I bianconeri hanno sconfitto in finale il Palermo guidato da Giovanni Bosi co il risultato di 3-2, al termine di una partita spettacolare ed avvincente. Eroe di giornata il bianconero Di Massimo, autore della rete decisiva a 10 minuti dalla fine, su un calcio di rigore da lui stesso procurato. Il primo tempo era terminato sul risultato di 2-2, con i rosanero abili a rimontare per ben due volte lo svantaggio. Soddisfatto il tecnico Fabio Grosso, che ha parlato di vittoria meritata. Rammarico invece per Bosi, deluso ma comunque soddisfatto della prova offerta dai suoi ragazzi. Con questa vittoria la Juventus arriva a quota 9 trofei, appaiando il Milan come squadra più vincente della competizione.

Tonelli-Lazio: parla il Ds dell’Empoli Carli. E su Cataldi…

Il nome di Lorenzo Tonelli è stato in questi mesi più volte accostato alla Lazio, e alla sua difesa che tanto male ha fatto in questa stagione, soprattutto vista l’assenza della sua colonna portante, Stefan De Vrij. La società biancoceleste vuole puntar forte sul centrale dell’Empoli per la sessione estiva di calciomercato e sembra ci siano margini per una buona riuscita dell’operazione. A rivelarlo, ai microfoni di Cittaceleste, è il direttore sportivo dell’Empoli Marcello Carli: “Tonelli? Di mercato al momento non ne parliamo, pensiamo alla salvezza. La Lazio? Abbiamo un ottimo rapporto con Tare. Tra 20 giorni ci vedremo e ci saluteremo. Posso dirvi che a gennaio la Roma ci ha chiesto il giocatore, ma in quel momento era un delitto darlo via. In un mese e mezzo può cambiare tutto. Se vai in un ambiente dove non c’è allegria non si fa niente. 5 squadre di grande livello hanno bisogno di centrali. Siamo sereni e lui deve fare un grande finale di stagione, poi a giugno vedremo quello che farà. Il prossimo anno farà il salto di qualità sicuramente“. La Lazio in questo momento sembrerebbe comunque essere in pole per aggiudicarsi le prestazioni del difensore classe’90.

© Gianni Barberi
© Gianni Barberi

Il Ds dei toscani ha poi parlato di un centrocampista biancoceleste che è sempre stato un suo grande pallino, Danilo Cataldi: “Ci interessava due anni fa, lo volevamo prendere. Parlando con Tare lo abbiamo chiesto sia a giugno che a gennaio. Lo stimiamo molto. Ma lasciare la Lazio per Cataldi adesso sarebbe un errore clamoroso, deve pensare a quella maglia“.

Torna l’appuntamento con “Dalla scuola allo stadio”. SS Lazio

Domani nuovo appuntamento con l’iniziativa “Dalla scuola allo stadio“. L’incontro con i giocatori biancocelesti avrà luogo presso l’Istituto Comprensivo “Nelson Mandela” in Via della Pisana 306, Roma.

Questa la presentazione dell’iniziativa, pubblicata sul sito ufficiale biancoceleste:

“Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”. L’iniziativa consiste in un vero e proprio “tour biancoceleste” all’interno delle scuole elementari e medie inferiori di Roma e provincia e vedrà il coinvolgimento dei rappresentanti della squadra, di Olympia, simbolo della società biancoceleste.

Tale iniziativa è tesa alla promozione della formazione della cultura sportiva, i cui valori sono sanciti nella Carta Olimpica, diffondendo ed incrementando i principi legati ad una crescita psico-fisica sana, leale e non violenta, che educhi gli adulti del domani, a comportamenti rispettosi dell’avversario e delle istituzioni.

FORMELLO – Le ultime dall’allenamento pomeridian

Mancano ormai solamente 4 giorni all’ultimo appuntamento con del peso specifico nella stagione fino ad ora fallimentare della squadra biancoceleste, il Derby capitolino Lazio-Roma. Oggi pomeriggio alle ore 15, la Lazio si è ritrovata sul campo centrale del Centro Sportivo di Formello. Un allenamento a ritmi bassi, complice le varie assenze, iniziato con una fase di riscaldamento e proseguito con un lavoro incentrato su duelli 1vs1 con conseguenti conclusioni in porta. Consueta partitella conclusiva in famiglia a campo ridotto.
Dicevamo delle tante assenze, ma intanto dalle parti di Formello si è rivisto qualche reduce dagli impegni con le nazionali: Felipe Anderson, Hoedt e Parolo i primi a raggiungere il centro sportivo biancoceleste. Il capitano Biglia tornerà nella giornata di domani, giornata nella quale, con quasi tutti gli effettivi a disposizione, il tecnico Pioli potrà effettuare le prime prove tattiche in prospettiva Derby.
Ancora differenziato per i due serbi Basta e Milinkovic-Savic: sarà difficile vedere dal primo minuto il terzino destro, mentre ci sono più chance per il giovane centrocampista. Non hanno partecipato alla partitella finale Klose e Bisevac, ma per i due non risulta esserci alcun tipo di problema fisico. Stesso discorso per Hoedt e Patric.

