Leggi i dati sconfortanti della prevendita di Lazio-Roma (tagliandi acquistati: 8 mila scarsi che, aggiunti ai 14 mila abbonati, non raggiungono al momento quota 22 mila presenze). Ricordi che, all’andata, sugli spalti erano in 28 mila, un altro record negativo e il pensiero corre a ”Di padre in figlio”, stadio Olimpico, 23 maggio 2016, omaggio agli Eroi dello scudetto ’74 e a quelli del -9. Biglietti già venduti: 16 mila. Affluenza prevista, secondo un calcolo per difetto: almeno 40 mila spettatori. Ma potrebbero essere anche molti di più. All’evento mancano meno di due mesi, però una considerazione balza evidente: questa è già un’altra sconfitta di Lotito, della sua gestione societaria, della desertificazione del rapporto con il primo, autentico e più grande patrimonio della Lazio: i suoi tifosi.
Verso il derby, ma pensando alla prossima stagione. Lazio al lavoro sul mercato: almeno due i difensori centrali che dovranno essere acquistati, uno di questi può essere Lorenzo Tonelli dell’Empoli. La società lo segue da tempo e nell’ultimo periodo ha intensificato i contatti con l’entourage del ragazzo, che ha già dato il suo consenso al trasferimento nella Capitale. Per lui è già pronto un quinquennale da oltre un milione all’anno, ora resta da trovare l’accordo con l’Empoli. Dalla Germania invece rimbalza forte la nuova candidatura per l’attacco di Klaas-Jan Huntelaar. La Bild è convinta: i biancocelesti sono tornati alla carica per l’attaccante tedesco, profilo ritenuto ideale come futuro sostituto del connazionale Miro Klose.
Si sono dette e scritte tante cose in merito alla decisione della tifoseria di disertare la Curva Nord in questa stagione. Per noi una scelta, operata a malincuore, sulla quale vogliamo fare definitiva chiarezza. Le “barriere” rappresentano solo l’ultimo dei problemi e non certo “Il problema”. Si è trattato, a nostro avviso, dell’ennesimo provvedimento casuale, dettato da eventi non necessariamente legati alla Nord e dalla pressione mediatica. Per noi, semplicemente una goccia che ha fatto traboccare un vaso già ricolmo. I provvedimenti di questi anni dimostrano come sia difficile per chi prende talune decisioni farlo in assenza del coinvolgimento di tutte quelle componenti che gravitano all’interno del pianeta calcio, compresi i tifosi che non sono scevri da errori ma che tanto potrebbero insegnare poiché certe norme le subiscono sulla propria pelle.
Seduta pomeridiana per la Lazio di Stefano Pioli a quattro giorni dal derby. Dopo gli impegni con le rispettive nazionali, Felipe Anderson, Parolo e Hoedt sono tornati ad allenarsi nel centro sportivo di Formello. I primi due hanno faticato con il resto del gruppo, mentre l’olandese, insieme a Patric, non ha partecipato alla partitella finale, dedicandosi ad esercizi di scarico. Basta e Milinkovic, invece, per il secondo giorno consecutivo, hanno svolto un lavoro differenziato e personalizzato. Il recupero dei serbi dall’infortunio al polpaccio dello scorso 10 marzo procede positivamente, ma solo il centrocampista ha chance di giocare contro la Roma.
Sono iniziate ieri mattina le operazioni di verifica e individuazione delle processionarie disposte dal Commissario Straordinario, Francesco Paolo Tronca, in tutti i giardini delle scuole e all’interno dei parchi cittadini presso cui ne sia stata indicata la presenza dalle segnalazioni dei cittadini pervenute agli uffici di Roma Capitale. Gli operatori del Servizio Giardini hanno iniziato il ciclo dei sopralluoghi – che dovrebbe concludersi entro una settimana – dal parco di Villa Lazzaroni, uno dei polmoni verdi della città, all’interno del quale sono presenti anche la sede del Municipio VIIe una scuola comunale, e proseguiranno capillarmente presso tutte le aree verdi in cui è stata segnalata la presenza di nidi o parassiti, al fine di prevenire eventuali problematiche ambientali e sanitarie. Tale ricognizione sul territorio, oltre a garantire gli interventi più opportuni a cura degli operatori, consentirà di programmare con tempismo le azioni antiparassitarie adeguate da mettere in atto per contenere il fenomeno dell’infestazione causato dalla processionaria, da effettuarsi necessariamente nel corso della prossima estate, periodo favorevole in cui provvedere al trattamento delle piante infestate.
