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Mancini spegne le polemiche: “Accetto le scuse di Sarri”

Roberto Mancini ha accettato le scuse di Maurizio Sarri per gli insulti rivolti allo stesso tecnico nerazzurro al termine della partita di Coppa Italia contro il Napoli al San Paolo. “Accetto le sue scuse“, dice Mancini durante una intervista a “Le Iene“. All’allenatore del Napoli sono andate due giornate di squalifica da scontare in Coppa Italia e 20 mila euro “per avere pesantemente insultatoMancini. La decisione del giudice sportivo Gianpaolo Tosel, dopo la lite al termine di Napoli-Inter. Al tecnico dei nerazzurri e’ stato inflitta una multa di 5.000 euro.
Il giudice sportivo ha deciso sulla base dei referti degli ispettori federali e sul rapporto arbitrale: Sarri infatti e’ stato squalificato “per avere, al 47° del secondo tempo, rivolto all’allenatore della squadra avversaria epiteti pesantemente insultanti; infrazione rilevata dal quarto ufficiale e dai collaboratori della procura federale“. Le parole di Sarri non sono state dunque ritenute di discriminazione sessuale. A Mancini e’ stata inflitta una multa di 5.000 euro per avere, sempre al 47° del secondo tempo del quarto di Coppa Italia Napoli-Intertenuto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell’allenatore della squadra avversaria che l’aveva insultato; per avere inoltre, al termine della gara, negli spogliatoi, rivolto al Quarto Ufficiale un’espressione irriguardosa“.

Fonte: Ansa.it

 

Milan Bisevac: “Il guerriero” è pronto a combattere per la Lazio

La partita contro la Juventus in Coppa Italia ha portato sicuramente ulteriori sensazioni negative in casa Lazio. Ma tra le tante cose storte ce n’è una che fortunatamente è andata per il verso giusto. Stiamo parlando della partita del nuovo arrivato (e speriamo non l’unico di questa sessione di calciomercato): Milan Bisevac.

Il serbo dopo la buonissima prova all’esordio assoluto con la maglia biancoceleste, si è guadagnato di diritto il titolo di nota positiva della serata. Per tutti e 90 i minuti Bisevac ha fatto sentire la sua presenza in campo e grazie alla sua personalità e al suo carisma, uniti a buone qualità da difensore, ha permesso alla retroguardia biancoceleste di tenere botta contro un colosso come la Juventus (non una squadra qualsiasi) in una partita secca contro attaccanti del calibro di Morata e Zaza (e per venti minuti Mandzukic e Dybala). Insomma un battesimo di fuoco già difficile di per sé, figuriamoci se non lo è per un giocatore che conosce ancora poco i compagni e per niente il campionato italiano. Eppure è riuscito a guidare la difesa e ciò che ha colpito in partitolare i tifosi della Lazio è la voglia e l’impeto con cui si è calato nella realtà biancoceleste, senza patire l’emozione della prima, in casa, contro i campioni d’Italia…anzi questo gli ha dato ulteriore rabbia agonistica, necessaria per contrastare l’armata bianconera. Ha cercato sempre l’anticipo e ha usato quella furbizia e grinta che in certe occasioni serve per limitare le giocate degli avversari (non a caso in Francia era chiamato “il guerriero“). Ne sa qualcosa Alvaro Morata, affrontato a muso duro dal numero 13 biancoceleste (vedi foto accanto). Non è un fulmine di guerra ma compensa con una buona capacità di leggere in anticipo le azioni (ricorda molto Biava in questo). In difficoltà come tutta  la Lazio nel finale di partita, complice il fatto che i biancocelesti hanno  hanno concesso troppi spazi alla squadra di Allegri, spazi che si sono poi rivelati letali.  Dettaglio non indifferente infine è il fato che Bisevac ha dimostrato di stare in ottima forma, a dispetto di quanto si diceva sulla sua condizione fisica quando è stato annunciato il suo acquisto. Insomma “il guerriero” ha impressionato tutti, anche un campione come Buffon che a fine gara non ha esitato a fargli i complimenti per la partita disputata. Ovviamente si tratta di una sola partita (e il blasone dell’avversario ti impone per forza un livello di concentrazione superiore al normale) quindi è giusto evitare “voli pindarici” e di attendere ancora qualche partita per poter dare un giudizio completo sul serbo, ma la prima impressione conta sempre ed è stata molto positiva. Lui stesso ha dichiarato di essere molto soddisfatto del suo debutto e lo ha fatto tramite le sue pagine ufficiali di Facebook e Twitter in cui mostra un brevissimo video in cui tiene testa a Zaza:

