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Giordano: “Risultato giusto, ma la Lazio ci ha provato”. E su Pioli…

Per parlare della gara di ieri sera a Milano ai microfoni di Radio Sei è intervenuto Bruno Giordano: “La Lazio ci ha provato, soprattutto all’inizio, ma poi sono venute meno le forze per insistere nel pressing alto. Meno male che abbiamo trovato un Milan sotto tono, soprattutto in alcuni giocatori come Bertolacci, Bonaventura e Montolivo. Abbiamo subito il solito gol da polli ma credo che il risultato finale sia quello più giusto”. Poi su Pioli: “Mi sembra che la squadra sia con il tecnico. Se ci fosse stato qualche problema all’interno dello spogliatoio si sarebbe visto, invece la gara di ieri ha dimostrato che l’allenatore è ancora parte integrante del gruppo”.

Piscedda: “Pareggio meritato, ora sotto con il derby per riacquistare credibilità”

Per commentare il pareggio di ieri sera a Milano contro i rossoneri ai microfoni di Radio Sei è intervenuto l’ex biancoceleste Massimo Piscedda: “Ieri sera è stata una Lazio che non ti aspetti, dopo la disfatta con lo Sparta qualcosa evidentemente è scattato nella testa dei ragazzi. Nel primo tempo i biancocelesti hanno saputo tener botta al Milan, mentre nel secondo la squadra è apparsa più impaurita, si è disunita ed è stata messa alle corde dagli uomini di Mihajlovic, ma nonostante ciò è stato un pareggio meritato”.

Ieri sera l’arbitro Tagliavento ancora una volta ci ha messo del suo in occasione del fallo di mano di Zapata in area rossonera: “Non è un problema di arbitro, secondo me è la regola che è sbagliata. Per come la vedo io il fallo di mano in area è sempre da punire con il rigore, invece lasciando la discrezionalità al direttore di gara ci saranno sempre critiche e discussioni sull’operato dell’arbitro”.

Anche nel Milan i rapporti fra presidente e allenatore stanno scadendo nel ridicolo:Mihajlovic sta vivendo una situazione paradossale, non è facile lavorare con una simile pressione addosso. Le dichiarazioni di ieri del presidente Berlusconi sono umilianti per un allenatore. Posso capire che il padrone di una società possa dire quello che vuole ma ci sono momenti e momenti per farlo”.

Tornando alla partita di Europa League: “Come ha detto anche Pioli è stata una gara che ha rasentato la vergogna, è capitata in un momento sbagliato della stagione ma in questo sport è così, il calcio ti può regalare grandi gioie ma anche darti grandi delusioni”.

Se con lo Sparta avessero giocato come ieri sera forse sarebbe andata diversamente: “Ogni partita fa storia a se, ma c’è da dire che anche il Milan non è più quella grande squadra degli anni scorsi e quindi si può anche andare a Milano per fare risultato”.

Per la Lazio è un periodo particolare, già a marzo fuori da tutto, come si fa ad andare avanti? “Adesso c’è rimasto il derby, non servirà a salvare la stagione ma è una grande occasione per tentare di riacquistare quella credibilità che la squadra si era conquistata l’anno scorso”.

Credi che i giocatori biancocelesti abbiano ancora questa volontà? “Il derby è una partita a se, io ero abituato a giocarlo in un certo modo e spero che anche i giocatori sappiano interpretarlo con lo stesso spirito. La stracittadina è un tributo che devi fare alla tua tifoseria ed essendo tale devi dare il meglio di te stesso. E’ una gara che si può vincere giocando malissimo e perdere giocando benissimo, ma è anche una grande occasione per quei giocatori che non hanno reso al massimo di dimostrare almeno in questo incontro di dare tutto”.

