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LAZIO SOCIAL – Matri vuole recuperare in fretta

Alessandro Matri è fermo da quasi due settimane per via di un problema muscolare al polpaccio, e l’assenza di Klose ha limitato le scelte di Inzaghi per il reparto offensivo.

Il centravanti di proprietà del Milan vuole recuperare in fretta in vista della partita casalinga della Lazio contro l’Inter, in programma domenica, e tramite la propria pagina Instagram ha pubblicato una foto che lo vede con le gambe immerse in acqua ghiacciata, con la didascalia “Recovery time“, letteralmente “Tempo di recupero“.

 

Recovery time ❄️❄️❄️💪💪💪

Una foto pubblicata da Alessandro Matri (@alessandro_matri_32) in data:

Mercato – La Lazio pesca in…MLS?

La Lazio a fine stagione sarà costretta ad una vera e propria rivoluzione in sede di mercato, soprattutto per quanto riguarda l’attacco.

Miroslav Klose è al passo d’addio, Alessandro Matri tornerà al Milan per fine prestito, mentre Filip Djordjevic ha dimostrato di non poter essere la prima scelta per quanto riguarda il reparto offensivo. Nei giorni scorsi sono stati fatti molti nomi, più o meno noti: Immobile, Gabbiadini, Borini; e poi Lapadula, Bakambu e chi più ne ha più ne metta. Tutti giocatori provenienti comunque da campionati europei. L’ultimo nome trapelato, secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Calciomercato.com, arriverebbe però da lontano, addirittura da oltreoceano. Si tratta di Cyle Larin, attaccante canadese classe ’95. Gioca nel campionato MLS, la Major League Soccer di USA e Canada, precisamente negli Orlando City, stessa squadra tra gli altri di Kaka, Nocerino e Julio Baptista. Prima scelta al Superdraft della scorsa stagione (dall’Università de Connecticut, con il quale ha segnato 14 gol nel  2013 e 9 nel 2014), a dicembre è stato eletto Rookie of the Year. Prima punta con grande fiuto del gol, il nativo di Brampton ha già messo a segno 4 gol in 6 partite, dopo i 17 del 2015.
Il suo futuro potrebbe essere in Europa: il Molde ha mandato degli emissari per visionarlo durante la sfida di New York contro i Red Bull, sfida in cui tra l’altro Larin ha aperto il tabellino dei marcatori. Su di lui però ci sarebbe anche la Lazio: i biancocelesti avrebbero informazioni, aiutati dagli ottimi rapporti con i suoi agenti. Il suo cartellino costa 9 milioni di dollari.

Lazio – Le pericolose conseguenze del nono posto…

Dopo la doppia sconfitta consecutiva nelle due trasferte dell’ultima settimana (3-0 contro la Juventus e 2-1 contro la Sampdoria), la Lazio si trova miseramente al nono posto in classifica, appaiato al Chievo Verona di Maran, il quale ha però dalla sua parte il vantaggio negli scontri diretti.

Una stagione deludente, sotto tutti i punti di vista. Stagione che rischia però anche di compromettere, o perlomeno complicare fortemente, anche la prossima annata calcistica. Il nono posto nella classifica finale di Serie A infatti, implicherebbe conseguenze non proprio lusinghiere: nono posto innanzitutto significherebbe preliminari di Coppa Italia, quindi l’obbligo di cominciare la stagione ufficiale non più tardi della metà di agosto, con effetti problematici sulla preparazione e la condizione fisica (stagione in corso docet); nono posto significherebbe anche meno introiti, nello specifico 3,1 milioni di Euro, a differenza dei 4,3 spettanti all’ottava classificata e ai 5 garantiti a chi arriva al settimo posto. I biancocelesti dunque, al di là della mancanza di obiettivi, dovranno trovare le motivazioni giuste per cercare di non complicare anche la prossima stagione.

Di Vaio ospite di Di Canio: “Venivo allo stadio a vederti giocare”

Marco Di Vaio e Paolo Di Canio: due romani, due laziali, due calciatori che con percorsi e carriere differenti hanno sempre portato l’aquila biancoceleste nel cuore.