Con l’occasione, gli operatori del Servizio Giardini provvederanno, già nel corso di tali sopralluoghi, a richiamare l’attenzione della cittadinanza nei confronti della campagna di prevenzione per il controllo della diffusione della zanzara tigre predisposta dal Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale.
Il 31 marzo 2012 Carolina Kostner è la prima pattinatrice italiana a laurearsi Campionessa del Mondo di pattinaggio. L’Italia, in 102 edizioni, mai era arrivata così in alto. L’unico oro prima di quello della gardenese è stato quello raccolto dalla coppia Barbara Fusar Poli-Maurizio Margaglio, che trionfarono nella danza a Vancouver 2001. Quello di Carolina è un risultato storico che la consegna per sempre nella leggenda dello sport tricolore. Oro frutto di tanta determinazione, conquistato da una donna e da una atleta che ha saputo rialzarsi dopo tanti problemi che avrebbero abbattuto chunque. Nizza 2012 per lei è il riconoscimento più grande per tutte le sue fatiche. Per Carolina è la quarta medaglia iridata dopo un argento e due bronzi. Alle quali se ne aggiungono sette europee consecutive. Solo lei, tra tutte le atlete, al via vantava già nove esperienze mondiali. La Kostner al Palais des Expositions, gremito in ogni ordine di posti – tantissimi anche i tifosi italiani -, ha stupito tutti dal primo all’ultimo secondo di gara sulle note di Wolfang Amadeus Mozart. Presente sugli spalti anche la famiglia Kostner al completo. Carolina si è imposta davanti alla russa Leonova e alla nipponica Suzuki. Al termine della prestazione sul volto di Carolina le lacrime scorrono copiose, soprattutto quando si ritrova sul podio durante la premiazione quando parte l’inno di Mameli e mentre i tifosi italiani in festa le dedicano il giusto tributo.
Le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano. Ma sono anche un modo divertente per aprire l’album dei ricordi. Per cui, ecco a voi la top 15 dei gol realizzati della Lazio nel derby, con parametri inconfutabili…
INDICE CLASSIFICA: Quanto il gol è stato importante per gli obiettivi stagionali
INDICE TECNICO: La bellezza del gesto tecnico
INDICE COPPANFACCIA: Quanto ha fatto male agli avversari
INDICE BESTEMMIA: Quanto ha fatto saltare le coronarie a chi era in Curva Nord
(di Fabio Belli)
15. Igor Protti
Un derby con gli avversari quasi in B, strappando un pareggio all’ultimo minuto che a te serve a poco ma che manda loro fuori di testa. E poi…. trenino! Il massimo dello sfarzo in un assolato pomeriggio di primavera, roba da ricchi.
INDICE CLASSIFICA: 2/10
INDICE TECNICO: 7/10
INDICE COPPANFACCIA: 10/10
INDICE BESTEMMIA: 9/10
14. Guerino Gottardi
“Tranquilli, state su scherzi a parte.“
INDICE CLASSIFICA: 7/10
INDICE TECNICO: 8/10
INDICE COPPANFACCIA: 10/10
INDICE BESTEMMIA: 10/10
13. Cristian Ledesma
Ancora una volta, dovevano demolirci. Come spesso accade, nei derby in cui gli altri si presentarono a passo di carica, il risveglio fu particolarmente brusco e doloroso. E partì da uno dei gol più belli mai visti sul prato dell’Olimpico.
INDICE CLASSIFICA: 10/10
INDICE TECNICO: 10/10
INDICE COPPANFACCIA: 9/10
INDICE BESTEMMIA: 8/10
12. Valon Behrami
In uno dei momenti di maggiore astio della rivalità cittadina, la rimonta-scudetto degli altri sull’Inter si strozzò su una rete incredibile, inaspettata, nel recupero. “Testa e cuore”, l’esultanza dello svizzero-kosovaro fu una delle più belle della storia del derby.