Conte: “Ho deciso di andare via, ma…”. Poi sul suo futuro…

Attraverso la conferenza stampa Il ct dell’Italia, Antonio Conte, ha parlato in vista delle amichevoli contro Germania e Spagna“Mi è stato chiesto di essere chiaro prima di Euro 2016 visto che sono in scadenza di contratto. Ho comunicato di andare via al presidente Tavecchio, anche se dopo aver raggiunto la qualificazione pensai di rinnovare, ma passati quattro mesi senza lavorare non ho accettato di prolungare. E’ stata per me una grandissima esperienza, in questo momento non penso alla Premier ma solo alla Nazionale Italiana. Ho grandi responsabilità ed ho tanta voglia di lavorare, sono carico al massimo. Con il lavoro possiamo certamente colmare il gap che c’è tra noi e le Nazionali più forti di noi. In futuro non so cosa potrà accadere, ma non si tratta assolutamente di un addio al calcio italiano. La Nazionale è un bene di tutti e in questi anni si è parlato troppo di decisioni contro di me e non contro l’Italia. Sento di aver ridato la voglia di indossare la maglia azzurra“. Infine sul Chelsea: “Vedremo cosa mi riserverà il futuro in un club che sia all’estero o in Italia”.

FOTO – Scudetto 1914/15: Ecco i documenti dell’epoca che svelano…

La battaglia per l’assegnazione dello scudetto 1914/15 va avanti a passi spediti, dopo il raggiungimento delle 30 mila sottoscrizioni, adesso ogni passo può essere quello decisivo per far si che alla Lazio venga consegnato di diritto quel tricolore che la squadra biancazzurra vede mancare ingiustamente da un secolo. L’Avv. Gian Luca Mignogna che ha portato avanti, sin dall’inizio, questa importante e storica iniziativa ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui vengono svelati grazie a documenti ufficiali dell’epoca, la formazione e il modulo tattico utilizzato da quella Lazio che chiede ancora oggi a gran voce, tramite i 30 mila e più sostenitori, di vedersi assegnato lo scudetto in ex aequo con il Genoa. Di seguito il comunicato ufficiale.

COMUNICATO UFFICIALE

I recenti rinvenimenti emerotecari in primis hanno consentito di imprimere un’accelerazione decisiva nell’iter procedurale volto al riesame dell’assegnazione dello Scudetto 1914/15, ma correlativamente  hanno puranche svelato aspetti tecnici finora semisconosciuti di quella Lazio cui fu ingiustamente scippato il suo primo titolo nazionale.

Scartabellando le pubblicazioni del 1915 de “L’Italia Sportiva”, infatti, è emerso come tale testata giornalistica fosse solita riportare sin da allora tabellini, formazione e modulo tattico delle partite più importanti dei club calcistici coinvolti nelle fasi finali del campionato.

Ciò ha consentito di riportare alla luce sia l’undici base di quella Lazio epica che meriterebbe perlomeno l’ex aequo tricolore, che il pionieristico modulo tattico a quel tempo mirabilmente utilizzato da Mr. Guido Baccani (primo allenatore della storia laziale).

La “squadra biancazzurra” o più semplicemente la compagine degli “azzurri”, come all’epoca veniva cromaticamente definita la prima squadra della capitale, era solita scendere in campo con un singolare 2-3- 5, in cui gli esterni facevano il c.d. “elastico” per la fase difensiva, schierato quasi sempre secondo la seguente:

Formazione Tipo

Serventi; Bona, Levi; Zucchi, Faccani, Grasselli; Donati, Saraceni, Consiglio, Fioranti, Maranghi.

Come a titolo esemplificativo è dato evincersi dal riquadro de “L’Italia Sportiva” del 03.05.1915 concernente l’incontro Lazio-Pisa, valido per il girone finale dell’Italia Centrale e vinto dalla Lazio per 4 a 2, peraltro, sorprende notare come l’anzidetto 2-3-5 fosse adottato da molte delle squadre dell’epoca così determinando l’insorgenza dei primi c.d. schieramenti “a specchio”.

Nella speranza e nella convinzione che l’undici biancazzurro sopra declinato possa al più presto esser accomunato a quello straordinario del 1973/1974 ed quello stellare del 1999/2000, infine, appare doveroso riportare seguitamente tutti i componenti di quella rosa fenomenale di giocatori e polisportivi che prima combatté sui campi di calcio per la bandiera laziale e poi si sacrificò sui campi di guerra per il vessillo italico.

