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Wilson e Facco critici sull’operato della dirigenza biancoceleste

Per commentare l’incontro di ieri sera tra Lazio e Atalanta ai microfoni di Radio Sei sono intervenuti Pino Wilson e Mario Facco.

L’ex capitano biancoceleste, riguardo gli uomini schierati in campo, ha dichiarato: “Contro l’Atalanta si è capito perché in questa stagione alcuni giocatori non sono mai stati impiegati da Pioli. Ora a ragion veduta possiamo confermare che il tecnico ha avuto ragione a non schierare alcune riserve nel corso dei mesi. Ieri si è visto chiaramente il gap tra i titolari e i sostituti”.

Dopo le dure parole di Wilson sono arrivate anche quelle altrettanto dure di Mario Facco: “Quella con la squadra di Reja è  stata una brutta gara, ma l’importante era conquistare i tre punti e che nessuno si facesse male. Alcuni calciatori hanno confermato l’opinione negativa che si aveva nei loro confronti, ad esempio è grave anche pensare che, il direttore sportivo Tare, abbia considerato Patric come prima alternativa a Basta per il ruolo di terzino destro. E’ un fatto davvero grave, forse credono di avere intorno tutta gente incompetente. In questa stagione sarebbe servita una rosa ampia e di qualità e invece in squadra ci sono alcuni calciatori che non meritavano e non meritano nessuna attenzione. Fossi stato nei panni del direttore sportivo della Lazio, vedendo ieri sera quei giocatori che ha portato a Roma, mi sarei alzato e avrei cambiato mestiere. Vedere alla Lazio giocatori come quelli scesi in campo ieri c’è veramente da vergognarsi. E pensare che con questi elementi avrebbero voluto affrontare anche la Champions League“. 

Boban: “L’Olimpico vuoto una vera delusione”

Uno stadio Olimpico vuoto (circa 5mila persone sugli spalti), gradinate deserte – anche a causa delle barriere in Curva Nord – e una stagione non all’altezza sono le conseguenze di un’annata alquanto deludente della squadra biancoceleste. Per commentare l’ambiente negativo che si respira in casa Lazio ai microfoni di Sky Sport è intervenuto l’ex calciatore rossonero, e ora opinionista televisivo, Zvonimir Boban: “Quando arrivai in Italia rimasi stupito nel vedere tante tifoserie meravigliose. Quella laziale mi fece veramente impressione, inoltre il mio amico Alan Boksic me ne aveva parlato tanto bene. Non mi sarei mai aspettato si potesse arrivare a questo punto. Una cosa simile è incredibile. I tifosi biancocelesti non riescono a comprendere che un conto è la Lazio e l’amore per i colori biancocelesti e un’altra gli interessi e i litigi interni che coinvolgono la società. Questo è sintomo di immaturità, bisogna solo pensare a tifare la squadra”.

 

Un’altra aquila libra le sue ali in aria verso l’immenso cielo biancoceleste

Aquila Un'altra aquila libra le sue ali in aria verso l'immenso cielo biancoceleste - Laziochannel.itLutto tra i tifosi biancocelesti. Si è spento in un ospedale milanese l’attore Riccardo Garrone. Nato a Roma l’1 novembre 1926 è deceduto all’età di 89 anni nella cittadina lombarda. Durante la sua carriera cinematografica e teatrale ha lavorato al fianco dei più grandi personaggi del mondo del cinema: da Mario Mattoli a Damiani, Fellini, Monicelli, Risi, Scola, Zampa. Popolarissimo anche in tv dove, a parte una famosa pubblicità di una nota marca di caffè, ha preso parte a molti spettacoli televisivi che ne hanno saputo esaltare la bravura, la simpatia e la preparazione. Per via della sua bella presenza e la recitazione misurata in genere ha interpretato ruoli di giovane elegante, simpatico e a volte un po’ disonesto. Nonostante sia stato un bravissimo protagonista di ruoli drammatici la sua ironia gli ha permesso di interpretare una notevole quantità di personaggi comici. Il simpaticissimo attore romano, amante del calcio, si è sempre dichiarato grande tifoso biancoceleste.

