L’Inter a gennaio aveva messo le mani su Lucas Biglia. A rivelare il clamoroso retroscena, ad una settimana dalla chiusura della sessione invernale del mercato, il portale ‘calciomercato.com’, secondo cui il da nerazzurro Ausilio sarebbe stato ad un passo dal piazzare il colpo per portare il regista biancoceleste alla corte di Roberto Mancini. Secondo il sito internet, il club milanese avrebbe destinato all’affare parte dei soldi ricavati dalla cessione di Guarin in Cina, offrendo alla Lazio una cifra intorno ai 15-16 milioni di euro più bonus e alcune contropartite. E problemi non ci sarebbero stati nemmeno nel trattare con l’agente dell’argentino, che si sarebbe detto favorevole ad un approdo sui Navigli del suo assistito. Insomma, la trattativa – per la quale si sarebbe mosso in prima persona anche il vice presidente interista (e connazionale di Biglia) Javier Zanetti – era davvero vicinissima alla conclusione, e invece alla fine è saltato tutto. I motivi? Due in particolare: il primo il ritardo nelle operazioni di trasferimento in Oriente del colombiano, il secondo l’infortunio, l’ennesimo della stagione, occorso al Principito. Il cui futuro potrebbe tuttavia ancora tingersi di nerazzurro: a giugno infatti l’Inter potrebbe bussare nuovamente alla porta di Formello, nonostante le indiscrezioni che la danno sulle tracce di Banega (che agisce nello stesso ruolo di Biglia) e Soriano. Staremo a vedere…
TEMPI BELLI – Dovremmo monetizzare questo nostro grande amore
Dovremmo monetizzare questo nostro grande amore, perché è ora di fare i conti, anche se siamo ancora a febbraio e ci aspettano ancora quattro mesi di divertimento folle. Un rollercoaster di zero a zero che, per dirla un po’ come Mandrake di Febbre da Cavallo, solo a pensarci ci viene la commozione, anzi, non lo vedete, abbiamo un groppo in gola.
Dovremmo monetizzare con dei video virali o dei post svergognati, da 7000 mi piace. Un po’ come fanno i nostri giocatori, più attivi sull’arena dei social network che su quella verde dei campi da gioco. La gara per fare gli auguri a De Vrij è stata serratissima, quella per segnare a Perin un po’ meno. Chi si è impegnato di più era il più vecchio in campo, che almeno per luogo comune dovrebbe essere quello che utilizza meno ‘ste cose.
Tu immagina i bond, di questo nostro grande amore: perché, caro procuratore di Biglia, per rifiutare certe offerte bisogna essere dei grandi professionisti, ma guarda che anche per rifiutare l’amore incondizionato della gente laziale ci vuole un fegato che manco The Hateful Heigt: eppure voi lo fate sistematicamente, quattro mesi da stella vi fanno pensare ad altre maglie, altri lidi, forse altri stipendi. Senza capire che qui, caro Felipe stiamo parlando anche con te, potevate guadagnarvi l’immortalità. Bond d’amore fruttiferi più di quanto si possa immaginare offrendosi a destra e a manca: “Io me ne voglio andare perché qui non c’è un progetto, possibile che nessuno voglia spendere 50 milioni e 8 l’anno d’ingaggio per giocatori di una squadra da nono posto?“
Questo nostro grande amore non ha lunedì neri, non conosce default. Senza banche centrali, senza WTO. Ci svegliamo la mattina convinti di tifare per i colori più belli del mondo e questa è l’unica convinzione che non si svaluta. Non come la classifica che ormai sembra un enorme cielo grigio a perdita d’occhio, non come le speculazioni di mercato, tra chi proprio non vuol comprare e chi vuol fare di tutto per vendersi. Il nostro indice è sempre al rialzo, il nostro pollice sempre in su, le nostre curve segnano sempre sorrisi.