Rosa Lazio 1914-1915: Rossi, Serventi (portieri); Amici, Bona, Furia, Levi, Maranghi, Saraceni II, Terrile (difensori); Caporali, De Gubertinis, Di Napoli I, Di Napoli II, Donati, Faccani, Grasselli, Zucchi (centrocampisti); Bocca, Consiglio, Coraggio, Corelli, Cella, Fioranti, Furia, Raffo, Saraceni I, Zoppi (attaccanti). 

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Avv. Gian Luca Mignogna

Abete: “Lotito uomo di potere? La sensazione c’è”

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Ai microfoni di ‘Radio Onda Libera’, l’ex presidente della FIGC Giancarlo Abete è tornato a parlare del battibecco avuto nel maggio 2011 con il presidente della Lazio Lotito sul tema dei conti e degli aspetti finanziari: “La lite? È stato uno scambio di opinioni diverse, nel rispetto dei ruoli, su questioni previsionali economico-finanziarie legate alla gestione e alle spese arbitrali. La sensazione di Lotito come uomo di potere però c’è. Il progetto della Superlega europea è comprensibile soprattutto in questo momento storico, dove alcuni club aspettano di valorizzare il bacino d’utenza e il fatturato, ma non è un progetto facile“.

Danilo Cataldi al lavoro con l’Under 21 di Di Biagio: ecco il programma degli azzurrini

E’ iniziata ieri a Roma la preparazione della Nazionale Under 21 in vista del doppio appuntamento consecutivo con le qualificazioni europee. Prima e imbattuta nel Gruppo 2 con 13 punti, la squadra di Di Biagio riprende il cammino con due trasferte, il 24 e il 29 marzo in casa rispettivamente della Repubblica d’Irlanda e di Andorra. Passato Bernardeschi alla Nazionale maggiore, al gruppo si è unito il centrocampista del Napoli Alberto Grassi. Anche il laziale Danilo Cataldi, dopo la trasferta di Milano, ha raggiunto il gruppo: il centrocampista biancoceleste è una delle colonne della formazione giovanile azzurra.
Gli Azzurrini si alleneranno nuovamente oggi pomeriggio e mercoledì partiranno alla volta di Dublino per poi raggiungere Waterford, dove giovedì 24 marzo (ore 18 locali, le 19 italiane) affronterà la Repubblica d’Irlanda. Il giorno seguente gli Azzurrini si trasferiranno in Spagna e, fino alla serata di domenica 27 marzo, si alleneranno a Sant Cugat. Lunedì 28 è fissata la partenza per il Principato di Andorra e martedì 29 marzo (ore 18.30) l’Italia affronterà i padroni di casa allo Stadio Comunale della capitale Andorra la Vella.

L’elenco dei convocati

Portieri: Alessio Cragno (Virtus Lanciano), Gianluigi Donnarumma (Milan), Simone Scuffet (Como);
Difensori: Antonio Barreca (Cagliari), Davide Calabria (Milan), Mattia Caldara (Cesena), Andrea Conti (Atalanta), Alex Ferrari (Bologna), Adam Masina (Bologna), Alessio Romagnoli (Milan), Daniele Rugani (Juventus);
Centrocampisti: Marco Benassi (Torino), Danilo Cataldi (Lazio), Federico Di Francesco (Virtus Lanciano), Alberto Grassi (Napoli), Rolando Mandragora (Pescara), Luca Mazzitelli (Brescia), Lorenzo Pellegrini (Sassuolo), Stefano Sensi (Cesena);
Attaccanti: Domenico Berardi (Sassuolo), Alberto Cerri (Cagliari), Luca Garritano (Cesena), Gaetano Monachello (Atalanta), Federico Ricci (Crotone), Valerio Lorenzo Rosseti (Cesena).
Staff: Capo Delegazione: Giancarlo Antognoni; Dirigente accompagnatore: Vincenzo Marinelli; Allenatore: Luigi Di Biagio; Vice allenatore: Carmine Nunziata; Segretario: Emiliano Cozzi; Preparatore dei portieri: Antonio Chimenti; Preparatore atletico: Vito Azzone; Medici: Angelo De Carli e Carmine Costabile; Fisioterapisti: Enzo Paolini e Fabrizio Scalzi; Magazzinieri: Claudio Gagliardi e Andrea Russo.