Conclusione: Prima da titolare e subito leader della difesa biancoceleste.E’ stato un impatto forte considerando la forza degli avversari. Si è comportato bene dimostrando qualità importanti. Penso possa migliorare conoscendo i suoi compagni”, queste sono state le di mister Pioli sul nuovo acquisto nel post gara. E’ importante ora vedere se riuscirà a mostrare tutte queste doti anche nelle prossime partite che attendono la Lazio da qui fino a Maggio, a cominciare da domenica pomeriggio quando all’Olimpico arriva il Chievo. Bisevac, complici le condizioni malconce di Mauricio e il mancato recupero di Gentiletti, tornerà probabilmente titolare nella sfida con i ragazzi di Maran.
Ora…è vero che non è tutto oro ciò che luccica…ma se il buongiorno si vede dal mattino…
Forza Guerriero. “Vive le guerrier”

Marco Lanari

Kalinic, salta il trasferimento all’Aston VIlla. Lazio pronta a intervenire?

Sembrava tutto fatto per il trasferimento di Lovre Kalinic  in Inghilterra, mancava soltanto l’annuncio ufficiale dell’Aston Villa, società che aveva vinto la concorrenza di altri club, come il Sunderland, il Besiktas e la Lazio e invece sul più bello la trattativa è saltata. Motivo? secondo il portale croato dalmatinskiportal.hr, il portiere croato non ha ottenuto il permesso di soggiorno: le due presenze in nazionale croata non sono bastate all’estremo difensore per ottenere l’autorizzazione a giocare in Premier League. Niente Villans quindi per l’estremo difensore che ora farà ritorno in Croazia per attendere novità sul suo futuro. La Lazio, che aveva già cercato il portiere potrebbe nuovamente reinserirsi per portare nella capitale il classe ’90. Defilata ormai l’altra concorrente, il Besiktas, visto che ha appena acquistato il portiere ucraino del Dnipro Denys Boyko.

 

INFERMERIA – Le ultime dal Dottor Bianchini

Sulle frequenze di LazioStyleRadio è intervenuto il medico sociale Roberto Bianchini, per fare il punto sulla situazione dell’infermeria biancoceleste e sugli ultimi due infortunati, Biglia e Mauricio. Queste le sue parole: “Mauricio è uscito per un fastidio alla coscia destra e dagli accertamenti risulta una lesione di primo grado a livello del bicipite femorale della coscia destra. il ragazzo comincerà i solito protocolli, nei prossimi giorni sarà completamente fermo, poi vedremo di riprendere a lavorare in acqua e in palestra. Biglia ha subito un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia di destra, ma fortunatamente è escluso qualsiasi problema di tipo fratturativo, nei prossimi giorni valuteremo con certezza. Non sembra essere estremamente grave, ma richiederà ulteriori accertamenti ed esami radiografici la prossima settimana per valutare la problematica legamentosa e capsulare. Il ragazzo ha comunque già cominciato le cure per far riassorbire l’edema e l’infiammazione”. Poi sui lungodegenti Kishna, Marchetti e de Vrij: “Per Kishna stiamo rispettando il protocollo stabilito. Dalla prossima settimana, con ogni probabilità, si riaggregherà con il gruppo. Marchetti sta meglio e tornerà ad allenarsi con Grigioni all’inizio della prossima settimana, mentre per de Vrij le cose stanno andando avanti, siamo a metà dell’opera. Il ragazzo è tranquillo e sereno, vede che il ginocchio risponde in maniera positiva. Ancora un bel periodo di cure di riabilitazione, ma sta procendendo più velocemente di quanto si pensasse“. La lunga lista di Bianchini si conclude con Basta e Gentiletti, appena rientrati in gruppo: “Dusan è regolarmente in campo, mentre Santiago oggi ha svolto gran parte dell’allenamento con la squadra, è sulla via della completa guarigione“.

 

 

FORMELLO – Le ultime dall’allenamento del pomeriggio

Mancano solo due giorni alla partita casalinga contro il Chievo Verona, e la Lazio si è ritrovata questo pomeriggio a Formello alle ore 15 per la consueta seduta pomeridiana del venerdì. Seduta dedicata prevalentemente alla tattica, con una parte iniziale di riscaldamento con torello allargato a tutto il gruppo ed esercizi atletici con cambi di direzione e scatti a ritmo medio. Quindi solo lavoro tattico che ha impegnato la squadra per buona parte della seduta, prima di una partitella finale a campo ridotto. A sorpresa ha partecipato alla seduta anche Santiago Gentiletti, out da circa 5 settimane, il quale ha disputato anche la partitella finale: difficile comunque la sua presenza nella lista dei convocati per domenica; per Basta, rientrato ieri in gruppo, sicura convocazione ma probabile partenza dalla panchina; out Biglia e Mauricio, sottoposti oggi a controlli strumentali in Paideia.