Bisognerebbe prendere l’ispirazione da questo nostro grande amore per un libro, una serie o per un film commerciale: in 402 sale la Vigilia di Natale. Altro che Checco Zalone, altro che Di Caprio nel remake di Masha & Orso: ci vorrebbe un Paolo Sorrentino per girare “La Pazienza dei Tifosi Laziali”, che non è La Solitudine dei Numeri Primi perché siamo tanti e pure incazzati. E vorremmo dire basta alle occasioni sprecate e vorremmo che il “non oso” non fosse sempre agli ordini dell'”io vorrei”, come il povero gatto della favola. E allora l’anno prossimo, perché è già tempo di pensarci all’anno prossimo, sarebbe giusto investire una volta tanto non su procuratori slavi, giovani di altri continenti o incastri di compravendita all’ultimo minuto del 31 agosto. Rivalutiamo il vecchio cuore biancazzurro, tutti, dai tifosi alla dirigenza, indirizziamo ogni decisione solo verso questo nostro grande, infinito amore per lei, la Lazio.
Potremmo vivere anche solo dei diritti SIAE.
Fabio Belli
Un fascia senza padroni, è la Lazio dei “capitani”
Come riporta oggi il “Corriere dello Sport“, la squadra biancoceleste quest’anno ha tanti rappresentanti della squadra, e alla fine della fiera “forse” questo crea in piccola parte un po’ di instabilità dentro lo spogliatoio. Stefano Mauri l’aveva lasciata a Giugno per poi riprendersela a Marassi sabato sera. L’aveva già portata in altre due occasioni, contro l’Udinese alla terza giornata del girone d’andata (vinta dagli uomini di Pioli per 2-0, doppietta di Matri), e contro il Rosenborg in Europa League (22 Ottobre 2015, partita vinta per 3-1).
Ad oggi il capitano è Lucas Biglia, che però per svariati problemi è sempre costretto a saltare tante partite. L’argentino in estate all’unanimità fu insignito della qualifica di rappresentante della squadra con “onori” e “oneri“, ed era considerato l’allenatore in campo. Tanti mugugni, uno su tutti quello di Antonio Candreva, che voleva essere identificato come “leader” di squadra e tifoseria. Poi a Leverkusen accettò la fascia consegnatagli da Pioli dopo un colloquio chiarificatore fra i due. Lulic e Klose furono sin da Luglio nominati i vice Biglia. Sia il tedesco che Senad hanno avuto sporadiche occasioni di indossarla in qualche partita.
All’interno dello spogliatoio il fattore dell’anzianità viene considerato importante. Ecco perché in passato era considerato Stefan Radu dopo Mauri il primo della lista in fatto di anzianità di servizio. Nelle ultime settimane si è aggiunto il settimo capitano: si tratta di Abdoulay Konko, biancoceleste dal 2010, quando venne acquistato per sostituire Lichtsteiner, ceduto alla Juve. Il francese era stato capitano a metà dicembre con il Saint Etienne e ha portato la fascia anche domenica scorsa a Udine.
Super Bowl 50 ai Broncos, Carolina Panthers ko
I Denver Broncos si aggiudicano il Super Bowl. Battendo i Carolina Panthers 24 a 10. I Broncos di Peyton Manning dominano l’incontro fin dalle prime battute e non sono mai in svantaggio. Manning esce dal campo a pochi secondi dal finale e si gode una standing ovation dello stadio: potrebbe essere la sua ultima partita, la fine di una gloriosa carriera nel football.
Ma il campione non conferma le indiscrezioni: ”Mi prendo del tempo per riflettere. Stasera berro’ molta Budweiser” dice Manning di fronte alle telecamere che lo assediano. L’evento sportivo piu’ seguito d’America si apre con tutte le star del football, anche Tom Brady, fischiato dal pubblico. La difesa dei Broncos funziona alla perfezione. E sembra impenetrabile anche per il quarterback dei Carolina Panthers, Cam Newton, a cui piace paragonarsi a Superman e che ha spinto la sua quadra fino alla partita al Levi’s Stadium di Santa Clara, in California. Fra i migliaia di spettatori sugli spalti, molti vip: da Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas a Justin Bieber e suoi amici, da David Beckham e suo figlio Brooklyn a Kate Hudson. Le regine della serata sono pero’ Lady Gaga e Beyonce‘.