Candreva ha già deciso il suo futuro?

Arrivano novità importanti per quanto concerne il futuro di Antonio Candreva. Secondo infatti quanto rivela ‘FcInterNews’, il 29enne esterno, punto di forza dello scacchiere di Stefano Pioli, avrebbe deciso di lasciare la Lazio, dove milita dal 2012, al termine di questa stagione. Il numero 87 ha infatti capito di essere ormai giunto al termine di un ciclo, dopo aver dato tutto per la maglia biancoceleste, e per questo quella del prossimo 15 maggio all’Olimpico contro la Fiorentina sarà la sua ultima partita con l’aquila sul petto. Sulle sue tracce, come noto, c’è da mesi l’Inter, che durante il mercato di giugno potrebbe bussare nuovamente agli uffici di Formello per strappare il sì del presidente Lotito. Il quale, per lasciar partire il centrocampista di Tor de’ Cenci, chiede non meno di 30 milioni: una cifra non da poco per le casse nerazzurre, ma che potrebbe essere ritoccata al ribasso se il club del presidente Thohir accettasse di inserire nella trattativa una contropartita tecnica adeguata (ad esempio, quell’Andrea Ranocchia che a fine stagione rientrerà alla base dal prestito alla Sampdoria)

TEMPI BELLI – E non abbiam bisogno di Parolo

E non abbiam bisogno di Parolo,per spiegare quello che è nascosto in fondo al nostro cuore.

Siamo incazzati. Ma tanto, eh. Una roba che non si può dire. L’ira è uno dei sette peccati capitali e quando è fine a sé stessa, senza che si trasformi in energia costruttiva, è una brutta cosa. Ma stamattina ci siamo svegliati così, tanto che William Holden-Max Schumacher in “Quinto Potere” al confronto è il più grande collezionista di Hello Kitty del mondo.

Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più.” Un grido che forse rende bene uno stato d’animo solo parzialmente giustificabile, agli occhi degli esterni. E’ solo una partita di pallone, pensa alle cose serie. Poi pensi, davvero: Supercoppa persa, preliminare di Champions perso, derby d’andata perso, novembre in campionato praticamente perso con ipoteca sull’ottavo posto. E poi fuori dalla Coppa Italia e fuori dall’Europa League. In tutte le altre stagioni recenti, anche quelle considerate fallimentari, c’era sempre stata una pietra miliare, un momento condiviso di gioia. 2010, squadra risucchiata nella lotta per non retrocedere, ma capace di strappare all’Inter di Mourinho l’unico trofeo nell’anno del triplete, la Supercoppa Italiana. 2009, Coppa Italia alzata al cielo nonostante il decimo posto in campionato e ben diciotto sconfitte. 2008, dodicesimo posto finale, una mediocrità scossa dal gol di Behrami al 93′ nel derby, decisivo nell’intralciare il cammino scudetto-giallorosso.

In tutte le stagioni, almeno un vero momento di Lazio. Quest’anno no, c’è solo la rabbia a covare: anche e soprattutto per quanto visto a Milano. Ok, solito gol incassato nel primo quarto d’ora, ok qualche errore, le assenze, l’ingenuità di Lulic, ma la Lazio di domenica sera nell’atteggiamento e nella concentrazione non era neanche lontana parente di quella vista contro lo Sparta Praga. E questo fa rabbia, perché quello era l’appuntamento che doveva e poteva cambiare la stagione, non questa passerella da settimana della moda milanese. E ha fatto rabbia vedere un Patric ordinato e preciso fare una figura migliore di tanti “senatoriboriosi, incapaci di prendersi anche i fischi a fine partita.

