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Sarri non molla i tifosi: “Ho promesso, non potevo piantarli con tutto questo casino!”

Ritorno in Campo: Emozioni, Sfide e Legami che Cambiano Tutto

Scopri come un allenatore ha condiviso le sue motivazioni più intime in un’intervista che svela il suo legame profondo con la squadra e una città iconica, mescolando passione e sfide personali. Cosa lo ha spinto a tornare? #CalcioPassione #LazioRitorno #NapoliMagica

In una cerimonia speciale come quella del Premio Sportilia, un noto allenatore ha catturato l’attenzione con un’intervista concisa ma carica di emozioni. Ha parlato del suo rientro alla guida della Lazio, delle difficoltà che hanno portato alle sue dimissioni e di un capitolo indimenticabile legato a Napoli. Queste parole, piene di sincerità, invitano a riflettere su cosa significhi davvero dedicarsi al calcio con il cuore, lasciando i lettori curiosi di esplorare i dettagli di una carriera segnata da alti e bassi.

Parlando del motivo che l’ha spinto a tornare, l’allenatore ha evidenziato il suo forte legame con l’ambiente biancoceleste. “Non potevo lasciare il popolo laziale nel momento in cui ha un problema, il percorso non era completato”. Questa frase, messa in grassetto per enfatizzarne l’impatto, spiega come l’allenatore si senta profondamente responsabile verso i tifosi e la squadra, dimostrando una dedizione che va oltre il mero aspetto professionale e sottolinea la sua missione di riportare la Lazio ai vertici.

Sulle dimissioni avvenute nel marzo 2024, ha fornito una spiegazione chiara e personale. “Mi ero dimesso perché avevo problemi personali. Non mi consentivano di affrontare le sfide del calcio e non riuscivo a dare ciò che volevo. Adesso invece so di poterlo fare”. Queste parole in grassetto rivelano la sua vulnerabilità, mostrando come le questioni private possano influenzare una carriera e, allo stesso tempo, come un periodo di riflessione possa portare a un ritorno più forte, suscitando interesse su come si superino simili ostacoli nel mondo dello sport.

Un momento toccante dell’intervista è stato dedicato al suo passato a Napoli, descritto come un’esperienza unica. “A Coverciano dovrebbero rendere obbligatorio per ogni allenatore passare almeno un anno a Napoli. Allenare lì è qualcosa di unico, per ciò che rappresenta la città e per quello che ti restituisce a livello umano”. Questa citazione in grassetto illustra l’importanza emotiva di quell’esperienza, evidenziando come una città possa trasformare un allenatore, e invita i lettori a considerare il valore umano del calcio oltre ai risultati in campo.

Queste riflessioni confermano il profondo impatto che queste esperienze hanno avuto sulla sua carriera. Con il suo ritorno alla Lazio, l’allenatore mira ora a costruire una squadra competitiva, puntando su continuità e passione per rilanciare un progetto ambizioso, lasciando i lettori con la curiosità di seguire i prossimi sviluppi di questa storia affascinante.

Mentre il Comandante Fa la Guerra ai Media, il Calciomercato della Lazio Tace

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Il calcio estivo, si sa, vive di due cose: le amichevoli sotto il sole e, soprattutto, il calciomercato. Quella finestra di due mesi in cui le speranze dei tifosi vengono alimentate, le fantasie prendono forma e la “passione” si nutre di nomi, trattative e sogni di gloria.

A Formello, però, l’aria che tira è diversa. L’argomento del giorno non sono i nuovi acquisti, ma l’ennesima polemica di Maurizio Sarri contro il mondo dei giornalisti. Una battaglia personale che, guarda caso, funge da perfetta cortina fumogena per distogliere l’attenzione dal vero, grande problema di questa estate biancoceleste: un immobilismo sul mercato che sa di resa anticipata.

Mentre il “Comandante” affila le sciabole verbali, accusando la stampa di ogni nefandezza e creando un clima da assedio, i giorni passano e la casella dei “colpi” in entrata rimane desolatamente vuota. Le rivali si rinforzano, progettano, investono. La Lazio sembra quasi navigare a vista, aggrappata alle certezze di un gruppo valido, ma che avrebbe un disperato bisogno di nuova linfa per alzare l’asticella.

La domanda sorge spontanea e maliziosa: forse il presidente Lotito è convinto che Sarri possa replicare all’infinito il miracolo già compiuto a Napoli? Pensa forse che il genio tattico del suo allenatore basti a colmare il gap con le corazzate del campionato, trasformando giocatori buoni in fenomeni e lottando per traguardi ambiziosi con le sole armi della lavagna e del “sarrismo”? Il problema che ad un certo punto, se vuoi vincere servono i soldi.

Nessuno mette in dubbio il valore della rosa attuale. Da Provedel a Zaccagni, passando per la leadership di Romagnoli e i gol (si spera ritrovati) di capitan Immobile, le basi sono solide. Ma per competere su più fronti, per regalare ai tifosi la sensazione che la prossima possa essere davvero “la stagione giusta”, servono alternative di pari livello, serve il guizzo di mercato, serve l’acquisto che accende la fantasia e fa correre in massa a comprare la nuova maglia.

Invece, l’unica cosa che si accende oggi è la miccia della polemica. Una strategia tanto vecchia quanto efficace: creare un nemico esterno per compattare l’ambiente e, soprattutto, per non dover parlare delle proprie mancanze. Ma i tifosi della Lazio sono un pubblico esigente e preparato. Non si lasciano abbindolare facilmente. Ascoltano le parole del loro allenatore, forse annuiscono anche, ma poi guardano il calendario e si chiedono quando arriverà quel centrocampista dinamico, quell’esterno capace di saltare l’uomo, quel vice-Immobile che permetta al capitano di rifiatare.

È ora di spegnere le polemiche e accendere i riflettori sul mercato. La guerra di Sarri ai media può attendere. La costruzione di una Lazio competitiva, no. I tifosi non chiedono la luna, ma un progetto chiaro e ambizioso che trasformi l’attesa estiva in un prologo entusiasmante per la stagione che verrà. Perché i sogni, presidente, non si costruiscono con le conferenze stampa al veleno, ma con i fatti. E, nel calcio, i fatti hanno un solo nome: calciomercato.