Lady Gaga, con un completo pantalone rosso di Gucci e scarpe con i colori della bandiera americana, canta l’inno nazionale, mandando in visibilio il pubblico e la rete. ”Cantare l’inno al Superbowl e’ il mio sogno” afferma, sottolineando che fin da piccola si esibiva nell’inno ispirandosi a Whitney Houston. Beyonce’ e’ la regina dell’halftime: la star compare accanto ai Coldplay e Bruno Mars. Si esibisce con loro, ma e’ la vera regina con una mise e pose che ricordano Michael Jackson negli anni 1990. Si riprende mentre sta per cadere quando canta la canzone lanciata poche ore prima, e poi al termine dello show annuncia il suo nuovo tour mondiale. Il sito della cantante viene preso d’assalto ed e’ inaccessibile, sommerso dai contatti. Beyonce‘ poco prima della performance ha ricevuto – secondo indiscrezioni riportate dalla stampa americana – 10.000 rose dal marito Jay Z.
Uomo colpito da “meteorite”. Primo caso al mondo di decesso
Un uomo è stato ucciso da un meteorite in India. Il primo caso di decesso nella storia avviene in un modo singolare e per tanta sfortuna del mal capitato. (secondo gli astronomi essere colpiti da un meteorite ha una probabilità di 1 su 700mila e il protagonista della vicenda è quell’uno).
Sono stati gli agenti della polizia forense a stabilire lo strano caso. Nella buca profonda circa 80 centimetri non sono state trovate tracce di esplosivo. E’ stato invece rinvenuto poco distante dalla zona d’impatto un pezzo del corpo celeste che ha causato la morte dello sfortunato autista.
Non è così improbabile vedere meteoriti che si schiantano sulla Terra. Ma questo è probabilmente il primo caso documentabile in cui a perdere la vita è un essere umano. Il caso più eclatante della storia moderna ci riporta al 2013 quando in Russia, a Chelyabinsk,un grosso meteorite è esploso nell’impatto con l’atmosfera provocando seri danni a centinaia di edifici e ferendo circa un migliaio di persone.
Fonte: tgcom24
Stefano Mauri, l’usato garantito
Cercasi disperatamente “attaccante” capace di buttarla dentro in tutti i modi. Che sia alla Pippo Inzaghi, quindi con il 95 % del corpo o alle Beppe Signori tutto classe e polmoni, la musichetta non cambia. La squadra non riesce più a segnare e questo segnale è molto preoccupante.
Perché è vero che contro il Genoa la difesa ha retto bene con Hoedt e Mauricio, ma c’è stata molta inconcludenza e disordine in attacco. Klose, Matri, Djordjevic, Kirshna e Keita, non riescono, chi per un motivo chi per un altro, a essere produttivi ed efficaci.
Ecco che mister Pioli potrebbe affidarsi a Stefano Mauri, l’ex capitano rivisto in campo nella sfida del “Marassi“. “Il lavoro del brianzolo – sottolinea l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport – potrebbe infatti essere utile in zona gol, grazie ai suoi movimenti di gioco che in tante occasioni hanno mandato in gol i compagni di squadra“.
Felipe Anderson, “talento cristallino” dalle emoticon facili
A volte la tecnica, quando è fine a se stessa, lascia il tempo che trova. La domanda è lecita: come si può avere un tale talento, quasi cristallino ma non avere, o avere a tratti (troppo alterni) il carattere, la consapevolezza e la tenacia per metterlo a disposizione della squadra?
Ebbene sì, parliamo di Felipe Anderson. In questo momento di difficoltà, nel quale l’esperienza, il tasso tecnico e la capacità di saper risolvere le partite, dovrebbero portare il giocatore di Brasilia a prendersi per mano la squadra (o quantomeno provarci), il giocatore nulla di tutto ciò combina, è impalpabile, inconcludente. Lo vediamo in campo a tratti, alcuni momenti è presente, ma comunque la sua manovra non è produttiva né efficace. Altri sparisce completamente dal gioco, e diventa totalmente avulso per la squadra.
“Campare di rendita” in uno sport è una cosa impossibile, e Felipe sta facendo di tutto per far rimpiangere quel “furetto“, tanto forte e veloce, che l’anno scorso seminava il panico nelle difese avversarie, con colpi d’estro e stravolgimenti.
La sensazione è che il giocatore ne voglia poco di calcare l’Olimpico, e perché (forse) le sue attenzioni sono proiettate verso altri lidi, e perché l’ambiente (a cominciare dalla società), non garantirebbero serenità nemmeno al più veterano dei campioni.