Nelle prime prove tattiche di questa anti-vigilia di Lazio-Chievo, il mister Stefano Pioli ha mischiato le carte. Sta cercando una soluzione tattica in grado di compensare l’assenza di Biglia: l’idea in vantaggio, al momento, è quella di lanciare nuovamente Cataldi in cabina di regia visto che Onazi in quella posizione continua a regalare prestazioni insufficienti. L’alternativa è cambiare nuovamente modulo e tornare al vecchio  4-2-3-1, con Parolo e il giocatore dell’Under 21 davanti alla difesa. In attacco si rinnova il ballottaggio: Klose, dopo la sfida con la Juve, dovrebbe riposare. e a quel punto la maglia da titolare diventerebbe una questione a 2 tra Matri e Djordjevic, con l’ex Milan leggermente favorito.  Per quanto riguarda la difesa, vista l’assenza di Gentiletti e Mauricio, si rivedrà il quartetto che ha concluso il secondo tempo con la Juventus in Coppa Italia: Bisevac e Hoedt saranno al centro della retroguardia mentre Konko e Radu sulle corsie laterali. 

 

Bari – Camplone: “Minala deve entrare in condizione, da lui mi aspetto molto”

Dopo la breve esperienza a Latina, Joseph Milana, è tornato al Bari. Per il ragazzo, che non gioca da tre mesi, un’inizio in salita. Il giocatore è in ritardo di preparazione e per lui sarà difficile conquistarsi un posto tra le fila della formazione pugliese. A tal proposito, il tecnico biancorosso Andrea Camplone parlando del giocatore camerunense nel corso della conferenza stampa ha dichiarato: “Da Minala mi aspetto corsa e qualità. Non è al meglio, al momento non è quello che conoscevo, è al 30-40% della condizione”. Parole chiare rivolte al calciatore, un ammonimento per fargli capire che dovrà darsi molto da fare prima di poter aspirare a un posto da protagonista.

Mauricio al miele: “Oggi è un anno che sono alla Lazio…”

“Oggi sono 365 giorni che indosso la maglia della Lazio con onore. Voglio ringraziare la società e i tifosi che mi hanno incoraggiato e fatto crescere. Grazie anche alla mia famiglia che mi ha sostenuto in ogni momento. Posso assicurarvi che continuerò a fare del mio meglio per i colori biancocelesti”.  Firmato Mauricio

🔵Oggi io completo 365 giorni indossa con tutto il mio onore la maglia della Lazio. Voglio ringraziare la società ei tifosi per sempre incoraggiandomi e facendomi crescere. Grazie anche alla mia famiglia che mi hanno sostenuto in ogni momento. Ognuno può essere sicuro che sto andando continuare a fare sempre del mio meglio per nazione biancoceleste. #semprelazio 🔵Hoje eu completo 365 dias vestindo com toda minha honra a camisa da Lazio. Agradeço ao clube e aos torcedores por estarem sempre me incentivando e me fazendo crescer. Obrigado também à minha família que me apoiou em todos os momentos. Todos podem ter certeza de que seguirei sempre fazendo meu melhor pela nação biancoceleste. #insiemesiamopiùforti 🔵Today I complete 365 days wearing with all my honor the Lazio’s shirt. I wanna thank the club and the fans for always encouraging me and making me grow. Thanks also to my family who supported me at all times. Everyone can be sure that I’m gonna keep always doing my best for biancoceleste nation. #grazielazio

Una foto pubblicata da Mauricio 33 (@mausantos33) in data:

Nuova esperienza per Antonio Rozzi

L’attaccante Antonio Rozzi, di proprietà della società biancoceleste, ma in prestito attualmente al Lanciano, si appresta a vivere una nuova esperienza. Nella squadra abruzzese il giocatore ha trovato poco spazio e per lui ora si prospetta il passaggio, sempre in prestito dai biancocelesti, alla Robur Siena. Come riportato da Gianlucadimarzio.com il giocatore, già in viaggio verso la città toscana, andrà a rafforzare la colonia biancoceleste già formata da Mendicino e Portanova, noto tifoso biancoceleste.

Tramezzani: “La Lazio sta crescendo, ora avanti con il Chievo”

Per parlare della squadra biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio il vice allenatore dell’Albania, Paolo Tramezzani: “Con la Juventus la squadra di Pioli ha giocato bene. I biancocelesti sono stati compatti e aggressivi per tutto l’incontro. Berisha ha disputato un’ottima partita, sempre pronto e reattivo. Per lui come per tutti i calciatori è importante sentire la società e il pubblico dalla propria parte, sentire di avere la fiducia dell’ambiente intorno da’ molte più sicurezze. La Juve è una squadra molto difficile da affrontare, concede poco e non lascia profondità negli ultimi 30 metri; Allegri è un ottimo tecnico e i giocatori sono forti. Comunque in queste ultime partite la Lazio ha dimostrato di essere in crescita e in forma, e dal punto di vista del gioco merita di più. Domenica con il Chievo non sarà facile, è una buona squadra allenata da un ottimo tecnico ma la Lazio è superiore”.