Ieri, nel corso della trasmissione House of Football, in onda su Fox Sports, di cui Di Canio è presentatore e padrone di casa, Di Vaio è stato l’ospite d’eccezione. Tanti gli aneddoti e le curiosità raccontate dai due ex attaccanti biancocelesti. Per Di Vaio l’idolo dei tifosi del West Ham è più che un’icona: “Sul campo non ci siamo mai frequentati perchè ero più giovane, ma venivo allo stadio a vederti giocare. Non posso dimenticare il tuo gol contro la Roma sotto la Sud. Ero in quel settore dell’Olimpico, giocavo nel settore della Lazio e ci davano le tessere per andare a vedere le partite“. Diverse epoche ma stessa casa madre, ha proseguito Di Vaio: “Siamo cresciuti nello stesso nido…“.

Rizzoli: “Keita e Bonucci due episodi diversi”

Domenica, durante la sfida di Marassi persa per 2-1 dalla Lazio contro la Sampdoria di Montella, Keita Balde si è reso protagonista di un episodio che ha fatto molto discutere.

Il giovane senegalese infatti, è stato ammonito per simulazione al 38esimo minuto del primo tempo, e dopo aver ricevuto il ‘giallo’ è andato a chiedere spiegazioni faccia a faccia al direttore di gara, il fischietto di Mirandola Nicola Rizzoli. E’ tornato subito alla mente quel famoso testa a testa con Bonucci durante Torino-Juventus, ma Rizzoli ha voluto fare chiarezza sui due episodi, spiegando, ai microfoni di Radiouno, come le due situazioni fossero totalmente diverse: “Keita era assolutamente immobile e si è avvicinato solo per chiedere spiegazioni, senza dimenticare che ci troviamo sempre in uno stadio dove per il clamore del tifo a volte si fa fatica sentire“. Diverso invece il caso di Bonucci: “Credo se ne sia parlato troppo, non è qualcosa che possa avermi demoralizzato o coinvolto più di tanto. E’ vero che l’arbitro non deve farsi avvicinare dai giocatori, ma non si possono costruire dei castelli in aria in base a due fotografie. Lo juventino è stato ammonito perché ha protestato, mentre ieri il calciatore laziale no perché è stato assolutamente tranquillo“.

MERCATO – Per l’attacco in pole c’è Borini, ma gli ostacoli non mancano

Sarebbe Fabio Borini il nome numero uno per l’attacco della Lazio targata 2016-2017. A rivelarlo ‘Cittaceleste.it’, secondo cui l’attaccante del Sunderland è un pallino del ds Tare, che vuole a tutti i costi portarlo nella Capitale. Al momento la sua valutazione oscilla intorno ai 12-13 milioni, ma tutto dipenderà dall’esito della stagione del club inglese, in piena lotta salvezza con Norwich e Newcastle: in caso di retrocessione in Prima Divisione, infatti, sarebbe lo stesso Borini a chiedere la cessione, mentre, se dovesse restare in Premier League, il Sunderland non avrebbe bisogno di monetizzare e dunque la trattativa si farebbe più complicata. Ma c’è di più: a fare da ostacolo c’è anche l’ingaggio, un contratto fino al 2019 da 3 milioni annui, quindi fuori dai parametri. E non dimentichiamo la concorrenza, che conta numerosi club sia italiani che esteri. La Lazio però resta in pole position ed è decisa all’investimento su un giocatore ancora giovane (ha 26 anni) e che può essere schierato sia come punta centrale che sull’esterno. Quindi una valida alternativa in caso di addio di Candreva.

Lazio, un big a rischio per l’Inter? Oggi gli accertamenti in Paideia

Forse una tegola per Inzaghi in vista del match contro l’Inter. Un big della formazione biancoceleste sta effettuando infatti, nella tarda mattinata di martedì, degli accertamenti in Paideia. Si tratta di Lucas Biglia, che pure ha stretto i denti fino alla fine nel match di Genova, cercando anche il pareggio al 94′ su punizione. Nel pomeriggio si attendono novità per capire se l’argentino potrà essere della partita contro i nerazzurri domenica sera.