INDICE CLASSIFICA: 10/10
INDICE TECNICO: 8/10
INDICE COPPANFACCIA: 10/10
INDICE BESTEMMIA: 9/10
11. Aldo Nicoli
Uno dei gol più beffardi della storia del derby. Un carneade che si è ritagliato un posto nella storia della Lazio, in una stracittadina contrassegnata dal maxi-striscione “VE MANNAMO IN B”, evocativo quanto basta. Dopo quel gol, pensarono di andarci davvero.
INDICE CLASSIFICA: 9/10
INDICE TECNICO: 7/10
INDICE COPPANFACCIA: 10/10
INDICE BESTEMMIA: 10/10
10. Giorgio Chinaglia
L’ultimo gol in un derby per una leggenda non si scorda mai. Nella sua biografia Long John ricordò che Corsini dovette accordargli un permesso per raggiungere la famiglia in America: la giusta ricompensa per quel dito puntato per l’ennesima volta sotto la Sud.
INDICE CLASSIFICA: 9/10
INDICE TECNICO: 8/10
INDICE COPPANFACCIA: 10/10
INDICE BESTEMMIA: 9/10
9. Roberto Mancini
Un capolavoro, un ricamo, una Lazio Epica che vinse giocando tutto il derby in inferiorità numerica. Un’impresa d’altri tempi, come quando Piola li stese con la testa fasciata a Testaccio. Ma stavolta, col vezzo della Mondovisione.
INDICE CLASSIFICA: 9/10
INDICE TECNICO: 10/10
INDICE COPPANFACCIA: 9/10
INDICE BESTEMMIA: 8/10
8. Miroslav Klose
Dopo cinque sconfitte di fila, fu un incantesimo che si spezza nella maniera più insperata, e quindi più bella.
Probabilmente la rimonta più bella in un derby, per il valore e la solidità dell’avversario, ma anche per il significato simbolico di un gol che dimostrò come la Lazio fosse sempre lì, qualsiasi cosa accadesse mai dall’altra parte.
INDICE CLASSIFICA: 7/10
INDICE TECNICO: 9/10
INDICE COPPANFACCIA: 9/10
INDICE BESTEMMIA: 1000/10
6. Paolo Di Canio
Mancava da tanti anni, la vittoria nel derby. Mancava da tre anni la Lazio in Serie A. Mancava da quindici anni qualcuno che puntasse l’indice sotto la Sud. Che dire… fu il jackpot.
INDICE CLASSIFICA: 9/10
INDICE TECNICO: 7/10
INDICE COPPANFACCIA: 10/10
INDICE BESTEMMIA: 10/10
5. Juan Sebastian Veron
Un capolavoro assoluto, realizzato al culmine di una rimonta eccezionale, scacciando i fantasmi dei due derby precedenti, che erano iniziati esattamente come questo. Che fu decisivo per lo scudetto, mica bruscolini…
INDICE CLASSIFICA: 10/10
INDICE TECNICO: 10/10
INDICE COPPANFACCIA: 9/10
INDICE BESTEMMIA: 7/10
4. Franco Nanni
Fu il gol che “sdoganò” la Lazio di Maestrelli e fece tornare i colori biancocelesti preponderanti a Roma, dopo il decennio buio dei sessanta. Dall’altra parte fu una doccia fredda che rappresentò forse il seme per tutto l’astio degli ultimi quarant’anni in termini di rivalità cittadina.