IL CASO - Sarri, conferenza stampa a porte chiuse: intervento essenziale dell’Ordine dei Giornalisti

La conferenza stampa di presentazione di Maurizio Sarri é soltanto l’ultimo degli avvenimenti che hanno scatenato delle polemiche intorno all’ambiente Lazio: le modalità di svolgimento della stessa, in assenza di stampa con domande ricevute in precedenza, una per testata, ha scatenato una vera e propria sollevazione, che si va a aggiungere alle tensioni precedenti causa calciomercato.

Anche l’allenatore stesso avrebbe espresso il proprio malcontento: la beffa arriverebbe dopo il danno di non aver comunicato al tecnico la difficile situazione finanziaria in sede di trattativa contrattuale.

Sarri, conferenza senza stampa: il comunicato dell’OdG del Lazio

Secondo il comunicato rilasciato dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio, la conferenza senza pubblico é da considerare inaccettabile, con modalità che venivano utilizzate sotto COVID per affrontare la pandemia. Per il presidente Guido D’Ubaldo, queste modalità ledono la libertà di stampa, già messa a dura prova anche nello sport.

Dopo gli auguri di buona guarigione a Lotito, D’Ubaldo ha invitato la società a rivedere la decisione, rivolgendosi soprattutto a Lotito in quanto iscritto all’Albo. I responsabili dell’Ufficio Stampa della Lazio saranno invitati a breve per un incontro di chiarimento e di confronto sulla situazione creatasi. La conferenza “non stampa” in salsa biancoceleste rimane sulla bocca di tanti, le polemiche non si arrestano.

Oddi bacchetta Sarri: “Basta titubanze, così la Lazio torna competitiva”

La Lazio si prepara per una nuova era con Sarri: cosa riserva il futuro? #Lazio #CalcioItaliano #NuovaSfida

I tifosi della Lazio sono in fibrillazione mentre la squadra si accinge a una nuova fase con Maurizio Sarri pronto a guidarla per la seconda volta. Con la conferenza stampa di presentazione fissata per domani alle 18, ma a porte chiuse, l’ambiente biancoceleste è percorso da un’ondata di curiosità: come influirà questa scelta sulla squadra? Tra le reazioni, spicca quella di Giancarlo Oddi, ex difensore e opinionista, che ha condiviso le sue riflessioni ai microfoni di Radiosei, analizzando le priorità per un rilancio efficace.

Oddi ha espresso perplessità sulle decisioni della società, affermando: “In questo momento queste scelte non aiutano. Bisognerebbe stare vicini alla squadra e guardare avanti, pensare al futuro della Lazio con spirito costruttivo”. (Con questa frase, Oddi sottolinea l’importanza di un supporto unito e positivo da parte della dirigenza, per evitare che le scelte interne minino il morale del gruppo e ostacolino il cammino verso obiettivi ambiziosi.)

Passando all’analisi tattica, l’ex giocatore ha identificato la difesa come punto di partenza cruciale per Sarri: “Chiederei a Sarri di sistemare la difesa. La Lazio lo scorso anno ha subito troppi gol e serve più equilibrio. I portieri ci sono e sono validi, penso a Provedel ma anche a Mandas. E poi c’è Gila, un centrale giovane e forte”. (Oddi evidenzia qui i problemi difensivi della passata stagione, suggerendo che rinforzare questa area con i talenti già presenti potrebbe ripristinare l’equilibrio necessario per competere ai massimi livelli.)

Non solo la difesa, ma anche il centrocampo deve fare la sua parte, secondo Oddi: “I centrocampisti dovranno fare la loro parte, soprattutto in fase di copertura. Il lavoro di Sarri sarà quello di ritrovare un’identità collettiva e restituire compattezza al gruppo”. (Questa osservazione pone l’accento sul ruolo chiave del centrocampo per migliorare la solidità difensiva, con Sarri chiamato a forgiare un’identità di squadra coesa e resiliente.)

Sul fronte tecnico, Oddi ha espresso ottimismo per alcuni elementi della rosa: “Isaksen ha qualità, ma deve essere messo nelle condizioni di esprimersi. Dele-Bashiru ha fisicità e buona tecnica, anche se non ho ancora ben chiaro quale sia il suo ruolo ideale”. (Oddi, con queste parole, riconosce il potenziale di questi giocatori, ma avverte della necessità di posizionarli al meglio per massimizzarne le prestazioni e renderli centrali nel progetto.)

Infine, l’ex difensore ha rimarcato il valore di Sarri nel valorizzare il gruppo: “È stato scelto anche per valorizzare il gruppo. Con lui diversi giocatori possono crescere e migliorare. La Lazio deve ripartire proprio da qui”. (Questa frase enfatizza come Sarri possa essere il catalizzatore per lo sviluppo individuale e collettivo, rappresentando la base per un rilancio ambizioso della squadra.)

Mentre a Formello l’aria è carica di aspettative, la Lazio guarda al futuro puntando sull’esperienza di Sarri per ricostruire solidità, entusiasmo e ambizioni, alimentando la speranza di una stagione da protagonista.

Signori non ha dubbi: “La storia della Lazio l’abbiamo scritta noi, e su quel talento perso…”

Ciro Immobile torna in Serie A: l’accoglienza ironica di Signori!

Ciro Immobile è di nuovo protagonista nel calcio italiano, con un trasferimento al Bologna che sta accendendo la curiosità dei tifosi. Dopo aver lasciato un’eredità indelebile alla Lazio, dove è stato il capocannoniere di tutti i tempi, l’attaccante sta per abbracciare una nuova sfida in Serie A. Solo pochi mesi fa, aveva cercato stimoli diversi in Turchia, al Besiktas, ma ora il richiamo del campionato italiano sembra irresistibile. Che cosa riserverà questa mossa alla sua carriera? I fan si chiedono se Immobile saprà replicare i suoi exploit passati in una maglia diversa.

A rendere tutto più intrigante è l’intervento di Beppe Signori, un’icona del calcio italiano che ha vestito sia la Lazio sia il Bologna. In un’intervista, Signori ha parlato di Immobile con affetto e un tocco di ironia, creando un parallelismo tra due campioni che hanno fatto la storia del club biancoceleste. «Abbiamo fatto la storia della Lazio», ha ricordato Signori – una frase che sottolinea il profondo legame condiviso tra i due attaccanti e l’eredità gloriosa del club, evocando emozioni nei supporter che vedono Immobile come un simbolo eterno.