 

Torna “Di padre in figlio”, la serata dei laziali: i biglietti venduti sono già…

Dopo due anni i laziali potranno tornare a vivere un evento magico che aveva scaldato i cuori di tutti i tifosi. Infatti il 23 maggio prossimo, allo Stadio Olimpico andrà in scena “Di padre in figlio”. In pochi giorni si registrano già ben 8 mila biglietti venduti, la gente ha voglia di vivere un’altra giornata indimenticabile. Sono arrivate le conferme della presenza di: Cristian Ledesma, Tommaso Rocchi, Aleksandar Kolarov, Giuseppe Signori, Pierluigi Casiraghi, Dabo, Luciano Zauri, Sebastiano Siviglia e tanti altri ex laziali.

L’evento sarà celebrato attraverso una sfida tra quattro squadre che hanno fatto la storia biancoceleste. Ci sarà l’indimenticabile Lazio del primo scudetto 1973-1974, La Lazio del secondo tricolore conquistato nella stagione 1999-2000 con la presenza di Roberto Mancini, Simone Inzaghi e Dejan Stankovic tra gli altri. Ovviamente non mancherà la storica banda dei -9 di Gregucci, Camolese e Calisti. La “quarta Lazio” sarà rappresentata da nomi altisonanti come Bruno Giordano, Cesar, Stefano Fiore e Giuliano Giannichedda. Hanno dato la loro adesione con riserva anche campioni che hanno fatto la storia del club come: Alessandro Nesta, Crespo, Vieri e Juan Sebastian Veron.

Pino Wilson, uno dei principali organizzatori dell’evento è intervenuto attraverso i microfoni di Radiosei parlando di quella che sarà la serata dell’Olimpico: “Vogliamo che quella del 23 maggio sia il giorno dei laziali senza altre interpretazioni. Ci auguriamo che si possa rivivere quanto accaduto due anni fa.  Faremo il possibile per far partecipare alla serata anche Gascoigne. Proprio oggi sono arrivate due importanti conferme, quelle di: Pierluigi Casiraghi e Fabrizio Ravanelli. Siamo in attesa di Simeone e Stam che contatteremo a breve. Saranno presenti anche i figli di chi purtroppo non c’è più. La serata si chiuderà con Mogol al centro del campo che canterà‘ I Giardini di Marzo’”.

Claudio Lotito ti scrivo, Vox populi vox Dei…

Vox populi vox Dei, Claudio LotitoQuesta antica locuzione latina vuole indicare che, quando il popolo è concorde nell’affermare una cosa, quella cosa corrisponde a verità. Sicuramente al presidente della Lazio non serve spiegarlo, visto con quanta competenza e disinvoltura sciorina frasi in latino. Ma oggi, più che mai, questa locuzione ha un significato maggiore nel mondo Lazio.

La voce del popolo laziale si è sempre fatta sentire, fiera e orgogliosa, ancor più forte in momenti che – usando un eufemismo – potremmo definire poco felici. Una voce che non è stata mai zittita, neanche dinanzi alle numerose angherie subite nel corso degli anni. Il nostro popolo ha fatto tesoro di tutte le difficoltà, uscendone sempre più forte. Giusto per ricordare i laziali hanno superato diversi momenti difficili: il calcio-scommesse, pesanti penalizzazioni, retrocessioni in B, una serie C sfiorata, società sull’orlo del fallimento e potremmo dilungarci oltre. Tali avversità avrebbe demolito qualsiasi tifoseria, ma non il popolo laziale che ne è sempre uscito rinforzato e ancora più unito. Il popolo laziale ha sempre mostrato al mondo intero quella “agguerrita” passione che tramandata di padre in figlio tiene in vita la Lazio. Sì, ha capito bene presidente, ciò che tiene in vita la Lazio è da sempre l’amore dei laziali per questi colori. Non è il bilancio in attivo, non è una coppa italia o l’acquisto di un pullman o di un palazzo. La Lazio vive grazie ai suoi tifosi e i tifosi vivono per la Lazio. Lei questo non lo capisce o non vuole capirlo: lo dicono i suoi atteggiamenti, i suoi 12 anni alla guida di questo club così prestigioso in passato, almeno fino al momento in cui lei non decise di rovinarlo. Lei sta togliendo tutto e non sta dando nulla. Giusto per citare qualcuna delle sue colpe: aver eliminato dalla dirigenza tutte le figure storiche del club, l’indolenza nel calciomercato (specie nelle sessioni invernali), il menefreghismo nei confronti dei tifosi (vedi alla voce trasferta a Varsavia). Ma soprattutto, la cosa più grave: lei ci ha tolto la libertà di sognare.