Scudetto 1915… più biancazzurro che biancoceleste!

Le consultazioni storiografiche eseguite per la rivendicazione dello Scudetto 1915 hanno riproposto con forza il tema dei colori sociali della Lazio. Nell’ultimo ventennio la polisportiva capitolina ha optato ufficialmente per il biancoceleste, ma storicamente, nell’immaginario collettivo e nel linguaggio dei tifosi a prevalere era e resta sempre il biancazzurro. Se fossimo stati in Inghilterra la questione non si sarebbe nemmeno posta, perché gli anglosassoni racchiudono tutte le gradazione del cielo nell’unicum del blue sky. Non così nell’articolata lingua italiana, in cui, invece, anche la gamma dei colori subisce tutta una serie infinita di sfumature e specificazioni. “La Lazio avrà i colori del cielo!”: così esclamarono Luigi Bigiarelli & C. il 9 Gennaio 1900 a Piazza della Libertà in occasione della fondazione della prima squadra della capitale. Come sappiamo la scelta fu compiuta anche per omaggiare lo spirito olimpico ellenico, custodito “omnia saecula saeculorum” nella sublimazione dei colori della bandiera greca. Ma il cielo di colore è? L’uomo comune non avrebbe alcun dubbio: il cielo è azzurro! E lo stendardo greco come si caratterizza cromaticamente? Qui la risposta è senz’altro più articolata, perché quello moderno è evidentemente bianco e azzurro scuro, mentre quello antico era bianco e azzurro chiaro o per tornare a “noantri” bianco e azzurro cielo. E il celeste? Il celeste nelle antiche civiltà greco/romane era utilizzato prevalentemente per riferimenti a realtà immanenti (c.d. corpus coeleste), mentre per definire il mondo materiale era molto più utilizzato il colore “azureum”. Sul fronte Lazio l’insorta dicotomia biancazzurro/biancoceleste si spiega invece per tre ordini di ragioni. La prima. Nel corso della sua storia la Lazio in alcune occasioni ha schiarito le proprie maglie, spesso per consentire un miglior contrasto con stemma, calzoncini e calzettoni a tonalità più scure. La seconda. A volte si è ricorsi al biancoceleste per distinguersi dal Napoli, che tuttavia sarà fondato solo 26 anni più tardi (1926), non avrà il bianco nei propri colori sociali e sarà caratterizzato dall’azzurro mare e non già dall’azzurro cielo. La terza. Sotto la Presidenza Generale (1992-2005) del compianto Renzo Nostini (1914-2005) è prevalsa la corrente di pensiero pro biancoceleste, che per l’effetto fu ufficializzato con il consenso del più grande presidente, dirigente ed atleta polisportivo che la Lazio abbia mai potuto annoverare (nuoto, pentathlon moderno, pallanuoto, rugby e scherma). La ricerca emerotecaria, tuttavia, ci ha detto qualcosa di più e di diverso. Sia negli anni antecedenti la grande guerra, sia nelle cronache del campionato 1914/15, sia nei decenni successivi, la Lazio nella maggior parte dei casi era definita biancazzurra, alcune volte esclusivamente azzurra ed assai più raramente biancoceleste (perlomeno fino agli anni ’90). Ne forniscono un’inconfutabile prova “per tabulas” i numerosi articoli di giornale esaminati, le fonti storiche del calcio italiano (testi, riviste, almanacchi, album) e non ultimo il volume “Il Cielo come Maglia” (Ed. Goal Book – Novembre 2013), in cui a commento della divisa sociale utilizzata dalla Lazio Calcio nel 1914/15 viene testualmente riferito che “…la maglia indossata in questa stagione si presenta a tinta unita, dalla tonalità cromatica più azzurra che celeste e con i laccetti incrociati a chiudere l’ampio collo. La maglia riprende il modello utilizzato nella prima finale scudetto giocata dalla Lazio nel 1912/13 e sarà utilizzata per molti anni dal club…”. Del resto se negli anni settanta si cantava “Forza Lazio biancazzurra, tu nun devi ave’ paura…”, se dagli anni ottanta all’Olimpico è sempre riecheggiato “Nel cielo biancazzurro brilla una stella, che in tutto il firmamento è sempre la più bella…”, se a partire dagli anni duemila è nata “Bianco e Azzurro è il tuo colore, Bianco e Azzurro Lazio nel cuore…”, se in tutti i cori della curva e delle tribune è sempre stato evocato il biancazzurro, se il primo gruppo storico di aggregazione ultras si è chiamato G.A.B.A. (Gruppi Associati Bianco Azzurri), beh, allora, sembra proprio evidente che una qualche ragione ci dovrà pur essere…