E poi c’è lui, Tagliavento. Che dopo Calciopoli deve aver avuto qualche strana indicazione: con lui dal 2006 il bilancio dice 3 vittorie, 4 pareggi e 12 sconfitte. Troppo per non dire: “Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più.” E’ stato lui il “Quinto Potere” a San Siro: gli altri quattro, società, tecnico, giocatori e avversari, hanno fermato a turno la Lazio nei momenti chiave, facendo aumentare sempre più la rabbia. Per cui no, “non abbiam bisogno di Parolo“, né di ieri sera, per capire che stagione è stata. E’ un lunedì da passare alla finestra, a gridare un po’ di rabbia: ci sarà Pasqua per tornare a rilassarsi, e poi ancora il derby: ormai l’unica, l’ultima occasione possibile in cui si possa immaginare di tornare a sorridere. E al momento ce ne vuole di fantasia…

Fabio Belli

MERCATO – Dal Napoli il primo rinforzo della nuova era Mihajlovic?

Il prossimo mercato estivo potrebbe essere molto importante per i giocatori che non hanno trovato molto spazio in questa stagione e che nel corso della sessione potrebbero approdare su altri lidi in cerca di rilancio. È il caso ad esempio di Manolo Gabbiadini, il cui futuro, stando a quanto rivela calciomercatoweb.it, potrebbe essere lontano dal NapoliSulle sue tracce, riferisce il portale, ci sarebbe la Lazio, che, come noto, il prossimo anno opererà una grossa rivoluzione a partire dalla panchina, dove potrebbe sedersi l’attuale tecnico del Milan Sinisa Mihajlovic. Il serbo ha già allenato il numero 23 partenopeo ai tempi della Sampdoria e sarebbe felicissimo di riaverlo tra le proprie fila nella Capitale. A Formello si starebbero dunque già muovendo per prelevare il giocatore con la formula del prestito con diritto di riscatto, ma il trasferimento potrebbe avvenire anche a titolo definitivo, qualora il Napoli decidesse di ritornare alla carica per il suo vecchio pupillo Antonio Candreva.

Viareggio Cup, ecco il quadro degli ottavi di finale (in campo mercoledì)

E’ stato sorteggiato il quadro degli ottavi di finale della sessantottesima Viareggio Cup. Dopo la fase a gironi terminata domenica, le squadre torneranno in campo mercoledì prossimo nel primo turno ad eliminazione diretta della competizione.

OTTAVI DI FINALE

MERCOLEDÌ  23  MARZO

GRUPPO A
SPEZIA-LIVORNO
La Spezia / Stadio “B. Ferdeghini” (ore 14.30) (Sintetico) * 

TORINO-EMPOLI
Monterotondo (GR) / Stadio “Pian di Giunta” (ore 15)

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JUVENTUS-MILAN
Viareggio (LU) / Stadio “T. Bresciani” (ore 15)

SASSUOLO-BOLOGNA
Quarrata (PT) / Stadio “Raciti” (ore 15)

GRUPPO B

GENOA-PALERMO
Levanto (SP) / Stadio “Scaramuccia-Raso” (ore 15) (Sintetico)

VIRTUS ENTELLA-DEPORTIVO CAMIONEROS
Chiavari (GE) / Stadio “Gastaldi” (ore 15) (Sintetico)

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ATALANTA-FIORENTINA
La Spezia / Stadio “B. Ferdeghini” (ore 17) (Sintetico)

UJANA-INTER
Altopascio (LU) / Stadio Comunale (ore 15) (Sintetico)

Mihajlovic strizza l’occhio alla Lazio: “E’ stata una delle tappe più belle. Continueremo..”

Silvio Berlusconi ha sempre abituato gli allenatori del Milan (qualora non fossero scelti in prima persona da lui stesso), ad un limbo di critiche mediatiche senza fine.

Ne sa qualcosa Sinisa Mihajlovic che informato, al termine della sfida contro la Lazio, delle nuove esternazioni del patron milanista, non ha nascosto tutta la sua amarezza: “Volete un commento? Fate “copia e incolla” con quello che ho detto la scorsa settimana e quella ancora prima. Sono sempre le stesse cose. Berlusconi non è molto diverso dagli altri presidenti: parla, giudica e poi decide”.