Oggi sono esattamente 7 anni da quando il presidente Ugo Longo ci ha lasciato… Una perdita che tutto il popolo biancoceleste ancora piange, perché quell’uomo è ricordato come un presidente vicino alla sua gente. Ugo Longo traghettò la società sportiva Lazio in uno dei momenti più difficili e delicati della sua storia ultracentenaria. Una persona umile e gentile, che ha sempre rispettato i tifosi: li ascoltava e ci parlava come se parlasse a un amico. Fece ritirare la maglia numero 12 perché sapeva che apparteneva metaforicamente alla CURVA NORD. Sì esatto, quella curva che lei puntualmente offende con i suoi plateali “vaffa…” o con altre parole e gesti poco eleganti. Ugo Longo, pur gestendo il club in un periodo difficile e avendo poche risorse a disposizione (per non dire nessuna) riuscì con la sua acclarata passione per la Lazio a raggruppare 42 mila persone e portarle allo stadio ogni domenica (record di abbonamenti sottoscritti dai laziali). Il compianto Longo regalò sicuramente meno trofei di quanti ne sono stati vinti con lei a capo della Lazio, ma ha regalato cose che al tifoso rimangono più impresse di un trofeo: PASSIONE, SENSO DI APPARTENENZA e SPERANZA. Valori a lei sconosciuti.

Si suol dire che una società è lo specchio di chi la gestisce e da 12 anni nella Lazio regna la mediocrità. A fare male ai laziali non è la media punti della squadra in campionato (media da ottavo posto dal 2004 ad oggi), non sono neanche i risultati sportivi, ma è l’assenza di amore per questo club e i suoi tifosi. Questa strafottenza ha pietrificato la squadra nella mediocrità generando angoscia in tutto il mondo Lazio. L’ambiente è depresso, lo sono i giocatori e l’allenatore. Ho visto laziali abbandonare lo stadio dopo 40 anni di abbonamenti, alcuni non seguono più la Lazio nemmeno in tv o la guardano in modo distaccato non provando nessuna emozione.  E’ la stessa gente che fino a qualche mese o anno fa avrebbe dato la sua vita per proteggere quell’ideale chiamato Lazio e che probabilmente oggi non esiste più. Il popolo è sovrano e quando una “sparuta minoranza” si trasforma in “assoluta maggioranza”, non si può andare avanti con lo stesso atteggiamento. Ma a lei della contestazione, delle polemiche le interessa poco, come ammise alla cena di Natale con la squadra. Invece, per chi ha sempre amato andare allo stadio, vedere tutti quei seggiolini vuoti e quel silenzio tombale è un vero e proprio strazio. Quindi non si meravigli quando 50mila persone esprimono il loro pensiero gridando “LIBERA LA LAZIO”. Ma il laziale, stia sicuro, vincerà anche stavolta perché giocatori, avversità, presidenti, allenatori sono sempre passati. L’unico che è sempre rimasto al proprio posto a combattere per difendere i valori della nostra nobiltà capitolina è stato il laziale. Il tifoso vorrebbe soltanto tornare a sognare e con lei questo non accadrà mai. Non a caso tempo fa in Tevere apparve uno striscione piuttosto esplicativo: Lotito ladro di sogni!”. Si ricordi, Vox populi, vox Dei...