INDICE CLASSIFICA: 10/10
INDICE TECNICO: 10/10
INDICE COPPANFACCIA: 10/10
INDICE BESTEMMIA: 7/10
3. Bruno Giordano
Un pezzo di bravura pazzesco, forse tecnicamente la rete più bella della storia dei derby per costruzione, preparazione, finalizzazione. Indice supplementare: il “Sandreani”, in onore di colui che da quel giorno soffre di labirintite cronica
INDICE CLASSIFICA: 8/10
INDICE TECNICO: 10/10
INDICE COPPANFACCIA: 9/10
INDICE BESTEMMIA: 10/10
2. Paul Gascoigne
L’immagine delle bandiere in Sud che sventolavano furiosamente. Si abbassarono tutte, di botto, quando videro saltare in alto Gazza come nessun altro giocatore aveva mai fatto. “Una misura strappalacrime ottenuta dall’ultimo grande ventralista della storia“
Tranquilli: il titolo di Campione del Mondo dell’Italia non è assolutamente in pericolo. Ad attirare le attenzioni del Comitato Etico della FIFA è stata, piuttosto, la dinamica dell’assegnazione dei Mondiali del 2006 e, in particolare, la presunta erogazione di tangenti per assicurare alla Germania l’investitura di Paese ospitante. Fra gli indagati, l’ex Presidente della Federcalcio tedesca (DFB) Wolfgang Niersbach (attualmente, membro della FIFA nonché del Comitato Esecutivo dell’UEFA) e, soprattutto, Franz Beckenbauer, all’epoca suo vice. Nelle settimane a venire, quasi certamente, si avranno nuovi sviluppi sul caso.
La richiesta formulata dai legali dell’attuale Ct della Nazionale Antonio Conte è stata accolta dai magistrati di Cremona, che saranno chiamati a giudicare il Ct sul processo per frode sportiva che, a questo punto, dovrebbe concludersi nei giro di poche settimane. Come noto, infatti, Conte era stato rinviato a giudizio presso il Tribunale di Cremona, per la presunta combine di Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011. La sua richiesta non è un ammissione di colpa, ma va invece interpretata come un modo per ottenere il verdetto entro l’inizio degli Europei di Francia, in modo tale da permettere all’allenatore di affrontare la competizione libero da impegni giudiziari. La posizione di Conte si inserisce in un quadro molto più ampio e sfaccettato, in cui dovranno essere giudicati diversi tesserati, accusati, a vario titolo e grado, di frode sportiva, un processo destinato a concludersi in tempi più lunghi di quelli programmati in virtù della scelta processuale dell’allenatore.
Anche se è stata solo un amichevole ricca di riserve, il 4-1 subito contro la Germania ha lasciato diversi punti su cui riflettere, oltre che una bella dose di delusione e forse anche di “ridimensionamento” dell’Italia di Antonio Conte che, molto probabilmente, non inizierà da favorita questa avventura ad Euro2016 e forse per certi aspetti è meglio così. Nel day after della partita contro i tedeschi è intervenuto ai microdono di Rai Sport il capitano della nazionale Gigi Buffon. Ecco le sue parole riportate dal portale Ansa.it: “Non sono arrabbiato, sono dispiaciuto perché abbiamo perso male una partita che aveva tanti risvolti e che anche a livello storico avremmo voluto onorare perché arrivavamo da una partita con la Spagna giocata molto bene e sarebbe stata la conferma di un qualcosa di buono che si era intravisto. Troppa euforia? Probabilmente sì. Ma i fatti dicono che siamo una buona squadra; anzi, un’ottima squadra quando in campo mettiamo determinate caratteristiche, tra cui l’intensità agonistica, la corsa: ma se caliamo, facciamo fatica“. A proposito invece del deficit d’esperienza, Buffon è convinto che: “Per far sì che uno maturi, deve giocare anche queste partite e deve passare anche attraverso queste delusioni. Io penso che, essendo stata l’ultima convocazione prima del pre-Europeo, qualche indicazione l’abbia data. Dopo le gare con Spagna e Germania ci sono ulteriori motivi e convinzioni per fare scelte definitive“.