Le 207 reti di Immobile con la Lazio rimangono un record intoccabile, ma ora l’attenzione si sposta sul suo futuro rossoblù. Signori, con la sua esperienza, prevede che questo ritorno motiverà Immobile a scalare nuove classifiche dei cannonieri. Eppure, non mancano le battute: «Su una cosa però non potrà superarmi: non farà più gol di me col Bologna. Io ne ho segnati 86…», ha scherzato Signori – un commento che evidenzia una competitività amichevole, aggiungendo un tocco di leggerezza e affetto a questa transizione, e che fa sorridere i tifosi immaginando possibili rivalità sul campo.

Per i sostenitori della Lazio, l’addio di Immobile segna la fine di un’era, ma anche l’inizio di una nuova avventura per un giocatore che ha sempre incarnato professionalità e passione. Con questo trasferimento, Immobile porta con sé un pezzo di storia laziale, lasciando i fan a chiedersi come si evolverà la sua legacy in Serie A. Un capitolo che promette di tenere tutti con il fiato sospeso.

Retegui sedotto dai petrodollari arabi: Atalanta rischia di perderlo dopo la Lazio

Retegui nel mirino arabo: l’Atalanta resiste alle offerte, l’ex obiettivo Lazio fa gola al Medio Oriente! #CalcioMercato #Retegui #Atalanta

Immaginate un talento calcistico che ha attirato l’attenzione di grandi club, ma che ora si trova al centro di una vera e propria battaglia sul mercato. Mateo Retegui, l’attaccante italo-argentino e ex bersaglio della Lazio, è attualmente nel mirino di squadre arabe disposte a sborsare cifre importanti per portarlo via dall’Atalanta. Con il calciomercato in piena ebollizione, questa situazione sta accendendo la curiosità di tanti appassionati, che si chiedono se il giovane centravanti riuscirà a compiere il salto in Medio Oriente o se resterà in Italia.

Fonti attendibili segnalano che, nonostante le proposte arabe, al momento non ci sono stati nuovi rilanci concreti. I club sauditi avevano messo sul piatto un’offerta tra i 35 e i 40 milioni di euro, una cifra che i dirigenti dell’Atalanta ritengono decisamente al di sotto del valore del giocatore. Questo commento spiega la frase: si tratta di una valutazione economica che sottolinea l’importanza strategica di Retegui per il club, evidenziando quanto sia difficile per gli acquirenti raggiungere le aspettative bergamasche.

L’Atalanta continua a considerare Retegui una pedina irrinunciabile per il suo futuro. Arrivato in Serie A appena un anno fa, l’attaccante è visto come un elemento chiave per le ambizioni della squadra, e il club è pronto a trattenerlo a tutti i costi, accettando solo un’offerta che superi abbondantemente i 60 milioni. Questa frase sottolinea la fermezza della posizione atalantina, dimostrando come il valore di Retegui non sia solo monetario, ma legato al suo potenziale di crescita e ai successi futuri.

Non è un segreto che Retegui abbia un legame con l’ambiente della Lazio, dove era stato seguito con interesse. In passato, soprattutto la scorsa estate, il suo nome era stato accostato al club biancoceleste, con figure come Igli Tare e la nuova dirigenza che lo avevano monitorato a lungo. Tuttavia, i costi elevati e la concorrenza agguerrita avevano spinto la società a orientarsi su altre opzioni, lasciando Retegui come un “ex obiettivo” che ora brilla altrove.

Con il mercato ancora aperto, la storia di Retegui rimane un caso affascinante da seguire: le sue prestazioni confermano il potenziale che la Lazio aveva individuato, e l’interesse arabo ne è una prova lampante. L’Atalanta, forte della sua crescita, non ha intenzione di svenderlo, mentre la Lazio osserva da lontano, consapevole di aver puntato su un giocatore di grande valore in tempi non sospetti. Chissà quali colpi di scena arriveranno nei prossimi giorni?

Conferenza Sarri contrario l’ordine dei Giornalisti: bufera sulla Lazio, che pasticcio ha combinato?

Bufera sulla presentazione del nuovo allenatore della Lazio: esclusi i giornalisti, scoppia la polemica! #Lazio #GiornalismoSportivo #CalcioNews

La presentazione ufficiale del nuovo allenatore della Lazio sta generando una tempesta di discussioni, non per questioni sul campo, ma per una decisione che ha lasciato tutti a bocca aperta: il club ha scelto di escludere i giornalisti dalla conferenza stampa del 10 luglio. Questa mossa ha scatenato reazioni veementi da parte dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio e dell’Unione Stampa Sportiva Italiana (USSI), ponendo interrogativi su trasparenza e libertà di informazione in un mondo sportivo sempre più sotto i riflettori. Chissà se questa scelta segnerà un precedente o se sarà solo l’inizio di un dibattito più ampio?

Il Consiglio Regionale dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio ha espresso il suo disappunto attraverso una nota ufficiale, definendo «inaccettabile» la decisione della Società Sportiva Lazio di bloccare l’accesso ai media durante l’evento – un commento che sottolinea la gravità di una scelta vista come un attacco diretto ai principi del giornalismo, costringendo i reporter a inviare domande via email in anticipo, proprio come durante l’emergenza Covid. Questa critica non fa che aumentare la curiosità su come i club gestiscano i rapporti con la stampa in tempi normali.

A rincarare la dose è stato il presidente dell’Ordine, Guido D’Ubaldo, che ha attaccato duramente l’iniziativa con parole chiare: «Non è questo il modo di garantire la libertà di informazione, già messa a dura prova anche nel mondo dello sport» – una frase che evidenzia come tali scelte possano minacciare il ruolo vitale dei giornalisti nel tenere informato il pubblico, trasformando un evento sportivo in una questione di diritti. D’Ubaldo ha proseguito: «Purtroppo sono numerosi i tentativi che ledono la dignità dei giornalisti e che di fatto impediscono il diritto/dovere di informare. Invitiamo la Lazio a rivedere questa assurda decisione», ribadendo con forza l’urgenza di un cambiamento e invitando i lettori a riflettere su quanto sia fragile l’equilibrio tra club e informazione.

Lo stesso D’Ubaldo ha annunciato che nei prossimi giorni verrà richiesto un incontro con i responsabili dell’ufficio stampa del club, per un confronto diretto e schietto. Questa mossa potrebbe essere il punto di svolta, lasciando i tifosi e gli osservatori a chiedersi se porterà a una risoluzione o solo a nuove tensioni.