Biancazzurri alé alé, Biancazzurri alé alé!

Gian Luca Mignogna

Hernandez: “Anche la Lazio sulle mie tracce in estate. In futuro in Italia?…”

I 26 goal messi a segno quest’anno in Germania gli hanno permesso di ritrovarsi, ma nel suo futuro potrebbe esserci l’Italia. Non lo esclude Javier Hernandez, che già la scorsa estate, prima di trasferirsi al Bayer Leverkusen, aveva ricevuto diverse proposte dal nostro campionato, tra cui una proprio di quella Lazio eliminata ai preliminari di Champions dal suo attuale club. Ad ammetterlo lo stesso ‘Chicharito’ ai taccuini de ‘La Gazzetta dello Sport’: “Il Bayer mi ha riscattato e fatto firmare un contratto fino al 2018. Qui ho tutto quello che cerco: sono in un bel campionato, gioco la Champions e mi pagano bene. Negli ultimi tre anni, però, ho giocato in tre squadre di Paesi diversi e so che tutto può succedere. La Serie A? È un torneo di alto livello, non escludo di giocarci un giorno. Pensate che in estate mi hanno cercato in Italia Juve, Milan, Inter, Lazio e Roma“. E chissà che a giugno non si riapra la corsa dei nostri club alle prestazioni dell’ex Real Madrid.

Ballotta: “Lazio, ci vuole programmazione: decidere gli obiettivi per il futuro e, di conseguenza, l’allenatore”

L’ex portiere biancoceleste Marco Ballotta è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per parlare di Lazio con tre giornate ancora da giocare di un finale di stagione che non sembra riservare grandi emozioni all’orizzonte per i biancazzurri.

A Genova non ho visto male la Lazio. Forse la squadra ha fatto meno bene rispetto alla prime due partite della gestione Inzaghi, ma la determinazione mi è sembrata quella dei momenti migliori. Il fatto è che il cambio di allenatore non può far cambiare dal giorno alla notte l’atteggiamento tenuto per una stagione intera: manca la personalità e la squadra ha dimostrato di averne poca durante tutto l’anno. Gli alti e bassi sono stati costanti per tutto l’anno e non sono una componente che si può imputare esclusivamente al tecnico. Per centrare gli obiettivi ci vuole un altro tipo di mentalità, quanto accaduto quest’anno deve servire assolutamente da lezione per il futuro.

Per la prossima stagione, giusto dare fiducia a Simone Inzaghi o puntare su un allenatore più esperto? “Ci vuole programmazione: quando la società decide cosa fare, quale campionato si può disputare e con quali ambizioni, allora la scelta dell’allenatore deve essere conseguente. A seconda di quello che vuoi fare puoi scegliere anche il tecnico. Inzaghi può andare bene, l’importante è che ci sia chiarezza su quello che si vuole fare. Come ripeto alla Lazio servono innesti di esperienza e soprattutto di carattere, una squadra che sappia reagire alle avversità come non è quasi mai accaduto quest’anno. Probabilmente bisognava intervenire durante il mercato invernale, investimenti mirati che potessero per lo meno garantire l’obiettivo dell’ingresso in Europa.

Domenica Lazio-Inter potrebbe essere una partita poco stimolante per entrambe le squadre. “Anche l’Inter è una squadra che ha fatto molta fatica a trovare la giusta continuità. Mancini si è trovato a cambiare spessissimo formazione e questo probabilmente ha impedito alla squadra di trovare una precisa identità, un gioco. Sicuramente l’esperienza di quest’anno avrà permesso al tecnico nerazzurro di capire su chi contare, crescendo ancora con due-tre inserimenti di qualità sul mercato.