Una considerazione va fatta, e sulla base del concetto della “professionalità“. Che Anderson vada via o meno a Giugno, o che magari avrebbe preferito farlo durante questa finestra di mercato poco importa. Quando sei un professionista, dimostri fino all’ultimo la tua serietà in campo e fuori. E queste qualità ovvero la competenza, la costanza dell’impegno, la scrupolosità e la dedizione, ultimamente non fanno parte di questo “talento cristallino” dalle Emoticon facili.
Meno “Twitter” più “Allenamenti”.
RASSEGNA STAMPA – Biglia ha fretta di tornare in campo
Lucas Biglia corre verso il recupero, provando ad anticipare i tempi. Ha ripreso la preparazione in modo differenziato e cercherà di forzare per tornare a disposizione (almeno per la panchina) già dall’anticipo di giovedì nell’anticipo della Lazio col Verona. Lo staff medico frena, per prudenza si pensa a riportarlo in campo per i sedicesimi di andata di Europa League con il Galatasaray a Istanbul. Tra oggi e domani Pioli prenderà una decisione. Vale a dire o forzare i tempi per averlo contro il Verona o attenderlo per la la sfida con i turchi. Dovrebbe tornare in campo Bisevac, scontato il rientro di Radu, idem Candreva. Più incerta, la situazione di Onazi, non convocato per Genova.
Fonte : Il Corriere dello Sport
RASSEGNA STAMPA – L’attacco non segna più, Pioli si consola con la difesa
Lo 0-0 contro il Genoa non può certo lasciare soddisfatto il tecnico della Lazio Pioli. La sua squadra conferma gli enormi problemi in fase offensiva (anche se questa volta almeno si contano 2 tiri in porta, più una traversa colpita da Mauri), visto che sono ormai 3 partite consecutive di campionato che non riesce a esultare per un gol.
SEGNALI INCORAGGIANTI DALLA DIFESA – Ma se è vero che davanti non si segna, è altrettanto vero che dietro – proprio nel reparto più critico (e criticato) di questo inizio di stagione – arrivano segnali incoraggianti. Nonostante l’ultimo acquisto Milan Bisevac sia già ai box (dopo due partite consecutive in meno di una settimana, una ricaduta muscolare era abbastanza prevedibile per un giocatore inattivo da mesi), la coppia Mauricio-Hoedt si sta mettendo in evidenza con prestazioni positive. La parte del bicchiere mezzo pieno della partita di Sabato, infatti, è che i due centrali sono stati i migliori in campo, integrandosi alla perfezione nel duro compito di arginare Pavoletti, uno degli attaccanti più in forma del momento. Il brasiliano si è occupato del lavoro sporco, francobollandosi al centravanti genoano per tutta la gara e seguendolo praticamente ovunque, l’olandese gli ha dato copertura nelle poche volte in cui l’ex Sporting Lisbona se lo è lasciato scappare, con precisione e ottima lettura preventiva delle azioni di gioco.
Fonte : La Repubblica
RASSEGNA STAMPA – Un attacco da rifondare
La Lazio ha il mal di gol. Ufficiale dopo lo 0-0 di Marassi, anche se ormai i segnali erano evidenti. E se qualcuno si è soffermato sugli errori dei difensori in questi primi sette mesi di campionato, è stato colpevolmente tralasciato quello che ora è diventato il vero problema di una squadra sempre più anonima. Tre centravanti che hanno segnato in campionato la metà di Pavoletti (il genoano ha realizzato 10 reti). Numeri imbarazzanti, tre gol Matri, due Djordjevic e addirittura nessuno Miro Klose, proprio lui il bomber tedesco che nei giorni scorsi ha rifiutato un’offerta faraonica per andare a giocare in Cina. La classfica rispetta i minuti giocati: in testa l’ex milanista con 1059, seguito dal serbo con 945, ultimo il «vecchio» Miro con 798. Udinese, Napoli e Genoa, gli ultimi tre match hanno mostrato preoccupanti limiti strutturali. Come riporta «Lazio Page», anche contro la squadra di Gasperini i biancocelesti hanno fatto appena 2 tiri in porta, 3 in totale nelle ultime 3 uscite. Inoltre sono nove le partite sulle 24 giocate in campionato nelle quali la banda Pioli non è riuscita a segnare.
