Il calciomercato in casa Lazio si è chiuso di fatto con l’arrivo di Luis Alberto, per questo motivo l’ultimo giorno di mercato allo starhotel non era presente nessun dirigente biancoceleste. A conti fatti sono arrivati i “magnifici 7”, che poi se sono magnifici ce lo dirà il campo. Finora i tifosi hanno potuto testare soltanto Lukaku e Bastos, che hanno entrambi mostrato un’ottima prestazione contro la Juventus. Dunque è difficile interpretare il calciomercato della Lazio, dato che si è puntato su giovani semi sconosciuti di belle speranze o da rilanciare. Pertanto, abbiamo provato a chiedere ai nostri lettori che cosa ne pensano del mercato biancoceleste. Facendo la media di tutti i commenti il voto finale è di 5, un’insufficienza non grave. Ovviamente nella media non abbiamo tenuto conto di chi è andato ironicamente sotto lo 0.
I commenti di Fabrizio Segnasemprelui Orlando ed Erika Pampanini racchiudono l’idea di tutti: la squadra è incompleta. Dare via Berisha e tenere Vargic (che alcuni di voi non hanno neanche riconosciuto nella foto) è parso un azzardo. Ma in quel caso c’è da valutare la decisione del portiere albanese di giocare con continuità. Luis Alberto al posto di Candreva ha lasciato perplessa Erika e un po’ tutti i tifosi laziali, ma allo spagnolo concediamogli il beneficio del dubbio. A completare Erika ci ha pensato Stefano Gemello che ha aggiunto: “Speriamo si reintegri Keita come attaccante”. E’ la speranza che hanno tutti i laziali. Stefano è anche convinto che Djordjevic possa fare meglio degli anni scorsi, e su questo c’è più di un dubbio.
Sarcastico Mario Giulini: “mi sorprende come certe persone parlino di 3° posto, è probabile che stiano seguendo il campionato della playstation”. Teoricamente Mario ha ragione, però in quanti nell’agosto del 2014 avrebbero scommesso sulla Lazio di Pioli? Dall’ironia del signor Mario alla visione distopica di Stefano Mizzoni: “prima o poi ci porteranno in B…” riferendosi a Tare e Lotito, a cui risponde scherzosamente Umberto Avraham Soliani: “Te sei svejato ottimista stamattina”. Umberto ha dato il voto più alto al calciomercato della Lazio. Un 7 che stona con gli altri commenti ma che lui ha spiegato così: ” A parte la Juve e forse l’Inter, non mi pare che le altre abbiano fatto molto di più se riuscissimo a ricompattarci ed abbandonare il pessimismo cronico del laziale secondo me potremmo divertirci quest anno”.
Giuliano Fabio Massimo Crespino promuove soltanto Immobile e boccia tutti gli altri acquisti. L’attaccante campano è l’unico che mette d’accordo tutti, o quasi. Mikel Lazio Arizi ci ricorda che il giocatore è stato cacciato da Dortmund, da Siviglia e da Torino. A onor di cronaca, va precisato che Immobile da Torino non è stato cacciato, ma è stato lui a chiedere alla società granata di non riscattarlo dal Siviglia. Mikel è scontento anche di Bastos e di Lukaku, ma a loro difesa interviene Luca Gatta che evidenzia come l’ex Rostov sia stato eletto il miglior difensore del campionato russo nella passata stagione. Paolo Polizzi detto Paolone si è detto “generoso” e ha dato una sufficienza piena al calciomercato biancoceleste, così come Fabio D’Alanno. Abbastanza esplicativo l’emoticon di Renato Di Biagio, mentre Yuri Visconti non dà voto ma ci ricorda la fragilità dei difensori biancocelesti e l’assenza di un vice Immobile. Per Yuri senza questi giocatori la Lazio è da ottavo posto.