Ferrero, duro attacco a Sarri

Come noto tra il presidente della Sampdoria, Ferrero, e il tecnico del Napoli, Sarri, non corre buon sangue. Fra i due – da quando il presidente doriano l’estate scorsa si informò sull’allenatore della squadra partenopea per la sostituzione di Mihajlovic trovando però poco entusiasmo da parte del diretto interessato – i rapporti sono alquanto freddi. Da allora, Ferrero non ha risparmiato frecciate al tecnico, come quando questi si era lamentato per il manto del Ferraris dopo Genoa-Napoli. Ora, per l’ennesima volta, il presidente è intervenuto a piedi uniti sul tecnico sull’argomento del momento commentando aspramente la lieve squalifica ricevuta da Sarri per le frasi rivolte a Mancini: “Come direbbe mio nonno, qui si usano sempre due pesi e due misure. Io per un errore geografico ho preso cinquant’anni, questo ha detto di ogni e ha preso due giornate…”, ha dichiarato Ferrero riferendosi ai tre mesi di inibizione subiti nell’autunno 2014 per la sua definizione “filippino” attribuita al presidente dell’Inter Erick Thohir. Poi proseguendo: “Il calcio non è sempre uguale oppure non siamo tutti figli di Dio? Com’è la storia?”. E tutto ciò a pochi giorni da Sampdoria-Napoli: “Ce l’andiamo a giocare, perché quando i ragazzi vogliono, vinciamo su tutti”. In campo ci saranno anche Eder e Soriano, obiettivi di mercato dell’Inter che però, Ferrero allontana: “Restano tutti e due. Dall’Inter non ho ricevuto offerte e, nel caso, loro devono pensare a giocare”.

 

UEFA – Brutte notizie per il Galatasaray

Il Galatasaray rischia seriamente di essere estromesso dalle competizioni internazionali. La UEFA infatti potrebbe punire il club turco escludendolo dalle coppe per le violazioni al Fair Play Finanziario. La decisione è attesa per fine febbraio, ma l’esclusione sembra essere molto probabile visto il passivo di 45 milioni di euro con il quale la società turca ha chiuso l’ultimo bilancio.

E non solo, come dichiarato dall’agente di Wesley Sneijder, il suo assistito in tal caso potrebbe lasciare il club turco. Guido Albers parlando ai media turchi ha dichiarato: Wesley ha deciso di venire al Galatasaray per avere la possibilità di giocare tutti gli anni la Champions League. Quando abbiamo rinnovato il calciatore si è informato sulla situazione del club, le risposte ci hanno soddisfatto e abbiamo firmato il nuovo contratto. Però, ultimamente, Wesley ha chiamato cinque volte la dirigenza ma nessuno gli ha risposto”.

 

Cecchi Paone, proposta a Sarri che accetta…

Dopo i fatti del San Paolo, dove tutto il mondo ha espresso la propria opinione su quanto accaduto e la conseguente squalifica comminata a Maurizio Sarri, da quanto si può leggere da Calciomercato.com Il Napoli ha accettato l’invito di Alessandro Cecchi Paone per un’amichevole con il San Vito Positano a Castelvolturno. Il presentatore è anche il presidente della squadra ed è l’unico tesserato della Figc dichiaratamente gay. “Ho ricevuto la telefonata da Maurizio Sarri  e ho parlato con lui, c’è anche l’ok del presidente riguardante la mia proposta di una partita amichevole con il Positano. È un modo per schierarsi in favore dei nostri diritti”.

Lazio, Morrison al passo d’addio e spunta una squadra Italiana…

E’ arrivato a Roma con tutte le migliori aspettative. Dopo soli 5 mesi è già in discussione la sua permanenza nella capitale. Pioli in tutti questi mesi lo ha mandato in campo sette volte per un totale di 152 minuti giocati, ma nessuno di questi è riuscito ha avuto esito positivo sul mister biancoceleste. Anche se la dirigenza laziale vorrebbe continuare il matrimonio con l’inglese, il mister sembra aver chiesto alla società e al calciatore di trovare un’altra soluzione e sembra che in questi giorni tutto si stia muovendo in questa direzione. Infatti Secondo Toronews anche se Il trequartista sognerebbe il ritorno in Inghilterra, sarebbe stato offerto dal suo entourage al Torino di Ventura. La dirigenza torinese ci starebbe pensando con più di qualche dubbio, sanno benissimo di andare incontro ad una scommessa. La proposta oltre che sul tavolo dei granata, sembra essere arrivata anche su quello di Bournemouth e Swansea.  Il tempo dirà quale sarà il futuro del fantasista, ma in queste sembra sempre più concreto un divorzio dalla Lazio.

Candreva al Palatorrino per il sociale, donato un defibrillatore.