LAZIO
– Alla domanda dell’interessamento dei biancocelesti, il serbo ha risposto così: “Se mi fanno piacere le voci sulla Lazio? La Lazio è stata una delle tappe più belle della mia carriera. Aspettiamo la fine del campionato, poi faremo i conti. Continueremo insieme se lo vorremo entrambi. Se anche una non lo vorrà ci separeremo. Se il Milan troverà un altro allenatore, anche Mihajlovic troverà un’altra squadra…”.

Fonte: Corriere dello Sport

Milinkovic, recupero “lampo” per la Roma?

Ha saltato le sfide contro l’Atalanta, il ritorno con lo Sparta Praga e il Milan ieri sera. Milinkovic Savic ha deciso di proseguire le cure riabilitative in vista del derby, non partendo con l’Under 21 della Serbia, e ricevendo il permesso della nazionale.

La speranza è quella di poterlo vedere tra gli undici titolari nelle super sfida  contro la Roma domenica 3 Aprile. Ricordiamo che il giocatore aveva lamentato un problema muscolare, durante la gara d’andata di Europa League contro la squadra ceca. Fortunatamente gli esami effettuati hanno allontanato l’eventualità di una lesione.

Questi giorni saranno determinanti ai fini di una previsione di impiego, sta di fatto che la sua assenza ha pesato nell’economia delle ultime gare, soprattutto in Europa League, e in vista del derby il suo peso specifico potrebbe fare la differenza.

Zamparini vuole vincere contro la Lazio: “Dobbiamo tornare a conquistare i tre punti”

Ieri sera la Lazio ha giocato una discreta partita contro il Milan e avuto in più di un’occasione la possibilità di passare in vantaggio, se non fosse stato per qualche imprecisione in attacco. Occhi tutti rivolti verso il derby che si giocherà domenica. Una partita cruciale, sotto tutti i punti di vista, e per tante motivazioni (ovvie e scontate). Se c’è invece chi pensa di poter fare bottino pieno contro la Lazio è Maurizio Zamparini, vulcanico presidente del Palermo, che giocherà al Barbera contro i biancocelesti, tra due partite.

Ecco le sue parole ai microfoni di Mediagol.it: “Chiaro che dobbiamo tornare a conquistare i tre punti. Ma non credo sia una corsa a tre fra noi, Carpi e Frosinone. Samp e Udinese non stanno messe meglio. Ho fiducia nel Palermo. Se il Carpi ha ottenuto sei punti con Frosinone e Verona anche noi possiamo farne altrettanti con Chievo e Lazio”.

Chiaro dunque il messaggio alla squadra di Stefano Pioli, che intanto a testa bassa si concentrerà a fare una buona partita questa domenica contro la Roma.

 

Trapattoni: “A volte i presidenti credono sia meglio esonerare. Pioli? Molto dipende..”

Giovanni Trapattoni al termine della gara tra Milan e Lazio ha espresso la sua delusione nei confronti delle due squadre che ambivano a posizioni differenti in questa parte di campionato, e che hanno entrambe allenatori che stanno vivendo un momento non felicissimo.

Presso “La Domenica Sportiva” ha detto: “A volte i presidenti trovano la soluzione esonero per dare la cosiddetta scossa, ma non sempre ci si riesce. Molto dipende anche dalla fiducia dei giocatori nel loro allenatore”.

Poi riporta un’esperienza personale: “Sono capitati anche a me momenti in cui la squadra, chissà per quali motivi, reagisce. Ma se i due club sono arrivati in queste situazioni non è colpa degli allenatori. I presidenti devono cercare di ovviare a questo cercando di osare il più possibile“.

RASSEGNA STAMPA – Pioli ritrova il sorriso: “Serviva una prestazione così”

Stefano Pioli vede il bicchiere mezzo pieno dopo il pareggio per 1-1 in casa del Milan. “Avevamo bisogno di una prestazione del genere dopo una delusione grossa, dopo una partita in cui abbiamo sbagliato l’approccio e potevamo passare il turno – spiega il tecnico riferendosi alla sfida di Europa League -. Quest’anno è una stagione complicata, ma piangersi addosso non serve a niente, questa squadra ha dimostrato di avere carattere e volontà, ha sofferto, ma ha stretto i denti fino alla fine e ha trovato un risultato che ci dà fiducia per il prosieguo.  L’arbitraggio? Le situazioni a metà sono andate nell’altra direzione. Questo dell’arbitraggio non va bene – ha aggiunto – se sono a metà, si fischia un po’ da una parte e un po’ dall’altra non è così”.