Un’ultima riflessione sulla favola del Leicester in Inghilterra. “Sto seguendo questa vicenda come tutti gli appassionati di sport. E’ incredibile come questo club sia riuscito a combattere le squadre inglesi che sono in prima fila per la creazione di una SuperLega. E’ una storia che fa molto bene al calcio: il Leicester ha un po’ le caratteristiche di Ranieri, non molla mai su ogni pallone. Sono giocatori che uniti valgono di più, il classico caso in cui l’insieme totale è superiore alla somma delle singole parti.

Fabio Belli

Giovedì prossimo la conferenza di presentazione di “Di Padre in Figlio”

Giovedì 28 aprile alle ore 17.30 presso l‘hotel Donna Laura Palace in via Lungotevere delle Armi 21 si terrà la conferenza stampa di presentazione ufficiale dell’evento “Di Padre in Figlio“, in programma il 23 maggio 2016 a partire dalle ore 19.00 presso lo stadio Olimpico di Roma.

Verrà presentato l’evento degli organizzatori della A.S.D. 73-74. Presenti, oltre allo staff di professionisti che si sta occupando della realizzazione di questo grande spettacolo, il Direttivo della Curva Nord 12 e molti calciatori che hanno vestito e onorato la maglia della Lazio negli ultimi 40 anni.

L’ingresso alla conferenza stampa è libero.

Caso ‘Marò’, prorogato il rientro di Massimiliano Latorre

La Corte suprema dell’India ha deciso di estendere la permanenza in Italia di Massimiliano Latorre fino al 30 settembre 2016. L’attuale permesso, rilasciato al marò per motivi di salute, scadeva il 30 aprile.

Il fuciliere della Marina è stato arrestato nel febbraio 2012 con il compagno Salvatore Girone con l’accusa di aver ucciso due pescatori.

Sparatoria sulla A14. Attaccato ‘portavalori’, banditi in fuga

Dalle ore 6:45 è stato chiuso sulla A14 BolognaTaranto il tratto compreso tra Pescara Sud e Pescara Ovest, in direzione Ancona, a causa di una rapina effettuata ad un furgone portavalori all’altezza del chilometro 383+700. Lo fa sapere Autostrade per l’Italia, spiegando che sul luogo dell’evento si registra un chilometro di coda in direzione nord.

Per gli utenti in diretti verso Ancona, dopo l’uscita obbligatoria a Pescara Sud, si consiglia di proseguire sulla SS16 Adriatica e rientrare successivamente in autostrada a Pescara Ovest.

RASSEGNA STAMPA – Lazio, con Inzaghi sarà divorzio: Mihajlovic favorito per la panchina

a sensazione è che la sconfitta con la Sampdoria non abbia solo certificato il fallimento stagionale della Lazio (sebbene non servissero ulteriori prove), ma anche la cessazione delle residue speranze di Simone Inzaghi di confermarsi sulla panchina biancoceleste in vista dell’anno prossimo.

INZAGHI, ADDIO A FINE STAGIONE – Perché lui, Inzaghino, assicura di lavorare per raggiungere proprio quell’obiettivo e sottolinea come, nonostante la seconda sconfitta consecutiva, tutta la squadra sia con lui. Il pensiero della società, però, è stato espresso indirettamente dalla contraddizione del ds Tare prima del fischio d’inizio. Prima ha spiegato di essere d’accordo con Inzaghi nel valutare queste partite per prendere in considerazione l’eventuale conferma, poi qualche secondo dopo, ha parlato in altri termini: “Noi abbiamo le idee chiare, nel momento opportuno diremo chi sarà il nuovo allenatore della Lazio”. Una frase non esclude necessariamente l’altra, ma sa tanto di gaffe involontaria. A prescindere dalle interpretazioni, è davvero difficile che Inzaghi possa essere confermato e la società nelle ultime ore sta approfondendo i discorsi con i potenziali sostituiti: Sinisa Mihajlovic resta il favorito (e preferito da Lotito), più defilati  ci sono Montella (l’ideale per Tare), De Biasi, Ventura, Prandelli e Mazzarri. Ma non sarà certo il nuovo allenatore a risolvere i problemi della Lazio. Almeno non solo lui.