Antonio Candreva pronto come tutta la Lazio a scendere in campo contro il Chievo, si prende una mattinata per dedicarla al sociale. L’azzurro si è presentato come padrino per un’ iniziativa in memoria di un tifoso della Lazio, Simone Francia, deceduto a causa di un incidente stradale. La famiglia del giovane tifoso scomparso ha regalato un defibrillatore al centro sportivo Tor de’ Cenci. Il centrocampista presente all’evento ha dichiarato: “Questo è un gesto importantissimo, sempre sperando che non ce ne sia bisogno. Quello che mi auguro è che qualunque cosa facciate- riferendosi ai tanti bambini presenti-  la facciate con il sorriso e l’entusiasmo. Questo dono della famiglia di Simone merita un grande applauso”L’evento si è svolto al Palatorrino nell’ambito delle iniziative per il IX Municipio di Roma.

MERCATO – Per giugno fuori un nigeriano, dentro un ghanese?

La Lazio si sta preparando alla partenza di Eddy Onazi, che avverrà con tutta probabilità a giugno. Al momento, infatti, pur essendo il mercato ancora aperto, appare difficile che qualcosa si muova in uscita, il che condizionerà inevitabilmente nche le operazioni in entrata. La rivoluzione, o presunta tale, ci sarà invece in estate, quando i biancocelesti, tra gente che sogna obiettivi più prestigiosi, che non rientra più nel progetto tecnico, in scadenza di contratto e in cerca di maggior spazio, potrebbe perdere diversi elementi. Tra essi, appunto, il centrocampista nigeriano, desideroso di fare nuove esperienze, magari in Premier, dove lo cercano Swansea Watford, oppure in Turchia, con il Trabzonspor e un paio di altri club sulle sue tracce. La Lazio per il suo cartellino chiede 7 milioni, cifra alla quale però per ora nessuno si è ancora avvicinato. Il club biancoceleste lo stima e non vorrebbe privarsene, ma capisce il suo desiderio di trovare maggiore continuità e per questo starebbe già lavorando per trovare un sostituto. Secondo quanto rivela ‘lalaziosiamonoi’, la pista più gettonata a Formello è quella che porta a Moses Odijer, mediano ghanese classe ’96 della Salernitana, ma di proprietà del Catania. Alto 170 cm, Lotito ne ha apprezzato non poco la crescita, il fatto che in poche partite si sia imposto tra i titolari, diventando tra i migliori interpreti del gruppo di Torrente. In più, pur essendo giovanissimo, possiede ancora ampi margini di miglioramento. Si trova a Salerno in prestito, ma il club campano ha un diritto di riscatto fissato a 900mila euro e il Catania, a sua volta, un’opzione di controriscatto a poco più di 1 milione. I rapporti tra il patron capitolino e il ds etneo Buonanno però sono ottimi, quindi versando una cifra leggermente superiore a quella del controroscatto, il ragazzo potrebbe essere acquistato e portato subito a Roma. Dopodiché rimarrebbe in ritiro con i biancocelesti, testato da mister Pioli e, in base al suo giudizio, fatto restare o rimandato a Salerno in prestito. Le sue caratteristiche sono quelle di un ‘Gattuso con più tecnica’ (come lo ha definito Torrente): un mediano che può essere impiegato da mezzala, con una buona visione di gioco, corsa, dinamismo e aggressività. Chi lo conosce bene ne parla come di un predestinato: Lotito è molto stuzzicato dall’idea di farne un patrimonio biancoceleste, a partire già dalla prossima stagione, e lui, dal canto suo, spera di essere il primo a fare il viaggio Salerno-Roma e non il contrario…

FOCUS – Il tabù dell’omosessualità nel calcio

Evoluzione umana: Processo di origine ed evoluzione dell’Homo sapiens come specie distinta e la sua diffusione sulla terra”. Analizziamo attentamente quanto scritto, che il Sapiens si sia evoluto e diffuso a macchia d’olio a questo mondo è fuori discussione, non a caso oggi sono più i film che parlano di spostamenti di massa degli esseri umani verso altri pianeti, alla ricerca di cunicoli spazio-temporali che possano condurre ad altre galassie da occupare, che serie televisive in prima tv. Questo perché ormai si ha la piena padronanza, conoscenza e potere del pianeta che frequentiamo. Ma siamo sicuri che l’evoluzione sia davvero avvenuta? O è soltanto una modernizzazione di facciata che porta all’ovvia considerazione che l’apertura mentale di ognuno di noi è meno di quello che sembra?

Noi parliamo di pallone, lo sport più bello del mondo come tutti sapete, ed in questi giorni ci sono state più polemiche per la vicenda Sarri – Mancini che per colpi di stato o magna magna politici. Si è gridato allo scandalo per un “finocchio” di troppo, ma è l’aggettivo che dà fastidio o il terreno nel quale viene coltivato? Mi spiego meglio: c’è chi sostiene che la parola in questione, e non la ripeterò, sia ormai un modo di dire, che non sia un elemento discriminatorio dettato dall’omofobia.