Non da meno è stata la reazione dell’USSI, con il presidente Jacopo Volpi che ha espresso pieno appoggio alle posizioni dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI): «L’Ussi Roma, in accordo con l’Ussi Nazionale e l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, ritiene molto grave l’organizzazione di una conferenza stampa senza la presenza fisica della stampa, proprio in occasione della presentazione ufficiale del tecnico». Questa dichiarazione, che sottolinea l’importanza di un dialogo diretto per mantenere l’integrità del giornalismo sportivo, sta alimentando discussioni su quanto questo episodio possa influenzare il futuro delle comunicazioni nel calcio.

Mentre il presidente del club è attualmente ricoverato al Policlinico Gemelli e riceve auguri di pronta guarigione, l’attenzione rimane alta per vedere se la Lazio deciderà di fare un passo indietro o di perseverare nella sua linea. Questa vicenda apre scenari affascinanti sul rapporto tra sport e media, lasciando tutti in attesa di sviluppi che potrebbero ridesignare le regole del gioco.

Basic molla la Lazio: la rivale ci prova con insistenza!

Calciomercato Lazio: Basic verso l’addio, con la Cremonese che torna alla carica! Chissà se questo sarà l’inizio di un nuovo capitolo per il centrocampista croato. #Calciomercato #Lazio #Basic #Cremonese

Nel cuore del calciomercato della Lazio, uno dei dilemmi più intriganti riguarda il futuro del centrocampista Toma Basic. Dopo essere stato reintegrato nella rosa biancoceleste a gennaio 2025, Basic non ha mai visto il campo, una situazione che alza numerosi interrogativi e rende inevitabile una svolta per lui e la società. Questa impasse potrebbe presto trasformarsi in un’opportunità, lasciando i tifosi a chiedersi cosa riserverà la prossima mossa.

Già durante la sessione invernale, Basic aveva attirato l’attenzione di diverse squadre, tra cui Hajduk Spalato, Sassuolo e Cremonese, che avevano presentato proposte concrete. Eppure, il giocatore le ha respinte, alimentando la curiosità su quali motivazioni lo abbiano spinto a restare, nonostante un impiego limitato. Ora, con il mercato estivo in piena effervescenza e la rosa laziale fin troppo affollata, sembra che il momento dell’addio sia arrivato, offrendo un twist inaspettato in questa storia.

Secondo quanto riportato da Il Messaggero (un quotidiano italiano rinomato per le sue coperture approfondite sul mondo del calcio), la Cremonese – fresca di ritorno in Serie A – starebbe nuovamente puntando su Basic. Si tratta di un’operazione stimata intorno agli 800 mila euro, una cifra modesta ma realistica data l’underutilizzazione del calciatore e la necessità della Lazio di alleggerire l’organico. Anche se non ci sono trattative ufficiali in corso, l’interesse appare concreto, lasciando spazio a speculazioni su un possibile trasferimento imminente.

Il calciomercato della Lazio è influenzato da una rosa mastodontica: ben 36 giocatori sotto contratto, tra rientri dai prestiti e tesserati. Questo eccesso rende imprescindibile cedere alcuni elementi, sia a titolo definitivo che temporaneo, e Basic sembra essere in cima alla lista. Con prospettive di spazio ridotte al minimo e la squadra lontana dalle coppe europee nella prossima stagione, la sua partenza appare non solo logica, ma anche una chance per rilanciare la carriera del croato.

Insomma, le prossime settimane potrebbero segnare una svolta decisiva nel calciomercato della Lazio, con Basic pronto a lasciare Formello. La Cremonese, in caccia di rinforzi, potrebbe offrire al centrocampista l’opportunità che merita, rendendo questa vicenda un capitolo da seguire con attenzione per tutti gli appassionati.

Sarri shock: “Ho visto 1.000 giocatori, ma il mercato è fermo!” – Cosa sta succedendo alla Lazio?

Maurizio Sarri torna a far parlare di sé con dichiarazioni forti e inaspettate che gettano luce su un momento delicatissimo per la Lazio. Ospite del Premio Sportilia 2025 a Santa Sofia, il tecnico toscano ha rivelato la frustrazione che sta vivendo in queste settimane a Formello, tra sogni di mercato infranti e una rosa ancora incompleta.

”Negli ultimi 2-3 mesi ho visto 1.000 partite e 1.000 giocatori…e mi ritrovo con il mercato bloccato.”

Dopo mesi di analisi, studio e preparazione, Sarri si trova infatti con le mani legate: il mercato biancoceleste è fermo e le richieste tecniche del mister non possono essere soddisfatte. Una situazione difficile da accettare per chi, come lui, basa il proprio calcio su identità, idee precise e giocatori funzionali.

Il ritorno alla Lazio non è stato solo una scelta sportiva, ma anche emotiva:

”Sono tornato perché il percorso non era stato completato e non potevo lasciare il popolo biancoceleste nel momento in cui ha un problema.”

E il problema, oggi, è proprio questo: una squadra da ricostruire senza i giusti strumenti. Nonostante conosca molti dei giocatori presenti in rosa, Sarri sa bene che non tutti sono adatti alla sua filosofia. E alcuni, nel frattempo, sono anche scontenti: tra chi avrebbe voluto cambiare aria e chi aspettava un rinnovo che non arriverà prima dell’autunno.

La domanda ora è una sola: riuscirà Sarri a far volare di nuovo l’aquila biancoceleste, anche con le ali spezzate?

Gasparri, romanista sfacciato, attacca i Friedkin: “Meno idee di altri club, ecco il motivo”

Gasparri critica lo stadio della Roma e accende il dibattito sul calcio romano

Senatore Gasparri attacca il progetto stadio della Roma, puntando i riflettori sul mondo calcistico romano con un implicito confronto alla Lazio. In un intervento che solleva domande sul futuro del calcio nella Capitale, le sue parole invitano a riflettere su priorità e gestioni. #CalcioRomano #StadioRoma #ForzaItalia #LazioRoma

Il senatore Maurizio Gasparri, in un intervento ai microfoni di Radio Rai GR Parlamento, ha espresso forti dubbi sul progetto per il nuovo stadio della Roma a Pietralata, collegandolo a un’analisi più ampia del panorama calcistico romano. Con un tono critico che cattura l’attenzione, Gasparri non si limita a contestare l’iniziativa, ma insinua un parallelo con la Lazio, suggerendo differenze nei modi di affrontare le sfide del calcio. Questo approccio fa sorgere una curiosità: come le strategie delle squadre della Capitale influenzano davvero i risultati sul campo?