Fonte : Il Tempo
FOTO – Epic fail di Madonna: carica una sua foto sui social ma in realtà…
La testa a una certa età gioca brutti scherzi, anche per un’intramontabile pop star come Madonna. La cantante 57enne è stata protagonista di un errore che ha scatenato l’ilarità dei suoi fan. Sui suoi vari account social ha caricato un’immagine che la ritrae mentre fuma. La foto è accompagnata dal post: “Non fumo ma mi piace accendere il fuoco”. Ma in realtà la ragazza della foto non è lei, ma bensì la showgirl italiana Paola Barale. Ad avvertire la cantante statunitense dell’errore ci ha pensato su Instagram Rudy Zerbi, noto discografico e personaggio televisivo. Di tutta risposta la Barale ha minimizzato l’accaduto scrivendo su Instagram: “Ragazzi va tutto bene… che sarà mai un po’ di confusione?”. D’altronde a quale donna non farebbe piacere essere accostata a Madonna?! Specie se l’autrice di questo accostamento è Madonna stessa? L’immagine è stata poi cancellata da instagram ma è ancora presente sugli account ufficiali di twitter e facebook. Vedere per credere.
I don’t smoke but i like to start fires 🔥🔥 💘la vie en Rose. ❤️ #rebelhearttour pic.twitter.com/k5KYUUOXHf
— Madonna (@Madonna) 6 Febbraio 2016
Del Neri avverte la Lazio: “A Roma per fare la nostra partita”
In conferenza stampa, il tecnico del Verona Luigi Del Neri ha parlato anche della sfida di giovedì contro la Lazio: “La squadra può avere la caratteristica giusta per combattere come oggi. Vista la partita di ieri, per vincere dobbiamo andare di più in porta. La Lazio ha giocatori di qualità nonostante le assenze, non sarà facile. Ma noi dobbiamo andare a fare la nostra partita, come su ogni campo. Vediamo cosa succede oggi, l’importante è andare vicini alla quart’ultima”.
FOTO – Kishna punta il Verona: “Sono tornato!”
Due mesi dopo dalla sua ultima partita riecco Ricardo Kishna. Il giocatore che nella prima parte della stagione ha avuto un rendimento altalenante (come tutta la Lazio) è finalmente pronto a dimostrare il suo valore. L’ala olandese è tornato stamattina ad allenarsi coi compagni e su Instagram si è detto pronto per il prossimo match.
Federcalcio romena: “Abbiamo bisogno di Radu in nazionale”
Sono ormai quasi 3 anni che Stefan Radu non indossa la maglia della nazionale romena, soprattutto per problemi col tecnico Iordanescu. Tuttavia, se il c.t. romeno non rimpiange l’assenza del terzino laziale, non è dello stesso avviso Burleanu, presidente della Federcalcio romena che su digisport.ro ha dichiarato: “Noi vogliamo averlo in squadra, lui lo sa. Siamo in attesa di una sua risposta. Aspettiamo a braccia aperte sia Stefan sia Ciprian Marica: sono due calciatori che vale la pena avere in squadra e di cui il calcio romeno ha urgente bisogno”.
Clamoroso al San Paolo, esposto uno striscione sul Vesuvio…
Tanto e forse troppo è stato detto sui cori e gli ululati di Lazio-Napoli. Oggi, dopo gli episodi dell’Olimpico, il Napoli e Koulibaly hanno fatto il loro rientro in campo al San Paolo. Al momento dell’ingresso in campo di Napoli e Carpi, i tifosi partenopei, in risposta ai fatti accaduti mercoledì, hanno indossato tutti la maschera raffigurante il volto di Koulibaly. Un gesto di solidarietà per far sentire la propria vicinanza al centrale francese, intonando il coro“Kalidou, Kalidou”. Ma prima del fischio d’inizio, è comparso anche uno striscione autoironico, riguardante i cori sul Vesuvio, che già in passato era stato esposto dalla curva napoletana: “Vesuvio, lavaci col fuoco”. Quei cori che abbiamo potuto ascoltare mercoledì all’indirizzo della tifoseria campana non sono certo giustificabili, ma questo comportamento autoironico tenuto dagli stessi napoletani, conferma quanto sia stata esagerata l’indignazione dei media, senza pensare che da sempre tra tifoserie avverse questo è un mezzo per innervosire l’avversario che travalica magari il limite del goliardico, ma parlare di razzismo e discriminazione lo riteniamo alquanto esagerato.