Da quando ha iniziato questa nuova avventura di commentatore tecnico nelle telecronache della Rai in occasione delle partite della Nazionale italiana, Giovanni Trapattoni sta facendo molto parlare di sé. L’ex Ct della nazionale italiana con i suoi “porca pu*****“, “ ‘ttento“, “saliii“, “occhio” e “orcozzio” di ieri sera ha decisamente trasformato a modo suo la telecronaca, e non è la prima volta. Come riporta il portale Ansa.it, le colorite esclamazioni dell’ex ct, pronunciate in occasione di passaggi sbagliati o palle perse, hanno presto dilagato sulla rete, arricchendo il già ricco curriculum del personaggio. Si sente ancora un uomo di campo e vede…troppo vicini i giorni in cui dava le indicazioni tecnico-tattiche ai suoi giocatori preso dal ritmo partita e ciò emerge in modo inequivocabile durante le sue “telecronache”. Ma il 77enne tecnico di Cusano Milanino non si preoccupa del fatto di essere diventato un fenomeno mediatico, anzi, se possibile rincara la dose: “A me non me ne frega niente delle opinioni di questi soloni. Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue. Io sono nel calcio da 50 anni e qualcosa ho contato. Delle opinioni degli altri non me ne frega nulla. Io non faccio il giornalista, ma vivo le situazioni tecniche e vivo il calcio in maniera genuina. Ognuno faccia il suo mestiere e chi vuole fare bla bla lo faccia pure“.
La Lega Calcio di Serie A ha comunicato sul proprio sito gli anticipi e i posticipi della 36ª e 37ª giornata di campionato. Lazio e Inter si affronteranno all’Olimpico di Roma domenica 1° maggio alle 20.45. È questa la partita di cartello della 36ª. Ecco il tabellone
17ª GIORNATA RITORNO
Sabato 30 aprile 2016 ore 18.00 Udinese-Torino
Sabato 30 aprile 2016 ore 20.45 Chievo Verona-Fiorentina
Domenica 1 maggio 2016 ore 12.30 Juventus-Carpi Domenica 1 maggio 2016 ore 20.45 Lazio-Inter
Lunedì 2 maggio 2016 ore 19.00 Genoa-Roma (*)
Lunedì 2 maggio 2016 ore 21.00 Napoli-Atalanta (*)
18ª GIORNATA RITORNO
Sabato 7 maggio 2016 ore 18.00 Inter-Empoli
Sabato 7 maggio 2016 ore 20.45 Bologna-Milan
Domenica 8 maggio 2016 ore 12.30 Roma-Chievo Verona
Domenica 8 maggio 2016 ore 20.45 Hellas Verona-Juventus
Domenica 8 maggio 2016 ore 20.45 Torino-Napoli
(*) posticipo disposto, su richiesta dell’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell’Interno e/o degli enti organizzatori, per evitare la sovrapposizione con altro evento.
Mancano poco più di 4 giorni al derby di Roma. Lazio e Roma arrivano a questa partita del 3 aprile con stati d’animo completamente diversi: i biancocelesti sono da inizio stagione alla ricerca di se stessi, mentre i ragazzi di Spalletti volano sulle onde dell’entusiasmo dopo un inizio assai difficile. I ragazzi di Pioli evono fare un grande prova di carattere se vogliono avere qualche chance di vincere, quel carattere e quella grinta che giocatori come Paolo di Canio e FabioFirmani sapevano tirare in un modo a dir poco straordinario. Proprio per parlare della stracittadina è interventuo ai microfoni di Radiosei il grande ex Fabio Firmani. Quella di domenica è una delle partite clou di questo finale di stagione, è giusto il momento di fare una prova di importante: qualche Lazio fa la differenza tra Lazio e Roma c’era perché la Roma viaggiava nelle parti alte della classifica e la Lazio invece stava cercando di affermarsi ma in campo quando c’era dil derby veniva colmato, oggi non si ha questa sensazione e ci si chiede se la Lazio sia inferiore caratterialmente: “La Lazio è un gruppo di qualità che sa giocare a calcio, come abbiamo visto l’anno scorso. Magari lottare non è la sua capacità migliore e sul piano tecnico è stata costruita per realizzare piani diversi, ma dal preliminare ha perso sicuramente entusiasmo e non stando nelle prime posizioni è uscita questa stagione senza obiettivi, un annata al di sotto delle potenzialità della squadra“. A Firmani viene chiesto come si può motivare una squadra così? “Non è facile. Il mister ci sta privando in tutti i modi, sicuramente nessuno si aspettava l’eliminazione dall’Europa League, un’eliminazione dettata dal fatto che, non so perché, le italiane continuano a snobbare l’Europa League. Non credo sia il problema della Lazio ma sicuramente con lo Sparta non c’era l’atmosfera della grande partita e la squadra, per perdere 3 a 0 in casa, non l’ha sicuramente affrontata come se fosse una finale“.