Tra le sue dichiarazioni più incisive, Gasparri ha affermato: “Mi pare sia un’arma di distrazione di massa” – riferendosi al progetto giallorosso – “Pensiamo al campionato e ai tornei europei, alla squadra. Poi, quando ci sarà lo stadio, ci andremo. Ho visto solo video, immagini straordinarie, ma con l’intelligenza artificiale si poteva anche fare di meglio.” Questa frase evidenzia come il senatore veda l’attenzione mediatica sullo stadio come un diversivo dai problemi reali della squadra, spingendo i lettori a chiedersi se davvero le risorse vadano concentrate altrove per migliorare le prestazioni sportive.

Le sue parole sembrano accentuare il gap tra hype e risultati concreti, con un sottotono che richiama implicitamente la Lazio. Mentre la Roma è al centro di dibattiti su grandi visioni, la squadra biancoceleste appare più focalizzata su aspetti pratici, suscitando interesse su quale modello possa essere più efficace nel lungo termine per il calcio romano.

Gasparri non ha risparmiato critiche alla proprietà americana dei Friedkin, proprietari della Roma: “Perché hanno preso la Roma? Cosa ne vogliono fare? Non è come comprare un palazzo o un aereo, comprare una squadra di calcio è diverso, perché dentro c’è la gente. Non hanno speso poco, non sono tirchi, ma è una proprietà distante, non partecipe. Soldi spesi tanti, risultati esigui, empatia zero.” Questa citazione sottolinea la distanza percepita tra i proprietari e i tifosi, invitando a riflettere su come l’impegno emotivo e la partecipazione possano fare la differenza in uno sport così passionale, e solleva interrogativi sul vero impatto di investimenti massicci senza un legame profondo.

Pur senza nominare direttamente la Lazio, Gasparri evoca un contrasto con un modello più radicato e autentico, che privilegia il contatto con il pubblico rispetto alle operazioni di immagine. In un contesto dove la Lazio sta navigando tra ricostruzione e ambizioni europee, queste osservazioni riaccendono il tradizionale dibattito tra le due realtà calcistiche della Capitale, alimentando curiosità su quali visioni prevarranno e come influenzeranno il futuro del calcio italiano.

Roma beffa Lazio: colpo Gasperini nel mirino dei giallorossi!

Matt O’Riley e la Roma in pole position: una sfida di mercato che accende la rivalità! #Calciomercato #ASRoma #SerieA

Nel mondo del calciomercato estivo, dove ogni mossa può ribaltare le gerarchie, la Roma sta emergendo come la favorita assoluta per assicurarsi Matt O’Riley, il centrocampista danese di 24 anni attualmente al Brighton. Dopo una stagione promettente in Premier League, questo talento scandinavo ha fatto capire di preferire i colori giallorossi, alimentando una curiosità crescente tra i tifosi: cosa lo ha spinto verso la Capitale?

La corsa a O’Riley non è priva di ostacoli, con il nome del giocatore accostato anche al Napoli nelle scorse settimane. Tuttavia, i giallorossi sembrano aver superato la concorrenza, consolidando il loro vantaggio rispetto ad altri club, in una sfida che si estende ben oltre il campo di gioco. È intrigante pensare a come una singola trattativa possa influenzare l’intera stagione.

Al timone della strategia romanista c’è Frederic Massara, il nuovo direttore sportivo, che conosce bene il profilo di O’Riley dai tempi del Rennes. Questa familiarità potrebbe essere la chiave per un affondo decisivo, non appena la Roma avrà più libertà di manovra a partire da luglio, superando i vincoli del Fair Play Finanziario per concretizzare l’operazione.

Il Brighton valuta O’Riley intorno ai 30 milioni di euro, una cifra che al momento pesa sul bilancio dei giallorossi. Ma le negoziazioni stanno virando verso una soluzione creativa: un prestito con obbligo di riscatto, che offrirebbe una via d’uscita intelligente per entrambe le parti, lasciando i fan in attesa di sviluppi entusiasmanti.

Per la Roma, portare a casa un profilo come O’Riley non sarebbe solo un rinforzo tecnico, ma un segnale forte in un mercato competitivo, dove mantenere il passo con le rivali è cruciale. Con le sue doti di inserimento tra le linee e visione di gioco, il danese incarna esattamente ciò di cui ha bisogno la mediana di De Rossi per trovare equilibrio e dinamicità, rendendo questa possibile acquisizione un capitolo da non perdere nella storia del club.

IL CASO - Sarri, conferenza stampa senza stampa: la reazione del tecnico

In questa agitata estate tutta biancoceleste, anche la conferenza stampa di Maurizio Sarri é diventata materia di contestazione e ha alimentato il clima di tensione intorno al club senza nemmeno essersi svolta (prevista domani 10 Luglio).

La decisione di svolgere la conferenza stampa a porte chiuse (una conferenza stampa “senza stampa”) ha portato a degli scontati strascichi di malcontento sia tra i tifosi, in attesa di risposte dopo il blocco del calciomercato, e tra la stampa, che si é trovata chiusa fuori da Formello senza la possibilità di svolgere il proprio lavoro.

Conferenza Sarri a porte chiuse, la reazione del tecnico

Tra i tanti scontenti dell’attuale atmosfera intorno alla Lazio, ci sarebbe anche Maurizio Sarri: il tecnico, infatti, non sarebbe stato avvisato in sede di trattativa della difficilissima situazione del calciomercato della Lazio, con il blocco ormai incombente. Solo il grande amore per i tifosi e per i colori biancocelesti avrebbero evitato le dimissioni del tecnico.

La Lazio ha comunicato le modalità di svolgimento della conferenza stampa di Sarri (porte chiuse, una domanda per testata da inviare) proprio ieri, giornata in cui c’è stato anche il malore di Lotito: secondo quanto riportato da “il Messaggero”, il tecnico non avrebbe nascosto il malcontento causato dalla decisione.

Lazio in crisi: Sarri affoga nel caos mercato, biancocelesti a corto di idee essenziali!