THE BEST OF THE BEST: Wesley Ho-Ho-Hoedt
Ieri sera la Lazio non ha subito gol. Questa è già di per sé una buona notizia, visto che la difesa biancoceleste ha avuto diversi problemi nella stagione in corso. Secondo la nostra redazione, il migliore della gara appena conclusasi è l’olandese Wesley Hoedt classe ’94. Il centrale difensivo che doveva essere il compagno di viaggio di Stefan De Vrij, e che invece si è ritrovato a vivere un inizio di stagione davvero complicato, ieri ha dato dimostrazione di avere delle buone capacità.
E’ un po’ di tempo che il giovane centrale sta giocando su buoni livelli e, anche nella gara di ieri sera a Marassi, l’olandese ha dato risposte confortanti. Infatti nel pareggio di Genova, la prestazione del centrale olandese è stata più che positiva. Le due chiusure in scivolata su bomber Pavoletti (una per tempo), sono soltanto i flash più evidenti di una prova che per certi aspetti si può definire come super. Senso della posizione, fisicità, colpo di testa, insomma ieri questo giovane ragazzo ha dimostrato che su di lui ci si può contare.
L’avvio terribile che ha dovuto subire in questa stagione non è certo colpa sua. La società avrebbe dovuto tutelarlo maggiormente e integrarlo pian piano nei meccanismi di gioco della squadra. Così non è stato e come al solito, durante la gestione Lotito, ci siamo dovuti ritrovare un giocatore a capo della difesa, quando nemmeno sapeva dire buongiorno in italiano. L’apice fu raggiunto nella trasferta di Napoli dove la Lazio subì cinque pappine e Wesley venne “umiliato” da Higuain. Quello fu il giorno più triste. Una serataccia da dimenticare in fretta. Per fortuna che il ragazzo è intelligente e senza perdersi d’animo è riuscito pian piano a metabolizzare le esperienze negative, tramutandole in preziosi consigli.
Quest’anno ormai è andata, la Lazio difficilmente raggiungerà la via per l’Europa direttamente dal posizionamento in campionato. Rimane una piccola speranza dall’Europa League, ma anche lì non sono molte le chance per riuscire ad agguantare l’Europa.
Il prossimo anno, senza coppe e con De Vrij di nuovo arruolabile, si potrebbe creare quel muro Arancione che noi tutti avevamo sognato nella scorsa estate. Sperando che il rendimento di Wesley continui a salire, la nostra redazione non può far altro che augurargli un grande in bocca al lupo, sperando che continui su questa strada.
Per ulteriori approfondimenti di seguito potrete leggere le pagelle di ieri sera
SERIE A- Clamoroso al Bentegodi
Dopo che nella scorsa giornata di campionato l’Hellas Verona aveva portato a casa i 3 punti contro l’Atalanta, è riuscita a strappare un rocambolesco pareggio contro la squadra di Roberto Mancini. Nel lunch-match di quest’oggi la squadra di Del Neri ha pareggiato 3-3 contro i nerazzurri, La gara ha visto subito l’Inter andare in vantaggio all’ottavo minuto con un colpo di testa di Jeison Murillo su assist di Brozovic. Soltanto 5 minuti più tardi i gialloblu trovano il pareggio con Filip Helander, anche lui colpendo di testa su l’assist di Marrone. E’ la giornata dei gol aerei, ancora uno stacco di testa di Pisano che al 16esimo regala il vantaggio all’Hellas. Al 57esimo è 3-1 Verona! Altro colpo di testa e Ionita mette a segno il terzo gol gialloblu. Sembra finita per Icardi e compagni, ma al 61esimo l’attaccante nerazzurro trova il gol che riapre la gara. Di nuovo gol dell’Inter al 78esimo! La squadra di Del neri vede sfumare l’impresa, grazie al gol dell’interista Ivan Perisic. Al termine dei 3 minuti di recupero, si concluse con un clamoroso 3-3 la gara tra Hellas Verona e Inter.