Fonte : La Repubblica

RASSEGNA STAMPA – Lazio, è l’ora delle scelte

Perché aspettare? Ecco la domanda più gettonata tra i tifosi della Lazio che non si fidano dell’attendismo di Lotito in passato poco produttivo. Perché aspettare a svelare il nome del nuovo allenatore da cui provare a ripartire? La risposta non esiste o meglio c’è la sensazione che Simone Inzaghi sia in ballo ma ancora sotto esame. Il giovane tecnico ha vinto le prime due partite con Palermo ed Empoli, perso contro Juventus e Sampdoria: il bilancio è di sei punti, la squadra ha dato qualche segnale di ripresa poi si è persa in trasferta, soprattutto a Marassi dove ha mostrato i soliti difetti di personalità. All’orizzonte Inter, Carpi e Fiorentina ma è difficile pensare che i prossimi risultati siano decisivi per giudicare Inzaghi. Ha lavorato bene le prime due settimane, ha preparato con attenzione le gare, poi si è incartato quando ci sono state tre partite in una settimana. Che, di sicuro, non ci saranno il prossimo anno e allora le possibilità di Simone di essere confermato ci sono anche se in calo dopo le ultime prove.

Ormai è certo, la Lazio non farà le coppe europee, ha fallito tutti gli appuntamenti principali (Supercoppa, preliminare di Champions, Europa League, piazzamento in campionato e derby) che cosa ci sia ancora da capire sugli artefici di questo scempio è ignoto. C’è bisogna di una scossa per riaccendere un po’ l’entusiasmo della tifoseria (tutti vorrebbero un cambio societario, ma Lotito continua a ribadire che non vuole vendere), una decisione di rottura per far comprendere alla gente che si sono capiti gli errori e non si vuole più ripeterli. La rifondazione deve cominciare proprio dal tecnico con cui preparare un mercato aggressivo fatto di acquisti importanti e qualche cessione dolorosa solo sulla carta (il primo sarà sicuramente Candreva).

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Inzaghi perde quota: Mihajlovic e Prandelli al fotofinish

Un altro ko con il solito paradosso: 20 tiri in porta (record stagionale), un solo gol, che spreco. Dopo l’addio a Pioli, il risultato non cambia: «Inzaghi ha la possibilità di diventare anche l’allenatore del futuro», giurava Tare prima del fischio d’inizio del match di Marassi. Due giorni dopo la sconfitta con la Samp, Simoncino perde quota e ripartono i casting. Vola basso l’aeroplanino Montella: «Non c’è stata nessuna chiamata biancoceleste e non è tra i miei pensieri». Pesa la sua fede giallorossa, ma lui è da tempo nei pensieri di Tare.

Fonte : Il Messaggero

Premier League – Leicester, 3 punti per arrivare in paradiso

Chissà quanti scettici, ad inizio stagione, non avrebbero scommesso nemmeno un euro nei confronti di Claudio Ranieri e del suo Leicester. Non per la vittoria della Premier League (ovviamente), ma semplicemente per un campionato decente, un piazzamento che potesse comunque convincere ed entusiasmare tifosi e nostrani italiani, che forse troppo spesso se ne sono approfittati dell’aplomb e dell’educazione dell’allenatore.

Adesso tutto è cambiato, radicalmente, come fosse un mare in piena di entusiasmo, apocalittico per certi versi ed inspiegabile. Eppure la squadra inglese si trova lì: soltanto 3 punti, e poi la vittoria della Premier, impensabile qualche mese fa. Forse soltanto quello scellerato di Jamie Vardy avrebbe covato un tale risultato.

Il pareggio del Tottenham contro il West Bromwich Albion sa tanto di resa, come fossimo alle battute finali e giunti al capolinea la squadra inseguitrice si trovasse senza fiato, in debito di energie per proseguire l’inseguimento. Come a dire: va bene, Ranieri, avete più polmoni voi, noi siamo arrivati. Game over.