Per il prossimo mercato Tare punta in Germania?

A quanto riportato dai media tedeschi la Lazio nel prossimo mercato per sopperire al problema della punta potrebbe puntare su un giocatore che milita nella Bundesliga. Infatti, secondo la Bild, l’erede di Miroslav Klose potrebbe arrivare dallo Schalke 04. Ad aver acceso l’interesse dei dirigenti biancocelesti è Klaas-Jan Huntelaar. L’ex Milan e Real Madrid è un vecchio pallino di Tare, che avrebbe già contattato il giocatore e gli avrebbe proposto una bozza di contratto, a cifre notevolmente ridotte in confronto ai 7 milioni che percepisce nella squadra teutonica, ma che sarà a lungo termine. I rapporti tra Huntelaar e il suo club di appartenenza non sono idilliaci e il rinnovo contrattuale non verrà neanche preso in considerazione.

 

Lopez: “Lovati era una persona fantastica, amava la Lazio in un modo incredibile”

Oggi ricorre il quinto anniversario della scomparsa di Roberto Lovati e per parlare dell’indimenticabile Bob è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio Totò Lopez: “Ho molti ricordi legati a Bob, lui è il simbolo della Lazio. Sono stato cinque anni a Roma e lui è stato sempre presente. Non basta un aggettivo per definirlo, è stato qualcosa di speciale, un vero amico. Tutti gli volevano bene e quando tutto i componenti della rosa sono dalla parte del loro tecnico significa che quest’ultimo è una persona fantastica. Ci frequentavamo anche all’esterno, era una bellissima persona come ce ne sono poche nel calcio. Come allenatore era particolare, quando annunciava i nomi dei giocatori che sarebbero dovuti scendere in campo scherzava e rideva, e anche quelli che non giocavano erano contenti lo stesso. Da lui accettavi ogni decisione, era molto bravo ed esperto, aveva fatto esperienza con Maestrelli. Bob amava la Lazio e Roma, non le avrebbe mai lasciate. Era innamoratissimo della Lazio, il vero amore della sua vita“.

POLISPORTIVA – Lazio Calcio a 5 Under 21, primo turno play-off

Terminata oramai la stagione regolare del campionato Under 21 prendono il via i playoff. La Lazio, dopo aver chiuso il girone M al terzo posto, dovrà vedersela con la Cisco Roma. La partita, che sarà valida per il turno preliminare della post season che dà l’accesso alla seconda fase, si disputerà mercoledì pomeriggio alle ore 18. Le due pretendenti durante la stagione si sono già incontrate in due occasioni, nella prima i biancocelesti si imposero per 1-6 alla seconda giornata di campionato, mentre all’inizio del girone di ritorno il risultato finale fu 1-1. Dato che si tratta di una gara ad eliminazione diretta ci sarà da stare molto attenti. La squadra che avrà la meglio andrà ad incontrare i campioni d’Italia in carica della Carlisport Cogianco.

VIDEO – Caro Paolo quanto avresti ancora da insegnare a questa squadra…

Paolo Di Canio non ha perso l’abitudine di fare gol. Nonostante l’età il talento è sempre lo stesso. La voglia e il fisico magari qualche volta vengono meno ma il talento no, quello non si discute. L’ex giocatore biancoceleste si è imbarcato sulla “macchina del tempo” ed è tornato indietro di qualche anno per fare urlare di gioia, ancora una volta, tutto il popolo del West Ham come faceva ai tempi belli. Convocato da Mark Noble, capitano degli Hammers, per il suo match celebrativo, Paoletto assieme a dei “vecchi compagni” ha dato spettacolo incrociando i tacchetti con i ragazzi eredi oggi della grandissima storia pallonara dei Cockneys. Protagonista assoluto è stato Dean Ashton che, grazie a una rovesciata impeccabile, ha messo a segno una rete spettacolare nella porta degli avversari. Avversari per modo di dire dal momento che si sfidavano il West Ham di oggi e quello di ieri e che, durante l’incontro, le squadre si sono mischiate. Paoletto nostro ha messo in mostra la proverbiale grinta che lo ha sempre contraddistinto e un’invidiabile condizione atletica. All’84’ ha preso palla sulla sinistra dell’area di rigore e, grazie a una finta e un’accelerazione, se l’è portata fino al vertice destro alto dell’area piccola, dopodichè l’ha depositata alle spalle del portiere. Gol e maglia strappata di dosso, per la gioia dei sostenitori degli Hammers. Comunque a prescindere dal risultato finale, che poco conta, è stata una grande festa. In campo tante vecchie glorie che hanno reso il West Ham, una delle squadre più amate e seguite dell’intero paese. Sul terreno di gioco si sono rivisti personaggi che hanno scritto la storia del club come Rio Ferdinand, Dean Ashton, Teddy Sheringham e Paolo Di Canio e tutti sono stati ancora una volta grandi protagonisti. Sicuramente il modo migliore per ringraziare Mark Noble, nato e cresciuto a pochi chilometri dallo stadio e da sempre fedele agli Hammers.