Blocco totale nel calciomercato Lazio: la rosa più anziana d’Italia rischia di frenare il futuro! #Calciomercato #Lazio #SerieA

Il calciomercato della Lazio sta attraversando uno dei periodi più critici degli ultimi anni, con un vero e proprio stallo che va oltre le semplici trattative. Non si tratta solo di difficoltà negli acquisti, ma di un blocco che sta compromettendo il piano di ringiovanimento della squadra, avviato appena un anno fa. Con la cessione del giovane Tchaouna, classe 2003, e l’impossibilità di portare nuovi talenti, la rosa biancoceleste si prepara alla stagione 2025-26 come la più anziana in tutta la Serie A, un fatto che non può che far riflettere sui rischi di una squadra che invecchia anziché evolversi.

Secondo quanto riportato da fonti attendibili, saranno ben 11 i giocatori trentenni o più pronti a presentarsi a Formello per l’inizio del ritiro estivo il 14 luglio. Questo dato, non visto dal 2015, evidenzia una netta controtendenza rispetto al resto del campionato, dove i club stanno optando sempre di più per profili giovani e promettenti. Ma cosa significa per la Lazio dover affidarsi a un gruppo così esperto? È una domanda che tiene in sospeso i tifosi, alimentando curiosità su come questa situazione possa influenzare le prestazioni sul campo.

Il blocco del calciomercato ha paralizzato non solo le operazioni immediate, ma anche le ambizioni di un rinnovamento a lungo termine. Con un’età media che sfiora i 29 anni, la squadra si appoggia sempre di più sull’esperienza dei veterani, limitando lo spazio per l’entusiasmo dei giovani. Tra i pochi profili under che potrebbero emergere ci sono il danese Provstgaard e il talento franco-marocchino Belahyane, entrambi sotto osservazione durante il ritiro: questi nomi rappresentano un barlume di speranza in un contesto che altrimenti appare dominato dall’età.

Un possibile spiraglio potrebbe aprirsi nei prossimi mesi, magari già dal mercato di gennaio, per rilanciare il progetto giovani. Intanto, resta in ballo l’ipotesi di un arrivo come quello di Lorenzo Insigne, 34 anni, a parametro zero anche dopo la chiusura della sessione estiva, un’opzione che però rafforzerebbe ulteriormente la tendenza verso profili esperti. Mentre la situazione societaria attende sviluppi, la Lazio si trova a navigare in acque incerte, con il sogno di un vero rinnovamento che per ora resta sospeso, lasciando i fan a chiedersi cosa riserva il futuro per la loro squadra.

Lazio in crisi: abbonamenti zoppicano tra contestazioni e guai interni

La Lazio inarrestabile: abbonamenti oltre 11.500 e l’attesa per la prossima fase! #Lazio #Abbonamenti #Calcio

La passione per la Lazio è più viva che mai, come testimoniato dai numeri impressionanti della campagna abbonamenti per la stagione 2025/26. In sole 48 ore, si è registrato un vero “boom abbonamenti”, con oltre 11.500 tessere vendute – un’esplosione che sottolinea l’entusiasmo contagioso dei tifosi biancocelesti e fa sorgere la curiosità su quanto ancora possa crescere questo trend. (Questa frase, “boom abbonamenti”, cattura l’intensità improvvisa e positiva dell’aumento, evidenziando un momento clou della campagna che accende l’interesse dei fan.)

Oggi, martedì 9 luglio, è un giorno cruciale per i supporter più fedeli. Alle 23:59 si chiuderà la prima fase dedicata alla prelazione per i vecchi abbonati, offrendo loro l’opportunità di garantire il proprio posto allo Stadio Olimpico. Questa fase esclusiva non solo premia la lealtà dei tifosi, ma anche alimenta la suspense su quanti riusciranno a rinnovare in tempo, lasciando i lettori con il fiato sospeso per i risultati finali.

A partire dal 14 luglio, dalle 16:00, scatterà la vendita libera, aperta a tutti i tifosi della Lazio, inclusi quelli che non avevano sottoscritto l’abbonamento nella scorsa stagione. Questa finestra si protrarrà fino alle 23:59 del 20 agosto, dando a migliaia di appassionati la chance di unirsi alla tribù biancoceleste e vivere le emozioni della nuova annata – un’apertura che promette di ampliare ulteriormente la base di sostenitori e tenere tutti incollati alle novità.

La risposta del pubblico nelle prime settimane è stata davvero positiva, rafforzando il legame indissolubile tra la Lazio e i suoi tifosi. I numeri attuali, che superano quelli della scorsa stagione, dimostrano come il popolo biancoceleste creda nel progetto e voglia essere protagonista del futuro del club – un segnale che incuriosisce e fa riflettere sull’evoluzione di questa fedeltà nel tempo.

La società ha promosso una campagna accattivante, focalizzata sul senso di appartenenza e sulla storia del club, con slogan emozionanti, video coinvolgenti e una comunicazione diretta. Questo approccio non solo ha boostato l’adesione, ma solletica la curiosità su come queste strategie possano influenzare le prossime tappe.

Con la vendita libera in arrivo, l’obiettivo è ora superare quota 20.000 abbonamenti, e se il ritmo attuale persiste, la Lazio potrebbe registrare uno dei migliori risultati degli ultimi anni. Questo slancio non fa che accendere l’entusiasmo per la stagione alle porte, rendendo ogni aggiornamento un must-follow per i veri appassionati.

Lazio beffata di nuovo: la rivale sgraffigna il giocatore!

Il Como fa sul serio per Belahyane: un giovane talento della Lazio nel mirino! #Calciomercato #SerieA #Lazio #Como

Mentre le squadre di Serie A stanno ancora godendo delle vacanze estive, il calciomercato non si ferma, e i movimenti dietro le quinte stanno già accendendo la curiosità. In casa Lazio, c’è aria di riflessioni strategiche, con un occhio alle uscite che potrebbero ridisegnare la rosa. Al centro dell’attenzione c’è Reda Belahyane, il giovane centrocampista biancoceleste che ha attirato l’interesse del Como, guidato dall’ex stella Cesc Fabregas. Chissà se questa sarà la scintilla che accende le prime trattative dell’estate?