Un rammarico di questa stagione è il venir meno degli acquisti. I giovani non hanno dato la risposta che il Ds Tare si aspettava, serviva cose più pronto per confermarsi in campionato: “Sì, sicuramente è un’annata al di sotto delle proprie possibilità per tutti, compresi gli acquisti, i giovani… e dopo un annata così rischi di bocciare giocatori che in un altro contesto potevano fare meglio. Sicuramente analizzando il lavoro di tutti sarà analizzato sia il lavoro dei veterani che dei giovani, e chi prende le decisioni vedrà quali sono le scelte giuste per le prossime stagioni“. A proposito di giovani un pensiero su Cataldi e Milinkovic-Savic: “Cataldi è un ottimo giocatore però è l’esempio che, quando una squadra gira è più facile per un giovane esprimersi. Quest’anno sta facendo più fatica ma sta crescendo bene, non lo conosco personalmente ma mi piace il suo equilibrio e il suo essere posato. E’ un ragazzo che si è costruito stradafacendo e non ha finito di migliorarsi, quando sarà migliorato in fase difensiva e offensiva diventerà di grande livello. Milinkovic? E’ un giocatore che può fare una bella carriera è molto dotato sia fisicamente che a livello tecnico. E’ un giocatore importante, per fare il salto di qualità deve riuscire a giocare di più in mezzo al campo e meno a ridosso dell’attaccante, deve imparare da Biglia, può diventare di grande livello ma deve avere più continuità ed intensità in zona centrale. Una volta acquisiti questi elementi diventerà importante“.
A proposito di Biglia, secondo Paolo Di Canio è l’unico sopra la media, Firmani è d’accordo nel riconoscere le grandi qualità del capitano biancoceleste: “Biglia, è un nazionale argentino titolare, è importante, sono d’accordo con Paolo perché l’ho visto dal vivo e ha una rapidità di pensiero rispetto agli altri, intuisce il tempo dell’azione, quindi sono d’accordo perché mi ha impressionato molto dal vivo“. Di Canio e Firmani erano giocatori di grande carattere che sentivano molto il derby e trasmettevano questa grinta anche ai Filippini e Giannichedda, forse quando non hai le qualità serve il carattere è fondamentale per vincere il derby. Alla Lazio sembra mancare questo carattere, ma Firmani non è d’accordo: “Paolo ha grande personalità ma anche a livello tecnico era fenomenale, però si è normale che devi buttarla molto sull’agonismo, serve sempre, ma anche la Lazio stessa, lo stesso Biglia, anche si nota di meno, ma la cattiveria ce l’hanno, gente di carattere, come anche Parolo, ci sono nella Lazio. Purtroppo la Lazio si è persa un po’ strada facendo, ma credo che se l’anno prossimo inizia con un piglio diverso e un pò di fortuna in più…può dire la sua il prossimo anno. Sicuramente la cattiveria aiuta però io mi sento positivo e credo ci sarà spirito battagliero nella prossima partita. Con al Roma in forma: o metti dentro qualcosa di extra oppure non è semplice vincere la partita“. Infine a Firmani viene chiesto chi secondo lui sarà l’uomo derby e chi lo preoccupa della Roma. Ecco al sua risposta: “Candreva potrà essere risolutivo per le sue qualità caratteriali che tecniche. Della Roma sono tanti pericolosi, non è facile affrontarla perché ha giocatori rapidi e tecnici, ma sinceramente di loro non mi importa molto, punto tutto su Candreva perchè può cambiare la gara“. Prossimo appuntamento? L’evento “Di padre in figlio”: “Ovviamente ci sarò. Sto già controllando i biglietti dell’aereo. Prima dovrò allenarmi un po’, il ginocchio non è al meglio, ma per il 23 maggio sarò al top”.