In merito alla vicenda Vittorio Sgarbi disse: “Mi sembra un finto caso, un malanimo, non è un insulto, anche perché stiamo parlando di una categoria rispettabilissima” e prosegue “dire frocio ad una persona può essere una forma di incazzatura ma non vedo l’insulto”. O chi invece condanna aspramente e duramente le parole rivolte da Sarri a Mancini senza fronzoli e non girandoci intorno, queste le dichiarazioni all’indomani di Fabio Caressa, condirettore di Sky Sport: “Sarri ha commesso un gravissimo errore che pagherà pesantemente sotto il profilo dell’opinione generale. Indubbio che ciò porti anche un po’ di pressione sul Napoli. Un gesto di autolesionismo, oltre che di maleducazione”.

Come sempre la verità la si può trovare, tra l’una e l’altra dichiarazione, ma per dovere di cronaca e per rispetto nei riguardi di tutti coloro che “veramente” hanno pagato dazio a discapito di bigottismo e maleducazione, ci piacerebbe ricordare quanti, andando controcorrente, si sono dichiarati apertamente e hanno reso pubblica la loro omosessualità, andando incontro a durissime prese di posizione da parte della coscienza umana che li circondava.

In epoche recenti il primo calciatore a dichiarare la propria omosessualità fu l’inglese Justin Fashanu, che militò nel Nottingham Forest negli anni 80, grande talento, subì le vessazioni del suo allenatore, il leggendario Brian Clough. Fu deriso in campo con lancio di banane e qualsivoglia altra forma di offesa nei suoi riguardi. A 30 anni fece coming out, una scelta rischiosa a quei tempi che gli costò l’emarginazione anche da parte della famiglia Passò anni d’inferno che lo portarono alla tenera età di 37 anni a porre fine alla propria vita. Non molto tempo fa il centrocampista Dominic Van Dijk dichiarò di essere gay e ammise: “So cosa mi aspetta, me la faranno pagare”. Negli ultimi anni ci sono stati i casi dello svedese Anton Hysén e del tedesco Thomas Hitzlsperger che hanno fatto coming out a carriera in corso. “Non mi sono mai vergognato di come sono. Nel calcio l’omosessualità è completamente ignorata”, ha ammesso Hitzlsperger.

In Brasile tale arbitro Richarlyson Barbosa Felisbino, è finito nel mirino perché sculetta dopo ogni gol. La storia finisce in tribunale. Il giudice scrive testualmente: Se un omosessuale vuole giocare a pallone, può farlo, ma solo con i suoi simili, mettendo in piedi un’altra Federazione. Ognuno deve stare al suo posto, ogni scimmia sul suo ramo, ogni gallo nel suo pollaio”.

Nel calcio il “fenomeno” dell’omosessualità non è mai entrato, e quando, di rado lo ha fatto, il boicottaggio è stato netto, immediato. I gay sono tutti fuori, non in campo, non tra i calciatori. E’ l’amara conclusione, che forse rende un po’ meno Sapiens e più bigotti tutti coloro che ancora oggi non credono nella libertà di pensiero e di espressione.

Frezzolini: “Contro il Chievo è sempre difficile. Guerrieri? Lo vorrei in campo…”

Cresciuto nelle giovanili della Lazio, ex portiere tra gli altri di Inter, Modena ed Atalanta, di cui è l’attuale preparatore dei portieri delle giovanili, sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi laziali, “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, è intervenuto Giorgio Frezzolini, per analizzare il momento dei biancocelesti dopo la sconfitta di Coppa Italia con la Juve e a due giorni dalla sfida di campionato contro il Chievo.

Domenica Lazio-Chievo, una delle squadre in cui Frezzolini ha militato nella sua lunga carriera: “Contro il Chievo è sempre difficile, è una squadra tosta che non molla mai, composta da giocatori bravi e “operai”. Una squadra che può creare delle difficoltà. Il punto debole? Credo sia la fase difensiva, lì potrebbe avere qualche problema, in avanti e a centrocampo hanno tanta quantità, oltre a discrete qualità

I biancocelesti sono usciti sconfitti dalla sfida di mercoledì contro la Juventus in Coppa Italia: “I valori in campo erano diversi. Ho visto una buona Lazio, ma alla lunga è normale che vengano fuori i valori delle squadre, alla fine il più forte, come accade nella maggior parte dei casi, vince“.