 Alessio Allegrucci

Lazio-Sparta Praga, comunicato il punto di ritrovo dei tifosi ospiti

Ormai alle spalle la vittoria in campionato contro l’Atalanta, ora la Lazio si appresta a vivere quella che può essere definita la gara più importante della stagione, il ritorno degli ottavi di finale di Europa League contro lo Sparta Praga. Dopo il pareggio 1-1 in terra ceca la Lazio detiene un piccolo vantaggio nel computo del doppio confronto. L’attenzione, dopo quanto accaduto con i tifosi del Galatasary, è rivolto anche ai tifosi ospiti che arriveranno a Roma. Cercando di evitare quanto già di spiacevole accaduto con i tifosi turchi, il sito ufficiale dello Sparta Praga ha publicato un comunicato ufficiale sul punto di raccolta per i tifosi: “Il punto d’incontro per tutti i tifosi che seguiranno lo Sparta Praga in trasferta si trova in Piazzale delle Canestre. La zona è vicino a un parcheggio per auto e bus, a pochi passi dai monumenti più famosi di Roma.  Si parte da Villa Borghese e alle ore 16 inizia il trasporto dei tifosi allo Stadio Olimpico attraverso un servizio navetta gratuito. Per un trasferimento veloce e rapido si consiglia di utilizzare la procedura sopra descritta. Dopo la partita la navetta ricondurrà i tifosi al punto di raccolta”. Sperando che tale attenzione basterà ad evitare che la città di Roma sia di nuovo presa in ostaggio dai tifosi ospiti.

IL FILM IN HD DI LAZIO ATALANTA

Dopo un mese la Lazio torna a vincere in campionato contro la modesta Atalanta dell’ex Reja. Una partita noiosa, priva di emozioni, eccezion fatta per un palo nel primo tempo di D’Alessandro e la doppietta di Klose tornato al gol in campionato dopo un anno. La Lazio ritrova il sorriso in serie A, ma soprattutto si carica in vista della gara di giovedì contro lo Sparta Praga che vale una stagione. Di seguito il film di Lazio Atalanta in HD realizzato dal nostro fotografo Gianni Barberi.

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FORMELLO – Tanti grattacapi per Pioli in vista dello Sparta

Dopo la vittoria con l’Atalanta, è ripresa già questa mattina in casa Lazio la preparazione della gara di giovedì contro lo Sparta Praga. Scarico in palestra per i protagonisti del match dell’Olimpico: ergo, mister Pioli si ritrova sul campo con soli 8 uomini, ai quali si aggiungono successivamente Braafheid Hoedt, alle prese con una corsa di scarico, mentre Bisevac svolge un lavoro personalizzato con il pallone: il serbo, rimasto ai box ieri sera, giovedì ritroverà una maglia dal 1′ al centro della difesa, accanto al compagno olandese. Per il resto, non mancano i grattacapi per il tecnico: in primis, quelli legati a Basta, messo fuori uso da una lesione al polpaccio, e a Radu, che, già afflitto da un problema muscolare, ha peggiorato la situazione rimanendo in campo fino all’ultimo nell’andata contro i cechi. Continueranno invece ad essere tenute sotto controllo le condizioni di Konko Milinkovic: il francese è reduce da una lesione all’adduttore, ma ha buone speranze di farcela e ciò non può che rallegrare Pioli, che, con Patric e Braafheid non inseriti in lista Uefa, si ritrova decisamente a corto di terzini. Più difficile invece il recupero dell’ex Genk dal problema al polpaccio, ma non si esclude un suo recupero lampo: qualora il gigante serbo dovesse dare forfait al suo posto dovrebbe agire Onazi, nettamente favorito su Cataldi, nonostante ieri sia uscito a 10′ dalla fine per crampi. Nessun problema infine per Djordjevic, che negli ultimi giorni ha sofferto per un fastidio alla schiena ma che giovedì potrebbe nuovamente assistere alla gara dalla tribuna. La vera e propria preparazione tattica in vista della sfida di ritorno con lo Sparta Praga partirà domani, nel pomeriggio. Pioli sceglierà gli uomini che riterrà più adatti per tentare di passare il turno, sperando di avere un po’ più di libertà di scelta, infermeria permettendo…

Lo Sparta Praga in campionato continua a volare: blitz esterno della squadra di Scasny

La Lazio chiama, lo Sparta Praga risponde. In attesa del match di giovedì, entrambe le squadre hanno conseguito un brillante successo nel rispettivo impegno di campionato. La Lazio ha piegato l’Atalanta, mentre la squadra di Zdenek Scasny ha ottenuto la quarta vittoria consecutiva in campionato (dalla ripresa del campionato ceko dopo la sosta invernale, sono arrivati solo successi per lo Sparta). I granata sono passati sul campo del Sigma Olomouc, realizzando come la Lazio le due reti della vittoria nel secondo tempo grazie a Marecek e a Julis.