Fonte : La Repubblica

 

RASSEGNA STAMPA – Lazio, contro il Milan un punto amaro

La Lazio si illude con l’incornata di Parolo, poi come al solito subisce gol nei primi quindici minuti e stavolta la firma ce la mette Bacca. A San Siro finisce 1-1 ma a sorridere sono più i rossoneri che consolidano il sesto posto, a sette punti dai biancocelesti e quattro dal Sassuolo. Imperdonabile Lulic, doppia ammonizione e un’espulsione all’80’ che gli costerà il derby contro la Roma il 3 aprile. L’eliminazione dall’Europa League, giovedì contro lo Sparta Praga, ha cancellato anche l’ultimo obiettivo della Lazio. La contestazione dei tifosi, la delusione del presidente Lotito e la panchina di Pioli che torna in bilico. Per tutto questo la sfida con il Milan a San Siro diventa un ultimo banco di prova per rinsaldare la posizione del tecnico e per avvicinarsi al sesto posto, che diventerebbe utile per la qualificazione europea se proprio i rossoneri non dovessero vincere la finale di Tim Cup contro la Juventus. L’emergenza fa ancora sentire il suo peso sulla Lazio, le scelte in difesa sono praticamente obbligate (out Basta, Konko e Radu) con Patric e Braafheid sulle corsie esterne. Pesante l’assenza a centrocampo di Milinkovic-Savic, Pioli si affida a Lulic mezzala per sostituirlo con Cataldi e Onazi in panchina. L’ex Matri guida l’attacco, Candreva e Felipe Anderson nel tridente.

Fonte : Il Tempo

RASSEGNA STAMPA – Pioli: «Solo a fine stagione deciderò se continuare qui o no»

La soddisfazione di Pioli, dopo il pari di San Siro, nel corso del programma “Serie A Live” in onda su Premium Sport: «Avevamo bisogno di una prestazione del genere, dopo una grossa delusione. Il turno in Europa League potevamo passarlo, ma è una stagione complicata e piangerci addosso non serve a niente. Stasera abbiamo stretto i denti, riuscendo a portare a casa un risultato positivo. Quest’anno abbiamo sprecato troppe occasioni, è evidente, ma era importante reagire e non abbatterci. E pensare già alla prossima».
IN BILICO
Pioli, però, resta sotto esame. E non è sicuro di restare alla Lazio anche nella prossima stagione: «Il mio futuro? Non è una questione di contratto: voglio finire al meglio possibile questa stagione, poi ci incontreremo per capire se ci sarà la possibilità di andare avanti o no. Io ora penso a tenermi stretta questa panchina, non ci sono altre situazioni in ballo. Ma ora sono concentrato sul lavoro, non posso permettermi il lusso di perdere energie a pensare al mio futuro. Il derby? Dobbiamo prepararlo al meglio perché sappiamo quanto può essere importante per noi e per tutto l’ambiente biancoceleste. I motivi di questa annata difficile? In qualche occasione non abbiamo giocato da squadra, in altre non siamo riusciti a portare a casa i risultati che magari avremmo meritato: il calcio è anche fatto di fiducia. Le aspettative erano alte e magari questo ci ha complicato il percorso».