Riguardo ai portieri di “riserva” della Lazio: “Per quanto riguarda Guerrieri so bene che è un interessantissimo prospetto, ma aver fatto la differenza in categorie giovanili conta relativamente. Berisha è un buon portiere ma per come la vedo io non è da Lazio. A quel punto preferirei la società lanciasse un giovane come Guerrieri, cresciuto nella società biancoceleste, per valorizzarlo e farlo crescere. Mi piacerebbe gli fosse data l’occasione per esprimersi ed emergere. Ovviamente Pioli e lo staff della Lazio possono valutarlo durante la settimana e prendere le decisioni giuste a riguardo“.

Si è parlato di un interesse dei biancocelesti per Dramè, giocatore dell’Atalanta: “Lo scorso anno ha avuto qualche difficoltà, dovute anche a problemi fisici, mentre in questa stagione sta facendo veramente bene. Un ragazzo veramente serio e con buone qualità. Potrebbe essere un buon innesto per la Lazio, ma dubito che l’Atalanta se ne privi. E’ un giocatore con molta gamba, uno di quegli esterni a cui piace spingere“.

La Coppa Italia sarebbe stato un buon viatico per l’Europa, forse il più alla portata per la Lazio. Dopo la sconfitta con la Juventus i biancocelesti sono in corsa solo per due obbiettivi: “Mi auguro che la Lazio possa lottare su entrambi i fronti, ma la vedo dura, i biancocelesti hanno dimostrato di essere una squadra troppo discontinua. Non vedo mai il passo decisivo verso l’alto. La Lazio ha sbagliato troppe partite sulla carta più semplici, dopo ottime prestazioni in sfide invece più ardue”.

Rispetto alla scorsa stagione la Lazio sembra una squadra diversa: “Alcuni giocatori determinanti stanno mancando. La compattezza c’è, il mister è stato bravo nel tenere la squadra sul pezzo anche in momenti difficili. Nel calcio è determinante vincere, la vittoria aiuta a trovare morale e coesione nel gruppo“.

In questo momento a Roma c’è un problema tifoseria, causato principalmente dal provvedimento di divisione delle curve, Bergamo è una piazza molto calda, un po’ come Roma: “A Bergamo si vive il calcio in maniera diversa. Qui il presidente è il primo tifoso della squadra, il discorso economico ha minor rilevanza. La passione per il calcio viene alimentata quotidianamente e trasmessa ai tifosi, con tante iniziative importanti. Vedere la Curva Nord vuota è molto triste, fa male. E’ un peccato non sfruttare un patrimonio così importante come i tifosi“.

In chiusura un pronostico su questo campionato, per ora molto combattuto ed equilibrato: “Vedo favorita la Juventus, ha una mentalità vincente che non ha nessun altra squadra. Il Napoli credo sia un po’ troppo Higuain-dipendente. Anche la Fiorentina ha un ottimo gioco, merito di Paulo Sousa e del lavoro di Montella degli anni scorsi. L‘Inter invece non la considero ancora pronta per lottare fino alla fine, nonostante un’ottima rosa e un grande Mister. Per il resto è un campionato molto equilibrato, ma solo per le posizioni dal quarto posto in giù. In questa bagarre potrebbe rientrare anche la Lazio“.

‘Dalla scuola allo stadio’, le parole di Guerrieri, Cataldi e Klose

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Riparte, con il primo appuntamento dell’anno, ‘Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport‘. Stamane è toccato a Klose, Guerrieri Cataldi far visita all’Istituto Comprensivo ‘Gianni Rodari’. Accanto a loro il Team Manager Manzini e la fedele aquila Olimpia, accompagnata dal falconiere Bernabè. Di seguito le loro dichiarazioni riportate dal sito lalaziosiamonoi.it.

Manzini: “Veniamo sempre volentieri a questi incontri, perché siete voi a dare qualcosa a noi, ovvero la voglia di vivere e gioire. Nella vita bisogna ambire e, per far questo, servono il lavoro, i sacrifici e la dedizione. E ci vuole sempre rispetto per l’avversario, che è fondamentale.

Bernabè: “L’aquila è un animale sensibile, per mantenerla ci vuole pazienza. È importante rispettare il suo carattere, perché con il tempo capisce che sei suo amico. L’esemplare è sempre lo stesso: all’inizio la colorazione era diversa, perché l’aquila in genere cambia le piume dopo 4-5 anni e la testa e la coda diventano sempre più bianche. Olimpia è una cucciola, visto che le aquile vivono 80 anni“.

Guerrieri: “Giocare nella Lazio è il mio sogno, è da quando avevo sei anni che lo faccio. Ho anche altri hobby, come la pesca, ma la mia passione è sempre stata il calcio. La giornata tipo? Ogni giorno ci alleniamo, spesso anche due volte. Io mi alleno in maniera diversa rispetto agli altri. Più faticosa? Dipende dal tipo di allenamento, anche i calciatori di movimento corrono tanto. Il ruolo del portiere mi ha subito affascinato: mi sta formando come persona, perché sei lì da solo e quando sei in difficoltà devi uscirne da solo. Non mi esalto dopo una grande parata e non mi butto giù dopo un errore“.