Quindi ci siamo, obiettivo chiudere la pratica già la prossima partita. Tre punti, una vittoria per arrivare a meta e poi, finalmente l’urlo liberatorio. Quella parabola cui noi tifosi siamo affezionati, che tocca un po’ tutti e che vorremmo vivere in prima persona. Anche se, la differenza tra calcio italiano e inglese sta proprio qua: in Inghilterra sognare può portare a compimento e successo un’opera, spinti da tifoserie erte d’orgoglio e dirigenze serie, in Italia il sogno rimane tale, le tasse o le incompetenze calcistiche lo affondando, per buona pace di tutti, e non ti resta che risvegliarti ed attendere la notte successiva, chissà.

 

La stagione ormai è andata, ora chiediamo l’unica cosa ancora possibile: vedere Morrison!

La sconfitta con la Sampdoria ha ufficialmente decretato la fine del campionato della Lazio. Le due sconfitte consecutive in trasferta a Torino e Genova hanno rigettato i biancocelesti nella delusione di una stagione tutt’altro che soddisfacente. Ora che fare? Bisogna ripartire, capire su chi puntare nella stagione 2016/2017. A molte domande dovrà rispondere con i fatti la società questa estate. Ora però c’è un campionato da onorare e, visto che non ci sono più obiettivi ad animare i giocatori biancocelesti, si potrebbe approfittare per vedere coloro che durante la stagione hanno giocato poco o nulla e capire chi può far parte della Lazio del futuro. Tra i vari giocatori, ce né uno in particolare che fin dal suo arrivo ha stuzzicato la curiosità dei tifosi biancocelesti e che non è mai riuscito ad essere protagonista con la maglia biancoceleste: è Ravel Morrison.

Per Ravel queste ultime giornate di campionato potrebbero rappresentare la chance per mettersi finalmente in mostra. Il centrocampista ha la possibilità strappare la sua conferma proprio all’ultimo. Inzaghi domenica contro la Sampdoria lo ha buttato nella mischia negli ultimi 10 minuti di gara. L’inglese non ha avuto molto tempo a disposizione è vero, ma è entrato in modo vivace in gara, mostrando subito tutta la sua classe e (per tre volte) dei guizzi interessanti che hanno permesso di ribaltare l’azione in offensiva: vedi il tocco che ha portato alla punizione dal limite dell’area negli ultimi secondi della partita. Una cosa è certa: Ravel ha rappresentato la nota più lieta del match di Marassi e forse l’unico motivo che ha spinto i tifosi a guardare la partita fino al 95′. L’arrivo di Inzaghi ha rivitalizzato Morrison, che sta cercando di convincerlo a concedergli una possibilità di rilanciarlo in queste ultimissime gare. Una decisione del genere farebbe felice la società: Tare ha sempre puntato molto sull’inglese (lasciando intendere che il nuovo tecnico dovrà fare altrettanto) e ne aveva auspicato l’utilizzo in questi mesi anche pubblicamente. Il direttore sportivo spera che ci sia un’evoluzione come fu per Felipe Anderson. Nel 2014, infatti, nessuno avrebbe continuato a credere nel brasiliano, fino alla sua esplosione. Tanto che alla fine del primo anno in biancoceleste è stato proprio Tare a bloccare una sua eventuale cessione. Il mister lo ha visto bene, ha notato che si allena con impegno e costanza. Si potrebbe quindi aprire finalmente una nuova occasione da sfruttare nelle prossime settimane, altrimenti sarà addio. La domanda però sorge spontanea: Morrison vuole ancora giocarsi le sue chance a Roma? O il richiamo dell’Inghilterra diventerà sempre più forte? I prossimi mesi ce lo diranno. C’mon Ravel. We want you!

 

 

CRONACA – Roma: riapre il Teatro Olimpico

Ricevuta la comunicazione ufficiale di cessato pericolo e ripristinata la viabilità nella zona il Teatro Olimpico riapre finalmente i battenti. La programmazione dello storico palcoscenico di Piazza Gentile da Fabriano era stata interrotta il 22 gennaio a seguito del parziale crollo degli ultimi piani dell’edificio.