Al contrario di Pioli, Scasny non ha fatto turn over in modo massiccio, schierando tutti i gioielli compreso l’autore della rete ceka nel match d’andata, Frydek, e il centrocampista offensivo Krejci, tra i migliori nel match allo stadio Letnà. Recuperato il bomber Lafata di nuovo titolare, è rimasto in panchina il nigeriano Fatai, che si era attirato le critiche di Scasny giovedì scorso. Con questo successo lo Sparta Praga mantiene il secondo posto nel massimo campionato della Repubblica Ceca, a sei lunghezze di distanza dalla capolista Viktoria Plzen.

Fabio Belli

Lotito torna a parlare di Lazio ed elogia Klose

“La S.S. Lazio ha conseguito ieri sera una straordinaria vittoria contro l’Atalanta. Abbiamo ritrovato un grande campione, Klose, che ha trascinato la squadra verso il successo. Davanti al nostro pubblico abbiamo fatto vedere a tutti che la Lazio c’è ed è pronta a giocare al massimo fino all’ultimo secondo di questo campionato per riuscire a centrare il miglior piazzamento possibile in classifica. L’aquila della S.S. Lazio vola ancora alto e daremo filo da torcere alle squadre migliori di questo campionato puntando sul nostro essere squadra coesa e sempre pronta a dare il meglio per i nostri tifosi”. Firmato Claudio Lotito

Mauri euforico: “300 presenze con questa maglia storica!”

Era il 24 gennaio 2006 quando Stefano Mauri indossava la maglia della Lazio per la prima volta. Da quel giorno fino ad oggi, Mauri quella maglia non se l’è più tolta. Dieci anni in biancoceleste, 47 reti e ieri contro l’Atalanta ha disputato la sua 300^ gara in biancoceleste. Un bel bottino per il centrocampista monzese che ormai si sente questa maglia cucita addosso. Mauri ha voluto condividere questo traguardo su twitter:300 presenze con questa maglia storica…fiero ed orgoglioso di questo traguardo.. forza Lazio”. 

Caos Udinese: galeotta fu la Roma…

Nuovo avvicendamento al timone di una squadra di serie A al termine dell’odierna giornata di campionato: stavolta il protagonista è Stefano Colantuono, che dice addio alla panchina dell’Udinese. A riferirlo ‘Tuttomercatoweb’, secondo cui il tecnico romano sarebbe stato sollevato dal suo incarico in seguito alla sconfitta interna maturata contro la Roma, che ha ridotto a sole quattro lunghezze il vantaggio dei friulani sulla terzultima posizione occupata dal Frosinone, aumentandone dunque considerevolmente il rischio di una retrocessione in serie B. All’ex allenatore dell’Atalanta, prosegue lo stesso portale, dovrebbe subentrare Luigi De Canio, che aveva già guidato i bianconeri dal 1999 al 2001.

E’ in cantiere una Lazio made in Italy

Marco Sommella è il nome in auge in casa Lazio. Chi è Sommella? Per chi ancora non lo sapesse è l’agente di Tonelli e Immobile, due giocatori che piacciono tanto in casa Lazio.

Questa volta non si tratta dei soliti rumors, ma di vere e proprie trattative di mercato. La Lazio pare attualmente in vantaggio sui cugini della Roma per il difensore dell’Empoli Lorenzo Tonelli. A confermarlo è per l’appunto il suo agente su cittaceleste.it: ““E’ vero, i biancocelesti sono in netto vantaggio”. Tonelli è un buon difensore, forte fisicamente e di testa, col vizio del gol (5 reti la scorsa stagione e 2 in questa). Farebbe davvero comodo alla retroguardia biancoceleste.

Altresì, il vero colpo di mercato sarebbe Ciro Immobile. L’attaccante 3 stagioni fa vinse la classifica capocannonieri siglando la bellezza di 22 reti. Poi un’annata buia a Dortmund e a Siviglia, ma adesso sembra rinato a Torino e la doppietta di ieri contro il Genoa ne è la testimonianza. A riguardo Sommella ha detto: “Il Torino può riscattare Immobile dal Siviglia per 11 milioni, ma sicuramente il club biancoceleste è importantissimo e un eventuale trasferimento a Roma non potrebbe che fargli piacere”. Tale gradimento era stato palesato già alcuni giorni fa (leggi qui) e oggi è stato rafforzato. Immobile per età e qualità rappresenterebbe l’attaccante ideale per il dopo Klose.