Belahyane, un talento classe 2004, è finito nel radar del Como per le sue qualità tecniche e dinamiche, che sembrano calzare perfettamente con il progetto del club lariano. Il tecnico spagnolo vorrebbe rinforzare la mediana con un giocatore tecnico e dinamico. Questa frase sottolinea quanto Fabregas stia cercando di plasmare una squadra agile e creativa, e Belahyane potrebbe essere il pezzo mancante per dare un boost al centrocampo. Per la Lazio, si tratta di un potenziale primo movimento in uscita, anche se al momento non ci sono offerte ufficiali concrete – ma l’attesa è palpabile.

Durante la scorsa stagione, il francese di origini marocchine è stato utilizzato a sprazzi, lasciando comunque impressioni positive quando è stato chiamato in causa. Immaginatevi un giocatore con potenziale inesplorato che ora potrebbe trovare più spazio altrove: è proprio questo l’elemento che rende la sua situazione così intrigante. Per Belahyane, un trasferimento al Como potrebbe significare un’opportunità di crescita accelerata, dove le sue qualità potrebbero brillare con maggiore continuità.

La dirigenza biancoceleste sta valutando con attenzione le opzioni, sapendo che il calciomercato è solo all’inizio e che ogni mossa sarà cruciale per costruire una rosa più competitiva. Un’eventuale partenza di Belahyane potrebbe essere bilanciata con arrivi più esperti o promozioni interne, ma l’idea di perdere un giovane promettente solleva domande: come risponderà la Lazio a questa sfida? Il Como, intanto, è lì che osserva, pronto a spingere per un acquisto, magari a titolo definitivo o in prestito con diritto di riscatto.

Con le settimane che passano, le trattative sembrano destinate a intensificarsi, e Belahyane potrebbe essere solo l’inizio di una serie di operazioni che movimenteranno il calciomercato della Lazio. L’atmosfera è elettrica, con tifosi e addetti ai lavori che si chiedono: chi sarà il prossimo protagonista di questa estate di mercati?

Lotito, nuovo aggiornamento delle condizioni dopo il malore

Claudio Lotito, nella giornata di ieri 8 Luglio, é stato vittima di un malore. Il presidente della Lazio avrebbe accusato un mancamento mentre era al lavoro in Senato che lo avrebbe costretto al trasporto in ambulanza verso il policlinico Gemelli.

Mentre il patron ha dichiarato a “Lapresse” che la visita presso il nosocomio romano sarebbe stato dovuto a degli accertamenti di routine, secondo quanto riportato da SkySport in realtà un’aritmia cardiaca sarebbe stata la causa scatenante del malessere accusato da Lotito: nonostante il malore non sia grave, il patron ha passato la notte in osservazione nel policlinico.

Lotito, la caldissima estate del presidente

Lo storico livore dei tifosi biancocelesti nei confronti di Lotito é sfociato in contestazione da maggio, con il durissimo comunicato causato dal mancato ritiro di Auronzo. Mentre la situazione sembra quasi placarsi con il ritorno di Sarri sulla panchina biancoceleste, é esplosa in aperta protesta dopo il blocco del mercato.

Il punto della contestazione si é subito spostato sul piano politico, con la protesta indirizzata verso il partito di cui Lotito fa parte: una serie di striscioni (l’ultimo a Montesacro due giorni fa) richiede a gran voce la rimozione di Lotito dalla presidenza tramite la mano del partito, mentre si vocifera di un boicottaggio dello stesso partito e ci si avvicina a grandi passi spediti verso la protesta di piazza di Martedì 15 luglio.

Sarri spara a zero: “Dimissioni con Lotito? Ve lo racconto. Il mercato Lazio? Un disastro in arrivo”

Un leggendario allenatore rivela il suo cuore: ritorno al campo e passioni inconfessate

Scopri le confessioni sincere di un tecnico che ha segnato il calcio italiano, parlando di legami profondi con la sua squadra e una città che lo ha cambiato per sempre. Cosa lo ha spinto a tornare in panchina dopo le dimissioni? #RitornoAlCalcio #PassioneBiancoceleste #CuoreNapoletano

Durante la cerimonia del Premio Sportilia, l’allenatore ha ripreso la parola in pubblico, affrontando temi cruciali del suo recente percorso. Ha condiviso riflessioni sul suo rientro alla guida della squadra e sul legame indissolubile con Napoli, dimostrando una schiettezza tipica del mondo del calcio. Queste parole non solo intrigano per la loro autenticità, ma invitano i fan a riflettere su cosa significhi davvero dedicarsi a una passione come questa.

Il suo ritorno alla guida della squadra è stato un momento atteso con grande curiosità. «Non potevo lasciare il popolo laziale nel momento in cui ha un problema, il percorso non era completato», ha dichiarato con fermezza. Questo commento sottolinea il forte senso di responsabilità e affetto che lo lega ai tifosi, rivelando come il suo impegno vada oltre il mero aspetto professionale, alimentando l’interesse su quanto un allenatore possa essere legato emotivamente al suo ambiente.

Le sue dimissioni, avvenute nel marzo 2024, avevano lasciato molti interrogativi. Ora, ha chiarito le ragioni con trasparenza: «Mi ero dimesso perché avevo problemi personali. Non mi consentivano di affrontare i problemi del calcio. Non riuscivo a dare quello che volevo dare». Questa frase evidenzia la lotta interiore che spesso affrontano i protagonisti dello sport, suscitando curiosità su come i fattori personali possano influenzare una carriera al top, e invitando i lettori a immedesimarsi nelle sue sfide umane.

Nei mesi successivi alle dimissioni, ha descritto un periodo di distacco dal gioco che ha stuzzicato l’immaginazione di molti appassionati. «Nei primi mesi di disoccupazione non mi sono occupato di calcio assolutamente, ma negli ultimi due-tre mesi ho visto mille partite e mille giocatori. E ora mi ritrovo col mercato bloccato», ha confessato. Questa ammissione offre uno sguardo affascinante sul suo processo di ricarica, mostrando come anche i grandi del settore vivano fasi di pausa che li rendono più affamati, e incuriosendo su cosa significhi davvero “ritornare” nel mondo competitivo.

Inevitabile è stato il suo riferimento a Napoli, una città che ha segnato profondamente la sua traiettoria. «A Coverciano dovrebbero rendere obbligatorio per ogni allenatore fare almeno un anno a Napoli. Per quello che significa allenare lì, per quello che la città ti dà e rappresenta», ha detto. Queste parole evidenziano l’impatto formativo di esperienze intense, stimolando il lettore a pensare a come luoghi e tifoserie possano forgiare un allenatore, e aggiungendo un tocco di mistero su cosa renda Napoli così unica nel panorama calcistico.