Il 26 aprile il Teatro riaprirà con una serata intitolata Teatro Olimpico…di nuovo in scena, dedicata a tutte le pesone che ne hanno voluto il ritorno. “Un teatro che riapre è un bene prezioso per tutta la comunità – ha dichiarato Lucia Bocca Montefoschi, direttore artistico e amministratore delegato del Teatro -. Abbiamo organizzato una festa di riapertura per ringraziare le istituzioni, le forze dell’ordine, il quartiere Flaminio, la cittadinanza tutta, ma soprattutto il nostro affezionato pubblico e gli artisti per la solidarietà ed affettuosa vicinanza in questa eccezionale situazione. Il teatro è l’arte dal vivo per eccellenza ed è stato un dolore rimanere chiusi così a lungo, tanto quanto oggi è un’enorme gioia riaprire con tale entusiasmo“. La speciale serata, presentata da Giancarlo Magalli, avrà inizio alle 21 e vedrà tanti protagonisti alternarsi sul palco: “Vogliamo ringraziare di cuore gli artisti che daranno il proprio contributo in amicizia – ha aggiunto Lucia Bocca Montefoschi – ognuno porterà in scena un assaggio del proprio talento per tornare a far rivivere questo palco tanto amato”. Lo sponsor della serata sarà Emc. L’iniziativa rientra nel programma “Emc Information Heritage”, che ha l’obiettivo di sostenere progetti di responsabilità sociale sul territorio, promuovendo la conservazione del patrimonio culturale e i luoghi dove l’arte e la cultura viene celebrata.

Maradona shock: “La Juve ha grandi giocatori in federazione e tra gli arbitri”. Poi attacca Conte

Estro e follia, ma soprattutto follia fuori dal campo quella di Diego Armando Maradona che intervistato da Piuenne Tv, ha sparato a 0 su tutti a partire dalla Juventus campione d’Italia: “Ha vinto meritatamente ma ha avuto tantissimo culo. Ogni partita facevano due tiri e 4 gol. Poi chiunque entra segna, segnano tutti. Però devo ammettere che hanno un grandissimo allenatore, una grandissima rosa e una società che sa cosa fare. Quando la Juve ha avuto problemi ha saputo risolvere i problemi al contrario del Napoli che quando doveva comprare non l’ha fatto. Buffon? Sembra abbia 18 anni. E’ stato determinante per lo scudetto. E poi la Juve ha giocatori fenomenali nella federazione italiana e tra gli arbitri. Non è nuova ad aiuti arbitrali. I giocatori della Juve in campo hanno sempre ragione. Il gol annullato alla Fiorentina è uno scandalo. E’ stato annullato solo perché giocava contro la Juve. La squalifica a Higuain è stata di 4 giornate perché il Napoli era in lotta per lo scudetto, altrimenti sarebbe stata di una giornata e mezzo”.

Poi su Higuain, el pide de oro dà la risposta che non ti aspetti: “Ha fatto una stagione strepitosa segnando in tutte le gare. Dubito possa ripetersi, l’abbiamo visto pure con Lavezzi. La società deve venderlo a un prezzo altissimo e con quei soldi costruire una grande squadra. Servono facce nuove. Al suo posto prenderei Kane del Tottenham”. Su Roma Napoli: “Risultato ingiusto, la Roma non meritava di vincere. Sarebbe stato più giusta un pareggio”. Maradona elogia Koulibaly:E’ un fenomeno. E’ stato il difensore migliore del campionato. Se fosse bianco giocherebbe nel Real Madrid o nel Barcellona. Servirebbe un intervento serio della Fifa: dare ammende di 15mila euro è ridicolo considerando quanto guadagnano i club”. Infine l’ex numero 10 argentino attacca anche Conte: “Il comportamento di Conte è stato vergognoso. E’ un prestigio allenare la nazionale italiana, è uno schifo che abbia firmato per il Chelsea”.