https://www.youtube.com/watch?v=_OXOBciJNaQ

Brocchi: “Nel derby la differenza la farà…”

Ormai ci siamo, l’evento calcistico più atteso nella città di Roma è alle porte e tra 4 giorni Lazio e Roma si sfideranno nel derby della capitale. Un ex laziale che di derby ne ha giocati e vinti è Cristian Brocchi che è rimasto legatissimo ai colori biancocelesti e ha parlato di quello che rappresenta la stracittadina: “Quello che ha un calciatore che va affrontare questa partita deve metterlo sul campo. Bisogna essere consapevoli che i tifosi ci tengono in maniera incredibile a vincerlo– continua l’ex centrocampista attraverso i microfoni di Lazio Style Radio-  ed un trionfo domenica potrebbe dare un significato a questa stagione fatta di alti e bassi. Anche se si è in emergenza causa squalifiche ed infortuni, la storia di questa gara ci ha fatto capire che non esiste una favorita, perché anche se la Roma è favorita sulla carta, a fare la differenza saranno l’atteggiamento, la voglia e la personalità”.

Poi su chi potrà essere decisivo: “Klose e Mauri possono dare la lucidità giusta e la voglia di giocare questa gara, ma se uno non ha questa voglia non può competere a livelli simili. La speranza è che tutta la squadra sia decisiva e non un solo giocatore, giocando per il gruppo si ottengono risultati in partite del genere“.

Su Patric che dovrebbe esordire nel derby proprio domenica dichiara: “Ha la possibilità di fare bene. Ha l’opportunità di far vedere le sue qualità in una gara di alto prestigio, è un discorso che riguarda la personalità del ragazzo più che la tecnica”.

Sull’amico di vecchia data e attuale attaccante della Lazio Matri ammette: “Solo per questa volta non sentirò Matri, ma spero che lui possa risultare decisivo e giocare mostrando tutta la sua personalità“.

Su Milinkovic: “Ha fatto bene, è stato determinante in diverse partite anche dal punto di vista tattico, il suo recupero sarà molto importante. L’assenza di Lulic pesa, è uno che con il derby ha un’affinità particolare, senza dimenticare il gol in Coppa Italia e quello che ha comportato. Ha esperienza e personalità, la sua assenza peserà. L’importante è che quelli che scenderanno in campo possano avere grande personalità“.

Su Keita: “E’ un giocatore importante, adesso sarà euforico per la sua chiamata in Nazionale, speriamo possa dargli una marcia in più per essere importante e decisivo in questo derby, sia dall’inizio che a partita in corso. E’ bravo a creare superiorità numerica, sull’esterno gioca bene. Non saprei se ha le qualità per fare il centravanti o no. Non avendolo visto giocare lì durante la settimana, solo Pioli può saperlo”.

Infine il suo modo di vivere quei giorni che precedevano i derby: “Prima di giocare questa partita cercavo di mantenere le mie solite abitudini, non cambiavo nulla per arrivare il più lucido possibile ad una sfida del genere. Ho sempre pensato che caricarsi troppo sarebbe stato peggio. Sono tutti nervosi prima del derby, quelli che vanno calmati sono quelli che vivono da più vicino giornali e radio”.

ESCLUSIVA LAZIOCHANNEL – Igor Protti ci parla del derby…

Quattro giorni alla stracittadina, novantasei ore al derby di Roma. Lazio e Roma arrivano entrambe dall’ 1-1 contro le milanesi nell’ultima giornata di campionato, ma la squadra di Spalletti sta attraversando senza dubbio il suo momento più esaltante della stagione, mentre la Lazio dopo la sconfitta contro lo Sparta Praga e quindi l’eliminazione dall’Europa League, ha dovuto salutare tutti gli obbiettivi già nel mese di marzo. Ma quanto conta lo stato psico-fisico nei 90 minuti più attesi dalla città di Roma? Si annullano davvero le forze ed aumentano le motivazioni nella squadra meno accreditata? Le risposte a queste domande le avremo fra pochissimi giorni, ma nel frattempo la redazione di Laziochannel.it ha contattato in esclusiva Igor Protti, uno che il derby lo conosce bene ed ha lasciato un segno indelebile nella storia della stracittadina con la maglia biancoceleste quel 4 maggio del 1997: “Quel momento è stato fantastico: un’atmosfera incredibile, eravamo sotto 1-0, io ero seduto in panchina ed entrai ad un quarto d’ora dalla fine, poi il mio gol e fu pareggio. Non so descrivere cosa provai in quell’attimo, mi è sembrato di volare”.