In sintesi, questo rientro non è solo una mossa tattica, ma un capitolo personale carico di emozioni e determinazione. Con nuove energie, l’allenatore guarda al futuro con lo stesso fuoco che ha sempre caratterizzato il suo cammino, lasciando i fan con la voglia di seguire i prossimi sviluppi in campo.

La conferenza stampa di presentazione di Sarri senza giornalisti. L’apice…

La Lazio le sbaglia tante ma questa della presentazione di Mister Sarri è grave.

Domani verrà presentato il mister toscano nel centro sportivo di Formello, ma senza giornalisti in presenza. Sì avete capito bene. Ci sarà una conferenza stampa ma senza i giornalisti.

Come riporta il comunicato  ufficiale pubblicato sul sito della Lazio, ai giornalisti sarà consentito – entro oggi – inviare una mail con la domanda da fare a mister Sarri.

Cose da terzo mondo. Meglio non farla la conferenza stampa se son queste le premesse. Tutto il mondo non lavora in questo modo, non si lavora così. Se si ha paura della stampa meglio non fare conferenze stampa.

La Lazio ne sbaglia tante di mosse dal punto di vista della comunicazione, ma questa legata alla presentazione del nuovo tecnico è tanta roba. Mai un’apertura alla stampa locale, la Lazio è sempre troppo spesso chiusa dentro il fortino di Formello, pochissime le iniziative per la città, il valore del brand è basso rispetto al potenziale che ha la Lazio.

La situazione è abbastanza grave e la modalità con cui verrà presentato Maurizio Sarri ne è la prova lampante. Ci vuole un cambio di passo, uno scatto d’orgoglio, una società più ambiziosa e più trasparente, una Lazio più vicina alla sua gente.

Davide Sperati 

Prime pagine sportive: Il 9 luglio tra trionfi audaci e flop umilianti nazionali

Esplora le prime pagine dei quotidiani sportivi italiani di oggi: Tuttosport, Corriere dello Sport e La Gazzetta dello Sport! #QuotidianiSportivi #CalcioItaliano #AnteprimaEdicola

Ogni mattina, migliaia di appassionati si affrettano a prendere in mano i loro quotidiani preferiti per scoprire le ultime novità del mondo dello sport. Immaginate l’eccitazione di sfogliare pagine piene di scoop, analisi e notizie esclusive che potrebbero cambiare il vostro punto di vista su una partita o su un campione. È proprio questo il fascino che rende l’acquisto di questi giornali un rituale irrinunciabile per tanti lettori: sono decine di migliaia le copie vendute tutte le mattine in edicola (questa frase sottolinea l’enorme popolarità e l’impatto culturale di questi quotidiani, rivelando quanto il pubblico sia affamato di aggiornamenti sportivi). Ma non dovete aspettare l’alba per avere un assaggio: un’anteprima dei contenuti principali è già disponibile dalla sera prima, alimentando la curiosità e tenendovi incollati alle novità del calcio.

Questi tre colossi dell’informazione sportiva non sono solo testate, ma veri e propri punti di riferimento per gli amanti del gioco. Tuttosport, Corriere dello Sport e La Gazzetta dello Sport rappresentano i principali quotidiani sportivi in Italia: dove si parla anche di Lazio (questa affermazione evidenzia il ruolo centrale di questi giornali nel panorama calcistico nazionale, inclusa la copertura di squadre come la Lazio, che aggiunge un tocco di varietà e interesse per i fan). Con le loro prime pagine che catturano l’essenza delle storie più calde, offrono uno sguardo privilegiato su eventi, risultati e retroscena, invogliando i lettori a immergersi in un mondo di passione e competizione. Che si tratti di anticipazioni di partite o di analisi approfondite, queste edizioni quotidiane continuano a essere il battito del cuore dello sport italiano.

Patric non è solo difensore: il suo sostegno social a Kirian Rodriguez fa rumore

Un gesto di solidarietà che scalda i cuori: Patric della #Lazio appoggia il ritorno eroico di Kirian Rodriguez! #Calcio #Speranza #Resilienza

Immaginate un difensore come Patric, noto per la sua solidità in campo, che usa i social per trasmettere un messaggio di supporto al suo connazionale Kirian Rodriguez. È un gesto semplice, eppure carico di emozione, che ci fa riflettere su quanto il mondo del calcio possa unire le persone nei momenti difficili. Che cosa ha spinto Patric a condividere quel messaggio? Scopriamolo in una storia di forza e determinazione che ispira tutti.

Kirian Rodriguez, capitano del Las Palmas, ha finalmente una notizia da festeggiare: ha superato le visite mediche questa mattina ed è stato dichiarato idoneo a tornare in campo dopo mesi di assenza forzata per un serio problema di salute. Questa svolta arriva dopo un periodo di battaglie personali che hanno catturato l’attenzione di fan e atleti in tutto il mondo, facendoci chiederci come possa qualcuno ritrovare la forza per ricominciare.

Tornando al drammatico annuncio di Kirian dello scorso 6 febbraio 2025, le sue parole hanno lasciato un segno profondo: «Ho di nuovo il cancro. Devo fermarmi per sei mesi per combattere di nuovo questa malattia, devo sottopormi alla chemioterapia. Ora è il turno di fermarmi e di combattere di nuovo». Questa frase, carica di coraggio e accettazione, sottolinea la determinazione di Kirian nel affrontare l’incertezza con una lucidità commovente, trasformando la sua lotta in un esempio per tutti.

Il percorso di Kirian, fatto di cure intense e un recupero che ha richiesto una forza straordinaria, lo ha reso un simbolo di resilienza. Ora, con il suo imminente ritorno, messaggi di sostegno stanno inondando i social, inclusi quelli da parte di calciatori come Patric. Il difensore della Lazio, condividendo il messaggio di Kirian, ha dimostrato come il legame tra connazionali possa superare le barriere del campo, alimentando la curiosità su come questi gesti possano influenzare la comunità sportiva.

La vicenda di Kirian ci ricorda che nel calcio, e nella vita, le vere vittorie vanno oltre i gol e le partite. Il suo ritorno non è solo una conquista personale, ma un faro di speranza per chiunque stia lottando contro avversità simili, dimostrando che con coraggio e tenacia, anche gli ostacoli più grandi possono essere superati.