 Fabrizio Piepoli

TEMPI BELLI – James Douglas Morrison

Adesso che anche Patric e Braafheid sono stati sdoganati da Pioli, resta solo lui a farci chiedere: ma cosa avrà mai fatto per non vedere mai il campo neanche col binocolo?

Da Jim a Ravel, l’attitudine rock non si discute: l’efficacia un po’ meno, perché per diventare una leggenda bisogna calcare il palco, o il campo, fate voi, almeno una volta. Ce lo ricorderemo con le Vans in panchina, Ravel Morrison, oppure prima o poi riusciremo a capire perché è stato fatto venire a Roma, peraltro con tanta premura da farlo ambientare sei mesi prima della firma sul contratto?

Quando James Douglas “Jim” Morrison andava per la maggiore, passando per Roma in tour se ne sarebbe andato a via Veneto a raccogliere manciate di Dolce Vita e di altre cose che negli anni sessanta andavano di moda. Ravel Morrison l’hanno portato a Ponte Milvio una fredda sera di fine gennaio: incontrato Moccia da 100Montaditos, voleva tornarsene a Londra col primo Ryanair. Manzini ha provato a spacciarlo per David Foster Wallace, ma non fosse altro che per il fatto che è morto, Ravel non c’è cascato. Paese che vai, scrittore che trovi.

Il mondo era decisamente più rock quando i Morrison erano sulla cresta dell’onda. Lazio-Atalanta ha dimostrato come il sistema sia cambiato. In campo c’era il ciuffo di Patric, uscito dritto dagli One Direction. Da “Love me two times” alle boy band: possibile che Pioli preferisca i Take That agli Smiths? Né Morrissey né Morrison, al limite i sempreverdi come Klose, che sta al calcio come Frank Sinatra sta alla musica. Un monumento intoccabile, l’usato sicuro al servizio dell’aquila.

E le frasi biascicate sui diari delle medie, per le risate mi fanno male le mascelle. Tipo “non bucare la tua pelle”, non mi sembra le abbia dette tu cazzate come quelle.” Forse il problema è la mitizzazione, come è stato per James Douglas detto Jim, finito divorato dal suo stesso personaggio. Inglese, ribelle, genio e sregolatezza, in Ravel abbiamo rivisto che qualcosa di Gazza che probabilmente in questo momento storico ci manca da morire. Ma non sempre i tempi sono pronti per il cambiamento: in conferenza Pioli ha detto che se continua a fare il bravo, ci sarà spazio anche per lui. Aspetta e spera, mister: ma tu davvero ce lo vedi James Douglas in una boy band?

Fabio Belli

Il pronostico dell’ex vice tecnico Jilek: “Lo Sparta eliminerà la Lazio se…”

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Giovedì sera sul prato dell’Olimpico si giocherà la gara di ritorno degli ottavi di Europa League tra Lazio e Sparta Praga. Un match fondamentale per i biancocelesti, che si giocano praticamente l’intera stagione, visto che andare il più avanti possibile nella competizione è ormai l’unico obiettivo rimasto a disposizione. Per parlare della sfida, che al momento vede Pioli & co. favoriti in virtù del pari conquistato al Letnà Stadion, è intervenuto, ai microfoni di ‘Isport.cz’, l’ex vice allenatore dello Sparta e attuale tecnico del Sigma Olomouc Vaclav Jilek: “Nel primo tempo la Lazio ha mostrato tutta la propria forza, mentre nella ripresa lo Sparta ha avuto paura di sbilanciarsi troppo. Ritengo però che entrambe le squadre abbiano disputato un ottimo secondo tempo, che è stato molto equilibrato. Ho tanti amici nello Sparta e auguro loro di proseguire ancora il cammino in Europa League. Certo il risultato dell’andata non induce propriamente all’ottimismo, ma già quando hanno pescato il Krasnodar in molti pensavano che sarebbero stati eliminati. Un pronostico? Se a Roma lo Sparta dovesse riuscire a segnare per primo, le sue possibilità di passare il turno aumenteranno vistosamente“.