Il portiere croato Ivan Vargic è stato uno degli acquisti della Lazio nel mercato invernale, anche se il suo approdo in biancoceleste avverrà solamente questa estate. In questo momento il 29enne estremo difensore dell’HNK Rijeka si gode la soddisfazione per la recente convocazione in Nazionale: “E’ il coronamento della mia carriera, un grande motivo di orgoglio per me” – ha dichiarato Vargic in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi. Dall’anno prossimo quindi il croato sarà in Italia e vestirà la casacca con l’aquila sul petto: “Sarà un grande cambiamento, non avrei mai potuto immaginarlo. E’ un sogno che diventa realtà, un privilegio, lavorerà sodo per meritarmelo. Voglio rendere i croati orgogliosi di me“. Sui portieri a cui si ispira: “Neuer è sicuramente il migliore al mondo, ma stimo molto anche Buffon, da tanti anni al top“. Vargic vuole comunque terminare la stagione nel migliore dei modi con il suo club e per i suoi tifosi: “Voglio ringraziare i tifosi del HNK Rijeka per tutti questi anni. Darò il massimo per vincere il campionato e la coppa, per il club e per la nostra tifoseria”. In chiusura indica i suoi obbiettivi: “Fare del mio meglio di allenamento in allenamento. Solo tramite il lavoro duro si riescono a raggiungere gli obbiettivi“.
E’ la Juventus allenata da Fabio Grosso la squadra vincitrice della 68esima edizione della Viareggio Cup, per i più nostalgici la celeberrima Coppa Carnevale. I bianconeri hanno sconfitto in finale il Palermo guidato da Giovanni Bosi co il risultato di 3-2, al termine di una partita spettacolare ed avvincente. Eroe di giornata il bianconero Di Massimo, autore della rete decisiva a 10 minuti dalla fine, su un calcio di rigore da lui stesso procurato. Il primo tempo era terminato sul risultato di 2-2, con i rosanero abili a rimontare per ben due volte lo svantaggio. Soddisfatto il tecnico Fabio Grosso, che ha parlato di vittoria meritata. Rammarico invece per Bosi, deluso ma comunque soddisfatto della prova offerta dai suoi ragazzi. Con questa vittoria la Juventus arriva a quota 9 trofei, appaiando il Milan come squadra più vincente della competizione.
Il nome di Lorenzo Tonelli è stato in questi mesi più volte accostato alla Lazio, e alla sua difesa che tanto male ha fatto in questa stagione, soprattutto vista l’assenza della sua colonna portante, Stefan De Vrij. La società biancoceleste vuole puntar forte sul centrale dell’Empoli per la sessione estiva di calciomercato e sembra ci siano margini per una buona riuscita dell’operazione. A rivelarlo, ai microfoni di Cittaceleste, è il direttore sportivo dell’Empoli Marcello Carli: “Tonelli? Di mercato al momento non ne parliamo, pensiamo alla salvezza. La Lazio? Abbiamo un ottimo rapporto con Tare. Tra 20 giorni ci vedremo e ci saluteremo. Posso dirvi che a gennaio la Roma ci ha chiesto il giocatore, ma in quel momento era un delitto darlo via. In un mese e mezzo può cambiare tutto. Se vai in un ambiente dove non c’è allegria non si fa niente. 5 squadre di grande livello hanno bisogno di centrali. Siamo sereni e lui deve fare un grande finale di stagione, poi a giugno vedremo quello che farà. Il prossimo anno farà il salto di qualità sicuramente“. La Lazio in questo momento sembrerebbe comunque essere in pole per aggiudicarsi le prestazioni del difensore classe’90.
Il Ds dei toscani ha poi parlato di un centrocampista biancoceleste che è sempre stato un suo grande pallino, DaniloCataldi: “Ci interessava due anni fa, lo volevamo prendere. Parlando con Tare lo abbiamo chiesto sia a giugno che a gennaio.Lo stimiamo molto. Ma lasciare la Lazio per Cataldi adesso sarebbe un errore clamoroso, deve pensare a quella maglia“.
Domani nuovo appuntamento con l’iniziativa “Dalla scuola allo stadio“. L’incontro con i giocatori biancocelesti avrà luogo presso l’Istituto Comprensivo “Nelson Mandela” in Via della Pisana 306, Roma.