Fonte : Il Messaggero

CAOS MILAN – Brutto gesto di Menez nei confronti di Mihajlovic

Non è un buon momento per Sinisa Mihajlovic, voci di spogliatoio dicono che l’allenatore serbo ha perso il controllo della squadra e vedendo quanto accaduto stasera con Menez non viene difficile da credere. Siamo al 75′ di Milan Lazio, il vice Sakic dice a Menez di riscaldarsi ma il francese si rifiuta di alzarsi dalla panchina. Sakic insiste indicando l’orologio e facendo notare che manca ancora un quarto d’ora alla fine del match, Menez cambia idea e seppur controvoglia all’84’ entra al posto di Honda. Un gesto platealmente irrispettoso nei confronti del suo allenatore che in conferenza stampa ha poi  ammesso di non essersi accorto di nulla. Berlusconi non ha mai accettato la scelta di affidare a Mihajlovic la panchina del Milan, Galliani prima del match ha gettato ombre sul futuro dell’allenatore e stasera Menez ha in parte confermato le voci che lo vorrebbero in rotta con lo spogliatoio. Di questo passo, risulta difficile ipotizzare Mihajlovic al Milan anche nella prossima stagione. La Lazio nel suo futuro?

CONFERENZA – Mihajlovic: “Altra occasione persa, purtroppo non concretizziamo”

E’ un Mihajlovic affranto quello che si è presentato inconferenza stampa. Il suo Milan ha deluso ancora una volta, perdendo altri punti per la rincorsa all’Europa. Mihajlovic si è detto contrariato per il pari e punta il dito di nuovo al reparto offensivo: “Come ho già detto nelle settimane precedenti continuiamo a segnare poco. Purtroppo paghiamo anche l’assenza di Niang. Balotelli e Menez non si applicano come gli altri attaccanti. Sotto questo aspetto devono crescere“. Proprio Menez si è reso protagonista di un brutto comportamento (leggi qui): “Non ho notato nulla, ma se è vero gli faccio venire io la voglia di entrare in campo”. Anche l’assenza di cambi influisce sulla prestazione del suo Milan: “Non abbiamo cambi e devo sperare che Honda e Bonaventura reggano fino a fine stagione. Questa è l’ennesima occasione persa, perchè potevamo recuperare due punti a Fiorentina e Inter“. Glissa invece sulle voci riguardanti il suo futuro e al suo accostamento alla Lazio.

CONFERENZA – Pioli: “Tagliavento? Inutile parlarne. Contento a metà perchè volevo vincere”. Poi sul derby…

Un pari che fa morale ma che non smuove la classifica. La Lazio di Pioli mostra di avere ancora un pò di orgoglio e si prende un punto a San Siro. Queste le parole di mister Pioli in conferenza stampa:

Partita buona oggi, disastrosa contro lo Sparta, perchè?

“Contro lo Sparta Praga non abbiamo approcciato bene la partita e gli errori ci hanno penalizzato. La squadra invece oggi ha reagito. Ha giocato un buon primo tempo. Nella ripresa abbiamo sofferto un pò il Milan ma abbiamo dimostrato che vogliamo ancora lottare”.

Lei non vuole commentare gli arbitri ma con Tagliavento accade sempre qualcosa di strano…

“Ho chiesto al quarto uomo in occasione del mani di Zapata ma mi ha detto che il contatto non c’è stato e il rigore non è stato concesso per questo motivo. Inutile parlarne ora…”

Cosa pensa delle critiche ricevute?

“Penso che le critiche si siano amplificate dopo l’eliminazione dall’Europa League. Io sono l’allenatore e mi assumo le responsabilità. Di certo i risultati non sono stati buoni e non abbiamo avuto la giusta serenità per lavorare. Abbiamo fallito delle occasioni ma resto concentrato sul mio lavoro. Non è un problema ricevere le critiche”.

Soddisfatto della partita?

“Non del tutto perchè la volevo vincere. Sicuramente dal punto di vista caratteriale ottima prestazione, ma dovevamo colpirli in contropiede ma non lo abbiamo fatto. Però abbiamo dimostrato professionalità”.

Cosa aspettarsi dalla stagione?

“Viviamo alla giornata andiamo avanti e vediamo dove arriveremo a fine stagione”.

Tra due settimane il Derby…

“Spero di recuperare qualche giocatore e speriamo che la sosta ci aiuti. E’ la partita non una partita quindi vogliamo fare bene al derby. Cercheremo di dare una gioia ai nostri tifosi. Abbiamo due settimane per prepararla bene”.