VIDEO – Muore tifoso durante incontro. La reazione dei tifosi del Dortmund è commovente

A volte capita di assistere ad uno “spettacolo” surreale, nel quale ci si trova immersi e sommersi senza renderci conto di ciò che sta brutalmente accadendo, finché il silenzio travolge e scorre come un brivido freddo di inattesa e sgomenta incertezza, e l’attrazione principale per il quale si era venuti, ovvero la partita della propria squadra del cuore passa in secondo piano per far posto al dolore, all’amarezza e alla disgrazia teatralmente rappresentata.

TRISTEMENTE E VINCENTE SIGNAL IDUNA PARK – Il Borussia Dortmund ieri ha giocato contro il Mainz, nella partita che avrebbe assegnato dei punti per la Bundesliga tedesca. Le due squadre non si sono mai viste di buon occhio e la battaglia è stata serrata, da uomini veri, accompagnata da un tifo, un latrato rabbioso di chi voleva assolutamente i tre punti. Tra quei tifosi ce n’era uno, un signore di ottant’anni, che durante l’incontro, e mentre guardava e seguiva con la pelle al vento come fosse un’armatura la partita è stato colto da un malore. Purtroppo nonostante i tentativi di rianimazione, non ce l’ha fatta. E’ passato a miglior vita nell’incredulità più totale della tifoseria, che man mano che apprendeva la notizia reagiva, si emozionava e culminava la celebrazione della perdita del “collega” tifoso inneggiando e dedicandogli “You’ll never walk alone” ostentando le proprie sciarpe.

Una triste vicenda che ha si portato, sportivamente parlando una vittoria al Dortmund (2-0 al Mainz), ma che ha di fatto lasciato l’amaro in bocca a tutti i tifosi, che si sono ritrovati a dover piangere inaspettatamente la perdita di un uomo, che si trovava lì soltanto per andare a vedere la propria squadra del cuore, quel cuore che non ha retto, ma che almeno gli ha dato la gioia di vivere e vincere.

Zoff: “Buffon? Le qualità ci sono. Giocare fino a 40 anni? Durante le partite..”

Ha parlato questa mattina a Rai Radio 1 il grande portiere Dino Zoff, esprimendo tutta la sua soddisfazione ed elogiando Gigi Buffon per il record battuto in questi giorni e precisando come la difesa giochi un ruolo fondamentale: “Va per conto suo perché le qualità ci sono. Sia io che Sebastiano Rossi se siamo riusciti a portare e costruire questo tipo di record eravamo in squadre di rilievo. Certamente un fattore di organico, poi il portiere dà il suo contributo e Buffon lo sta dando e si merita di prendere questo record”.

Circa la longevità dei portieri che giocano fino a quarant’anni e alle intenzioni del portiere juventino di continuare ancora Zoff ha detto: “E’ un ruolo che non implica fatica, nel senso si ci sono degli allenamenti, però durante gli incontri prendono una palla e mezza durante la partita. Questo dimostra che non devono correre dietro gli avversari. Se riesce a mantenere la reattività muscolare può andare avanti”.

Strage in Turchia, Ankara sotto assedio. Autobomba piena di esplosivo..

Almeno 37 persone, tra cui due kamikaze, sono morte e 125 sono rimaste ferite in una violenta esplosione nel centro di Ankara. La deflagrazione sarebbe stata provocata da un attacco suicida con un’autobomba. L’incidente è avvenuto ieri alle 18.30 locali, in una zona vicina a quella in cui il 17 febbraio un’altra autobomba uccise 28 persone. Dalle prime indagini emergerebbe che l’attacco sarebbe opera di militanti curdi del Pkk o di un gruppo affiliato. Un tentativo suicida destinato a fare una strage, visto che lì si trovavano decine di persone in attesa di mezzi pubblici e minibus. Tra i feriti ci sono anche sette poliziotti.