Questa la presentazione dell’iniziativa, pubblicata sul sito ufficiale biancoceleste:
“Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”. L’iniziativa consiste in un vero e proprio “tour biancoceleste” all’interno delle scuole elementari e medie inferiori di Roma e provincia e vedrà il coinvolgimento dei rappresentanti della squadra, di Olympia, simbolo della società biancoceleste.
Tale iniziativa è tesa alla promozione della formazione della cultura sportiva, i cui valori sono sanciti nella Carta Olimpica, diffondendo ed incrementando i principi legati ad una crescita psico-fisica sana, leale e non violenta, che educhi gli adulti del domani, a comportamenti rispettosi dell’avversario e delle istituzioni.
Mancano ormai solamente 4 giorni all’ultimo appuntamento con del peso specifico nella stagione fino ad ora fallimentare della squadra biancoceleste, il Derby capitolino Lazio-Roma. Oggi pomeriggio alle ore 15, la Lazio si è ritrovata sul campo centrale del Centro Sportivo di Formello. Un allenamento a ritmi bassi, complice le varie assenze, iniziato con una fase di riscaldamento e proseguito con un lavoro incentrato su duelli 1vs1 con conseguenti conclusioni in porta. Consueta partitella conclusiva in famiglia a campo ridotto.
Dicevamo delle tante assenze, ma intanto dalle parti di Formello si è rivisto qualche reduce dagli impegni con le nazionali: Felipe Anderson, Hoedt e Parolo i primi a raggiungere il centro sportivo biancoceleste. Il capitano Biglia tornerà nella giornata di domani, giornata nella quale, con quasi tutti gli effettivi a disposizione, il tecnico Pioli potrà effettuare le prime prove tattiche in prospettiva Derby.
Ancora differenziato per i due serbi Basta e Milinkovic-Savic: sarà difficile vedere dal primo minuto il terzino destro, mentre ci sono più chance per il giovane centrocampista. Non hanno partecipato alla partitella finale Klose e Bisevac, ma per i due non risulta esserci alcun tipo di problema fisico. Stesso discorso per Hoedt e Patric.
A quanto riportato dai media tedeschi la Lazio nel prossimo mercato per sopperire al problema della punta potrebbe puntare su un giocatore che milita nella Bundesliga. Infatti, secondo la Bild, l’erede di Miroslav Klose potrebbe arrivare dallo Schalke 04. Ad aver acceso l’interesse dei dirigenti biancocelesti è Klaas-Jan Huntelaar. L’ex Milan e Real Madrid è un vecchio pallino di Tare, che avrebbe già contattato il giocatore e gli avrebbe proposto una bozza di contratto, a cifre notevolmente ridotte in confronto ai 7 milioni che percepisce nella squadra teutonica, ma che sarà a lungo termine. I rapporti tra Huntelaar e il suo club di appartenenza non sono idilliaci e il rinnovo contrattuale non verrà neanche preso in considerazione.
Oggi ricorre il quinto anniversario della scomparsa di Roberto Lovati e per parlare dell’indimenticabile Bob è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio Totò Lopez: “Ho molti ricordi legati a Bob, lui è il simbolo della Lazio. Sono stato cinque anni a Roma e lui è stato sempre presente. Non basta un aggettivo per definirlo, è stato qualcosa di speciale, un vero amico. Tutti gli volevano bene e quando tutto i componenti della rosa sono dalla parte del loro tecnico significa che quest’ultimo è una persona fantastica. Ci frequentavamo anche all’esterno, era una bellissima persona come ce ne sono poche nel calcio. Come allenatore era particolare, quando annunciava i nomi dei giocatori che sarebbero dovuti scendere in campo scherzava e rideva, e anche quelli che non giocavano erano contenti lo stesso. Da lui accettavi ogni decisione, era molto bravo ed esperto, aveva fatto esperienza con Maestrelli. Bob amava la Lazio e Roma, non le avrebbe mai lasciate. Era innamoratissimo della Lazio, il vero amore della sua vita“.