Cataldi: Ho iniziato a 4-5 anni e intorno ai 13 ho iniziato a sperare che la passione potesse trasformarsi in un mestiere. Da piccolo giocavo sempre con gli amici, in qualunque posto si poteva usare un pallone. La mia prima volta all’Olimpico è stata bellissima, uno spezzone di partita contro il Napoli, poi con il Milan dall’inizio. Io sono di Roma e l’Olimpico l’ho sempre visto come un museo: ritrovarmici con la mia squadra è stato bellissimo. Prima di una partita importante provo sempre un po’ di tensione. Sono tante le emozioni che provo, ma sono contento di indossare questa maglia. È sempre importante fare risultato in campo, perché è questo che fa la differenza e quando non arriva iniziano i problemi. Non so cosa farò quando smetterò, devo ancora iniziare per bene. Spero comunque di giocare ancora per tanti anni. Quando smetterò vedrò, spero in futuro di farmi un’idea più precisa“.

Klose: Ho iniziato tardissimo, a 10 anni, è da lì ho iniziato a credere che potesse essere un hobby ben pagato. Per diventare sempre più forte devi allenarti ogni giorno, così puoi imparare e crescere, proprio come voi bambini che studiate sempre. Quanti gol ho fatto? Per ora zero, in carriera un bel po’. Volevo fare un’esperienza fuori dalla Germania e la Lazio è stata l’unica a concedermela, a me e alla mia famiglia. Oggi, dopo 4 anni e mezzo, sono contentissimo di aver fatto quella scelta. Adesso in Germania ci sono più tifosi allo stadio, perché hanno costruito stadi nuovi per i Mondiali 2006. In Italia c’è più tatticismo e le squadre provano a non subire gol, mentre in Germania fanno più pressing e possesso palla. A giocare ho iniziato tardi perché finita la scuola facevo il carpentiere, perché i miei genitori volevano che imparassi un mestiere. Poi ho provato a giocare in terza divisione, ho fatto tanti gol e sono andato al Kaiserslautern, dove dopo 4 mesi ero già in prima squadra. Prima di venire in Italia avevo sentito tanto parlare di razzismo, ma sinceramente episodi non ne ho ancora visti o sentiti, nemmeno sulla mia pelle. Ovviamente certe cose non devono accadere, dobbiamo vivere tutti insieme e aiutarci a vicenda. Quando vi sono arrivato dalla Polonia a 8 anni e mezzo, la Germania mi ha aperto le braccia, sono contento di esserci cresciuto. Una volta in Germania un arbitrio mi fischió un rigore a favore per un fallo del portiere, ma io andai da lui e gli dissi che non era rigore. Per questo episodio ho ricevuto un premio per il fair play, perché penso che se sei più bravo dell’avversario vinci lo stesso. Anche a Napoli ho detto che non era gol dopo aver colpito la palla con il braccio. L’Italia mi piace molto, specie il tempo e il cibo. A mia moglie invece piace molto la lingua, l’ha imparata prima di me. Con la Germania ci sono molte differenze. Per me non ci sono parole per descrivere il Mondiale vinto, è bellissimo, un’esperienza stupenda per me che sono nato in Polonia e cresciuto in Germania“.

Renzi sul caso Sarri-Mancini

Intervenuto a RTL102.5 Matteo Renzi ha commentato le ultime polemiche sulla vicenda Sarri – Mancini tentando di stemperare gli animi: “Non mi va di entrare nel merito della questione, tutti insieme dobbiamo mettere fine al calcio che dà segnali negativi. Diamo messaggi di accoglienza, di civiltà”.

Proseguendo nell’intervento dice: “Il punto vero – continua il premier, facendo un’attenta disamina – è che il calcio ha un potenza pazzesca in Italia e all’estero. A fronte di tanta sofferenza creata dall’omofobia, come si vede da casi di cronaca, sul tema serve grande attenzione e rispetto e credo sia utile ogni segnale per evitare messaggi negativi. E’ tempo che certe frasi uscite negli ultimi anni nel mondo del calcio non si sentano più”.

Ledesma potrebbe tornare in Italia. Su di lui…

Cristian Ledesma ha rescisso il contratto che lo legava al Santos e quindi ora è libero di trovarsi una nuova sistemazione. Il centrocampista italo-argentino potrebbe tornare in Italia. Infatti, secondo quanto appreso dalla nostra redazione, su di lui ci sarebbe la Sampdoria di Montella e Ferrero. L’ostacolo principale al buon esito della trattativa sarebbe rappresentato dall’entourage del calciatore. Si attendono però sviluppi importanti. A una decina di giorni dalla fine del mercato, ogni giorno potrebbe davvero essere quello buono per la svolta definitiva.