TERZO ATTENTATOTerzo attentato ad Ankara in meno di 5 mesi. Solo due giorni fa, l’ambasciata americana ad Ankara aveva inviato un messaggio di allerta ai suoi cittadini. Il nuovo attacco al cuore della capitale turca mette a nudo la fragilità di un “paese” che pare sotto assedio. Solo ad Ankara, è il terzo attentato suicida con decine di morti in 5 mesi. Le modalità di quest’ultima azione ricordano da vicino quelle dell’autobomba del 17 febbraio, che aveva causato 29 morti, prendendo di mira mezzi militari.

Durissimo il commento del Presidente della Repubblica Turca Erdogan“Ancora più determinati nella lotta contro il terrorismo”. Poi in una nota precisa e spiega: “A seguito dell’instabilità nella regione, negli ultimi anni la Turchia è stata oggetto di attacchi terroristici”, senza indicare alcuna organizzazione specifica. Di fronte ad azioni che “minacciano l’integrità del nostro Paese”.

IPOTESI FIRMA CURDA – Dopo l’attacco di ottobre alla stazione di Ankara, attribuito dal governo all’Isis come quello del 12 gennaio a Istanbul, per l’autobomba del mese scorso le autorità avevano puntato il dito contro i curdi del Pkk attivi in Turchia e quelli siriani del Pyd, nonostante una successiva rivendicazione del gruppo estremista curdo Tak.

TENSIONE SU TUTTI I FRONTI – L’attacco avviene mentre la Turchia è impegnata in conflitti su diversi fronti, dentro e fuori i suoi confini. Nel sud-est del Paese, le operazioni contro il Pkk hanno causato in questi mesi centinaia di morti, con decine di coprifuochi in vigore per mesi nei centri urbani. Una guerra intestina che ha spinto i gruppi curdi più radicali, come appunto il Tak, a minacciare rappresaglie nel resto della Turchia. Il partito filo-curdo Hdp, presente in Parlamento, ha subito condannato l’attacco.

LAZIO SOCIAL – Keita si complimenta con Patric per la sua partita

Si torna a respirare un po’ di felicità in casa Lazio dopo aver finalmente ritrovato, contro l’Atalanta di Reja, la tanto attesa vittoria in campionato. Ora si può lavorare con un pizzico di serenità in più in vista della delicata partita di giovedì contro lo Sparta Praga in Europa League. Ta la gioia collettiva spicca ancora una volta Keita Baldè Diao, che attraverso il suo profilo ufficiale di Instagram si complimenta con il terzino spagnolo per il suo buonissimo debutto dal 1′ minuto allo Stadio Olimpico: “Gran partido mi rubio (biondo, nrd)!  La speranza è che lo spagnolo continui nel suo percorso di crescita e si riveli presto un’ottima alternativa per Pioli in queste ultime partite di campionato (visto che non può giocare in Europa League perchè non è in lista Uefa) o comunque nella prossima stagione, come lo stesso giocatore ha auspicato nelle dichiarazioni del pre partita.

Gran partido mi rubio! @patric6 👏🏾⚽️🔵⚪️ #siemprefuertes🙏🏾💪🏾

Una foto pubblicata da Keita Balde Diao✔ (@keitabalde14) in data:

RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Mancano ancora nove partite, cerchiamo di vincerle tutte»

«Siamo in ritardo per il treno europeo, però mancano nove partite e dobbiamo cercare di vincere più partite possibili». StefanoPioli riassapora i tre punti. La sua Lazio ha battuto l’Atalanta per 2-0 ritrovando anche i gol del bomber Klose, a digiuno da 17 partite: «La sfida contro l’Atalanta era tutt’altro che semplice eppure abbiamo lottato su ogni pallone meritando la vittoria. Ora testa all’Europa League. Non stiamo vivendo una stagione esaltante in campionato ma oggi ho avuto le risposte che mi aspettavo dai miei calciatori. Forse nel primo tempo avremmo dovuto osare un po’ di più ma poi ci ha pensato Klose. Loro erano messi davvero bene in campo, faccio i complimenti all’Atalanta. Momento dei rimpianti? Non ancora, prima finiamo la stagione e solo allora tireremo le somme. La rosa? Avere tanti giocatori non è facile e io ne ho davvero molti», ha concluso Pioli a Mediaset Premium.

Fonte : Il Corriere dello Sport