Poi l’attuale direttore sportivo del Tuttocuoio ricorda con gioia quello che fu il rapporto con i tifosi laziali: Ho avuto sempre un bellissimo rapporto con loro, hanno riconosciuto il mio impegno. A distanza di quasi 20 anni, quando incontro i tifosi laziali mi ricordano quella rete con tanta felicità, anche qualche tifoso della Roma ancora lo ricorda ponendosi verso di me sempre con grande rispetto”.

Infine l’ex attaccante biancoceleste parla di quello che sarà il derby di domenica: “Nonostante i due momenti opposti che stanno vivendo le due squadre, sono convinto che la Lazio al derby potrà dire la sua. La squadra di Pioli deve gettare il cuore oltre l’ostacolo per cercare di fare un risultato importante. Un’eventuale vittoria potrebbe lasciare anche un segno positivo in questo campionato. L’uomo partita? Sarà Parolo, il centrocampista azzurro è in un buon momento e ha grande capacità negli inserimenti e nel tiro da fuori, potrà essere decisivo“.

Alessio Allegrucci

MERCATO – Tonelli ‘prenotato’, occhi in casa Sassuolo. E su Biglia…

Non solo Tonelli per la difesa della Lazio targata 2016-2017. Per il centrale dell’Empoli, su cui nelle ultime ore si sarebbe inserita anche la Roma, la società biancoceleste non sarebbe in pole, come dichiarato nei giorni scorsi dal procuratore del giocatore, ma addirittura ad un passo dall’acquisto: lo rivela Il Corriere dello Sport, secondo cui il classe ’90 sarebbe già stato prenotato per luglio. Il suo nome però, come detto, non è l’unico sul taccuino di Tare: secondo infatti quando riporta ‘calciomercato.com’, il ds albanese starebbe facendo un pensierino anche su Francesco Acerbi del Sassuolo. Ritenuto dal patron capitolino Lotito l’elemento ideale su cui basare la ricostruzione del reparto difensivo, sulle sue tracce c’è anche la Roma.

In uscita, invece, novità importanti per quanto riguarda Lucas Biglia: stando all’edizione odierna del quotidiano britannico Express.co.uk, infatti Arsenal Liverpool sarebbero pronte ad offrire 25 milioni di sterline (al cambio, circa 30 milioni di euro) per assicurarsi le prestazioni del regista argentino, al momento impegnato con la propria nazionale e che nelle scorse ore aveva dichiarato di voler proseguire la sua carriera in Italia. Terrà fede al suo intento o cederà alle lusinghe provenienti da Oltremanica? La risposta nelle prossime settimane.

Derby, Cesar indica la ricetta per vincerlo. E ricorda il 6 gennaio 2005

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Il derby si avvicina e in casa Lazio c’è consapevolezza di dover far propri i tre punti in palio, non solo per non perdere anche le ultimissime speranze di entrare in Europa, ma anche per regalare ai tifosi una gioia in una stagione avara di soddisfazioni. A questo proposito, l’ex biancoceleste Cesar, ai microfoni de Il Tempo, ha indicato la sua ricetta per raggiungere l’obiettivo: “Il derby si vince con il cuore e con la testa, senza dubbio“. Conciso e compendioso il brasiliano, che si è poi soffermato sulla stracittadina del 6 gennaio 2005, vinta anche grazie ad un suo gol: “Eravamo in un momento delicatissimo, complice il cambio in panchina tra Mimmo Caso e Papadopulo e un’emergenza totale in difesa, che costrinse Giannichedda a giocare da centrale. Ma riuscimmo comunque ad essere più forti di tutto. Di Canio attraversò una settimana delicata, perché non gli fu facile tornare a giocare un derby dopo sedici anni. Purtroppo in questi momenti devi stare attento a non bruciare tutte le energie e a riportarle sul campo, altrimenti ti fai male. Ricordo che era molto nervoso, infatti in quei giorni parlò pochissimo. Il mio gol? Una gioia immensa: mi arrivò un bel pallone dalla destra, poi, dopo la mia conclusione di sinistro, ci fu un’esplosione generale. L’urlo della curva, l’abbraccio dei compagni, la mia esultanza: momenti da brividi, indescrivibili. Quello è forse uno dei gol più importanti e significativi della mia carriera“.