Formello- 3 calciatori recuperati in vista del Verona…
FORMELLO- La Lazio torna dalla trasferta di Genova con un sol punto in cascina. La squadra di Pioli non avrà molto tempo per rimpiangere le occasioni sprecate nel match del Ferraris, giovedì infatti l’undici biancoceleste sarà impegnato nell’infrasettimanale di Serie A contro l’Hellas Verona. La squadra in mattinata, intorno alle 10;30, ha iniziato la preparazione in vista del prossimo impegno casalingo. Per la 25esima giornata di campionato Pioli dovrà fare a meno dello squalificato Parolo. Solo scarico per i protagonisti della sfida di ieri, allenamento sul campo per otto elementi. Arrivano buone notizie per Pioli in vista delle prossime sfide, infatti nel corso della seduta ha avuto a disposizione Ricardo Kishna e Onazi. Antonio Candreva ha dato segnali positivi per il rientro dopo l’infortunio rimediato contro il Napoli che lo ha costretto a saltare la gara contro i rossoblu: il trequartista di Tor de’ Cenci ha lavorato a parte. Solo lavoro in palestra per Lucas Biglia: il metronomo biancoceleste potrebbe farcela per la gara di giovedì, ma sarà sicuramente tenuto a riposo per la sfida del 18 febbraio contro il Galatasaray. La nota negativa arriva dall’unico acquisto di gennaio, Milan Bisevac. Il centrale non si è allenato ed è quindi in forte dubbio per la sfida casalinga dell’11 febbraio. Nelle prossime ore verranno valutate le condizioni di Dusan Basta, ieri costretto ad abbandonare il campo alle fine del primo tempo per un sospetto stiramento. Nel finale dell’allenamento odierno, partitella a campo ridotto terminata sul punteggio di 7-7 e vinta dai celesti ai rigori per 3-2.
CRONACA – Incredibile: si presenta al suo funerale e fa arrestare il marito
Aveva volato dall’Australia fino in Burundi per salutare un’ultima volta sua madre morente, ma Noela non si aspettava certo di venire rapita da una banda di uomini incappucciati. E non è tutto. Come riporta la Bbc è stata la voce al telefono a rendere realtà il peggiore dei suoi incubi. “Uccidetela” aveva sentito dire con un tono che le era familiare in quella chiamata da Melbourne. “Ma quello è mio marito: è Balenga” ha urlato la donna, commuovendo probabilmente anche il cuore di pietra dei sicari, che erano stati pagati dall’uomo per renderlo vedovo. Non solo l’hanno lasciata andare e, pur senza restituire il denaro, le hanno anche fornito le prove per incastrarlo, rendendo memorabile la partecipazione al suo funerale. “Sorpresa! Sono viva” ha detto Noela, sorridendo al marito sconvolto alla vista dei poliziotti che accompagnavano la signora. Ora è in carcere, dovrà scontare nove anni per essere stato il mandante dell’omicidio di sua moglie.
Fonte: AdnKronos
RASSEGNA STAMPA – La moviola di Genoa Lazio
PRIMO TEMPO
18’ pt Parolo sbilancia Ansaldi e Orsato lo ammonisce. Il laziale, diffidato, salterà la sfida con il Verona. Il giallo può starci.
26’ Felipe Anderson viene steso da Burdisso al limite
dell’area, Orsato lascia correre ma il contatto è netto. Pioli si infuria e ha ragione.
33’ Parolo stende Izzo con un intervento molto duro, non da giallo netto, ma ha rischiato la seconda ammonizione e, dunque, il rosso.
SECONDO TEMPO
13’ Hoedt viene fermato fallosamente da Munoz sul limite dell’area. Anche in questo caso Orsato lascia
correre, ma era punizione – e da buona posizione – per i biancocelesti.
16’ Munoz e Djordjevic: contatto duro. L’arbitro ammonisce il genoano. Decisione che appare severa.
19’ Pavoletti viene fermato per fuorigioco: quando l’attaccante riceve il pallone, a pochi metri da Marchetti, è in evidente off side.
23’ Keita entra in area e, al primo leggero contatto di Munoz, cade a terra. L’attaccante guarda il quarto uomo come per chiedere il rigore: era da giallo, per simulazione. Ma Orsato non lo sanziona.
27’
Cataldi ostacola Dzemaili e si prende il giallo. Giusto
37’ Munoz fermato in posizione di fuorigioco. Giusta la chiamata di Fiorito.
41’ Nel giro di due minuti vengono ammoniti sia Rincon, del Genoa (diffidato, salterà Milan-Genoa) e Lulic. Anche in questo caso, le decisioni appaiono corrette.
Fonte: Corriere dello Sport