Ci vanno giù pesante Giacomo Sanna (“Solito mercato inconcludente, senza logica, senza un minimo di programmazione, ogni anno ci stupiscono in peggio!!!“) e Sergio Brasil che punta il dito sulle carenze degli esterni (“Anderson è l’immagine dell’incostanza e Kishna passa più tempo in Paideia che a Formello…”). Conciso Claudio Giulio estimatore di Super Mario: “voto…..0… se avessi comprato Balotelli. ..voto 8”. Interessante lo spunto di Fabio Verucci, che invita ad essere cauti nell’esaltare Bastos e Lukaku ed evidenzia il pasticcio societario fatto con i portieri. Il commento di Fabio è molto lungo e quindi riportiamo solo la parte finale che sintetizza il suo pensiero: “Solito mercato del “vorrei ma non posso”. Fiumi di scommesse che difficilmente riuscirai a vincerle tutte”. Infine ci ha strappato un sorriso Jay Gatsby che in modo laconico ha commentato semplicemente: “Ma chi so?”. Con questo articolo abbiamo cercato di dare voce ai nostri lettori. Se vi è piaciuto mettete un bel mi piace e se volete leggere i commenti per intero vi invitiamo a visitare la nostra pagina facebook. Ciao e forza Lazio.

Il 2 settembre del 1940 nasceva a Roma Pippo Franco. Artista poliedrico, da attore comico a cantante fino a presentatore televisivo italiano. Esordì al cinema in “Appuntamento a Ischia” nel 1960. Dopo aver recitato ne “Il giovane normale” del 1969 incontra Mariano Laurenti che lo fa recitare in pellicole come: “Zingara” (1969), “Mazzabubù… quante corna stanno quaggiù?” (1971), “Quel gran pezzo della Ubalda tutta nuda e tutta calda” (1972), “Furto di sera bel colpo si spera” (1974), “Patroclooo! E il soldato Camillone, grande grosso e frescone” (1974), e soprattutto in “Due strani papà” (1983), divertentissima pellicola con Viola Valentino e Franco Califano.
Ha lavorato anche con Luigi Magni in “Nell’anno del Signore” (1970), “La via dei babbuini” (1974) e “Arrivano i bersaglieri” (1980).
In televisione partecipa a quasi tutte le serie del Bagaglino: da “Biberon” (1987) a “E io pago (2007)” -, tutte fatte al Salone Margherita di Roma e trasmesse prima dalla RAI e poi da Mediaset. Ha inoltre condotto trasmissioni di barzellette come “La sai l’ultima?”. L’unica esperienza alla regia della sua carriera è “La gatta da pelare” (1981). È anche autore del saggio “Pensieri per vivere”. Pippo Franco è la maschera con il nasone che ha descritto e portato in scena gli scandali, le idee politiche, le ipocondrie di una nazione, con un salto dalla commedia sexy anni ’70 stile “Giovannona coscialunga” alla perfezione recitativa che deve a quella straordinaria scuola che è il varietà.
“E’
un’adolescenza che non ha altri pensieri se non la gioia di vivere. Ero un chierichetto e la chiesa era il rifugio pomeridiano, l’angolo della riflessione prima del gioco. Poi andavamo a bagnarci nelle acque sotto la diga, quel ritaglio, nei nostri sogni, era la piscina, così la chiamavamo; ballavamo con le canzoni di Battisti, la sua musica accompagnava le nostre sere, alla discoteca lo Scoiattolo, poi in quella dentro l’hotel Roma. Non posso più cercarle, non potrei ritrovarle ma non le cancello. Ogni estate era una pagina da sfogliare di nuovo, il momento per ritrovare gli amici e i parenti, per ricordare giochi e passioni, il parco dei divertimenti che per tutti è l’infanzia, è l’adolescenza. Oggi una fetta di quegli amici, un’altra di quei parenti, non ci sono più, improvvisamente scomparsi. Li piango, non li dimentico così come Amatrice piange straziata i morti ma non può morire assieme, anzi deve ricominciare a vivere. Io provo questo dolore fortissimo, come una lesione sul mio corpo. Ma so che la mia città antica saprà rinascere nuova e uguale a se stessa. Il mio impegno sarà profondo e continuo ed è già avviato, io ci sono. Lo sport potrà aiutare a raggrumare idee e denari, a trovare lo spirito per iniziative certe, sicure, senza angoli bui, senza zone oscure, soprattutto in tempi brevi. Questo dovremo fare. Questo farò io“.

